venerdì 31 maggio 2019

Il ritorno dell'"uomo forte"

L'altro giorno sulla bacheca di un mio "facciamico" ho letto un brano che poteva sembrare riferito a quel noto leader politico italiano che è uscito trionfatore dalle ultime elezioni, ma in realtà è stato scritto quasi trent'anni prima che lui nascesse. Facendo una rapida ricerca in rete ho scoperto che l'originale era stato abbastanza manipolato, e lo riporto qui di seguito, omettendo le parti che risultano meno "attuali".
[...] il popolo italiano è cosìffatto da dare i suoi voti piuttosto al forte che al giusto; e se lo si fa scegliere fra il tornaconto e il dovere, anche conoscendo quale sarebbe il suo dovere, esso sceglie il suo tornaconto.
[...], uomo mediocre, grossolano, fuori dalla cultura, di eloquenza alquanto volgare, ma di facile effetto, era ed è un perfetto esemplare e specchio del popolo italiano contemporaneo. Presso un popolo onesto e libero, [...] sarebbe stato tutto al più il leader di un partito con un modesto seguito [...]. Sarebbe rimasto un personaggio provinciale, un po’ ridicolo a causa delle sue maniere e atteggiamenti, e offensivo per il buon gusto della gente educata a causa del suo stile enfatico, impudico e goffo. [...]
Debole in fondo, ma ammiratore della forza, e deciso ad apparire forte contro la sua natura. Venale, corruttibile. Adulatore. Cattolico senza credere in Dio. Corruttore. Presuntuoso. Vanitoso. Bonario. Sensualità facile, e regolare. Buon padre di famiglia, ma con amanti. Scettico e sentimentale. [...] Si proclama popolano, per adulare la maggioranza, ma è snob e rispetta il denaro. Disprezza sufficientemente gli uomini, ma la loro ammirazione lo sollecita.
Come la cocotte che si vende al vecchio e ne parla male con l’amante più valido, così [...] predica contro i borghesi; accarezzando impudicamente le masse. Come la cocotte crede di essere amata dal bel giovane, ma è soltanto sfruttata da lui che la abbandonerà quando non potrà più servirsene, così [...] con le masse. Lo abbaglia il prestigio di certe parole: Storia, Chiesa, Famiglia, Popolo, Patria, ecc., ma ignora la sostanza delle cose; pur ignorandole le disprezza o non cura, in fondo, per egoismo e grossolanità. Superficiale. Dà più valore alla mimica dei sentimenti , anche se falsa, che ai sentimenti stessi. Mimo abile, e tale da far effetto su un pubblico volgare. [...]
Si serve anche di coloro che disprezza. Disprezzando (e talvolta temendo) gli onesti , i sinceri, gli intelligenti poiché costoro non gli servono a nulla, li deride, li mette al bando.
Si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, e quando essi lo portano alla rovina o lo tradiscono (com’è nella loro natura), si proclama tradito, e innocente, e nel dir ciò è in buona fede, almeno in parte; giacché, come ogni abile mimo, non ha un carattere ben definito, e s’immagina di essere il personaggio che vuole rappresentare.
Il brano venne scritto nel 1945 da Elsa Morante, e il soggetto era Benito Mussolini. Non ti ricorda almeno in parte qualcun altro?

giovedì 30 maggio 2019

Usare lo smartphone mentre guidi è #LaCosaPiùStupida

Un mesetto fa i The Jackal hanno pubblicato un video dal titolo Le 23 COSE più STUPIDE che puoi fare col TELEFONO.



Davvero divertente, a tratti esilarante... ma sull'ultimo punto c'è ben poco da ridere: la cosa più stupida in assoluto che puoi fare col cellulare è usarlo mentre sei alla guida, rischiando seriamente di distrarti con conseguenze troppo spesso fatali. Secondo il rapporto ACI-Istat del 23 luglio 2018, ogni anno in Italia più di 35000 – TRENTACINQUEMILA – incidenti stradali sono causati dalla distrazione alla guida.
Il video si conclude con l'invito ad installare Linear BestDriver, l'app che ti premia se usi lo smartphone in modo intelligente. La sottoscritta, che ha dei motivi più che validi per tenere in modo particolare alla sicurezza stradale, l'ha installata subito... ed ecco il bilancio delle mie prime quattro settimane di utilizzo.


Guidando con l'app attiva, accumuli tanti più punti quanto più la tua guida è sicura – si tiene conto anche di velocità e fluidità – e senza distrazioni. E già, bisogna che tu sia consapevole che usare il cellulare al volante, specie alle velocità più elevate, equivale a percorrere decine, centinaia di metri con una benda sugli occhi: non è il caso che cerchi di autoconvincerti «tanto la strada riesco a controllarla con la coda dell'occhio», dammi retta. Innumerevoli le potenziali cause di distrazione legate all'uso del cellulare: guardare una notifica, scegliere un brano musicale, scattare un selfie, postare una foto sui social... Tutte cose che potrebbero benissimo aspettare la prossima sosta, accidenti!!!
Passando agli aspetti più invitanti della questione, l'app ti incentiva a "fare il bravo" al volante mettendo in palio oltre 100 buoni regalo Amazon.it da 5, 10 e 20 € ogni settimana.
Hai più occasioni per vincere:
  • se lasci un feedback dopo almeno 10 km;
  • ogni 4 settimane se raggiungi 85 punti e percorri almeno 100 km;
  • ogni 5 ore di guida senza distrazioni.
Il concorso è valido fino al 31 dicembre 2019.
Io finora non ho vinto un bel niente, ma se non altro sto perdendo la pessima abitudine di controllare le notifiche stando al volante, anche se a dire il vero non lo facevo mai se non quando ero ferma in coda o al semaforo (comunque secondo questo articolo si rischiano conseguenze persino in questo caso!).
Infine, tanto per restare in tema, ecco un altro video – che fa parte di una campagna per la sicurezza stradale promossa dal Western Cape Government del Sudafrica – dal messaggio inequivocabile: la gente non riesce nemmeno a messaggiare mentre cammina, come caspita può pensare di farlo mentre guida?!?!?



