domenica 29 aprile 2012

The Lord of the Fingers

Alessandro Capriccioli aka Metilparaben si è occupato più volte nel suo blog delle ordinanze talora oltremodo restrittive, fino a diventare quasi grottesche, emanate da Gianni Alemanno, sindaco della sua città, Roma: provvedimenti che penalizzano la vivibilità della Capitale senza giovare in maniera sostanziale alla sicurezza, leitmotiv dell'ultima campagna elettorale per il Campidoglio... anzi.
Nel corso dell'odierna edizione del Tg2 delle 13 (servizio numero 13) ho sentito che l'anziano burattinaio di origine palermitana Marcello Gorgone in arte Marcel, amatissimo dai visitatori grandi e piccini di piazza Navona, ha tenuto ieri pomeriggio il suo ultimo spettacolo in quella splendida cornice, nella quale si esibiva oramai da vent'anni: il nuovo regolamento del Comune di Roma impone infatti delle restrizioni all'esibizione di tutti gli artisti di strada in alcune piazze storiche della città, compresa piazza Navona. Qui sotto puoi vedere la videointervista pubblicata da Ernesto Cinquenove nel suo vlog: in essa Marcel accenna un paio delle sue migliori performance e parla della sua autobiografia, dal titolo Il signore delle dita (qui il book trailer).


Nel gruppo Facebook Tutti quelli che si divertono con Marcel Gorgone in piazza navona è stata segnalata la petizione L'Artista Marcel Gorgone, deve restare in Piazza Navona, con l'obiettivo di raccogliere mille firme: finora siamo a quota un centinaio circa. Anche se in genere sono piuttosto scettica circa l'efficacia delle petizioni online, in questo caso ho voluto firmare, ed invito anche te a farlo: chissà che la voce della Rete non si faccia sentire abbastanza forte da convincere chi di dovere a lasciare che Marcel continui ad esercitare la sua arte poetica e fiabesca nella piazza di cui è ormai divenuto un simbolo.

venerdì 27 aprile 2012

Caro signor Mozilla...

C'era una volta un software, per la precisione un browser internet, del quale veniva rilasciata una nuova versione solamente in concomitanza con l'introduzione di novità e migliorie davvero significative: il 9 novembre 2004 fu la volta della versione 1, il 23 ottobre 2006 della 2, il 17 giugno 2008 della 3 e il 22 marzo 2011 della 4. A questo punto gli sviluppatori decisero di "mettere il turbo", accelerando all'impazzata i rilasci delle nuove versioni: la 5 uscì il 21 giugno 2011, la 6 il 16 agosto 2011, la 7 il 27 settembre 2011, la 8 l'8 novembre 2011, la 9 il 21 dicembre 2011, la 10 il 31 gennaio 2012, la 11 il 14 marzo 2012... fino ad arrivare alla 12, rilasciata il 24 aprile 2012, ovvero tre giorni fa. Avrai forse capito che sto parlando di Mozilla Firefox: le date indicate, che si riferiscono alle versioni finali, le ho ricavate quasi tutte dalla relativa pagina di Wikipedia. E Mozilla Thunderbird, il "compare" di Firefox dedicato alla posta elettronica, è caratterizzato da una storia analoga. A quanto pare una tale accelerata è stata motivata dall'intento di non rimanere indietro rispetto a Google Chrome, che questa politica dei rilasci frequenti l'aveva già adottata in precedenza... e fin qui poco male, se non fosse che magari sono altre le peculiarità di Chrome da cui gli sviluppatori di Firefox dovrebbero prendere esempio, a cominciare dalla prestazioni (in termini di velocità e di oculato impiego delle risorse), un aspetto su cui a detta di molti il browser targato Mozilla non può assolutamente competere con quello di Google. Per me la vera seccatura è che, ad ogni aggiornamento di versione, mentre da una parte non osservo miglioramenti degni di nota, dall'altra alcune delle estensioni che ho installato mi vengono disattivate perché non più compatibili. Anche gli ultimi aggiornamenti che ho effettuato ieri hanno mietuto delle "vittime", per fortuna non utili e fondamentali come in altre occasioni: si trattava in effetti dei temi, ovvero delle estensioni che determinano l'aspetto dell'interfaccia (quelli di default non mi piacciono proprio, ecco! :-/). Dopo aver installato Firefox 12, mi è toccato rimpiazzare il tema yogurttree con Silvermel. Stesso discorso per l'aggiornamento di Thunderbird alla versione 12: poiché Classic Reloaded non era più compatibile, l'ho sostituito con Nuvola TB. Al mio tema preferito in assoluto, Mostly Crystal, che avevo installato sia su Firefox sia su Thunderbird, ho dovuto dire addio già in occasione del passaggio dalla versione 8 alla 9: infatti il tempo e l'impegno necessari per aggiornare il codice in continuazione hanno convinto lo sviluppatore, sia pur a malincuore, a desistere. (Lo sviluppo di Mostly Crystal per la suite di applicazioni internet SeaMonkey invece prosegue, almeno per il momento)
Concludo con parole abbastanza terra terra, appropriate per un'utente non particolarmente avanzata qual io sono: caro signor Mozilla, non pensi che sarebbe il caso di darsi una calmata? ;-)

mercoledì 25 aprile 2012

Google in the Eighties

Giorni fa, dopo aver letto l'ormai consueto post domenicale in cui Claudiappì presenta dieci chicche scovate in Rete, non ho potuto non segnalare anche nel mio tumblr il video seguente, basato su codice sorgente scritto in QuickBasic/QB64, caricato nel canale YouTube di Squirrel-monkey e intitolato If Google were invented in the '80s... (Se Google fosse stato inventato negli anni '80... e invece è stato fondato nel 1997).


