lunedì 30 settembre 2013

A lezione da Paulo Coelho

Inseguendo le tracce di non ricordo più quale aforisma dello scrittore e poeta brasiliano Paulo Coelho, sono approdata a questa pagina che mi è sembrata illuminante. Per questo pubblico una selezione delle citazioni che mi hanno colpita maggiormente, ripromettendomi di ripassarle ogni tanto per assimilarle più a fondo, ed invitandoti a leggere per intero la pagina da cui le ho tratte: vi si trovano fra l'altro due racconti tanto brevi quanto significativi.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così, quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Le più felici delle persone non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto, traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato: non puoi andare bene nella vita prima di lasciar andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
Non importa in quanti pezzi sia frantumato il tuo cuore: la Vita va avanti e non aspetta che tu lo ricomponga.
L'ora più buia è sempre quella che precede l'arrivo del sole.
Tutte le battaglie nella vita servono a insegnarci qualcosa, anche quelle perdute.
Tu non hai bisogno di fingere che sei forte, non devi sempre dimostrare che tutto sta andando bene, non puoi preoccuparti di ciò che pensano gli altri, se ne avverti la necessità piangi, perché è bene che tu pianga fino all'ultima lacrima, poiché soltanto allora potrai tornare a sorridere.
Non posso perdere l'unica cosa che mi mantiene vivo: la speranza. Una parola che, spesso, si trova con noi al mattino, viene ferita nel corso della giornata e muore all'imbrunire, ma risuscita con l'aurora.
È meglio soffrire come ho già fatto in precedenza... È meglio che mi lecchi le ferite come ho fatto in passato. Soffrirò giorno e notte, notte e giorno. E questo potrà durare settimane, mesi, forse anche un anno. Finché una mattina, al risveglio, mi renderò conto che sto pensando a qualcosa di diverso, e capirò che il peggio è ormai passato. Il cuore è affranto, ma si riprenderà e riuscirà a scorgere ancora la bellezza della vita. È già successo in precedenza e accadrà di nuovo...
È necessario correre dei rischi: riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l'inatteso accada.
Quando meno ce lo aspettiamo la vita ci pone davanti a una sfida, per provare il nostro coraggio e la nostra volontà di cambiamento.
Infine, un po' di cose che Coelho afferma di aver imparato, e che possono essere di insegnamento per ognuno di noi.
Ho imparato... che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Ho imparato... che l'amore, non il tempo guarisce le ferite.
Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Ho imparato... che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato... che tutti vogliono vivere in cima alla montagna, ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Ho imparato... che appena una persona ti dice «Mi hai reso felice!», ti rende felice.
Ho imparato... che essere gentili è più importante dell'aver ragione.
Ho imparato... che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio: ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato... che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
Ho imparato... che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato... che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato... che sotto il duro guscio di ognuno c'è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato... che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni.
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.
Ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire.
Balla come se nessuno ti stesse guardando.
Canta come se nessuno ti stesse sentendo.
Altre citazioni dell'autore de L'Alchimista – romanzo che mi è stato regalato tempo fa e di cui, mea culpa, continuo a rimandare la lettura... ma rimedierò quanto prima! – puoi trovarle qui.

sabato 28 settembre 2013

Puliamo il Mondo!


Puliamo il Mondo è l'edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Dal 1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro di oltre 1000 gruppi di "volontari dell'ambiente", che organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, aziende, comitati e amministrazioni cittadine.
Tra i vari appuntamenti in programma in tutta Italia, la sottoscritta è stata invitata tramite Facebook a PULIAMO IL MONDO... E LA MAJELLA!!!, per aiutare a ripulire un ambiente gravemente compromesso dall'opera dell'uomo che si trova appunto sulla Majella. La foto qui sotto documenta la gravità della situazione.


Avrei tanto voluto partecipare alla giornata di domani, ma purtroppo in questi giorni non mi sento tanto in forma, e se ci andassi rischierei di risultare solo d'intralcio: l'impegno richiesto non è dei più riposanti, chiaro. Comunque intendo dare il mio piccolo contributo alla causa scrivendo questo post nel quale riporto le informazioni essenziali sull'iniziativa.


Dalla pagina Facebook dell'evento...
Percorrendo con gli amici l'alta Valle del Foro (zona Asinara), ci siamo imbattuti in una vera e propria discarica di rifiuti. I fossati a valle del tratto stradale Passo Lanciano-Blockhaus raccolgono purtroppo tutti i rifiuti del bacino sciistico Majelletta-Mammarosa.
I Lupi del Gran Sasso, insieme al Grande Faggio di Fabrizio Chiavaroli e ad Abruzzo Parks, hanno aderito all'iniziativa di Legambiente "Puliamo il Mondo", prevista per il 28-29 settembre prossimo, con un progetto che mira alla ripulitura di quest'area.
Questo tipo di iniziativa prende forza dalla partecipazione volontaria di persone sensibili al tema della tutela ambientale e pronte ad intervenire con azioni concrete.
L'area di intervento si trova in una zona di montagna di non facile accesso, perciò l'invito è rivolto soprattutto a persone abituate a muoversi su questo tipo di terreno, in grado di svolgere le operazioni di raccolta in piena sicurezza.
Vi aspettiamo allora, numerosi e battaglieri.
Ulteriori informazioni qui e qui.
Mi auguro che questo post possa sollecitare qualcuno ad andare a fare quello che non riuscirò a fare io in prima persona... ma anche se non puoi recarti a dare una mano sulla Majella o altrove (qui la mappa delle adesioni e qui l'elenco degli eventi), c'è qualcosa di molto semplice che ognuno di noi può fare per rispettare l'ambiente in cui viviamo. Ad esempio, quando vai a fare un'escursione o un picnic nel verde, se non trovi un apposito cestino, i rifiuti riportali a casa per smaltirli nel modo più corretto, e non cedere alla tentazione di lasciarli lì, a meno che non siano completamente biodegradabili, perché pensi «Tanto che danno vuoi che facciano?»: il loro accumulo rappresenta un'enorme ferita inferta alla salute del nostro pianeta.

venerdì 27 settembre 2013

Risate alla BlogFest

Da qualche anno il programma della mattinata dell'ultimo giorno di BlogFest prevede il WriteCamp, il quale si conclude ormai immancabilmente con la cosiddetta messa laida "celebrata" da Azael (Mister Internet ai #MIA13), tenutario anche di Poesie da decubito e collaboratore di Diecimila.me e dell'account Twitter @casalegglo (miglior fake ai #MIA13). Nella "cerimonia" di quest'anno, strutturata grosso modo come una messa canonica, il "celebrante" ha snocciolato come al solito una raffica di battute in gran parte già pubblicate sul suo profilo Twitter. Ed ecco qua sotto il video!


