domenica 30 ottobre 2022

La stagione delle cimici

In questo autunno dal caldo anomalo sono protagoniste come non mai le cimici (o scardapuzze, come si chiamano qua in Abruzzo... ebbene sì, in questo momento mi trovo a Pescara). Il titolare degli account Instagram e Facebook Biologicamente, che si occupa di animali e dei loro comportamenti con un approccio a suo modo rigoroso ma divertente e scanzonato – giusto un filo volgare ;-) – perfetto per catturare l'attenzione e l'interesse, ha dedicato una galleria di immagini a questi animaletti non proprio simpatici; ecco la trascrizione corredata da alcune illustrazioni.

LE CIMICI: produttori seriali di aromi pestilenziali. Ciucciatori di sangue nascosti nell'ombra.
Ma le cimici... CHE CA@ZO SONO?
Eh, sembra scontato, ma in realta la questione è abbastanza articolata.
Innanzitutto, le cimici sono insetti.
E fin qua, tutto ok.
Il problema sorge nel momento in cui utilizziamo la parola "cimice", dato che, con questo termine, intendiamo quegli insetti appartenenti al Sottordine degli Eterotteri. Eh sì, perche le cimici mica sono tutte uguali.
Ci sono cimici che sono un dito in c**o per le piante, cimici che sono un dito in c**o per altri insetti e cimici che sono un dito in c**o per noi, noi Homo sapiens da sempre alla mercé di cosini piccoli con troppe zampe che vogliono succhiare a tutti i costi ii nostro sangue.
E quante cimici (o Eterotteri) ci sono qui in Italia? Solo in Italia ci sono circa 1400 specie di cimici; in tutto il mondo, invece, si contano circa 40000 specie.
E come sono fatte queste cimici?
A prima vista assomigliano quasi a dei coleotteri, ma, osservando le cimici con una lente di ingrandimento, scopriamo che ci sono delle differenze dal punto di vista anatomico.
Le cimici hanno un apparato boccale definito pungente-succhiante.
In questi insetti, mandibole e mascelle sono trasformate in stiletti perforanti che giacciono in una lunga struttura scanalata chiamata labium, oppure rostro o labbro inferiore.
Altra caratteristica importante degli Eterotteri sono le ali: le ali anteriori sono coriacee (o sclerificate) a una estremità, e membranose nell'altra; le ali posteriori, invece, sono interamente membranose e trasparenti.
Bene, ora che abbiamo capito più o meno cosa sono gli Eterotteri, possiamo fare qualche esempio.
Esempio classicissimo, questa cimice l'abbiamo vista tutti: Palomena prasina, la cimice che si ostina a prendere a capocciate vetri e lampadari. E se disturbata, emette sostanze maleodoranti.
Questa cimice è del tutto innocua, almeno per noi, ma non per le piante.
Si tratta di una specie fitofaga, cioè succhia linfa dalle piante, causando danni economici anche abbastanza gravi.
I frutti attaccati dalle cimici assumono un sapore molto sgradevole e non possono essere commercializzati.
Però sono molto carini quando si accoppiano c**o contro c**o: non si guardano in faccia.
Forse perché si fanno schifo a vicenda.
E ora passiamo alla cimice che ci succhia il sangue: la famigerata cimice dei letti, Cimex lectularius.
Durante il giorno, questa cimice rimane nascosta nelle fessure dei muri, nel legno dei mobili, nei materassi e nei cuscini; a volte anche nell'interruttore delle abat-jour.
Di notte la situazione diventa piu movimentata: la cimice si attiva, ed esce dai vari nascondigli per cibarsi di sangue. La sua puntura provoca la formazione di una piccola papula rossastra e pruriginosa.
Menzione d'onore a Roberto C**oAperto (Acanthaspis petax), una cimice che vive in Africa Orientale.
Roberto è sadico giusto un pochetto, e infatti si applica sul dorso le carcasse delle sue prede dopo essersi nutrito dei loro tessuti.
E perché lo fa? Per nascondersi dall'attacco di potenziali predatori.

[Il testo di riferimento è Handbook of Agricultural Entomology; Chapter 7: Subclass Pterygota, Division Exopterygota, Hemipteroid Orders. (H. F. van Emden)]

P.S.: Di recente, per sbarazzarmi delle cimici che mi entrano in casa, ho acquistato questo apparecchietto. Che è davvero ecologico, nel senso che non uccide gli insetti catturati ma ti permette di liberarli sani e salvi all'esterno... anche se gli stupidotti spesso sembrano far fatica a capire che è meglio per loro se si sbrigano a uscire dal tubo! ;-)

venerdì 28 ottobre 2022

Scusi, avrebbe mica il resto di diecimila euro?

È passata meno di una settimana dall'insediamento del nuovo governo, poco di più da quando si sono riunite le Camere eleggendo i rispettivi presidenti, e già non riesco a stare appresso a tutto quello che non mi piace, per non dire che mi spaventa, di questa tanto furba quanto rabberciata maggioranza. Mi limiterò a spendere due parole sulla proposta di alzare il tetto all'uso del denaro contante: si parla addirittura di diecimila euro. Non so come facciano i poveri, che magari Giorgia Meloni l'hanno pure votata credendo che volesse fare i loro interessi, a non sentirsi presi in giro quando il (signor) presidente del Consiglio afferma che il tetto attualmente fissato a duemila euro, una somma che chi povero lo è veramente può solo sognarsi, li penalizza.

Nel 2016 l'account satirico @Labbufala pubblicò un tweet che oggi risulta quanto mai attuale.

L'Italia richiede alla #BCE le banconote da 10.000 Euro per limitare le dimensioni delle bustarelle #500Euro

In realtà le bustarelle sono illecite in ogni caso, e chi le dà oppure le riceve di certo non bada ai "tetti". Ma, sarà che a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina, è facile immaginare che poter pagare somme cospicue con modalità non tracciabili favorisca l'evasione fiscale.

A proposito, grazie a Geopop ho scoperto che esistono banconote da zero euro. Sono oggetti da collezione, ma qualcuno ha commentato amaramente che, con l'inflazione galoppante e il denaro che si svaluta sempre di più, anche il valore delle normali banconote sta tendendo a zero...

[Per il disegno del Signor Bonaventura si ringrazia Wikipedia in inglese]

giovedì 27 ottobre 2022

Confessioni di un giornalista che dorme poco

Oggi riporto la trascrizione, fatta utilizzando la comodissima funzione di digitazione vocale di Google Docs nel browser Chrome (ho dovuto sistemare qualcosa, ma indubbiamente ci ho messo molto meno che se avessi dovuto farlo a manina), della parte iniziale dell'odierno episodio di Morning, il podcast di Francesco Costa riservato agli abbonati de Il Post, di cui lui è il vicedirettore.

