venerdì 30 giugno 2017

Come attivare l'avviso di chiamata

Quest'oggi mi va di esporre brevemente una funzione del mio androide che non avevo mai preso in considerazione finché il mio amore non me ne ha parlato, e che può rivelarsi utile in svariate circostanze: l'avviso di chiamata. Per attivarla non ho dovuto far altro che aprire l'app Telefono – ebbene sì, per usare la funzione basilare di qualunque telefono oggi ci vuole un'apposita app, dopo anni faccio ancora un po' fatica a capacitarmene ;-) – e cliccare sui tre puntini allineati verticalmente in alto a destra.


Si è aperto un menu...


... dal quale ho selezionato Impostazioni...


... dopodiché Chiamate...


... e infine Altre impostazioni.


A questo punto si mette il segno di spunta accanto ad Avviso di chiamata – Notifica chiamate in entrata durante telefonata e il gioco è fatto. In questo modo, nella rara eventualità che qualcuno mi chiami mentre sono impegnata in un'altra telefonata, non troverà occupato ma libero; d'altra parte io vengo informata della nuova chiamata in arrivo tramite notifiche sul display e segnali acustici, e posso decidere se rispondere mettendo l'altra conversazione in attesa. Adesso anch'io posso dire ai miei interlocutori «Scusa, ho un'altra chiamata in arrivo, ti metto in attesa», che fa tanto persona indaffarata e richiestissima! ;-)

giovedì 29 giugno 2017

Piccole webstar crescono

La prima volta che ho sentito parlare di "Saluta Andonio" è stata quando ho guardato il video di Volare di Fabio Rovazzi feat. Gianni Morandi [a proposito, stamattina sentendo i bambini dell'oratorio che la cantavano a squarciagola ho avuto un'illuminazione: per lo Zecchino d'Oro quella canzone sarebbe stata perfetta! ;-)]. Pur non avendo idea di chi fosse, ho immediatamente avuto sentore che si trattasse dell'ennesimo fenomeno virale del web... e avevo ragione. Ieri "grazie" a questo articolo ho scoperto che quel ragazzetto si chiama Marco Morrone (Antonio, anzi "Andonio", è suo padre), è di Cosenza, ha sedici anni, anche se forse ne dimostra un pochino meno, e si è procurato addirittura un manager che snocciola il listino prezzi per avere il suo assistito come ospite agli eventi: «Per un pomeriggio in piscina sono 500 euro. Per una serata in discoteca, invece, il cachet si aggira sui 1.500 euro» (anche se entro la mezzanotte il pupillo deve "cenerentolescamente" dileguarsi in quanto minorenne). Oltre al video della sua canzone uscita di recente ne ho guardato su YouTube anche un altro risalente a un paio d'anni fa che può vantare uno sproposito di visualizzazioni... e che dire, sono parecchio perplessa. Se la fama di Marco si può considerare una forma di rivalsa nei confronti dei coetanei che lo bullizzavano in quanto "chiattone", allora mi fa sinceramente piacere per lui. Però, sarà che sono fuori target, in quei video non ci ho visto proprio niente di interessante. So che esistono youtuber altrettanto giovani, magari acerbi, ma che un minimo di contenuti li propongono... qui, invece, il nulla. Forse la chiave del suo successo si può spiegare con i volutamente sgrammaticati versi di Checco Zalone – uno che dietro l'apparenza trash ha sempre avuto in serbo parecchia sostanza, a mio parere – «Se ce l'o fatta io / ce la puoi farcela anche tu»?
Se stai pensando che la mia sia tutta invidia... credimi, non ho alcun motivo di provare un sentimento tanto malevolo nei confronti di un adolescente la cui unica "colpa" è quella di essersi saputo rendere popolare sul web e di trarre vantaggio dalle leggi del mercato senza rubare nulla a nessuno. Ma quando lavoravo part-time – attualmente sono ancora in cerca di un impiego, per cui chi può si faccia sotto ;-) – i soldi che Marco intasca con una sola serata, anzi giusto un'oretta scarsa in discoteca, ci mettevo un paio di mesi a guadagnarli, mentre al mio lui può bastare un mese ma facendo i salti mortali... per cui mi sarà concesso di provare un minimo di "rosicamento", oppure no?

mercoledì 28 giugno 2017

Ti sarebbe piaciuto vivere nel 1917?

Di recente mi sono imbattuta in una serie di vignette disegnate da Julia Lepetit e Jacob Andrews dal titolo Your Problems Now vs 100 Years Ago (I tuoi problemi adesso Vs 100 anni fa) che mettono a confronto la vita ai giorni nostri con quella di un secolo addietro. Anche se l'illustrazione – che puoi vedere qui accanto, clicca per ingrandirla – è tratta da CollegeHumor, non è che ci sia poi tanto da ridere; sicuramente da riflettere, riguardo a svariati aspetti della quotidianità.
Il cibo
Ora: (ragazzo in un fast food) Mannaggia, non hanno il guacamole? Immagino che prenderò ancora più salsa...
Allora: (soldato al fronte) Accidenti, non hanno mandato il cioccolato? Immagino che continuerò a masticare queste vecchie foglie di tè che ho trovato...
La comunicazione a distanza
Ora: Non risponde al mio messaggio da ore... Forse sta pensando di lasciarmi...
Allora: Non mi manda una lettera da settimane... Forse è morto...
Il lavoro minorile
Ora: Non posso credere che papà mi stia facendo tagliare il prato...
Allora (ragazzino costretto a sgobbare duramente in fabbrica)
La procreazione responsabile
Ora: Grazie a Dio c'è la contraccezione...
Allora: Beh, immagino che arriverà l'ottavo bambino o giù di lì.
I medicinali
Ora: Urka, queste pillole sono enormi. Come si aspettano che io le inghiotta?
Allora (il problema era ben altro: i farmaci per curare determinate malattie o non esistevano proprio, oppure erano assai meno efficaci di quelli attuali, con esiti immaginabili)
[Il titolo del post allude al memorabile scivolone di Alice Sabatini, Miss Italia 2015]

martedì 27 giugno 2017

Anytime you need a CWTCH

L'altro giorno mi sono imbattuta per caso in una parola che sarebbe stata benissimo in uno dei due post nei quali elencavo alcune parole pressoché intraducibili dalla lingua d'origine: si tratta del gallese cwtch (no, non è un acronimo). Come riportato nel tumblelog BittersweetSadness...
Esiste una parola gallese, si chiama “Cwtch” ed è intraducibile in altre lingue. Significa l'abbraccio in cui ci sentiamo protetti, il posto sicuro che ci dà la persona che ci ama. E’ un posto in cui niente ti turba, niente ti ferisce, niente può colpirti. E’ un posto speciale, un posto unico che puoi trovare solo tra quelle braccia. Si chiama Cwtch.
Io la trovo una parola meravigliosa! <3 Se per caso, vista l'assenza di vocali, ti sembra oltre che intraducibile anche impronunciabile, ti rimando a questo video che ne chiarisce la pronuncia. Nella descrizione c'è anche il link alla definizione (meno romantica rispetto a quella di cui sopra) riportata su Oxford Dictionaries; altre definizioni puoi trovarle su Urban Dictionary e su Wiktionary.
[L'illustrazione che apre il post fa parte di una notevole photogallery dedicata alle parole d'amore intraducibili e pubblicata su Il Post]
[La "colonna sonora" di questo post è di Mariah Carey]

domenica 25 giugno 2017

Don't worry, siamo irlandesi!

