lunedì 30 novembre 2009

Mitici Elii!

Anche se un po' in ritardo, non ho resistito a citare un episodio che accosta due band che mi piacciono entrambe... sia pur con tutte le differenze del caso! :-)
Ti ricordi lo scherzetto che i Muse, ospiti a Quelli che il calcio e..., hanno giocato a Simona Ventura due mesi fa? Ieri Elio e le Storie Tese, invitati nella medesima trasmissione per presentare il nuovo singolo Storia di un bellimbusto, tratto dal loro ultimo album Gattini, hanno inscenato una spettacolare parodia di quella beffa, con tanto di t-shirt in omaggio ai Muse. Qualcuno nei commenti al video ha osservato che in un certo senso la citazione non è particolarmente riuscita: infatti, nello scambiarsi i ruoli, gli Elii sono apparsi assai più credibili rispetto agli elementi del gruppo britannico (Matt alla batteria nun se poteva guarda'! :-D).
EmmeBi si riferisce alla band milanese come «l'unico gruppo italiano di rilievo di questo paese, e forse gli unici artisti italiani cui vale la pena comprare ogni singolo disco»... e francamente, considerando quello che passa in radio negli ultimi tempi, non posso dargli torto. In effetti, anche se forse le trovate sceniche degli EelST tendono a rimanere più impresse, non bisogna sottovalutare il loro indubbio talento come musicisti... e di voci maschili paragonabili a quella di Elio non è che ce ne siano tante in giro!
P.S.: Perché il titolo Gattini (sottotitolo Selezione orchestrale di classici nostri belli)? Lo spiega il mitico cantante dal monociglio in persona: «Seguiamo la regola d’oggi nella musica: conta l’immagine più del contenuto. In base a un nostro sondaggio, coloro che non comprano i nostri dischi amano i gattini. E noi glieli serviamo in copertina». Caro Stefano Belisari in arte Elio, con me puoi stare tranquillo, visto che nel mio caso sono vere entrambe le cose... :-)

[UPDATE: Non era la prima volta che Elio e le Storie Tese ironizzavano sul playback in televisione... vedere per credere! :-D]

domenica 29 novembre 2009

Tradizioni abruzzesi

La primavera scorsa, alla lezione conclusiva del corso di dizione che frequentavo, ha partecipato Diana Cianchetta, autrice insieme a Italia Gualtieri del libro Leggende del lago di Scanno, edito da NaTourArte (prezzo di copertina € 12,00)... e ne ho approfittato per portarmi a casa una copia del volume con tanto di dedica. Con l'occasione la signora ha letto Re Battifolo e Pietro Baialardo, una delle sei leggende che compongono la raccolta.
Il libro è rimasto in attesa per mesi sul mio comodino, finché due giorni fa non mi sono finalmente decisa ad aprirlo... arrivando fino in fondo in men che non si dica; probabilmente il suo maggior difetto è proprio la brevità. Dopo aver finito, viene proprio voglia di approfondire l'argomento consultando qualcuno dei testi dai quali le autrici hanno preso spunto, debitamente citati nella nota bibliografica finale.
Nella presentazione il sindaco di Scanno Angelo Cetrone parla del libro come di «un'immersione totale nel godimento di percezioni e di immagini, una riscoperta delle radici e un invito all'attenzione verso la propria storia». Da parte loro, le autrici nell'introduzione definiscono la loro opera «un tentativo per tornare a rendere vivo e di tutti un patrimonio dimenticato; per ritrovare quella parte di noi che la vita di tutti i giorni ci costringe a non utilizzare, attraverso la linfa nutriente delle emozioni e delle parole».
Le sei leggende proposte sono simili a fiabe, ma ricche di riferimenti al territorio che le rendono parte integrante del patrimonio culturale abruzzese. Fra l'altro vi si narra, ovviamente in chiave leggendaria, la genesi delle pietre globulari che si trovano incastrate nelle rocce lungo la strada che conduce a Scanno e sui monti vicini, e la ragione per cui il lago di Scanno, vero protagonista del libro, si presenta a forma di un grande cuore (con una buona dose di immaginazione! ;-)). Chi conosce almeno un po' il caratteristico e suggestivo borgo di Scanno e le zone limitrofe non potrà non apprezzare queste storie tramandate fino a noi attraverso le generazioni.
Mi hanno particolarmente colpita alcune righe tratte da La fanciulla del lago, che narrano l'amore fra la dolce Giovannella, figlia di un ricco e stimato barone scannese, e il valoroso cavaliere Roberto Cantelmo.
E quasi in un sogno a lungo desiderato, la passione li prese e li condusse lontano, come un'onda potente che valicò il castello e riversò il loro amore d'ogni intorno: tra i boschi dei faggi antichi, lungo la valle odorosa, fino alla quiete incantata del lago. Mai nessuno vide sbocciare un fiore più sanguigno tra il timo e le mimose del colle Malvascione e il verso appassionato del cuculo, sulle rive verdi e solitarie, non annunciò mai incontri d'amore più felici.
Non sono informata circa l'attuale reperibilità del volume nelle librerie ma, se riesci a trovarlo in qualche modo, credo proprio che valga la pena di acquistarlo: il ricavato della vendita del libro andrà a finanziare la costruzione di un ospedale a Mombasa, in Kenya.

sabato 28 novembre 2009

The Big Escape

Ti è mai capitato di essere in una città sconosciuta, senza una guida, un amico, dei buoni consigli? A pensarci bene, a me non proprio... ma è quello che accade al protagonista del video qui sotto, in fuga dai luoghi comuni.


La registrazione su www.nokia.it/thebigescape è possibile fin da ora, anche se l'advergame, con tanti premi in palio, entrerà nel vivo dal 1° dicembre... e, manco a dirlo, sono proprio curiosa di scoprire quali saranno le avventure del nostro fuggitivo. Attualmente il link reindirizza al sito www.nokiamaps.it, e ciò mi suggerisce che il gioco abbia qualcosa a che vedere con l'applicazione Mappe installata sui cellulari Nokia più recenti. Ce l'ho anche sul 3600 Slide che ho acquistato a fine estate, con le mappe di tutta Italia caricate sulla memory card... e, sebbene in mancanza di una connessione Bluetooth con un dispositivo GPS esterno compatibile non possa fungere da navigatore satellitare, è pur sempre una bella comodità per tracciare cartine stradali a partire da un certo indirizzo e pianificare itinerari da un luogo a un altro. Ma so che esistono cellulari ancora più evoluti con il servizio di navigazione Ovi Maps integrato, ad esempio il nuovo Nokia N97 mini.
[P.S.: ho voluto scrivere questo post perché nel mio piccolo mi sento un po' "azionista" della Nokia, avendo posseduto un 3310, un 3410, un 6103 per finire con l'attuale 3600 Slide... ma anche perché ciò mi dà modo di aspirare a una simpatica t-shirt per arricchire la mia collezione! :-) (Figuriamoci se tra le mie collezioni ne poteva mancare una di magliette)]

venerdì 27 novembre 2009

Distrazioni al volante, due anni dopo

L'avevo scritto un paio d'anni fa, nel primissimo post di questa categoria su questo blog: considero l'abitudine di fumare al volante decisamente deleteria dal punto di vista della sicurezza stradale, al pari del guidare parlando al telefonino senza vivavoce né auricolare (che poi, se la conversazione si fa animata, non c'è ausilio tecnologico che tenga... ma meglio darsi una regolata, prima che si arrivi a un impensabile divieto di parlare al conducente come sugli autobus!). A dire il vero non speravo realmente che una norma in tal senso, già in vigore in Gran Bretagna, venisse proposta anche nel nostro Paese, e invece è successo: ai leghisti qualche merito bisogna pur riconoscerglielo, quando è il caso! ;-)
Il sondaggio del Corriere suggerisce che l'opinione pubblica sia contraria al nuovo divieto... e, qualora questo emendamento dovesse venir approvato lo stesso, già mi immagino le proteste dei tabagisti incalliti che, incuranti del principio secondo cui «la mia libertà finisce dove comincia la vostra», da quando è entrata in vigore la legge Sirchia lamentano un clima di proibizionismo tale da sfiorare la persecuzione (poveri...! :-P): «Non ci posso credere, d'ora in poi neanche in macchina potrò più fumarmi una sigaretta in santa pace?! Ma dove andremo a finire...». È stato consolante constatare che almeno Rick, da fumatore, non ha manifestato indignazione nei confronti del provvedimento in questione.
[A proposito, sempre per la serie «io e il fumo»... oggi pomeriggio alla fermata dell'autobus un ragazzino mi ha domandato se avessi una sigaretta. Va da sé che gli ho risposto di no, e stavo per aggiungere garbatamente «mi dispiace»... ma, avendo realizzato in un battibaleno che in realtà non mi dispiaceva affatto, ho tenuto il becco chiuso! :-P]

