venerdì 31 luglio 2020

Il virus di Schrödinger

Questa sera condivido due immagini molto attuali trovate sui social, senza alcun commento... anche perché ritengo che si commentino da sole!


giovedì 30 luglio 2020

Era già tutto previsto

In questo post dell'inizio di marzo citavo il capitolo 31 de I promessi sposi di Alessandro Manzoni, ripromettendomi di rileggerlo vista la sorprendente attualità di un romanzo scritto quasi due secoli fa... ma, come troppo spesso mi capita con quel genere di (auto)promesse, non l'ho ancora mantenuta. Per fortuna c'è la mia bolla social, grazie alla quale scopro altri stralci oserei dire profetici tratti dal medesimo capitolo...
Ma ciò che, lasciando intero il biasimo, scema la maraviglia di quella sua condotta, ciò che fa nascere un’altra e più forte maraviglia, è la condotta della popolazione medesima, di quella, voglio dire, che, non tocca ancora dal contagio, aveva tanta ragion di temerlo. All’arrivo di quelle nuove de’ paesi che n’erano così malamente imbrattati, di paesi che formano intorno alla città quasi un semicircolo, in alcuni punti distante da essa non più di diciotto o venti miglia; chi non crederebbe che vi si suscitasse un movimento generale, un desiderio di precauzioni bene o male intese, almeno una sterile inquietudine? Eppure, se in qualche cosa le memorie di quel tempo vanno d’accordo, è nell’attestare che non ne fu nulla. La penuria dell’anno antecedente, le angherie della soldatesca, le afflizioni d’animo, parvero più che bastanti a render ragione della mortalità: sulle piazze, nelle botteghe, nelle case, chi buttasse là una parola del pericolo, chi motivasse peste, veniva accolto con beffe incredule, con disprezzo iracondo. La medesima miscredenza, la medesima, per dir meglio, cecità e fissazione prevaleva nel senato, nel Consiglio de’ decurioni, in ogni magistrato.
[...]
Di quando in quando, ora in questo, ora in quel quartiere, a qualcheduno s’attaccava, qualcheduno ne moriva: e la radezza stessa de’ casi allontanava il sospetto della verità, confermava sempre più il pubblico in quella stupida e micidiale fiducia che non ci fosse peste, nè ci fosse stata neppure un momento. Molti medici ancora, facendo eco alla voce del popolo (era, anche in questo caso, voce di Dio?), deridevan gli augùri sinistri, gli avvertimenti minacciosi de’ pochi; e avevan pronti nomi di malattie comuni, per qualificare ogni caso di peste che fossero chiamati a curare; con qualunque sintomo, con qualunque segno fosse comparso.

martedì 28 luglio 2020

Un grafico... romantico

Una piccola chicca per amanti della matematica che non disdegnano il romanticismo: apri il motore di ricerca Google, copia e incolla nella barra di ricerca la stringa
5 + (-sqrt(1-x^2-(y-abs(x))^2))*cos(30*((1-x^2-(y-abs(x))^2))), x is from -1 to 1, y is from -1 to 1.5, z is from 1 to 6
e goditi un bel grafico tridimensionale a forma di cuore che rotea nello spazio (lo screenshot qui sotto è un'immagine fissa, perché gli screencast con Windows 7 non ho mai imparato a farli).

lunedì 27 luglio 2020

Cosa ti fa venire in mente questa foto?

Lo screenshot qua sotto, tratto dai social, mostra come la medesima foto, quella di una volpe che dorme in un cimitero, possa essere soggetta ad interpretazioni alquanto differenti... e soprattutto più o meno concrete. :-)

  • Mi fa riflettere sulla reincarnazione
  • Mi fa riflettere sulle anime gemelle
  • Mi fa pensare che la pietra scura probabilmente assorbe la luce del sole ed è il posto più caldo nei paraggi dove una volpe possa fare un pisolino

domenica 26 luglio 2020

sabato 25 luglio 2020

Temporali estivi

Questo weekend mi trovo a Pescara... e per un pelo sono sfuggita agli acquazzoni (anche in Brianza di pioggia ne è caduta un bel po', comunque) che si sono abbattuti ieri sulla costa abruzzese, dando luogo a foto spettacolari come quelle qua sotto che ho raccolto sui social.





