martedì 30 giugno 2020

Altro che Pride, non c'è nulla di cui essere orgogliosi!

Ieri Giovanni Di Iacovo, vicesindaco di Pescara con delega alla Crescita Culturale e capogruppo del gruppo consiliare Pescara Città Aperta nonché mio "facciamico" (I'm so proud to be), ha pubblicato sul suo profilo Facebook il seguente sconsolato post.
Sì all'omofobia 🏴. Bocciato poco fa il mio ordine del giorno contro l'omofobia.
[Ecco la trascrizione dell'OdG, corredata dai link alle notizie incriminate]
OGGETTO: INTERVENTI CONTRO L'OMOFOBIA
PREMESSO CHE:
  • Da oltre cinquanta anni in tutto il mondo si tiene a giugno la celebre iniziativa per i diritti e contro le discriminazioni chiamata Gay Pride e poi semplicemente Pride.
  • Al contrario delle altre Regioni italiane, in Abruzzo non si era mai tenuto un Pride.
  • Questa manifestazione ha il suo cuore in un corteo che sfila pacificamente nel cuore della città. Tale corteo, nel caso di Pescara, è stato rimandato per le note misure anti-Covid al 27 giugno 2021.
  • A Pescara si è tenuto l'Abruzzo Pride con grande successo di partecipazione nei numerosi incontri culturali del Pride week e con un altrettanto grande successo di partecipazione nel flash mob finale, caratterizzato da compostezza e rispetto di ogni regola di sicurezza.
CONSIDERATO CHE:
  • Nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 giugno un ragazzo gay, che passeggiava mano nella mano con il suo compagno nei pressi della Nave di Cascella, è stato avvistato da un gruppo di sette ragazzi che successivamente, isolata la vittima, l'ha accerchiata ed aggredita picchiandola fino a fargli necessitare un intervento chirurgico d'urgenza alla mandibola.
  • Un analogo grave episodio è accaduto la scorsa estate in via Umbria a Pescara.
  • Pochi giorni fa due ragazze sono state verbalmente aggredite a Pescara in un parco pubblico perché erano abbracciate.
TUTTO CIÒ PREMESSO SI INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
  • A dichiarare e ribadire che Pescara è un città che non discrimina e che ama e rispetta i suoi cittadini omosessuali e transessuali e che condanna senza appello qualunque atto di omostransbifobia e che sostanzierà questa sua dichiarazione attraverso i seguenti quattro punti:
  1. Impegnarsi attivamente nei confronti della Regione e del Governo, di concerto con le associazioni LGBTQ+, per accelerare la stesura e l'approvazione di una Legge contro l'omotransbifobia che li qualifichi come crimini d'odio.
  2. Costituire il Comune di Pescara parte civile contro le aggressioni omofobe
  3. Aderire alla rete degli enti locali contro le discriminazione Re.A.Dy come da proposta già approvata dal CC il 19 Luglio 2016
  4. Individuare una figura nell'amministrazione che funga da concreto interlocutore per le associazioni del Pride per poter dare loro sostegno organizzativo e garantire la corretta organizzazione e svolgimento del corteo/Parade del Pride 2021 che quest'anno è stato rimandato.
Riconosco al sindaco Masci un intervento di grande disponibilità e sensibilità nel quale ha esortato a trovare un accordo sui punti principali per votare poi all'unanimità il documento. Io ho accolto favorevolmente la sua proposta dichiarandomi disponibile ad eventuali interventi sul testo per arrivare ad un'approvazione piena e condivisa da tutti. La Lega, Fratelli d'Italia e le altre destre che governano Pescara, invece, se ne sono sbattuti della proposta del Sindaco e hanno immediatamente asfaltato il documento contro l'omofobia con un NO di massa. Nella foto esito del voto. Fine della storia.

domenica 28 giugno 2020

Cosa darei per sentire ancora la tua voce

La morte non è nulla. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme
è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
È la stessa di prima,
C’è una continuità che non si spezza.
Cos’è questa morte se non un trascurabile incidente ?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!
Nella notte fra il 23 e il 24 giugno la mia mamma se n'è andata per sempre. Che stesse male non era certo un mistero, ma il drastico aggravamento delle sue condizioni di salute nella giornata di martedì ci ha colti tutti impreparati. Verso le 22 è arrivato il 118, e quando ho parlato al telefono con il medico mi ha convinta che fosse necessario portare al più presto mia madre in ospedale; se lei fosse stata ancora lucida com'era fino a poche ore prima probabilmente avrebbe rifiutato, ma le parole del dottore mi hanno illusa che si potesse fare qualcosa per salvarle la vita. E invece, poco dopo che io e il mio compagno eravamo partiti dalla Brianza alla volta di Pescara con lo stretto indispensabile raccolto in fretta e furia (seguendo una packing list che avevo preparato in anticipo proprio in vista di un'evenienza del genere), ho ricevuto la notizia che temevo: vana era stata la mia speranza di poter dare a mia madre una carezza prima che lei esalasse l'ultimo respiro.
I funerali sono stati celebrati venerdì, e dopo aver tanto sofferto adesso lei riposa serena accanto al mio papà. Io invece, serena, adesso come adesso non ho idea di quando e se tornerò mai ad esserlo.
P.S.: La poesia di Henry Scott Holland che ho riportato in apertura del post l'ho scelta nel tentativo diciamo di autoconvincermi, ma finora non sta funzionando granché; per quanto belle e profonde, in questo momento quelle parole mi suonano irrimediabilmente vuote.

