domenica 30 aprile 2023

Diario dello scorso weekend

Lo scorso weekend sono tornata a Pescara, nell'appartamento che ho ereditato dai miei genitori. Non l'ho fatto con intento vacanziero, malgrado fosse imminente il ponte del 25 aprile: nella tarda mattinata di domenica infatti siamo dovuti ripartire, visto che il mio compagno era impossibilitato a prendere ferie (io invece lunedì sono stata in ferie "forzate", dal momento che l'azienda per cui lavoro aveva optato per un giorno di chiusura). Il fatto è che venerdì sera era in programma un'assemblea condominiale per discutere riguardo ad alcune questioni piuttosto importanti, e mi è sembrato giusto essere presente in prima persona senza delegare nessuno.

Il resto del tempo, però, nei limiti del possibile la città e i dintorni me li sono goduti, mangiando benissimo e riempiendomi lo sguardo e i polmoni di quel mare che d'estate rifuggo, ma fuori stagione mi piace un sacco; mi sono resa conto di amare e apprezzare Pescara più di quanto abbia mai fatto quando ci vivevo. Per dire, ad attraversare la città da un capo all'altro impieghi 10-15 minuti o poco più... tempi che qua in Brianza mi sogno. Trovo che Pescara abbia la dimensione ideale, "a misura d'uomo": non è certo grandissima (come ad esempio Milano) né tantomeno tentacolare (cit.), ma non è nemmeno dispersiva come la campagna, e nel raggio di pochi chilometri trovi tutto quello che ti può servire. Tranne il lavoro che desideravo: quello non l'ho trovato se non al Nord, dove mi ero trasferita per motivi sentimentali. Il prezzo da pagare, d'altronde, sono dei ritmi sempre più insostenibili. A Pescara invece era tutto più lento e tranquillo: magari anche troppo, direbbe qualche "milanese imbruttito". Sono tornata a casa con addosso una nostalgia struggente, e nel cuore il sogno che, quando (e se) io e il mio amore andremo entrambi in pensione, almeno i mesi più freddi dell'anno li trascorreremo al Sud. Ma per poter realizzare quel sogno ci saranno svariati ostacoli da superare e questioni da risolvere.

[Quando andavo alle elementari l'Abruzzo era considerato "Centro Italia" insieme alla Toscana, alle Marche, all'Umbria e al Lazio, poi "chissà perché" ci hanno collocati al Sud assieme al Molise]

sabato 29 aprile 2023

Il coraggio di chiedere aiuto

Di recente Matteo G.P. Flora ha condiviso un breve video che mostra un frammento del corto tratto dal libro illustrato per ragazzi – di tutte le età ;-) – The Boy, The Mole, The Fox and The Horse (in italiano Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo, edito da Salani) dell'artista britannico Charlie Mackesy, vincitore del Premio Oscar 2023 come miglior cortometraggio d'animazione.

«Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai detto?», chiese il bambino. «Aiuto», disse il cavallo. «Chiedere aiuto non è arrendersi», disse il cavallo, «è rifiutarsi di arrendersi».

Oltre a questa, qui ho trovato un'altra citazione degna di nota tratta dallo stesso libro:

«Ad essere onesti, spesso sento di non avere nulla di interessante da dire», disse la volpe. «Essere onesti è sempre interessante», disse il cavallo.

venerdì 28 aprile 2023

Welcome back, ChatGPT! :-)

Non ho fatto in tempo a dedicare un post alle modalità per accedere a ChatGPT nonostante il blocco – la VPN integrata nel browser Opera, il browser Tor, l'estensione di Firefox VeePN, per non parlare delle alternative non altrettanto valide e funzionali PizzaGPT e Vate.ai – che OpenAI ha riaperto la piattaforma in Italia «garantendo più trasparenza e più diritti a utenti e non utenti europei».

Colgo l'occasione per riportare la traduzione dell'OpenAI Glossary Cheat Sheet – in inglese il "cheat sheet" è il bigliettino nascosto dagli scolari per copiare ai compiti in classe, cosa che io non ho mai fatto, lo giuro! ;-) – disponibile su Finxter. Avevo iniziato a seguire quel sito per perfezionare le mie conoscenze di Python, ma ultimamente il titolare Christian Mayer sembra presissimo soprattutto da applicazioni come le criptovalute – che mi interesserebbero pure, se solo avessi tempo per capire a cosa servono e come funzionano ;-) – e, appunto, ChatGPT. Adesso che quest'ultima è tornata accessibile dall'Italia, mi sarà più facile esercitarmi.