P.S.: Quasi dimenticavo di condividere la foto di un volantino piuttosto eloquente affisso in una chiesa...


mercoledì 29 maggio 2019

Puro masochismo, o cosa?

Nel post di oggi raccolgo alcuni spunti mirati a dimostrare una tesi ben precisa: i meridionali che hanno votato Lega hanno fatto una gigantesca cazzata (mi scuso per l'esplicito turpiloquio, che in genere tendo ad evitare soprattutto per iscritto, ma quanno ce vo' ce vo').
Innanzitutto riporto integralmente la testimonianza di Francesca Carlozzo pubblicata sulla pagina Eliminiamo l'Apostrofo con il titolo La memoria insegna.
Negli anni 80 qui, al nord, non si stava tanto bene. Noi del sud, non stavamo tanto bene.
Quante ne ho sentite sui... "terroni".
Tante da essere cresciuta sentendomi diversa, perché meridionale.
Non scorderò mai quella sensazione addosso, quella di una bambina che si sente fuori posto, diversa.
Poi sono cresciuta e ho scoperto di essere orgogliosa del mio sangue meridionale.
– "Ah, i tuoi genitori sono del sud, vabbè ma sei cresciuta qui, sei veneta ormai".
No signori.
Amo il Veneto, amo Treviso, la mia casa, ma il mio sangue è siciliano e sono fiera di esserlo.
Non sono veneta perché non voglio e perché sono cresciuta in mezzo a tanta gente (non tutti, ovviamente) che mi ha sempre ricordato di non essere veneta.
Gente con sempre una battuta sui "terroni": "fannulloni, non pagano le tasse, rubano".
Ormai ci ho fatto l’abitudine: "Ehi! Terrona! Ahahahaha, ma dai che scherzo".
Poi qui, al nord, sono arrivati gli immigrati e i rom, e a noi "terroni", quella gente lì, ci ha lasciato in pace.
Ma io non dimentico, io ho memoria, e non farò mai a nessuno quello che anni fa hanno fatto a me, qui. Non farò mai sentire nessuno, diverso.
Lega e leghisti hanno seminato odio e fa davvero male al cuore vedere, oggi, meridionali che li seguono e li osannano.
É davvero inaccettabile tutto questo, se si ha memoria, se si conosce la storia.
In questo video Andrea Pennacchi espone un concetto analogo.
Non più di dieci anni fa Matteo Salvini si univa al coro dei militanti leghisti a Pontida che schiamazzavano «Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani». E oggi, chiamato a dar conto di quei poco onorevoli trascorsi, l'interessato che dice? «Se la Lega ha preso oltre il 20% dei voti in Campania qualcosa significa: o sono tutti scemi o la storia è cambiata». Scusate, amici partenopei, ma propenderei per la prima ipotesi... Comunque confido che prima o poi riacquisterete il lume della ragione!


isolavirtuale ha ritenuto di individuare un certo schema nelle carriere degli ultimi tre leader di successo: dopo Matteo Renzi (che portò il PD a uno storico 40% alle Europee di cinque anni fa, per poi cadere in disgrazia assieme al partito, e adesso si tiene stretto il seggio da senatore ma ormai non conta più granché) e Luigi Di Maio (il cui Mo'ViMento ha perso un sacco di voti in appena un anno), dobbiamo aspettarci una parabola discendente altrettanto ripida per Matteo Salvini? Vorrei tanto sperarlo...
P.S.: La foto che apre il post ritrae la scritta che si trova ancor oggi nella sede centrale della Lega (Nord). No, non è una bufala.

martedì 28 maggio 2019

L'angolo del Vanessi

Quest'oggi condivido alcune vignette di Pietro Vanessi. Le prime hanno come protagonista l'Idiota Zen...


... mentre le altre devo averle raccolte nel corso degli anni dal sito www.unavignettadipv.it o dalla sua pagina Facebook, oppure ancora da qualche altra parte online.