(Qui i precedenti: 2012, 2011)
Di seguito pubblico una selezione di quelle che secondo me sono le battute migliori di quest'anno, raggruppate per argomento. Volutamente ho omesso, pur trovandole divertenti, quelle più pesanti sulla religione: sarà che fin da bambina mi hanno insegnato il precetto «Scherza coi fanti e lascia stare i santi»...
Alla BlogFest non poteva mancare qualche riferimento a internet e ai social network. All'inizio Azael ha presentato il "chierichetto", un ragazzo di colore suo amico e collega, che lo accompagnava sul palco del Teatro Ermete Novelli, precisando di averlo «preso ad alto contrasto anche per un fatto di accessibilità».
E avanti con le danze! :-)
Arrestata l'intera famiglia Ligresti. Pare che gli inquirenti abbiano utilizzato un'innovativa tecnica investigativa: "persone che potresti conoscere".
Mentana si è cancellato da Twitter. Io adesso proverei a insultare Mentana per strada per vedere se si cancella dalla strada.
Un italiano su tre non usa internet. Gli altri due sono lì che tentano disperatamente di invitarlo a Candy Crush.
Il problema non è che un italiano su due sia su Facebook: il problema è che a quell'altro nessuno fa più gli auguri di compleanno da quattro anni.
Ovviamente c'è stato spazio anche per l'attualità...
Se la crisi peggiora, tra qualche anno gli anziani saranno costretti a guardare i cantieri nei libri di storia.
E insomma, pare che Stefano Cucchi sia morto perché non ha bevuto molta acqua nelle ore più calde.
Il rating dell'Italia è passato da A- a BB+. In pratica, da "È intelligente ma non si applica" a "È proprio un cretino".
Bagnasco: "La Chiesa paga regolarmente le tasse, ma le puoi vedere solo se ci credi".
Sciolto il comune di Reggio Calabria. La 'ndrangheta aveva voglia di provare la carriera da solista.
... e per la politica...
Questo Papa è talmente uno di noi che finirà anche per fotografarsi i piedi. Renzi invece è talmente pieno di sé che, se bestemmi, si offende lui.
Non condivido la sua opinione, ma sono pronto a morire affinché la Santanchè possa affermare liberamente di essere una puttana.
Caso Ruby, chiesti sette anni per Emilio Fede. In anni umani però sarebbe uno.
Per tenere insieme la maggioranza, mi sa che Letta finirà per dover fare quello che fa la Pellegrini quando non si allena.
Ogni volta che Letta smette di parlare, mi aspetto che esca fuori la scritta "È ora possibile rimuovere l'hardware senza problemi".
Prima di esprimervi sul presidenzialismo, fate un respiro profondo... [pausa] e provate a immaginare il discorso di fine anno di Marco Mengoni.
Ormai, quando mi sento in imbarazzo per qualche motivo, penso a Ingroia, e mi passa.
Mi sa che il prossimo candidato del PD sarà il tipo che si sveglia di notte e corre al supermercato perché c'è un problema tra la gente.
Ruby dice di non essere una zoccola: si chiama Rubacuori perché fa il cardiochirurgo.
Grillo non si allea, non dà la fiducia e non parla coi vecchi partiti: in pratica è andato su in Parlamento solo per citofonare e scappare.
A forza di insistere ogni volta sul voto utile, mi sa che tra qualche anno finiremo per votare il minipimer.
Dopo tutto 'sto casino, pensa che ridere se Renzi comincia a invecchiare.
... ma è a Silvio Berlusconi che sono dedicate le battute più cattivelle.
Berlusconi andava a puttane e si son dichiarati tutti puttane. Berlusconi è stato condannato e son diventati tutti pregiudicati. Adesso voglio vedere che succede se Berlusconi muore.
A me se Berlusconi fa la fine di Craxi va anche bene, ma di Craxi com'è ora.
Sono arrivato comunque a un livello tale di scazzo che ormai, purché le perda Berlusconi, per me le elezioni le può vincere anche il Chievo Verona.
Ora tutti a dire "Non lo voto neanche morto". Oh, io se Berlusconi morisse lo voterei.
Infine, ecco una miscellanea di battute assortite.
Un giorno vorrei tanto conoscere quello che, quando torna l'ora legale, dorme veramente un'ora di meno.
Comunque, se fosse più facile a dirsi che a farsi, i drogati si direbbero.
Quando ti viene la tristezza, non buttarti giù, e pensa che in fondo Stefania Sandrelli fa la testimonial dell'osteoporosi.
Che questo mondo stesse andando a rotoli, dovevamo capirlo quando ci han tolto il "cagare" e ci han dato la "naturale regolarità".
Per essere un mondo senza alcun senso, senza scopo e senza redenzione, comunque, non si mangia neanche male.
I vegani che non bevono il latte, è perché pensano che la mucca venga spremuta.
Comunque secondo me il contadino, quella cosa del formaggio e delle pere, ormai la sa.
Ho lasciato per ultime due battute che mi hanno fatta sentire in qualche modo chiamata in causa.
Chissà se è mai esistito uno che al "Serve aiuto?" di una commessa ha risposto "Sì".
Beh... io! :-) Che c'è di strano?! Specialmente se vado a fare shopping da sola, un consiglio può farmi comodo, anche se mantengo attivo il mio senso estetico: si sa che le commesse pur di vendere sarebbero disposte a dire che ti sta tutto divinamente... ;-)
La colpa dei mali del mondo è di quello che un giorno ha fatto un'insalata grande e ha pensato bene di chiamarla insalatona.
Dopo la "messa laida", essendo ora di pranzo, sono tornata a mangiare alla Casina del Bosco, ed ho ordinato un'insalata caprese anziché un'insalatona per non indisporre, anche se indirettamente, il Maestro! ;-) (e pure perché le uova sode non mi piacciono, diciamolo)

P.S.: Un'altra battuta notevole l'ha messa a segno Pinuccio, premiato come miglior rivelazione ai #MIA13: ha fatto finta di ricevere una telefonata da papa Francesco, premiato "in contumacia" come miglior personaggio, e ha detto «L'ufficio marketing tuo lo devi prestare al PD, ché quelli stanno fregati proprio». :-D

giovedì 26 settembre 2013

Duello all'ultima curva

Dopo che nelle scorse settimane me ne è stato propinato innumerevoli volte il trailer, ho ceduto "per sfinimento" e ieri pomeriggio sono andata a vedere Rush diretto da Ron Howard, l'indimenticabile interprete di Richie Cunningham nel telefilm Happy Days. Che dire... veramente un gran bel film: sono rimasta per circa due ore incollata alla poltrona, anzi sul finale ero proprio aggrappata ai braccioli per la tensione. Anche se la vicenda narrata, ambientata negli anni '70, è basata su una storia vera, per me era come se stesse accadendo in quel momento davanti ai miei occhi, e trepidavo per la sorte dei protagonisti. Certo, il fatto che non fossi quasi per nulla al corrente degli avvenimenti, ad eccezione dell'incidente che sfigurò il pilota Niki Lauda, ha contribuito parecchio al mio coinvolgimento: per questo il riassunto della trama che segue sarà ridotto all'essenziale, per scongiurare il più possibile il rischio di spoiler, e permettere a chi dovesse trovarsi nelle mie stesse condizioni di godersi appieno il film.
La storia è incentrata sulla leggendaria rivalità tra due piloti di grande talento, l'inglese James Hunt (un Chris Hemsworth biondissimo come in Thor ma con una chioma meno fluente) e l'austriaco Niki Lauda (Daniel Brühl), dai tempi della Formula 3 a quelli della prestigiosa Formula 1. Fondamentale nello sviluppo della trama è lo spaventoso incidente che avvenne il 1° agosto 1976 nel corso del Gran Premio di Germania, sull'insidioso circuito del Nürburgring: Lauda, che in quel momento era campione del mondo in carica e si trovava in testa alla classifica piloti alla guida di una Ferrari, riportò una gravissima intossicazione e terribili ustioni tali da far temere per la sua vita.
Come dicevo, il film è davvero emozionante, avvincente, ricco di colpi di scena e di riprese mozzafiato; inoltre ho particolarmente apprezzato la cura e la verosimiglianza con cui sono state rese, dallo sceneggiatore Peter Morgan nonché dai bravissimi interpreti, le personalità di due protagonisti accomunati dalla medesima divorante passione per le corse, eppure così diversi tra loro: l'uno (Hunt) scapestrato, gaudente e donnaiolo, l'altro (Lauda) razionale, metodico e scostante. Nel cast figura anche il nostro Pierfrancesco Favino, ormai di casa a Hollywood, nel ruolo del pilota svizzero Clay Regazzoni, ma gli toccano giusto poche battute... per giunta condite da un paio di parolacce! ;-)

mercoledì 25 settembre 2013

Ah, l'amour...