lunedì 22 giugno 2020

La vita secondo Javirroyo

L'altroieri l'illustratore e graphic designer spagnolo Javirroyo, al secolo Javier Royo, ha pubblicato l'immagine qui sotto...


... accompagnata da un testo più intimo e personale del solito.
Sono più di sei mesi che non abbraccio i miei genitori. Loro vivono a Saragozza e io a Barcellona. Quando andrò a trovarli, ho la sensazione che la città sarà cambiata, come sono cambiate tutte le città del pianeta. Ma voglio anche immaginare che la gente non mi guarderà come uno sconosciuto che proviene da un altro pianeta, ma come un essere umano che ha vissuto questa bomba distopica come chiunque altro. Siamo umani. Umani responsabili. E amiamoci. Non c'è altra cosa più importante dell'amore verso gli altri.
Ah, lunedì prossimo andrò a trovare i miei genitori.

Lunedì è oggi... e auguro a Javier di aver trascorso una splendida giornata con sus padres. <3 (A me è toccato il tre giugno, di riabbracciare mia madre, e anziché "solo" quattro mesi e mezzo sembrava che fossero passati dieci anni. Per più di un motivo, ahimè)
Ecco alcune altre illustrazioni di Javirroyo, con lo stesso filo conduttore che sembra essergli molto congeniale: differenti percorsi che conducono dalla nascita alla morte.

Nascita → Crisi → Soluzione → Crisi → Soluzione → Crisi → Soluzione → Morte
Nascita → Problema → Stesso problema → Stesso problema → Stesso problema → Stesso problema → Morte
E la soluzione? Ehm...

Nascita → Conosci una persona negativa → Perdi gli amici → Perdi il lavoro → Perdi la tua famiglia → Lasci la persona negativa → Ti riappropri della tua vita → Morte
P.S.: Dimenticavo questo suo omaggio a La Maya desnuda e La Maya vestida di Francisco Goya e al lavoro da casa!

Lavoro a casa
Riunione di lavoro a casa

domenica 21 giugno 2020

Per cosa sei disposto a rinunciare (forse) alla tua privacy?

È passato ormai qualche giorno, ma la produzione di memi su Salvini che cade dalle nuvole quando Giovanni Floris lo informa che non può [abbassarsi la mascherina quando gli pare/fare qualunque altra cosa che era convinto gli fosse concessa] non si è ancora interrotta; l'altro giorno è comparsa questa rielaborazione di Aggiornamenti quotidiani dalla Terza Repubblica - AQTR.


Sulla stessa falsariga, Daniele Villa ha immaginato questa (finta) segnalazione dell'app Immuni.


In effetti sui social è pieno di gente pronta ad affermare che «io Immuni non la installerò mai, perché ci tengo alla mia privacy e non son mica scemo/a a regalare i dati sui miei spostamenti allo Stato», ma poi non si fa problemi a installare FaceApp per vedere che aspetto avrebbe se fosse del sesso opposto; qualche tempo fa era di tendenza vedersi con il volto invecchiato, sempre tramite FaceApp, mentre oggi la moda è cambiata... ma a me sembra tanto l'ennesima "arma di distrazione di massa" (manovrata chissà da chi).
P.S.: Io comunque ho installato sia FaceApp (per pura curiosità, anche se mi sono ben guardata dal condividere sui social il risultato che era di una bruttezza disarmante) sia – per ragioni ben più serie – Immuni, già da prima che fosse attiva in Lombardia. Riguardo a Immuni, e alla preoccupazione che a causa sua ci si possa ritrovare in quarantena senza motivo nella vana attesa di un tampone "liberatorio", come suggerito da un articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno che implicitamente (e sconsideratamente) invita a disinstallarla, consiglio di leggere la spiegazione di David Puente.

sabato 20 giugno 2020

Odio le statue

Visto che anche oggi il mio umore non è dei migliori, il sottofondo musicale perfetto per la giornata odierna, che come ricordato dall'immancabile Google Doodle segna l'inizio della stagione estiva nell'emisfero boreale, è Estate, composta e cantata da Bruno Martino su testo di Bruno Brighetti, e in seguito reinterpretata in innumerevoli cover. Come sottolineato da Il Post, il brano «Parla di una delusione d'amore, ma [...] è diventato una specie di inno della malinconia estiva»... e come tale lo percepisco, dal momento che di problemi di cuore – giusto quelli, mi mancano – per fortuna non ne ho!