giovedì 26 novembre 2009

Alla scoperta del Metal

Qualche mese fa su Vanity Fair ho letto un articolo dal titolo Lacuna Matata, che richiamava la locuzione swahili resa celebre dal delizioso film d'animazione della Disney Il re leone. Trattavasi di un ameno calembour per introdurre l'intervista a Cristina Scabbia, voce femminile dell'italianissimo gruppo metal Lacuna Coil, fidanzata con il chitarrista degli Slipknot James Root. Ho trovato un paio di foto della coppia: in una lui sfoggia il look di scena, in un'altra appare in versione "acqua e sapone"... decisamente più rassicurante! :-)
Incuriosita dall'intervista, ho voluto "assaggiare" in streaming su Dada Shallow Life, l'ultimo album dei Lacuna Coil... e devo dire che mi è piaciuto, sebbene non sia il genere di musica che ascolto abitualmente. A me ricorda un po' lo stile degli Evanescence, quelli di Bring Me To Life, Going Under, Everybody's Fool e della bellissima My Immortal... ma temo che questa mia osservazione farà trasalire i fan più sfegatati della band milanese: ho letto che secondo loro i Lacuna Coil sono molto meglio, e non "c'azzeccano" niente con gli Evanescence che oltretutto fanno un genere diverso. A quanto pare c'è una differenza sostanziale tra Gothic Metal e Alternative Metal... forse dovrei farmi una cultura in merito! :-) Ad oggi, la prima cosa che mi viene in mente quando sento parlare di metal è un brano di Elio e le Storie Tese con la partecipazione di una pressoché irriconoscibile Paola Cortellesi... solo che lì si parlava di Death Metal e Black Metal, in effetti!

mercoledì 25 novembre 2009

No alla violenza!

Ricorre oggi la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. Questa ricorrenza, come pure altre dello stesso genere, ha senso soprattutto come occasione per far emergere un argomento tanto delicato dal silenzio che troppo spesso lo avvolge, per riflettere, discuterne e sensibilizzare il più possibile le coscienze. Ecco perché, nel mio infinitamente piccolo, ho voluto dare anch'io il mio contributo scrivendo questo post.
Nel nostro Paese una donna su tre, fra i 16 e i 70 anni, nel corso della vita è stata vittima di violenza fisica o sessuale da parte di un uomo, nella maggior parte dei casi nell'ambiente domestico: per la serie... quando il classico consiglio di diffidare dagli sconosciuti non serve a nulla. :-( Mi sembra opportuno aggiungere alla casistica censita dal sondaggio citato da Repubblica il fenomeno delle violenze psicologiche, più sottili e nascoste, ma non meno capaci di prostrare profondamente e condurre alla disperazione più assoluta chi ne è vittima.
Io ho la fortuna di non aver mai vissuto in prima persona esperienze così devastanti, anche se in quanto donna queste problematiche mi toccano molto da vicino. Per quanto mi riguarda, mi è più familiare un'altra forma di violenza, sia pure in senso lato, ovvero la diffusa abitudine a discriminare il cosiddetto "sesso debole" nel mondo del lavoro, con la tanto decantata parità dei sessi che è ancora ben lungi dall'essere una realtà: ne ha parlato Stered nel post che ha scritto per il blog di Donna Moderna.
Se la condizione femminile nel mondo occidentale ha ampi margini di miglioramento, è bene sottolineare che, come ha ricordato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in altre zone del pianeta le donne se la passano decisamente peggio: obbligate fin dalla più tenera età a sposarsi contro il loro volere, sottoposte a crudeli mutilazioni genitali, in balìa dei peggiori istinti maschili... (mal)trattate come un oggetto, insomma. Esistono retaggi assai duri a morire secondo cui le donne sopportano ogni sopruso subìto in silenzio e senza reagire in alcun modo, nemmeno quando ne avrebbero la possibilità... e non bisogna mica andare fuori dall'Italia per riscontrarlo. :-(
Per porre fine a tutto questo, è necessario un profondo cambiamento culturale, in particolare educando le nuove generazioni al rispetto della dignità di qualunque essere umano; ovviamente senza distinzione non soltanto di sesso, ma anche di etnia, religione, orientamento sessuale, idee politiche...

martedì 24 novembre 2009

Potrebbe sembrare difficile, ma...

Stasera, sempre nell'ambito della nuova categoria enigmi, propongo un quesito di genere completamente diverso da quello dell'altro giorno. Poiché questo qua mi sembra relativamente più accessibile (per venirne a capo dovrebbe essere sufficiente un po' di senso pratico), seguirò il buon esempio di maury e, per non rovinare il divertimento a chi volesse cimentarsi in futuro, non pubblicherò la soluzione... anzi, meglio chiudere direttamente i commenti a questo post. Se lo desideri, potrai inviarmi un e-mail (l'indirizzo lo trovi nella barra laterale) per sottopormi la tua soluzione e sapere se è corretta, oppure semplicemente per chiedere un "aiutino"! ;-)
Un amico ti mette davanti un bicchiere pieno a metà di acqua e vi fa galleggiare un tappo di sughero. Come inevitabilmente accade, il tappo si sposterà verso la parete del bicchiere. «Ora», dice il tuo amico, «devi fare in modo che il tappo resti stabilmente al centro del bicchiere. Non hai a disposizione altri elementi che il bicchiere, acqua e il tappo». Come risolvi il problema?

lunedì 23 novembre 2009

Regali 2.0

Anche se manca più di un mese a Natale, non è mai troppo presto per dedicarsi alla scelta dei regali. In tempi di crisi, è più che mai opportuno andare a caccia di sconti, promozioni e offerte... e, se sei intenzionato ad effettuare i tuoi acquisti online, può esserti d'aiuto Commercio.com, il nuovissimo motore di ricerca per lo shopping 2.0, segnalatomi da Webing che ha realizzato il progetto. La novità rispetto a portali del genere è il forte carattere sociale, e l'idea di privilegiare il passaparola (o word of mouse, che non è un refuso) rispetto alle pubblicità tradizionali. Commercio.com non ricerca soltanto le migliori occasioni, ma esplora Twitter e FriendFeed per offrire suggerimenti e commenti sugli acquisti scritti da altri utenti, visualizzando le fotografie dei prodotti provenienti da Flickr. Per fare qualche esempio delle proposte disponibili, potrai trovare outlet italiani delle migliori marche, vacanze low cost, last minute, elettrodomestici, fotocamere, iPhone... in pochissimi click. Se lo provi, fammi sapere le tue impressioni!
La gioia di scoprire che hai scelto un dono gradito non ha eguali... ma anche ricevere un regalo che apprezzi veramente non dispiace di certo. Per togliere i tuoi amici e parenti (perlomeno, quelli almeno un po' informatizzati) dall'imbarazzo della scelta, ti consiglio il sito Lista dei Desideri, nato da un'idea dell'amico blogger Vincenzo. Una volta registrato, potrai compilare la tua personale lista delle cose che vorresti: qualcosa di molto simile alle liste nozze, ormai entrate nell'uso comune. Come fa Lista dei Desideri a scongiurare il rischio del famigerato "doppione"? Semplicemente dando modo ai tuoi parenti e amici registrati di prenotare i tuoi desideri. Chi lo vorrà potrà abbonarsi alla tua pagina tramite feed RSS e rimanere sempre aggiornato. Grazie a Lista dei Desideri, i tuoi amici e parenti non sbaglieranno più un regalo... ma la lista servirà anche a te, per non scordarti di dove avevi visto quell'oggetto che ti piaceva tanto, o semplicemente per sognare un po' a occhi aperti (dubito che gli utenti che hanno inserito come desiderio una vincita a WinForLife oppure una giornata di 30 ore pretendano davvero di venir esauditi! ;-)). Puoi condividere i tuoi desideri con chi vuoi o mantenerli privati. Se nella lista di un altro utente trovi un desiderio che ti piace, puoi aggiungerlo alla tua lista semplicemente cliccando su «Lo voglio anch'io». A questo punto non ti resta che visitare il sito, per scoprirne in prima persona tutte le funzionalità.
Ah, a proposito... ti ricordi di quando ho parlato di Radiografie all'anima di hermansji .:.? Ebbene, se la mia recensione ti ha incuriosito, ti informo che fino al 10 dicembre potrai acquistare il libro su IBS con il 20% di sconto.
Buono shopping! (o buon shopping... come si dice?) :-)