Di recente il settimanale Oggi ha pubblicato una foto esclusiva di Silvio Berlusconi con la fidanzata Francesca Pascale e il barboncino Dudù (nome assai simile al nomignolo del di lui secondogenito Pier Silvio, Dudi) sul divano della villa di Arcore. Un idilliaco quadretto familiare? Mah, vedendo lei così giovane e lui incartapecorito come non mai, a me viene in mente un altro tipo di scenario... ma taccio, ché sennò passo per cinica! ;-) A Massimo Gramellini la visione di questa foto ha ispirato la stesura di una particolarissima domanda di grazia. :-)
All'ex soubrette di Telecafone e al suo maturo fidanzato è dedicata la copertina del numero di Vanity Fair uscito oggi in edicola, contenente una lunga intervista nella quale la fanciulla racconta la sua storia con Silvio. Io il giornale non l'ho comprato, perché a me basta e avanza il sunto pubblicato sul sito. Giusto un paio di osservazioni:
  • «Ero minorenne quando mi sono messa in testa di arrivare a lui». Sarà... ma per quanto mi riguarda, prima di compiere i fatidici diciotto anni, gli uomini con cui sognavo di mettere su famiglia erano decisamente più simili a Raoul Bova che a Silvio Berlusconi, ecco. Forse ero troppo poco ambiziosa...? ;-)
  • «Le donne gli si gettavano addosso… È il periodo della disillusione, dell'incapacità di provare amore vero per una donna… Ai suoi occhi ero un'illusa, una sognatrice. Non è stato facile per me. E a quelle cene non ci andavo, perché non mi sarei tenuta». Senti senti... stai a vedere che le famose cene eleganti, forse, tanto eleganti non erano...? Un'affermazione così potenzialmente compromettente da parte della fidanzata dell'ex premier potrebbe destare il sospetto che in realtà lei sia una "talpa" messa lì dagli odiati comunisti... ma ripensandoci mi sa che è tutto calcolato, come al solito, anche se al momento la logica mi sfugge. Non dimentichiamo che l'Italia è piena di gente pronta a difendere a spada tratta il diritto di Berlusconi di fare quello che gli pareva a casa propria... anche se ciò poteva renderlo ricattabile e venivano commessi dei reati (vedasi processo Ruby). In conclusione, anche se l'ex premier decadrà da senatore, temo che ce l'avremo tra i piedi ancora per un sacco di tempo... addirittura fino al 2056, se è attendibile quello che sul suo stato di salute dichiarò il medico ed ex sindaco pidiellino di Catania Umberto Scapagnini (il quale, purtroppo per lui, su se stesso si è sbagliato, e non di poco: è morto nell'aprile scorso a neppure 72 anni, assai meno degli 88 che si era pronosticato).

martedì 24 settembre 2013

Rimini mia...

Ed eccomi qua a scrivere il mio resoconto della BlogFest, ripromettendomi di essere breve. Se poi questo proposito verrà mantenuto con la medesima risolutezza rispetto a quello di ieri, ovvero scartare un bel po' di foto, stiamo freschi: su Flickr ne ho caricate 136, di fotografie, su un totale di 166 scattate!
Come mai si sia deciso di traslocare dalla più raccolta Riva del Garda alla "tentacolare" Rimini, l'ha spiegato l'organizzatore Gianluca Neri nel corso della cerimonia di premiazione dei Macchianera Italian Awards, da lui condotta insieme alla simpatica Andrea Delogu: semplicemente, la kermesse è cresciuta a tal punto che c'era bisogno di più spazio. L'unico problema è che, per poter assistere a tutti gli eventi, sarebbe stato necessario dotarsi di almeno un paio di cloni, o quantomeno accedere al teletrasporto: i panel erano organizzati in ben sei categorie distinte (Community, Economy, Education, Food, Media, altro), per cui spesso e volentieri capitava che più eventi interessanti si svolgessero in contemporanea, costringendo a fare una scelta. Inoltre le location non erano granché vicine fra loro, ma tutte distribuite lungo la fascia litoranea (per cui mi è mancato il tempo di visitare il centro storico, nonché i localini che lo caratterizzano... Nudecrud, prima o poi ci vedremo!): le due estremità, il RockIsland e l'i-SUITE, distavano circa due chilometri e mezzo a piedi l'una dall'altra. Insomma, in questa tre-giorni riminese mi è toccato scarpinare parecchio, tanto che ho deciso: se la prossima BlogFest la rifanno qui, noleggio una bici! :-) In effetti di ciclisti ne ho visti parecchi, in giro per Rimini, e non tutti particolarmente disciplinati... :-/ Un'altra cosa che dovrò fare sarà dotarmi di una batteria di riserva per lo smartphone: smanettando tutto il giorno con le app, era inevitabile che il device finisse per spegnersi prima di sera, a meno di non "scroccare" un po' di corrente elettrica da qualche parte. Ammetto di aver fugacemente approfittato di una presa volante al Coconuts... ma all'Opificio Beccadelli c'era un fantastico scaffale pieno di prese che ha rappresentato un'ancora di salvezza per molti dei convenuti! :-)
Tra i numerosi eventi a cui ho assistito, oltre alla premiazione dei #MIA13 che si è guadagnata un set tutto per sé su Flickr, mi è piaciuta particolarmente la premiazione dei TeleRatti, condotta con piglio sicuro da Davide Maggio, ideatore del (mica tanto) prestigioso riconoscimento, e Selvaggia Lucarelli. Prima di andare a nanna quella sera ho inviato il seguente tweet...
E comunque voglio i #TeleRatti nel palinsesto della televisione generalista! :-) #BlogFest
... che si è meritato nientepopodimenoché un like da Selvaggia e un retweet da Davide in persona. Tutto ciò mi ha fatta sentire per qualche istante proiettata nell'olimpo delle tweetstarZ... ;-)
Passando in rassegna le mie foto riminesi, mi sono accorta di aver privilegiato come al solito gli scorci paesaggistici (specialmente il mare e il tramonto... a proposito, consiglio caldamente un giro sulla Grande Ruota Panoramica – è alta ben sessanta metri – in sul calar del sole (cit.)) rispetto alle persone: alla faccia del social! Per fortuna di piacevoli occasioni di socializzazione me ne sono capitate diverse, anche se non le ho immortalate... né a quanto pare sono stata immortalata io: sfogliando le foto condivise online dagli altri "blogfestanti" fino ad ora, non ne ho trovata una che sia una in cui compaia la sottoscritta! Da un certo punto di vista meno male, dall'altro... peccato. Si vede che il mio adolescenziale superpotere dell'invisibilità non l'ho ancora perduto del tutto... ;-)
E dell'aspetto mangereccio di questa mini-vacanza, ne vogliamo parlare? Venerdì sera, dopo aver concluso il primo giretto di perlustrazione, avevo un'oretta di tempo prima di recarmi al Teatro Ermete Novelli per assistere all'anteprima nazionale del film The Canyons. Per sfamarmi velocemente, niente di meglio di una bella piadina. Mi sono accomodata nel primo locale che ho trovato... e mi è andata decisamente bene: la piadina prosciutto crudo, rucola e squacquerone che ho mangiato alla Casina del Bosco era di una bontà fenomenale! :-P Per citare Freak di Samuele Bersani, non sarebbe male se si mettesse su un progetto per esportare la piadina romagnola a Pescara: di "piadinari" da queste parti ce ne sono, e talvolta non disdegno di andarci a mangiare... ma suvvia, non c'è proprio paragone!
Dopo la piadina, per coronare una cena semplice ma perfetta, mi sono concessa una porzione di "cheesecake alla nostra maniera". Non c'è niente da fare... devo proprio imparare a prepararlo, il cheesecake! (o forse la cheesecake?)
In conclusione... un caro saluto a tutti coloro che ho incontrato a Rimini (chiedo scusa se non vi linko, ma sarebbe impossibile accontentare tutti): è stato un piacere conoscervi, o ritrovarvi, e prometto che la prossima volta sarò ancora più social! :-)