Wikipedia ricorda che «Il brano [...] nasce originalmente con il titolo Odio l'estate. Dopo l'interpretazione ironica e dissacrante di un altro grande jazzista italiano, Lelio Luttazzi, che lo trasforma durante un programma televisivo in Odio le statue,[1] nelle successive riedizioni viene semplicemente intitolata Estate». Il link all'articolo de La Stampa riportato nelle note non funziona più, l'ho recuperato qui... e a questo punto a me, che ho sempre avuto un debole per le parodie musicali, è venuta una gran voglia di ascoltare Odio le statue. Su YouTube, però, non ho trovato niente di meglio che questo video, «Simple short film about a human statue at 'Las Ramblas', in Barcelona, Spain», la cui colonna sonora dovrebbe essere proprio la parodia dell'indimenticato Luttazzi. (Archivio Rai, se ci sei batti un colpo!)


Ed ecco che
Odio l'estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L'estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolore
Odio l'estate
diventa
Le statue
Che sono solo amate dai piccioni
Io gli darei l'assalto coi picconi
Per farle in mille pezzi o forse più
Odio le statue
P.S.: Il caso vuole che il tema dell'odio per le statue risulti particolarmente attuale...

venerdì 19 giugno 2020

Lo sapevi che oggi è il Juneteenth?

Oggi è il giorno perfetto per condividere la traduzione di un frammento dell'e-mail che ho ricevuto martedì scorso sul mio account di posta elettronica aziendale da Cate Prescott, vicepresidente globale delle Risorse Umane di NI (il cambio di denominazione, da National Instruments a NI, è solo uno degli aspetti della nuova identità aziendale). La mail prende spunto dal Juneteenth (parola macedonia di June e nineteenth, diciannove giugno), mettendolo in relazione con la situazione attuale.
Questo venerdì segna l'anniversario di Juneteenth negli Stati Uniti, un giorno che commemora il 19 giugno 1865 quando un generale dell'Unione lesse a Galveston, in Texas, gli ordini federali secondo cui tutte le persone ridotte in schiavitù in Texas erano libere. Questo giorno decisivo in Texas e nella storia americana ebbe luogo quasi due anni e mezzo dopo che il Proclama di Emancipazione aveva formalmente liberato coloro che erano stati ridotti in schiavitù negli Stati Uniti.
Gli eventi in corso e l'impegno del movimento globale Black Lives Matter ci obbligano ad informarci, impegnarci a determinare un cambiamento positivo nella nostra società e a sostenere l'uguaglianza per tutti: principi di base coerenti con i valori fondamentali di NI. Venerdì, per onorare il Juneteenth, ti chiediamo di trascorrere del tempo a riflettere, apprendere, fare volontariato, impegnarti – qualunque cosa tu scelga – a sostegno dell'uguaglianza per tutti.
E mentre Juneteenth riconosce specificamente questo problema negli Stati Uniti, il problema dell'uguaglianza è globale. Ti invitiamo a partecipare in un modo che sia personale e significativo per te. Impara qualcosa di più sul movimento Black Lives Matter. Esplora altre conversazioni di giustizia sociale in corso nella tua comunità, nel tuo paese oppure nel mondo. Scopri come diventare un alleato informato e di grande impatto. [...]
Grazie a tutti coloro che continuano ad incoraggiarci a impegnarci più profondamente, ad affrontare le ingiustizie razziali in modo più coraggioso e a fare la nostra parte per promuovere l'uguaglianza per tutti.
Il fatto che molti ruoli chiave nella mia azienda, tra cui appunto quello di Cate Prescott, siano ricoperti da donne è la prova di come NI sia particolarmente attenta anche alle pari opportunità. [Poi vabbè, il CEO è un maschietto, ma non si può avere tutto dalla vita ;-)]

giovedì 18 giugno 2020

Mitraglietta kazaka

Al termine dell'ennesima giornata pesante, stasera mi va di distogliere la mente dai brutti pensieri dandomi al puro cazzeggio!
Nei giorni scorsi è diventato virale questo video che mostra un giornalista televisivo kazako dal modo di parlare a dir poco particolare.


Ne è stato realizzato persino un remix con la batteria che... è tutto un programma!


