sabato 30 novembre 2013

Quando la legge è ingiusta

Il 28 marzo dello scorso anno l'artigiano cinquantottenne Giuseppe Campaniello, in preda alla disperazione per via dei suoi problemi col fisco, si diede fuoco nella propria auto parcheggiata di fronte alla sede dell'Agenzia delle Entrate di Bologna: le gravissime ustioni riportate lo condussero alla morte dopo quasi dieci giorni di agonia. Prima di compiere l'insano gesto, l'uomo aveva scritto una lettera indirizzata alla Commissione Tributaria chiedendo di lasciare in pace almeno la moglie.
È di oggi la notizia che Tiziana Marrone, la vedova di Campaniello, ha ricevuto da Equitalia una cartella esattoriale dell'ammontare di oltre sessantamila euro. Lei, che adesso vive in Abruzzo al fianco della madre malata, tutti quei soldi non li ha di certo, perché è disoccupataa 50 anni un lavoro non te lo dà più nessuno di questi tempi») e tira avanti con la pensione di reversibilità del marito, «neanche 500 euro al mese». Ma, dal momento che si era sposata in regime di comunione dei beni e l'eredità l'ha accettata, la legge attualmente in vigore parla chiaro: la donna è obbligata a saldare i debiti del marito.
Io sono la prima a sostenere che bisogna pagare le tasse e che la legge va rispettata sempre e comunque. Ma le mie certezze e il mio rigore vacillano di fronte al dramma di questa donna, che dopo aver perso tragicamente il marito sembra trovarsi davanti a un bivio oltremodo penoso: «o faccio un gesto estremo o che mi arrestino, così pagherò il debito in carcere». Mi auguro davvero che papa Francesco, al quale (oltre che al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) la signora ha scritto senza finora ottenere risposta, prenda finalmente a cuore il suo caso come ha fatto molte altre volte...

venerdì 29 novembre 2013

Impara l'inglese con Duolingo!

Uno dei tormentoni del Web che hanno imperversato nei giorni scorsi è il video che puoi vedere qui sotto, nel quale Gianni Pittella, ormai ex candidato alle primarie del PD, presenta ad un pubblico internazionale una lodevole iniziativa a sostegno della pace nel mondo sfoggiando, ahimè, un inglese alquanto scadente.



Rispetto a questa roba qua, il filmato di Francesco Rutelli a suo tempo tanto sbeffeggiato sembra quasi una videolezione di pronuncia... ;-) Al buon Pittella consiglierei caldamente di scaricare ed installare un'app gratuita per Android e iPhone che ho scoperto da neanche una settimana, ma della quale sono già assolutamente entusiasta: Duolingo. Io la uso tutti i giorni (casomai me ne dimenticassi, verso le ore 15 Duo il Gufo mi ricorda immancabilmente di esercitarmi, non soltanto tramite notifica ma anche via e-mail) per dare una rinfrescatina al mio inglese... ma ci sono altri corsi disponibili, ed altri ancora si trovano nell'incubatrice e per potersi "schiudere" necessitano della collaborazione di chiunque voglia offrirsi come volontario.
Nell'utilizzo di Duolingo io sono partita dalle basi, per godermi il piacere di riuscire a svolgere alla perfezione tutti i compiti... ;-) ma pian piano sto salendo di livello. Gli esercizi che ho svolto finora mettono alla prova tutte le principali abilità linguistiche, dalle conoscenze lessicali alla pronuncia: essi consistono nel tradurre in italiano una frase in inglese o viceversa selezionando le parole da un elenco oppure digitandole sulla tastiera, nello scegliere tutte le traduzioni corrette di una frase, nel pronunciare correttamente una frase in inglese, nello scrivere una frase in inglese dettata (in verità mooolto lentamente) da una speaker madrelingua.
Guardando questo video introduttivo, oppure visitando questa pagina, potrai farti un'idea di come funziona Duolingo, e di com'è possibile che sia e rimanga completamente gratuito.
Duolingo è su Facebook, su Twitter e ha pure un blog ufficiale. Cosa aspetti a provarlo? :-)

giovedì 28 novembre 2013

La cometa ISON faccia a faccia con il Sole

Oggi è il giorno in cui la cometa C/2012 S1 (ISON), per gli amici ISON (acronimo del programma di ricerca International Scientific Optical Network) e basta, raggiunge il perielio, ossia la distanza minima dal Sole... e per l'occasione Astronomy Picture of the Day ce la fa vedere in un video in time-lapse di Juan Carlos Casado che dura poco, ma lascia veramente a bocca aperta! :-O



Ecco la traduzione della relativa spiegazione.
La cometa ISON sopravvivrà al suo incontro ravvicinato con il Sole? Approssimandosi a una distanza di quasi un diametro solare [pari a circa 1,391 milioni di chilometri, NdC] dalla superficie del Sole, il destino di una delle comete più insolite dei tempi moderni sarà finalmente determinato. La cometa potrebbe perdere una gran quantità di ghiaccio e polvere in una coda in fase di sviluppo, oppure andare completamente in pezzi. Purtroppo, più la cometa si avvicina al Sole, più difficile diventa per i telescopi convenzionali osservarla nel bagliore del sole al mattino. [Per non rischiare danni permanenti alla vista, è decisamente meglio se rinunci alla tentazione di provare ad osservarla in questa fase!, NdC] Mostrata nel video qui sopra, la cometa ISON è stata immortalata mentre si innalzava sulle Isole Canarie appena sopra il sole del mattino qualche giorno fa. Se il nucleo della cometa sopravvive, la chioma e le code che essa emette potrebbero apparire ben visibili nei prossimi giorni o settimane. In alternativa, i satelliti che guardano il Sole potrebbero documentare una delle più grandi disintegrazioni cometarie registrate finora. Restate sintonizzati!
La ISON dovrebbe essere la prima cometa ben visibile a occhio nudo dall'emisfero boreale dall'ultimo passaggio della Hale-Bopp, ovvero dal 1997. In attesa di conoscerne la sorte, riporto qui di seguito altri link ad essa relativi, segnalati da Paolo Attivissimo: Comet ISON - Latest Updates, FAQ and Viewing Guide, Comet ISON live blog e, last but not least, il sito dedicatole dalla NASA. Una carta celeste per localizzare la cometa nel cielo la trovi qui, mentre qui puoi ricavare alcuni dati in tempo reale: la sua distanza dalla Terra (in questo momento 92614656 miglia, pari a 149048841 chilometri), dal Sole (1157074 miglia, pari a 1862130,1 chilometri) e la sua velocità (234,1 miglia al secondo, pari a ben 1356290,75 chilometri all'ora!).
Infine eccola qui sotto, la nostra "stella" cometa, in una magnifica foto scattata da Damian Peach e condivisa da Phil Plait. Nel caso in cui non dovesse farcela a ritornare sana e salva (per quanto piuttosto acciaccata) dal Sole, voglio ricordarmela così... :-)