P.S.: Sono stata abbastanza breve? Mi sa di no, vero? ;-)

lunedì 23 settembre 2013

Intelligent Programming

Stasera ho fatto un salto all'ufficio postale più vicino per prelevare del contante con la carta Postamat di papà: tengo a precisare che non l'ho fatto a sua insaputa, bensì al contrario in seguito alle sue insistenti richieste! ;-)
Ricostruisco, andando a memoria, i passaggi che ho eseguito: dopo aver inserito la carta, tra Prelievo e Altre operazioni ho scelto Prelievo, dopodiché ho digitato (un po' troppo frettolosamente) il PIN o codice segreto, al momento di selezionare l'importo da prelevare ho scelto Altro importo, ho digitato il valore desiderato e ho premuto Conferma... e a questo punto la carta è stata espulsa all'improvviso dalla fessura ed è comparso il messaggio CODICE SEGRETO ERRATO! Ma accidempoli, non potevi dirmelo subito dopo che l'avevo digitato?! :-O
E vabbè, ripetiamo l'intera procedura da capo, digitando il PIN con maggiore attenzione, e mettendoci tutto il tempo che ci vuole... perché, contrariamente a ciò che potrebbe sembrare leggendo questo breve riassunto, il funzionamento di quell'aggeggio è di una lentezza esasperante! Quando ho terminato le varie operazioni (oltre al prelievo ho anche stampato la lista dei movimenti), dietro di me si era già formata una coda di due o tre persone.
A proposito, stendiamo un velo pietoso sulle inefficienze del software gestionale che utilizzo al lavoro...

P.S.: So che stai aspettando con incontenibile ansia il mio resoconto della BlogFest. ;-) Arriverà, stanne pur certo. Quello che posso dire fin da ora è che è stata come sempre un'esperienza che vale la pena di vivere: un caro saluto a tutti coloro che l'hanno vissuta insieme a me. Il fatto è che non ho ancora avuto modo di selezionare le foto... ma prevedo che stavolta la percentuale di "bocciature" sarà maggiore rispetto al solito, perché ce ne sono parecchie sfocate o malriuscite. Dopo che avrò effettuato l'upload su Flickr pubblicherò anche il post, che a quel punto potrebbe essere già obsoleto... ma chissene: in fondo bloggo in primo luogo per me stessa. Se poi i miei post vengono letti e (addirittura) apprezzati da altri, tanto meglio! :-)

venerdì 20 settembre 2013

Il meglio deve ancora venire!

Se Dio vuole, la parte peggiore di questo annus horribilis (aulica locuzione latina, tanto per non dire duemilatredici di m***a) dovrei essermela lasciata alle spalle: insomma, The Best Is Yet To Come (Frank Sinatra) oppure, parlando come mangio, Il meglio deve ancora venire (Ligabue). Finalmente comincio a sentirmi più fiduciosa e bendisposta nei confronti del mondo e della gente, compresa me stessa, e sono pronta ad accogliere con gratitudine quanto di buono la vita vorrà offrirmi, senza aspettarmi l'impossibile: del resto, per citare un aforisma attribuito ad Oscar Wilde, ma potrebbe averlo scritto un Pinco Pallino qualsiasi e sarebbe notevole lo stesso, «La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha». Pur avendo attraversato momenti difficili, ho riscoperto il piacere di provare emozioni positive: un piacere tanto più grande perché inaspettato. Sono profondamente riconoscente a chi ha compiuto il miracolo di restituirmi il sorriso... e non un sorriso timido ed enigmatico à la Monna Lisa: proprio un sorriso schietto, sereno.
Fino all'ultimo sono stata in dubbio se potermi allontanare o meno da Pescara... ma poi grazie al cielo la situazione in famiglia è tornata più tranquillizzante, e così mi è stato possibile concedermi un paio di giorni di vacanza: questo fine settimana partecipo per la quarta volta consecutiva alla BlogFest. Dall'ormai tradizionale location di Riva del Garda l'evento ha traslocato nella più mondana Rimini... e la cosa non mi dispiace affatto: troppo scomoda da raggiungere, la cittadina lacustre, e troppi ricordi da "sovrascrivere" associati ai suoi incantevoli scorci. Comunque, in un futuro non molto lontano, intendo tornarci senz'altro.
In questo momento sono in treno... e non vedo l'ora di arrivare per tuffarmi subito nel mare di eventi social in programma! :-) Bye bye...

giovedì 19 settembre 2013

#ADP10+10


Oggi Alessandro Del Piero, che sta per iniziare la sua seconda stagione con la maglia del Sydney FC indossando finalmente la fascia di capitano, ha rivissuto sui suoi profili Facebook e Twitter, tramite l'hashtag #ADP10+10, il ventennale del suo primo gol in Serie A, il 19 settembre 1993 contro la Reggiana, appena una settimana dopo il suo debutto in bianconero al 74esimo minuto di Foggia-Juventus. Quella giornata memorabile è stata ripercorsa nei suoi momenti topici, come segue.
ore 8:40: sveglia a Villar. In testa c'è solo la partita: oggi c'è @JuventusFC-Reggiana, andrò in panchina. Ora, a colazione...
ore 10:45. Salta incontro con l'Avvocato nella sua residenza a Villar. È impegnato a Torino, per la visita di Raissa Gorbaciova.
ore 11:30. Telefono a casa dei miei: "Mamma, papà, buon anniversario di matrimonio! Ci risentiamo dopo la partita...".
ore 12: pranzo e poi si parte per Torino. Il Trap dà la formazione: in attacco giocano Ravanelli, Baggio e Moeller. Io avrò la 16
ore 14.20: il pullman è quasi arrivato allo stadio Delle Alpi. Sapere che troverò la mia maglia nello spogliatoio mi emoziona.
ore 15 Team @AC_Reggiana1919: Sardini Torrisi Zanutta Accardi Sgarbossa De Agostini Morello Scienza Ekstroem Picasso Padovano.
ore 15 Team @JuventusFC: Peruzzi Carrera Fortunato Marocchi Kohler J. Cesar Di Livio Conte Ravanelli Baggio Moeller.
ora 15:45. Eccola!
ore 16: Juve-Reggiana, calcio d'inizio. Sono in panchina, è già un grande traguardo. Mi guardo intorno: chissà che non arrivi il mio momento
ore 17:35: Juventus-Reggiana, dopo i gol di Ravanelli e Moeller, al 32' segna anche Roberto Baggio. Partita al sicuro.
ore 17:38: Trapattoni mi guarda, sì... sta guardando me... Mi chiede di entrare! È arrivato il mio momento: esce Ravanelli, entro io. Debutto a Torino.
ore 17:40: Di Livio avanza, il suo lancio è per me. Mi lascio scavalcare dalla palla, guardo la porta, sinistro... GOOOOOOOOOOOOL!
ore 17:41: l'abbraccio dei miei compagni è un'emozione pazzesca. Baggio mi "battezza" dopo il mio primo gol in serie A.
ore 17:50: Juventus-Reggiana 4-0: Ravanelli, Moeller, Baggio, Del Piero. La mia storia è iniziata, vent'anni fa.
ore 19: l'intervista dopo il mio primo gol... Al microfono di Mariella Scirea, moglie del grande Gaetano.
Gli amici di @SkySport24 hanno scelto il 3-2 di Juve-Fiorentina '94 come gol più bello della mia storia in bn. Grazie a tutti!

Onore a un grande campione nonché un grandissimo uomo il quale, nonostante la dirigenza juventina (nella persona di Andrea Agnelli) non abbia esitato a liberarsene, è e rimarrà per sempre bianconero inside! :-) Non a caso, quando si riferisce alla Vecchia Signora, usa spesso l'hashtag #OneLove...

mercoledì 18 settembre 2013

Questo si chiama suonare da... gatti! :-)

Poco tempo fa mi sono imbattuta nel video qua sotto, che è stato visto un numero incredibile di volte: al momento sta per raggiungere 25 milioni di visualizzazioni su YouTube. In esso la gattina Nora, dopo aver visto per un anno la sua padrona Betsy Alexander dare lezioni di pianoforte, si mette alla tastiera e "strimpella" alla bell'e meglio.