API di OpenAI: L'API di OpenAI è un servizio fornito da OpenAI che consente agli sviluppatori di accedere e utilizzare i propri modelli di intelligenza artificiale, come ChatGPT, per varie applicazioni.
Auto-attenzione: L'auto-attenzione è un tipo di meccanismo di attenzione utilizzato nei trasformatori che consente al modello di mettere in relazione diverse posizioni di una singola sequenza.
BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers): BERT è un modello pre-addestrato basato su trasformatore sviluppato da Google per attività di comprensione del linguaggio naturale, che può essere sottoposto a fine-tuning per applicazioni specifiche.
ChatGPT: ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale conversazionale sviluppato da OpenAI basato sull'architettura GPT, progettato per generare risposte simili a quelle umane nelle conversazioni basate su testo.
DALL-E: DALL-E è un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI che genera immagini a partire da descrizioni testuali, combinando la comprensione del linguaggio naturale con capacità di generazione di immagini.
Deep Learning: Il Deep Learning o apprendimento profondo è un sottocampo del Machine Learning o apprendimento automatico che utilizza reti neurali artificiali per modellare schemi complessi e fare previsioni o prendere decisioni in base ai dati di input.
Elaborazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing, NLP): La NLP è un campo dell'intelligenza artificiale che si concentra sull'abilitare i computer a comprendere, interpretare e generare il linguaggio umano.
Few-shot Learning: Il Few-shot Learning (apprendimento con pochi colpi) è un approccio di Machine Learning o apprendimento automatico in cui un modello può adattarsi rapidamente a nuove attività imparando da un numero limitato di esempi etichettati.
Finestra di contesto: La finestra di contesto è il numero massimo di token che un modello linguistico può elaborare in un singolo passaggio, determinando la sua capacità di acquisire il contesto nei dati di input.
Fine-tuning: Il Fine-tuning è il processo di adattamento di un modello pre-addestrato per un'attività specifica addestrandolo su dati etichettati relativi a tale attività, affinandone le prestazioni.
GPT (Generative Pre-trained Transformer): GPT è una serie di modelli di intelligenza artificiale sviluppati da OpenAI, progettati per attività di elaborazione del linguaggio naturale e in grado di generare testo coerente e contestualmente rilevante.
GPT-3.5: GPT-3.5 è una versione intermedia della serie GPT, che colma il divario tra GPT-3 e GPT-4 in termini di dimensioni e capacità del modello.
GPT-4: GPT-4 è un'ipotetica versione più avanzata della serie GPT, che dovrebbe avere dimensioni del modello più grandi e capacità migliorate rispetto ai suoi predecessori.
InstructGPT: InstructGPT è un modello di intelligenza artificiale conversazionale sviluppato da OpenAI, progettato per seguire le istruzioni fornite nei prompt, consentendogli di generare risposte più accurate e specifiche per l'attività.
Intelligenza artificiale generale (Artificial General Intelligence, AGI): AGI si riferisce a un'ipotetica intelligenza artificiale in grado di eseguire qualsiasi compito intellettuale che un essere umano possa svolgere, dimostrando capacità cognitive simili a quelle umane in diversi ambiti.
LaMDA: LaMDA è il modello di intelligenza artificiale conversazionale di Google progettato per intraprendere conversazioni su un ambito aperto, comprendere e generare risposte per un'ampia gamma di argomenti.
Large Language Model: I Large Language Model sono modelli di intelligenza artificiale addestrati su grandi quantità di dati di testo, in grado di comprendere e generare testo simile a quello umano.
Meccanismo di attenzione: I meccanismi di attenzione nelle reti neurali consentono ai modelli di pesare l'importanza di diversi elementi di input l'uno rispetto all'altro, migliorando la loro capacità di catturare il contesto.
Midjourney: Midjourney si riferisce a un punto intermedio nello sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale, a significare i progressi compiuti pur riconoscendo che c'è ancora molto da fare.
Modelli di diffusione: I modelli di diffusione sono una classe di modelli che rappresentano la diffusione di informazioni, influenze o altri fenomeni attraverso una rete.
OpenAI: OpenAI è un'organizzazione di ricerca sull'intelligenza artificiale che si concentra sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale generale (AGI) a vantaggio di tutti.
Pre-addestramento: Il pre-addestramento è la fase iniziale dell'addestramento di un modello di Deep Learning o apprendimento profondo su un set di dati di grandi dimensioni, spesso senza supervisione.
Problema di allineamento: Il problema di allineamento è la sfida di progettare sistemi di intelligenza artificiale che comprendano e agiscano in base a intenzioni, valori e obiettivi umani, piuttosto che ottimizzare per obiettivi non previsti.
Prompt: I prompt sono testo di input fornito a un modello linguistico per generare una risposta o completare un'attività specifica.
Prompt Engineering: Il Prompt Engineering è il processo di progettazione di prompt efficaci per ottenere le risposte desiderate dai modelli linguistici, migliorandone l'utilità e l'affidabilità.
Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF): RLHF è un metodo che combina il Reinforcement Learning o apprendimento per rinforzo con il feedback umano, permettendo ai modelli di intelligenza artificiale di apprendere e adattarsi alle preferenze e ai valori umani.
Rete neurale artificiale: Una rete neurale artificiale è un modello computazionale ispirato alla struttura e alla funzione del cervello umano, costituito da nodi interconnessi chiamati neuroni che elaborano e trasmettono informazioni.
Retropropagazione: La retropropagazione è un algoritmo di ottimizzazione ampiamente utilizzato nelle reti neurali che riduce al minimo l'errore tra gli output previsti e gli output reali regolando i pesi del modello.
Sicurezza dell'Intelligenza Artificiale: La sicurezza dell'Intelligenza Artificiale è lo studio e la pratica della costruzione di sistemi di intelligenza artificiale che operano in modo sicuro e in linea con i valori umani, assicurando che diano beneficio all'umanità senza causare danni.
Singolarità: Un punto teorico nel futuro in cui i progressi dell'intelligenza artificiale porteranno a cambiamenti rapidi, incontrollabili e trasformativi nella società, superando potenzialmente la comprensione umana.
Stable Diffusion: Stable Diffusion è un'area di ricerca incentrata sul miglioramento dell'addestramento di modelli di intelligenza artificiale su larga scala introducendo stabilità e controllabilità durante il processo di diffusione.
Supervised Learning: Il Supervised Learning o apprendimento supervisionato è un approccio di Machine Learning o apprendimento automatico in cui un modello viene addestrato su un set di dati contenente coppie di input-output, imparando a prevedere gli output in base a nuovi input.
Token: Un token è un'unità di testo, ad esempio una parola o sottoparola, che funge da input per un modello linguistico.
Tokenizer: Un tokenizer è uno strumento che suddivide il testo in singoli token per l'elaborazione da parte di un modello linguistico.
Trasformatore: Il trasformatore è un'architettura di Deep Learning o apprendimento profondo progettata per attività da sequenza a sequenza, nota per il suo meccanismo di auto-attenzione che aiuta a catturare dipendenze a lungo raggio nei dati.
Unsupervised Learning: L'Unsupervised Learning o apprendimento non supervisionato è un approccio di Machine Learning o apprendimento automatico in cui un modello apprende schemi e strutture all'interno dei dati di input senza etichette di output esplicite, spesso attraverso il clustering o la riduzione della dimensionalità.
Zero-shot Learning: Lo Zero-shot Learning è un approccio di Machine Learning o apprendimento automatico in cui un modello può fare previsioni o completare attività senza essere addestrato in modo esplicito sui dati di tale attività.