mercoledì 27 novembre 2013

Nessuno è solo

Dopo essermi persa l'anteprima gratuita di lunedì scorso al The Space per non essere riuscita a prenotare in tempo utile, ieri pomeriggio ho finalmente visto il film In solitario (qui il trailer), diretto dal francese Christophe Offenstein, il cui protagonista François Cluzet si fece conoscere anche da noi grazie all'ottimo Quasi amici. La pellicola è incentrata sul personaggio del non più giovanissimo skipper Yann Kermadec in gara nell'impegnativa Vendée Globe, il giro del mondo in barca a vela in solitario (o in solitaria?): una vera sfida contro l'oceano, contro il tempo, ma anche contro sé stessi.
Di per sé lo spunto sarebbe potuto risultare un tantino troppo monotono per reggere oltre un'ora e mezza... e invece gli sceneggiatori hanno escogitato parecchie trovate per rendere la storia avvincente, a cominciare dall'inaspettata presenza, a bordo dell'ipertecnologico scafo, di un "clandestino" che potrebbe costare a Kermadec la squalifica.
La spettacolare ambientazione oceanica mi ha lasciata davvero senza fiato: è vero che mi piace la montagna, ma se per "mare" non si intende quello al quale sono abituata io (noiosissime ore su una spiaggia affollata trascorse a rigirarsi sotto il sole come una cotoletta, inframmezzate da qualche nuotata rinfrescante), bensì impetuose distese d'acqua e orizzonti sconfinati... beh, allora il discorso cambia eccome! :-)
MYmovies.it ha ravvisato nella narrazione un'eccessiva lentezza, eppure io non sono d'accordo: questo film l'ho trovato senz'altro meno soporifero rispetto a tanti blockbuster infarciti d'azione fine a sé stessa, e se devo essere sincera lo preferisco pure all'acclamato Vita di Pi.
L'epilogo un po' inatteso mi ha emozionata, comunque devo ammettere che negli ultimi tempi lo stesso effetto me lo fa il finale di qualunque film, quale più quale meno: deve essersi guastato il microchip emozionale che ho nel cervello, mi sa! ;-) La mia indole mi ha quasi sempre condotta a sognare, spesso invano, di primeggiare in ogni campo nel quale mi sono cimentata... ma questo film mi è servito per ripassare una fondamentale lezione di vita che mi ricorda un po' il caro vecchio barone de Coubertin (o chi per lui): «Il n'y a pas que la victoire, qui est belle!» (non c'è soltanto la vittoria, che è bella!).

martedì 26 novembre 2013

Intelligent Programming 2

Ladies and gentlemen... a un paio di mesi di distanza dall'esordio, ecco a voi l'attesissima [seh, come no! ;-)] seconda puntata delle (dis)avventure della Curiosona alle prese con lo sportello Postamat! :-)
«Disponibilità giornaliera esaurita». E me lo dici solo ora, dopo che ho digitato il PIN e selezionato l'importo, cara la mia Automated Teller Machine? Forse ti diverti a farmi stare inutilmente sotto la pioggia? Ma chi te le ha scritte le strutture di controllo condizionali, Topo Gigio?! :-/
Faccio un secondo tentativo presso un altro ufficio postale della zona... e niente, zero disponibilità anche lì. Mentre ieri ero riuscita a prelevare molto meno di quanto avrei voluto, sempre per via della limitata disponibilità.
Sorge spontaneo un dubbio: non è che per caso, in previsione dell'arrivo di Attila, la gente ha fatto incetta non soltanto di provviste alimentari ma anche di contanti?
[L'immagine è tratta dal blog di Michele Maffucci]

[UPDATE del giorno dopo] Temo di aver preso un granchio: mi sa che l'avviso di disponibilità esaurita non significava che erano finiti i soldi erogabili dallo sportello, bensì che è stata raggiunta la soglia massima di contanti prelevabili dal conto nel mese in corso. Ma allora perché non parlare di disponibilità mensile, accidenti?! E rimango dell'idea che gli if li abbia programmati Topo Gigio... altrimenti l'avviso sarebbe dovuto comparire subito dopo che ho inserito la carta e ho selezionato Prelievo. A meno che ciò non sia stato implementato volutamente, per motivi che comunque mi sfuggono...

lunedì 25 novembre 2013

Una questione di mentalità

Giorni fa, parlando del drammatico fenomeno della violenza di genere, ho segnalato la campagna di sensibilizzazione Servono altri uomini, nella quale alcuni attori piuttosto noti hanno prestato il proprio volto contro tale terribile piaga della nostra società. Oggi che ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, segnalo un'altra campagna analoga promossa da NoiNo.org: Uomini contro la violenza sulle donne. Anche in questo caso si sono impegnati a favore della causa svariati testimonial famosi: dall'attore Alessandro Gassman al cantautore Daniele Silvestri, dall'allenatore Cesare Prandelli al comico Claudio Bisio, e tanti altri. Proprio oggi Alessandro Gilioli ha espresso qualche perplessità nei confronti di questa campagna, in quanto «è molto probabile che Gassman, come chi vi scrive, abbia avuto vita facile in questo: cresciuto in un contesto in cui quei valori sono ovvi e poi senza sommi problemi a rapportarsi consensualmente e liberamente con l’altro sesso. I maschi che violentano, per lo più, non sono come Gassman – e si parva licet come chi vi scrive, appunto. Sono persone che vivono in un rapporto di frustrazione-proprietà con l’altro sesso. Persone che non sono state educate a vivere il sesso in modo diverso da quello con cui si nutre l’animale affamato. Persone che probabilmente nella piramide sociale stanno parecchio più in basso dei testimonial di Noino. Che quindi alla propria frustrazione sessuale ne assommano altre». E prosegue osservando che «andare oltre, cambiare i valori, significa soprattutto puntare verso una società in cui la sessualità viene insegnata fin dalle scuole dell’obbligo non solo con il racconto del semino e dell’ovetto, ma soprattutto in tutte le sue componenti psicologiche e relazionali, che sono alla base del rispetto per se stesso e dell’altro».
E sì, la chiave di tutto è la mentalità, che andrebbe plasmata nel modo corretto fin da piccoli: non soltanto nei maschi, ma anche nelle femmine, le quale devono affrancarsi una volta per tutte da certe tradizioni dure a morire che troppo spesso condizionano ancor oggi i loro rapporti con l'altro sesso. Un atteggiamento di sottomissione, la disponibilità a sopportare ogni torto nella vana speranza che il partner possa cambiare... sono errori che possono venire commessi anche da donne in apparenza emancipate. La cantante Fiorella Mannoia ha pubblicato su Facebook le sue riflessioni in proposito, corredandole con una foto che ho visto condivisa anche altrove, e che riporto qui di seguito: appena pochi decenni fa, erano queste le regole che venivano inculcate alle nostre mamme e alle nostre nonne.


Per quanto mi riguarda, non riesco a fare a meno di aggrottare amaramente la fronte ogni volta che mi imbatto nei seguenti versetti biblici (Efesini 5, 22-25): «Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei».
Siamo sicure di esserceli davvero lasciati alle spalle, certi retaggi culturali...?