Questo video ha avuto anche un seguito, nel quale Nora duetta con una persona a un altro pianoforte.
Le performance di Nora, alle quali è stato dedicato un sito, hanno dato vita a un vero e proprio merchandising. Ma c'è dell'altro: dopo aver visto il filmato, il compositore lituano Mindaugas Piečaitis, con la collaborazione di due musicisti di Philadelphia, ha ideato un accompagnamento orchestrale per creare un vero e proprio concerto basandosi sulle note suonate da Nora. CATcerto è stato presentato il 5 giugno 2009 dalla Klaipėda Chamber Orchestra nella Klaipėda Concert Hall di Klaipėda, in Lituania. Mentre i musicisti suonavano, il filmato di Nora al piano veniva proiettato su un grande schermo dietro di loro. Il grande successo del concerto ha spinto la C.F. Peters Corporation a pubblicarlo.


Insomma, se in casa hai un pianoforte e noti da parte del micio domestico un certo interesse nei suoi confronti, non mandarlo via, ma permettigli di cimentarsi: potrebbe nascere una stella! ;-) Del resto, per citare un genio del calibro di Leonardo da Vinci, «Anche il più piccolo dei felini, il gatto, è un capolavoro». :-)

martedì 17 settembre 2013

Both Sides of the Moon

L'Astronomy Picture of the Day pubblicato ieri con il titolo Rotating Moon from LRO in realtà non è un'immagine, bensì un video. Enjoy! :-)


Ed ecco la traduzione della relativa spiegazione.
Nessuno, attualmente, vede la Luna ruotare in questo modo. Ciò perché il nostro satellite naturale è in rotazione sincrona con la Terra, mostrandoci solamente una faccia. Tuttavia, grazie alla moderna tecnologia digitale combinata con molte immagini dettagliate restituite dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), è stato ora composto un filmato virtuale ad alta risoluzione della rotazione della Luna. Il video in time-lapse qui sopra comincia con la visione standard della Luna dalla Terra. Presto, però, il Mare Orientale, un grande cratere con un centro scuro che è difficile vedere dalla Terra, ruota in vista appena sotto l'equatore. Condensando un intero mese lunare in 24 secondi, il video mostra chiaramente che la faccia della Luna rivolta verso la Terra [sulla quale nel corso della storia gli uomini hanno visto le cose più disparate, NdC] contiene una gran quantità di scuri mari lunari, mentre la faccia nascosta della Luna è dominata da chiari altopiani lunari. Sono in programma due nuove missioni per iniziare a esplorare la Luna entro l'anno, la prima delle quali è LADEE (Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer) della NASA. LADEE, il cui lancio è avvenuto poco più di una settimana fa, è programmato per cominciare a orbitare intorno alla Luna nel mese di ottobre e studierà la sottile e insolita atmosfera della Luna. Tra pochi mesi è previsto il lancio della Chang'e 3 cinese, una missione che include un modulo per l'atterraggio morbido che invierà un rover robotizzato.

lunedì 16 settembre 2013

La verità (?) sull'Antartide

Ieri nel gruppo LE BUFALE SU FACEBOOK: NON CASCATECI!!! - GRUPPO ANTI BUFALE è stata segnalata a scopo di divertimento una finta bufala, tratta dalla pagina Siamo la Gente, il Potere ci temono, la quale richiama un paio di (tristemente) note teorie di complotto e ne inventa una nuova (perlomeno, io non ne avevo mai sentito parlare...) riguardante l'Antartide. Sensazionale!!! ;-) Ecco qua sotto l'immagine...


... e la relativa trascrizione, incluse le sgrammaticature, immancabili in quasi ogni appello complottista che si rispetti! ;-)
FORSE NON SAI CHE...
  • hai mai notato che al polo nord e al polo sud c'è sempre ghiaccio?
  • hai mai notato che non c'e' nessuno Stato in antartide ?
  • hai mai notato che non esiste turismo di massa per l'antartide ma ci sarebbero "solo" scienziati lì A FARE NON SI SA CHE COSA?
QUESTO PERCHE' ... E' UN TRUCCO !!!
Nei documentari (ahah sempre la cara tv, mezzo vecchio caro ai mistificatori) ti dicono che è l'antartide, ma non è vero, in realtà riciclano i filmati per l'Artide e ci dicono che è l'Antartide, tanto è sempre ghiaccio e nessuno se ne accorge, a parte per la presenza dei pinguini, messi lì apposta durante le riprese a fare le ignare comparse al soldo dell'inganno mondialista.
In realtà l'antartide è bellissima, verde e piena di vegetazione e bellissime spiagge, si sta bene, ma nasconde un grosso segreto: oltre ad essere piena di manufatti misteriosi è sede degli illuminati e di altre logge masoniche e i potenti occulti del mondo ci vanno li' a fare le vacanze. E pare anche che ci siano nascosti i serbatoi con le scorte di scie chimiche !!!!!
MA NON CE LO VOGLIONO FAR SAPERE. BASTARDI!!!1!!!
VERGOGNAAAAAA! E VOI APRITE LA MENTE !!!!!
Beh, l'ho trovata una cosa simpatica e ho voluto condividerla. sperando che i complottisti, notoriamente abbastanza permalosetti, non se la prendano. Mi ricorda un po' l'appello di Arild Ovesen che si prendeva gioco delle catene di Sant'Antonio... :-)

domenica 15 settembre 2013

Lasciare andare la paura

Dopo averne sottoscritto il feed mesi fa, continuo a seguire il blog Benessere e Armonia, sebbene i contenuti di certi suoi post mi lascino un tantino perplessa. L'altro giorno, però, ne ho letto uno che mi ha colpita parecchio. O meglio, più del post in sé, mi ha colpita il video incorporato in esso, e che puoi vedere qua sotto.


Avrà contribuito la celestiale colonna sonora (Sad Romance dell'artista vietnamita Thao Nguyen Xanh), o forse le immagini meravigliose, ma le frasi che scorrevano in sovraimpressione, tratte dal libro Messaggi dai maestri di Brian Weiss, mi hanno davvero toccato il cuore. Perciò le ho trascritte, riordinandole affinché il senso filasse meglio, e le rileggerò di tanto in tanto per interiorizzarle sempre di più. Eccole...
La nostra natura di base è amorevole, pacifica, equilibrata e armoniosa e siamo innatamente compassionevoli, altruisti e gentili. Siamo Anime.
Non abbiamo bisogno di imparare null'altro sull'amore e sull'equilibrio, sulla pace e sulla compassione, sul perdono e sulla fede: conosciamo da sempre queste cose.
Lungo il corso delle nostre vite, una coltre di paura, rabbia, invidia, tristezza, insicurezza e di molti altri pensieri ed emozioni negative si accumula e copre la nostra meravigliosa natura interiore. Questa coltre esteriore è intensificata e rinforzata dalla nostra formazione e dalle nostre esperienze infantili.
Sembriamo essere ciò che non siamo: persone arrabbiate e timorose, colme di insicurezza, sensi di colpa e dubbi. Abbiamo dimenticato chi siamo veramente.
Il nostro compito è quello di disimparare quelle emozioni e quegli atteggiamenti negativi e nocivi che affliggono la nostra vita e che causano una tale miseria a noi, alla nostra comunità e al nostro mondo.
Nel momento in cui ci liberiamo di queste caratteristiche negative, riscopriamo la nostra vera natura: il nostro sé positivo e amorevole è sempre stato celato, oscurato e dimenticato.
La rabbia è radicata nel giudizio, è una difesa dell'ego, una difesa contro la paura. La paura è la forza che tiene chiuse le menti, mentre solo quelle aperte possono ricevere e sviluppare nuova conoscenza.
Liberarsi dalla paura, dalla rabbia e da altre emozioni negative è importante ai fini di un'esistenza gioiosa. Lasciare andare le emozioni e i pensieri negativi e scoprire la pace interiore, la gioia e la felicità: questi sono gli obiettivi.
I muri che erigiamo intorno a noi stessi ogni volta che ci sentiamo emotivamente minacciati sono barriere di paura: temiamo di essere feriti, rifiutati. Temiamo la nostra vulnerabilità, e ci separiamo dagli altri con un muro in modo tale da non sentire. Le nostre emozioni sono soppresse.
Quando siamo divisi da un muro, quando siamo separati dalle nostre emozioni e dai nostri sentimenti, non riusciamo mai a raggiungere la fonte della nostra sofferenza, le paure e le vulnerabilità sottostanti, non possiamo capire le vere radici dei nostri problemi. Quindi non possiamo guarire: non possiamo essere interi.