Ieri, leggendo uno degli articoli scritti da Paolo Attivissimo per riassumere gli argomenti trattati nella scorsa puntata della sua trasmissione radiofonica, ho scoperto che gli austriaci di mass:werk si sono ispirati proprio a quel video per realizzare Google BBS Terminal, una versione del celebre motore di ricerca perfettamente funzionante, anche se solo testuale. Qui sotto puoi vedere come appare la home page al termine di un caricamento tanto lungo quanto fittizio, accompagnato dagli indimenticabili suoni di un modem analogico: negli anni '80 le odierne connessioni ultraveloci erano impensabili, si sa! ;-)


E questa è la prima pagina dei risultati che ho ottenuto cercando la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto...


... a confronto con la corrispondente SERP di Google versione 2012. ;-)


L'utilità di questo gioiellino geek? Beh, è tendente a zero, ma il fascino per i nostalgici è enorme! :-)

[UPDATE del 26 aprile] Mi ero dimenticata di provare la funzione I'm feeling lucky (Mi sento fortunato) alla quale si accede selezionando L anziché S nella home page. L'ho appena fatto, e... beh, funziona proprio come mi aspettavo: terminato il caricamento, si viene reindirizzati direttamente al primo risultato di ricerca, nel mio caso la pagina di Wikipedia.

martedì 24 aprile 2012

Safe mode, e passa la paura

Non è la prima volta che ne parlo... ma male non fa di certo, tornare di tanto in tanto sulla questione! ;-) Mi riferisco al problema delle estensioni di Mozilla Firefox che talvolta possono provocare un comportamento indesiderato da parte dell'ottimo browser libero, open source e multipiattaforma.
Qualche giorno fa mi sono resa conto che utilizzando Firefox non riuscivo più a consultare i feed sottoscritti in Google Reader: pur accedendo regolarmente al mio account Google, il riquadro nel quale ero solita leggere il contenuto dei feed risultava inesorabilmente vuoto. Ho provato a riavviare il browser in modalità provvisoria (safe mode) cliccando sul pulsante Firefox, passando il cursore su Aiuto e selezionando Riavvia disattivando i componenti aggiuntivi. (Se la barra dei menu è visualizzata, l'opzione Riavvia disattivando i componenti aggiuntivi la troverai direttamente nel menu Aiuto) Con tutte le estensioni disattivate Google Reader ha ripreso a comportarsi come si deve, quindi il malfunzionamento doveva dipendere con ogni probabilità da una di esse... sì, ma da quale? Disattivandole a gruppetti per fare prima (in effetti al momento ne ho installate una trentina), sono alfine riuscita ad isolare la "colpevole": trattavasi, chissà come mai, di IE Tab Plus (FF 3.6+), addon che permette di utilizzare il motore di rendering di Internet Explorer all'interno di Mozilla Firefox. In parole povere, mi è necessaria per navigare nei siti – purtroppo ne esistono ancora, eccome... :-/ – che tocca visitare con Internet Explorer, in quanto Firefox non riesce a visualizzarli in maniera ottimale. Ho rimosso l'estensione incriminata, al suo posto ho installato l'equivalente IE Tab V2 (Enhanced IE Tab)... e il problema di cui sopra non si è più ripresentato. Chissà, magari questo mio resoconto potrà tornare utile a qualcuno che dovesse incappare in un inconveniente analogo... :-)

domenica 22 aprile 2012

C'è solo un capitano!