domenica 24 novembre 2013

Sul diritto alle cure compassionevoli

Leggo da NewsAbruzzo.it che «Una risoluzione sul metodo Stamina è stata approvata nel corso dei lavori del Consiglio provinciale di Pescara. [...] Il provvedimento è un invito al governo nazionale e in particolare al ministro della Salute affinché si attivi ulteriormente e in tempi brevissimi nella ricerca di soluzioni che possano garantire a tutti coloro che ne facciano richiesta, parallelamente alla sperimentazione scientifica e ai decreti legge, la possibilità di accedere alle cure staminali secondo la metodica Stamina, sotto la responsabilità del richiedente, del medico prescrittore e del direttore del Laboratorio di produzione di questa metodica».
La gente vuole avere il diritto di curarsi con il metodo Stamina? Dopo aver letto questo articolo, potrei dire che ognuno deve avere facoltà di rovinarsi la vita come crede... ma non sono mica così cinica. Comunque voglio sperare che per garantire questo diritto non verranno stanziati soldi pubblici. Io vivo in una regione, l'Abruzzo appunto, che dopo il naufragio dell'amministrazione Del Turco si è ritrovata con un sistema sanitario allo sfascio, dove chi ha bisogno di sottoporsi a un esame medico deve pazientare mesi per farlo con la mutua, a meno di non avere la possibilità di farlo a pagamento, dove il centro in cui facevo riabilitazione motoria ha tagliato i fondi non rinnovando il contratto ad alcuni collaboratori e sospendendo le terapie a un sacco di pazienti, buona parte dei quali senz'altro più gravi della sottoscritta. Non mi diranno che invece i soldi per il metodo Stamina ci sono?!?!? Stiamo parlando di un trattamento la cui validità scientifica è stata messa seriamente in dubbio dal professor Umberto Veronesi, un medico che reputo di gran lunga più autorevole rispetto al "professor" Davide Vannoni, l'inventore di Stamina, il quale si definisce "neuroscienziato" ma in realtà è laureato in lettere e filosofia. Personalmente nutro un profondo rispetto e compassione nei confronti delle sofferenze dei malati e dei loro cari, e so bene che, per alleviare il dolore, si può essere disposti a qualunque cosa... perfino a rivolgersi ai maghi (e non lo dico tanto per dire, bensì per esperienza diretta). Ma troppo spesso, in passato, il sospetto che la disperazione di queste persone rappresentasse una fonte inesauribile di speculazioni (che non hanno nulla a che vedere con la compassione) è divenuto una triste certezza.
[L'infografica sul metodo Stamina è tratta da Giornalettismo, la foto di Davide Vannoni da Yourself]

sabato 23 novembre 2013

Un nome da tenere a mente: Miriam Ricordi


Ieri sera, presso l'Auditorium "Leonardo Petruzzi" della mia città, ho assistito al concerto gratuito patrocinato dal comune e organizzato in occasione della pubblicazione di Stratega, il primo singolo della cantautrice pescarese Miriam Ricordi (la quale ha un sito ufficiale, una pagina Facebook e un account Twitter). Il suo nome non l'avevo mai sentito prima... ma la sua musica è stata un'autentica rivelazione! :-) Miriam ha cantato, accompagnandosi con le chitarre, parecchi brani composti da lei stessa, oltre ad alcune cover: Ho visto Nina volare e Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De André, Pensiero stupendo di Patty Pravo, Guarda che luna (quasi irriconoscibile in chiave rock) di Fred Buscaglione, e Perfect Day del recentemente scomparso Lou Reed. La ragazza ha uno stile grintoso, eclettico e niente affatto banale, sembra perfettamente a suo agio sul palco, è preparata (si è laureata l'anno scorso con lode al conservatorio)... cosa dire di più? Ti lascio alla visione del videoclip ufficiale di Stratega, girato con la regista Miriam Palmarella e proiettato ieri sera in anteprima assoluta.


[Su YouTube puoi trovare qualche video relativo alle sue performance live, ma l'audio non è un granché]
Il singolo è disponibile su tutte le principali piattaforme di distribuzione digitale: Google Play, iTunes, Amazon, Spotify e Play.me... e io, dopo averlo acquistato, non vedo l'ora di poter fare lo stesso con altri suoi pezzi: quella musica ha risvegliato del tutto la mia anima rock! :-) Auguro di cuore a Miriam e alla sua band, tutta composta da musicisti pescaresi (Angelo Marrone alle tastiere, Giulio Galli alla chitarra, Matteo Teodoro al basso e Valerio Camplone alla batteria), una splendida carriera: se la meritano senz'altro molto di più rispetto alle Emme che, se non fossero amiche di Maria, di strada ne farebbero ben poca... ;-)

venerdì 22 novembre 2013

Non so se hai presente Natalino Balasso...

Sull'agenda Smemoranda che usavo come diario scolastico anni fa erano riportate diverse battute attribuite a un certo Anatoli Balasz, che dal nome immaginavo fosse un umorista di origine ungherese o giù di lì. Solamente tempo dopo, quando a Zelig ha fatto la sua comparsa il personaggio del "professor" Anatoli Balasz, ho scoperto che dietro quello pseudonimo si celava in realtà un comico italianissimo, per la precisione veneto di Porto Tolle: Natalino Balasso. Se devo essere sincera, non è che le sue performance televisive mi entusiasmassero più di tanto... Balasso però l'ho rivalutato parecchio di recente, da quando sono divenuta fan della sua pagina Facebook, nella quale l'attore dice la sua sull'attualità, la politica e su tante altre questioni importanti con un'acutezza e una cultura fuori dal comune; e ho appena sottoscritto il feed del blog che tiene per Il Fatto Quotidiano. Del resto non stiamo parlando "solo" di un comico per palati poco esigenti, bensì di un attore/autore a tutto tondo, che ha fatto e fa tuttora tanto teatro pure di un certo livello ed ha scritto diversi libri, non soltanto di genere umoristico ma anche di narrativa. Nel suo canale YouTube ho trovato tra l'altro un "microfilm" che diverte, sì, ma fa anche riflettere su un argomento delicato come la religione: eccolo qua sotto.


[UPDATE] Subito dopo la pubblicazione di questo post, un amico su FriendFeed mi ha segnalato questo video e gli altri in cui Balasso fa da testimonial. Inutile dire che li sto già guardando e, con le lacrime agli occhi dal gran ridere, consiglio anche a te di farlo... :-D

giovedì 21 novembre 2013

Checco for president?

Ieri Renato Brunetta ha pubblicato il seguente tweet: «"Sole a catinelle".Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia». Non pago, il capogruppo alla Camera per il Popolo della Libertà, o Forza Italia, o come accidenti si chiama in questo momento ha rincarato la dose scrivendo una lettera che è stata pubblicata su Dagospia.
Checco Zalone interprete del berlusconismo?! Accettarlo sarebbe per me ancor più doloroso di quanto lo è stato oggi pomeriggio vedere Ricky Memphis sedotto dal Cav. nel film L'ultima ruota del carro... ;-) In realtà dell'endorsement di Brunetta ne sono venuta al corrente soltanto poco fa, vedendo in cima alla mia timeline di Facebook l'immagine qui sotto, pubblicata nella pagina di Fiorella Mannoia.


Maddai, troppo forte, Checco... «Ringrazio Brunetta che mi ha paragonato a Berlusconi ma non sono al suo livello. Faccio ridere solo in Italia». :-D Di suo la cantante ha aggiunto solamente tre parole: «Checco for president!». E in breve tempo la stessa immagine l'ho vista "likata" o condivisa da parecchi dei miei contatti.
Ma... fermi tutti: Giovanni Sasso, che per primo ha condiviso la (presunta) risposta di Checco, nella quale peraltro il suo nome appare ben visibile assieme alla scritta feisbuk (rubrica del Corriere del Mezzogiorno), nei relativi commenti ha precisato: «Molta gente sta condividendo questa vignetta attribuendo la frase a Luca Checco Medici. Vorrei ribadire che si tratta di una mia rubrica satirica e che Checco non l'ha detta davvero, 'sta cosa. Magari però la pensa, chi lo sa».