Immagini temporalesche del tutto in linea con il mio stato d'animo attuale, peraltro... :'-(

venerdì 24 luglio 2020

Da così a così

Oggi è stata proprio una giornataccia: tanto per cominciare ho dormito ancora meno e peggio del solito, perché ieri sera mi è venuta l'assai poco brillante idea di fare un po' di pulizia sul PC del lavoro disinstallando tutto il software NI e reinstallando solo quello che mi serviva nelle versioni più aggiornate. E non è una procedura che si conclude in un quarto d'ora, o che avviene in automatico, te lo assicuro: bisogna starci appresso. Ti lascio immaginare la mia lucidità e il sangue freddo oggi sul lavoro: ho combinato poco o niente. Meno male che è venerdì, dirai tu... ma è un venerdì che prelude a un fine settimana a Pescara. È la prima volta che parto con la consapevolezza che non troverò mia mamma ad accogliermi, o per lo meno sul suo letto per poterla coccolare un po'. E come se non bastasse domani pomeriggio c'è la sua "messa di riuscita" (così chiamano in Abruzzo il trigesimo). Non ho idea di quando – né se – mi farò una ragione di questo vuoto incolmabile. Anche dire addio a mio padre è stato doloroso, ma è avvenuto in circostanze che mi hanno reso più facile elaborare la cosa. Si aggiunga la preoccupazione per le incombenze da sbrigare legate al trapasso – alcune le ho già fatte, ma il grosso rimane da fare – e puoi immaginare come mi sento.
Per fortuna nel pomeriggio è successa una cosa che mi ha risollevato un bel po' il morale.
Devi sapere che negli ultimi mesi Esselunga, la catena di supermercati presso cui faccio la spesa abitualmente, ha indetto una raccolta punti per permettere ai clienti di portarsi a casa delle lenzuola di ottima qualità. Il problema è che ai (non pochi) bollini richiesti era necessario aggiungere una somma di denaro non indifferente: in pratica più di quanto sono disposta a spendere per un completo di lenzuola, bollini a parte. E allora cosa ne faccio, de 'sti bollini? Li butto? Ma no, li conservo, magari possono servire a qualcuno.
E così è stato. Qualche giorno fa una mia "facciamica" che abita dalle parti di Milano ha chiesto se a qualcuno avanzavano dei bollini per quelle lenzuola ambite da sua madre, io ho risposto di sì, e siccome incontrarci per consegnarglieli di persona sarebbe stato problematico, mi sono offerta di spedirglieli per posta. Nella busta ho infilato anche un biglietto scritto di getto (relativamente, ci avrò messo almeno cinque minuti). E poco fa questa ragazza mi ha taggato su Facebook ringraziandomi per le belle parole che l'avevano emozionata.
Come avrebbe detto Furio, "lo vedi che la cosa è reciproca?". Scherzi a parte, anche alla mia mamma piacevano le cose belle e di qualità come quelle lenzuola, e non potendole purtroppo regalare a lei, vorrà dire che farò contenta un'altra mamma. Questo pensiero lo trovo straziante e confortante al tempo stesso.

giovedì 23 luglio 2020

Numeri particolari

Stasera condivido un paio di curiosità sui numeri.
  • Un numero autodescrittivo (in base 10) è un intero di 10 cifre tale che la sua i-esima cifra conta quante cifre i ci sono nel numero (si parte da i = 0). Esiste un solo numero autodescrittivo in base 10: 6210001000.
  • Ci sono alcuni numeri primi che, se scritti in ordine inverso, danno luogo a un altro numero primo. Ad esempio 167, un numero primo, se scritto in ordine inverso dà luogo a 761, un altro numero primo. Numeri siffatti sono chiamati omirp (inverso di primo).
[L'immagine che apre il post mi fa pensare: accidenti alla virgola usata come raggruppatore delle migliaia al posto del punto usato come separatore decimale, quanti grattacapi mi danno...]

mercoledì 22 luglio 2020

Quanto a lungo si può reggere lo stress?

In questo periodo così stressante per la sottoscritta, il caso ha voluto che poco fa, aprendo Tumblr come faccio ogni giorno per dare un'occhiata veloce al feed dei tumblelog che seguo, mi imbattessi per prima cosa nell'immagine qui sotto.


Vale la pena di riportarne la trascrizione.
LO STRESS secondo Brian Weiss
Uno psicologo stava spiegando come gestire meglio lo stress. Quando sollevò un bicchiere d'acqua, tutto il pubblico immaginò che avrebbe posto la solita domanda: «Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?». Quello che invece domandò fu: «Quanto credete che pesi questo bicchiere d'acqua?».
Le risposte variarono da 250 a 400 grammi.
«Il peso assoluto non conta, replicò lo psicologo, dipende dal tempo per cui lo reggo. Se lo sollevo per un minuto, non è un problema. Se lo sostengo per un'ora, il braccio mi farà male. Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato. In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa». E continuò: «Gli stress e le preoccupazioni della vita sono come quel bicchiere d'acqua. Se ci pensate per un momento, non accade nulla. Pensateci un po' più a lungo e incominciano a far male. E se ci pensate per tutto il giorno, vi sentirete paralizzati e incapaci di far qualunque cosa».

martedì 21 luglio 2020

L'economia ai tempi del coronavirus

Questa sera mi limito a condividere un'immagine trovata sui social...