Il personaggio di copertina del numero 16 del settimanale Vanity Fair in edicola da mercoledì 18 aprile è il calciatore Alessandro Del Piero. Nell'intervista pubblicata all'interno, rilasciata a Giovanni Audiffredi e corredata da foto esclusive di Maki Galimberti, l'attuale capitano (da ben undici stagioni) nonché giocatore simbolo della Juventus si confessa a tutto tondo. Dal dolore per la morte del padre nel 2001 al rammarico per aver giocato poco o niente quest'anno, e soprattutto per non poter realizzare il suo sogno di concludere la carriera in bianconero dopo quasi due decenni (lo volle Giampiero Boniperti nel 1993, e fu uno dei pochi giocatori a rimanere fedele alla società anche nell'annus horribilis della retrocessione in Serie B): infatti il suo contratto scadrà il 30 giugno prossimo, e già mesi fa il presidente Andrea Agnelli preannunciò che per il trentasettenne attaccante (compirà 38 anni il 9 novembre) quella in corso sarebbe stata l'ultima stagione a Torino. Il nostro numero 10, pur tenendosi alla larga dalle polemiche, non ha comunque nessuna intenzione di smettere di giocare, tanto è vero che dopo 10+ del 2007 ha in uscita un altro libro, un diario intimo scritto con il giornalista Maurizio Crosetti, dall'eloquente titolo Giochiamo ancora. Ecco quanto afferma nell'intervista a Vanity Fair: «io non sono quello che pensano di me un allenatore o un presidente, io sono quello che dimostro di essere, sono quello che io stesso penso di me. Per primo saprò quando dovrò smettere, ma non ancora: la mia passione per il gioco è troppo viva».
Ma parliamo un po' di numeri. Del Piero detiene tra l'altro il primato assoluto di reti (289) e di presenze (700) nella Vecchia Signora, con la quale ha vinto 15 trofei tra cui 5 scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa Italia. È il calciatore ad aver segnato in Italia più gol con la stessa squadra. Nella classifica delle presenze vestendo la stessa maglia è quarto dietro il milanista Paolo Maldini (902), l'interista Javier Zanetti (794) e il romanista Francesco Totti (706). Quest'anno in Serie A ha giocato appena 450 minuti complessivi su un totale di 19 presenze, ma ha al suo attivo due reti: non mi sembra affatto disprezzabile, come media realizzativa... ;-)
A questo punto mi rivolgo ad Andrea Agnelli: presidente, ci ripensi, si tenga stretto Alex fino a quando non sarà lui a decidere che è arrivato il momento di ritirarsi (e ovviamente non lo lasci lì a scaldare la panchina!). Non si preoccupi unicamente di rassicurare gli azionisti... pensi a noi tifosi, che questo giovanotto lo stimiamo non soltanto come sportivo ma anche come persona, un'autentica perla rara in un mondo del calcio malaaato (cit.). E onori la memoria di suo zio Gianni, che ne apprezzava il talento a tal punto da averlo ribattezzato Pinturicchio (un soprannome che sulle prime il diretto interessato non mostrò di gradire particolarmente... ;-)). Guardi che, se non mi dà ascolto, c'è il serio rischio che si scateni l'ultrà dormiente in me: il titolo del post è già di per sé un presagio... ;-)

giovedì 19 aprile 2012

La Terra non aspetta

Oggi vorrei cominciare col citare un paio di scene tratte dal film The Day After Tomorrow – L'alba del giorno dopo, uscito nelle sale nel 2004 per la regia di Roland Emmerich.
La prima sequenza è ambientata nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale.
Professor Hall: Quello che abbiamo ricavato dalle carote di ghiaccio è la prova di un cataclismico mutamento climatico avvenuto all'incirca diecimila anni fa. La concentrazione nel ghiaccio di gas serra di origine naturale ci rivela che un surriscaldamento incontrollato spinse il pianeta in una glaciazione che durò due secoli.
Primo delegato: Non capisco, pensavo che ci avrebbe parlato di surriscaldamento globale, non di ere glaciali.
Professor Hall: Sì, è un paradosso, ma il surriscaldamento può innescare il fenomeno contrario. Lo posso spiegare. L'emisfero settentrionale deve il suo clima temperato alla corrente nord-atlantica. Il calore del Sole arriva all'Equatore, ed è trasportato a nord dall'oceano. Ma il surriscaldamento terrestre, che fonde le calotte polari, disturba questo flusso, che alla fine si arresterà... e quando ciò avverrà, tanti saluti al clima temperato.
Secondo delegato: Mi scusi, quando pensa potrebbe verificarsi, professore, quando?
Professor Hall: Non lo so. Forse tra cento anni, forse tra mille. Ma quello che so è che, se non agiremo in fretta, saranno i nostri figli e i nostri nipoti a doverne pagare il prezzo.
Vicepresidente Becker: E chi pagherà il prezzo degli accordi di Kyoto? Costeranno centinaia di miliardi di dollari all'economia mondiale.
Professor Hall: Con tutto il rispetto, signor vicepresidente, il costo del non fare niente sarebbe ancora più alto. Il nostro clima è fragile. Se continueremo a inquinare l'ambiente e a bruciare combustibili fossili, presto le calotte polari spariranno.
Vicepresidente Becker: Professor Hall, la nostra economia al momento è fragile almeno quanto l'ambiente: dovrebbe tenerlo a mente, prima di fare proclami sensazionalistici.
Professor Hall: Vede, l'ultimo blocco di ghiaccio che si è staccato aveva le dimensioni dello Stato del Rhode Island. E c'è chi trova che questo è sensazionale.
[SPOILER ALERT] Nell'altra scena, che precede di poco i titoli di coda, l'ex vicepresidente Becker, divenuto il nuovo presidente degli Stati Uniti, tiene il suo primo discorso alla nazione.
Queste ultime settimane ci hanno lasciato dentro un profondo senso di umiltà davanti al potere distruttivo della Natura. Per molti anni siamo andati avanti con l'illusione di poter continuare a sperperare le risorse naturali del pianeta senza subire conseguenze. Ci sbagliavamo. Io mi sbagliavo.
Trovo che nel suo genere (quello fantascientifico-apocalittico) The Day After Tomorrow sia piuttosto istruttivo nonché abbastanza attuale, e gli spezzoni che ho appena citato mi sembrano perfetti per introdurre l'argomento di cui voglio parlare oggi: il Giorno della Terra, in inglese Earth Day, che si celebrerà domenica prossima, 22 aprile, come avviene ogni anno da 42 anni, in 175 Paesi del mondo.
La ricorrenza, nata per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, è dedicata all'ambiente e alla salvaguardia del pianeta, e costituisce un'importantissima occasione per valutarne le problematiche: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili. È necessario perseguire soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo; queste soluzioni includono il riciclaggio dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali e la protezione delle specie minacciate.
L'obiettivo per la Giornata Mondiale della Terra 2012 è mobilitare il pianeta per dire una sola cosa: la Terra non aspetta. Le questioni ambientali sono state messe nel cassetto perché siamo nel bel mezzo di una recessione economica globale. Eppure i problemi della Terra non si placheranno solo perché abbiamo scelto di ignorarli.
Nel sito della Giornata Mondiale della Terra, partner italiano dell'Earth Day Network guidato dal gruppo decrescita.com, potrai...
  • trovare tantissime informazioni e link per approfondire la questione;
  • consultare l'elenco degli eventi previsti in occasione del 22 aprile ed inserirne di nuovi;
  • comunicare la tua Azione del Buon Senso, ovvero una di quelle azioni che ognuno di noi può compiere quotidianamente per dimostrare il proprio amore per la natura e per il pianeta che lo ospita [o magari solo per risparmiare del denaro ;-)];
  • calcolare la tua impronta ecologica, ovvero la quantità di risorse naturali necessarie per sostenere il tuo stile di vita (scoprire quanto possa essere grande l'impatto che hai sull'ambiente ti impressionerà, te lo assicuro).
Merita senz'altro una segnalazione la photogallery pubblicata da Boston.com alla vigilia dell'Earth Day, la quale documenta gli sforzi per utilizzare le fonti di energia rinnovabili e gli effetti di diverse forme di inquinamento. E non mancano neppure notevoli testimonianze della bellezza della Natura in tutti i suoi aspetti: ne riporto qui di seguito alcune.
Una coccinella in volo da un filo d'erba all'altro nel Rooks Park di Walla Walla, nello stato di Washington...