Allora non era vero niente?! Cheddelusione... :-/
Ma subito dopo mi sono risollevata leggendo un post di Spettacoli 2.0 a commento del tweet di Brunetta.
A leggere queste frasi sorge un più che legittimo dubbio: ma qualcuno si sarà preso la briga di guardare la pellicola in questione? Si saranno accorti del modo in cui, tra le varie cose, il protagonista Checco rappresenta un cialtrone opportunista e cerchiobottista, che cambia casacca a seconda dell'occasione e che, sopra ogni cosa, stigmatizza l'ignoranza crassa di un certo tipo di italiano?
È possibile definire "moderato" e "sereno" un personaggio che inganna il figlio e che cerca di corrompere la maestra affinché dia al bambino un voto inferiore a quello che merita solo per non dover adempire a una promessa? È una mossa conveniente o si tratta dell'ennesimo suicidio mediatico affrontato con nonchalance suprema?
Non si parla qui di spendere quei 7,50 euro per andare al cinema - e quindi poter parlare a ragion veduta - ma di una semplice ricerca online per capire di cosa ci si sta riempiendo la bocca...
Da questa breve analisi, che trovo del tutto condivisibile, mi sembra che si possano dedurre due cose:
  • Checco Zalone è berlusconiano più o meno quanto Antonio Cornacchione (sì, anche a lui sono state attribuite le medesime simpatie politiche, da qualcuno che ha preso troppo alla lettera il suo tormentone «Povero Silvio!»);
  • Brunetta Sole a catinelle non l'ha visto, come non l'hanno visto tutti coloro che l'hanno stroncato a prescindere, oppure se l'ha visto non l'ha compreso affatto... ;-)

martedì 19 novembre 2013

Chi ha ucciso Lord Smythe?

Poco tempo fa mi sono imbattuta nel breve video qui sotto, che rappresenta un semplice giallo del genere Whodunit: lo stesso su cui si basa il famoso gioco da tavolo Cluedo, per intenderci.


Guardando la prima metà del filmato ho prestato attenzione soprattutto ai dialoghi, per cercare di comprendere la logica secondo cui a partire dagli indizi l'investigatore deduceva l'identità del colpevole. Ma poi... il colpo di scena: qualcosa di molto simile al video del gorilla invisibile di cui ho parlato qui! :-) Alla fine, ecco il vero insegnamento veicolato dal video: «It's easy to miss something you're not looking for. On a busy road this could be fatal. Look out for cyclists» («È facile perdersi qualcosa che non stai cercando. Su una strada trafficata questo potrebbe essere fatale. Fai attenzione ai ciclisti»).
Ovviamente si tratta di un messaggio giusto e sacrosanto... ma, se sei un po' come me, non troverai pace finché non avrai anche capito esattamente ogni singola battuta pronunciata dai personaggi. Del resto il video è pubblicato nel canale YouTube dothetest, collegato a un sito web dedicato all'apprendimento della lingua inglese. Buona parte delle frasi sono riuscita a capirle da sola, ma qualche parola (come bludgeoned) non sarei mai riuscita a decifrarla se non avessi trovato la trascrizione qui (sulla qualità dei sottotitoli associati al video su YouTube è meglio stendere un velo pietoso...). Eccola!
– Clearly somebody in this room murdered Lord Smythe, who, at precisely 3:34 this afternoon, was brutally bludgeoned to death with a blunt instrument. I want each of you to tell me your whereabouts at precisely the time that this dastardly deed took place.
– I was polishing the brass in the master bedroom.
– I was buttering His Lordship's scones below stairs, sir.
– I was planting my petunias in the potting shed.
– Constable, arrest Lady Smythe!
– Oh, but – but how did you know?
– Madam, as any horticulturist will tell you, one does not plant petunias until May is out. Take her away.
It's just a matter of observation. The real question is how observant were you?
Ma sì, voglio essere buona: riporto pure la traduzione! :-)
– Evidentemente qualcuno in questa stanza ha assassinato Lord Smythe, che, alle 3:34 in punto di oggi pomeriggio, è stato brutalmente colpito a morte con un corpo contundente. Voglio che ciascuno di voi mi dica dove si trovava nel momento preciso in cui questo atto vile ha avuto luogo.
– Stavo lucidando gli ottoni nella stanza da letto del padrone.
– Stavo imburrando le focaccine di Sua Signoria sotto le scale, signore.
– Stavo piantando le mie petunie nel capanno del giardiniere.
– Agente, arresti Lady Smythe!
– Oh, ma – ma come l'ha capito?
– Signora, come qualunque orticoltore le dirà, non si piantano le petunie fino alla fine di maggio. Portatela via.
È solo una questione di osservazione. La vera domanda è: quanto eri attento?

lunedì 18 novembre 2013

Uomini che danno una mano, non alzano le mani!

Ieri pomeriggio mi sono recata in piazza Sacro Cuore a Pescara per aderire a una raccolta di firme contro il declassamento dell'Unità di Senologia di Ortona, centro di eccellenza regionale e nazionale. E non ho potuto fare a meno di notare con un certo rammarico che la stragrande maggioranza delle persone in coda presso il banchetto per firmare era di sesso femminile: come se il cancro al seno, e la relativa prevenzione, fossero qualcosa che riguarda (non ho detto colpisce, bensì riguarda!) solamente le donne.
Giorni fa, nel corso del Festival delle Letterature dell'Adriatico, ho assistito al recital teatrale ... E lo chiamano amore, uno spettacolo per dire basta al femminicidio; tra il pubblico ci sarà stato sì e no un uomo per ogni quattro donne presenti. E anche allora sono rimasta a dir poco amareggiata...
È per questo che segnalo volentieri la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne Servono altri uomini promossa da Intervita Onlus in vista del 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Ad essa hanno aderito tra gli altri gli attori Nicolas Vaporidis, Marco Giallini, Fabio Troiano, Vinicio Marchioni, Francesco Scianna, Alessio Boni, Matteo Branciamore, Claudio Santamaria, Alessandro Roja, Giulio Scarpati: li puoi vedere nel video qui sotto, dove la voce è quella di Luca Ward.


In Italia la violenza contro le donne ha dimensioni allarmanti: 1 donna ogni 3 giorni è stata uccisa dal proprio partner. Ogni anno, oltre 1 milione di donne subiscono atti di violenza. Addirittura una donna su tre non confessa mai a nessuno l'abuso subito. Una strage che va fermata.
Se pensi che io stia esagerando, che la situazione non è poi così grave, allora temo proprio che su di te abbia fatto presa uno o più dei numerosi stereotipi sulla violenza di genere fin troppo diffusi nel comune modo di pensare; Sportello Antiviolenza li demolisce uno per uno qui.

sabato 16 novembre 2013

L'arte approcciata... dal basso! :-)

Nelle scorse settimane ho cominciato a scorgere su Facebook immagini tratte dalla pagina Se i quadri potessero parlare, della quale sono divenuta fan senza esitazioni. Gli autori in sostanza si divertono a dar voce ai protagonisti di quadri più o meno noti appartenenti alla storia dell'arte italiana e mondiale. Si va da capolavori famosissimi come Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo...


... o L'urlo di Edvard Munch...


... a opere meno conosciute, come Triste presentimento di Gerolamo Induno...


... oppure Garrick nella parte di Riccardo III di William Hogarth.


[Avrai notato che la mia piccola selezione è interamente basata su spunti mooooolto moderni... :-)]
Un'idea così simpatica ha inevitabilmente generato delle forme di emulazione. Limitandomi a segnalare Se i quadri potessero parlare in pugliese (sembra impossibile che la Puglia è così vicina, ma io il dialetto di quelle parti stento un bel po' a comprenderlo), non potevo non divenire fan pure della versione abruzzese: la pagina SCI, NA FREC! (traduzione: «sì, parecchio!», più o meno...) ha dedicato alle opere d'arte "sottotitolate" in dialetto un intero album... anzi due: il secondo è un po' più hot! ;-) Ebbene sì, pur non essendo di "madrelingua abruzzese", quelle immagini mi hanno fatto proprio ridere di gusto... :-D In questo caso, a ciascuna farò seguire la mia traduzione del testo.
Ritratto di giovane uomo con libro del Bronzino.