La domanda nasce spontanea: chissà se in Kazakistan si remixano i servizi di Enrico "Mitraglietta" Mentana? (uno che negli ultimi mesi ha perso un sacco punti nella mia stima, lo dico con rammarico)

mercoledì 17 giugno 2020

Venticinque anni e non sentirli

Non saprei dire con precisione quanto tempo è che conosco il sito Astronomy Picture of the Day, le cui immagini/video costituiscono spesso l'argomento dei miei post; ho cercato di risalire a questa informazione esaminando le date dei file salvati sul mio hard disk – ebbene sì, le APOD che mi piacciono di più ci tengo a conservarle, sono arrivata a quota 1892 elementi, e le uso pure come screen saver personalizzato – ma a quanto pare non sono granché attendibili. Quel che è certo è che ieri APOD ha compiuto 25 anni: la prima immagine venne infatti pubblicata il 16 giugno 1995, e a mio modesto parere non era un granché. ;-)
Per celebrare la ricorrenza è stato realizzato il video qua sotto.

Benvenuti nel venticinquesimo anno di Astronomy Picture of the Day. Forse un punto fermo per alcuni, APOD è ancora qui. Per aiutare a festeggiare l'Anniversario d'Argento di APOD, alcuni del TVAoTaSMD [acronimo di Tireless Volunteer Army of Translators and Social Media Digerati – quest'ultima parola è la contrazione di digital e literati – ovvero "instancabile esercito volontario di traduttori ed esperti di social media", NdC] di APOD hanno registrato un saluto di compleanno e un ringraziamento ai lettori di APOD nel video proposto oggi. Molti hanno anche selezionato alcune delle loro immagini di APOD preferite. In collaborazione con la NASA tramite APOD, questi e altri volontari aiutano a informare il mondo, nella maggior parte delle principali lingue mondiali e sulla maggior parte delle principali piattaforme mediatiche, sulla crescente conoscenza della NASA e dell'umanità, sull'esplorazione attiva e sulle visualizzazioni ispiratrici del meraviglioso universo astronomico in cui viviamo. I fondatori di APOD (che sono ancora vivi!) vorrebbero anche ringraziare sinceramente, non soltanto il nostro TVAoTaSMD, ma anche i lettori di APOD per il continuo interesse, il sostegno e molte comunicazioni gentili nel corso degli anni.

martedì 16 giugno 2020

In cerca di ispirazione

Oggi, dopo più di tredici mesi di pausa, nel mio feedly sono comparsi due nuovi post del blog Live Life Happy, le cui citazioni sulla vita e sulla felicità le ho riportate di tanto in tanto su queste pagine... e anche in queste frasi se non ci vedo proprio alcun segno soprannaturale, tanto più che non si addicono granché alla difficile situazione che sto vivendo, ho deciso di condividerle.

https://livelifehappy.com/life-quotes/its-important-to-accept-your-own-sense-of-self-worth/
È importante accettare il tuo senso di autostima. Quando capirai che dono è essere vivi, saprai di esserne degno.
Iyanla Vanzant
https://livelifehappy.com/life-quotes/some-endings-create-space/
Alcuni finali creano spazio per nuovi inizi. Lascia andare e ricevi.
Dr. Thema

lunedì 15 giugno 2020

No che non puoi!

L'imbarazzante – se non altro per Matteo Salvini, ma se questo fosse un mondo ideale anche per tutti quelli che lo sostengono e lo votano – botta e risposta tra il leader leghista e Giovanni Floris nella scorsa puntata di diMartedì...

«Posso mentre parlo con una signora abbassarmi la mascherina?» (con tono strafottente)
«Eh, no»
«No?!» (con una punta di incredulità)
«Eh, se non sta a un metro e mezzo, no»
... ha dato il via a un sacco di parodie sotto forma di video: il migliore è forse il mashup con il film d'animazione Inside Out realizzato da Amarcord Produzioni...


... ma anche Maurizio Crozza, nella scorsa puntata di Fratelli di Crozza, ci ha messo del suo.


Ancora più diffusi sono i memi sotto forma di immagine: eccone alcuni.




sabato 13 giugno 2020

#BlackLivesMatter

Quest'oggi condivido alcuni spunti che ho raccolto riguardo al movimento Black Lives Matter (BLM, letteralmente «le vite dei neri contano»), tornato sulle prime pagine dei giornali in seguito al divampare delle proteste per la morte di George Floyd.
L'azienda di abbigliamento sportivo Nike ha pubblicato un video coraggioso – ebbene sì, coraggioso, se non altro dal punto di vista commerciale, perché prendere posizione in maniera così esplicita contro il razzismo significa rischiare di alienarsi le simpatie di milioni di consumatori orgogliosamente razzisti – giocando sul suo slogan «Just do it», fallo e basta.

Per una volta, non farlo. Non far finta che non ci sia un problema in America. Non voltarti dall'altra parte davanti al razzismo. Non accettare che persone innocenti perdano la vita. Non cercare più scuse. Non pensare che questo non ti riguardi. Non rimanere in silenzio. Non pensare di non poter far parte del cambiamento. Possiamo tutti far parte del cambiamento.
Ed ecco alcune immagini a tema.