[Su quest'ultima immagine ti conviene cliccarci sopra per ingrandirla e leggere meglio le vignette che la compongono]

lunedì 27 maggio 2019

Un abbraccio fa miracoli

Il weekend appena trascorso mi ha lasciata parecchio provata, non tanto per la batosta elettorale (Lega primo partito, al 30% pure nella "mia" Pescara, che razza di incubo!!!) ma soprattutto sul piano personale, perché mi è abbastanza inaspettatamente toccato mettere in discussione in maniera piuttosto penosa la solidità di taluni rapporti familiari. Se non avessi la fortuna di avere accanto un uomo sul quale posso contare sempre e comunque e che mi supporta come nessun altro al mondo ha mai fatto (forse solo il mio papà credeva in me così tanto) sarei andata emotivamente in pezzi. Ed è a quest'uomo straordinario che dedico la traduzione dell'articolo Hugging is the most beautiful form of communication (Abbracciare è la più bella forma di comunicazione) pubblicato su Higher Perspective.
Abbracciare è una delle cose più meravigliose che potremmo mai dare a un'altra persona. Abbracciare è essenzialmente una forma di terapia di per sé.
Quando riceviamo un abbraccio, questo ci dà un senso di conforto, cura, amore, comprensione e molte altre sensazioni indescrivibili. Detto ciò, non sei d'accordo sul fatto che abbracciarsi ogni singolo giorno sarebbe una buona idea?
In un abbraccio c'è molto di più rispetto all'apparenza superficiale del gesto. C'è una vera scienza che accade dentro di noi quando riceviamo un abbraccio o ne diamo uno a qualcun altro.
I cambiamenti fisiologici che sperimentiamo profondamente nel nostro essere quando veniamo abbracciati potrebbero essere descritti come una delle forme ultime dell'essere umani e vivi.
1. Equilibra il sistema nervoso
Solamente abbracciando qualcuno, hai già cominciato ad equilibrare il suo sistema nervoso.
I piccoli sensori di pressione ovali, noti come corpuscoli di Pacini, che si trovano nella pelle sono collegati al cervello attraverso il nervo vago.
Essenzialmente ciò che questo vuol dire è che percepiscono la sensazione di essere toccati.
Quello che accade quando l'umidità e l'elettricità aleggiano sulla pelle durante un abbraccio può mostrare uno stato equilibrato del sistema nervoso parasimpatico, qualcosa che si raggiunge grazie alla coerenza psico-fisiologica che si crea quando si abbraccia appassionatamente qualcuno!
2. Riduce i livelli di stress
Abbracciare qualcuno può alleviare la maggior parte del suo stress immediatamente ed efficacemente. Troppo spesso sottovalutiamo il potere di un abbraccio.
Quello che succede è che, quando si viene abbracciati, il livello di cortisolo che circola nel nostro corpo si riduce enormemente.
Ciò significa che le nostre menti sono in grado di calmarsi e pensare senza stress. La prossima volta che sei con il tuo partner, dagli l'abbraccio più forte che puoi!
3. Migliora l'umore generale
Quando abbracci qualcuno, cominci ad aumentare la produzione di serotonina nel cervello, che è la sostanza chimica essenziale di cui hai bisogno per un atteggiamento/umore positivo. Questo aumenta anche la tua autostima.
Qualcosa da tenere a mente quando si pensa alla depressione o a coloro che sono soli, è che stanno sperimentando livelli veramente bassi di serotonina.
Quando abbracci qualcuno, il cervello comincia a rilasciare più serotonina ed endorfina nei vasi sanguigni, creando piacere ed espellendo il dolore.
4. Rilassa il tuo corpo
Abbracciare può effettivamente far rilassare i muscoli nel modo migliore possibile. Quando si riceve un abbraccio, i nostri muscoli iniziano a rilasciare la tensione su tutto il corpo. Seriamente, perché non ci abbracciamo più spesso?
5. Migliora la salute del cuore/diminuisce la frequenza cardiaca
Abbracciare ha la straordinaria capacità di diminuire la frequenza cardiaca.
Uno studio portato alla luce dall'Università della Carolina del Nord–Chapel Hill ha suggerito che i volontari che avevano poco o nessun contatto con i loro partner avevano sviluppato una frequenza cardiaca molto più veloce di 10 battiti al minuto, rispetto ai 5 battiti standard al minuto di quelli che sono stati abbracciati dal loro partner per tutto il tempo.
In sostanza, più bassa è la frequenza cardiaca e minori saranno i problemi che avrai per le malattie cardiache.
In breve, dobbiamo abbracciarci l'un l'altro ogni singolo giorno per la nostra salute mentale e fisica. Cosa ancora più importante, la nostra felicità.
[L'immagine che apre il post è tratta da UnderTrenta]