Mi sono presa la libertà di disporre le voci in ordine alfabetico, com'è giusto che sia in un glossario! ;-) A parte questo, la traduzione l'ho fatta abbastanza di fretta, quindi eventuali segnalazioni di correzioni e integrazioni da fare saranno le benvenute.

giovedì 27 aprile 2023

#opentomaravigghia

Vale la pena di tirare le fila del "caso" della campagna social "Open to Meraviglia". Visto che è stato già detto tutto e il contrario di tutto, mi limito a condividere alcuni link:

Ed ecco qualche meme tra i migliori che ho visto in giro in questi giorni.



[Sarebbe maravigghia, ma vabbè]





[Quest'ultimo è ambientato a Vacri, sede dell'edizione 2023 di Arrostiland, il mitico "rave" di Pasquetta organizzato da Abbruzzo di Morris]

L'agenzia pubblicitaria Armando Testa ha acquistato una pagina sui quotidiani di oggi, in teoria a titolo di ringraziamento per il clamore con cui è stata accolta la campagna, in pratica per esprimere con tono vagamente passivo-aggressivo concetti come «bene o male, purché se ne parli» e «non avete capito niente».

Deep Marketing l'ha rielaborata come sarebbe stato più onesto scriverla...

mercoledì 26 aprile 2023

Registi di sinistra

Di recente sono usciti nelle sale due film legati alla sinistra: Il sol dell'avvenire di e con Nanni Moretti, e Quando la cui regia, il soggetto e la sceneggiatura sono stati curati dal politico (ex?) Walter Veltroni.

Riguardo al primo, la recensione di Alessandro Capriccioli – che invito a seguire anche tramite blog e newsletter – mi ha invogliata a guardarlo quanto prima.

Morettismo alla massima potenza, il Sol dell'avvenire. Un concentrato proprio. Chi ama Moretti (quorum ego) gode come un riccio. Chi non lo ama, lo eviti (oggi si direbbe che è "divisivo").
Due o tre inutili note a latere
  1. Sì, è autocitazionista, e a noi morettiani piace così, e comunque usa se stesso per raccontare molti/e altri/e (as usual)
  2. Sì, è po' commovente-senile, e a noi ex giovani facili alla commozione piace così
  3. Aspetto con molta calma il giorno che un regista intelligente di destra faccia un equivalente speculare sulla loro storia, le loro contraddizioni, i loro sogni - e mi sa che aspetterò a lungo, almeno qui in Italia.

A proposito del secondo, storia (palesemente ispirata a Good Bye Lenin! e, nel suo piccolo, a Goodbye Bossi de Il Terzo Segreto di Satira) di un uomo che nel 1984 al funerale di Enrico Berlinguer ha un incidente e si risveglia dopo anni di coma in un mondo totalmente cambiato, con tutta la simpatia che provo per il protagonista Neri Marcorè – ma pure lo stesso Veltroni ai tempi in cui era leader del PD non mi dispiaceva affatto, lo confesso – la recensione di Christian Raimo mi ha fatto passare la voglia...

[L'immagine perfetta per illustrare il post l'ho trovata su Today]

martedì 25 aprile 2023

Non c'è libertà senza Liberazione

In occasione dell'anniversario della liberazione d'Italia dal nazifascismo – anche se l'attuale governo, che il suo legame con l'ideologia fascista non l'ha mai rinnegato, ha tentato di rivenderci la ricorrenza come "festa della libertà", suppongo quella di fare un po' come c***o ci pare – condivido alcuni spunti a tema.

La semplice infografica esplicativa preparata da Galatea...

... una vignetta di Fabio Magnasciutti...

... un'altra di Giannelli...

... una parodia della campagna social più discussa del momento, con protagoniste delle niente affatto arrendevoli partigiane...

... e un manifesto di Testi Manifesti per Arci che ci ricorda per chi sia divisivo il 25 aprile.

Lo è se sei fascista, ma anche se sei razzista, omolesbobitransfobico, indifferente, revisionista...

Concludo elencando alcuni link.

lunedì 24 aprile 2023

Sai chi erano Claudette Colvin e Kate Phillips?