Ci sono dei momenti, delle scene che sono magari interessanti o rilevanti o divertenti, ma che ci perdiamo, se non fosse per il lavoro dei fotografi, dei fotoreporter che documentano quello che accade alla Camera e al Senato, certo, in modo statico, diciamo, rispetto a quello che possono mostrarci le telecamere, ma ecco, ci mostrano con queste fotografie dei dettagli qualcosa che magari sul momento non abbiamo notato mentre seguivamo il discorso della presidente Meloni, come in questo caso. Uno di questi dettagli laterali di cui si è parlato in questi giorni, e ripeto, è un dettaglio laterale, ma i giornali ne hanno scritto e sui social questa foto è stata commentata, è appunto una fotografia che mostra, durante un intervento di un parlamentare del Partito Democratico, l'ex ministro Roberto Speranza, che oggi è parlamentare, sedere al suo posto con la mascherina FFP2. Si notava Speranza con la mascherina perché attorno a lui, tra i banchi peraltro dei suoi colleghi di partito, nessun altro indossava la mascherina. Di questa foto si è parlato perché per esempio la stampa di destra ne ha scritto con toni come «Roberto Speranza irriducibile della mascherina», «È l'unico che la indossa in aula», «Mascherato fino in fondo», «Non poteva che essere lui, Roberto Speranza, a indossare la mascherina», eccetera. Il Giornale ha scritto nel titolo «Speranza si ostina con la mascherina». Anche sui social questa foto di Speranza con la mascherina, mentre tutti gli altri attorno a lui non ce l'hanno, ha fatto discutere, e in sostanza con toni più o meno educati, poi potete immaginarlo, a Speranza è stato dato del paranoico, dell'ipocondriaco. Il fatto che lui fosse ancora con la mascherina testimonierebbe, secondo molte delle cose che si sono lette sui giornali e online, un approccio irrazionale, un approccio terrorizzato, terrorizzante alla pandemia, al COVID, anche in questa fase, anche dopo quattro dosi di vaccino, anche quando la riapertura di tutte le nostre attività senza alcuna restrizione, comprese le mascherine al chiuso, lo sappiamo perché lo stiamo vedendo, non ha portato a un significativo rilevante aumento di ricoveri o di decessi.
Ora, con questa introduzione non vorrei tanto spezzare una lancia, come si dice, in favore del ministro Speranza, ma piuttosto lanciare un appello, e lo faccio da persona che ha detestato le mascherine, che le ha indossate rispettando tutte le regole, sempre con grande disciplina, anche quando faceva caldo, rispettando tutte le regole, mettendole anche all'aperto nonostante non avesse molto senso. Ho sempre messo la mascherina, ho sempre rispettato tutte le regole, ma cosa devo dirvi, l'ho sofferta: quando è stato possibile liberarsene, me ne sono liberato con grande gioia. Ho vissuto con una certa sofferenza questa necessità, ovviamente pienamente giustificata, ma l'ho vissuta con sofferenza, di relazionarsi al prossimo senza vederlo in faccia: è una cosa ancestrale, è il modo in cui funzioniamo noi esseri umani da quando esistiamo, questa cosa di guardarci in faccia, l'ho sofferta. Per quanto mi riguarda, avendo la fortuna di essere in buona salute, di essere relativamente giovane, di aver fatto le tre dosi di vaccino più due contagi da COVID, e quando sarà il momento di fare la quarta dose per me, quando saranno passati i giorni dall'ultimo COVID mi farò anche la quarta dose, ma per quanto mi riguarda io della mascherina mi sono liberato molto volentieri.
Tutto questo per dire... Non posso parlare per Speranza, naturalmente, non posso giudicare il suo rapporto con la mascherina, ma questo appello non vi arriva da un fan sfegatato della mascherina, né da un ipocondriaco, però ecco l'appello: non rompete, non rompiamo le scatole a chi indossa la mascherina. Tutta questa enfasi sulla libertà, che poi è stata spesso maneggiata in modo anche piuttosto superficiale da chi ha contestato le mascherine in questi anni, si ferma quando si arriva alla libertà di chi voglia indossare la mascherina, di indossare la mascherina.
Ma poi soprattutto, cosa ne sappiamo, cosa ne sapete delle ragioni per cui una persona oggi, e sono tantissime, può considerare utile, fondamentale indossare una mascherina? Cosa sapete dei suoi problemi di salute, cosa sapete dei problemi di salute di chi magari convive o passa del tempo con questa persona? Cosa ne sapete della vita di quella persona? Qual è il motivo di irridere le persone che indossano la mascherina? Non c'è il motivo, evidentemente. Capisco che a forza di chiamare in modo dispregiativo "buonismo" la gentilezza, l'empatia, la bontà, la disponibilità a mettersi nei panni dell'altro, ecco, oggi invece veneriamo il "cattivismo", il cinismo, e non parlo soltanto della politica. Basta leggere qualsiasi conversazione sui social per capire quanto proviamo soddisfazione nel trattare male gli altri, nell'essere bruschi, sarcastici con persone che non conosciamo del tutto: a volte lo facciamo anche per divertimento. Però, che ne dite? Evitiamo di infliggere questo trattamento a chi non fa assolutamente nulla di male nei confronti di nessun altro, e per qualsiasi ragione considera utile e prezioso indossare la mascherina.

Ebbene, io la mascherina al chiuso continuo a indossarla, senza tutta quella sofferenza di cui parla Costa, soprattutto in ufficio dove ho preso il COVID, anche se da mesi mi sono spostata in un laboratorio meno frequentato; tutt'al più la tiro giù quando attorno non c'è nessuno. Portarla è anche un modo per comunicare, detto in milanese, «Sta sü de doss». ;-) E benché nessuno mi abbia mai rotto le scatole, lo ammetto, mi sento a disagio. Sarò paranoica a modo mio, ma ho la sensazione che mi considerino un tantino svitata, soprattutto quell'idiota del no-vax che con ogni probabilità mi ha contagiata e col quale mi saluto a malapena. Quando oggi ho ascoltato Costa dire quanto sopra, mi sarei alzata in piedi per applaudirlo... ma non potevo, non avrebbe avuto senso e sarebbe stato anche pericoloso, perché ero da sola alla guida della mia auto. ;-)

Costa ha concluso l'episodio parlando di questo articolo che ha scritto per Finzioni, l'inserto culturale del quotidiano Domani, riguardo al suo rapporto con il sonno. Un argomento che mi sta molto a cuore... ma probabilmente meno che a lui, che dorme in media quattro ore per notte – io ho dormito circa quattro ore la notte scorsa, perché ieri sera non c'era verso di prendere sonno, e oggi sono uno straccio – perché (almeno) dal lunedì al venerdì deve alzarsi prestissimo, alle cinque meno un quarto, per preparare la rassegna stampa e registrare l'episodio del giorno affinché sia disponibile entro le otto di mattina.

Dell'articolo riporto solo una breve riflessione che mi ha particolarmente colpita.

