Nei giorni scorsi Gabriele Bernardini, biologo, nutrizionista, toscano (come da bio) e tolkieniano presente su Facebook, Instagram e adesso anche su Threads (ma non sul social network di proprietà del miliardario fascio che è andato ospite a una manifestazione di fasci promuovendo la procreazione per il bene della nazione italica con in braccio uno dei figli nati grazie alla gestazione per altri, pratica che i fasci vorrebbero perseguire come reato universale a meno che uno non sia straricco, mi pare implicito ;-) ), ha affrontato un argomento che esula dal suo ambito di competenza, ma l'ha fatto in maniera alquanto rigorosa, documentata e meritevole di attenzione. Mi riferisco alla mobilità elettrica, con relativi pro e contro, in particolare quello che attualmente assieme al prezzo di acquisto è uno degli aspetti più critici: la necessità di effettuare la ricarica a casa oppure sul posto di lavoro.
La questione mi interessa in prima persona: la mia macchinina a benzina ha compiuto 15 anni e superato i centomila chilometri, e l'anno scorso mi è costata 800 euro di manutenzione in un colpo solo; se va avanti così tra non molto dovrò cambiarla, e comprare un'altra auto a combustione interna non mi sembra una scelta lungimirante, tanto più che dal 2035 non si potranno più immatricolare auto endotermiche (salvo deroghe e proroghe, a mio avviso tanto prevedibili quanto poco auspicabili).
Vabbè, incorporo qui di seguito gli otto post pubblicati dal dottor Bernardini sull'argomento. Si tratta quasi esclusivamente di immagini, che ho provato a convertire in testo con un servizio di OCR, ma siccome la faccenda si è rivelata più lunga e complicata del previsto te li devi beccare così come sono, sorry! ;-)
Nell'ultimo post Bernardini ha promesso di smetterla per tornare a parlare di albumi... ma chissà se riuscirà ad essere di parola?! ;-)
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