Grazie a questo post nel quale Andrea ha citato un brano del libro Possiamo salvare il mondo, prima di cena di Jonathan Safran Foer, ho scoperto che non fu Rosa Parks la prima donna di colore a rifiutarsi di cedere il proprio posto sull'autobus a un bianco, bensì Claudette Colvin. A quanto pare

Per molti anni, i leader neri di Montgomery non hanno pubblicizzato lo sforzo pionieristico di Colvin perché era una adolescente, e secondo alcune dicerie era incinta di un uomo sposato. Parole come "vivace", "chiacchierona" e "emotiva" sono state usate per descriverla mentre Rosa Parks era considerata calma, ben educata e studiosa. A causa delle norme sociali del tempo e della sua giovinezza, la National Association for the Advancement of Colored People era preoccupata di usarla per simboleggiare il loro boicottaggio.

e ancora

le organizzazioni nere hanno ritenuto che Rosa Parks sarebbe stata un caso migliore per l'integrazione perché era adulta e aveva il tipo di capelli e di apparenza necessari per renderla di classe media.

Un'altra donna la cui vicenda mi pare ingiustificatamente misconosciuta è quella di Rosa Phillips. Ne sono venuta a conoscenza grazie a Le fotografie che hanno fatto la storia.

Tra le centinaia di persone imbarcate sul Titanic, vi fu una coppia che anni dopo sarà da ispirazione alla storia d'amore di Rose e Jack nel film di James Cameron.
Lei si chiama Kate Phillips ed è una commessa di 19 anni, mentre lui è Henry Morley, 47 anni, ed è il proprietario del negozio dove lavora Kate.
I due si innamorano follemente, nonostante la differenza di età e nonostante il precedente matrimonio di lui, e decidono di fuggire lasciando tutto. Salgono sul Titanic con dei nomi falsi e, durante la navigazione, lui le regala una splendida collana con un piccolo zaffiro, come pegno d'amore. Il gioiello non ha le dimensioni del Cuore dell'Oceano, ma è a quello che James Cameron si ispirerà.
Arriva però il disastro.
Nei terribili momenti che precedono l'affondamento, lei riesce a salire su una scialuppa, mentre a lui, in quanto uomo, viene impedito.
Henry morirà e non si troverà mai più il suo corpo, ma Kate invece riesce a salvarsi e, nove mesi dopo, da alla luce la bambina che vediamo in foto.

Io l'ho trovata una storia d'amore molto più "da film" rispetto a quella inventata di Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) e Rose DeWitt Bukater (Kate Winslet)... Se ne parla anche qui e qui (in inglese).

domenica 23 aprile 2023

Dovremmo leggere di più... io per prima

In occasione della giornata mondiale del libro e del diritto d'autore – eccola, un'altra giornata mondiale ;-) – condivido un paio di vignette a tema...

(di Silvia Ziche)
– È ora di andare a letto! Non farti beccare a leggere!
– Eh eh...
– Eh eh...

[Applicazione da manuale della psicologia inversa ;-)]

... e i link ad alcuni spezzoni del video Piero Dorfles: I 100 Libri che ti Cambiano la Vita che ha consigliato entusiasticamente Andrea qui (e che se devo essere sincera non ho ancora avuto tempo di guardare, o meglio ascoltare, per intero... ma lo farò senz'altro nei prossimi giorni).

sabato 22 aprile 2023

Proposta: centellinare le giornate mondiali/nazionali

Oggi, come ricordato dall'odierno Google Doodle, è la Giornata della Terra (Earth Day), nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.

Come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate. (cit.)

Ma oggi è, tra le altre cose, pure la giornata nazionale dei negozi di dischi, delle caramelle gommose e del beagle. Capitano a fagiuolo le parole pronunciate al riguardo da Francesco Costa nel corso dell'episodio del suo podcast Morning uscito il 22 marzo scorso.

Oggi è la giornata mondiale dell'acqua, ieri era la giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: due cause più che importanti. Eppure mai importanti quanto la giornata mondiale contro le giornate mondiali, che è quella che spero di fondare a un certo punto, e spero che questo sia il mio lascito. No, scherzo, non voglio fare l'orso sociopatico, ma devo confessare che, salvo qualche caso eccezionale, forse anche in quei casi l'idea che anche sui giornali leggiamo due pagine di approfondimenti sull'acqua e sulla siccità, oggi perché è la giornata mondiale dell'acqua, e ieri sulla mafia perché era la giornata mondiale eccetera eccetera, e insomma il fatto che l'agenda giornalistica e l'agenda delle cose che ci interessano venga scandita dalle giornate mondiali – ogni giorno poi ce ne sono tre o quattro, non sempre è chiaro chi le decida – per ogni causa nobile, importante e necessaria come quelle di cui parliamo oggi ce ne sono quattro o cinque che sono fuffa, che sono marketing puro: la giornata mondiale dell'hamburger, la giornata mondiale di questo e di quello... Insomma, non mi piacciono tanto queste giornate mondiali.

Che poi, chi è senza peccato scagli la prima pietra: anche a me, quando ho poco tempo, capita di "sbrigare la pratica" del post (quasi) quotidiano prendendo spunto dai siti Giornata Mondiale e Days of the Year.