... uno stambecco sulle rocce nel deserto del Negev in Israele...


... le luci fra l'Antartide e l'Australia fotografate da un astronauta che si trovava a bordo della Stazione Spaziale Internazionale...


... la Luna sopra il monte Vrenelisgaertli, vicino alla città svizzera di Glarona...


... e, last but not least, il nostro Etna durante un'eruzione.


Concludo ricordando un saggio proverbio Masai: «Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli».

lunedì 16 aprile 2012

Riconoscimento di paternità

Navigando su internet anni fa trovai, in una pagina tipo questa, un divertente brano umoristico dal titolo Come cambiare un pannolino; in esso un uomo non meglio identificato illustrava con arguzia i vari passaggi previsti dalla poco piacevole incombenza, basandosi palesemente su esperienze personali abbastanza "fresche". Oltre a uno spirito assai brillante, dal testo traspariva una cultura fuori dal comune... ma soltanto adesso ho scoperto che a scriverlo è stato un intellettuale del calibro di Alessandro Baricco, del quale apprezzai parecchio il romanzo Oceano mare. Il brano summenzionato venne pubblicato nell'edizione 2001 dell'agenda Smemoranda, e se ne trova traccia sia nel sito della mitica Smemo sia in quello dello stesso scrittore, denominato guarda caso OceanoMare. Come accennavo, il problema è che in Rete la paternità dell'opera si è persa per strada nella maggior parte dei casi, come in quello di Nonciclopedia che classifica il brano genericamente come "manuale", o peggio è stata alterata: leggendo qui sembrerebbe che lo scritto sia opera dell'ingegno di un certo Alberto, papà di Michelle, mentre qui in calce al testo compare il nome di tal Max Romano Polidori. Eppure non dovrebbe volerci un grosso sforzo a riconoscere la paternità di una creazione altrui rinunciando ad appropriarsene, eh!... A me questo sembra davvero il minimo sindacale della correttezza, previsto peraltro, senza bisogno di scomodare il copyright, dalla licenza Creative Commons meno restrittiva in assoluto, la CC BY attualmente arrivata alla versione 3.0, la quale richiede come unica condizione l'attribuzione della paternità dell'opera. In conclusione, tutto questo rafforza la mia convinzione che, quando è necessario risalire con certezza alle fonti originarie di una determinata citazione, la Rete vada usata con particolare cautela: del resto, come pare che abbia affermato nientepopodimenoché Abramo Lincoln, «Il brutto delle citazioni che trovi in internet è che non ne puoi verificare la validità»... ;-) ;-) ;-)