Al termine di questa domenica afosa e "bronchitica" – come riesco a beccarmeli io, i malanni fuori stagione, nessuno mai – non ho la forza di scrivere nient'altro se non la traduzione del divertente testo riportato su un'immagine nella quale mi è capitato di imbattermi.
Filosofia irlandese
Ci sono solo due cose di cui preoccuparsi,
che tu stia bene o che tu stia male.
Se stai bene,
non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Se stai male,
ci sono due cose di cui preoccuparsi,

che tu guarisca oppure che tu muoia.
Se guarisci,
non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Se muori,
ci sono due cose di cui preoccuparsi,

che tu vada in paradiso oppure all'inferno.
Se vai in paradiso,
non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Ma se vai all'inferno,
sarai così dannatamente impegnato a stringere le mani dei tuoi amici
che non avrai il tempo di preoccuparti!
Casomai te lo stessi domandando... mi sento di escludere che mi troverò così presto a passare dall'ultimo bivio, tranquillo! :-)

sabato 24 giugno 2017

No regrets

Quello di vivere una vita di rimpianti è un timore piuttosto comune. Quando ancora lavorava a La Stampa, Massimo Gramellini dedicò uno dei suoi Buongiorno alle testimonianze raccolte in un libro dall'infermiera Bronnie Ware. Pare che il rimpianto più diffuso fra i malati terminali sia «Mi è mancato il coraggio di vivere la mia vita senza preoccuparmi di quello che gli altri si aspettavano da me». Gramellini conclude il suo articoletto in questo modo: «Ci lamentiamo per i sogni non realizzati, quando gli unici sogni che dovremmo rimpiangere sono quelli per i quali non abbiamo combattuto».
Per coloro i quali il momento del trapasso non lo vedono poi così vicino, c'è ancora tutto il tempo per darsi da fare. Nelle librerie e in Rete si trova un'infinità di elenchi del tipo "cose da fare/libri da leggere/film da vedere/cibi da assaggiare/posti da visitare almeno una volta nella vita". Questo post di EfficaceMente, che menziona anch'esso il libro di Bronnie Ware, raccoglie invece 20 rimpianti che avrai tra 20 anni: basta esserne consapevoli per agire di conseguenza, così magari tra vent'anni non li avremo... perlomeno non tutti! ;-) E quest'altro post tratto dallo stesso blog illustra la teoria del parcheggio libero, anch'essa finalizzata a vivere senza rimpianti.
Non parcheggiare a dieci isolati di distanza dalla tua destinazione solo perché temi di non riuscire a trovare un posto più vicino. Vai esattamente dove vorresti andare. Sei sempre in tempo a tornare indietro. In altre parole, non accontentarti troppo presto nella vita.
[La "colonna sonora" di questo post è gentilmente offerta da Robbie Williams, che in fin dei conti ho preferito agli 883]

venerdì 23 giugno 2017

Giocando coi titoli dei film

Qualche giorno fa Ettore Ferrini, collaboratore de Il Vernacoliere, ha lanciato sulla sua bacheca Facebook un gioco cinematografico che a me personalmente è piaciuto parecchio: scrivere il titolo di un film senza usare le parole originali. Il primo esempio da lui enunciato era:
Taluno planò sopra la dimora d'un volatile dal verso ripetitivo.
Qui di seguito riporto alcune tra le creazioni migliori emerse dalla discussione:
  • C'è chi lo ama ad alte temperature
  • Persino gli abitanti del paradiso ingurgitano legumi
  • H3AsO4 e vetusti tessuti ottenuti intrecciando fili di lino
  • Figli di dubbia paternità privi di soddisfazione
  • Notevole problema nel quartiere abitato dalla comunità asiatica
  • Il vademecum della Via Lattea fatto apposta per chi chiede di fare un tratto del viaggio ad altre persone dotate di mezzo di locomozione personale
  • L'assenza di luce al di là della barriera di arbusti
  • Il medico dall'affettuosità strampalata – Oppure: in che modo ho appreso a non inquietarmi e a voler bene all'ordigno
  • Cerca di rispondere esattamente al quesito circa la persona che sarà presente alla consumazione dell'ultimo pasto della giornata
  • Il volatile con una livrea di materiale trasparente pregiato ma molto fragile
  • Il primate che bisbigliava ai quadrupedi
  • Le indicazioni da rispettare della costruzione in cui si produce la bevanda alcolica a base di succo di mele
  • Rinnovato locale dove riproducono pellicole cinematografiche il quale ha il nome dell'Empireo
  • Sostenevo si trattasse d'un sentimento di viva affezione ma era un barroccio
  • Bacche di solanacee acerbe cotte in olio bollente al luogo in cui un mezzo di trasporto pubblico su binari si ferma per permettere la salita e la discesa dei passeggeri
  • Lascio in tutta fretta l'agglomerato urbano – L'esistenza prima della morte, il grande trasporto sentimentale verso una persona e i bovini femmine
  • Massacrami ma apponi molte volte le tue labbra sul mio corpo fino a che non ne ho più voglia
  • Investiti da un singolare fato nelle cerulee acque dell'ottavo mese dell'anno
  • Ogni cosa di ciò che avete desiderato conoscere a proposito dell'amore carnale (che però vi siete sempre peritati di domandare)
Nel caso in cui non fossi riuscito a trovare tutte le soluzioni, eccotele qui:
  • Qualcuno volò sul nido del cuculo
  • A qualcuno piace caldo
  • Anche gli angeli mangiano fagioli
  • Arsenico e vecchi merletti
  • Bastardi senza gloria
  • Grosso guaio a Chinatown
  • Guida galattica per autostoppisti
  • Il buio oltre la siepe
  • Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba
  • Indovina chi viene a cena?
  • L'uccello dalle piume di cristallo
  • L'uomo che sussurrava ai cavalli
  • Le regole della casa del sidro
  • Nuovo Cinema Paradiso
  • Pensavo fosse amore... invece era un calesse
  • Pomodori verdi fritti alla fermata del treno
  • Scappo dalla città – La vita, l'amore e le vacche
  • Straziami ma di baci saziami
  • Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto
  • Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)
Non ho fatto in tempo a preparare questo post che Ettore ha lanciato un altro gioco, quello dei film al contrario... ma in questo caso il piacere di spulciare la discussione lo lascio a te! :-)

giovedì 22 giugno 2017

Reinventiamo la ruota

Il testo del problema 1 della seconda prova dell'esame di maturità al liceo scientifico, dedicata come di consueto alla matematica, comincia così [si ringrazia Tgcom24, anche per i watermark discreti e per nulla invadenti ;-)].