[Poiché non mi sono ancora fatta un'idea definitiva al riguardo, eviterò di sbilanciarmi riguardo ad alcuni effetti collaterali di questo movimento: l'abbattimento di statue di personaggi controversi, la censura di film come Via col vento per i contenuti potenzialmente razzisti, addirittura la messa al bando dei cioccolatini chiamati "moretti" nei supermercati svizzeri. Attenendomi alle questioni che riguardano il nostro Paese, non sono sicura che rimuovere la statua di Indro Montanelli, come vorrebbero i Sentinelli di Milano, sia una buona idea. Quello che penso è che, dopo aver letto questi resoconti della sua prima "avventura matrimoniale" in Abissinia in tempo di guerra, per la quale l'interessato non fece mai ammenda, anzi interpellato al riguardo rispondeva sorridendo che «in Africa è un'altra cosa», quella statua non avrebbe mai dovuto essere collocata]

venerdì 12 giugno 2020

Se l'italiano non lo sai, sallo!

[Ti prego, dimmi che hai colto l'intento scherzoso del titolo... ;-)]
Ieri sera ho pubblicato su Facebook la seguente vignetta di Silvia Ziche...


... e stamattina un mio contatto ha lasciato un commento di una sola parola: Possa. Gli ho risposto che, pur essendo tendenzialmente una "grammarnazi", a mio modesto parere in questo contesto informale l'indicativo ci può stare, anzi forse è più efficace del congiuntivo. Lui ha ribattuto che gli suonava troppo stonato... e vabbè, gli ho lasciato l'ultima parola, mentre cercavo di richiamare alla mente la "lezione" imparata da un video pubblicato sul sito de Il Post in collaborazione con Zanichelli che avevo visto poco tempo fa, e del quale mi permetto di trascrivere i concetti salienti.
Nelle frasi dipendenti, cioè nelle frasi che dipendono da altre frasi, il congiuntivo è obbligatorio in quattro casi.
  1. Dopo verbi che indicano speranza, desiderio, dubbio o stati d'animo. Esempio: Spero che va vada tutto bene.
  2. Dopo verbi o locuzioni impersonali che indicano necessità (è necessario che), possibilità (è possibile che), convenienza (è meglio che), o esprimono una valutazione (è giusto che). Esempio: È meglio che partite partiate oggi.
  3. Dopo congiunzioni e locuzioni finali (come perché o affinché), temporali (come prima che), concessive (come sebbene), eccettuative (come a meno che) o modali (come comunque). Esempio: Usciamo prima che è sia buio.
  4. Dopo pronomi e aggettivi indefiniti come chiunque, qualsiasi, qualunque. Esempio: Chiunque viene venga fallo entrare.
Nell'italiano scritto e nel registro formale è obbligatorio l'uso del congiuntivo.
A questo punto rimango della mia idea che la frase nel fumetto potesse andar bene così... ma siccome non mi va di discutere, farò a meno di riaprire la questione col mio "facciamico"! ;-)
Un altro video pubblicato sul sito de Il Post sempre in collaborazione con Zanichelli riguarda l'uso corretto delle virgole.
La virgola indica una breve pausa. Gli usi principali della virgola sono sei.
  1. La virgola si usa per separare gli elementi di una lista. Esempio: Ho visitato Roma, Napoli, Firenze, Venezia e Torino. Di solito non si usa la virgola prima della congiunzione che precede l'ultimo elemento (a differenza dell'inglese, aggiungo io).
  2. Si usano le virgole per isolare gli incisi all'interno della frase. Esempio: Leonardo, oltre che pittore, fu anche scienziato. L'inciso "oltre che pittore" è isolato tra le due virgole.
  3. Si usa la virgola prima o dopo un'apposizione, che può essere all'inizio della frase (esempio: Genio della musica, Mozart iniziò a comporre a 5 anni) oppure alla fine della frase (esempio: Tutti conoscono Mozart, genio della musica).
  4. La virgola si usa anche per separare il complemento vocativo. Esempio: Mamma, suonano alla porta!
  5. Ancora, si usano le virgole per separare le frasi coordinate e subordinate dalla reggente e tra loro. Esempio: Ho studiato, ho ripassato, ho fatto gli esercizi e ho superato l'esame. Le proposizioni coordinate sono separate tra loro dalle virgole, senza congiunzioni; si dice che sono coordinate per asindeto. Altro esempio: Essendo domenica, il negozio è chiuso. Qui abbiamo una proposizione subordinata causale, e la virgola la separa dalla reggente.
  6. Infine, la virgola si usa per mettere in evidenza un elemento della frase spostato dalla sua posizione normale. Per esempio, la frase Lucia non sapeva quale strada prendere può diventare Non sapeva, Lucia, quale strada prendere.
P.S.: Mi sa che è proprio giunto il momento di abbonarmi a Il Post... non solo per un senso di riconoscenza, ma per un sacco di ottime ragioni! :-)