Il nostro tempo su questo pianeta è limitato e non possiamo fare a meno di dormire, noi esseri umani: per questo cercare di dormire meno mi è sempre sembrato il metodo più semplice ed efficace per rubare del tempo alla vita.
Per leggere un libro in più, per ascoltare un disco in più, per sentire un amico in più, per fare una passeggiata in più, per vedere un posto in più o per fare una cosa in più, qualsiasi cosa: per vivere un po’ di più.

mercoledì 26 ottobre 2022

È il momento di fare il "tagliando" alle tette

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno, nonché quello in cui mi reco ormai abitualmente in un centro diagnostico per sottopormi a mammografia ed ecografia bilaterale della mammella. Anche se non è certo obbligatorio farlo ad ottobre, ho preso questa abitudine per essere certa di controllarmi con regolarità; comunque non ho usufruito della campagna Nastro Rosa – di cui si parla sul sito della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro e su quello della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – ma sono andata di tasca mia, perché mi sono data una mossa troppo tardi e trovare posto sembrava un'impresa. Per fortuna è una spesa che posso permettermi... e che sembra anche meno onerosa, quando mi sento dire che è tutto a posto. :-)

Una volta, mentre discutevo di screening con la mia dottoressa, lei mi ha accennato che potevo aspettarmi di essere contattata prima o poi dalla Regione Lombardia per una visita senologica gratuita... ma sarà trascorso più di un anno, e ancora niente. In compenso la Regione Abruzzo mi ha scritto per ben due volte, all'inizio del 2020 e successivamente dopo il picco dell'emergenza sanitaria da COVID-19, per invitarmi ad aderire allo screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero. Ho "bucato" entrambi gli appuntamenti perché non solo non abito più a Pescara dal 2016, ma non ho neanche più la residenza lì dal 2018. Mah, bizzarrie della sanità decentralizzata...

P.S.: La spilletta in foto l'ho presa in farmacia a fronte di una modica offerta all'AIRC, che comunque sostengo già col mio cinque per mille, acquistando ogni anno l'azalea della ricerca, etc.

martedì 25 ottobre 2022

Com'era bella Kyiv

L'altro giorno mi sono messa a sfogliare i canali YouTube ai quali sono iscritta; uno di questi è gestito dal fotografo e videomaker Vincenzo Avallone, il quale si presenta così:

Ciao a tutti mi chiamo Vincenzo e sono sempre stato un appassionato di fotografia. Nel 2015 dopo aver abbandonato gli studi di Ingegneria ho deciso di comprare la mia prima reflex. Ho approfondito la mia conoscenza fotografica tra internet, corso base, forum pubblici, libri, riviste e video. Studio costantemente per migliorarmi. I miei scatti si focalizzano su due categorie: il Ritratto e il Paesaggio. Oltre ad essere appassionato di fotografia mi piace Viaggiare e proprio per questo motivo a Dicembre 2015 ho iniziato ad intraprendere questa nuova strada. In un anno sono riuscito a visitare 9 Nazioni e 25 città. Racconto ciò che vedo scattando foto e realizzando piccoli video per il mio canale Youtube. Ho tanta voglia di vedere e conoscere cose nuove, ne sento veramente il bisogno.

L'ultimo video da lui pubblicato risale al 20 ottobre 2021 e mostra Kyiv, la capitale dell'Ucraina.

Kiev o Kyiv è la capitale dell'Ucraina e una delle città più antiche dell'Europa orientale. È noto per la sua cattedrale di Santa Sofia con la cupola dorata, con mosaici e affreschi dell'XI secolo. Le sue industrie high-tech, gli istituti di istruzione superiore e i monumenti storici sono i motivi principali per cui dovresti visitare questa splendida città.

All'epoca probabilmente lo guardai pure, ma non ne rimasi particolarmente colpita. A riguardarlo oggi, otto mesi e un giorno dopo l'inizio dell'invasione da parte della Russia, fa tutto un altro effetto, e mi viene un magone indescrivibile: sicuramente oggi la città ha un aspetto ben diverso, e molti degli edifici mostrati nel video magari non esisteranno più. Mi auguro di cuore che questa guerra diventi quanto prima solo un ricordo, per il bene non solo degli ucraini ma di tutta l'umanità; in questo frangente la questione economica non è certo la prima delle mie preoccupazioni. E no, non pretendo mica che siano gli ucraini ad arrendersi, secondo argomentazioni fin troppo diffuse che faccio davvero fatica a comprendere.

lunedì 24 ottobre 2022

I robot ballano il K-pop

Essendo appassionata di robotica – anzi, diciamo pure che per un periodo ho lavorato proprio in quel campo – guardo sempre con interesse e curiosità i video pubblicati nel canale YouTube della società Boston Dynamics. Nell'ultimo si vede una "muta" di quadrupedi robotici Spot che ballano sulla musica della band K-pop coreana BTS. E sembrano perfino più aggraziati della sottoscritta! ;-)

Per chi non li conoscesse, i BTS sono quelli che hanno inciso My Universe con i ben più noti (almeno in Occidente) britannici Coldplay. Una brutta notizia per i loro fan: i sette membri della band in pratica dovranno prendersi una pausa forzata dalla musica per fare il servizio militare, che in Corea del Sud è obbligatorio per tutti gli uomini adulti. Quando ho letto la notizia sui social c'erano un sacco di commenti del tipo «Magari ci fosse ancora pure in Italia!», e mi è venuto spontaneo scuotere la testa perplessa... (Spero che il mio papà, che era militare, da lassù mi perdoni)

domenica 23 ottobre 2022

Tutti gli uomini del presidente

Da due giorni a questa parte, ovvero da quando Giorgia Meloni ha letto la lista dei ministri del suo nuovo governo dopo aver ricevuto l'incarico da presidente del Consiglio, si discute parecchio delle nuove denominazioni di alcuni ministeri; li elenco qui di seguito, aggiungendo qualche annotazione.

  • Ministero dello Sviluppo economico → Ministero delle Imprese e del made in Italy. Mi limito a osservare che ho trovato vagamente ironico in questo contesto l'impiego di un'espressione inglese, per quanto diffusa.
  • Ministero degli Affari europei → Ministero degli Affari europei, coesione territoriale e PNRR. L'ironia in questo caso sta nel fatto che, anche se il ministro Raffaele Fitto si dovrà occupare dell'ingente quantità di fondi prevista proprio per il PNRR, il suo è un ministero senza portafoglio.
  • Ministero delle Pari opportunità e famiglia → Ministero della Famiglia, natalità e pari opportunità. Alla denominazione è stata aggiunta quella parolina "natalità" che tanto stava a cuore a Matteo Salvini. Ma chissà cosa potranno mai inventarsi per incentivarla, la natalità, tra crisi economica e difficoltà/impossibilità di conciliare lavoro e famiglia. E le posizioni espresse in passato dalla ministra Eugenia Roccella di certo non fanno ben sperare dal punto di vista della salvaguardia dei diritti civili.
  • Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali → Ministero dell'Agricoltura e sovranità alimentare. Cosa sia la sovranità alimentare – che non è finalizzata a far chiudere ristoranti cinesi, kebabbari e locali con specialità sushi, almeno spero ;-) – lo spiega bene questo articolo de il Post, il quale comunque cita l'opinione niente affatto rassicurante dello scrittore e attivista ambientalista Fabio Ciconte: «Si scrive sovranità, si legge sovranismo».
  • Ministero della Transizione ecologica → Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. In tempi di caro energia, c'è solo da augurarsi che il ministro Gilberto Pichetto Fratin faccia un buon lavoro.
  • Ministero dell'Istruzione → Ministero dell'Istruzione e del merito. Riguardo all'aggiunta della dicitura "merito", segnalo il parere per nulla favorevole dell'insegnante e scrittore Enrico Galiano. Il fatto che il ministro Giuseppe Valditara abbia scritto un volumetto dal titolo L'impero romano distrutto dagli immigrati suscita il timore che i programmi di storia possano venir riscritti, come dire, in un certo modo...
  • Ministero del Sud e Coesione territoriale → Ministero delle Politiche del mare e del Sud. E niente, questo meme di Socialisti Gaudenti dice tutto!
  • Ministero delle Politiche giovanili → Ministero dello Sport e dei giovani. Inevitabile ripensare alle parole della Meloni sull'utilità dello sport per combattere le "devianze" giovanili. Pure quelle che devianze non lo sono affatto, anzi.