domenica 15 aprile 2012

Il primo e ultimo viaggio del Titanic

Casomai non ne fossi al corrente – anche se francamente la vedo difficile – ti ricordo l'odierna ricorrenza: esattamente cento anni fa, meno di tre ore dopo la collisione con un iceberg, si inabissava nel gelido Oceano Atlantico il leggendario Titanic, che aveva intrapreso il suo viaggio inaugurale il 10 aprile 1912 salpando da Southampton alla volta di New York. [Per l'esattezza la nave era denominata RMS Titanic, dove RMS è l'acronimo di Royal Mail Ship, prefisso usato dalle imbarcazioni che trasportano la posta per conto della British Royal Mail] Nel naufragio del lussuoso transatlantico, vanto (?!) della compagnia britannica White Star Line che per ironia della sorte era stato definito unsinkable (inaffondabile), persero la vita 1517 dei 2229 passeggeri imbarcati compreso l'equipaggio, mentre i 712 superstiti furono tratti in salvo dalla nave Carpathia; altre ricostruzioni riportano cifre leggermente differenti... ma di fronte a una tragedia così enorme non credo che abbia senso impuntarsi sui numeri precisi. Su Wikipedia puoi trovare un resoconto abbastanza esauriente dell'accaduto, che dedica ampio spazio alle responsabilità umane, dalla sottovalutazione del rischio-ghiaccio all'insufficiente numero di scialuppe di salvataggio. Per quanto riguarda il responsabile "inanimato", ovvero l'iceberg, eccone una foto tratta dalla ricchissima photogallery pubblicata da Boston.com alla vigilia del centenario.


Alle drammatiche vicende del Titanic il cantautore italiano Francesco De Gregori ha dedicato una delle sue canzoni più note... per non parlare del celebre film omonimo pluripremiato che nel 1997 lanciò definitivamente nell'olimpo di Hollywood i protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, e che in occasione del centenario è tornato nelle sale in versione tridimensionale. In genere il 3-D non nativo ma convertito in post-produzione lo trovo deludente... ma, avendo presente la meticolosa cura dei dettagli tipica del regista James Cameron, mi aspetto grandi cose dalla visione del nuovo Titanic sul grande schermo.
Questa foto del relitto localizzato sul fondo dell'oceano nel 1985, tratta anch'essa dalla summenzionata photogallery, mi ha riportato alla memoria una scena tra le più famose della storia del cinema («Ti fidi di me?», «Sto volando!»), ma purtroppo anche una sua rielaborazione parodistica a dir poco cinica... :-/


Il successo mondiale del film Titanic è andato di pari passo con quello di My Heart Will Go On, il tema portante della colonna sonora interpretato dalla splendida voce [secondo il mio punto di vista, almeno! ;-)] di Céline Dion. Non so se stupirmi o meno del fatto che Kate Winslet abbia confessato di sentirsi ormai letteralmente nauseata da quel pezzo...

venerdì 13 aprile 2012

Consigli per la vita

Stamattina l'attore Flavio Insinna ha partecipato al Ruggito del coniglio su Radio2, e successivamente nel blog della trasmissione è stato pubblicato il video del suo intervento. Il popolare showman romano ha recitato il monologo finale del film The Big Kahuna, che nel 2002 irruppe nella classifica italiana come singolo con il titolo Accetta il consiglio... per questa volta; il progetto discografico era firmato dal deejay Linus, con una base musicale curata da Alex Farolfi e la voce narrante di Giorgio Lopez, doppiatore italiano di Danny DeVito.
A proposito di consigli... se non hai visto The Big Kahuna, primo e purtroppo a quanto pare anche unico film di John Swanbeck datato 1999, te lo consiglio vivamente: la pellicola, tratta dalla commedia teatrale Hospitality Suite di Roger Rueff il quale ha firmato anche la sceneggiatura del film, costituisce un avvincente saggio di bravura dei tre protagonisti, il summenzionato Danny DeVito, Peter Facinelli e l'immenso Kevin Spacey, con un'ambientazione quasi interamente confinata in una camera d'albergo, il che tradisce l'impostazione teatrale dello stesso regista.
Tornando al monologo, su Wikipedia ho scoperto la storia che c'è dietro. Nel 1999 il cineasta australiano Baz Luhrmann si cimentò nel ruolo di produttore discografico lanciando un singolo di successo interpretato dall'attore australiano Lee Perry, Everybody's Free (To Wear Sunscreen), il cui testo riproduceva un articolo intitolato Advice, like youth, probably just wasted on the young, scritto da Mary Schmich e pubblicato sul quotidiano Chicago Tribune nel 1997; a quanto pare, l'attribuzione allo scrittore americano Kurt Vonnegut non è altro che una leggenda metropolitana. Insomma, per farla breve, è proprio quello il brano che si sente prima e durante i titoli di coda di The Big Kahuna... con il piccolo particolare che ogni riferimento al sunscreen (crema solare) è scomparso. ;-)
Riporto di seguito la traduzione italiana del monologo, che qui è messa a confronto con la versione in lingua inglese.
Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto, e in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte, e che aspetto magnifico avevi! Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio. Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato: canta. Non essere crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perdere tempo con l'invidia. A volte sei in testa, a volte resti indietro. La corsa è lunga, e alla fine è solo con te stesso. Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa. Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto. Rilassati. Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno. Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno. Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant'anni. Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro. Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi, senza paura, e senza temere quel che pensa la gente. È il più grande strumento che potrai mai avere. Balla, anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno. Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentire orrendo. Cerca di conoscere i tuoi genitori: non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli: sono il miglior legame con il passato, e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, i più preziosi, rimarranno. Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po', ma lasciala, prima che ti indurisca. Vivi anche in California per un po', ma lasciala, prima che ti rammollisca. Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant'anni sembreranno di un ottantacinquenne. Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga. Ma accetta il consiglio... per questa volta.
Emozionante, non è vero? Ma se è per questo, di citazioni degne di nota la sceneggiatura di The Big Kahuna ne riserva molte altre. E se vuoi saperne di più sul significato del titolo del film, la risposta te la dà la solita Wikipedia.