giovedì 11 giugno 2020

Coronavirus, non è il momento di cantar vittoria

L'Astronomy Picture of the Day pubblicata il 2 giugno scorso con il titolo Novel Coronavirus Attacks Humanity (Il nuovo coronavirus attacca l'umanità) per una volta non mostrava ampi scorci dell'universo, ma sicuramente riguardava molto da vicino un corpo celeste, ovvero il nostro pianeta Terra, e gli esseri umani che lo abitano. Mi ha colpito per il tono un po' insolito della conclusione, che non mi azzardo a definire catastrofistico, ma che sicuramente, provenendo da una fonte così autorevole, può spronarci a non dare per scontato che il peggio sia passato, come molti sembrano inclini a fare: non è ancora giunto il momento di abbassare la guardia nei confronti di questo subdolo, microscopico nemico (riguardo all'utilizzo particolarmente frequente di una terminologia bellica per parlare dell'attuale emergenza sanitaria, consiglio di leggere questo articolo).


Ecco la traduzione della relativa spiegazione.
L'umanità è sotto attacco. L'attacco non proviene da alieni che agitano enormi tentacoli, ma da invasori così piccoli da essere a malapena visibili, e così strani da non essere neppure chiaramente vivi. In tutto il pianeta Terra, la casa del genere umano, gli esseri umani basati sul DNA vengono invasi dal SARS-CoV2 basato sull'RNA. Il virus, che provoca una malattia nota come COVID-19, è specializzato nella riprogrammazione delle cellule umane in zombie che producono e rilasciano copie di sé stesso. Qui è raffigurata un'immagine altamente ingrandita di una cellula umana interessata dall'attacco del nuovo coronavirus SARS-CoV2 (in arancione). Battaglie epiche in cui due specie si fronteggiano in una lotta fino alla morte non sono inusuali sulla Terra, e tipicamente in ogni momento ne accadono diverse che coinvolgono esseri umani. Anche così, si prevede che la maggior parte degli esseri umani sopravvivrà. Dopo diversi anni ci si aspetta che l'umanità vincerà questa guerra, ma solo dopo la morte di milioni di esseri umani e la distruzione di migliaia di miliardi di coronavirus.

mercoledì 10 giugno 2020

Come se avessi accettato

Da un po' di tempo a questa parte su questo blog mi arrivano quasi esclusivamente commenti di spam, tutti identici tra loro e provenienti da profili tutti differenti, quasi sempre anonimi.

Wow! this is Amazing! Do you know your hidden name meaning ? Scratch here to find your hidden name meaning …████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████
ovvero
Wow! questo è incredibile! Conosci il significato nascosto del tuo nome? Gratta qui per trovare il significato nascosto del tuo nome...████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████████
Ovviamente non c'è proprio nulla da grattare: quello che lo spammer vorrebbe è che io cliccassi sul link Scratch here to find your hidden name meaning, il quale punta sempre allo stesso short URL. L'ho verificato tramite il servizio CheckShortURL e (stranamente) risulta sicuro, ma mi sono ben guardata dall'aprirlo: quale significato recondito potrà mai esserci nel mio nome?! ;-)

martedì 9 giugno 2020

Maturità t'avessi preso prima

L'anno scolastico che si conclude in questi giorni è stato senza dubbio unico nel suo genere e (spero) irripetibile: sono mesi che gli alunni, dai bambini in tenera età ai ragazzi dell'ultimo anno delle superiori, non possono sedersi sui banchi di scuola a causa dell'emergenza COVID-19. Stando ad alcune testimonianze che ho letto, i più fortunati hanno avuto insegnanti flessibili e intraprendenti in grado di adattarsi rapidamente alle circostanze e imbastire un programma di didattica a distanza di tutto rispetto (che purtroppo non sempre è stato supportato da connessioni internet adeguate), quelli un po' meno fortunati sono stati aiutati a fare i compiti dai genitori, spesso a corto di tempo libero perché impegnati a loro volta nel lavoro da casa, mentre altri ancora sono stati praticamente abbandonati a sé stessi.
Da sempre gli esami di maturità rappresentano per gli studenti delle superiori una fase fondamentale, che spesso farà capolino nei loro sogni (o incubi) negli anni a venire: mesi di intensa preparazione mirata, il "rito" dei cento giorni, l'incognita delle prove scritte, l'ultimo scoglio dell'orale dopo il quale i ragazzi possono finalmente tirare il fiato e prepararsi a un'estate indimenticabile in attesa dei "quadri"... ma per i maturandi di quest'anno sarà tutto molto diverso; tanto per cominciare, l'esame di Stato 2020 non prevede le prove scritte, ma un'unica prova orale.
Il 19enne Matteo Duchini, studente dell'Istituto "Gadda Rosselli" di Gallarate, ha raccontato in un video come sta vivendo questa situazione.