Infine, sempre a proposito dell'uso delle parole, segnalo che la presidente Meloni – per quanto lei abbia scelto di usare la formula "il presidente", in netta discontinuità con Laura Boldrini, presidente, e non presidenta, della Camera dal 2013 al 2018 – ha una certa predilezione per il termine "Nazione" al posto di "Paese" oppure "Stato". Premesso che tale termine ricorre anche nella nostra Costituzione, nonché nella formula rituale pronunciata dal presidente del Consiglio e dai ministri quando prestano giuramento davanti al Presidente della Repubblica presso il Palazzo del Quirinale – «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione» – credo che valga la pena di leggere l'opinione di Alessandro Gilioli al riguardo.

sabato 22 ottobre 2022

Non una banale canzone d'amore

Tra le rivelazioni che si sono affacciate negli ultimi anni nel mondo della musica leggera italiana, mi piacciono molto i Pinguini Tattici Nucleari (il cui bizzarro nome deriva dalla birra scozzese Tactical Nuclear Penguin), da me scoperti in occasione del Festival di Sanremo 2020, dove hanno presentato il brano Ringo Starr. Non saranno dei musicisti straordinari, e il cantante Riccardo Zanotti non è proprio intonatissimo... ma li percepisco come freschi, autentici e spontanei. E il loro ultimo singolo, Ricordi, è un vero gioiellino. Ieri è uscito il video ufficiale, con la partecipazione straordinaria dell'attore Sergio Rubini: eccolo qui sotto.

Potrebbe sembrare una normalissima canzone d'amore, sui ricordi che col passare del tempo acquisiscono un valore fondamentale... e invece, come hanno spiegato loro stessi nelle stories di Instagram, «Se andate a leggere il testo c’è un punto nello special in cui si capisce bene di cosa sto parlando, una parola strana che rivela tutto». La parola in questione è Aducanumab, farmaco utilizzato da chi è affetto dalla malattia di Alzheimer, tra i cui sintomi vi è appunto la perdita della memoria e quindi dei ricordi.

È stupefacente come dei ragazzi così giovani siano riusciti a trattare con tanta delicatezza e sensibilità un problema che riguarda persone dall'età ben più avanzata.

venerdì 21 ottobre 2022

Dove nascono le stelle

Negli ultimi due giorni l'immagine qui sotto è stata condivisa su tutte le pagine specializzate e perfino sulle bacheche di persone che non sapevo fossero particolarmente appassionate di astronomia... e siccome io lo sono eccome non potevo proprio esimermi dal fare lo stesso, soprattutto adesso che è stata pubblicata anche su APOD! :-)

Ecco la traduzione della relativa spiegazione.

Un'immagine ormai famosa del telescopio spaziale Hubble mostrava queste colonne di gas freddo e polvere lunghe anni luce che formavano stelle all'interno di M16, la Nebulosa Aquila, soprannominate i Pilastri della Creazione. Questa immagine NIRCam del telescopio spaziale James Webb espande l'esplorazione di Hubble di quella regione in modo più dettagliato e approfondito all'interno dell'iconico nido stellare. Particolarmente sorprendente nella vista al vicino infrarosso di Webb è la rivelatrice emissione rossastra da nodi di materiale che subiscono il collasso gravitazionale per formare stelle all'interno delle nubi native. La Nebulosa Aquila è distante circa 6500 anni luce. La più grande nebulosa a emissione luminosa è essa stessa un facile obiettivo per binocoli o piccoli telescopi. M16 si trova lungo il piano della nostra galassia, la Via Lattea, in una parte del cielo ricca di nebulose, verso la costellazione divisa Serpens Cauda (la coda del serpente).

Vabbè, lo spiegone magari non sarà particolarmente affascinante e neppure chiarissimo... ma l'immagine è una meraviglia per gli occhi, incredibilmente più definita e dettagliata rispetto a quelle scattate da Hubble, e se non ti ha lasciato a bocca aperta questa probabilmente ci riuscirà questa versione tridimensionale!

giovedì 20 ottobre 2022

Quel "guastafeste" di Neil deGrasse Tyson

Nei giorni scorsi mi sono imbattuta nell'immagine qui sotto, che si è diffusa viralmente sui social.

Tre foto della luna piena che sembra tuffarsi in un canestro da basket, corredate dalla didascalia "Da un fotografo molto paziente": incantevole!

Stamattina aprendo Facebook sono incappata nell'immagine in questione commentata nientepopodimenoché dall'astrofisico Neil deGrasse Tyson, e di colpo l'incanto si è spezzato... fermo restando che a una finzione ben congegnata preferisco in ogni caso la verità scientifica!

Su Facebook non sono riuscita a risalire al post che avevo visto stamattina, ma l'immagine col commento di Tyson l'ho recuperata da Know Your Meme dove le è stato dato il titolo, che mi auguro non sia serio, Someone has to always ruin a cool meme by introducing scientific facts (C'è sempre qualcuno che deve rovinare un bel meme introducendo fatti scientifici).