giovedì 23 maggio 2019

Dieci euro al mese risparmiati

Non avevo mai provato Spotify – caspita, ricordo un po' il tizio dello spot anni '80 che non aveva mai provato Urrà ;-) – fino a dicembre scorso, quando ho approfittato di un'offerta lancio: tre mesi a 99 centesimi, quando di norma Spotify Premium costa 9,99 euro al mese, trenta volte tanto. E una volta l'abbonamento l'ho pure rinnovato, per sbaglio, perché mi ero scordata di annullare il rinnovo in tempo utile (e il signor Spotify si è ben guardato dall'avvisarmi via e-mail dell'imminente scadenza, GRRRRR). Ma terminato il mese extra sono passata alla versione Free, che ha alcune limitazioni rispetto alla Premium:
  • Modalità offline – Scarica e ascolta dove vuoi. Non ne ho mai usufruito neppure quando avevo la Premium, perché i 7 giga al mese assicurati dal mio gestore telefonico mi bastano e avanzano, almeno per il momento.
  • Ascolta senza pubblicità – Musica senza interruzioni. Questa in effetti può risultare un tantino seccante, ma per me che sono cresciuta ascoltando le radio commerciali, registrando le mie canzoni preferite su cassetta e mettendo in pausa durante la pubblicità, una breve interruzione ogni quattro o cinque brani è ampiamente tollerabile. Peccato che all'incirca metà degli spot riguardi proprio Spotify Premium... Ahó, l'ho già provata e so già cosa mi sto perdendo, grazie! ;-)
  • Ascolta qualsiasi brano – Anche sul cellulare. Altra limitazione non troppo simpatica: non posso scegliere un brano specifico da ascoltare, ma solo la playlist da riprodurre, per lo più in modalità casuale. E stasera mi sono accorta di non poter tornare all'inizio del brano corrente – la mia adorata Starlight dei Muse – ma solamente saltare al brano successivo.
  • Skip illimitati – Ti basta premere Avanti. La Free mi dà diritto a sei salti ogni ora; sicuramente più di quanti me ne servano, dal momento che le playlist che scelgo sono del tutto immuni da generi tipo trap e neomelodico napoletano! ;-)
Un'altra limitazione? Avevo collegato il mio account Spotify ad Alexa per ascoltare musica sull'Amazon Echo, ma da quando è scaduta la Premium, se chiedo ad Alexa di farmi ascoltare qualcosa con Spotify, mi risponde «Il tuo account Spotify non supporta la riproduzione in streaming su questo dispositivo».
In conclusione, per il momento mi accontento di Spotify Free; tornerei a Premium solamente se potessi usufruire di un'altra offerta come quella di dicembre – ho sentito dire che dopo un po' di tempo Spotify ti concede di ripetere l'esperienza a prezzo stracciato – oppure se venisse ridotto sensibilmente il costo. Dieci euro al mese di per sé non sono tanti, ma secondo me non valgono un servizio di questo tipo, per quanto valido. E se non altro non rubo niente a nessuno: conosco un tizio che l'accesso a Spotify Premium l'ha "craccato", «perché per Netflix i soldi ce li spendo, mentre per Spotify non ne vale la pena». :-/
L'immagine che apre il post l'ho generata con l'app Festify in base alla musica che ho ascoltato con Spotify, e rappresenta idealmente la locandina del festival musicale dei miei sogni. Protagonisti assoluti i Muse, ça va sans dire, seguiti da due piacevoli scoperte recenti: la cantautrice canadese Sarah McLachlan e il gruppo italiano emergente La rappresentante di lista, che si è esibito pure al Concertone del 1° maggio; del loro ultimo album Go Go Diva mi fanno impazzire Maledetta tenerezza e Questo corpo.
P.S.: Me ne rendo conto, dopo questo post un ingaggio come influencer e testimonial di Spotify Premium posso anche scordarmelo... ;-)

mercoledì 22 maggio 2019

Tante parole, ma i fatti...?

La notizia del marocchino che ha appiccato un incendio nella sede della polizia locale di Mirandola, causando purtroppo la morte di due persone, sembrava fatta apposta per trovare ampia eco sulla stampa destrorsa, e per permettere a Matteo Salvini di concludere per così dire "in bellezza" la sua campagna elettorale, tutta incentrata su slogan del tipo "prima gli italiani", "porti chiusi", "immigrati irregolari a casa" eccetera. Ma a quanto pare né l'una né l'altra cosa sono accadute. Forse perché il piromane aveva un decreto di espulsione a suo carico? Indovina un po' a chi sarebbe toccato il compito di farlo espellere? Per caso al ministro dell'interno (minuscole intenzionali)? Scòrdatelo, sono mesi che lui non ha tempo per dedicarsi a quella sciocchezzuola che è il suo lavoro: è troppo impegnato a girare come una trottola da una piazza all'altra, da un comizio all'altro...
Mentre uso questo argomento contro Salvini mi sento come se in un certo senso speculassi su una disgrazia, anche se a fin di bene. Ma poi mi risollevo, perché penso che lui va avanti da anni con speculazioni uguali e contrarie... e parla, parla alla pancia (e ad altre parti meno nobili) della gente, ma in fin dei conti alla prova dei fatti si vede che ha concluso ben poco. Io almeno al mio Paese – questo sì, con la maiuscola – ci tengo davvero, senza secondi fini. Invece lui pensa solo a tenersi stretta la sua comoda "cadrega", e magari ad aggiudicarsene una ancora più comoda...

martedì 21 maggio 2019

Come scambiare righe e colonne in Excel

Quasi un mese fa, presentando una piccola dritta su Word, avevo dato a intendere che si sarebbe potuto trattare della prima di una lunga serie... e beh, magari la serie non sarà tanto lunga, ma oggi faccio il bis suggerendo un trucchetto che non di rado può semplificare la vita in Excel. Ho preso spunto, traducendolo, dall'articolo How to Transpose Columns and Rows Using Paste Special in Excel (Come scambiare colonne e righe usando Incolla speciale in Excel) pubblicato su Laptop Mag. Gli screenshot si riferiscono a Microsoft Office Excel 2007, la versione installata sul mio PC personale, ma la procedura dovrebbe essere piuttosto simile per le versioni successive (per le precedenti non garantisco).
Dopo aver inserito i dati, uno degli errori più comuni è rendersi conto di aver scambiato colonne e righe.
Con Excel, potresti pensare che l'unica opzione sia copiare/incollare le voci al posto giusto, oppure ricominciare da capo. Ma questo sarebbe sbagliato. C'è un espediente davvero semplice nel menu Incolla speciale che ti consente di porre rimedio ai tuoi errori senza dover ricominciare da capo.
1. Apri Excel e crea una cartella di lavoro vuota.
2. Inserisci i dati in cui desideri scambiare le colonne con le righe (o viceversa).
3. Copia l'intero set di dati selezionando l'area, facendo clic con il pulsante destro e selezionando Copia.
4. Fai clic su una nuova cella nel foglio per aggiungere i dati trasposti.
5. Fai clic con il pulsante destro e seleziona Incolla speciale. In alternativa puoi utilizzare la scorciatoia da tastiera Ctrl+Alt+V.
6. Nella parte inferiore della finestra Incolla speciale, seleziona l'opzione Trasponi.
7. Clicca su OK per scambiare le colonne con le righe.