giovedì 12 aprile 2012

Pasquetta sulla neve

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Sarà forse qualche ridente laghetto alpino...? Acqua [in senso ludico, non idrico ;-)]... la foto che puoi vedere qua sopra l'ho scattata lunedì scorso al lago di San Domenico, che è abruzzese DOC: si trova infatti nel comune di Villalago, in provincia dell'Aquila. Alimentato dal fiume Sagittario, le cui gole costituiscono un'importante riserva naturale, nel suo piccolo è talmente suggestivo che ci si dimentica del fatto che sia di origine artificiale...
Sulle rive del lago sorge l'eremo di San Domenico, comprendente una grotta scavata un millennio fa nella roccia, secondo la tradizione, da San Domenico abate, uno dei numerosi santi e beati accomunati dal diffuso nome di battesimo, nato a Foligno nell'anno 951 e morto a Sora nel 1031 dopo aver vissuto appunto a Villalago per anni.
Il lago di San Domenico è sovrastato dal piccolo centro abitato di Villalago, che merita senz'altro una visita: si tratta infatti di uno dei borghi più belli d'Italia, dotato di attrattive come la chiesa della Madonna di Loreto e la rocca, la quale assieme al vecchio municipio ospita il museo delle arti e tradizioni popolari.
Lasciata Villalago, era impensabile non fare un salto nella poco distante cittadina di Scanno, anch'essa tra i borghi più belli d'Italia, il cui lago (che comunque appartiene per tre quarti al comune di Villalago) è indubbiamente più conosciuto ed esteso rispetto a quello di San Domenico.
Strano a dirsi, dopo il memorabile nevone del febbraio scorso, sono stata ben lieta di trovare anche a Pasquetta la neve, che tendenzialmente si addice di più al periodo natalizio: tutto quel candore donava al paesaggio un'atmosfera davvero magica! :-)
Concludendo... ecco qui di seguito l'intero album fotografico della mia Pasquetta.

domenica 8 aprile 2012

L'Easter Egg più nerd che ci sia!

Da tempo mi sono resa conto che festeggiare la Pasqua con un minimo di originalità è impresa impossibile... per cui ogni anno mi limito a "saccheggiare" le idee più carine che scovo in Rete. Oggi è toccato al seguente tweet di Mirko Lalli...

[Immaginavo che i tweet incorporati dovessero avere un layout grafico migliore... ma dov'è che avrò sbagliato?!]
Purtroppo, basandomi sulla configurazione che utilizzo abitualmente (sistema Windows 7, browser Mozilla Firefox), tutto ciò che ho ottenuto googlando la criptica formula è stato il messaggio «I grafici 3D richiedono un browser web e un sistema che supportino WebGL». Con Internet Explorer, non ne parliano neanche. Maggior fortuna ho avuto ripetendo l'operazione con Google Chrome come browser, sempre sotto Windows 7, oppure riprovando con Firefox, questa volta in ambiente Linux Mint. Quello che compare in questi casi è un simpatico uovo che fluttua nello spazio tridimensionale. Agevoliamo uno screenshot...


Peccato che qualcuno non abbia pensato a riprodurre almeno schematicamente la sagoma di una colomba pasquale: quella sì che sarebbe stata una trovata ineguagliabile! :-)

sabato 7 aprile 2012

Turn off the light!