Belle immagini. Ma...
Hmm. In base alla geometria del tabellone, del bordo e della rete, è chiaro che l'angolazione della fotocamera non è cambiata durante la sequenza.
La luna può tramontare verticalmente rispetto all'orizzonte solo ai tropici.
Se queste immagini non sono state scattate ai tropici, allora la sequenza è finta.
Inoltre, affinché il bordo del canestro e la luna piena abbiano lo stesso diametro nell'immagine, il fotografo dovrebbe essere alla distanza di un campo da calcio, utilizzando un potente teleobiettivo.
Hai mai fotografato la luna piena nel cielo con una normale fotocamera? Provaci. Un esercizio estremamente deludente. La luna piena è così piccola nel cielo che entra facilmente nel campo visivo di una comune cannuccia.
Quindi, le immagini non sono una rappresentazione soddisfacente della realtà. Ma ciò non toglie nulla all'ingegnosità dell'idea.

mercoledì 19 ottobre 2022

I detersivi e l'ambiente

Quand'ero bambina mal sopportavo gli spot pubblicitari che interrompevano i miei programmi televisivi preferiti – anche se la mia indole incline al consumismo, che per fortuna si è nettamente ridimensionata con l'età, me ne ha fatti memorizzare un sacco in maniera indelebile – e di certo non immaginavo che un giorno, per rivivere in poche decine di secondi questo aspetto dei miei anni più belli, mi sarei addirittura iscritta a due canali YouTube che propongono spot d'epoca: Tutto Spot 80 e Spot80 by Tecatà. Da quest'ultimo è tratto lo spot del detersivo Atlas, fuori commercio da un pezzo, nel quale si decantava la sua sostenibilità ambientale, come la chiameremmo oggi.

Questo video lo ricollego a quello qui sotto, nel quale Dario Bressanini parla del capitolo sull'impatto ambientale dei detersivi tratto dal suo nuovo libro, La scienza delle pulizie, che ho già preordinato e che uscirà il 31 ottobre prossimo.

Mi riprometto di far fare a questo volume una fine migliore della trilogia culinaria pubblicata dal "nostro amichevole chimico di quartiere" – La scienza della pasticceria, La scienza della carne e La scienza delle verdure – che ho acquistato limitandomi però soltanto a sfogliarla. Il fatto è che per mettermi ai fornelli non ho mai abbastanza tempo, e se devo essere sincera neppure una particolare passione, mentre le pulizie mi/ci toccano, e l'idea di farle in maniera più efficace, efficiente e "scientifica" mi intriga non poco! :-)

martedì 18 ottobre 2022

Butta via il termometro, e la febbre non c'è più!

Riporto qui di seguito il testo dell'articolo uscito oggi sul quotidiano Il Foglio a firma del professor Enrico Bucci.

Troppi saturimetri, dice qualcuno. Saturimetri che hanno il grave torto di indicare quando si arriva a determinati livelli di insufficienza respiratoria, tali da richiedere magari un ricovero precauzionale nel caso si sia infetti da SARS-CoV-2. Troppi saturimetri, troppi test, tutto è troppo, tranne che i casi di infezione, di ospedalizzazione e di morte, quando parliamo di COVID-19: per taluno, la via alla convivenza passa per la rimozione cognitiva e l'accettazione dei danni.
Magari è giusto così. Anzi mi pare una soluzione geniale, come non averci pensato prima! Pensate quanti fastidiosi problemi di sanità pubblica si eviterebbero, se solo potessimo svuotare le case degli italiani di certi strumenti di misura.
Via i termometri: un po’ di febbre non ha mai ucciso nessuno, basta con l’ossessione centigrada! E le bilance? Quel simbolo colpevolizzare dei nostri peccati culinari, quella scala graduata delle nostre colpe! Via anche quelle, e peso incontrollato per tutti! Poi direi via tutti gli apparecchi per misurare battito e pressione: alla fine, non si augurano tutti una bella morte per crisi cardiaca, un colpo e via?
Potremmo continuare a svuotare le case di ogni strumento diagnostico, affidandoci come una volta alla fortuna e alla buonanima di un medico passaggio, nel posto giusto e nel momento giusto: forse davvero, così, elimineremmo un po’ di gente dagli ospedali. E pazienza se molti finiranno direttamente al camposanto. Sempre meglio quello, che turbare la pace delle corsie ospedaliere o la coscienza di qualche loro frequentatore abituale.

Pur non facendone mai il nome, Bucci ha voluto chiaramente lanciare una frecciata all'infettivologo Matteo Bassetti, l'ultima esternazione del quale è coerente con il suo approccio a volte fin troppo rassicurante sulla pandemia. Del resto da "piacione" qual è – a me lui non piace neanche un po', ma è evidente che lui si piace da morire – Bassetti non riesce a trattenersi dal dire quello che la gente vorrebbe sentirsi dire...

[La foto che apre il post mostra un saturimetro identico a quello che acquistai due anni e mezzo fa, poco dopo lo scoppio della pandemia. Nel primo periodo lo utilizzavo con una frequenza tale da rasentare la compulsione, poi pian piano ho smesso. E quando quest'anno l'ho preso sul serio, il COVID, la variante Omicron 2 mi ha concesso dei valori di saturazione quasi nella norma]

lunedì 17 ottobre 2022

L'eredità di Piero Angela

Ha preso il via venerdì scorso, e andrà avanti per sedici settimane, la messa in onda di Prepararsi al futuro, l'ultimo programma ideato e scritto da Piero Angela: 16 puntate dedicate alle nuove generazioni che saranno responsabili della società del futuro, trasmesse su Rai3 ogni venerdì alle ore 15 (orario alquanto sfigato, meno male che c'è RaiPlay). A tal proposito, il figlio Alberto ha scritto «Mi è stato fatto notare che una persona che ci ha lasciati da poco andrà in onda parlando di futuro. È proprio vero che il passato in certi casi è relativo, che nulla finisce e tutto si trasforma. Anche questo è un messaggio, carico di stimoli, riflessione e poesia, che ci ha lasciato Piero».

Il divulgatore scientifico Massimo Polidoro (è stato lui a twittare la foto in apertura del post, nella quale posa tra padre e figlio), uno che al creatore di Quark deve moltissimo, l'ha ricordato in un articolo e in un video davvero toccanti.

Riguardo al sorprendente talento di Piero Angela come pianista, su YouTube c'è una playlist di video che lo vedono alle prese con gli AC/DC e il Pulcino Pio... ma sono tutti fake: l'originale fa parte dello speciale trasmesso per celebrare il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, e il brano scelto per l'occasione era perfettamente in tema.

domenica 16 ottobre 2022

Perché studiare è importante, oggi più che mai

Questa sera mi limito a riportare pari pari il testo di un post pubblicato da Enrico Galiano, insegnante e scrittore, perché mi ha colpita moltissimo. E ritengo che chiunque vada ancora a scuola, oppure abbia a che fare con ragazzi in età scolare, dovrebbe farne tesoro. Ma questo vale per persone di tutte le età, che abbiano o meno conseguito un titolo di studio di un certo livello: tenere aperta la mente leggendo, informandosi, cercando di comprendere ciò che accade senza accontentarsi di assimilare "verità" preconfezionate da altri è fondamentale per essere protagonisti della propria esistenza.