sabato 14 settembre 2013

Soffiataranta 2013

Ho ricevuto «con preghiera di pubblicazione e di diffusione» un messaggio di posta elettronica da Marcello Di Martino, sindaco di Taranta Peligna (con ogni probabilità il mio indirizzo e-mail è stato "schedato" all'epoca della mia visita alle Grotte del Cavallone), e volentieri condivido la foto e il contenuto del comunicato stampa allegato.

CIARAMELLE E ZAMPOGNE D’ITALIA NELLA GROTTA DI ALIGI
Sabato 14 tornano gli Zampognari d’Italia nella Grotta del Cavallone, in quella che è stata celebrata qualche anno fa sede morale degli Zampognari d’Abruzzo. Da Regioni abituali dello strumento e della tradizione pastorale, ma anche dal Nord Italia, per concertare e condividere la musica del soffio. La Grotta del Cavallone è andata in questi ultimi anni sempre più rappresentando il luogo di culto delle ciaramelle e delle zampogne, per la sua nota evocazione dannunziana di ambientazione della tragedia più famosa del Vate abruzzese, la Figlia di Jorio. E’ qui che D’Annunzio, su suggerimento di Michetti, ambienta il rifugio di Aligi e di Mila, nelle viscere della Majella.
A partire dalla funivia che conduce alla Grotta, gli zampognari, guidati dalla Accademia dei Transumanti d’Abruzzo, potranno sfruttare la singolare acustica della Valle di Taranta, con echi e amplificazioni di particolare suggestione, ma nell’atrio della Grotta (nella sala di Aligi) la musica si farà più insistente e continua. Assoli, duetti e orchestre improvvisate, tutti da ascoltare e da gustare nella Sacra Grotta della Figlia di Jorio. Da non perdere, la sosta all’ARA degli Zampognari d’Italia, posta a Pian di Valle, dove è deposto l’archivio anagrafico dei principali musicisti del “soffio” del nostro Paese.
Per tutta la giornata del 14 saranno adottate tariffe ridotte per funivia e visita in Grotta.
L'evento, che si protrarrà fino al pomeriggio, inizierà tra poco più di mezz'ora, alle 10:30, per cui i tempi sono abbastanza strettini... ma se ti trovi dalle parti di Taranta Peligna e non hai ancora deciso come trascorrere il sabato, questa potrebbe essere un'idea! Io ci sarei andata volentieri, perché dev'essere davvero suggestivo, ma oggi non posso proprio.

venerdì 13 settembre 2013

Una sensibilizzazione che abbia un senso

Ieri una mia compagna di scuola delle elementari che ho ritrovato nei giorni scorsi su Facebook ha pubblicato sulla propria bacheca «Vado a Londra per 5 mesi!!!». Non sapendo ancora praticamente nulla su cosa faccia oggi costei nella vita (se poi la rimpatriata che si vuole organizzare andrà in porto, e speriamo di sì, avremo occasione di parlarne), ho preso questa frase alla lettera e ho pensato «Che bello, cinque mesi sulle sponde del Tamigi!». Ma poi ho cominciato a notarne altri, di status del tipo «Vado a X per Y mesi». E il sospetto che non si stesse parlando di trasferte programmate per davvero è diventato una certezza quando sono comparse versioni palesemente canzonatorie del tipo «Vado a casa del diavolo, a c***re, a fa***lo per tot mesi». Insomma, si trattava dell'ennesimo giochino virale di Faccialibro, al quale hanno aderito, senza dubbio in buona fede, tantissime persone.
Catepol ha aperto nel gruppo LE BUFALE SU FACEBOOK: NON CASCATECI!!! - GRUPPO ANTI BUFALE una discussione al riguardo, nella quale vengono presentate le regole del "gioco".
Buongiorno ragazze, è il momento dell'anno per sostenere di nuovo l'iniziativa sul cancro al seno! L'anno scorso, il gioco consisteva in dare il colore del vostro reggiseno sul vostro statuto. Ci sono state talmente donne che hanno partecipato che è stato riportato nei giornali. Non raccontate a nessun uomo ciò che vuole dire il vostro statuto... lasciate che se lo chiedano da soli. Ma passate il messaggio alle vostre amiche copiandolo ed incollandolo in un messaggio privato. L'idea è di scegliere il mese ed il giorno della vostra nascita. Istruzioni: il mese di nascita diventa il luogo dove andate ed il giorno diventa il numero di mese di assenza... Gennaio - Città del Messico; Febbraio - Londra; Marzo - Miami; Aprile - Repubblica dominicana; Maggio - Parigi; Giugno - Roma; Luglio - Hawaii; Agosto - California; Settembre - New York; Ottobre - Puerto Rico; Novembre - Las Vegas; Dicembre - Australia. Se il vostro compleanno è il 21 gennaio, il vostro statuto deve dire "vado a Città del Messico per 21 mesi." Non rispondete a questo messaggio, dividete in privato...diamo il via ad un bel gesto di solidarietà
Come osservato da più parti, esistono modi assai più validi per sensibilizzare le persone sull'importanza della prevenzione del cancro; questo qua, a mio modesto avviso, non è semplicemente inutile: è così insensato da risultare controproducente. Per quanto mi riguarda, anziché scrivere in bacheca che andrò a Roma per 2 mesi, preferisco invitare chi lo ritenga opportuno a mettere mano al portafoglio e fare una donazione alla meritoria Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Limitandomi al tumore al seno, ricordo che a breve la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) organizzerà l'edizione 2013 della campagna Nastro Rosa, della quale mi sono già occupata un paio di volte su questo blog; la summenzionata AIRC riassume in una pagina tutte le informazioni relative alla prevenzione e gli appuntamenti indispensabili con i test raccomandati.
Suvvia, il cancro è una malattia molto seria, che non ho nessuna intenzione di trattare con leggerezza: oggi meno che mai. Chi deve sapere sa, diciamo...

giovedì 12 settembre 2013

Quizzino sui numeri primi

In questi giorni non ho molto tempo, né soprattutto voglia, di mettermi a scrivere post... ma, siccome non mi va di perdere le buone abitudini "bloggatorie", me la cavo rispolverando un enigma facile facile (?) scelto tra quelli che avevo in serbo da tempo. E visto che nel mio ultimo post parlavo di numeri primi, rimango in tema...
I numeri primi sono quei numeri divisibili solo per 1 o per sé stessi. Nel 300 a.C. Euclide dimostrò che sono infiniti; pertanto è infinito anche il loro prodotto. Ma nonostante questo non è difficile calcolare l'ultima cifra del prodotto di questi numeri, e se la cifra delle decine di tale prodotto sia pari o dispari!
Allora? Dai che ce la fai! :-)

La GIF animata qui sopra rappresenta il crivello di Eratostene, un antico procedimento per il calcolo dei numeri primi.