Toh... più facile e veloce a farsi che a dirsi! :-)

lunedì 20 maggio 2019

Otto sferette che girano

L'Astronomy Picture of the Day di oggi non è un'immagine, bensì un video dal titolo Planets of the Solar System: Tilts and Spins (Pianeti del Sistema Solare: inclinazioni e rotazioni) che ho trovato particolarmente interessante.


Ecco qui di seguito la traduzione della relativa spiegazione.
Come ruota il tuo pianeta preferito? Ruota rapidamente attorno a un asse quasi verticale, oppure orizzontalmente o all'indietro? Il video presentato [realizzato da James O'Donoghue di JAXA, NdC] anima le immagini della NASA di tutti e otto i pianeti del nostro Sistema Solare mostrandoli mentre ruotano fianco a fianco per un facile confronto. Nel video in time-lapse, un giorno sulla Terra – una rotazione terrestre – richiede solo pochi secondi. Giove è quello che ruota più velocemente, mentre Venere ruota non soltanto più lentamente (riesci a vederlo?), ma all'indietro. I pianeti rocciosi interni, nella parte superiore, alle origini del Sistema Solare hanno certamente subito notevoli collisioni che ne hanno alterato la rotazione. Le ragioni per cui i pianeti ruotano e si inclinano nel modo in cui fanno rimangono un argomento di ricerca con molte informazioni ottenute dalla moderna modellazione al computer e dalla recente scoperta e analisi di centinaia di pianeti extrasolari: pianeti che orbitano attorno ad altre stelle.

domenica 19 maggio 2019

A caccia del follower fantasma

Di recente ho voluto provare Fake Followers Audit di SparkToro, un tool online che promette di stimare quanti dei follower del mio account Twitter siano fake, ovvero spam, bot oppure inattivi: nel mio caso sarebbero 45 su 461, pari al 9,8%.
Dal momento che twitto veramente poco – i miei tweet sono quasi tutti link ai post di questo blog o alle mie foto su Instagram, oppure ai miei tumblepost finché ne ho pubblicati – e ne ricavo pochissime interazioni – risposte, retweet e "mi piace" – questa statistica lascia un po' il tempo che trova... ma sarebbe interessante fare la verifica relativamente ad account ben più popolari del mio; in questa photogallery sono mostrati i dieci account con più follower nel mondo.

sabato 18 maggio 2019

#intedescosidice

L'altro giorno sulla bacheca di una mia "facciamica" si discuteva sul fatto che in tedesco esista una parola, Verschlimmbessern, che si usa quando cercando di sistemare qualcosa si finisce solo per peggiorare la situazione. Il tedesco è una lingua straordinaria nel condensare concetti anche piuttosto complessi in una singola parola, per quanto non sempre tanto semplice da scrivere. ;-) Questo articolo ne elenca sei, di queste parole; l'unica finora nota alla sottoscritta era Fremdschämen, ovvero "vergognarsi per conto terzi".
Sulla pagina Facebook dell'Ambasciata di Germania a Roma puoi trovare l'album #intedescosidice; ciascuna immagine mostra una parola tedesca, il relativo significato letterale, quello figurato e un disegnino che illustra il concetto. Ecco una selezione di quelle che secondo me sono le parole più efficaci.
  • AALGLATT ("liscio come un'anguilla") – Una persona abile a liberarsi da qualsiasi accusa.
  • APRILWETTER ("tempo d'aprile") – Tempo incerto che cambia in continuazione.
  • BLEIFUSS ("piede di piombo") – Si dice di chi corre in auto, col piede incollato all'acceleratore.
  • BRENZLIG ("che sta per prendere fuoco") – Si dice di una situazione molto delicata/rischiosa.
  • EIERTANZ ("danza sulle uova") – Situazione molto delicata in cui al primo passo falso… hai fatto la frittata!
  • FEHLERTEUFEL ("il diavolo dell'errore") – Tutti gli errori ortografici sono colpa sua!
  • FLAUSEN IM KOPF ("pelucchi nella testa") – Si dice di qualcuno che ha idee confuse o irrealizzabili.
  • FLURFUNK ("la radio del corridoio") – Sistema di comunicazione invisibile e velocissimo per trasmettere pettegolezzi da un ufficio all'altro.
  • LABERSACK ("sacco che blatera") – Persona che parla in continuazione.
  • PAPPSATT ("sazio come un cartone") – La sensazione quando hai mangiato davvero troppo.
  • PARAGRAPHENREITER ("cavalcaparagrafi") – Persona molto formale che non riesce a vedere oltre la burocrazia.
  • PFINGSTOCHSE ("bue di Pentecoste") – Bue decorato portato in processione. Oggi si chiama così una persona dal vestito e trucco troppo appariscente.
  • PICOBELLO – Questo finto italianismo significa "perfettamente in ordine, pulitissimo".
  • QUENGELWARE ("merce per capricci") – Cioccolatini e dolcetti vari posizionati alle casse dei supermercati, in bella vista per i bambini.
  • RAMPENSAU ("scrofa da ribalta") – Animale da palcoscenico, persona che ama essere protagonista.
  • SAUWETTER ("tempo da maiali") – Brutto tempo con pioggia e freddo.
  • SCHWARZMALER ("chi dipinge tutto di nero") – Una persona che vede solo gli aspetti negativi.
  • SCHWEINEHUND ("cane porco") – Quella voce dentro di te che dice «Stai sul divano, in palestra ci vai un'altra volta».
  • WARMDUSCHER ("chi fa la doccia tiepida") – Persona che non prende mai rischi e si comporta in modo estremamente noioso.
  • WUTBÜRGER ("cittadino arrabbiato") – Protestatore seriale.