Il 16enne Federico Nickl, studente del Liceo Scientifico "Frisi" di Monza, ha realizzato anche lui un video diventato virale per mostrare le cose che il COVID-19 ha tolto a lui e ai ragazzi della sua generazione.


Mi rendo conto che è una magra consolazione... ma forza, ragazzi, quando tutto questo sarà solo un brutto ricordo potrete riprendere in mano la vostra vita e il vostro futuro con gli interessi!

lunedì 8 giugno 2020

Come vorrei averti vicina

Come forse avrai notato, è assai poco frequente che sulle pagine di questo blog la sottoscritta si spinga più di tanto sul piano personale... ma questa è una delle volte in cui sento la necessità di farlo
Ieri sera sono riemersa fisicamente – ma di certo non emotivamente – da un'esperienza che mi ha messa a dura prova. Quando cinque anni fa mio padre si ammalò e poi morì, fu a suo modo uno strazio, ma non a questi livelli.
Mercoledì scorso era il giorno in cui finalmente riaprivano i confini tra le regioni italiane, e io avevo in programma già da tempo, salvo imprevisti, di andare a Pescara nel weekend per sbrigare delle faccende abbastanza urgenti per conto di mamma, oltre che ovviamente per far visita a lei. Essendo venuta a sapere lunedì scorso dell'improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute, peraltro constatato coi miei occhi tramite videochiamata, ho deciso di anticipare la partenza appunto a mercoledì. Poco dopo il mio arrivo mi è toccato incassare il benservito dall'infermiera che aveva dato la sua disponibilità ad affiancare per tutto il tempo necessario la badante "titolare", reduce da un intervento al ginocchio e quindi in malattia e impossibilitata a fare sforzi come quello richiesto per sollevare mia madre dal letto, adagiarla in carrozzina e accompagnarla sul divano, e poi viceversa. «Non ce la faccio più!», ha esclamato prima di varcare la porta. Ha quindi preso il via una ricerca spasmodica su molti canali diversi – agenzie interinali, cooperative sociali, società specializzate in assistenza domiciliare, nominativi consigliati dalla farmacia, conoscenti... – per trovare al più presto una badante in grado di alleviare il peso – psicologico ancor più che fisico – che gravava sulla badante "titolare". Nel frattempo ad aiutarla c'eravamo io e il mio compagno – soprattutto lui, che rispetto a me ha decisamente più forza e destrezza per spostare mia madre senza farle male, anche se da solo neanche lui ce la farebbe dal momento che, pur avendo perso parecchio peso, la paziente non collabora quasi per nulla.
Domenica, quando dopo l'ennesimo buco nell'acqua ormai non ci speravamo più, ci è stata presentata la persona giusta. Potevamo quindi tornare a casa con la tranquillità di aver lasciato mia madre in buone mani. Ma all'improvviso sono stata assalita da un senso di colpa che mi ha fatto versare lacrime amare: mi sono resa conto che in quei giorni, indaffarata com'ero nelle questioni pratiche oltre che, lo ammetto, priva della forza d'animo necessaria per fronteggiare senza cedimenti lo stravolgimento di mia mamma nel giro di cinque mesi, l'ho coccolata troppo poco, non le ho fatto sentire abbastanza la mia presenza, e può darsi che la prossima volta che tornerò a trovarla, se sarà ancora viva, forse non mi riconoscerà neanche, o non sarà nemmeno più cosciente. Allora al momento di salutarla l'ho riempita di baci... e lei se ne è uscita con uno straziante «Ma non ti faccio schifo?». Il fatto è che lei ha sempre tenuto in maniera maniacale ad apparire perfetta (da chi abbia preso la sottoscritta, che a malapena si ricorda di pettinarsi prima di uscire, è un mistero), ed è abbastanza lucida da rendersi conto di essere ben lungi dalla perfezione in questo momento. Le ho assicurato che ci penseranno le sue due aiutanti a farla bella, sperando che lei se la senta; sono sicura che le farebbe un gran bene al morale.
Stasera l'ho risentita, e ho avuto dalla badante altre notizie scoraggianti, stavolta sul piano dell'alimentazione: se sono settimane che mamma mangia come un passerotto, ormai non le va giù praticamente nulla, e quel poco lo rigetta. Dopo aver riattaccato, sono stata colta da un atroce dilemma interiore: da una parte vorrei che mamma rimanesse con noi il più a lungo possibile, dall'altro temo che ogni giorno che passa rappresenti per lei solo una sofferenza.
Insomma, è un momentaccio. E la persona che più di tutte dovrebbe fare squadra con me in questo frangente, se non altro per motivi genealogici, sembra invece essersi messa d'impegno per complicarmi le cose e dare una mazzata al mio già precario equilibrio. Meno male che ho accanto un uomo che, pur non avendo con mia madre alcun legame di sangue e neppure burocratico (perché non siamo ancora riusciti a sposarci), cerca di farsi in quattro per lei come se fosse suo figlio.
P.S.: Nel caso in cui qualcuno avesse intenzione di biasimarmi perché ho "abbandonato" mia madre nelle "grinfie" di persone estranee come sono le badanti, lo avviso che ogni commento del genere verrà cassato senza pietà. Quando mi sono trasferita al Nord per amore, la salute di mia madre non era assolutamente compromessa com'è oggi, e la soluzione più lungimirante sarebbe stata che lei si trasferisse nella mia zona affinché potessi raggiungerla in men che non si dica in caso di necessità. Lei però non volle saperne di schiodarsi dal suo nido. Ma io continuo a fare tutto il necessario, sacrificando la mia stessa serenità, affinché non le manchi nulla di ciò di cui ha bisogno.