Embè? Cos'hai da guardare?»]
La curiosa di Silvestro Lega, un quadro il cui titolo si ricollega a quello di questo blog... :-)


Si è fatta notte e il maiale non torna»: qui una breve ma illuminante analisi sull'origine di questo detto dialettale! :-)]
Davide con la testa di Golia di Orazio Gentileschi.


Io te l'avevo detto, Golia. Ma tu sei un testone!»]
Eraclito di Hendrick ter Brugghen.


Aspetta che non ti sento bene! Qua sotto non prende!»]
La Belle Rosine di Antoine Wiertz.


Uhm, scusa amore. Mica ti ho fatto aspettare troppo?». Eh già... le donne con qualche rara eccezione – tipo quella della sottoscritta – si contraddistinguono per gli interminabili preparativi prima degli appuntamenti! ;-)]
A questa pagina Facebook e all'italico (sia pur con venature romanesche) predecessore il sito di informazione locale IlPescara ha dedicato un articolo che menziona anche la pagina L'Arte spiegata ai Truzzi, collegata all'omonimo tumblr. Magari mi sbaglio... ma trovo che questo genere di trovate sia perfetto per avvicinare le persone all'arte: dopo aver sorriso, magari parecchia gente sarà interessata a saperne di più sull'opera, sull'autore, sulla tecnica pittorica utilizzata, sulla storia che c'è dietro... Perlomeno, con me ha funzionato! :-)

giovedì 14 novembre 2013

Quando le cose non sono come sembrano

L'avevo già visto su YouTube, poi ha cominciato a fare capolino anche in televisione, il bellissimo spot pubblicitario della nuova Honda CR-V 1.6 Diesel. «L'impossibile reso possibile»... ma che c'azzecca uno slogan del genere con un SUV? Beh, a quanto pare si tratta di un modello sorprendentemente parco nei consumi. Quello che volevo dire è che di rado si vedono réclame così ben fatte (a dire il vero, dal punto di vista qualitativo le pubblicità delle automobili sono spesso una spanna al di sopra delle altre). Se non hai ancora visto lo spot, preparati a strabuzzare gli occhi! :-O


Strabiliante, nevvero? E tutto ciò senza ricorrere a costosissimi effetti speciali: il video del dietro le quinte, senz'altro più comprensibile di qualunque spiegazione a parole, mostra il modo, tanto sofisticato quanto relativamente a buon mercato, in cui si sono ottenuti tali risultati.
Lo spot si ricollega a un altro filmato che avevo guardato in precedenza grazie ai suggerimenti sui video più popolari che ricevo regolarmente via mail da YouTube: anche in questo caso ci troviamo di fronte a stupefacenti illusioni ottiche, sia pur su scala ben più ridotta.


In entrambi i casi c'è un termine specifico per denotare effetti ottici di questo tipo: anamorfismo. Un interessante caso di prospettiva anamorfica lo vidi a suo tempo mostrato nel libro Spazio Immagini pubblicato da Franco Formisani, il mio prof di Disegno e Storia dell'Arte al liceo: si tratta del dipinto Ambasciatori, databile al 1533 e opera del pittore tedesco Hans Holbein il Giovane.


Sul pavimento si può notare una strana forma allungata che, vista di scorcio da un particolare punto di osservazione oppure con l'ausilio di strumenti come il cosiddetto obiettivo anamorfico, si rivela essere un teschio, memento mori [che in latino significa «ricordati che devi morire»... e il commento della mia classe non poté che essere: allegriaaa! ;-)] alla fugacità delle cose terrene.

mercoledì 13 novembre 2013

Wonderful!

Ieri l'evento che attendevo con tanta trepidazione, Muse – Il concerto allo Stadio Olimpico di Roma, è finalmente andato in scena nei migliori cinema di tutta Italia! :-) A parità di prezzo del biglietto (dodici euro), ho preferito andarlo a vedere al Multiplex Arca di Spoltore anziché al The Space di Montesilvano, perché quest'ultimo mi rimane molto più distante: quindici chilometri invece di sei.
Ma bando alle ciance... Il mio giudizio in merito si può riassumere nella frase assai poco oxfordiana ma efficace pronunciata durante l'intervallo dal tizio seduto nella fila dietro la mia: «Ma che c**** mi so' pers'!». Ok, io magari non avrei usato proprio le stesse parole, specialmente oggi che è la Giornata Mondiale della Gentilezza... ma devo ammettere che rendono l'idea! ;-) Eh già... come ho già raccontato, fra i sessantamila dell'Olimpico avrei dovuto esserci anch'io, ma poi una sfortunata combinazione di circostanze me l'ha impedito. Ecco perché non potevo perdermi la proiezione al cinema, a costo di arrivarci a pagaiate (sì, perché ieri, alla faccia dell'estate di San Martino, su Pescara e zone limitrofe si è abbattuto qualcosa di simile a un diluvio universale!): sarà anche stata un debole surrogato dell'inimitabile atmosfera live, ma nella sala 8 dell'Arca la qualità del suono e delle immagini video (registrate nel nuovo formato ad altissima definizione 4K) era davvero eccezionale.
Il concerto si è aperto alla grande con la possente Supremacy e si è concluso come meglio non si poteva, con la mia adorata Starlight: come avrei voluto essere lì a cantare a squarciagola il ritornello assieme a tutto lo stadio! :-) Altre performance da ricordare in un evento di per sé indimenticabile? Beh, mi è piaciuta molto Panic Station, irresistibile non solo dal punto di vista musicale (impossibile trattenersi dal battere il tempo almeno con il piede) ma pure da quello scenografico: sui megaschermi venivano proiettati dei cartoni animati che raffiguravano i potenti del mondo impegnati a ballare. Inoltre, durante l'esecuzione di Guiding Light, sopra il palco fluttuava una lampadina gigantesca dalla quale si è calata un'acrobata che ha iniziato a roteare leggiadramente nell'aria. Infine, come non intenerirsi quando, prima di cantare Follow Me, Matt ha annunciato nella nostra lingua che il pezzo era dedicato a suo figlio? (il piccolo Bingham, avuto due anni fa dall'attrice americana Kate Hudson dopo la fine del lungo fidanzamento con la psicologa italiana Gaia Polloni) Il frontman dei Muse è il tipo che, se lo incontrassi per strada, magari non degnerei neanche di uno sguardo... ma quando sale sul palco tira fuori un carisma, una presenza scenica, quella voce pazzesca e quei virtuosismi alla chitarra che lo rendono travolgente! :-)
Come prevedevo la scaletta sarebbe stata ridotta rispetto a quella andata in scena dal vivo: eccola riportata di seguito [non sapendo ancora di poterla trovare qui, durante la proiezione l'ho annotata sul mio smartphone, mentre la vicina di posto usava il suo per riprendere lo schermo del cinema, e quando non lo faceva passava il tempo a chiacchierare fitto fitto con l'amica accanto a lei: uh, quanto avrei voluto strozzarle! >:->].
  • Supremacy
  • Panic Station
  • Plug In Baby
  • Resistance
  • Animals
  • Man With The Harmonica + Knights Of Cydonia (qui ci può stare anche un video, sebbene non si riferisca al concerto di Roma)
  • Explorers
  • Hysteria
  • Feeling Good
  • Follow Me
  • Madness
  • Time Is Running Out
  • Guiding Light
  • Undisclosed Desires
  • Supermassive Black Hole
  • Survival
  • Isolated System
  • Uprising
  • Starlight
A me i dischi live non piacciono molto, perché preferisco di gran lunga il suono pulito delle registrazioni in studio... ma, se ci mettiamo anche l'aspetto visivo, il discorso cambia in modo radicale. Perciò, quando a dicembre uscirà il DVD di questo concerto, lo farò mio senz'altro, lo guarderò e riguarderò fino alla nausea (si fa per dire) e lo conserverò gelosamente. Fermo restando che aspetto con ansia la prossima tournée dei Muse... e quella volta ci sarò anch'io ad acclamarli dal vivo, cascasse il mondo! ;-)