domenica 22 novembre 2009

Una strana città

Frugando nei miei archivi digitali ho ritrovato alcuni vecchi rompicapi, e così mi è venuta l'idea di pubblicarne uno ogni tanto nel mio blog. Comincio oggi con un indovinello di logica che mi era arrivato tempo fa sotto forma di presentazione PowerPoint. La trama della storiella è piuttosto truce... ma il ragionamento che occorre fare per risolvere l'enigma è interessante!
Il governatore di una strana città ordina a tutti gli abitanti con gli occhi azzurri di suicidarsi, ricordando che nella comunità esiste almeno una persona che soddisfa questo requisito. I cittadini hanno una fiducia incontrollata nel loro leader e sono disposti ad eseguire il suo comando. Gli abitanti però non si sono mai incontrati fra di loro e non si sono mai visti allo specchio in tutta la loro vita.
Il giorno seguente all'emanazione dell'ordine tutti gli abitanti della città si riuniscono in piazza, ma non possono in alcun modo comunicare tra di loro. Alla sera tutti ritornano alle loro case e durante la notte non succede nulla.
Il giorno dopo tutti i cittadini ritornano in piazza e durante la notte non accade ancora niente.
La giornata successiva si ripete l'incontro in piazza e durante la notte si sentono degli spari.
Quante persone si sono suicidate?
La soluzione la pubblicherò fra 24 ore circa nei commenti. Se indovini prima di allora, cerca per favore di tenere a bada il tuo entusiasmo ed evita di spifferarla! :-) Ah, ovviamente googlare non vale... ;-)

sabato 21 novembre 2009

Privacy in Rete

Oggi, mentre navigavo con il netbook, mi sono imbattuta in un "cartello virtuale" che indicava il mio indirizzo IP, il nome del mio ISP (Telecom Italia), il sistema operativo (Linux) e il browser che stavo utilizzando (Mozilla Firefox).
Ebbene, creare un cartello personalizzato di questo tipo da inserire nel proprio sito o blog, nei forum, su MySpace, eccetera... è semplicissimo, grazie a Danasoft. Ecco qua il mio! :-) (Avevo pensato di inserirlo nel template, ma poi ho deciso di lasciar perdere)


Questo widget, meglio precisarlo, è totalmente innocuo: non è uno strumento di hacking, né può essere usato in maniera ostile per tener traccia di chi lo visualizza o per violarne la privacy. D'altra parte, oltre a essere un'idea simpatica per abbellire il tuo blog, può essere utile per rendere i tuoi visitatori consapevoli del fatto che, a meno che non si adottino strumenti appositi, durante la navigazione certe informazioni relative al computer usato vengono trasmesse a tutti i siti visitati... e questo senza che l'utente si accorga di nulla.
Per la serie «So dove sei», Danasoft propone anche un altro tipo di cartello, che indica la città più vicina a dove ti trovi! :-)



venerdì 20 novembre 2009

Movimentiamoci!

Oggi mi va di segnalare Movimentazioni, un'associazione culturale di promozione sociale senza fini di lucro nata nel 2003 con l'idea di "movimentare" la città di Pescara. Ho scoperto la sua esistenza imbattendomi per caso nella locandina de Gli imperdibili di novembre, una rassegna cinematografica che questo mese propone ogni lunedì presso il cinema Sant'Andrea vari film di un certo spessore (no, mica "mattoni" tipo quelli che piacevano a Benedetta ne I ragazzi della III C! ;-)). Ma in programma ci sono svariate altre attività oltre al cinema: incontri culturali, gite, laboratori creativi per bambini, presentazioni di libri, eccetera. Per quanto mi riguarda, mi sono subito iscritta alla newsletter... e alla prima occasione conto pure di recarmi in sede per prendere la tessera associativa, che costa pochissimo e offre numerosi vantaggi. Se abiti a Pescara e dintorni, immagino che pure tu potresti essere interessato... :-)

giovedì 19 novembre 2009

Graditi omaggi

Sono iscritta da un po' di tempo al feed di Giveaway of the Day, che ho scoperto grazie a un post di Maxime. La particolarità del servizio in questione è quella di mettere a disposizione ogni giorno un software diverso, dei generi più disparati, gratuitamente e con regolare licenza. L'importante è scaricare ed installare il programma entro l'orario di scadenza dell'offerta, per poter usufruire della registrazione omaggio (è necessario essere connessi a Internet), altrimenti ci si dovrà accontentare tutt'al più della versione di prova. Ogni tanto, quando il programma del giorno mi interessa particolarmente, me lo scarico... ma spesso devo trattenermi, perché oramai ho meno del 10% di spazio libero sull'hard disk, insufficiente pure per un'esecuzione ottimale dell'utilità di deframmentazione dischi. :-(


L'omaggio odierno comunque è uno di quelli che non potevo rifiutare: trattasi di Paragon Total Defrag 2010 Special Edition (English Version), una soluzione completa per la deframmentazione e l'ottimizzazione del disco fisso. Non ho ancora avuto modo di provare il programma, quindi non sono in grado di valutare quanto sia efficace nel dare un po' di respiro al mio povero sistema terribilmente appesantito... ma ho deciso di pubblicare questo post prima che terminasse l'offerta (fra 13 ore e 17 minuti), casomai questa utility dovesse interessare anche a te che mi leggi! :-)

mercoledì 18 novembre 2009

Troppa grazia!

Ci avrei giurato, che sarebbe successo. Chiunque abbia avuto a che fare con tecnolesi e/o persone un po' avanti con gli anni probabilmente sarà d'accordo con me sul fatto che il passaggio al digitale terrestre non poteva essere una passeggiata. Inconvenienti tecnici a parte, hai voglia a spiegare alla nonnina del piano di sotto, per la quale la televisione rappresentava la compagnia più assidua (se non l'unica), che quest'innovazione le consentirà di vedere molti più canali, e con una migliore qualità dell'immagine. A lei Rai e Mediaset bastavano e avanzavano... mentre ora, ammesso e non concesso che possa permettersi un televisore di ultima generazione oppure un decoder da collegare al suo vecchio trabiccolo a tubo catodico (che comunque funzionava ancora a dovere), con ogni probabilità le toccherà affidarsi all'aiuto di qualcuno di buona volontà che glielo installi, glielo sintonizzi e poi le insegni come si usa: mica uno scherzo... e so abbastanza bene di cosa parlo. Mi associo all'irritazione espressa da Luciana Littizzetto al termine della scorsa stagione di Che tempo che fa... così almeno ci ridiamo un po' su! :-)
Nei mesi scorsi Alessandro Gilioli ha pubblicato dei post (uno, due e tre) che inducono a qualche riflessione sulle possibili ragioni, anche di natura squisitamente politica, per le quali l'introduzione del digitale terrestre è stata incentivata con tanta fermezza.
A proposito... Per quanto riguarda il mio nucleo familiare, Mediaset Premium ha perso un cliente. Infatti adesso, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa, per vedere le partite di calcio è necessario attivare una qualche forma di abbonamento. Fino allo scorso campionato, invece, io e mio padre eravamo soliti acquistare volta per volta la visione delle partite clou della Juventus: meno di una gara al mese, in fin dei conti. Effettivamente accendevamo il decoder, acquistato qualche anno fa approfittando dei primi contributi statali, così di rado che solo a campionato 2009-10 già iniziato mi sono accorta, ahimè, che la tessera era scaduta a fine giugno con dentro una decina di euro di credito... ma non vale granché la pena di chiedere il rimborso. :-( Oggi il prezzo del pacchetto Gallery + Calcio sembra relativamente più conveniente rispetto a quanto costavano le singole partite (il costo del Carnet Calcio proprio no)... ma, se non si usufruisce con regolarità dei contenuti che si hanno a disposizione, la convenienza va a farsi benedire!

martedì 17 novembre 2009

Giocherellando con le sette note

Sarà capitato anche a voi
di avere una musica in testa...