Si può pedalare agevolmente su una bicicletta a ruote quadrate? [Qualche spiritosone che evidentemente non è mai stato a Pescara o Montesilvano ha osservato su Twitter: come no... sulle strade di Roma! ;-) NdC] A New York, al MoMath-Museum of Mathematics [io qui una virgola ce l'avrei messa, NdC] si può fare, in uno dei padiglioni dedicati al divertimento matematico. È però necessario che il profilo della pedana su cui il lato della ruota può scorrere soddisfi alcuni requisiti.
Segue qualche altra premessa e poi quattro quesiti; particolarmente interessante il terzo, che chiede di verificare che il valore dell'ordinata del centro della ruota si mantiene costante durante il moto, pertanto al ciclista sembra di muoversi su una superficie piana.
Non so come avrei reagito se per ipotesi la maturità scientifica avessi dovuto darla quest'anno – riguardo alla prova d'italiano di ieri, invece, nessun dubbio: saggio breve di ambito tecnico-scientifico tutta la vita! :-) – e mi fossi trovata davanti questo tema. Forse potendo scegliere avrei optato per il problema 2, più familiare... o magari avrei accettato la sfida della bicicletta con le ruote quadrate che, bisogna ammetterlo, è sfiziosa. Comunque qui non troverai neanche l'ombra di una traccia di svolgimento perché, eh eh, ho già dato! ;-) Mi limiterò a condividere una GIF animata tratta dalla pagina Un Teorema di Gauss per ogni occasione...


... e un video che mostra il veicolo menzionato nel testo del problema – in effetti si tratta di un triciclo – in movimento su una speciale pedana circolare.


Nella home page del sito del museo c'è una foto che mostra come persino il divo Jeremy Irons, accompagnato dal suo cane Smudge, si sia fatto un giretto là sopra. Per quanto visitare gli States non mi attiri particolarmente, se mai dovessi capitare nella Grande Mela un salto al MoMath intendo farlo di sicuro!

mercoledì 21 giugno 2017

Un disco, vi prego, per l'estate

Ricorre oggi il solstizio d'estate... e ricomincia la caccia al tormentone estivo. Allo strapotere e all'invadenza di Despacito la sottoscritta contrappone due featuring italianissimi: L'esercito del selfie, singolo deliziosamente "new vintage" prodotto da Takagi & Ketra con le voci di Lorenzo Fragola e Arisa (no, Francesco Mandelli aka "nongio" che compare nel video non sa cantare così bene), e Freud di Nek feat. J-Ax, dal cui testo segnalo la modernissima rima Freud-Android-Polaroid: altro che cuore-amore! ;-)
Passando alle hit internazionali, ci sarebbe Shape Of You di Ed Sheeran... ma io in fin dei conti preferisco la parodia pubblicata dallo studente di fisica Tim Blais nel suo canale YouTube A Capella Science: è fatta troppo bene – da notare come il testo ricalchi alla perfezione quello originale – nonché davvero istruttiva. Io a tradurne il testo non ci provo nemmeno: è passato troppo tempo da quando ho dato l'esame di Chimica, e quindi di fatto ho chiuso con orbitali & company, per poter sperare di non commettere sviste imperdonabili!
Già che siamo in argomento, sconfiniamo definitivamente nel "nerdismo" più totale ascoltando una cover di Take On Me – che gli a-ha portarono al successo una trentina d'anni fa – suonata da un'orchestra molto speciale: è infatti interamente composta da hardware informatico d'epoca.

martedì 20 giugno 2017

Gli opposti si uniscono... ma qui si tratta di dividere!

Il post pubblicato ieri da Alex Bellos nel suo blog Monday puzzle proponeva tre enigmi tratti da Pythagoras Magazine, la più famosa pubblicazione olandese di matematica ricreativa: no, non è un ossimoro. ;-) In questo post condivido il secondo dei tre, perché l'ho trovato particolarmente interessante: di primo acchito, se parti da un approccio errato, potresti trovarlo abbastanza arduo... per poi essere tentato di darti una manata in fronte quando scopri la (oppure arrivi per conto tuo alla) soluzione! :-)
Il simbolo di yin e yang [che, detto per inciso, si chiama Taijitu, NdC] è basato sulla figura sottostante, delimitata da tre semicerchi. Come puoi dividere questa forma in due forme identiche?
Scorri la pagina in basso, parecchio in basso, per arrivare alla soluzione...














































Ho aggiunto le linee di griglia per mostrare esattamente dove deve andare il taglio semicircolare.

lunedì 19 giugno 2017

A favore dello ius soli

Dal 15 giugno è in discussione la legge sullo ius soli, che personalmente reputo giusta e sacrosanta ma per la quale si prospetta un percorso irto di ostacoli. Purtroppo il M5S decidendo di opporsi, come i leghisti dai quali del resto non c'era da aspettarsi nulla di diverso, si è rivelato il partito fascistoide che è (o quantomeno prontissimo a reagire ai risultati assai deludenti delle ultime amministrative affrettandosi a intercettare le paure di un'ampia fetta della popolazione). L'altro giorno ho condiviso su Facebook la foto dello striscione qui sotto, che dimostra la stupidità di quelli di Forza Nuova, i quali sono riusciti nell'impresa di avvalorare senza neanche accorgersene un principio che il loro sistema di valori non ammette.


E un mio "facciamico" – che avevo smesso di seguire, pur senza togliergli l'amicizia, perché mi davano troppo fastidio certi suoi post grondanti idee fasciste – ha commentato che lo ius soli, a differenza dello ius sanguinis attualmente in vigore in Italia, non è giusto perché «non è che se un gattino nasce in una stalla questo fa di lui un bue o un cavallo». Avrei voluto rispondergli «Che c***o dici?!», ma sono riuscita a replicare in maniera più civile: stiamo parlando di esseri umani, mica di specie animali differenti!
Di seguito condivido due video per riflettere sullo ius soli. Il primo è un breve documentario che dà voce ad alcuni bambini nati in Italia da genitori stranieri: per questo non potranno essere cittadini italiani fino al compimento della maggiore età. Mi è piaciuta in modo particolare la piccola Ghizlan, 8 anni, che vive a Roma ma è nata a Teramo e, se le chiedi «Di che nazionalità sei?», dopo un attimo di esitazione perché «Che vuol dire nazionalità?», nega con convinzione di essere italiana: «Sono abruzzese!». :-D



C'è poi un video condiviso da Lorenzo Baglioni, che ho imparato a conoscere per le sue canzoncine scanzonate ma che a quanto pare non disdegna affatto progetti ben più profondi. Si tratta di un monologo assai toccante tratto dal film Sta per piovere, nel quale Lorenzo impersona Said Mahran, un giovane di origine algerina dal forte accento toscano perché è nato e cresciuto a Firenze, e che ciononostante sarà a breve costretto insieme ai suoi genitori, in Italia da trent'anni, ad andarsene in Algeria, dove non ha mai messo piede in vita sua.