A proposito, nell'episodio dell'11 aprile del suo podcast Non hanno un amico, l'attore Luca Bizzarri ha passato in rassegna le proposte di legge più assurde avanzate nei primi sei mesi dell'attuale governo dai parlamentari per indire, tra le altre, la giornata nazionale contro la denigrazione dell'aspetto fisico delle persone (più concisamente nota come bodyshaming, con buona pace di Fabio Rampelli), la giornata nazionale degli abiti storici, e nientepopodimenoché la giornata nazionale dedicata alla celebrazione delle donne protagoniste del mondo del fumetto.

venerdì 21 aprile 2023

Quello che gli italiani non vogliono più fare: figli

Nel corso di un discorso in cui parlava tra le altre cose di natalità e immigrazione, martedì il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato:

Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica… l’idea della sostituzione etnica… eh gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro: non è quella la strada.

Molto ci sarebbe da dire sulle ragioni per cui la natalità è così scarsa e su quanto poco faccia la politica per incentivarla; riguardo alla faccenda della "sostituzione etnica", per il momento mi limito a segnalare che è spiegata ampiamente – e bene, come di consueto – su Il Post, che della teoria complottista della "grande sostituzione" si era già occupato l'anno scorso.

Successivamente Lollobrigida si è scusato – ma mi sa che è improprio parlare di scuse, anzi la toppa è stata peggiore del buco – ammettendo di essere ignorante, non razzista... e ciò è francamente sconsolante, come puntualizzato in questa lettera indirizzata al giornalista Beppe Severgnini.

Ieri su Il Fatto Quotidiano è uscita questa irriverente vignetta di Mario Natangelo con protagonista la moglie di Lollobrigida, che incidentalmente è la sorella del presidente del Consiglio Giorgia Meloni (la quale a mio avviso avrebbe potuto aspettarsi ben di peggio nominando ministro suo cognato... questa mi sembra satira all'acqua di rose).

Successivamente il vignettista ha riportato l'indignata e (niente affatto) stranamente solerte reazione di Giorgia Meloni...

... e oggi ha prodotto una vignetta riparatoria. Se così si può definire! ;-)

Sull'argomento della "sostituzione etnica", il grande Corrado Guzzanti ha rispolverato un suo vecchio sketch.

giovedì 20 aprile 2023

Un'orsa da salvare

My two cents sul caso dell'orsa JJ4, colpevole di aver provocato il 5 aprile scorso la morte del 26enne Andrea Papi che era andato a correre nei boschi intorno a Caldes, in provincia di Trento. Si è trattato della prima aggressione mortale di un orso in Italia.

Venerdì scorso il Tribunale Regionale di Giustizia amministrativa (TRGA) di Trento ha accolto il ricorso della Lega Anti Vivisezione (LAV) e ha sospeso l'ordinanza di abbattimento firmata dal presidente leghista della Provincia autonoma di Trento e della Regione Trentino Alto-Adige, Maurizio Fugatti. L'11 maggio il tribunale deciderà se annullare del tutto l'ordinanza. I genitori del giovane ucciso hanno chiarito di non volere la morte dell'animale. «Si tratta di una vendetta simbolica che non ci interessa, noi vogliamo giustizia», e io credo che queste parole abbiano un valore enorme. Mi si potrà obiettare che il parere dei genitori è irrilevante, che non spetta a loro decidere... ma mi sembra assolutamente degno di nota il fatto che, mentre spesso i familiari di una vittima obnubilati dallo strazio invocano la legge del taglione, loro in questo caso manifestano una dignità e un buon senso encomiabili.

A suo tempo la comunità umana stabilì che l'intervento dello Stato fosse necessario per evitare che le persone potessero farsi giustizia da sole agendo "di pancia" (o d'istinto, che è l'unica legge che governa gli orsi). Invece in questo caso mi sembra che sia proprio lo Stato, nella persona di Fugatti, a cercare vendetta con la bava alla bocca. Davvero JJ4, già catturata e separata dai suoi cuccioli che potrebbero non essere ancora pronti per cavarsela da soli, è così aggressiva e pericolosa che l'unico modo per impedirle di nuocere è eliminarla? Di certo la sua morte non riporterà in vita il povero Andrea Papi, come ha ammesso anche il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, né tantomeno servirà da deterrente per gli altri orsi, che per ovvie ragioni sono impossibilitati a "spargersi la voce". Se invece JJ4 si è comportata come avrebbe potuto fare qualunque altro suo simile nella stessa situazione, verrebbe da dire che la tanto logica quanto triste conclusione sia farli fuori tutti, gli orsi. Vale la pena da ricordare che negli anni '90 l'orso in Trentino era quasi estinto a causa della caccia: quelli presenti oggi sono il risultato del progetto di ripopolazione Life Ursus. Di tutto questo si parla in un podcast de Il Post intitolato M49 – Una storia di orsi e persone, uscito quasi due anni fa ma tornato prepotentemente di attualità. M49 è il nome, o meglio la sigla, di un orso che «ha una storia e un carattere particolari. Entra nelle malghe, a volte caccia per il gusto di cacciare, senza mangiare. Si avvicina alle persone, a volte troppo. Viene catturato, fugge da un recinto elettrificato». Ch'io sappia M49 è ancora vivo, ma si trova da tempo di nuovo confinato dentro quel recinto, privato della libertà che disperatamente agognava.