Zum Zum Zum, sigla di Canzonissima '68
Suvvia, credo che sia successo un po' a tutti di avere in mente una certa canzone... della quale però non c'è verso di ricordare nient'altro che qualche nota: buio totale o quasi riguardo al testo, al titolo e all'interprete. In casi come questo può tornare utile Shazam, un'applicazione per cellulari... ma, se il tuo telefonino non è compatibile, come la mettiamo? Beh, in tal caso ti viene in soccorso Midomi. L'utilizzo del servizio è molto semplice: non devi far altro che cliccare sull'immagine riprodotta qui sotto (a dispetto di questa scritta, il sito sembra ormai ben localizzato in italiano)...


... acconsentire a che il sito acceda alla fotocamera e al microfono (a occhio e croce della webcam non se ne fa nulla, ma tanto io non ce l'ho neppure montata)...


... poi canticchiare o "hum" (rifare a bocca chiusa) il pezzo misterioso per almeno dieci secondi, infine cliccare di nuovo per interrompere la registrazione. A questo punto il sistema confronterà i suoni ricevuti con i brani contenuti nel suo immenso database, arricchito a quanto pare dalle registrazioni degli utenti (ecco perché è richiesto il consenso)... e in brevissimo tempo ti proporrà una serie di congetture sorprendentemente azzeccate su quale sia la canzone che avevi in mente. Insomma, se ti trovi nella situazione descritta all'inizio del post, Midomi è la soluzione che fa per te. Personalmente, comunque, ho escogitato un utilizzo abbastanza alternativo per questo servizio... e vado a illustrartelo (sempre che te ne importi qualcosa). :-)
Te l'ho mai raccontato che, ai tempi del liceo, mi dilettavo a comporre canzoni? Mi sa di no, eh? Beh, lo faccio adesso. :-) Nella loro elementare semplicità, le mie erano canzoni a tutti gli effetti: con melodia, testo... e persino un'idea di arrangiamento (giusto un'idea, ecco :-)). Con ogni probabilità le melodie, diligentemente trascritte su un quadernino pentagrammato, avevano subìto l'influsso delle canzoni che furono alla base della mia cultura musicale per tutta l'infanzia e parte dell'adolescenza: ebbene sì... le sigle dei cartoni animati cantate da Cristina D'Avena (più una spruzzatina di Sanremo e un pizzico di Zecchino d'Oro)! ;-) I testi, di un'ingenuità tale che a rileggerli adesso provo una gran tenerezza, me li scrivevo sul diario per sentirli veri, un po' come la Cinzia cantata da Antonello Venditti. A un certo punto realizzai anche il sogno di poter strimpellare le mie creazioni su uno strumento di tutto rispetto: la pianol... ehm, il sintetizzatore Roland E-16, che imparai a suonare da autodidatta (beh, nessuno avrebbe avuto dubbi al riguardo, ascoltandomi! ;-)). Mi sono davvero divertita per un bel po' di tempo con i suoi 64 stili e i 223 timbri, finché le circostanze non mi hanno pian piano convinta a lasciar perdere. Senza aver avuto praticamente mai il piacere di venire interfacciato con il computer, l'E-16 è così finito tristemente in soffitta, dove riposa tuttora... assieme al mio lato creativo! :-( Vabbe', forse esagero: ogni tanto scribacchio ancora qualcosina, solo parole senza musica... anche se poi preferisco tenerle per me, e non dev'essere una gran perdita per il mondo dell'arte. :-)
Ma stavo parlando dell'utilizzo alternativo che ho escogitato per Midomi. Siccome ricordavo che a suo tempo mia madre mi aveva fatto notare una notevole somiglianza fra una mia "composizione" intitolata Voglia di vacanze e un jingle che si sentiva non so se in radio o in televisione, ho pensato di far elaborare da Midomi tutte le mie vecchie melodie per scoprire se avessi inconsapevolmente plagiato qualche brano famoso (del resto, se lo fanno i musicisti di professione... :-)). Mi fa piacere poter affermare che il servizio non ha trovato nulla di particolare, se non qualche vaga similitudine con brani giapponesi (lo si capiva dal titolo scritto in ideogrammi) che escludo di aver mai sentito in vita mia; forse l'esito è stato questo perché nel database non erano registrate le sigle dei cartoni?! ;-)
Concludo riportando una strofa tratta da una mia canzone, Quando, anche nota (solo a me, ovvio) come Il momento della verità. Vorrei che tenessi conto che sono passati anni... ;-)
Quando su tutto scenderà la notte
e non avrò più luce per vedere
imparerò a guardarmi dentro
e riuscirò a colpire il centro
di questa vita che si muove,
imprendibile bersaglio.
E quando tutto si farà silenzio
e non avrò più scuse da inventare
ascolterò la mia coscienza,
mi affiderò alla sua esperienza
e chissà che un buon consiglio
lei non me lo possa dare.
[A volte scrivevo infischiandomene delle rime e pure delle semplici assonanze... e in effetti anche in questo caso c'è una rima "difettosa", come ho scoperto a scuola di dizione: déntro si pronuncia con la e chiusa, mentre cèntro con la e aperta]

lunedì 16 novembre 2009

Ancora su Firefox

A quanto mi risulta, in questo periodo parecchi internauti stanno abbandonando Mozilla Firefox per passare a Google Chrome, che dalla sua dovrebbe avere una maggiore velocità, minori esigenze in termini di memoria, eccetera eccetera. Per quanto mi riguarda, continuo a rimanere fedele al caro vecchio browser open source... con una novità, però: per ovviare alla sua "pesantezza" soprattutto in fase di avvio, sono passata da qualche mese, su suggerimento di hermansji.:., alla versione portable (ho appena scaricato e installato la 3.5.5).
In realtà le applicazioni portable non richiedono un'installazione vera e propria, "radicata" a fondo nel sistema: è sufficiente lanciare l'eseguibile e scompattarlo dove si preferisce (C:\Programmi va benissimo, in alternativa si può scegliere un'unità disco rimovibile per portare il programma con sé ovunque si vada); a questo punto rimane soltanto da aggiungere, per comodità, un collegamento al file FirefoxPortable.exe sul desktop e un altro nella barra Avvio veloce... e il gioco è fatto.
L'unico problema è che, quando viene rilasciata una nuova versione, l'aggiornamento non avviene in modo automatico. Puoi comunque ovviare a questo inconveniente scaricando e scompattando ex novo la versione più aggiornata, copiando la cartella Data contenuta nel folder della vecchia installazione, e incollandola nella cartella della versione nuova. In questo modo ti ritroverai a tua disposizione lo stesso profilo di prima: segnalibri, cronologia, componenti aggiuntivi, ecc.
Infine, colgo l'occasione per arricchire l'elenco delle estensioni che secondo me vale la pena di installare.
  • Linky: comodissima per aprire in un colpo solo parecchi link (non troppi, ché altrimenti il sistema può andare in crisi... :-S).
  • Delicious Bookmarks: permette di integrare alla perfezione del.icio.us, il celebre sito di social bookmarking, nel browser. Da quando ho il netbook, questa estensione mi risulta pressoché indispensabile per trasferire link fra lui e il notebook.
  • Easy YouTube Video Downloader: l'ho scoperta grazie a maury, ed è perfetta per scaricare agevolmente in vari formati i video embedded su YouTube.
  • FireShot: permette di acquisire ed elaborare screenshot delle pagine web (non soltanto della parte visibile, ma anche dell'intera pagina).
  • Tab Preview: di grande aiuto quando si hanno parecchie schede aperte, visualizza un'anteprima del contenuto di una scheda semplicemente passandoci sopra il cursore del mouse.
Per questa sera ho concluso... anzi no, dimenticavo! :-) Vorrei segnalare una pagina che descrive in maniera molto esauriente (purtroppo in inglese) tutti i parametri e i relativi valori che si possono impostare digitando il comando about:config nella barra degli indirizzi di Firefox e premendo Invio. Mi raccomando, cautela! (anche se ci penserà il browser stesso a ricordartelo)