Oggigiorno, se si desidera osservare degnamente il cielo stellato, in particolare in occasione di qualche evento astronomico degno di nota, bisogna rassegnarsi a prendere l'auto e recarsi a una certa distanza dai centri abitati, preferibilmente in alta quota, dove l'aria è più pura e l'illuminazione urbana non può condizionare negativamente la visione. Il problema dell'inquinamento luminoso, al quale accennai tempo fa su questo blog, è stato trattato approfonditamente da maury nel corso del talk da lui tenuto in occasione del BeachCamp 2009.
In Abruzzo la legge regionale n. 12 del 3 marzo 2005 obbliga le amministrazioni a dotare la pubblica illuminazione delle cosiddette lampade cut-off, studiate in modo tale da non disperdere la luce verso l'alto concentrandola invece laddove serve, ovvero verso il basso (il che comporta, oltre alla riduzione dell'inquinamento luminoso, anche un risparmio energetico consistente e oltremodo auspicabile)... ma sta di fatto che ammirare decentemente le costellazioni rimanendo in città è ancora un'utopia.
Proprio ieri lo stesso maury ha linkato sul suo tumblelog un articolo pubblicato pochi giorni fa sul sito francese Astronomie Amateur 17, nel quale si fa il punto sulla situazione dell'inquinamento luminoso. Ne riporto qui di seguito la traduzione leggermente adattata.
Inquinamento luminoso, la progressione del "cancro" notturno
In soli vent'anni l'inquinamento luminoso dei paesi europei è aumentato considerevolmente, cancellando a poco a poco la volta celeste in molte città. Questa è la triste realtà che si può constatare direttamente attraverso queste due immagini prese dallo spazio tra il 1992 e il 2010 dai satelliti meteo americani DMSP (Defense Meteorological Satellites Program). La causa principale di questo fenomeno è la proliferazione eccessiva dell'illuminazione pubblica e privata su zone inutili, parcheggi, autostrade, rotatorie, siti industriali... e questo senza alcuna interruzione durante la notte.

L'evoluzione dell'illuminazione in Europa tra il 1992 e il 2010 risulta particolarmente evidente osservando la seguente GIF animata che mostra alternativamente le due immagini satellitari.

Si osservano diversi aspetti:
  • Le aree più luminose sono in correlazione con le zone ad alta densità di popolazione, ad esempio i grandi agglomerati urbani di Parigi, Londra e Roma. 
  • Le zone costiere sono più popolate rispetto all'entroterra, il che rende il contorno dell'Europa chiaramente visibile su queste immagini notturne. 
  • L'accrescimento delle aree luminose nella seconda immagine è anche un indicatore di crescita economica. Nel 1992 in Polonia le fonti d'illuminazione apparivano piuttosto deboli, mentre nel 2010 esse si sono moltiplicate. Nel corso di questi 18 anni, il PIL (Prodotto Interno Lordo) è cresciuto di circa 377 miliardi di dollari.
Ma oltre ad indicare la crescita demografica ed economica, i punti luminosi su queste immagini rappresentano anche zone dove il consumo energetico, le emissioni e l'inquinamento risultano elevati, contribuendo in modo significativo ai cambiamenti climatici.
I satelliti DMSP sono gestiti da NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e monitorano gli ambienti meteorologici e oceanografici, come pure le interazioni tra il Sole e la Terra, per conto del Dipartimento della Difesa americano. I dati dello strumento OLS (Operational Linescan System) dei satelliti DMSP sono utilizzati anche per osservare le illuminazioni urbane.
Il seguente breve video, realizzato il 6 ottobre 2011 dall'equipaggio della spedizione n° 29 all'interno della Stazione Spaziale Internazionale, mostra una panoramica della Terra dal Nordafrica al Kazakhstan settentrionale, passando per l'occidente dello Stretto di Gibilterra e l'Europa dell'Est.
Solo il Mar Nero, che spicca come una macchia scura circondata da aloni di luce urbana, appare relativamente risparmiato dall'illuminazione artificiale. Anche nelle zone ritenute relativamente isolate o desertiche sono visibili delle macchie di luce (estrazione di petrolio, di gas, piccole città...).
Il 31 marzo milioni di persone in tutto il mondo hanno spento simbolicamente le luci per un'ora allo scopo di manifestare contro i cambiamenti climatici. L'obiettivo dichiarato è quello di promuovere uno stile di vita più sostenibile e ridurre il nostro impatto sull'ambiente. Questo evento, denominato Earth Hour, ossia Ora della Terra [e documentato dalla photogallery di Boston.com, NdC], è rinnovato ogni anno dal WWF (World Wildlife Fund) con il concorso dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). È possibile sostenere l'associazione e partecipare a progetti di fornelli e lampade a energia solare che permettano di venire in aiuto ai 2 miliardi e mezzo di persone più povere del mondo, utilizzando l'energia del sole per riscaldare i cibi, sterilizzare l'acqua o semplicemente far luce.

giovedì 5 aprile 2012

SOS lontra

L'odierna foto del giorno di Focus.it ritrae una lontra immortalata in un atteggiamento davvero singolare: sembra quasi assorta in preghiera!