venerdì 17 maggio 2019

Il fascismo è solo un brutto ricordo?

Da ieri non si parla d'altro che del caso di Rosa Maria Dell'Aria, l'insegnante dell'Istituto Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo sospesa per 15 giorni dal servizio dopo che si è venuto a sapere che i suoi studenti avevano inserito in una presentazione una slide – peraltro da lei non visionata prima della proiezione – che "osava" paragonare le leggi razziali di epoca fascista al decreto sicurezza fortemente voluto dall'attuale ministro dell'interno. Noto con amara ironia che si tratta di un provvedimento dal nemmeno tanto vago sentore di fascismo. D'accordo, durante il Ventennio è avvenuto ben di peggio... ma ogni giorno che passa ho sempre di più l'impressione che si stia tornando indietro a passi da gigante.
Il video incriminato l'ha condiviso su Facebook il politico ed ex magistrato Pietro Grasso, mentre il TGR Sicilia ha raccolto lo sfogo della professoressa, la quale ha dedicato tutta la sua vita alla scuola: a sentirla parlare mi si è stretto il cuore, e avrei tanto voluto abbracciarla. Altro che sospensione: secondo me meriterebbe un encomio, per aver saputo instillare nei suoi ragazzi un senso critico e una capacità di analisi della realtà non comuni.
Questo episodio mi sembra ancora più preoccupante rispetto alla notizia che giorni fa i vigili del fuoco abbiano rimosso uno striscione con la banalissima scritta "Non sei il benvenuto" a Brembate, dove Matteo Salvini doveva tenere un comizio. Domani il vicepremier si esibirà – mi sembra un verbo assai più appropriato rispetto a "parlerà" – a Milano, e mi piace sperare che ai balconi del capoluogo lombardo vengano appesi tanti di quegli striscioni – niente offese ma solo critiche, del resto gli spunti non mancano di certo – che nemmeno se per ipotesi si radunassero in città tutti i pompieri d'Italia riuscirebbero a fare piazza pulita.

giovedì 16 maggio 2019

It's a small world

Ieri ho scoperto per puro caso, conversando sulla bacheca Facebook di una comune amica, che una mia "facciamica" – con tutte e due strinsi amicizia perché frequentavamo il mai abbastanza compianto FriendFeed, ma non le ho mai incontrate di persona, almeno così credevo finora – lavora nello stesso edificio dove si trova il mio ufficio, quattro piani sotto di me. Chissà quante volte ci siamo incrociate in ascensore, oppure in qualcuno dei numerosi locali dove si recano in pausa pranzo i lavoratori della zona, caratterizzata da una notevole concentrazione di attività... senza riconoscerci e senza avere idea del rapporto che ci legava!
Ma tra le amicizie che ho stretto grazie al cosiddetto socialino dell'odio ce n'è un'altra, che mi ha davvero cambiato la vita e mi ha definitivamente convinta a ribattezzarlo socialino dell'amore un bel po' di tempo prima di pubblicare questo post... <3
[Per la fotografia del Little Planet si ringrazia Wikipedia]

mercoledì 15 maggio 2019

Un interminabile "maggembre"

Questo mese di maggio assolutamente anomalo dal punto di vista meteorologico ha innescato un proliferare di memi da non credere. Non potendo fornire una rassegna esaustiva, mi limito a condividere un paio di vignette di Fabio Magnasciutti.


[A dire il vero il noto proverbio afferma che un'unica rondine non basta a far primavera, ma vabbè ;-)]
Comunque temo che ben presto lo rimpiangeremo, questo clima così rigido [da fedelissima del #teaminverno lo definirei "mite", ma non posso dirlo in giro sennò rischio il linciaggio ;-)]: greenMe preannuncia l'arrivo del caldo africano per fine maggio, con temperature fino a 40 °C. A questo punto l'unica nostra speranza di salvezza è Salvini...


[Ovviamente si fa per scherzare: magari fosse utile a qualcosa, costui!!!]
P.S.: Se pure tu ti sei convinto che tutto questo freddo sia la prova che non esiste nessun riscaldamento globale, leggi quello che ha scritto Maurizio Codogno al riguardo.

martedì 14 maggio 2019

Ognuno ha le sue piccole manie

Come se la settimana non fosse già stata abbastanza stressante (e non siamo neppure a metà, accidenti)... ecco un paio di video in grado di mettere a dura prova il mio – e anche il tuo, se ne hai uno – lato ossessivo-compulsivo!