domenica 15 novembre 2009

Io proteggo i bambini

Sono un po' in ritardo, lo ammetto... ma c'è ancora qualche giorno di tempo per aderire all'iniziativa Io sono presente, promossa da Terre des hommes Italia in occasione della campagna mondiale per la prevenzione dell'abuso sui minori. Vengono i brividi al solo pensiero che ogni giorno, nel mondo, milioni di bambini subiscono violenza, abusi sessuali, punizioni corporali. Nel nostro piccolo, tutti noi possiamo fare qualcosa per cambiare la loro vita e aiutare a cancellare i segni della violenza. Fino al 22 novembre, semplicemente chiamando da rete fissa Telecom Italia oppure inviando un sms da cellulare al numero 48543, sarà possibile donare 2 euro.

sabato 14 novembre 2009

Water on the Moon

Il logo sfornato oggi da Google (a proposito di Doodles, ne approfitto per segnalare una divertente galleria di fake! :-D) celebra l'annuncio della presenza di una significativa quantità di acqua sulla Luna, sotto forma di ghiaccio. No, nessun astronauta ha dovuto rimettere piede sul nostro satellite: a fare l'importantissima scoperta è stata la sonda LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite), effettuando l'analisi spettrografica della nuvola di detriti provocata dall'impatto del missile-proiettile Centaur lanciato dalla sonda stessa. A questo punto si accettano scommesse su quanto ci metteranno quelli di Voyager a elaborare fantasiose teorie sulla vita extraterrestre... ;-)
Con l'occasione mi sono tornate in mente un paio di canzoni che parevano alludere al fatto che fosse alquanto remota l'eventualità di trovare sulla Luna monossido di diidrogeno, idrossido di idrogeno, ossano, acido ossidrilico, H2O... vabbe', acqua, insomma! :-)
Water from the Moon di Céline Dion, dall'album Céline Dion del 1992
What do I gotta do
Do I gotta get water from the moon
Is that what I gotta do
To make you love me
Do I gotta turn the sand into the sea
Is that what you want from me
I've done everything that I can do
But get water from the moon
(tentativo di traduzione, a beneficio dei non-anglofoni: «Cosa devo fare? Devo ricavare acqua dalla luna? È questo che devo fare per farmi amare da te? Devo trasformare la sabbia in mare? È questo che vuoi da me? Ho fatto tutto quello che posso fare, tranne ricavare acqua dalla luna»)
Acqua dalla luna di Claudio Baglioni, dal doppio cd Oltre del 1990 (bisogna dire che il testo è un pochino ermetico... ;-))
se sapessi un dì
innamorarmi di quelli che
non ama nessuno
se potessi portarli lì
dove il vento dorme
se crescesse acqua dalla luna
Adesso, per ascoltare la musica disponibile su Dada, bisogna essere registrati (prima mi pare che non ci volesse il login)... ma non è un gran problema, giusto? :-)

giovedì 12 novembre 2009

Controllo qualità

Avevo già parlato a suo tempo della cosiddetta sindrome di YouTube che mi affliggeva... ma a dodici mesi di distanza non ho ancora trovato una "cura" efficace! :-S Tre anni e mezzo di ADSL non mi hanno tolto l'abitudine di operare offline, anche perché la visione dei video in streaming non sempre è fluida... e così continuo a scaricare .flv su .flv, per poi guardarmeli con calma in un secondo (o terzo, quarto... :-)) momento. Il problema è che attualmente mi trovo in arretrato di ore; inoltre mi capita spesso, al termine della visione, di non ricordare bene per quale motivo avessi scaricato quel tale video mesi fa... e qualche volta mi trovo quasi a domandarmi il perché della sua esistenza! ;-) Diciamoci la verità, ci vuole tempo a guardare i filmati, anche solo quel tanto che basta per decidere se arrivare fino in fondo o meno... ma non sempre ne vale la pena. Ad esempio, oserei dire che trovo superflui i video consistenti in un testo letterario o pseudo tale che scorre in sovraimpressione, accompagnato tutt'al più da una musica di sottofondo suggestiva e da immagini tratte presumibilmente da Google Image Search; un po' pochino per costituire un autentico "valore aggiunto". Uno dei video a cui mi riferisco mostrava la seguente favoletta, intitolata L'invito della follia, che ho poi trovato in un blog.
Tanto tempo fa, la Follia decise di invitare tutti i sentimenti per un'insolita riunione conviviale. Raccoltisi tutti attorno a un caffè per animare l'incontro, la Follia propose: «Si gioca a nascondino?». «Nascondino? Che cos'è?», domandò la Curiosità. «Nascondino è un gioco», rispose la Follia. «Io conto fino a 100 e voi vi nascondete. Quando avrò terminato di contare, comincerò a cercarvi, e il primo che troverò sarà il prossimo a contare». Accettarono tutti, ad eccezione della Pigrizia e della Paura che rimasero a guardare in disparte.
1... 2... 3... La Follia cominciò a contare. La Fretta si nascose per prima dove le capitò; la Timidezza, esitante come sempre, si nascose in un gruppo di alberi; la Gioia corse festosamente per il giardino, noncurante di un vero e proprio nascondiglio; la Tristezza incominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per occultarsi; l'Invidia ovviamente si unì all'Orgoglio, e si nascose accanto a lui dietro un sasso. La Follia proseguiva la conta mentre i suoi amici si nascondevano; la Disperazione era sconfortata, vedendo che si era già a 99.
«100!», gridò la Follia. «Adesso verrò a cercarvi». La prima ad essere trovata fu la Curiosità, perché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto. Guardando da una parte, la Follia vide l'Insicurezza sopra un recinto che non sapeva da quale lato avrebbe potuto nascondersi meglio. E così di seguito furono scoperte la Gioia, la Tristezza, la Timidezza, e via via tutti gli altri.
Quando tutti finalmente si radunarono, la Curiosità domandò: «Dov'è l'Amore?». Nessuno l'aveva visto. Il gioco non poteva considerarsi concluso, e così la Follia cominciò a cercarlo. Provò in cima ad una montagna, lungo il fiume, sotto le rocce, ma dell'Amore nessuna traccia. Setacciando ogni luogo, la Follia si accorse di un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò a frugare tra i rami spinosi, quando ad un tratto sentì un lamento. Era l'Amore, che soffriva terribilmente perché una spina gli aveva appena perforato un occhio. La Follia non sapeva che cosa fare, si scusò per aver organizzato un gioco così stupido. Implorò l'Amore per ottenere il suo perdono, e commossa dagli esiti di quel danno irreversibile arrivò al punto di promettergli che l'avrebbe assistito per sempre. L'Amore rincuorato accettò la promessa e quelle scuse così sincere.
Così, da allora, l'amore è cieco e la follia l'accompagna per sempre.
Non nego che sia interessante... ma il punto è che a leggerla ci metto dieci volte di meno che a guardare il relativo video! :-) Per citare Enrico Sola (the blogger formerly known as Suzukimaruti), «perdere tempo mi va benissimo, ma con un minimo di controllo qualità sul come». ;-) E a questo punto ci starebbe bene che parlassi anch'io, come lui, del mio rapporto con i social network... ma il discorso merita un post a sé: magari un'altra volta... («E no, non la bevo», pensò a questo punto il mio lettore colto da uno sprazzo di realis... ehm, da un ingiustificato scetticismo! ;-))

Fatta la legge, trovato l'inganno?