Colta da un guizzo d'inventiva, la redattrice che ha scritto l'articoletto a corredo dell'immagine ha vagheggiato che la bestiola stesse effettivamente pregando per la sopravvivenza della propria specie, minacciata dalla distruzione del suo habitat naturale, dall'inquinamento e dalla presenza invasiva dell'uomo, fattori questi che la rendono il mammifero terrestre a maggior rischio di estinzione in Italia: «Nei nostri corsi d'acqua, un tempo popolati da questo simpatico mustelide, ne sono rimasti ormai poco più di 200 esemplari, concentrati soprattutto al Sud (Calabria, Basilicata, Campania e Puglia) e in alcune zone del Centro (Molise e Abruzzo)».
In particolare, l'Abruzzo può vantare la presenza di un Centro Lontra, situato all'interno della suggestiva Riserva Naturale Controllata (nonché Oasi WWF) del Lago di Penne, dove la vegetazione e le acque pulite (quelle del fiume Tavo, le quali hanno dato origine al bacino artificiale in questione) sono l'ideale per favorire la riproduzione della specie, caratterizzata da una morfologia che la rende particolarmente adatta alla vita acquatica. Purtroppo, quando l'estate scorsa ho visitato la riserva – una passeggiata piacevolissima e per nulla impegnativa, alla portata di tutti o quasi – di lontre non ne ho vista neanche l'ombra, anche perché si tratta di un animale notturno... e a maggior ragione non ve ne è traccia nel piccolo reportage fotografico che ho fatto per l'occasione. Se ci torno anche quest'anno, magari, avrò maggior fortuna! :-)
Neanche a farlo apposta, proprio oggi su FriendFeed mi sono imbattuta in questa foto di cuccioli di lontra, a quanto pare tratta da qui. Ma guardali, non sono assolutamente adorabili... o puccissimi, come si dice "in gergo"?!?!? :-D


mercoledì 4 aprile 2012

Happy fifth birthday!

Oggi non avevo in programma di postare alcunché, ma poi... l'illuminazione! Accidenti, stava per sfuggirmi anche quest'anno. Oggi La curiosona compie la bellezza di cinque anni, non so se mi spiego... ed ho tutta l'intenzione di andare avanti ancora per un bel po'. :-)
Ne sono cambiate di cose, da quel fatidico 4 aprile 2007, a cominciare dall'indirizzo: fino a pochi mesi fa "abitavo" su Splinder, finché quelli là, li possino, non hanno deciso di chiudere bottega sfrattando me assieme a migliaia di altri utenti, buona parte dei quali sembrano essersi persi per strada. Per quanto mi riguarda ho finito per traslocare qua su Blogger, dove a dire il vero mi trovo benissimo... peccato solo che mi siano rimaste ancora un sacco di cosette da sistemare, dal momento che la migrazione dei vecchi post non è stata priva di magagne.
Un rapido bilancio di questi cinque anni? 1601 post (escluso quello che stai leggendo), 1889 commenti, statistiche di accesso che non consulto quasi mai... a parte il report di ShinyStat, il quale ogni settimana mi ricorda che, da quando ho traslocato, sia il numero di visite totali sia quello di pagine viste giornaliere sono tanto drasticamente quanto inspiegabilmente crollati: qua bisogna correre ai ripari! Anzi no, chi se ne importa, tanto io scrivo per me stessa, mica per essere letta...
Vi abbiamo appena trasmesso: The Biggest Lie A Blogger Can Ever Say! ;-)
P.S: L'immagine della torta di compleanno l'ho presa da qui. Su Google Immagini avevo trovato svariate foto davvero carine, ma immancabilmente sciupate da watermark alquanto vistosi...

domenica 1 aprile 2012

1° aprile, giornata di notizie sensazionali...

Un paio di giorni fa ha iniziato a circolare la voce che il servizio Google Maps sarebbe stato rilasciato nella versione a 8 bit sotto forma di cartuccia compatibile con il Nintendo Entertainment System (NES), mitica console per videogiochi degli anni '80. Big G ha affidato la divulgazione della notizia al video seguente, caricato nel suo canale YouTube.


In attesa che venga resa disponibile nello Store, la nuova (?) funzione si può provare con il proprio browser visitando la pagina di Google Maps e cliccando sul pulsante Avventura (in inglese Quest) in alto a destra. Ecco come appare la zona della mia Pescara... :-) (clicca per ingrandire)


Un'ulteriore innovazione annunciata da Google in questi giorni è Gmail Tap, una rivoluzionaria app per cellulari che permette di digitare in maniera veloce come non mai usando due soli pulsanti: punto e linea, stile codice Morse. Anche in questo caso non poteva mancare un video esplicativo.


Perplesso? Ne hai ben donde, dal momento che sto parlando dei pesci d'aprile, fenomenali come sempre, escogitati da quei buontemponi di Mountain View per l'anno 2012. :-D
Il primissimo scherzo nel quale sono incappata direttamente, senza però cascarci nemmeno un po' (lo giuro!), è stato quello di Chissenefrega, pubblicato pochi minuti dopo la mezzanotte. Oggi poi su Repubblica.it è stato pubblicato un articolo, successivamente aggiornato e corredato da una raccolta di video, per stilare l'annuale resoconto di questa bizzarra ma tutto sommato divertente tradizione. Dall'auto che cambia colore a seconda dell'umore di chi la guida (temo che, se ipoteticamente ne avessi una così, oggi sarebbe apparsa nera come la pece :-/) a Emilio Fede candidato alla poltrona di sindaco di Cuneo (troppo poco credibile: si sa che lui punta al Parlamento... ;-)), dal cellulare che spruzza deodorante a Moggi direttore sportivo della Fiorentina, dai posti in piedi sui voli Ryanair al giacimento di petrolio individuato sotto l'ospedale di Bergamo... mi sa tanto che sarà il caso di accogliere tutto quello che leggeremo o sentiremo entro le ore 24 con beneficio d'inventario!