SE VUOI FREGARE IL SISTEMA, STUDIA
Sono figlio di due venditori ambulanti: nessuno nella mia famiglia si era mai laureato, e anche io sono spesso stato a un passo dal mollare tutto. Non è questa gran cosa, forse, ma se adesso mi volto indietro so cos’è che mi ha salvato: studiare. Per cui adesso vorrei dire una cosa a te, che magari hai quindici anni, o venti, e ti sembra che niente serva a niente.
Studia. Non farlo perché ti dicono che devi: fallo per te. Fallo per riuscire a leggere un post e capire davvero quello che dice, ma soprattutto cosa sta cercando di venderti. Fallo per sgamare quando dall’alto di un microfono qualcuno ti sta offrendo una soluzione facile: studiare è anche scoprire quanto siano sempre false, le soluzioni facili.
Studia. Non farlo per diventare ricco: se per ricchezza non intendi la facilità di tradurre in parole i pensieri, e i pensieri in azioni; se per ricchezza non intendi il valore di un verso che ti ispira, la capacità di commuoversi davanti a un dipinto, l’impeto rivoluzionario di chi ha sempre voglia di chiedersi: perché?
Studia. Non farlo per il pezzo di carta: fallo perché studiare ti permette di non abbassare mai la testa davanti ai potenti, di guardarli negli occhi e inchiodarli alle loro responsabilità. Fallo perché nessuno possa mai ridurti a pedina del suo gioco: studiare non è riempire la testa di cose, ma liberarla da chi ti ci vuole mettere i piedi sopra.
Studia: se davvero vuoi fregare il sistema, non c’è altro modo. Studia perché ogni parola che ti rifiuti di conoscere oggi è un calcio in culo in più domani, diceva Lorenzo Milani. E fa anche rima.
Studia perché la sola cosa che impari, non studiando, è la rassegnazione. Il dire sempre di sì. Il pensare “Tanto, cosa vuoi che cambi”.
Studia perché hai qualcosa di prezioso, lì dentro. Tu non lo sai, o forse non ci credi, ma c’è: e studiare è l’unico modo per farla venir fuori.
Studia. Non farlo per far contenti i tuoi: fallo per te. Fallo per imparare a riconoscere la bellezza, quando ce l’hai davanti; per difenderla, quando qualcuno te la vuole portare via. Fallo perché è l’unico modo per far sì che ce ne sia ancora: là fuori, e soprattutto dentro di te.

sabato 15 ottobre 2022

Elogio della lentezza

Il terzo sabato di ottobre, quindi oggi, si celebra la Giornata Internazionale del Bradipo (International Sloth Day), animale dalla lentezza proverbiale (per inciso, in inglese il sostantivo sloth denota anche l'accidia).

Un altro aspetto importante della celebrazione della Giornata Internazionale del Bradipo è permettere a te stesso di lasciarti andare e rilassarti ogni tanto. Viviamo in un mondo frenetico in cui succede costantemente qualcosa: riceviamo decine, se non centinaia di chiamate, e-mail e messaggi ogni giorno, e siamo sempre di fretta: corriamo al lavoro, poi ci affrettiamo ad andare a prendere i bambini, e poi ci precipitiamo a casa... Nella Giornata Internazionale del Bradipo, prenditi il ​​tempo per rallentare.
Assicurati di dormire a sufficienza, fai una passeggiata nel parco o un lungo bagno con tanta schiuma, prepara una vera cena invece di mettere nel microonde per 3 minuti un pezzo di cibo congelato. Noi umani dovremmo renderci conto che, sebbene possiamo essere la specie più intelligente, ciò non significa che non ci siano cose che non possiamo imparare da altre specie. E chi potrebbe insegnare una lezione migliore su come rilassarsi se non il bradipo? Esattamente!

Concludo linkando due spunti a tema:

  • Un articolo de il Post sul cosiddetto quiet quitting, espressione che denota un approccio meno maniacale alla propria professione e un maggior riguardo verso la vita fuori dall'ufficio.
  • Un intervento dell'imprenditore Brunello Cucinelli: «Dobbiamo miscelare il lavoro allo spirito, la tecnologia all’umanesimo. Non possiamo far lavorare le persone davanti a un muro perché se guardano fuori producono meno. Se lavoriamo 12-13 ore, secondo me per il 30% di questo tempo non combiniamo niente. Invece, dobbiamo lavorare massimo 7 ore, mentre l’altro tempo lo dedichiamo a noi stessi e alla nostra anima. [...] Ad alcuni lavori abbiamo tolto dignità, prima morale e poi economica. Invece dobbiamo ad esempio riportare all’artigianato la nobiltà del lavoro. Ricordiamoci che siamo i più grandi manifatturieri al mondo. [...] Il 60% degli esseri umani che hanno avuto successo non hanno studiato quasi niente: io non dico di fare così, ma c’è una intelligenza di anima e una di studio. Si deve miscelare. [...] Abbiamo vissuto un trentennio di tecnologia, abbiamo provato a governare l’essere umano solo con la scienza. E non è possibile, ci vogliono scienza e anima. E questo non vale solo per le imprese, ma per tutti noi».

venerdì 14 ottobre 2022

Non c'è tre senza quattro

Nel tardo pomeriggio di ieri sono andata a fare la quarta dose di vaccino anti COVID-19. Mi è toccato Pfizer, come le prime tre volte, ma stavolta la nuova "release" denominata Pfizer Plus BA 4-5 10 e aggiornata alle varianti più recenti (o quasi). Nel caso in cui dovessi ribeccarmi il virus – oramai è acclarato che i vaccini non evitano il contagio, ma riducono la probabilità di contrarre la malattia in forma grave – spero proprio che me la caverò meglio rispetto a marzo, a due mesi dalla terza dose, quando fu una batosta niente male. Purtroppo il long COVID può mettere a dura prova anche i fisici più allenati, come dimostra questa testimonianza.

[Qualora qualche spiritosone volesse venire a commentare, come è già successo, qualcosa del tipo «Auguri per la quattordicesima dose», può risparmiare il suo tempo visto che il suo commento verrà "segato" senza alcuno scrupolo, come è già successo. Si sappia che intendo sottopormi a ogni singolo richiamo che verrà messo a disposizione a costo di sopportare qualche malessere – ne ho avuti dopo ciascuna dose, e la quarta non ha fatto eccezione, visto che oggi sono stata a letto quasi tutto il giorno – fino a quando la pandemia non verrà dichiarata sconfitta ufficialmente, cioè dalle autorità sanitarie, non certo sui canali Telegram "alternativi" che peraltro non seguo ;-)]

Mi limito a riferire la mia esperienza riguardo alla prenotazione, perché magari può essere utile a qualcuno. Sabato ho aperto la piattaforma di prenotazione di Regione Lombardia, tessere sanitarie alla mano, e ho prenotato per me stessa senza alcun intoppo. Quando poi ho inserito i dati del mio compagno, è comparso un messaggio di errore che non ricordo esattamente, ma mi è stata offerta la possibilità di compilare un modulo per "sbloccare" la situazione; mi è stato promesso «Le invieremo una comunicazione non appena la prenotazione sarà disponibile per il codice fiscale da lei indicato»... ma mercoledì, circa 96 ore dopo, alla vigilia del mio appuntamento, ancora niente. Allora ho chiamato il call center 800 894 545, ho fornito tutti i dati... e ho scoperto che a sistema era ancora registrato il suo vecchio numero di tessera sanitaria, scaduta mesi fa, e non il nuovo. Per usare il nuovo numero avrei dovuto aspettare per un tempo imprecisato che andasse a buon fine l'abilitazione, visto che evidentemente compilare il modulo non era servito a nulla, mentre col numero vecchio ho potuto prenotare senza problemi fin da subito. Non per ieri sera insieme a me, perché nel centro vaccinale non c'erano più slot disponibili, bensì per domattina: le prime tre dosi le avevamo fatte insieme, pure il COVID l'abbiamo "fatto" più o meno insieme – per la precisione a lui l'ho attaccato io mio malgrado – quindi è un peccato che adesso ci dobbiamo "sfasare", sia pur di poco. Ma pazienza...

giovedì 13 ottobre 2022

Dare per avere

La frase proposta oggi nella newsletter di aforismi.meglio.it...