giovedì 4 giugno 2020

Liberarmi dalla schiavitù della tinta

Tra le varie tappe della fase 2 successiva al lockdown c'è stata la riapertura dei parrucchieri... e la sottoscritta è riuscita a prendere un appuntamento per il secondo giorno utile, ovvero martedì 19 maggio; questo perché vivo in provincia, mentre se avessi abitato a Milano oppure in una grande città probabilmente avrei dovuto aspettare molto di più.
Anche se sono una delle donne meno attente al proprio aspetto fisico tra quelle che conosco, ci tenevo a "restaurarmi" il prima possibile perché la ricrescita dei capelli grigi, iniziata precocemente almeno una ventina d'anni fa, aveva ormai superato il livello di guardia – l'alternativa sarebbe stata raparmi a zero come questa fanciulla abbastanza carina perché anche il cranio rasato le doni alquanto – e purtroppo sono cresciuta con l'imprinting che "donna coi capelli bianchi = vecchia". Ma dovrei piuttosto seguire l'esempio di Rihannon...



... o delle splendide protagoniste di questo profilo Instagram, e magari scegliere una delle acconciature presentate in questo articolo, rassegnandomi al fatto che ormai per me il grigio è altrettanto "naturale" rispetto al castano.
Concludo linkando il simpatico video di una ragazza che segue, o meglio fa finta di seguire, i tutorial delle beauty influencer.


mercoledì 3 giugno 2020

Mitiche scene di ballo... dal grande schermo al salotto di casa

Tra i frutti creativamente più piacevoli di questa quarantena ci sono i video della serie Quinn-tessential dance scenes, nei quali il ballerino e fotografo Quinn Wharton riproduce alcune iconiche scene di danza cinematografiche filmandole da solo e senza l'aiuto di nessuno (almeno così dice lui).
Sorvolando sul secondo, dal momento che il film Breakfast Club non l'ho mai visto, ho adorato il primo, nel quale Quinn impersona il protagonista Johnny Castle (Patrick Swayze) ma anche altri personaggi nella scena clou del film Dirty Dancing, affidando il ruolo di Baby (Jennifer Grey) a un soggetto molto particolare... ;-)



... e il terzo, che ricalca in maniera incredibilmente fedele la scena di Flashdance in cui Alexandra Owens (Jennifer Beals) si scatena sulle note di Maniac di Michael Sembello.


martedì 2 giugno 2020

Prendi esempio dalla sansevieria!

Oggi dovrebbe essere una giornata di festa, e invece per vari motivi sono abbastanza a terra... per cui è più che mai opportuno dedicarmi a fare tesoro delle Houseplant Life Lessons (Lezioni di vita dalle piante d'appartamento) pubblicate un paio di mesi fa nel blog Introvert Doodles.

  • È meglio celebrare le differenze piuttosto che confrontare un singolo aspetto della crescita.
  • Non c'è nulla di sbagliato nel ricevere un piccolo supporto extra. Allunga le braccia e aspetta.
  • Alcuni amici ti aiuteranno; alcuni "amici" ti useranno... riconosci la differenza.
  • Avere dei bisogni non è egoista. Fai quello che è necessario per prosperare.
  • È naturale crescere troppo rispetto al vaso in cui sei germogliato. Va bene andare avanti.
  • Se ti senti giù, apri le tende e lascia entrare la luce.
  • Se non ti serve più... è più sano lasciarlo andare.
  • A volte, quando sembra che la vita ti stia abbattendo, in realtà ricresci più forte.
P.S.: Sorvoliamo sul mio rapporto a dir poco conflittuale con le piante d'appartamento. Quando ne entra una in casa, in genere non per mia scelta, il suo destino è segnato per via del mio inesorabile "pollice nero"...

lunedì 1 giugno 2020

Satira amara

Questa sera mi limito a condividere due vignette di Altan trovate sui social che non so a quando risalgano, potrebbero essere state disegnate l'anno scorso come pure trent'anni fa... ma fanno impressione per quanto risultano attuali!



[Facciamo che la seconda può servire da monito. Perché mica vorremo sul serio tornare a quei tempi bui, vero?]