lunedì 9 settembre 2013

In compagnia dei numeri primi

L'altro giorno ho voluto farmi un regalino e sono andata in edicola ad acquistare, al prezzo lancio di appena 1,99 €, la prima uscita della raccolta Il mondo è matematico – Scopri il lato più appassionante della matematica. Il primo dei quaranta volumi, a cura di Enrique Gracián, è dedicato a I numeri primi (sottotitolo Un lungo cammino verso l'infinito) e, anche se finora ho avuto solo il tempo di dargli una rapida sfogliata, mi è sembrato piuttosto ben fatto, piacevole da leggere, chiaro e divulgativo: persino troppo, considerando che difficilmente un argomento del genere è in grado di suscitare l'interesse di chi non ha un minimo di familiarità col mondo dei numeri.
La seconda uscita, comprendente due libri (Quando le rette diventano curve sulle geometrie non euclidee, e Matematici, spie e pirati informatici su decodifica e crittografia) sarà in edicola giovedì 12 settembre al prezzo di 9,99 €, e le successive uscite ogni martedì a partire dal 24 settembre, quando uscirà La sezione aurea sul linguaggio matematico della bellezza. Volendo è possibile ricevere comodamente a casa propria, senza spese di spedizione, l'intera opera (quattro volumi al mese) abbonandosi per telefono, via fax, via sms, tramite l'invio del buono di prenotazione che ho trovato allegato alla prima uscita, oppure collegandosi al sito www.rbaitalia.it e accedendo alla pagina dedicata; ho calcolato, correggimi se sbaglio, che se ti abboni l'intera opera dovrebbe venirti a costare 371,62 € (mica bruscolini, ma se l'argomento ti appassiona...). Il piano dell'opera puoi sfogliarlo qui.
Per quanto mi riguarda escludo, sia pur a malincuore, di collezionare l'intera opera perché, pur avendo acquistato una libreria più capiente appena due anni fa, sono già a corto di spazio. Ma di sicuro correrò in edicola ogniqualvolta sarà disponibile un libro che mi interessa particolarmente! :-)
Il titolo del post fa riferimento a La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, uno dei romanzi più sopravvalutati che io abbia mai letto (Premio Strega 2008, ma per piacere...!). Si distingue soltanto per qualche guizzo di originalità qua e là, come nel brano seguente che chiarisce il senso del titolo del libro.
Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l'uno all'altro. Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.
Comunque a me l'idea di stabilire un parallelismo tra coppie di numeri e di persone, la quale rappresenta il leitmotiv del libro, non è proprio andata giù. Numeri e persone appartengono a realtà lontane anni luce: quanto i primi sono essenziali, rigorosi, perfetti (anche quelli non propriamente tali), tanto le seconde sono complicate, non di rado assai più irrazionali rispetto ai numeri omonimi e spesso incomprensibili; vabbè, per molti anche la matematica lo è... ;-)

domenica 8 settembre 2013

Una foresta (di ghiaccio) sulle Ande

A prima vista si potrebbe quasi avere l'impressione che l'Astronomy Picture of the Day pubblicata ieri con il titolo Night in the Andes Ice Forest ritragga un paesaggio immaginario o extraterrestre... e invece si tratta di una foto scattata da Babak Tafreshi di The World at Night sul nostro pianeta: sulle Ande, appunto.


[cliccaci sopra per ingrandire, ché merita... :-)]
Ed ecco la traduzione della relativa spiegazione.
Questa foresta di penitentes [si chiamano così perché ricordano appunto i penitentes spagnoli, i confratelli delle rispettive corporazioni penitenziali che, indossando abiti e cappe, accompagnano la Processione della Penitenza della confraternita di appartenenza durante la Settimana Santa, NdC] di neve e ghiaccio riflette la luce lunare che illumina l'altopiano del Chajnantor. La regione si trova nelle Ande cilene a un'altitudine di cinquemila metri, non lontano da uno dei più importanti osservatori astronomici del pianeta Terra, l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). Le forme appiattite dagli spigoli vivi e l'orientamento dei penitentes, alti fino a diversi metri, tendono a ridurre al minimo le loro ombre a mezzogiorno locale. Nell'atmosfera secca, fredda e rarefatta, la sublimazione guidata dalla luce solare è importante per la loro formazione. La sublimazione, transizione diretta dallo stato solido a quello gassoso, modella anche altre superfici del sistema solare, come quelle ghiacciate delle comete e le calotte polari di Marte. Sopra questo paesaggio da sogno si stende il cielo notturno meridionale. Vicino al bordo sinistro del panorama si possono notare le costellazioni di Pegaso, di Andromeda e di Perseo, dalle forme radicate nel mito. Le luminose e colorate stelle di Orione il Cacciatore sono vicino al centro, con la Grande Nube di Magellano e il polo Sud celeste all'estrema destra.
Passando il cursore del mouse sopra la foto pubblicata su APOD, compariranno gli schemi delle costellazioni con i relativi nomi.

sabato 7 settembre 2013

Come ho fatto a non pensarci prima?

Erano mesi che andavo in cerca di un hobby da coltivare: qualcosa che mi piacesse davvero, mi desse soddisfazione e che valesse la pena di approfondire. Un amico mi ha suggerito di iscrivermi a una scuola di balli caraibici... ma, anche se questo avrebbe l'indubbio vantaggio di aiutarmi a fare del moto, a distrarmi ed a conoscere gente nuova, tra le varie attività che potrei svolgere mi riesce difficile immaginarne una che mi entusiasmi di meno, e per la quale mi senta meno portata! ;-) Mumble mumble... cosa potrei fare? Pian piano sono arrivata alla risposta, che peraltro avevo sotto gli occhi da una vita: la fotografia! :-)
Ebbene sì, adoro fotografare da quando compii undici anni e i miei mi regalarono la prima macchinetta: ben presto cominciai a ricevere i primi complimenti per le mie creazioni, anche se all'epoca scattavo molte meno foto rispetto ad oggi, in quanto i rullini e il relativo sviluppo avevano un costo tutt'altro che trascurabile (con esito peraltro incerto) che da quando sono passata al digitale non devo quasi più sostenere. Quando mi trovo in un bel posto, non mi godo la visita appieno se non catturo nella mia fotocamera tutto ciò che di notevole mi capita davanti agli occhi: per questo è con una sorta di sofferenza che mi reco in musei e chiese dove è esplicitamente vietato fotografare. Non ho ancora superato una certa ritrosia ad immortalare le persone, e in questo mi attengo al principio confuciano della reciprocità: «Ciò che non vuoi che sia fatto a te, non farlo agli altri». ;-) Beh, a dire il vero da questo punto di vista sono parecchio migliorata: quest'estate mi è addirittura capitato più volte di domandare a perfetti sconosciuti il favore di scattarmi una foto ricordo... :-)
Il mio più grande difetto come fotografa dilettante è che scatto in maniera fin troppo istintiva, badando solo all'inquadratura (in genere senza attenermi a nessuna regola che non sia il mio gusto personale) e non curandomi più di tanto della luce e delle varie impostazioni: così facendo, la probabilità di scattare foto degne di nota è piuttosto bassa. Mi piacerebbe tanto affinare la mia tecnica allo scopo di catturare nella maniera più fedele possibile non soltanto la scena che si trova davanti ai miei occhi, ma anche le sensazioni che essa mi suscita: se ci riuscissi, potrei considerarmi veramente soddisfatta.
Giovedì sera sono andata all'Aurum per assistere alla serata Il filo e l'acrobata, nel corso della quale i fotografi Anna Di Prospero, Stefano Schirato e Stefano Lista hanno proposto diversi spunti di riflessione su bellezza e fotografia. Tutto molto interessante ed istruttivo... peccato che sia dovuta andar via prima della fine, perché l'evento si svolgeva all'aperto ed io in maniche corte stavo congelando! :-/ Comunque oggi pomeriggio sono tornata all'Aurum per visitare la mostra fotografica collettiva Lente ad Astra (la parola lente non c'entra con quella dell'obiettivo della fotocamera, anche se probabilmente il richiamo è intenzionale: trattasi di un avverbio latino, e l'intera locuzione significa «lentamente in direzione delle stelle»). La mostra, che ha un suo spazio anche su Facebook e su Twitter ed è curata dal summenzionato Stefano Lista, raccoglie 99 foto (più una ;-)) scattate da lui stesso e dagli allievi dei suoi corsi di fotografia, e strutturate in un percorso che ruota attorno a tre parole chiave: fear (paura) + hope (speranza) + love (amore) = life (vita). Se ti interessa visitarla affrettati, perché domani è l'ultimo giorno: l'orario di apertura sarà dalle 15:30 alle 23:30, e alle ore 17 è in programma una visita guidata. Il ricavato della vendita dei cataloghi (io l'ho preso, e ad ogni immagine è associato un QR Code che dà accesso a contenuti multimediali) e delle foto andrà alla Comunità di Sant'Egidio.
A questo punto ho deciso: mi iscrivo al primo Corso Alfa disponibile... e magari fra qualche mese una nuova stella splenderà nel firmamento degli artisti dell'obiettivo! ;-)

giovedì 5 settembre 2013

Chi lo vorrebbe, un futuro simile?