martedì 12 novembre 2013

Il piacere di essere gentili


Seguendo le tracce di questo manifesto visto su Facebook, sono approdata al sito istituzionale di Gentletude, «un’associazione senza scopo di lucro che persegue scopi esclusivamente umanitari di solidarietà sociale con l’obiettivo di promuovere azioni per migliorare le relazioni tra le persone, il rispetto per l’ambiente e gli animali a livello regionale come nazionale», «per un mondo migliore depurato dall’aggressività, dall’arroganza e dalla maleducazione. Un mondo dove sono centrali la cura e l’attenzione per l’altro, il buon senso e la competitività equilibrata» (cito dalla pagina che illustra gli scopi e la missione di Gentletude). E sono venuta a sapere che domani, 13 novembre, ricorre la Giornata Mondiale della Gentilezza, il cui motto, secondo il banner sopra riportato, è: «Doniamo abbracci, carezze, sorrisi, piccoli atti di Gentilezza; ma faremo felice qualcuno. Ritorniamo a scoprire il piacere di essere gentili». Alla giornata di domani è dedicata anche una pagina Facebook.
La gentilezza, o se vogliamo nobiltà d'animo: una dote mai abbastanza valorizzata nei rapporti interpersonali, forse anche perché molti scambiano erroneamente la «cortesia, garbo nei confronti degli altri» per ipocrisia; sta di fatto che troppo spesso nella nostra società prevalgono l'insolenza e la maleducazione. Eppure la gentilezza è una qualità preziosa, che andrebbe assolutamente riscoperta e coltivata.
Dal sito di Gentletude sono arrivata a scaricare i Gentlebooklets, articoli lunghi nei quali gli autori commentano il termine Gentilezza secondo la loro sensibilità; sono disponibili anche delle schede didattiche per avvicinare i bambini alla Gentilezza fin dall'asilo.
Mi piace l'idea di concludere ricopiando il decalogo esposto nel summenzionato manifesto. Alcuni "comandamenti" non sono proprio quelli che magari ci si aspetterebbe... ma trovo che siano tutti molto azzeccati! :-)
10 piaceri della Gentilezza
  1. Vivere bene insieme: ascoltare ed essere pazienti
  2. Essere aperti verso tutti: salutare, ringraziare e sorridere
  3. Lasciare scivolare via le sgarberie e abbandonare l'aggressività
  4. Rispettare e valorizzare la diversità, grande fonte di ricchezza
  5. Non essere gelosi del sapere: comunicare, trasmettere e condividere
  6. Il pianeta è uno solo: non inquinare e non sporcare
  7. Ridurre gli sprechi: riciclare, riutilizzare e riparare
  8. Seguire la stagionalità e preferire i prodotti locali
  9. Proteggere gli animali: non sfruttarli, non maltrattarli e non abbandonarli
  10. Allevare gli animali in modo etico, non infliggere sofferenze
P.S.: Ho appena scoperto che oltre a Gentletude, da quanto ho capito di origine svizzera, esiste anche il sito del Movimento Italiano Per La Gentilezza: www.gentilezza.org.

lunedì 11 novembre 2013

Se potessi tornare indietro...

Dopo aver visto oggi pomeriggio il film Questione di tempo (qui il trailer), non posso far altro che confermare la mia passione per le pellicole scritte e dirette da Richard Curtis: questa è la terza, dopo Love Actually e I Love Radio Rock. :-)
Cominciamo con la trama in sintesi. All'indomani dell'ennesimo pasticcio combinato in campo sentimentale, il giovane Tim (Domhnall Gleeson) riceve dal padre (Bill Nighy) una rivelazione sconvolgente: tutti i maschi della famiglia sono in grado di viaggiare a ritroso nel tempo, sia pur a certe condizioni, per tentare di cambiare il modo in cui sono andate le cose prima di tornare nel presente. Il ragazzo sfrutterà questo dono per conquistare la dolce Mary (Rachel McAdams)... ma attenzione: si sa che i viaggi nel tempo sono sempre una questione abbastanza delicata!
Trovo che, a dispetto dello spunto fantascientifico, tra i film diretti e/o sceneggiati da Richard Curtis questo sia il più realistico ed autentico nel rappresentare i sentimenti umani. Mentre lo guardavo, ho cominciato a fantasticare su quello che avrei potuto fare se avessi avuto lo stesso potere di Tim: nella prima parte pensavo più che altro a porre rimedio a piccoli pasticci e brutte figure che colleziono in quantità... ;-) ma, man mano che la storia andava avanti e si faceva più appassionante, ho ripensato a quei momenti in cui la mia vita avrebbe potuto prendere davvero tutta un'altra piega se avessi fatto scelte differenti, ed al fatto che, alla luce delle esperienze vissute, oggi mi comporterei in modo ben diverso. Solo che non ha molto senso arrovellarcisi più di tanto: quello che io sono oggi è il frutto di tutte le situazioni che ho vissuto finora, ed è da qui che posso e debbo partire per cercare di costruire un'esistenza il più possibile piena e soddisfacente, senza lasciarmi schiacciare dai rimpianti e senza guardarmi indietro, se non per evitare di ripetere gli stessi errori già commessi. Certo, sarebbe stato meglio se avessi cominciato a portare la mia vita sul binario giusto un paio di decenni fa... ma non è mai troppo tardi per aggiustare le cose! :-)
Provo a riassumere la lezione che ho imparato dalle vicende di Tim: sarebbe bello poter rivivere una seconda volta certi momenti cruciali per affrontarli senza quella tensione che ci impedisce di apprezzarli appieno... ma, dal momento che nella realtà questo non è fattibile, l'unica cosa che possiamo cercare di fare è vivere ogni giorno, ogni momento della vita, godercelo come se fosse l'ultimo. Sembrerà banale... ma chissà, magari non lo è affatto.
Due parole sugli attori. Rachel McAdams, probabilmente la più famosa del cast, è stata una piacevole conferma. In effetti anche il protagonista maschile, l'irlandese Domhnall Gleeson, figlio d'arte (suo padre è Brendan Gleeson), aveva una faccia conosciuta... ma dov'è che l'ho già visto? Beh, non è che al cinema di personaggi dalla chioma fulva io ne veda così spesso... e lui faceva parte di una celebre famiglia cinematografica rossa di capelli: ha impersonato Bill Weasley negli ultimi due film della saga di Harry Potter, nella quale suo padre aveva il ruolo di Alastor "Malocchio" Moody. Infine, Bill Nighy ha partecipato a tutti e tre i film diretti da Richard Curtis, il quale è soprattutto sceneggiatore: Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, i due capitoli della storia di Bridget Jones sono farina del suo sacco.
Una curiosità: benché il film sia ambientato in Inghilterra, per la precisione tra Londra e la Cornovaglia, c'è almeno un paio di strizzatine d'occhio al pubblico italiano. Non solo la sorella del protagonista guida una vecchia Fiat Panda, ma la colonna sonora di una delle scene clou è l'indimenticabile Il mondo, cantata da Jimmy Fontana... :-)