... e la relativa traduzione.
3 cose che ci hanno dimostrato i lockdown da COVID-19:
  1. La nostra economia crolla non appena smette di vendere roba inutile a persone sovraindebitate
  2. È perfettamente possibile ridurre notevolmente l'inquinamento
  3. Le persone meno pagate nella società sono le più essenziali per il suo funzionamento
La butto lì, come spunto di riflessione e magari di discussione, senza alcuna pretesa di dispensare chissà quali verità assolute.

lunedì 20 luglio 2020

Mascherine sempre a portata di mano

Quest'oggi condivido alcuni video che sottolineano l'importanza di continuare ad indossare le mascherine nei luoghi pubblici, Perché, anche se qualcuno potrebbe avere quest'illusione, il COVID non ce lo siamo ancora lasciato alle spalle, proprio per niente!
Per ricordarcelo si è schierato pure il "supereroe" Jack Black.


Il comico Lino Banfi ha prestato il suo volto popolarissimo alla campagna di comunicazione sull'uso corretto della mascherina a cura del Ministero della Salute.


C'è poi un video di Hasheem Al-Ghaili piuttosto ben fatto del quale purtroppo non ho avuto tempo di fare la traduzione... comunque ci sono degli ottimi sottotitoli (in inglese).


Concludo con due vignette a tema.


domenica 19 luglio 2020

Cosa c'entra Lilliput con l'informatica?


Per lavoro mi capita di imparare ogni giorno concetti e parole nuove, generalmente in inglese; ad esempio, endian. Alcune funzioni LabVIEW hanno tra gli ingressi disponibili il byte order, o ordine dei byte, che
imposta il formato endian dei dati risultanti. L'ordine dei byte, o formato endian, indica se i numeri interi sono rappresentati in memoria dal byte più significativo a quello meno significativo o viceversa.
Più esplicitamente, citando la voce Ordine dei byte di Wikipedia...
  • big-endian: memorizzazione/trasmissione che inizia dal byte più significativo (estremità più grande) per finire col meno significativo, è utilizzata dai processori Motorola;
  • little endian: memorizzazione/trasmissione che inizia dal byte meno significativo (estremità più piccola) per finire col più significativo, è utilizzata dai processori Intel.
Sempre grazie alla medesima voce Wikipedia sono venuta a conoscenza dell'etimologia dei termini suddetti:
I termini big-endian e little-endian derivano, come racconta Jonathan Swift nel romanzo I viaggi di Gulliver, dai nomi di due popolazioni che abitavano nelle favolose isole di Lilliput e Blefuscu e che erano entrate in rivalità per il modo in cui aprivano le uova: rompendo la punta o il fondo: a Lilliput, per editto dell'imperatore il cui figlio una volta si tagliò aprendo un uovo dall'estremità più grande, fu ordinato di aprire le uova dall'estremità più corta (little endians); a Blefuscu si rifugiarono gli oppositori che volevano conservare la tradizione di rompere le uova dall'estremità più grande (big endians). A causa di questa differenza e della sua legittimazione imperiale era scoppiata tra le due isole una guerra sanguinosa.
Una sorprendente commistione di informatica e letteratura!
Per completezza, concludo con una nota.
I termini vengono alle volte usati anche per indicare il formato di data:
  • gg/mm/aaaa: la data europea è little-endian
  • aaaa/mm/gg: la data big-endian è usata in Giappone e in ISO 8601 [il formato più sensato, in fin dei conti, NdC]
  • mm/gg/aaaa: la data usata in U.S.A. è middle-endian [un formato che... non mi stancherò mai di ripetere quanto lo detesto!!! NdC]
[L'immagine che apre il post è tratta da getKT]

sabato 18 luglio 2020

APOD is back!