P.S.: L'OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) di Trento ha lanciato una petizione per salvare JJ4. Io ho firmato, per quello che può valere. Chiedere che l'orsa non venga giustiziata – perché in pratica di questo si tratterebbe – non vuol dire che m'importi più di lei che di Andrea Papi. Ma, come ho già detto, lui purtroppo non c'è più, e niente potrà mai restituirlo ai suoi cari.

mercoledì 19 aprile 2023

Fun facts!

Di recente ho iniziato a seguire il canale YouTube di Daniela Vellini aka Yesprof – per seguirla su TikTok sono troppo boomer ;-) – che propone microlezioni per migliorare il proprio inglese divertendosi. Ad esempio, in questo short video della durata di poco più di 20 secondi, la "prof" condivide alcune curiosità e un paio di indovinelli; riporto qui di seguito i relativi screenshot.

"Startling" (impressionante, sorprendente) è la sola parola di nove lettere della lingua inglese togliendo dalla quale una lettera per volta si ottiene una nuova parola di senso compiuto; ti lascio il compito di trovare i relativi significati. In italiano possiamo fare di meglio? Mah, ho i miei dubbi al riguardo...

"Rhythm" (ritmo) è la parola inglese più lunga senza nemmeno una vocale (in realtà sul fatto che la ipsilon sia una consonante ci sarebbe da discutere).

In inglese, "dopodomani" si dice "overmorrow".

Per ultimi ho lasciato gli indovinelli, o meglio i rebus.

Che verdura è?

Che animale è?

Le soluzioni sono pump (pompa) + key (chiave) + N = pumpkin (zucca) e rain (pioggia) + D + ear (orecchio) = reindeer (renna); come al solito, per poterle leggere non devi far altro che selezionare il testo col cursore del mouse.

martedì 18 aprile 2023

Quando arriva il momento di dire basta

Sono rimasta molto colpita da un breve articolo della scrittrice Silvia Avallone, condiviso sulla sua pagina Facebook oltre ad essere stato pubblicato su Sette, il settimanale del Corriere della Sera. Ne riporto qui di seguito il testo (scansionato utilizzando Convertio, che ho scoperto essere di gran lunga migliore del servizio di OCR che utilizzavo finora, anche se con caratteri così piccoli richiede comunque parecchi aggiustamenti).

IMPARIAMO A DIRE BASTA A CHI CI CHIEDE RITMI FRENETICI
FELICITÀ È DISUBBIDIENZA
Può capitare, una mattina, di svegliarsi già esausti, trascinarsi di fronte allo specchio e improvvisamente chiedersi: ma io per chi la vivo, questa vita? Questo lavoro che mi prende tutto, questi ritmi frenetici, questo imperativo categorico di macinare risultati... è davvero ciò che voglio?
Ho diversi amici che hanno detto basta: con le grandi città, la carriera aziendale, la reperibilità senza orari. Conosco persone che sono state capaci d'imprimere al loro tempo una rivoluzione: dalle ore serrate in ufficio alle stagioni della campagna. Alcuni miei coetanei hanno lasciato città come Milano per tornare in provincia e dedicarsi con spirito innovativo a mestieri antichi in sintonia con l'ambiente: la pastorizia transumante, la coltivazione di un meleto. Posso assicurare che le loro decisioni non hanno nulla di naïf: lavorano sodo, si mantengono con i frutti del proprio mestiere, e li ho sempre visti soddisfatti della propria libera scelta.
Conosco anche persone che hanno deciso, meno platealmente, di rallentare: guadagnare di meno per avere più tempo per sé stesse, la famiglia, gli amici, le passioni. Io mi ritengo una di queste. Certo, a volte il tiranno di cui liberarci è dentro di noi: il senso del dovere che abbiamo introiettato. Più spesso è il mondo del lavoro così com'è strutturato: secondo criteri che con l'umanità, con l'eticità, hanno poco a che fare. Cambiarlo è una sfida che, credo, sta diventando sempre più sentita.
Sono gli eventi traumatici – un lutto, una malattia. una separazione, i passati lockdown – a metterci di fronte alla nuda e cruda temporalità della vita, che è una, limitata, ed è giusto che ciascuno di noi decida, in autonomia, quali sono le sue priorità. Quello che trovo ingiusto, in generale, è piegare la nostra creatività, i nostri desideri e la nostra salute a quel che fa comodo agli altri, o meglio, alla società ultramaterialista e individualista in cui viviamo. Ci dicono «devi»: arrivare, guadagnare, produrre, distinguerti, se no sei un fallito. Ci dicono: io, io, io, solo l'io conta. E così perdiamo il mondo, il suo spettacolo, il senso di comunità, gli affetti e gli interessi che ci nutrono, l'orizzonte.
Non credo abbia senso questa corsa a cui ci è stato chiesto di tornare dopo lo stop forzato della pandemia. Come se non fosse successo nulla; come se, in quello squarcio, non avessimo intravisto una verità limpida: la vita è altro dal profitto, dalla conquista, dalla competizione. La vita è anche prendersi cura: degli altri, di sé stessi, del luogo in cui viviamo. Non è vero che «funziona così e basta», c'è sempre un'alternativa: quella che funziona per noi. E se non c'è, occorre crearla.
Di una cosa sono convinta: che non esiste felicità senza disubbidienza. Agli egoismi, alle ingiustizie, alle aspettative altrui, ai desideri inautentici.