Ieri sera una "facciamica" dalla quale mi sarei aspettata ben altra sensibilità nei confronti di certi temi ha condiviso con mio grande sconforto l'immagine qua sotto prendendola palesemente per oro colato, senza rendersi conto neanche un po' della sua natura "trolleggiante".


A parte il fatto che la legge sullo ius soli, ahimè, è ben lungi dall'essere stata approvata, il refuso finale INFORNATEVI dovrebbe far suonare un campanello d'allarme. In realtà si tratta di un fotomontaggio fatto – nemmeno troppo bene, a dire il vero – a partire da una foto del Project Unbreakable dedicato a raccogliere testimonianze di vittime di abusi; ne ho già parlato qui.


A proposito del famigerato piano Kalergi – non KALENGI, nome curiosamente simile a quello di un marchio di articoli sportivi – che in realtà non è nient'altro che una squallida bufala razzista, condivido il post satirico di Gioacchino Cortese.
Attenzione! Il piano Kalergi prevede la sostituzione programmata dei popoli europei con quelli africani! Una volta svuotata l'Africa ci vanno i cinesi, mentre in Cina ci si mettono quelli dell'America Latina e così via. Quando Kalergi dice "STOP!" il popolo che resta in piedi senza un territorio viene eliminato.

domenica 18 giugno 2017

Il signore e la signora Rossi

Conosci Angela Dorothea Kasner, Theresa Mary Brasier e Melania Knauss (versione germanizzata dell'originale sloveno Melanija Knavs)? Mai sentite nominare, dici? E invece io sono sicura che le conosci eccome, sia pur con un altro nome: stiamo parlando della Cancelliera federale della Germania, del Primo ministro del Regno Unito e della First lady degli Stati Uniti d'America, le quali hanno sposato rispettivamente Ulrich Merkel, Philip May e Donald Trump acquisendone il cognome. Curiosamente Angela Merkel ha divorziato da Ulrich nel 1982 dopo appena cinque anni di matrimonio ed è sposata con Joachim Sauer dal 1998, ma ha scelto di conservare il cognome del primo marito, con il quale è a tutti nota.
A quanto pare in Germania, in Inghilterra e negli USA – ma anche in moltissimi altri Paesi – la consuetudine che le donne sposate acquistino il cognome del marito si è spinta assai più in là rispetto a quanto accade nel nostro Paese, riguardo al quale mi ha sempre lasciata perplessa la scelta di "una certa" Daniela Garnero, che ha lasciato il marito Paolo Santanchè, rinomato chirurgo estetico, nel 1995 ma ne ha mantenuto il cognome a seguito di un accordo giudiziale in sede di separazione.
Dei retroscena anagrafici di Angela Merkel e Theresa May sono venuta a conoscenza grazie a una discussione su Facebook dalla quale ho scoperto pure che in Germania, sul posto di lavoro, il giorno dopo che una donna si sposa le cambiano l'indirizzo e-mail mettendo il nuovo cognome. Per fare un altro esempio concreto, una donna tedesca sposata con un italiano ha sul passaporto tedesco il cognome italiano e all'interno c'è scritto "nata" con il cognome da nubile, mentre sul passaporto italiano ha il cognome tedesco, con scritto all'interno "coniugata" e il cognome del marito. Ma in Germania nessuno solleva problemi di maschilismo: è così, è un fatto culturale, più o meno la stessa situazione che del resto esisteva in Italia fino a non molti decenni fa...

sabato 17 giugno 2017

Dona sangue. Dona adesso. Dona spesso

La giornata mondiale del donatore di sangue (World Blood Donor Day) è ormai passata – ricorreva tre giorni fa – ma siccome un argomento del genere è sempre attuale, non è mai fuori luogo scriverci un post! Lo sapevi che ogni due secondi una persona ha bisogno di sangue? Per questo chi non ha controindicazioni in tal senso dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di diventare donatore, ammesso che non lo sia già. Potresti salvare la vita di un'altra persona, te ne rendi conto?!
Questo video pubblicato nella pagina Facebook Now I've Seen Everything mostra chi può donare il sangue a chi, a seconda del gruppo sanguigno del donatore e del ricevente. Ero convinta che il donatore universale fosse il mio gruppo sanguigno, 0 Rh+... ma ho scoperto che mi sbagliavo.


Dal video si può estrapolare la logica seguente.
Cominciamo dal fondamentale fattore Rh.
  • I donatori con fattore Rh positivo possono donare solo a persone con fattore Rh positivo.
  • I donatori con fattore Rh negativo possono donare sia a persone con fattore Rh negativo sia a persone con fattore Rh positivo.
Per quanto riguarda il gruppo sanguigno propriamente detto...
  • I donatori del gruppo A possono donare a persone il cui gruppo sanguigno contiene la lettera A (A e AB, insomma).
  • I donatori del gruppo B possono donare a persone il cui gruppo sanguigno contiene la lettera B (B e AB, insomma).
  • I donatori del gruppo 0 possono donare a tutti a prescindere dal gruppo sanguigno.
  • I donatori del gruppo AB possono donare solo a persone del gruppo AB.
Insomma, chi ha gruppo sanguigno 0 Rh- è donatore universale ma può ricevere sangue solo da altri donatori 0 Rh-... e questo può essere un problema, perché si tratta di un gruppo sanguigno piuttosto raro, ahimè. In realtà, come spiega Wikipedia...
È convinzione diffusa che il gruppo 0 Rh- "possa essere donato a tutti", ma non è sempre così poiché - in caso di pazienti politrasfusi - bisogna tener conto di molti altri sistemi di antigeni (Lewis, MNSs, P, I, Duffy ed altri) che sono potenzialmente presenti nel sangue del donatore e verso i quali il ricevente potrebbe aver sviluppato anticorpi, a causa di trasfusioni precedenti.
Invece le persone del gruppo AB+ sono riceventi universali, cioè possono ricevere sangue da chiunque.
[Se qualcuno dovesse accorgersi che ho scritto inesattezze o peggio castronerie, è pregato di comunicarmelo, e provvederò a correggere quanto prima]
L'altro giorno ho letto la notizia del ricovero nell'ospedale di Pescara di una paziente africana che necessitava di una trasfusione a causa di un'anemia post parto; la particolarità è che la donna è portatrice di un gruppo sanguigno con caratteristiche rarissime, inesistenti nella popolazione caucasica e presenti in meno dell'1% di quella nera. Alcuni hanno interpretato tutto ciò come "la scoperta di un nuovo gruppo sanguigno", ma come stiano veramente le cose l'ha spiegato un mio "facciamico" studente di Medicina. Purtroppo il suo post non è pubblico, perciò non posso linkarlo ma devo limitarmi a copincollarlo, confidando che lui non se la prenderà a male! :-)
Una breve spiegazione. No, non esiste un nuovo gruppo sanguigno. Quando si parla di "gruppo sanguigno" si intende il sistema di antigeni AB0 dei nostri globuli rossi, e ovviamente il sangue, rispetto a questo sistema di antigeni, può essere solo A, B, AB o 0. Quindi il gruppo sanguigno U non esiste. Ma i nostri globuli rossi, sulla loro superficie, hanno anche altri antigeni. Il più famoso tra gli altri antigeni dei nostri globuli rossi è il fattore Rh, un antigene che può esserci o no sulla superficie, da cui l'Rh+ o Rh-. Beh, l'U è un antigene come l'Rh ed è usualmente non usato appunto perché il 99,9% di noi ce l'ha, per cui abbiamo gli anticorpi U nel nostro sangue e non ci succede nulla. Purtroppo, come la sfortunata paziente di Pescara, c'è uno 0,1% della popolazione, soprattutto africana, che è U- quindi non ha l'antigene U, per cui, se gli viene trasfuso del sangue "normale" che contiene l'antigene U sulla superficie dei globuli rossi, la paziente non avendolo mai incontrato, attacca il sangue trasfuso producendo una reazione alla trasfusione, spesso molto pericolosa.