Dovresti imparare che la vita, come l'amore, è l'unico business il cui bilancio deve finire in rosso: bisogna dare tutto senza calcolare ciò che ci viene riversato. Quello che diamo agli altri è nostro per sempre, mentre quello che si tiene per sé è perso per sempre.
(Paolo Crepet)

... somiglia parecchio all'aforisma pubblicato ieri da Wikiquote.

Quando si ha una cosa, questa può essere portata via. [...] Ma quando si dà una cosa, questa è data. Nessun ladro può prendertela. [...] Se l'hai data tu, allora è tua per sempre. Sarà sempre tua. Ecco, questo è dare.
(James Joyce)

Spero che la buonanima dell'immortale autore di Ulisse mi perdoni per l'accostamento al popolare psichiatra e opinionista...

mercoledì 12 ottobre 2022

L'amore secondo i bambini

Questa sera condivido un testo di origine imprecisata trovato sul social che, tra quelli che frequento, è quello dove meno mi sarei aspettata di trovare contenuti del genere: LinkedIn.

Un gruppo di psicologi ha posto la domanda «Cosa vuol dire amore?» a bambini dai 4 agli 8 anni. Queste le risposte:
  1. L'amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno senza volere che l'altro le dia a te.
    (Gianluca, 6 anni).
  2. Quando nonna aveva l'artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva l'artrite pure lui. Questo è l'amore.
    (Rebecca, 8 anni)
  3. L'amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi.
    (Martina, 5 anni)
  4. L'amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria.
    (Carlo, 5 anni)
  5. L'amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere.
    (Susanna, 5 anni)
  6. L'amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi.
    (Tommaso, 4 anni)
  7. L'amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono.
    (Daniele, 7 anni)
  8. L'amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo.
    (Elena, 5 anni)
  9. L'amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l'ho lasciato solo tutta la giornata.
    (Anna Maria, 4 anni)
  10. Non bisogna mai dire «Ti amo» se non è vero. Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano.
    (Jessica, 8 anni)

martedì 11 ottobre 2022

Si può morire di vecchiaia?

Nel giorno della scomparsa di Angela Lansbury, l'indimenticabile Signora in giallo Jessica Fletcher, spentasi nel sonno alla veneranda età di quasi novantasette anni, ritorna di attualità una domanda alla quale di recente ha cercato di rispondere il Post: si può morire di vecchiaia? La questione è abbastanza controversa tra gli stessi medici, anche se il certificato di morte nientepopodimenoché della regina Elisabetta riportava la dicitura «Cause of death: Old Age» (causa del decesso: vecchiaia, appunto).

Piccola nota personale: per l'occasione mi sono ricordata che mia madre, quando passava a miglior vita qualche anziano conoscente del paesello, diceva sempre «Sarà morto di vecchiaia»... e io mi arrabbiavo obiettando «Non è possibile, non ha senso!!!»

lunedì 10 ottobre 2022

Questione di karma

Citando da Wikipedia...

Karma (adattamento del termine sanscrito trascritto nel vedico kárman, o più comunemente karman, devanagari: कर्मन्) è un termine in uso nei Veda, dove è inteso come «atto», «evento rituale», e traducibile nelle lingue occidentali come «azione». Il karma indica, presso le religioni e le filosofie indiane o originarie dell'India, il generico agire per raggiungere un fine, secondo il principio di «causa-effetto», quella legge secondo la quale questo agire coinvolge gli esseri senzienti vincolandoli alle conseguenze morali che ne derivano, e quindi al saṃsāra, il ciclo delle rinascite.

Un concetto assai elevato, articolato e meritevole di approfondimenti... che però, nel parlare comune, viene espresso sotto forma dell'idea – condivisibile, ma più "terra terra" – che il male, come pure il bene, che fai prima o poi ti ritorna indietro in qualche modo.

A questo proposito segnalo un post insolitamente angosciante tratto dal sito di solito più scanzonato – come pure la pagina Facebook correlata Vicino da incuboSe mi avvicino al vicino.

Passando alla lingua inglese, il tweet qui sotto è diventato virale.

L'uomo che si è appena infilato nel parcheggio che stavo aspettando e mi ha detto di andare a fa***lo è arrivato per fare un colloquio di lavoro... CON ME!

Il tweet originale non è più disponibile, ma il suo autore Sean Sparling ha pubblicato un aggiornamento scrivendo...

AGGIORNAMENTO: dopo un breve colloquio, tutte le circostanze, le qualifiche e le referenze sono state debitamente prese in considerazione, quindi ho detto A LUI di andare a fa***lo

... e poi...

Il Karma fa faville oggi: la donna che ha appena ammaccato la portiera della mia macchina con la sua si è fatta vomitare addosso da suo figlio adolescente chiaramente sbronzo

Qualche giorno dopo Sean ha poi ammesso di non essere stato il primo a pubblicare un tweet del genere.

Questo è il tizio che ha pubblicato il tweet originale: mi è stata raccontata la storia e poi mi è successa una cosa simile
Karma: il tizio che mi è passato davanti in metropolitana e poi mi ha suggerito di andare a fa***lo è appena arrivato per il suo colloquio... con me...

domenica 9 ottobre 2022

Curarsi senza sostanze chimiche?

Anche se non concordo su tutti i punti del programma dei Verdi, ho sempre avuto simpatia per loro, a maggior ragione oggi che i cambiamenti climatici imporrebbero di dare la massima priorità alle questioni ambientali. Ma da quando ho scoperto che sostengono anche l'omeopatia e le medicine non convenzionali, e ho sentito con le mie orecchie Paolo Galletti, responsabile salute della Federazione dei Verdi, definire "scandalistiche" (manco stessimo parlando di Pomeriggio Cinque) le trasmissioni di Piero Angela, "reo" di aver adottato un approccio a dir poco critico nei confronti delle medicine alternative, mi sono letteralmente cadute le braccia.

Galletti ha anche citato il Mahatma Gandhi, grande personalità ma non proprio un luminare della scienza, il quale avrebbe definito l'omeopatia «un metodo terapeutico più avanzato e raffinato, che consente di trattare il paziente in modo economico (sic) e nonviolento». Del resto non stupisce che i Verdi considerino l'omeopatia come un trattamento innocuo e privo di effetti collaterali, dal momento che non contiene neanche l'ombra di un principio attivo!