sabato 9 novembre 2013

Dimmi cosa vedi e ti dirò chi sei

Il "tormentone" di ieri sul web è stato il doodle con il quale Google ha celebrato il centoventinovesimo anniversario della nascita dello psichiatra svizzero Hermann Rorschach [come si pronuncia? Ecco come!], il creatore dell'omonimo test delle macchie d'inchiostro per l'indagine della personalità. Si trattava di un doodle interattivo animato, con al centro un foglio di carta sul quale una macchia d'inchiostro cambiava forma a vista d'occhio. E l'utente poteva cliccarci sopra per condividere l'immagine istantanea su Google+, Facebook o Twitter aggiungendo la descrizione di quello che vedeva. Io l'ho fatto... solo che, in preda a una grave crisi d'immaginazione, nel mio tweet ho scritto «Io non ci vedo un accidente... è grave, dottore? ;-)». Suvvia, dimmi tu cosa mai avrei dovuto vederci in questa roba qua! :-)


Eppure anni fa me lo feci somministrare sul serio, il test di Rorschach... e ieri sono andata a spulciare l'esito, rimanendo ancora una volta stupefatta da quante e soprattutto quali cose si potessero dedurre dalle immagini che raccontavo di aver visto nelle macchie mostratemi. Mi vien voglia di canticchiare «Does that make me crazy?» («Questo fa di me una pazza?»)... ;-) e non a caso, perché Crazy, la canzone dei (degli?) Gnarls Barkley che nel ritornello fa così, ha un video (ben fatto come pochi, bisogna dirlo) palesemente ispirato alle macchie di Rorschach.

venerdì 8 novembre 2013

La giusta prospettiva

Quando all'improvviso scompare una persona molto cara a qualcuno che ha fatto parte della tua vita, una persona che oltretutto conoscevi e stimavi, è sempre una gran brutta sensazione. Se poi questa persona se ne va in un modo che per validissime ragioni ti coinvolge in maniera particolare, è anche peggio. E inevitabilmente ti dedichi alla riflessione, ti poni delle domande... e provi a darti delle risposte.
D'ora in poi voglio preoccuparmi solo di ciò che è veramente importante, non di quello che lo stato d'animo del momento mi fa percepire come tale. Il mio lato razionale ha sempre saputo distinguere le due cose... Quanto avrei voluto che il cuore fosse in grado di farlo con altrettanta prontezza! Fino a poco tempo fa mi sembrava impossibile riuscire ad accettare determinate cose che mi erano accadute, mentre adesso mi sembra impossibile averci sofferto così tanto. E finalmente posso davvero guardare avanti.

giovedì 7 novembre 2013

Diciotto anni dopo

Ieri pomeriggio sono andata a vedere Before Midnight, terzo (e ultimo?) film della serie diretta da Richard Linklater e interpretata dall'attore statunitense Ethan Hawke e dalla sua collega francese Julie Delpy. Per chi non lo sapesse, i primi due capitoli della storia d'amore tra Jesse e Céline sono stati Prima dell'alba (Before Sunrise), del 1995, e Before Sunset – Prima del tramonto, del 2004. In Before Midnight è stato un piacere ritrovare gli irresistibili ingredienti che caratterizzavano i primi due film: una sceneggiatura che si regge in maniera sostanziale sul rapporto tra i protagonisti ed è costellata di dialoghi intelligenti, incalzanti e mai banali... senza sottovalutare l'ambientazione in località da cartolina; dopo Vienna e Parigi, adesso è la volta della Grecia.
All'inizio del film scopriamo che, a diciotto anni di distanza dal loro primo incontro in treno, Jesse e Céline finalmente stanno insieme e hanno avuto due gemelle. [Non credo che mi si possa accusare di aver spoilerato, dal momento che lo si capisce fin dal trailer! ;-)] Nel corso di una vacanza nel sud del Peloponneso, un pretesto in apparenza non troppo importante scatenerà una cruciale resa dei conti a tutto campo fra i due.
Se ti piacciono le storie d'amore raccontate con un approccio sincero e non sdolcinato, questo è il film che fa per te. Per quanto mi riguarda trovo che, soprattutto nell'ultima parte, offra parecchi spunti di riflessione interessanti sulla natura umana, sulle relazioni interpersonali (amorose... ma non solo) e sull'importanza di essere aperti al confronto e al dialogo per mantenere vivo un rapporto, a condizione che le basi su cui esso si fonda siano solide.
Il problema è che, ad appena una settimana dall'uscita nelle sale, oggi Before Midnight è stato tolto dalla programmazione (dominata da Sole a catinelle) dell'unico multisala che ancora lo proiettava nella mia zona, soltanto al Massimo lo danno ancora... perciò immagino che potrebbe esserti difficile se non impossibile vederlo al cinema, e magari ti toccherà aspettare che esca in home video. Comunque, se ancora non l'hai visto, ti consiglio caldamente di recuperare Before Sunrise, che dei tre è di gran lunga il mio preferito! :-)
Accennavo al dubbio se questo fosse o meno l'ultimo capitolo di una trilogia: il fatto che, dopo l'alba e il tramonto, si sia arrivati a nominare nel titolo la mezzanotte lascerebbe supporre che sì, siamo giunti alla fine (della storia, oltre che della giornata)... ma, come già successo nei primi due film, il finale rimane aperto, e lo spettatore è libero di fantasticare sugli accadimenti successivi. Chissà se fra altri nove anni Linklater (che dei tre film ha anche scritto la sceneggiatura, in quest'ultimo caso assieme agli stessi Ethan Hawke e Julie Delpy) si convincerà a svelarci come immagina le vicende dei nostri eroi arrivati al mezzo secolo di vita. Dopo aver visto come sono cambiate le cose rispetto a Before Sunset, non sono sicura di volerlo sapere... ma sì, dai, rimaniamo in fiduciosa (e curiosa) attesa!

mercoledì 6 novembre 2013

Estrarre l'audio dai video in tutta semplicità

Uno dei punti di forza di YouTube, l'avrai notato, è il fatto di mettere a disposizione, non sempre col benestare delle case discografiche, uno sterminato archivio musicale sotto forma di video. A quanto pare, ai piani alti della popolarissima piattaforma di video sharing, si è comprensibilmente deciso di trarre profitto da questo stato di cose, seguendo le orme di Spotify... ma, in attesa di vedere quando, se e in che modo le cose cambieranno, perché non approfittarne il più possibile, nel frattempo? ;-) Com'è noto, i formati video digitali sono relativamente ingombranti, nonché scomodi se non impossibili da riprodurre su un normale lettore MP3... pertanto si pone il problema di estrarre da un video la traccia audio. Ci sono svariati modi per farlo; vado ad elencare i semplici passaggi che seguo io per riuscirci.
Per prima cosa ho scaricato il leggerissimo software FLV Extract, che non necessita di installazione: per usarlo è sufficiente decomprimere il file ZIP dove si desidera, e all'occorrenza lanciare il programma facendo doppio clic sul file FLVExtract.exe. Dopodiché...
  1. Scarico il file video in formato Flash Video tramite Video DownloadHelper, che, tra le numerose estensioni di Firefox utilizzabili allo scopo, è quella che mi soddisfa di più.
  2. Trascino il (oppure i) file .flv sulla finestrella del programma per estrarne le componenti desiderate: posso scegliere Video (generalmente in formato AVI), Timecodes (un semplice file di testo sulla cui utilità non ho indagato più di tanto) e Audio (di solito in formato MP3). Per default sono selezionate tutte e tre le componenti ma, se mi interessa il solo MP3, posso lasciare il segno di spunta solamente accanto a Audio.