In questo articolo ci vedo un chiaro nesso con la vicenda di quella che è stata una mia collega nell'azienda dove lavoravo prima, e da cui mi sono ritrovata estromessa dall'oggi al domani. Ne sono venuta a conoscenza perché lei ne ha parlato in una serie di video che ha condiviso su LinkedIn, dove siamo in contatto. Devi sapere che questa ragazza – ha una quindicina d'anni meno di me – a marzo 2019 ha dato le dimissioni: me ne vado a Londra a frequentare un master di data science, ci disse, voglio investire su me stessa. Invece, sbirciando il suo profilo professionale, non è mai risultato nessun master: lei a Londra ci ha lavorato per un periodo, tornando poi in Italia circa due anni fa. Adesso è una libera professionista e si occupa a 360° di formazione in ambito tecnico. Nei video ha confessato di aver vissuto un periodo molto difficile nell'azienda dove abbiamo lavorato insieme – anche se non l'ha nominata, mi è stato fin troppo chiaro a cosa si riferisse – entrambe come addette al supporto tecnico: quasi non passava giorno senza che un cliente la trattasse con sufficienza, dicendole cose del tipo «Voglio parlare con un ingegnere, non con una segretaria!» [a me qualcosa del genere è capitato solo una volta o due, perché avendo un pessimo rapporto col telefono prendevo quasi esclusivamente richieste di supporto da gestire via email, e credo che questo mi abbia penalizzata parecchio nel momento in cui si è dovuto scegliere "quali teste tagliare"]. Ma lei era un ingegnere, anzi un'ingegnera. Tutto questo stress l'ha condotta ad un livello di prostrazione tale da convincerla a dare le dimissioni, oltre a ricorrere a un aiuto psicologico. E io che, oltre a considerarla estremamente in gamba, la vedevo come una tipa tanto estroversa, sicura di sé e per nulla incline a lasciarsi scoraggiare...! Non avevo idea che stesse così male, e mi sento quasi in colpa per non essere stata in grado di cogliere il suo disagio facendo qualcosa per sostenerla. È proprio vero che l'apparenza inganna... Però sono proprio contenta che lei sia finalmente riuscita a trovare la sua strada; non dovrei far altro che prendere esempio, anziché lamentarmi e basta senza fare nulla di concreto per cambiare la mia situazione. Prima devo "solo" capire chi sono, e cosa voglio fare davvero "da grande"! ;-)

lunedì 17 aprile 2023

Che ha combinato il Dalai Lama?

Negli ultimi giorni si è diffuso in maniera virale un video che mostra l'attuale Dalai Lama, la massima autorità religiosa e politica del buddismo tibetano, mentre chiede a un bambino di "succhiargli la lingua"; lo scalpore è stato tale che lo stesso Tenzin Gyatso, o chi per lui, si è sentito in dovere di porgere le sue scuse. Segnalo comunque un paio di post, scritti dalla traduttrice Laura Scarmoncin – della quale vale la pena di leggere anche un commento successivo – e da Piero Verni, che dovrebbero aiutare a ridimensionare e contestualizzare l'accaduto. Tra l'altro il video che è circolato di più online sembra proprio montato ad arte per suscitare il maggior livello di indignazione possibile; le riprese originali puoi vederle qui a partire dal minuto 15:15 circa.

Colgo l'occasione per rispolverare un paio di articoli che espongono due punti di vista opposti sui genitori che baciano in bocca i propri figli: Invece di giudicare chi bacia i propri figli sulla bocca smettiamola di essere ottusi e sessuofobici, e Baci in bocca ai figli, perché non si devono dare: il parere della psicologa. Oh, chiamami sessuofobica e persino ottusa, ma la mia opinione in proposito viene rispecchiata dal secondo assai più che dal primo: il bacio sulla bocca sono abituata a vederlo come un'interazione di natura erotica, non certo come una manifestazione di amore tra genitore e figlio. Oltretutto i miei non si sarebbero mai permessi di esprimere il loro affetto nei confronti di noi figlie in quel modo. Ma anche in questo caso, la cultura e l'educazione non sono qualcosa di universale.

domenica 16 aprile 2023

Come si dice in italiano "startup"?

Stasera condivido alcuni spunti sulla bislacca proposta di legge di Fabio Rampelli (FdI) contro i forestierismi.

  • Un tweet di Iacopo Melio e un post di Francesco Trento, entrambi volutamente abbastanza surreali, per immaginare come potrebbe cambiare il normale modo di esprimersi nell'eventualità in cui la legge dovesse passare.
  • Il parere dell'avvocato Luca Simonetti.
  • Due esilaranti montaggi video nei quali Alessio Marsili aka Sylveon Berlusconi, che ha raggiunto la meritata popolarità grazie a Propaganda Live, insieme allo stesso Rampelli reclamizza il SalvaLaLingua Rampelli e il SalvaLaVista Rampelli.
  • Last but not least – l'avrò fatto apposta? E chi può dirlo? ;-) – dal blog di Alessandro Capriccioli, i post Generatore di divieti per proteggere il made in Italy – ad esempio, «È necessario vietare la vendita di sneakers per promuovere il mocassino scamosciato, di cui siamo fieri perché rappresenta un'eccellenza del made in Italy che ci viene invidiata anche in Australia: metterlo in pericolo è un atto di sabotaggio del paese che condanniamo con sdegno e fermezza.» – e Italians do it better.

Quest'ultimo mette a confronto le prescrizioni contenute nella proposta di legge Rampelli con i provvedimenti emessi nel Ventennio a difesa della lingua italiana; agevolo un paio di immagini a tema.