Sulla stessa falsariga, c'è la pagina Facebook Foto che ti daranno fastidio.
Concludo segnalando un possibile antidoto: Foto che soddisferanno il vostro senso dell'ordine. :-)

lunedì 13 maggio 2019

Citazioni leggere... ma non troppo

Dopo la raccolta di citazioni che ho pubblicato qualche settimana fa, eccone un'altra dal tono senz'altro più spensierato, anche se non manca qualche spunto di riflessione.

Restando in tema "alcolico", ma passando alla lingua inglese...
«Signore, dammi del caffè per cambiare le cose che posso cambiare e del vino per accettare le cose che non posso cambiare.»
«Ti prego di notare che sono un lavoratore autonomo. Perciò, se mi vedi parlare da solo, per favore non disturbare. Sto facendo una riunione del personale.»
«Figlio: Mamma, posso dormire con te? Ho paura.
Io: No, non posso rischiare che il mostro ti segua nella mia stanza e mi uccida.»

domenica 12 maggio 2019

Liberarsi della plastica, è possibile?

[Questo post si ricollega a quello dell'altroieri sulla raccolta differenziata]
I contenitori in plastica ce li ritroviamo ormai ovunque, e non sempre vengono smaltiti in modo corretto per poter essere riciclati, ma la gente li butta dove capita con estrema noncuranza, e così non di rado finiscono dove mai e poi mai dovrebbero finire, ad esempio nei nostri mari. Risale a poco più di un mese fa la notizia di una femmina di capodoglio incinta, trovata spiaggiata a Porto Cervo con ben ventidue chili di plastica nella pancia. La direttiva comunitaria annunciata quasi un anno fa da greenMe e finalizzata a mettere al bando piatti, posate e cannucce di plastica sembra ben lungi dall'essere attuata.
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire a ridurre il consumo di plastica smettendo di comprare l'acqua in bottiglia: questo video suggerisce come fare. In sintesi, sarebbe sufficiente cominciare a bere l'acqua di rubinetto, il che si tradurrebbe anche in un consistente risparmio per le famiglie.
(Mentre lo guardavo pensavo che sì, mi piacerebbe molto poterlo fare... ma a casa mia l'acqua di rubinetto, sebbene sulla carta sia potabile, ha un sapore talmente sgradevole che dubito che una caraffa filtrante sarebbe sufficiente a renderla bevibile)

sabato 11 maggio 2019

Rendiamo giustizia a Karl Popper

A proposito dell'esclusione della casa editrice Altaforte dal Salone del Libro di Torino, c'è chi ha rispolverato il meme sul paradosso della tolleranza attribuito al filosofo austriaco Karl Popper...


... che avevo già condiviso in questo post, e che di fatto afferma che una società tollerante non può permettersi di tollerare chi propone idee intolleranti, perché questo porterebbe alla sua autodistruzione. Ma a quanto pare sia io – l'ho ammesso giusto un paio di settimane fa, che la filosofia non è il mio forte – che tutti gli altri che l'hanno condiviso abbiamo travisato il pensiero di Popper, riportato nel meme di cui sopra in maniera parziale e decontestualizzata. In realtà, come spiega Riccardo Dal Ferro aka Rick DuFer in questo video, l'idea di mettere al bando le idee e le opinioni intolleranti è esattamente contraria al pensiero di Popper. Sono le azioni e i gesti violenti e intolleranti, a dover essere sanzionati. E siccome è spesso difficile se non impossibile stabilire un nesso causale incontrovertibile tra l'esposizione a una certa idea e il compimento di un'azione che potrebbe sembrare – ma magari non lo è – ad essa correlata, censurare le idee è un arbitrio inaccettabile oltre che molto pericoloso, se il potere non è nelle mani di persone ragionevoli. Inoltre la repressione di un'idea ha spesso l'effetto di farla diffondere in maniera ancor più capillare, convincendo anche persone che magari finora la pensavano in modo diverso.
Questo è un articolo in linea con quanto sostenuto da Riccardo.
Il meme di cui sopra si basa soltanto su una parte di quanto scritto da Popper...
La tolleranza illimitata deve portare alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l'attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.
... mentre il testo continua come segue.
In questa formulazione, io non implico, per esempio, che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto il controllo dell'opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni. Ma dobbiamo proclamare il diritto di sopprimerle, se necessario, anche con la forza; perché può facilmente avvenire che esse non siano disposte a incontrarci a livello dell'argomentazione razionale, ma pretendano di ripudiare ogni argomentazione; esse possono vietare ai loro seguaci di prestare ascolto all'argomentazione razionale, perché considerata ingannevole, e invitarli a rispondere agli argomenti con l'uso dei pugni o delle pistole.
Nel caso di Altaforte sarebbe stato sufficiente applicare la legge sull'apologia del fascismo, perché, se è vero che ad esempio riguardo al saluto romano la giurisprudenza italiana fatica a trovare un'interpretazione uniforme, nel momento in cui qualcuno afferma «sono fascista», «l'antifascismo è il vero male di questo Paese», «Mussolini è stato sicuramente il miglior statista italiano», «ritengo che il fascismo sia stato assolutamente il momento storico e politico che ha ricostruito una nazione che era uscita perdente e disastrata dalla prima guerra mondiale. Ha trasformato una nazione che era prevalentemente agricola in una potenza industriale. Anche con la dittatura? A volte servono le maniere forti», non credo si possa far finta di niente.