Et voilà, le componenti desiderate me le ritroverò nella stessa cartella dove si trova il file .flv originario! Ma... c'è un ma: in tutte le prove che ho effettuato il file MP3 ottenuto aveva un bit-rate di 64 kbps, pari a un quinto di quello dei file di migliore qualità acquistabili online, nonché pari alla metà di quei 128 kbps normalmente considerati la soglia minima per una resa soddisfacente. Secondo Slate è piuttosto improbabile distinguere la qualità di un CD audio da quella di un file MP3 compresso a 128 kbps, mentre ho letto su Wikipedia che un orecchio umano ben allenato può riuscirci tranquillamente. Per quanto mi riguarda, sembra ieri che mi accontentavo di registrare la musica su audiocassetta dal televisore, e al confronto di quel suono a dir poco scadente la qualità del formato MP3 mi sembra addirittura sublime... ma 64 kbps oramai sembrano davvero troppo pochi perfino a me. Per "assaggiare" la musica e decidere se vale la pena di acquistarla, comunque, questo metodo può rappresentare un buon compromesso!

martedì 5 novembre 2013

Simpatia a quattro zampe

Questa sera me la cavo con un tipico post della serie "massimo risultato con il minimo sforzo", detto in altre parole "sparagna e comparisci". ;-) Per farla breve, condivido un paio di video con protagonisti dei simpatici animali... che in Rete hanno sempre un certo appeal, si sa. :-)
Ma tu guarda un po'... gli animali sanno essere veramente dei grandissimi burloni!


L'eterna lotta fra cane e gatto in un caso specifico: la "dispotica" occupazione delle cucce canine da parte dei mici. Ma i cani subiranno senza fare una piega? Come andrà a finire? A tarallucci e vino, direi... Aaaaawww!!! :-O

lunedì 4 novembre 2013

Ridere ai tempi della crisi

Dopo essermi occupata in passato dei primi due film con protagonista Checco Zalone, Cado dalle nubi e Che bella giornata, non avevo intenzione di scrivere un post anche sul terzo, Sole a catinelle (qui il trailer), diretto dal fido Gennaro Nunziante; se ne parla talmente tanto in televisione e sugli altri media, e c'era una tale folla ieri pomeriggio in fila alle casse del Multiplex Arca, dove l'ultima pellicola del comico pugliese occupava ben sei sale (!) su dodici... figuriamoci se c'è bisogno della pubblicità di un'umile "bloggatrice" di provincia! :-) A farmi cambiare idea è stato uno status fastidiosamente snob che ho letto per caso ieri sera su Facebook, e che mi ha fatto saltare la mosca al naso: «Il film di Checco Zalone incassa 8 milioni di euro in 2 giorni. Servono altre dimostrazioni scientifiche sul livello culturale degli italiani o dite che basta questo?». Innanzitutto, sono pronta a scommettere che l'autore di tale draconiana sentenza il film non l'ha neppure visto e quindi non sapeva di cosa stava parlando... inoltre, per quanto mi riguarda Sole a catinelle mi ha fatto ridere veramente di cuore e senza imbarazzo (a differenza per esempio de I soliti idioti, imbarazzante senza far neanche ridere... quello sì, è stato un successo di pubblico tale da farmi aggrottare le sopracciglia). Io sono modesta di carattere, ma non a tal punto da ritenere che il mio livello culturale sia inferiore alla media! ;-) Per fortuna a darmi sostegno è arrivato un post in cui Alessandro Gilioli ha parlato del film come di «un modo intelligente e leggero per parlare a tutti dei tempi amari e complicati che stiamo vivendo»: il giornalista de l'Espresso ha elencato i principali temi toccati dal film in maniera assai più acuta ed esauriente di quanto avrei mai potuto fare io!
La trama in sintesi: Checco fa il venditore di aspirapolvere porta a porta; dopo aver esaurito il numeroso parentado al quale piazzare i suoi aggeggi, si ritrova al verde, e per giunta anche sua moglie, a sua volta operaia in cassa integrazione, lo molla. Tre mesi prima della fine della scuola Checco si lascia scappare una promessa nei confronti del figlio Nicolò: «Se tu quest'anno mi prendi tutti dieci, ti regalo una vacanza da sogno»... tanto è sicuro che il rendimento scolastico del bambino non potrà che risentire della separazione dei genitori. Figuriamoci il suo stupore quando Nicolò riporta a casa una pagella che più bella non si può! Una promessa comunque è una promessa, e in quanto tale va mantenuta... ma come fare, se si è in bolletta? Beh, con un mix di buon cuore, simpatia, intraprendenza e fortuna!
Oltre che divertente, e pure tanto, Sole a catinelle l'ho trovato tenero e sul finale persino commovente per almeno un paio di motivi. Uno preferisco non "spoilerarlo", per l'altro invece non credo sia il caso di farmi problemi! Mi riferisco a Benvenuta Gaia, la canzone che Checco Zalone, al secolo Luca Medici, ha dedicato alla figlioletta nata pochi mesi fa, e che si sente, accompagnata da immagini dolcissime, all'inizio dei titoli di coda... tanto Checco l'aveva già cantata di recente nel corso di uno show televisivo di Gianni Morandi. La colonna sonora comprende altri simpatici brani nello stile al quale Checco ci ha piacevolmente abituati: Superpapà, Dove ho sbagliato e, appunto, Sole a catinelle.
Ma la rivelazione più grande è stata la bravura dell'esordiente che interpreta Nicolò, l'undicenne Robert Dancs, nato in provincia di Bergamo da genitori rumeni: una delle sue prime interviste puoi vederla qui. Anche gli altri ruoli sono ricoperti da volti non noti, a parte qualche eccezione, tra cui quella di Marco Paolini, che non dovrebbe aver bisogno di presentazioni!

venerdì 1 novembre 2013

Paura, eh?

[Il titolo del post è un omaggio al grande Fabio De Luigi nei panni di Carlo Lucarelli! :-)]
Ieri anche quei "mattacchioni" della NASA hanno pensato bene di festeggiare Halloween, pubblicando come Astronomy Picture of the Day un'immagine talmente inquietante che non sembra neanche appartenere al mondo reale...


... e invece si tratta proprio di una fotografia, dal titolo Night on a Spooky Planet (Notte su un pianeta spaventoso), scattata da Stéphane Vetter di Nuits Sacrées, sito dove puoi trovare anche una panoramica mozzafiato tutta da esplorare sia pur virtualmente a trecentosessanta gradi. Ecco la traduzione della relativa spiegazione.
Quale spaventoso pianeta è mai questo? Il pianeta Terra, naturalmente, nella notte buia e tempestosa del 12 settembre a Hverir, una zona geotermicamente attiva lungo il paesaggio vulcanico nel nord-est dell'Islanda. Tempeste geomagnetiche hanno prodotto l'aurora boreale nel cielo notturno stellato, mentre spettrali torri di vapore e di gas esalanti dalle fumarole danzavano contro l'inquietante luce verdastra. Questa sera c'è ancora la possibilità di avere tempeste geomagnetiche innescate dalla recente attività solare, così gli osservatori del cielo alle alte latitudini dovrebbero stare all'erta.