Era almeno un mese che non condividevo immagini pubblicate su Astronomy Picture of the Day, e il motivo è semplice: un problema di DNS sulla rete TIM fissa e mobile rendeva impossibile accedere al sito... e pure a NASA Image of the Day, e persino allo stesso NASA.gov (da rete WINDTRE nessun problema, ma bloggare da smartphone in generale mi risulta troppo scomodo). L'ho fatto presente al mio lui il quale, dopo aver tentato qualche workaround, ha inviato una segnalazione alla TIM, la stessa cosa l'hanno fatta altri nostri contatti social... e finalmente il problema è risolto e posso recuperare tutti gli arretrati! :-) Oggi mi limito a condividere immagini e link che riguardano il fenomeno astronomico del momento: la cometa NEOWISE, che devo ancora vedere con i miei occhi.
7 luglio: Comet NEOWISE over Lebanon
9 luglio: Noctilucent Clouds and Comet NEOWISE
10 luglio: Comet NEOWISE from the ISS
11 luglio: The Tails of Comet NEOWISE
13 luglio: Comet NEOWISE Rising over the Adriatic Sea
14 luglio: Comet NEOWISE over Stonehenge
15 luglio: Comet NEOWISE over the Swiss Alps
16 luglio: The Long Tails of Comet NEOWISE
17 luglio: NEOWISE of the North
18 luglio: Finding NEOWISE

venerdì 17 luglio 2020

Metropolitane nel mondo

I maniaci delle mappe in senso lato – come io sono – dovrebbero apprezzare l'immagine qua sotto, tratta da Reddit, che mostra il tracciato di 220 metropolitane nel mondo: 20 righe per 11 colonne (clicca per ingrandire, ma mi sa che per vederla al meglio dovrai andare alla fonte).


Gli schemi sono disposti in ordine alfabetico prima per Paese e poi per città. Nella decima riga troviamo l'Italia: Bergamo, Brescia, Cagliari, Catania, Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino; non ne conosco quasi nessuna (solo Milano, e molto meno Roma), ma per quanto mi risulta alcune è abbastanza generoso definirle "metropolitane".
Particolarmente degni di nota i tracciati di Pechino e Shanghai (Cina), Parigi (Francia, la prima metropolitana sulla quale io abbia mai viaggiato nel lontano 1995), Tokyo (Giappone), Mosca (Russia), Seul (Corea del Sud), Barcellona e Madrid (Spagna), Londra (Regno Unito), New York (Stati Uniti).

giovedì 16 luglio 2020

Colorare virtualmente

Quattro anni fa acquistai un volume della serie Libri antistress da colorare, dal titolo Fiori meravigliosi. Per l'occasione comprai anche pennarelli in quantità e persino i pastelli, che non ho mai amato fin dalle elementari (se non altro perché ti tocca rifare in continuazione la punta).
Ebbene, quel libro non ha avuto alcun effetto sul mio stress, dal momento che giace ancora come nuovo nella mia cassettiera. Perfezionista come sono, non mi andava di ottenere un risultato men che perfetto, dai colori non abbastanza armoniosi, per non parlare del rischio di uscire dai bordi. Per come sono fatta io, colorare quel libro antistress rischiava di diventare di per sé una fonte di stress, a meno di non dedicarci un tempo e una cura esagerati: capisci come stavo/sto messa io?!?!? ;-)
Per fortuna ho trovato un valido surrogato digitale: spippolando con il cellulare mentre ero in attesa di sottopormi alla visita di cui ho parlato giovedì scorso, ho scaricato e installato l'app Happy Color e ho subito cominciato a giocherellarci. In questo caso la coloritura è a prova di errore (e di creatività): tu selezioni un colore, l'app ti evidenzia le zone corrispondenti, tu le tocchi per colorarle, e quando hai finito si passa automaticamente al colore successivo. Ma se qualche zona particolarmente piccola non riesci a individuarla – per fortuna si può zoomare, altrimenti addio diottrie residue – ai colori successivi puoi scegliere di passarci manualmente, per poi ritornare in seguito alle zone lasciate in bianco.
Questa è una delle mie prime "creazioni"...


... comunque puoi scegliere perfino di salvare un video che mostra com'è avvenuta la coloritura in progress.


P.S.: Vengono proposti acquisti in app, ma finora mi vanno più che bene i disegni disponibili gratis. Tanto più che anche solo a colorare il disegno del giorno, in genere assai più complicato di quello sopra, ci metto fino a venti minuti-mezz'ora...

mercoledì 15 luglio 2020

Please visit Abruzzo!

Se non hai ancora deciso la destinazione delle tue vacanze estive, ti consiglio senz'altro l'Abruzzo: rimanendo entro i confini nazionali, su una superficie di appena diecimila chilometri quadrati o poco più puoi trovare mare, montagna, colline, arte, cultura, cucina ottima e variegata... e chi più ne ha più ne metta. Alcuni scorci particolarmente caratteristici della regione sono passati in rassegna in questo video realizzato con il drone da Gigi L. Filice.