venerdì 10 maggio 2019

Differenziata for dummies

Nei giorni scorsi, per ragioni che francamente non mi so spiegare, nella mia "bolla social" ha iniziato a circolare in maniera virale l'album Pillole di Raccolta Differenziata pubblicato da SRA - Sviluppo Risorse Ambientali srl (società attiva nel settore dell'ecologia e delle tecnologie del riciclaggio dei rifiuti in provincia di Salerno) e aggiornato lungo un arco temporale che va dal 26 giugno 2018 al 17 gennaio 2019. Poiché mi sembra una questione davvero interessante e importante – basta solo un minimo impegno per contribuire a un corretto smaltimento dei rifiuti e fare un favore all'ambiente – riporto qui di seguito il testo dei consigli, raggruppati per categorie.
Multipak
Le bottiglie di plastica non vanno appallottolate.
La macchina selezionatrice riconosce più facilmente le bottiglie appiattite rispetto alle bottiglie appallottolate.
[Questa poi!?! Il mio povero schiacciabottiglie – in teoria si può usare anche con le lattine, ma lascia stare, dammi retta, ne ho spaccati due in questo modo – non se ne fa una ragione ;-) NdC]
Posso lasciare le etichette alle bottiglie di plastica?
Se l'etichetta è di plastica puoi buttarla insieme alla bottiglia, nella raccolta della plastica. Se l'etichetta è di carta va differenziata nella raccolta della carta.
Piatti e bicchieri monouso vanno nella plastica?
I piatti e i bicchieri monouso sono fatti di plastica e dal 2012, grazie ad un accordo tra ANCI e CONAI, devono essere conferiti nella raccolta della plastica, che in molti Comuni è "multimateriale", associata ad alluminio e metalli.
Le stampelle vanno nell'indifferenziata? NO
Le stampelle o grucce appendiabiti o in plastica con manico in acciaio vanno conferite nella raccolta della plastica e non è necessario separare il manico.
Bisogna lavare i rifiuti in plastica e alluminio? NO
Basta svuotare i contenitori dai rifiuti organici che contenevano, ma non è necessario lavarli. Verranno ripuliti durante il successivo processo di selezione e riciclo.
Vetro
Posso buttare i vasetti in vetro col tappo? NO
Il vetro è completamente riciclabile, ma solo se puro. I tappi dei vasetti sono in genere fatti di alluminio o acciaio e vanno quindi buttati separatamente.
Bisogna lavare i rifiuti in vetro? NO
Basta svuotare le bottiglie o i vasetti di vetro dai rifiuti organici che contengono e al massimo sciacquare velocemente con acqua. Verranno ripuliti durante il successivo processo di selezione e riciclo.
Umido
Per l'umido devo usare sacchetti specifici?
Per raccogliere i rifiuti organici bisogna usare i sacchetti in bio-plastica. La bio-plastica deriva da materie prime rinnovabili oppure è biodegradabile o ha entrambe le proprietà, ed inoltre è riciclabile.
Posso buttare i tovaglioli sporchi nell'umido?
I tovaglioli sporchi di cibo, la carta igienica e i fazzoletti, e anche la carta assorbente, sono biodegradabili. Vanno bene anche se hanno qualche disegno stampato su. Attenzione: non buttarli nell'umido se li hai imbevuti di detersivo o detergenti.
Le cialde del caffè vanno nell'umido?
Le cialde del caffè sono fatte in cellulosa, materiale totalmente biodegradabile e compostabile, così come il caffè che contengono.
Indifferenziata
Posso buttare gli scontrini nella carta? NO
Gli scontrini e le ricevute delle carte di credito sono fatti con carte speciali, chiamate "carte termiche" i cui componenti reagiscono al calore. Non vanno gettati nella raccolta della carta perché creerebbero problemi per il riciclo.
I bicchieri rotti vanno nella raccolta del vetro? NO
I bicchieri in cristallo contengono grandi quantità di piombo che rovinerebbe il ciclo di recupero del vetro.
Le posate di plastica vanno nella plastica? NO
La raccolta differenziata e il riciclo riguardano solo i materiali da imballaggio. Le posate di plastica non sono un imballaggio, per questo vanno conferite nella raccolta dei rifiuti indifferenziati.
I pannolini vanno nella raccolta indifferenziata?
I pannolini sono fatti di materiale derivante dal petrolio per renderli impermeabili. Queste sostanze non sono biodegradabili.

giovedì 9 maggio 2019

Lucrezia c'est moi!

La fumettista Silvia Ziche la seguo da quando leggevo Topolino, e da grande l'ho ritrovata sul web come autrice di vignette senza dubbio più mature, sagaci e spesso graffianti. Il suo personaggio di punta è Lucrezia, una disperata ragioniera trentenne ancora in cerca dell'anima gemella nella quale sotto certi aspetti – tranne quello sentimentale ;-) – mi identifico anch'io. Ecco una piccola rassegna di vignette, a cominciare dall'ultima in ordine di tempo, pubblicata oggi sul suo sito.


P.S.: Sabato e domenica Silvia sarà al Salone del Libro di Torino. E considerato che lo stand della tanto discussa casa editrice fascista Altaforte è stato smantellato, se vuoi e puoi andarci non hai più scuse per non farlo! :-)