Comunque Rampelli, se ci tiene tanto a combattere l'abuso di termini inglesi, dovrebbe cominciare col dire due paroline ai suoi compari di maggioranza: da' un po' un'occhiata a questa pagina – alla quale si riferisce lo screenshot all'inizio del post – tratta dal sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (sic)...

sabato 15 aprile 2023

In effetti un po' si somigliano...

Solo poche parole su una notizia che si ricollega al post da me pubblicato l'altro giorno sul neonato lasciato – e non, si badi bene, abbandonato – nella Culla per la Vita della Clinica Mangiagalli a Milano, e sull'appello di Ezio Greggio alla "mamma vera" affinché ci ripensi e non permetta che la sua creatura venga adottata da genitori amorevoli finché si vuole ma, evidentemente, "finti".

Gli attori texani Matthew McConaughey, premio Oscar per Dallas Buyers Club, e Woody Harrelson, più grande di quasi otto anni rispetto all'altro, hanno scoperto che il loro rapporto potrebbe essere ancora più speciale rispetto alla forte amicizia che li lega (tra l'altro hanno lavorato insieme nella prima stagione della serie TV True Detective): è altamente probabile che siano fratelli, o meglio fratellastri. La madre di McConaughey avrebbe infatti rivelato di aver avuto una relazione con il padre di Harrelson, morto nel 2007 nel carcere dove stava scontando una condanna all'ergastolo per l'omicidio di un giudice, in un periodo in cui stava attraversando una crisi coniugale con il marito, sfociata in seguito nel divorzio.

Per il momento, però, McConaughey non se la sente di fare un test del DNA per togliersi ogni dubbio: si dice infatti spaventato dall'idea di scoprire che «mio padre non è mio padre».

Come se suo padre, l'uomo che l'ha cresciuto ed amato ed è scomparso nel 1992, smettesse di essere tale per il solo fatto che lo spermatozoo che ha fecondato l'ovulo di sua madre apparteneva a un altro che oltretutto, se tanto mi dà tanto, non ha avuto alcun ruolo nella sua vita. (Posso capire comunque quanto sia destabilizzante scoprire risvolti del genere sul rapporto fra i propri genitori a distanza di decenni)

venerdì 14 aprile 2023

Per modo di dire

Chi non usa mai frasi fatte, scagli la prima pietra! ;-) Al riguardo consiglio la lettura dell'articolo Can che abbaia morde, spesso scritto da Fabio Bacà per Storie/Idee de Il Post. E già che siamo in argomento, condivido alcune immagini a tema.

Una vignetta di Silvia Ziche...

... un'uscita del Calendario Cinico, che mi sta piacendo persino di più rispetto al Calendario Filosofico...

... un'immagine da Commenti Memorabili...

... e infine una frase piuttosto buffa che si ricollega a un paio di post pubblicati due anni fa dalla sottoscritta in occasione del cambio di lavoro, e che misteriosamente ho trovato attribuita quasi sempre ad Albert Einstein, anche se ho seri dubbi sul fatto che sia proprio lui l'autore. ;-)

giovedì 13 aprile 2023

Ci avevi mai fatto caso?

Questa sera ti propongo la traduzione di un elenco di curiosità nel quale mi sono imbattuta almeno un paio di volte sui social sotto forma di fotografia della pagina di quello che sembra un libro. Alcuni punti sono difficilmente traducibili e/o per essere apprezzati richiedono un minimo di conoscenza dell'inglese, ma nel complesso l'ho trovato carino!

Cose a cui pensare
  • E se il mio cane mi riporta la palla solo perché pensa che mi piaccia lanciarla?
  • Se il veleno ha superato la data di scadenza, è più velenoso oppure non è più velenoso?
  • Quale lettera è muta nella parola "scent", la s o la c?
  • I gemelli si rendono mai conto che uno di loro non è pianificato?
  • Perché la lettera w, in inglese, si chiama doppia u? Non dovrebbe chiamarsi doppia v? [Come in italiano, del resto, NdC]
  • Forse l'ossigeno ti sta lentamente uccidendo e ci vogliono solo 75-100 anni perché funzioni completamente.
  • Ogni volta che pulisci qualcosa, sporchi qualcos'altro.
  • La parola "swims" [nuotate, egli nuota, NdC] sottosopra è ancora "swims". [Beh, più o meno... In realtà è sɯᴉʍs, NdC]


    [L'immagine me l'ha segnalata .mau. nei commenti, NdC]
  • Perdere intenzionalmente una partita a morra cinese è difficile tanto quanto cercare di vincere.
  • 100 anni fa tutti possedevano un cavallo e solo i ricchi avevano la macchina. Oggi tutti hanno la macchina e solo i ricchi possiedono cavalli.
  • Il tuo futuro sé ti sta osservando in questo momento attraverso i ricordi.
  • I medici che nel 1953 dissero a Stephen Hawking che aveva ancora due anni di vita probabilmente sono morti. [Suppongo che il testo sia stato scritto prima della dipartita dello scienziato nel 2018 all'età di 76 anni, NdC]
  • Se sostituisci la W con la T in "What, Where and When", ottieni la risposta a ciascuno di essi. [Cosa? Quello (That), Dove? Là (There), Quando? In quel momento (Then), NdC]
  • Molti animali probabilmente hanno bisogno di occhiali, ma nessuno lo sa.
  • Se fai un buco in una rete, in realtà ci sono meno buchi rispetto a prima.