venerdì 16 giugno 2017

Libere associazioni mentali

Questo post andrà online in forma ridotta per venire incontro alle mie capacità mentali (semi-cit.). :-)
Mi sono accorta che, quando capito dalle parti di Lomagna (LC), nella mia testa risuonano le immortali note dell'Orchestra Casadei, quando mi parlano di cedolare seccaplease don't ask – mi viene in mente la grande Anna Marchesini, e quando sento nominare le schede PCMCIA usando la pronuncia inglese parte subito il momento Village People. Succede solo a me? A quanto pare no, almeno nel terzo e ultimo caso...
[Si capisce che è stata una giornata un po' pesante, o no?! ;-)]

giovedì 15 giugno 2017

Ma chi glielo fa fare?! Ecco chi...

Stamattina mi sono imbattuta per caso in un testo divenuto virale qualche mese fa, pubblicato nella pagina Facebook Love What Matters e scritto da Billy Flynn, un papà di Boston. Ecco qui di seguito la traduzione.
Oggi è il compleanno della mia ex moglie, così mi sono alzato presto e le ho portato dei fiori e dei bigliettini e un regalo che i bambini potessero darle, e li ho aiutati a prepararle la colazione. Come al solito qualcuno mi ha domandato perché diavolo faccio ancora tutto questo per lei. [Già, perché lo fai? Starai mica cercando di riconquistarla?, è la tipica domanda che la gente si pone a questo punto, NdC] Ciò mi dà fastidio. Quindi vi svelerò il perché.
Sto crescendo due piccoli uomini. L'esempio che do del modo in cui tratto la loro mamma determinerà in maniera significativa il modo in cui vedono e trattano le donne e influenzerà la loro percezione delle relazioni. A maggior ragione nel mio caso, dal momento che siamo divorziati. [Non è così frequente mantenere rapporti civili con l'ex dopo il divorzio, nemmeno quando ci vanno di mezzo delle creature innocenti, perciò tanto di cappello a Billy, NdC] Quindi, se non stai dando un buon modello di comportamento di relazione ai tuoi figli, piantala di cazzeggiare [l'originale, get your shit together, suona forse ancora più volgare, NdC]. Sii superiore e da' il buon esempio. Questa è una cosa più grande di te.
Cresci degli uomini buoni. Cresci delle donne forti. Per favore. Il mondo ne ha bisogno, ora più che mai.
Il racconto è talmente zuccheroso che mi pare difficile crederlo autentico al cento per cento... ma il suo significato è senza dubbio edificante. Se i papà non insegnano ai maschietti a trattar bene e rispettare le donne, e magari suggeriscono loro che umiliarle e disprezzarle è un segno di virile superiorità, non ci si può stupire più di tanto se da grandi alcuni di loro diverranno protagonisti in negativo delle tristi notizie di violenza fisica e psicologica che quotidianamente affollano le cronache.

mercoledì 14 giugno 2017

Innocuo un par de ciufoli!

Sta facendo parecchio discutere il decreto legislativo del governo Gentiloni che reintroduce l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola per la fascia di età tra 0 e 6 anni. Molti, come la sottoscritta, hanno accolto con favore questo provvedimento, considerandolo l'unica reazione sensata al calo delle vaccinazioni che, facendo venir meno l'immunità di gregge, ha riportato in auge malattie ormai quasi scomparse. Ma altri, soprattutto genitori che si sono lasciati infinocchiare dalle bufale no-vax, non l'hanno presa affatto bene, scendendo addirittura in piazza per opporsi a ogni forma di obbligo e rivendicare il diritto di decidere cosa sia meglio per i propri figli (dall'alto della loro specializzazione in immunologia conseguita presso l'Università della Vita, certo).
Uno degli argomenti prediletti dagli antivaccinisti è «Il morbillo [o altra malattia esantematica tipicamente infantile] l'abbiamo preso in tanti e non è morto nessuno». A parte il fatto che di morbillo ecc. qualcuno è morto eccome ma ovviamente non può andare a raccontarlo in giro o a scriverlo sul web, le malattie per le quali è stato introdotto l'obbligo di vaccinazione possono provocare conseguenze molto serie, e trovo assurdo che non si faccia il possibile per prevenirle. Nella pagina Facebook La medicina in uno scatto sono state pubblicate alcune immagini per smentire la diffusa convinzione che tali malattie siano innocue. Di seguito riporto solo il testo, salvo un'eccezione, rimandandoti al relativo post nel caso in cui tu te la senta di guardare anche le foto, che illustrano in maniera a volte fin troppo cruda quello che può succedere a chi si ammala.
Cominciamo dalle quattro malattie per le quali è obbligatorio vaccinarsi fin dal 1999 (in qualche caso anche da molto prima).
  • La difterite può causare la formazione di pseudomembrane difteriche, che possono condurre alla morte per asfissia.
  • Il tetano provoca spasmi tetanici nei bambini e negli adulti.
  • La poliomielite in passato ha costretto tanta gente a passare la vita dentro un polmone d'acciaio per poter respirare; da bambina mi rimase impresso il caso di Rosanna Benzi. Non vorremo mica tornare indietro di decenni?!
  • L'epatite B può portare a una grave disfunzione epatica che ha tra i suoi sintomi le sclere itteriche (in parole povere, il bianco dell'occhio diventa giallo).
Continuiamo con il famoso vaccino MPR, che protegge contro tre diverse malattie.
  • Il morbillo può dar luogo alla panencefalite sclerosante subacuta, che determina gravi danni neurologici; ne ho già parlato qui.
  • Nei giovani adulti maschi la parotite, meglio nota come "orecchioni", può causare l'atrofia testicolare, il cui esito più infausto è la sterilità. Il problema, se mi si concede la frecciata, è che di rado certe cose capitano a chi davvero non meriterebbe di riprodursi...
  • Se a contrarre il virus della rosolia è una donna incinta, il piccolo rischia cecità, sordità e difetti cardiaci.
Andiamo avanti...
L'haemophilus influenzae può causare la coagulazione intravascolare disseminata (CID).
La varicella è illustrata con una foto del piccolo Jasper.