(Io stessa, pur avendo vissuto in Abruzzo per quarant'anni, molti di quei posti non li ho mai visitati... ma mi sa che non è questo l'anno giusto per colmare tali lacune: è ancora presto per tornare laggiù più spesso di quanto sia strettamente indispensabile, perché lo straziante vuoto che di recente ha invaso quella che è stata casa mia è davvero troppo ingombrante)
Giusto per risollevare in extremis il tono del post, quest'anno l'Abruzzo può contare su un visitatore-testimonial d'eccezione: Gianni Morandi finora si è recato a Vasto...


... a Rocca Calascio...


... e poi ha soggiornato a Sextantio, l'esclusivo albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio, uno di quei posti dove voglio assolutamente concedermi un weekend da sogno almeno una volta nella vita!

martedì 14 luglio 2020

Perché rovinare le cose fatte bene?

Ieri ho parlato di omofobia... e oggi ritorno sull'argomento mostrandoti una vignetta che è diventata virale in questi giorni sui social, e per la quale uso volutamente un formato ridotto.


Come si può intuire dal fatto che le parole pronunciate dalla madre nel riquadro di destra sono scritte con un tipo di carattere differente dagli altri, questa vignetta è il frutto di una manomissione: 'sto tizio ha modificato l'originale, che conoscevo già e che è stato disegnato da Fran per Fanpage.it in occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia 2017...


... ha pensato bene di tagliar via la firma dell'autrice e si è firmato LUDWIG G., spacciando in pratica la creazione per farina del suo sacco. Peccato che, oltre a commettere una sfacciata violazione di copyright, questo "genio" abbia peggiorato un'opera che andava benissimo così com'era: «Perché si amano» mi sembra di gran lunga più efficace, nonché sensato in quel contesto, rispetto a «Perché non ti fai i c***i tuoi?»; nient'altro che turpiloquio gratuito, del tipo fatto apposta per scatenare risate sguaiate. Io le parolacce tendo ad evitarle, soprattutto per iscritto, tranne nelle situazioni del tipo «quanno ce vo' ce vo'»... ma non è assolutamente questo il caso!

lunedì 13 luglio 2020

Libertà di discriminare? Ma stiamo scherzando?

Uno dei temi politici più discussi in questo periodo è la legge contro l'omofobia: alcuni (compresa la sottoscritta) la considerano una priorità, visto il verificarsi di sempre più frequenti atti di violenza indegni di una società civile, altri sostengono che non sia necessaria reputando adeguate le leggi vigenti, altri ancora le si oppongono fermamente definendola una legge "liberticida"... dove a dire il vero non vedo altre libertà da difendere se non quella di insultare e discriminare qualcuno semplicemente per via delle sue tendenze sessuali.
Quest'oggi condivido due video satirici sull'argomento, uno nel quale Paolo Camilli immagina come se la passerebbero gli etero se davvero venissero trattati come gli omosessuali (la famosa "eterofobia" di cui cianciava il Capitone)...


... e un altro nel quale Fabio Marzo sfotte gli omofobi sulle note di Un poco di zucchero.


domenica 12 luglio 2020

Distracted king of the gods of Mount Olympus

Il fine settimana di norma è sinonimo di più tempo libero e più voglia di fare... ma non per me, non in questo momento. Per questo mi limito a condividere un meme nel quale mi sono imbattuta...


... che ricalca il popolare – e già menzionato quiDistracted Boyfriend Meme. Qui Era, la consorte di Zeus, scruta torva il marito il quale si lascia distrarre... letteralmente da chiunque altra/o! Del resto che il capo di tutti gli dèi fosse un farfallone, per usare un pallido eufemismo, lo so fin dai tempi di C'era una volta... Pollon...

venerdì 10 luglio 2020

Quando i social media manager hanno tempo da perdere

Il post di stasera è più leggero del solito, per cercare di tirare un po' il fiato dopo l'insopportabile pesantezza delle ultime settimane.
Devi sapere che l'azienda per cui lavoro ha sede in un centro direzionale che ospita una decina di locali dove possiamo scegliere di andare a spendere i nostri buoni pasto in pausa pranzo. O meglio potevamo, prima del lockdown; io in ufficio non ci sono ancora tornata da febbraio, comunque mi risulta che quasi nessuno di quei locali abbia ancora riaperto.
Come chiunque abbia dato un'occhiata al mio profilo Instagram avrà intuito, ormai uno dei miei soggetti di gran lunga più frequenti sono le pietanze che mangio, soprattutto quelle dall'aspetto particolarmente appetitoso. E quelle che ordinavo in pausa pranzo spesso lo erano.
Ebbene, ieri sera l'account di uno dei locali che si trovano nel centro direzionale in questione ha commentato diciassette – le ho contate – mie foto semplicemente con l'emoticon di una fiamma. Non ci metterei la mano sul fuoco – ehm – ma personalmente l'ho interpretato come un messaggio stizzito, del tipo «Anvedi questa che va sempre dai Fratelli La Bufala e Old Wild West ma da noi non viene mai a mangiare!». Ebbene sì, tutte le foto commentate le avevo scattate in locali diversi da quello associato all'account in questione; lì ci avrò pranzato forse due o tre volte. Sulla qualità della cucina nulla da eccepire, ma capitava che due buoni pasto da sette euro non fossero sufficienti per alzarmi da tavola sazia.
Avrei voluto rispondere al commentatore in questione «Già, in effetti siete cari come il fuoco», ma poi ho lasciato perdere. ;-)