Oggi dopo pranzo ho deciso di concedermi un paio d'ore di pura evasione andando al cinema The Space di Montesilvano, l'unico multisala della zona dove posso sfruttare la mia nuova card Red di Grande cinema 3... ma, tra i film che mi sarebbero potuti interessare (RED 2, In trance), il solo che prevedesse una proiezione in orario pomeridiano era Elysium (qui il trailer). Per questo l'ho scelto, un po' per ripiego. E invece, pur non potendo considerarmi una grande estimatrice del genere fantascientifico, devo ammettere che mi è piaciuto un sacco! :-)
La trama in sintesi – La vicenda è ambientata in un mondo distopico, ovvero una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista, in sostanza l'opposto di utopia: per intenderci, basti pensare a 1984 di George Orwell. Nell'anno 2154 il grado di sovrappopolazione e di inquinamento del pianeta Terra ha ormai raggiunto livelli quasi insostenibili, e pochi privilegiati, ovvero i terrestri più abbienti, sono emigrati su Elysium, una gigantesca e avveniristica stazione spaziale dove si vive nel lusso e nel benessere ed è possibile guarire da qualsiasi malattia. Il ministro della difesa di Elysium è Jessica Delacourt (Jodie Foster), la quale attua un'implacabile politica di abbattimento delle astronavi cariche di disperati che approdano sulla stazione orbitante in cerca della salvezza (impossibile non pensare ai respingimenti dei barconi di immigrati che tentano di raggiungere le nostre coste sperando in una vita migliore). Sulla Terra Max Da Costa (Matt Damon), operaio in una fabbrica di droidi, rimane vittima di un incidente sul posto di lavoro che lo espone a una dose di radiazioni tale da condurlo alla morte nel giro di cinque giorni: per lui a questo punto l'unica possibilità di sopravvivenza è raggiungere Elysium ed introdursi in una delle miracolose capsule mediche. Anche Frey Santiago (Alice Braga), carissima amica d'infanzia di Max, avrebbe un disperato bisogno di accedere ad una di quelle capsule per salvare la vita della figlioletta Matilda (Emma Tremblay), malata terminale di leucemia. Max chiede a Spider (Wagner Moura) un biglietto per salire a bordo di una delle astronavi dirette clandestinamente su Elysium, ma non ha denaro a sufficienza per pagarlo. Allora Spider gli propone una missione pericolosissima: catturare un facoltoso abitante di Elysium per estrarre dal suo cervello codici, password e ogni possibile dato utile ad avere accesso a enormi ricchezze. Dopo molte peripezie Max, equipaggiato con un potente esoscheletro meccanico che ne moltiplica la forza muscolare, riesce a "scaricare" il contenuto del cervello del suo capo, John Carlyle (William Fichtner), nel proprio, ma non sa che tra i dati che esso conteneva c'era anche un programma dalle straordinarie potenzialità: così importante che la Delacourt è disposta a tutto pur di impadronirsene, ma anche tale da poter migliorare radicalmente il destino dei poveri abitanti della Terra.
Ripeto, la fantascienza non è esattamente il mio genere prediletto... eppure questo film l'ho trovato davvero avvincente, con effetti speciali notevoli, e pure emozionante, perché a mio parere dà parecchio risalto al lato umano dei personaggi: il coraggio e l'eroismo di Max e l'amore materno di Frey, contrapposti alla spietatezza di Jessica e del soldato potenziato Kruger (Sharlto Copley). Unico appunto, le scene di combattimento, sebbene realizzate a regola d'arte, le ho trovate fin troppo lunghe e complicate da seguire: non vedevo l'ora che terminassero per scoprire chi avrebbe avuto la meglio... ;-)
A questo punto sono proprio curiosa di guardare District 9, la precedente pellicola diretta dal regista e sceneggiatore sudafricano Neill Blomkamp, che a detta di molti era ancora migliore di questa.

martedì 3 settembre 2013

Alla scoperta di una valle incantata


Il mio mese di settembre è cominciato nel migliore dei modi, con una camminata piuttosto faticosa ma esaltante in una soleggiata ma non eccessivamente calda domenica di fine estate (ora purtroppo sono già alle prese con preoccupazioni ed incombenze per niente leggere, ma questo è un altro discorso, ed eviterò di parlarne in questa sede). Ho preso parte all'escursione nella Riserva naturale della Valle dell'Orfento, nel cuore del Parco Nazionale della Majella, organizzata dall'associazione Itinerari d'Abruzzo con sede presso l'Osservatorio del Mare di San Salvo (qui il sito e qui la pagina Facebook). Le nostre guide, Alessio e Tiziana, ci hanno condotti alla scoperta di un ambiente selvaggio e splendido, dove nel corso dei millenni la forza della natura e dell'acqua hanno plasmato le pareti rocciose in maniera stupefacente. Il corso del fiume Orfento, con le sue piccole rapide e il placido fragore così rilassante da farti sentire in pace con il mondo, ci ha fatto compagnia per la maggior parte del tragitto, avvenuto quasi interamente all'ombra degli alberi. Il percorso, lungo ben 17 chilometri circa (per altri equivarranno a poco più di una passeggiata, ma per me sono tantissimi!), ha richiesto più tempo rispetto alle 6,5-7 ore previste in condizioni ottimali, per via delle numerose soste. Giuro che non sono l'unica responsabile di tanta lentezza, anche se spesso tendevo a rimanere indietro rispetto al gruppo, soprattutto in discesa quando gli scarponi nuovi con tanto di calzettoni anti-vesciche, che in piano e in salita calzavano alla perfezione, mi facevano un male tremendo; comunque ho già pensato a qualche accorgimento che mi permetta di non dover più patire simili pene la prossima volta! Notando che ero in difficoltà, Alessio mi ha invitata ad andare in testa per dare il ritmo al gruppo... e come per magia il mio passo si è fatto più sicuro e spedito: si vede che sotto sotto sono una leader! ;-)
Ci siamo incamminati partendo dal ponte di Caramanico Terme alle 10 del mattino (di norma le escursioni cominciano molto prima... yawn!), e abbiamo raggiunto il paese, punto d'arrivo del nostro percorso, verso le ore 20. Se non avessimo concluso il tragitto così tardi, a pensarci bene, non avrei potuto scattare la fotografia che apre il post, e che per i miei gusti è la più bella di tutte (merito di Madre Natura, chiaro), anche se probabilmente gli esperti la giudicherebbero nel complesso troppo scura: che meraviglia, il cielo che si accende dei colori del tramonto ed è velato da qualche nuvola rosea, dopo essere rimasto terso per quasi tutta la giornata... :-)
Ma ora basta, ho scritto fin troppo: lascio la "parola" alle foto che, pur non potendo rendere appieno lo splendore di ciò che ho visto con i miei occhi, magari ti faranno venire voglia di visitare questo posto incantato, sempre che tu non lo conosca già; in tal caso... perché non tornarci? ;-)