Infine la meningite può evolvere in infezione sistemica meningococcica iperacuta. La schermitrice paralimpica Bebe Vio ne sa qualcosa...
Stranamente non c'è nulla sulla pertosse, riguardo alla quale proprio stamattina mi è capitato di adocchiare un agghiacciante screenshot in inglese che adesso non riesco più a trovare. Comunque ricordo che riportava le testimonianze di due genitori antivaccinisti irriducibili: la prima era una madre che raccontava come si fosse sentita addirittura tradita dal marito il quale, in seguito alla morte del figlio ucciso dalla pertosse, aveva preso l'iniziativa di far vaccinare l'altra figlia senza il consenso di lei; anche il secondo genitore aveva perso un figlio a causa della pertosse, ma non provava alcun rimorso per non averlo fatto vaccinare, perché era convinto che se lo avesse fatto sarebbe stato ancora peggio. Se neppure il dolore per la morte di un figlio riesce a far aprire gli occhi a un genitore, allora le mie speranze nel futuro del genere umano raggiungono il minimo storico...

martedì 13 giugno 2017

A lessiùn de lumbard

Su questo blog mi è capitato più volte di condividere qualche video di Casa Surace. L'ultimo in ordine di tempo è stato pubblicato proprio oggi e mostra con il consueto approccio spiritoso l'ennesimo confronto tra Nord (rappresentato da Richi) e Sud (impersonato da Pasqui); l'argomento questa volta è "quando un giovane decide di andare a vivere da solo".


Ebbene, l'altro giorno, guardando questa intervista, ho scoperto che «Richi [al secolo Riccardo Betteghella, NdC], il contraltare lumbard del terùn Pasqui [al secolo Bruno Galasso, NdC]», come l'avevo descritto qui, in realtà è terùn proprio come i suoi compagni di set – la sua cadenza parla chiaro – solo che è bravissimo a riprodurre il modo di parlare di un lumbard. Magari dovrei prendere esempio da lui, visto che ieri a Desio (MB) mi son sentita chiedere «Lei da dove viene, con quest'accento? Si sente che non è di qua»...
Dai che sto scherzando! Al contrario riguardo a questo genere di cose il mio obiettivo, coltivato frequentando anche due corsi di dizione, è sempre stato quello di avere una pronuncia perfetta senza nessun accento riconoscibile. E la domanda del tizio di ieri mi fa capire che forse dovrei ricominciare a esercitarmi...
Per quanto riguarda la comprensione del parlato lumbard, a volte mi sento un po' come il vampiro Aldo quando Giovanni e Giacomo gli fanno l'inganno della cadrega!!! :-O Finora non ho imparato molto dal Curs de lumbard per balùba scritto dal compianto Davide Rota e regalatomi l'anno scorso dal mio amore... <3 Comunque le risorse online non mancano: ad esempio c'è qui un curs de lumbard, qui un sito dedicato a tradizioni e proverbi del dialetto milanese, ed esiste persino la Wikipedia in lingua lumbaart.

lunedì 12 giugno 2017

Miss, mia cara miss...

Ieri, non senza sorpresa, ho ricevuto via e-mail l'invito a scrivere un nuovo post – anzi, un "articolo" – su un argomento del quale in genere non mi occupo: i concorsi di bellezza.
Trattasi nella fattispecie del concorso Miss Degradé – da quel che ho capito, il Degradé è una particolare tecnica di colorazione dei capelli – al quale partecipano ragazze desiderose di intraprendere una carriera da modella e provenienti da tutta Italia; sono in lizza anche molte ragazze abruzzesi, come ad esempio Aurora D'Isidoro di Chieti, Giulia D'Amico di Castel Frentano, Marta Iannamico di Villa Santa Maria. Per votare le ragazze in concorso basta andare sul sito www.missdegrade.it, dove si potranno visionare le modelle presenti e votare la preferita: in questo modo in passato è stato possibile lanciare modelle all'epoca completamente sconosciute e dare visibilità a piccole aziende artigianali presenti sul territorio nazionale.
E a questo punto, dopo aver accontentato il mio contatto, torno in me ;-) e riprendo a occuparmi di argomenti a me più congeniali. O meglio, continuo a parlare di concorsi di bellezza – e l'invito di cui sopra mi ha dato modo di tirar fuori lo spunto dalla naftalina – ma di tipo non convenzionale...
Qualche settimana fa ho letto su Lercio la finta notizia “L’importante è essere bella dentro”. Radiologo lancia il concorso ‘Miss Raggi X’, e mentre sghignazzavo non potevo ancora immaginare che si fosse svolto sul serio un concorso simile. La foto qui sotto, tratta da un articolo che rievoca alcuni bizzarri concorsi di bellezza del passato, ritrae Marianne Baba, Lois Conway e Ruth Swensen, vincitrici del concorso Miss Postura Perfetta nel corso di una convention di chiropratici a Chicago, nel maggio 1956. Per aggiudicarsi il premio hanno dovuto in un certo senso mettersi a nudo nel profondo, esibendo le radiografie della loro colonna vertebrale...


Io neppure così avrei la benché minima chance di vittoria, con la sia pur lieve scoliosi che mi ritrovo! ;-)

domenica 11 giugno 2017

Non ci vuole un cervello grande, ma un grande cervello!

Da un po' di tempo a questa parte mi capita di imbattermi con una certa frequenza in memi che mostrano una sequenza di immagini di cervelli sempre più grandi e "potenti", a ciascuna delle quali è affiancata una frase che in teoria, almeno così credevo, dovrebbe seguire un analogo andamento di intelligenza crescente. Uno degli ultimi esempi in ordine di tempo l'ho visto su L'abruzzese fuori sede.