Per restare in argomento, l'altro giorno la dottoressa Alice Rotelli, una delle scoperte a me più gradite nell'ambito della divulgazione medica in questi anni di pandemia, ha menzionato un articolo dal titolo A comprehensive overview of chemical-free consumer products (Una panoramica completa dei prodotti di consumo privi di sostanze chimiche), del quale riporto qui di seguito la traduzione.

I produttori di prodotti di consumo, in particolare quelli commestibili ed i cosmetici, hanno ampiamente utilizzato il termine "senza sostanze chimiche" nelle campagne di marketing e sulle etichette dei prodotti. Tale caratterizzazione è spesso erroneamente utilizzata per indicare che il prodotto in questione è sano, derivato da fonti naturali o comunque privo di componenti di sintesi. Abbiamo esaminato e sottoposto ad analisi rudimentali un numero esaustivo di tali prodotti, come lozioni e cosmetici, integratori a base di erbe, detergenti per la casa, prodotti alimentari e bevande. Di seguito sono descritti tutti quei prodotti di consumo, a nostra conoscenza, che sono opportunamente etichettati come "senza sostanze chimiche".

Segue una pagina completamente vuota. Già, perché non esiste nulla che possa essere definito privo di sostanze chimiche: perfino la semplice acqua, formula molecolare H2O, è un composto chimico! Inoltre, non sempre "naturale" è sinonimo di "buono", come sembra dimostrare questo saggio di Silvano Fuso che sinceramente non ho ancora letto, ma ho tutta l'intenzione di colmare questa lacuna.

sabato 8 ottobre 2022

Tonight is gonna be the loneliest

Il nuovo singolo dei Måneskin, THE LONELIEST, è uscito appena ieri... ma fin dal primo ascolto è diventato il mio pezzo preferito tra quelli lanciati dalla band romana: una ballata abbastanza tradizionale e con un testo non originalissimo ma incredibilmente romantico e struggente, che puoi trovare qui assieme alla traduzione.

Nel video, girato nel Parco Tittoni di Desio dove sorge la notevole villa omonima, a pochi chilometri da dove abito, i quattro giovani musicisti si mostrano con un'immagine piuttosto diversa da quella provocatoria e trasgressiva con la quale siamo abituati a vederli (e che in effetti sarebbe apparsa ben poco coerente con un brano del genere).

Comunque, guardando il video che è basato su tre inquadrature in croce, alla luce delle polemiche che ci sono state, mi domando: c'era proprio bisogno di tenere chiuso il parco per ben tre giorni?

[UPDATE: Debbo rimangiarmi quello che ho scritto qui sopra, avrei dovuto immaginare che quelle tre inquadrature in croce non potessero essere il video ufficiale, non per niente c'era scritto semplicemente "Official Audio with lyrics": infatti il video ufficiale uscirà mercoledì alle 19. E a questo punto non vedo l'ora di guardarlo]

venerdì 7 ottobre 2022

Dalla scienza alla musica, e ritorno

Torno a parlare di Premi Nobel perché quest'anno quello per la chimica è stato assegnato a Carolyn Bertozzi insieme a Morten P. Meldal e Karl Barry Sharpless, "per lo sviluppo della chimica dei clic e della chimica biortogonale". La scienziata statunitense, il cui cognome tradisce le origini italiane, ha ricevuto via Twitter le congratulazioni di un vecchio amico che ai tempi dell'università ad Harvard suonava con lei nella stessa band: il chitarrista dei Rage Against the Machine Tom Morello, l'autore della "blastata" del secolo.

E lei gli ha risposto così.

Colgo l'occasione per segnalare la cover che Tom Morello ha fatto di Highway to Hell degli AC/DC.

Questo è l'originale...

... questa la cover del Vava77...

... e questa la cover in stile doo-wop di Robyn Adele Anderson...

... la quale ha "coverizzato" pure Barbie Girl degli Aqua in stile bluegrass.

P.S.: L'immagine che apre il post, e che fa riferimento al nome del gruppo musicale di Morello, fa il paio con quest'altro tweet.

P.P.S.: A proposito di AC/DC, pure io sento l'assoluto bisogno di aver questa maglietta!

[Casomai non li avessi riconosciuti, quei due sono Nikola Tesla (AC – corrente alternata) e Thomas Edison (DC – corrente continua)]

P.P.P.S.: Anvedi quante cose sono riuscita a compattare in questo post!? Magari fossi sempre così efficiente in ogni situazione...

giovedì 6 ottobre 2022

A proposito di "pancini sospetti" e di gente che non si fa gli affari suoi

Stasera condivido la traduzione dal francese di un post pubblicato sulla pagina Facebook Papa Chouch.

Sei incinta?
«Ieri il mio ragazzo ha pubblicato nelle stories questa bella foto di noi. Parecchie persone gli hanno mandato i loro auguri di felicità, a suon di "Congratulazioni!", "Ottimo, un secondo piccolo in arrivo!".⁠
Quindi stamattina quando mi sono svegliata a colazione, ho dovuto far notare loro che no, non sono di nuovo incinta.⁠
Ho dovuto giustificare e spiegare che sì, ho ancora la pancia perché ho partorito 10 mesi fa. Ed è normale.⁠
Che mancanza di delicatezza.
C'è una pressione pazzesca sulle madri perché riacquistino la linea e questo mi disgusta.⁠
Una madre che ha la pancia un mese dopo il parto la si capisce (e ancora), ma poi a distanza di quasi un anno ci viene fatto capire che proprio non è normale.⁠
Allora, già che ci siamo, maledizione.⁠
Il mio corpo ha portato la vita, è ingrassato di 18 kg per far crescere mio figlio per 9 mesi. Il mio corpo ha fatto il massimo sforzo per far nascere il mio bambino in 10 ore, lo ha nutrito per 6 mesi e mezzo adattandosi a una dieta rigida per via delle allergie. Il mio corpo ha resistito a 9 mesi senza dormire, a migliaia di ore di camminate e cullate, ecco.⁠
Capite che ho voglia di lasciarlo in pace e amarlo così com'è.⁠
Ho deciso di non ridurre più la pancia, di amarla questa pancia. Di portare con orgoglio queste nuove forme che testimoniano la mia nuova identità.»
Se hai dei dubbi sul fatto che una donna sia incinta o meno, un consiglio: stai zitto!
O lo è e non te l'ha detto! Sicuramente ha le sue ragioni...
Oppure non lo è e le farai del male... molto male...
Questo è tutto...

Anche se la magrezza e il ventre piatto della mia adolescenza sono ormai un lontano ricordo, e la "panzetta" cresce di anno in anno, nessuno ha ancora osato pormi la fatidica domanda... e meno male, perché la mia mancata maternità, anche se non la vivo come un dramma, è una questione non del tutto risolta.