Sulla mia idiosincrasia nei confronti del fumo ho già scritto un post tempo fa. Con buona pace di Enrico Vaime, il quale per quanto mi riguarda può tranquillamente tornare all'adolescenza, ;-) in questo caso del buco nell'ozono mi importa solo fino a un certo punto: in primo luogo, è dei miei polmoni che mi preoccupo, dei ben noti rischi che si corrono a lungo termine ma anche dei fastidi nell'immediato (mal di testa, tosse... puzza persistente! :-)). Nel proprio privato ognuno può farsi del male come preferisce, ma vivendo in società non si può ignorare il principio caro a Martin Luther King.
Se mi immagini nei panni della "talebana anti-fumo", inflessibile nei confronti di qualunque tabagista mi capiti a tiro, sei fuori strada: per amore del quieto vivere, e ritenendo che un pochino di fumo passivo sia preferibile all'eventualità di essere "mandata a quel paese" in maniera più o meno esplicita, le rare volte che qualcuno si accende una sigaretta all'interno del mio spazio vitale generalmente lo lascio fare, a maggior ragione se è stato così gentile da domandarmi prima se mi desse fastidio. Comunque non è difficile intuire che per la sottoscritta sia stata a dir poco provvidenziale la legge Sirchia che vieta di fumare in tutti i locali aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro: dal mio punto di vista, probabilmente il merito principale da attribuire ai vari governi Berlusconi. Sul lungo periodo, gli effetti positivi di questa legge sono innegabili: molti fumatori, scoraggiati dall'impossibilità di dar sfogo al loro vizio dove e quando volevano, hanno deciso di dire addio alla sigaretta (e questo non mi sembra certo un male :-))... mentre gli altri, convinti dal deterrente della multa, sembrano essersi quasi tutti adeguati alla nuova situazione, sia pur loro malgrado, e, se proprio non resistono alla tentazione di fumare, si rassegnano ad uscire all'aria aperta.
Stasera, guardando il telegiornale, ho appreso non senza indignazione che le cose potrebbero presto cambiare: il Consiglio di Stato ha infatti stabilito che i gestori dei locali non saranno più tenuti a far rispettare la legge. A vari esercenti è stato chiesto quale comportamento intendano assumere al riguardo... e una donna ha ammesso candidamente di non voler contrariare i clienti che dovessero infischiarsene del divieto, perché chi ha un impellente desiderio di fumare ma non può soddisfarlo "si stranisce". Ebbene, mi rivolgo alla signora e a tutti i gestori che dovessero condividere il suo punto di vista: se l'aria nel locale in cui mi trovo diventa irrespirabile, sono io che "mi stranisco". Poiché non è nel mio stile, difficilmente chiamerei i vigili o la polizia... ma le assicuro che, se non ha gli "attributi" per garantire il rispetto di una norma sacrosanta, mi vedrò costretta ad andarmene dal suo locale per non rimetterci più piede. Sono convinta che siano in tanti a pensarla come me... e quindi, ponendo la questione in termini di mera convenienza economica, senza tirare in ballo quella "sciocchezzuola" che si chiama salute, ;-) credo che farebbe bene a riconsiderare il suo atteggiamento!
[L'immagine sopra è tratta da una pagina di Odontotecnici.net che ti permette di realizzare in men che non si dica un cartello di divieto "personalizzato" per la tua azienda]

martedì 10 novembre 2009

Per patiti dello shopping

Qualche settimana fa, nei pressi dell'uscita Pescara Nord dell'autostrada A14, è stato inaugurato il Città Sant’Angelo Outlet Village, «il primo Company Store della riviera adriatica». A proposito, per chi non lo sapesse, un outlet «è un centro commerciale specializzato nella vendita di prodotti di marche famose invenduti o usciti dal catalogo più recente del produttore» (fonte Wikipedia).
Il Village l'ho visitato per la prima volta pochi giorni dopo l'apertura, ad inizio settimana e non nel week-end, perché a quanto mi risulta anche solo trovare parcheggio sarebbe stata un'impresa. La prima cosa che mi ha colpita favorevolmente è stata l'architettura d'insieme: avevo sentito dire che i locali erano stati ricavati ristrutturando radicalmente un complesso di vecchi edifici agricoli e stalle... ma poi sul sito ho letto che la struttura «si ispira ai borghi locali in linea con i moderni lifestyle concept americani», e quel classico sapore rétro si è come dileguato! Per non parlare della scritta «opening soon» sulle vetrine di molti negozi in allestimento, ché forse «prossima apertura» suonava troppo provinciale... ;-)
Dal punto di vista dello shopping, che non è esattamente la mia specialità, posso testimoniare che ovunque era pieno di persone che entravano e uscivano dai negozi allettate dall'opportunità di comprare articoli di qualità, e comunque di marche rinomate, a prezzi competitivi... ma di sacchetti colmi di acquisti, in effetti, non ne ho visti moltissimi, e mi sono chiesta: sarà stata una buona idea realizzare un'opera così ambiziosa in questo periodo di crisi economica?
Dopo quella prima visita, gli acquisti che avevo fatto nel negozio Lindt sono finiti rapidamente, anche se non certo misteriosamente ;-)... e quindi, in preda a una sorta di astinenza, ho avvertito la necessità di tornarci a fare un po' di scorta; per la cronaca, questa volta ho preso le Praline assortite e le Mousse al cioccolato, resistendo "strenuamente" alla tentazione del delizioso gelato artigianale. Ora, vabbe' che erano le quattro di un giovedì pomeriggio, ma il fatto che ci fosse molta meno gente della volta scorsa non mi è sembrato un buon segno dal punto di vista dei negozianti. Chissà se le imminenti feste di Natale saranno un'occasione per fare buoni affari...

lunedì 9 novembre 2009

Quel nove novembre di vent'anni fa

Oggi tutti quanti rievocano quel giorno di due decenni esatti or sono in cui "cadde" il Muro di Berlino, la barriera di cemento alta tre metri e mezzo circa eretta ventotto anni prima dal governo comunista della Germania Est. In realtà ciò che avvenne il 9 novembre 1989 fu più simbolico che concreto (come lo sarebbe stata la distruzione completa di un confine fisico): a partire da allora per i berlinesi dell'Est fu possibile entrare liberamente in Berlino Ovest... senza dimenticare le decine e decine di persone morte nel tentativo di farlo clandestinamente. Il 3 ottobre 1990 la riunificazione della Germania venne formalizzata, anche se di fatto è ancor oggi lontana dall'essere compiuta, a detta del cancelliere tedesco Angela Merkel.
Io all'epoca ero troppo giovane per capire a fondo il significato di ciò che stava avvenendo... ma non tanto da non rendermi conto che si trattava davvero di un evento epocale. Ricordandolo oggi, mi viene da pensare «sembra ieri», e al tempo stesso mi pare impossibile che, appena vent'anni fa, in uno dei Paesi più evoluti del mondo fosse in vigore una situazione così... irreale, mi verrebbe da dire oggi, ma purtroppo era reale eccome. La storia di quel muro dovrebbe servire da monito per tutti noi, onde evitare che anziché progredire si finisca per tornare indietro, e che gli sforzi per dividere abbiano la meglio su quelli per unire.
[Foto tratta da Life]