Solo che a volte, ahimè, mi sfugge la logica. Sarò io che ho un cervellino minuscolo come quello di Homer Simpson e, se un meme del genere è assimilabile a un test d'intelligenza, l'ho fallito miseramente? Mi auguro di no! [Per la cronaca, tempo fa ho sostenuto il test WAIS, ottenendo un punteggio decisamente superiore alla media... ;-)]
Ho cercato con Google spiegazioni sull'origine e il senso di questi memi, e Big G non mi ha delusa, conducendomi a questa pagina di Know Your Meme (manco a dirlo, "conosci il tuo meme") che ha soddisfatto la mia curiosità riguardo al cosiddetto meme Expanding Brain (Cervello in espansione). Ecco qui di seguito la traduzione.
Expanding Brain è un meme in cui una serie di immagini confronta la dimensione del cervello di una persona rispetto a un certo fattore.
Sebbene l'Expanding Brain implichi di solito una dimostrazione di superiorità intellettuale riguardo a vari oggetti, viene più spesso usato in senso ironico per implicare il contrario, dove si implica che gli oggetti di derisione siano di livello più elevato rispetto ad oggetti che di solito sono altamente considerati.
Ad esempio, quando viene utilizzato con Whomst, una persona che usa "who" verrà mostrata con il cervello più piccolo, mentre una persona che usa la variazione più ridicola, cioè "whomst'd've", verrà mostrata con il cervello più grande.
Origine
Questo meme ha avuto origine come parte del meme "Whomst" dove la colonna di sinistra consisteva in derivazioni della parola "Who" che venivano abbinate con immagini di cervelli sempre più elaborate a seconda di quanto fosse intensa la variazione di "who".
Uno dei primi esempi più popolari è stato postato su /r/dankmemes [subreddit di Reddit, NdC] il 31 gennaio 2017 da janskishimanski in un post che ha ottenuto quasi 1200 voti favorevoli [al momento siamo giunti a quota 1221, NdC].


Diffusione
Mentre le variazioni di "whomst" sul modello dell'Expanding Brain divenivano più elaborate, all'Expanding Brain sono stati applicati altri soggetti, come i videogiochi e la politica. Le variazioni dell'Expanding Brain hanno continuato ad apparire su /r/dankmemes e /r/MemeEconomy per tutto il mese di febbraio.

sabato 10 giugno 2017

Un problema che ti darà... del filo da torcere

In un periodo nel quale tanti studenti si stanno preparando ad affrontare gli esami, quest'oggi ti propongo un quesito a tema, pubblicato lunedì scorso da Alex Bellos nel suo blog Monday puzzle con il titolo Can you solve it? Are you in the smartest 10 per cent? (Riesci a risolverlo? Fai parte del 10% più intelligente?).
Un filo viene avvolto simmetricamente attorno a una barra circolare. Il filo va esattamente quattro volte attorno alla barra. La circonferenza della barra è pari a 4 cm e la sua lunghezza è pari a 12 cm. Trova la lunghezza del filo.
Si tratta di un problema piuttosto bello. Non richiede alcuna nozione matematica al di là di ciò che si insegna alle scuole medie inferiori. Riesci a individuare un modo "semplice" per risolverlo?
Qualche ora dopo Alex ha pubblicato la soluzione.
Ho voluto proporre questo quesito perché sembra molto più complicato di quanto non sia. In effetti, quando è stato posto due decenni fa ai diciottenni di 16 Paesi, nove su dieci non sono riusciti a trovare la risposta esatta. [Da cui il titolo del quesito, NdC] Eppure tutto quello che serve è un teorema famosissimo che si impara alle scuole medie.
Immagina che la barra sia un cilindro, diciamo il cilindro di cartone di un rotolo di carta da cucina. Taglia in linea retta da un'estremità del rotolo all'altra, tra i punti in cui si trovano le estremità del filo. Quando srotoli il cilindro e lo metti su una superficie piana, otterrai un rettangolo di 12 cm per 4 cm, come illustrato qui dal lettore Mr H, alias @singinghedgehog.
Il filo è la linea rossa.
Il rettangolo grande è suddiviso in quattro rettangoli uguali di 3 cm × 4 cm dai punti in cui il filo attraversa il bordo tagliato. Per trovare la lunghezza del filo, usiamo ora quel famoso teorema che ti dicevo...
Il teorema di Pitagora afferma che in ogni triangolo rettangolo l'area del quadrato costruito sull'ipotenusa è uguale alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui due cateti. Applicandolo in questo caso, se i cateti hanno lunghezza 3 e 4, l'ipotenusa ha lunghezza 5, come illustrato.
La lunghezza totale del filo è pari a quattro ipotenuse, perciò è uguale a 4 × 5 = 20 cm.
Alla fine di entrambi i post c'è un piccolo "messaggio promozionale" che trovo degno di condivisione. Football School, che Alex ha scritto insieme a Ben Lyttleton, è un libro per bambini dai 7 ai 13 anni che usa il calcio per spiegare argomenti come l'inglese, la matematica, la fisica, la geografia, la filosofia e la zoologia. A me pare un'idea regalo giocosamente istruttiva per ragazzini appassionati di calcio che se la cavano bene con l'inglese.

venerdì 9 giugno 2017

Cercasi marito intelligente

Nei giorni scorsi, in seguito alla condivisione da parte di Selvaggia Lucarelli la quale gode di un notevole seguito sui social, è diventata virale l'immagine qui sotto, che mostra un annuncio matrimoniale abbastanza inconsueto affisso sul tronco di un albero.


Il testo recita: «Ciao, cerco un ragazzo intelligente che possa essere il mio futuro marito. Questo è il mio numero di telefono». E sotto campeggia una formula matematica che forse ai più apparirà complicatissima, ma che in realtà qualunque studente di quarta liceo scientifico – perlomeno basandomi sui programmi scolastici in vigore "ai miei tempi" – dovrebbe saper risolvere senza particolari difficoltà. Ammetto di averla persino copiata su un foglio di carta per provare a calcolare il risultato e poterlo includere in questo post per amor di completezza, ma poi mi son detta: chi te lo fa fare?! ;-)
Nei commenti al suo post Selvaggia ha condiviso questo arguto punto di vista.

«Un ragazzo intelligente non chiamerà mai una tizia che sovrappone due radici che comprendono la stessa espressione invece di sommarne gli esponenti, e con accenni di bipolarismo visto che scrive una volta 1/2, un'altra volta 0,5.
Usa meetic come tutte le altre, che è meglio.» ;-)
Per quanto mi riguarda mi limito ad aggiungere che per essere un buon partner quello che ci vuole non è certo un'intelligenza logico-matematica superiore alla media – anche se nel mio caso amare la scienza e la tecnologia significa guadagnare parecchi punti in termini di affinità – bensì quella che viene chiamata intelligenza emotiva. A cosa serve essere un mago coi numeri, saper calcolare integrali e risolvere equazioni differenziali come se niente fosse, se poi sei uno st***zo anaffettivo?
Detto ciò, è venuto fuori che il manifestino di cui stiamo parlando era un fake: come mostrato dal debunker David Puente, l'originale proviene dalla Polonia ed è stato modificato col fotoritocco (neanche troppo bene, dal momento che passando dal testo alla formula cambiano in modo evidente sia la grafia che il tratto).