giovedì 9 luglio 2020

La tragica ironia della vita

Anche oggi vado parecchio sul personale... ma in questo periodo va così!
Ieri, munita di mascherina, guanti in lattice (inutili e fastidiosi) e spray disinfettante, sono tornata a prendere i mezzi pubblici – trovandoli decisamente meno affollati rispetto a come li ricordavo – perché avevo una visita di controllo a Milano da una dottoressa specializzata in disturbi del sonno. Il mio problema – le cui cause sono ben lungi dall'essere chiarite – era ed è tuttora che, da quando per poco non lasciai le penne sull'asfalto dell'A14, non sono mai più riuscita a fare un sonno ininterrotto e realmente ristoratore. Non dico dodici ore, come ero solita fare ai tempi d'oro, mi accontenterei delle canoniche otto ore, tempo minimo consigliato per mantenersi in buona salute... e invece niente: mi sveglio sempre, sistematicamente almeno una volta, e spesso faccio fatica a riaddormentarmi. E dopo quasi quindici anni di questa manfrina, la cosa inizia a pesarmi sul serio.
A febbraio, in occasione della prima visita, la dottoressa mi prescrisse una terapia abbastanza blanda a base di melatonina, che anche in condizioni normali dubitavo potesse fare granché effetto, avendo già provato prodotti analoghi sebbene di marche diverse... poi l'ansia da lockdown e soprattutto lo strazio per la perdita di mia madre hanno peggiorato drasticamente la qualità del mio sonno. Anche se in fin dei conti dormo un numero di ore sufficiente, il fatto è che mi sveglio in continuazione, gli incubi mi perseguitano, e mi alzo quasi più stanca di quando mi sono coricata. Ho raccontato tutto (piangendo) alla dottoressa, la quale ha subito capito: stavolta ci vuole qualcosa di più forte per contrastare la tendenza all'ansia e alla depressione che mi sta rendendo praticamente impossibile condurre una vita normale.
Sul referto la dottoressa ha specificato il principio attivo del nuovo farmaco, dopodiché ho contattato il mio medico curante via WhatsApp per farmi mandare il codice della ricetta da presentare in farmacia (una delle poche innovazioni positive introdotte per effetto della pandemia)... e quando la farmacista mi ha chiesto «Ha mai preso [nome commerciale del farmaco]?» sono rimasta un attimo spiazzata prima di riuscire a rispondere «No».
Ebbene, [nome commerciale del farmaco] lo prendeva mamma negli ultimi anni della sua vita. Quasi quasi avrei voluto chiedere alla farmacista «Non è che esiste anche il generico?». Ma niente, si vede che è destino che per superare il dolore per la perdita di mia madre mi ci voglia lo stesso farmaco – a dire il vero uno dei tanti – che prendeva lei...
Strano a dirsi, lì per lì è stata sufficiente la consapevolezza che nei prossimi mesi potrò contare sull'aiuto di questo farmaco per darmi la sensazione di stare meglio... anzi, non esageriamo, meno peggio: certo che quest'effetto placebo è davvero potentissimo! Ma poi mi è bastato ricordare che esattamente quattordici anni fa ho assistito alla vittoriosa finale dei Mondiali di calcio insieme a mamma e papà nel paesino dove oggi riposano entrambi, per scoppiare di nuovo in lacrime...
[La vignetta che apre il post l'ho trovata per caso in Rete, ma mi si addice perfettamente]

mercoledì 8 luglio 2020

Quel "cattivone" di Bill Gates

Nei giorni scorsi mi sono imbattuta su Facebook nel post seguente, che risale a un paio di mesi fa.