venerdì 6 novembre 2009

Verso il fatidico sì

No, non sto mica parlando di me! ;-) È che l'altroieri sono andata al cinema a vedere la commedia Oggi sposi, diretta da Luca Lucini (qui il trailer e qui il sito ufficiale)... e non sono rimasta delusa: è un film davvero spassoso, dall'infallibile meccanismo comico. Per molti versi mi ha ricordato Ex, e non è un caso: soggetto e sceneggiatura delle due pellicole portano per due terzi le stesse firme (Fausto Brizzi e Marco Martani). Mi sento di dire che nel caso di Ex l'umorismo era un pochino più garbato ed elegante... mentre Oggi sposi, il cui cast forse non è altrettanto "forte", punta su una comicità più sgangherata e grossolana, e mette in scena una raffica di stereotipi e "orrori" della società di oggi elevati all'ennesima potenza, sfidando i limiti dell'inverosimile. Una caricatura talmente esagerata che potrebbe perfino risultare irritante, o nel migliore dei casi lasciare l'amaro in bocca. Per quanto mi riguarda non ho attribuito a questo film grosse pretese di indagine sociologica: semplicemente, mi pare una commedia all'italiana moderna, perfetta per trascorrere un paio d'ore in allegria. Certo, il fatto che il film sia stato «riconosciuto come "d'interesse culturale nazionale" dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali» (non so a quali altre pellicole nostrane sia stato concesso il medesimo onore, con annessi finanziamenti statali) potrebbe sembrare un tantino eccessivo...
Oggi sposi non è un vero e proprio film a episodi: infatti la trama intreccia sapientemente le vicende di quattro coppie, una diversissima dall'altra, in procinto di fare il grande passo.
Il matrimonio multietnico. L'irresistibile poliziotto Nicola Impanato (un Luca Argentero sorprendentemente a suo agio con il dialetto pugliese) sta per impalmare Alopa (Moran Atias), figlia dell'ambasciatore indiano. Il problema è far digerire a mamma Violetta (Lunetta Savino) e soprattutto a papà Sabino (Michele Placido), un contadino rozzo e all'antica, la notizia che si tratterà di una cerimonia indù. In un primo momento Impanato senior fraintende: «Eccert', e figl' mi', che vulite fa', 'n tre?!». :-D Le premesse per l'incontro fra le due famiglie non sono delle migliori...
Il matrimonio di convenienza. Il pubblico ministero Fabio Di Caio (un irriconoscibile Filippo Nigro) reagisce malissimo alla notizia che suo padre Renato (Renato Pozzetto) sta per risposarsi con Giada (Carolina Crescentini), una graziosa massaggiatrice che per età potrebbe essere addirittura sua nipote. Deciso a raccogliere prove del fatto che la ragazza è spinta unicamente dall'interesse, il rigoroso quanto imbranato PM (non PR! ;-)) comincia a seguirla di nascosto, e pian piano impara a conoscerla... Chissà come andrà a finire?!
Il matrimonio super vip. Le nozze più attese dai giornalisti e dal bel mondo sono quelle fra la provocante soubrette televisiva Sabrina Monti (Gabriella Pession) e il ricchissimo faccendiere Attilio Panecci (Francesco Montanari). Ma sarà vero amore?
Il matrimonio riciclato. Salvatore Sciacca (Dario Bandiera) e Chiara Malagò (Isabella Ragonese), in attesa di un bebè, stanno pensando a un matrimonio per pochi intimi, in quanto le loro precarie condizioni economiche fanno sì che non possano permettersi un banchetto in grande stile. Ben presto però la situazione sfugge loro di mano: poiché è impossibile evitare la presenza del numeroso parentado di lui in arrivo dalla Sicilia, per sistemare ogni cosa senza dover ricorrere agli usurai bisognerà aguzzare l'ingegno...

mercoledì 4 novembre 2009

Fare la scelta migliore per la propria salute

Ieri sono andata dal mio medico curante per farmi somministrare il vaccino contro l'influenza stagionale; lo faccio da anni, da quando una broncopolmonite mi mise ko per settimane. Con l'occasione la dottoressa mi ha consegnato un modulo informativo e di consenso da presentare all'ufficio di igiene per sottopormi, previa prenotazione telefonica, alla vaccinazione contro l'influenza da virus A(H1N1), meglio nota come influenza suina. Per quanto sia stata tranquillizzata dalla dottoressa circa la sicurezza di questo vaccino (in contrasto con alcune informazioni che avevo reperito in proposito), ho pur sempre tre settimane di tempo (tanto ne deve trascorrere fra le due vaccinazioni anti-influenzali) per decidere se farmelo iniettare o meno. Quindi, ammesso che non venga contagiata prima di allora, avrò modo di esaminare con la dovuta calma le caratteristiche del farmaco, la cui denominazione commerciale è Focetria, con un occhio di riguardo ai possibili effetti indesiderati, da quelli più comuni a quelli molto rari.
Il dottor Daniele Aprile ha pubblicato, aggiungendo alcune utili e sensate considerazioni, un estratto del foglietto illustrativo di Focetria: credo che valga la pena di leggere il suo post per valutare, tenendo ovviamente presenti le proprie condizioni di salute, pro e contro di ciascuna opzione (senza dimenticare che, se ci lasciassimo impressionare dai "bugiardini", allora forse rinunceremmo pure alle aspirine...). Essere adeguatamente informati mi sembra la via migliore per non lasciarsi prendere dal panico! :-) A quanto pare questo virus presenta sintomi pressoché indistinguibili da quelli della normale influenza stagionale (tanto è vero che ci vuole un apposito test per diagnosticarlo), ma dovrebbe essere meno pericoloso; il problema più serio sono le ricadute sulla collettività causate dalla sua elevata contagiosità. In ogni caso, se si osservano le semplici precauzioni suggerite dal Ministero della Salute, male non fa di certo.

martedì 3 novembre 2009

Le fantastiche avventure di un ex venditore di palloncini

[Curioso, per la seconda volta in un giorno mi trovo a parlare di opere pensate in primo luogo per i più piccini...]
Qualche giorno fa sono andata al cinema a vedere Up in 3D, cosa che intendevo fare da tempo. Grazie ai visori Dolby 3D Digital Cinema (anche noti come "occhialetti magici" ;-)) consegnatimi in comodato d'uso all'ingresso del multisala, quelle che ad occhio nudo apparivano come immagini sfocate e distorte hanno potuto emergere dallo schermo per occupare lo spazio di fronte ai nostri attoniti occhi di spettatori. Era la prima volta che vedevo un film in tre dimensioni, e... che dire? Non si può spiegare: soltanto provando ti puoi rendere conto delle sensazioni che si provano (pardon per il bisticcio linguistico! :-)). Quasi tutte estremamente piacevoli, se si eccettua un certo disorientamento in concomitanza con alcuni cambi di scena o di inquadratura, oppure un vago senso di fastidio per le scelte di messa a fuoco "imposte" dal regista; su quest'ultimo punto segnalo le considerazioni di Gokachu. A dire il vero, guardando il film in sé, non mi è sembrato che le potenzialità della tecnologia 3D siano state sfruttate appieno: facevano più effetto, per dire, i trailer proiettati prima dello spassoso Partly Cloudy (parzialmente nuvoloso), l'immancabile cortometraggio di apertura.
3D a parte, non si può negare che la Disney Pixar abbia sfornato l'ennesimo gioiellino, ineccepibile sul piano visivo... e davanti al realismo e alla concretezza di certe inquadrature (peccato per la fisionomia dei personaggi, un tantino troppo caricaturale) quasi si stenta a credere che sia tutto virtuale, realizzato al computer.
Fin qui gli aspetti rigorosamente tecnici. Ma che dire del contenuto del film? Essendo arrivata in sala con aspettative elevatissime ispirate dalle opinioni e recensioni che avevo letto (non dal trailer, che onestamente non rende affatto giustizia al film), devo ammettere che sono uscita vagamente delusa... a differenza di quando ho visto quel capolavoro indiscusso che è WALL•E. Mi aspettavo più risate e soprattutto più commozione, ecco... e dire che sono una spettatrice abbastanza "piagnona"! :'-( Certo, è stato impossibile rimanere indifferente quando, poco dopo l'inizio del film, è andato in scena un riassunto della felice vita matrimoniale tra il protagonista Carl Fredricksen (che, per quanto meno scorbutico, mi ricordava un po' il personaggio di Clint Eastwood in Gran Torino) e l'adorata Ellie: quattro minuti che per me valgono l'intero film (proprio per questo non pubblico il link al relativo video che ho scovato su YouTube, ché mi sembrerebbe un vero e proprio schiaffo al copyright... anche se il 3D e l'alta definizione sono ottime ragioni per non rinunciare a uno schermo adeguato). I successivi spettacolari sviluppi della trama, con tanto di immancabile supercattivo, faranno sicuramente la gioia dei più piccoli... ma sinceramente, per quanto divertenti nel senso più ampio del termine, li ho trovati un po' troppo astrusi per i miei gusti; non per questo mi sono trattenuta dal "fare il tifo" per Carl perché potesse realizzare il sogno che coltivava da sempre assieme a Ellie. :-)
Il mio giudizio complessivo sul film non può che essere molto buono, in fin dei conti... ma probabilmente sarebbe stato ancora migliore se le emozioni si fossero concentrate nel finale, come in ogni film strappalacrime che si rispetti! ;-)

Morale della favola

Pinocchio è una di quelle fiction che, già a metà della prima puntata, mi faceva venir voglia di smettere di vederla, eppure ho tenuto duro fino alla fine della seconda puntata... per sete di conoscenza, diciamo! ;-) Tra l'altro volevo cercare di capire come mai una storia che aveva segnato probabilmente la fase più negativa nella carriera di Roberto Benigni, dopo i fasti de La vita è bella, facesse registrare ascolti così notevoli in un periodo in cui pure l'Auditel è in crisi. Guardando il cast internazionale di questo remake viene da pensare che non si sia badato a spese (forse, se hanno risparmiato su qualcosa, è stato sugli effetti speciali... ;-)). Ma ce n'era davvero bisogno? Non sarebbe stato meglio rispolverare dagli archivi Rai lo storico sceneggiato del '72 diretto da Luigi Comencini e interpretato da Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Franco & Ciccio, ché tanto la storia sempre quella è? L'unica trovata originale (almeno credo) è stata quella di intrecciare la vicenda dell'autore Carlo Collodi con quella di Mastro Geppetto.
Lo ammetto: a me la fiaba di Pinocchio non è mai piaciuta, mi ha sempre trasmesso una certa inquietudine... ma fino all'altro giorno non avrei saputo spiegare bene il perché. La fiction mi ha rinfrescato la memoria, ecco. Non solo manca una bella e indomita principessa in attesa del principe azzurro nella quale immedesimarmi ;-)... ma il succo della storia lo riassumerei così: «Come inculcare ai vostri pargoli un sacco di insegnamenti validi, traumatizzandoli però con i sensi di colpa». Credo che persino Barbablù faccia meno impressione, se non altro perché racconta il Male in una forma più lontana dalla consueta quotidianità.
Fai il disubbidiente? Le persone a te care passeranno i guai. Adori divertirti? Ti trasformerai in un somaro e qualcuno vorrà farti la pelle, quando non servirai più. Ma ecco l'aspetto che ho trovato maggiormente sconcertante: la fata turchina "muore" dal dispiacere quando Pinocchio non mantiene la promessa fattale... salvo poi "risuscitare" quando l'ormai ex burattino scopre la retta via. A questo punto mi è tornata in mente una lettera che avevo letto nella rubrica di consigli psicologici di non so quale rivista: una mamma era preoccupata per la sua bambina, la quale non accettava la morte della nonna, e temeva che "se ne fosse andata" per colpa sua. In confronto a questo, l'arcinota storiella del naso che ti si allunga se dici le bugie appare come un'innocua bazzecola. Gli unici aspetti della trama che ho trovato davvero edificanti, sia pur con qualche riserva, sono stati il desiderio di paternità di Geppetto e la sua difficoltà di essere un buon padre. Per Pinocchio era ancora più arduo essere un bravo figlio, visto che si è ritrovato di carne e ossa (con un cuore di legno) da un momento all'altro! :-) Comunque ho provato un autentico moto di rabbia quando il monello ha scambiato il biglietto d'ingresso allo spettacolo dei burattini con l'abecedario che suo padre gli aveva comprato vendendo l'unica giacca che possedeva per proteggersi dal freddo. Se fossi una tipa crudele avrei sperato che Mangiafuoco scegliesse proprio lui, con l'occasione ridiventato burattino, come combustibile! ;-)
Concludo segnalando una spassosa rielaborazione dell'incipit del romanzo in forma di fincipit... :-D
[P.S.: un Pinocchio molto simile a quello della foto sopra, tratta da Il Giocattolo, devo avercelo da qualche parte in soffitta]

lunedì 2 novembre 2009

Tardive scoperte

Venendo a sapere della scomparsa della poetessa Alda Merini, mi sono resa conto di non conoscere affatto la sua arte: il suo nome mi evocava quasi esclusivamente le drammatiche vicissitudini che l'avevano vista più volte internata in manicomio. Esperienze che avevano inevitabilmente segnato il suo animo e i suoi versi, ma che lei aveva razionalizzato con rara lucidità: «Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini».
Grazie alla Rete ho potuto colmare la mia imperdonabile lacuna... e riporto qui di seguito alcune delle mie prime scoperte.
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
(dal sito ufficiale dell'artista)
Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.
(da Alla tua salute, amore mio, via Aurorablu)
Amore non dannarmi
Amore non dannarmi al mio destino
tienimi aperte tutte le stagioni
fa che il mio grande e tiepido declino
non si addormenti lungo le pulsioni
metti al passivo tutte le passioni
dormi teneramente sul cuscino
dove crescono provvide ambizioni
d'amore e di passione universale,
toglimi tutto e non mi fare male.

Questione di coerenza

Nel mio infinitamente piccolo anch'io penso che, se Rutelli dopo il PD decidesse di lasciare anche il parlamento, non sarebbe affatto una cattiva idea...

Latte cosmico

Premessa: anche se forse non sembra, in apertura del post c'è effettivamente un'immagine. Essa è tratta da Astronomic Picture of the Day, ed è piuttosto diversa dalle splendide fotografie del cosmo che la NASA propone di solito. Questa volta, infatti, si tratta di un'immagine monocromatica. Di che colore? Beh... signore e signori, ecco a voi il colore medio dell'universo! :-) (il cui valore esadecimale RGB è #FFF8E7, se a qualcuno dovesse interessare)
Poiché l'argomento mi ha incuriosita abbastanza, pubblico anche la spiegazione tradotta in italiano, e corredata da alcuni link esplicativi.
Di che colore è l'universo? Più precisamente, se l'intero cielo venisse "spalmato" [NdG: non sono riuscita a trovare una traduzione migliore per smeared out, sorry], di che colore sarebbe la miscela finale? Questa strana domanda si è posta quando si è cercato di determinare quali stelle sono "normali" in galassie vicine. La risposta, raffigurata sopra, è una tonalità di beige. Per determinarla, gli astronomi hanno mediato computazionalmente la luce emessa da uno dei più grandi campioni di galassie analizzati finora: le duecentomila galassie dell'indagine 2dF. Lo spettro cosmico risultante ha emissioni in tutte le parti dello spettro elettromagnetico, ma un unico colore composito percepito. Questo colore è diventato molto meno blu negli ultimi 10 miliardi di anni, a indicare che stanno diventando prevalenti stelle più rosse. In un concorso per trovare il miglior nome per questo colore, vale la pena di segnalare le proposte skyvory (da sky, cielo, e ivory, avorio) e univeige (universe + beige), e il vincitore: latte cosmico.
Beh... ma pure cappuccino cosmico non era male, dai! (forse un tantino inadeguato dal punto di vista cromatico...) :-) [UPDATE: ho appena scoperto che latte in inglese significa proprio caffellatte...]