Ecco qui di seguito la traduzione.
Immagina di essere Bill Gates in questo momento.
Trascorri 30 anni della tua vita e spendi 50 miliardi di dollari, soldi tuoi, per sostenere cause umanitarie. Salvi direttamente centinaia di migliaia di vite nel sud-est asiatico fornendo zanzariere anti-malaria a mezzo continente, abbatti i tassi di mortalità infantile in tutti i paesi in via di sviluppo finanziando programmi vaccinali tra cui la vaccinazione di 40 milioni di bambini contro la poliomielite e, tra una pletora di attività filantropiche, finanzi piattaforme educative gratuite come la Khan Academy in modo che le persone possano avere libero accesso a un'istruzione di alta qualità.
Quindi, dopo aver donato metà delle tue ricchezze in beneficenza e aver impegnato il 90% del resto per attività benefiche nel tuo testamento...
... probabilmente facendo di più per migliorare la vita sulla terra per l'umanità rispetto a qualsiasi altro essere umano che sia mai vissuto...
... fai un salto su Internet solo per trovare un milione di fottuti imbecilli scientificamente analfabeti che stanno usando gli stessi computer che hai praticamente inventato per definirti un anticristo supercattivo assassino di bambini perché hanno guardato un video su YouTube realizzato da qualche altro bifolco con la capacità di comprensione di una fottuta patata.
(Scott Brynan)
Riguardo all'effettiva entità delle attività benefiche del fondatore di Microsoft, puoi fare riferimento a questo articolo linkato sotto il post... ed è innegabile che il contrasto con le spregevoli accuse rivoltegli dai complottisti no-Covid – per dirne una, sostengono che lui dal coronavirus ci guadagni chissà quanto :-O – sia a dir poco lampante!

martedì 7 luglio 2020

Dove vai in vacanza?

Appena due o tre mesi fa le vacanze estive apparivano ai più come un miraggio...

https://twitter.com/Theindianmeme/status/1254711269598195714


...eppure, anche se siamo ancora all'inizio di luglio, un sacco di gente sembra essere già andata in vacanza, probabilmente anche alcuni di quelli – consentimi una frecciata un po' polemica una volta tanto ;-) – che si lamentavano perché «se non finisce questo lockdown rimarremo senza un soldo».
Le restrizioni sugli spostamenti hanno convinto molti turisti a rimanere in Italia, la quale comunque ha in serbo scorci che non hanno nulla da invidiare ai posti più belli del pianeta; guarda queste immagini tratte dal sito nonsonoicaraibi.it che promuove il turismo in Sicilia Occidentale.





E io, dov'è che andrò? Sinceramente non ci ho ancora pensato né mi va di pensarci, visto quello che mi è capitato appena due settimane fa; quel che è certo è che ne ho un gran bisogno. La Sicilia... magari fuori stagione, visto che soffro troppo il caldo; d'estate preferisco decisamente località più fresche, e quest'anno ammetto che non disdegnerei di andare a Levico Terme, visto che a me lo spot che ha scatenato l'indignazione dei milanesi non è mica dispiaciuto.



In conclusione ti propongo un vecchio video di Matt Harding, sperando che sia di buon auspicio e che si possa tornare al più presto ad esplorare liberamente il nostro splendido pianeta.

lunedì 6 luglio 2020

Gioca che ti passa

Uno degli aspetti positivi di questa pandemia è il fatto che parecchia gente sia riuscita a mettere a frutto la propria creatività per esorcizzare l'angoscia e la preoccupazione, ciascuno usando il proprio talento specifico. Nell'ambito dello sviluppo di videogiochi, segnalo due chicche dallo stile deliziosamente vintage:
  • DeLucaRun, la cui "colonna sonora" sono alcune pittoresche esternazioni del presidente della Regione Campania;
  • AL BANO vs DINOS, ispirato alla sensazionale esternazione dell'ugola d'oro di Cellino San Marco: «L'uomo è stato capace di distruggere i dinosauri, pensa un po' se non è capace di distruggere quel piccolo e maledetto verme, microbo, che si chiama Coronavirus». Peccato (per lui) che i dinosauri si siano estinti parecchi milioni di anni prima che l'homo sapiens facesse la sua comparsa sul pianeta Terra...
P.S.: Entrambi i giochi sembrano funzionare meglio su smartphone, comunque preferisco il primo, perché nel secondo "muoio" in men che non si dica... Non ho mica capito dov'è che sbaglio!

domenica 5 luglio 2020

Stay connected!

Mi capita abbastanza spesso di notare associazioni casuali tra i contenuti nei quali mi imbatto su internet... e stasera te ne propongo un paio, accomunati dal concetto di "connessione" declinato però in modi differenti: un'immagine che rappresenta un consiglio sempre valido...

Assicurati che [il cervello] sia collegato [alla lingua] prima di iniziare a parlare.
... e una vignetta dell'inimitabile Silvia Ziche.

sabato 4 luglio 2020

#nonvatuttobene

La retorica dell'"andrà tutto bene" che ha segnato fin dall'inizio questa pandemia mi ha sempre dato ai nervi: ben presto è stato chiaro, con l'aumentare dei casi di COVID e delle vittime, e con l'inevitabile crisi economica incombente, che non sarebbe affatto andato tutto bene. Quando tutto questo sarà finito – mi auguro il più presto possibile – e ci sarà da stilare un bilancio, voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di sostenere che "è andato tutto bene". Mi danno fastidio pure i cartelli e gli striscioni appesi a balconi e ringhiere sui quali bambini di varie età disegnano speranzosi arcobaleni, raffiguranti il sereno dopo la tempesta, corredati appunto dalla scritta "andrà tutto bene"... ma vabbè, non è giusto rubare ai più giovani la fiducia nel futuro, mi dirai. Non è giusto neanche illuderli, rispondo io.
Per il modo in cui ho perso mia madre, scomparsa a una ventina di giorni di distanza da quando ero riuscita a tornare a trovarla dopo mesi a causa del lockdown, ti lascio immaginare quanta poca tolleranza mi è rimasta nei confronti dell'hashtag #andràtuttobene. Per questo stamattina mi è venuto il ghiribizzo di cercare su Twitter il suo contrario declinato al presente, #nonvatuttobene... e mi sono casualmente imbattuta in una sequenza di tweet scritti da Adrian Fartade, divulgatore scientifico, youtuber e scrittore rumeno naturalizzato italiano che si occupa di astronomia e astronautica. Li riporto qui di seguito.
Se non notate il razzismo culturale e sistemico presente anche qui in Italia, non siete automaticamente mostri o razzisti o nulla del genere, ma probabilmente avete il privilegio di non doverci avere a che fare. A me, da immigrato romeno in questo paese, non è concesso.
Mi viene sempre fatto ricordare che sono immigrato.Da assessori che mi presentano sul palco come il divulgatore romeno che parla di astronomia, a forze dell'ordine che mi fermano per controlli se mi sentono fare video in pubblico in cui parlo con accento romeno. 7 volte nel 2019
Poi ci sono i commenti di quelli che mi dicono di tornare a fare divulgazione nel mio paese, a quelli che per posta mi mandano svastiche, a quelli che mi fanno domande come "ma voi romeni che ne pensate di..." come se parlassi a nome di tutti e nonostante viva qui da 18 anni.
Tutto questo solo per dire che il razzismo sistemico spesso è invisibile a chi non deve averne a che fare di continuo. E facile vedere quello che succede negli USA e sentirlo lontano mentre qui va tutto bene, ma qui #nonvatuttobene per niente. non è mai andato tutto bene.
Ora finisco, promesso, Volevo solo dirvi di nuovo che non penso che gli italiani siano razzisti per forza o incolpare qualcuno in particolare. Sono felice di vivere qui e non cambierei paese, ma amare il posto dove si sta significa anche parlare delle cose che fanno male.
P.S.: Mi limito ad osservare che Adrian – che ammetto di seguire assai sporadicamente perché è uno youtuber fin troppo prolifico, e non sarebbe sufficiente rinunciare al lavoro e al sonno per riuscire a stare appresso a tutti i creatori di contenuti che lo meritano – si esprime in un italiano decisamente più corretto rispetto a tanti che in Italia ci sono nati, e che magari hanno persino la faccia tosta di criticarlo e discriminarlo...

venerdì 3 luglio 2020

"Splittare" un documento in Word, ieri e oggi

Sul mio caro vecchio PC personale ho installato Office 2007. Utilizzando Word 2007 c'è un modo davvero immediato per "splittare" un documento in modo tale da visualizzarne nella stessa schermata due parti differenti, il che può essere comodo per effettuare confronti e altre operazioni: basta trascinare opportunamente la barretta indicata qui sotto con la freccia rossa. [Clicca per ingrandire]


Ed ecco il risultato.


Stamattina è sorto il problema di come riuscire ad ottenere lo stesso risultato sul PC del lavoro, che ha Office 365, ma di barrette da trascinare neanche l'ombra. È bastato porre il quesito nel giusto gruppo Facebook, e nel giro di pochi minuti è arrivata la risposta: pulsante Dividi nella barra Visualizza di Word 365 (nel mio caso, poiché ho il sistema operativo e la maggior parte dei programmi in inglese, la barra è View e il pulsante Split).



Per ripristinare la normale visualizzazione basta cliccare su Remove Split.
P.S.: Per il testo si ringrazia Lorem Ipsum. ;-)