Comunque nemmeno la versione originale polacca era genuina: a quanto pare si trattava di una trovata del popolare sito polacco Noizz realizzata per verificare fino a che punto una romanticheria potesse spingersi fuori controllo.

giovedì 8 giugno 2017

Gli appuntamenti del cielo estivo

Quest'oggi prendo spunto dall'Astronomy Picture of the Day realizzata da Universe2go e pubblicata tre giorni fa con il titolo Highlights of the Summer Sky (Eventi clou del cielo estivo). Si tratta di un'infografica (clicca per ingrandirla) che mostra appunto gli eventi astronomici salienti dei mesi di giugno, luglio e agosto 2017. Di veramente interessante non c'è granché, se si eccettua l'eclissi solare totale che sarà visibile il 21 agosto in una zona abbastanza ristretta degli Stati Uniti... ma sono sicura che gli astrofili più appassionati non si lasceranno sfuggire nessuna occasione propizia per scrutare il cielo estivo.


Ed ecco la traduzione della relativa spiegazione.
Che cosa succederà nel cielo quest'estate? Il grafico mostrato indica alcuni eventi clou per l'emisfero settentrionale della Terra. Se lo si guarda come il quadrante di un orologio centrato in basso, gli eventi precoci del cielo estivo si estendono verso sinistra, mentre gli eventi estivi tardivi sono proiettati verso destra. Gli oggetti relativamente vicini alla Terra sono illustrati, in generale, come più vicini all'omino con il telescopio in basso al centro, anche se quasi tutto ciò che è indicato si può vedere senza un telescopio. Tra gli eventi clou del cielo di quest'estate abbiamo che Giove sarà visibile dopo il tramonto durante il mese di giugno, mentre Saturno sarà visibile dopo il tramonto durante il mese di agosto. Un incontro ravvicinato della Luna, di Venere e della luminosa stella Aldebaran avverrà a metà luglio. All'inizio di agosto si avrà il picco dello sciame meteorico delle Perseidi. Di sicuro il più notevole evento astronomico che si verificherà quest'estate sarà comunque un'eclissi totale di Sole visibile in una sottile striscia senza nuvole attraverso gli Stati Uniti il 21 agosto.
Qui di seguito riporto in rigoroso ordine cronologico gli eventi indicati (i primi tre sono ormai passati, pazienza).
  • 3 giugno: Venere alla massima elongazione ovest
  • 5 giugno: "giochi di ombre" su Giove [ho trovato qui una spiegazione in lingua tedesca, e da quel che ho potuto capire si tratta delle ombre proiettate sul pianeta dai suoi satelliti Europa e Io, NdC]
  • 5 giugno: cometa C/2015 V2 (Johnson)
  • 9 giugno: Luna di piccole dimensioni
  • 10 giugno: Luna vicino a Saturno
  • 15 giugno: Saturno in opposizione
  • 20 giugno: Luna vicino a Venere
  • 21 giugno: comincia l'estate
  • 27 giugno: Luna vicino a Regolo
  • 1 luglio: Luna vicino a Giove
  • 4 luglio: effetto "maniglia d'oro" sulla Luna
  • 10 luglio: Plutone in opposizione
  • 14 luglio: occultazione di X Aquarii
  • 20 luglio: incontro della Luna, di Venere e di Aldebaran
  • 25 luglio: incontro della Luna, di Mercurio e di Regolo
  • 2 agosto: Luna vicino a Saturno
  • 7 agosto: eclissi lunare parziale
  • 11 agosto: Perseidi
  • 16 agosto: Luna vicino a Aldebaran
  • 21 agosto: USA: eclissi solare totale
  • 30 agosto: Luna vicino a Saturno

mercoledì 7 giugno 2017

Che qualcuno lo fermi!

Il 22 aprile scorso ho assistito a un'interessante conferenza tenuta dal meteorologo e climatologo Luca Mercalli in occasione della Giornata della Terra e della Marcia per la Scienza. Dopo che di recente Donald Trump ha annunciato la decisione di uscire dall'accordo di Parigi sul clima siglato nel 2015 ero curiosa di conoscere l'opinione di Mercalli al riguardo, e questo breve servizio del Tg3 ha soddisfatto la mia curiosità. Nulla che non potessi aspettarmi, in effetti...
Non altrettanto scontata, almeno per me, è stata la dura presa di posizione di Arnold Schwarzenegger, uno che a poco più di due mesi da questo post che gli ho dedicato continua a guadagnar punti nella mia stima. Nel video qui sotto "Schwarzy" spiega a Trump perché adottare una politica rispettosa dell'ambiente non sia soltanto doveroso per tutelare la salute del pianeta e dei suoi abitanti, ma alla lunga si riveli anche una scelta vincente per far crescere l'economia.


Ecco la traduzione di quello che dice l'ex governatore della California, ormai tornato al cinema. Posso dire che è un po' un peccato? :-)
Un solo uomo non può distruggere il progresso. Un solo uomo non può fermare la rivoluzione dell'energia pulita. E un solo uomo non può tornare indietro nel tempo. Solo io posso farlo. [Rieccolo, il nostro eroe!!! ;-) NdC]
Il presidente Trump dice che intende uscire dall'accordo di Parigi sul clima. Il mio messaggio per lei, signor Presidente, è che, come pubblico servitore e soprattutto come presidente, la sua prima e più importante responsabilità è quella di proteggere la gente. 200mila persone muoiono ogni anno negli Stati Uniti a causa dell'inquinamento atmosferico, e la metà dei nostri fiumi e corsi d'acqua sono troppo inquinati per la nostra salute. Non possiamo rimanere fermi a non far nulla mentre la gente si ammala e muore, specialmente quando si sa che esiste un'altra strada.
Signor Presidente, so che può essere più facile e comodo guardare indietro. E per molte persone il passato che conosciamo è meno spaventoso del futuro che non conosciamo. Ma alcuni di noi sanno com'è il futuro dell'energia pulita. E non è affatto spaventoso. Lo abbiamo visto nelle città e negli Stati e in tutto il mondo. Di fatto sappiamo che il futuro dell'"energia sporca" con asma, enfisema e cancro è molto, molto più terrificante. Allora per favore, signor Presidente, scelga il futuro.
Nessuno si ricorda le persone che dissero al presidente Kennedy di non andare sulla Luna. Ricordiamo i grandi leader. I grandi leader che non camminano all'indietro nel passato, ma che guardano avanti verso il futuro.
Vede, la gente si solleverà. I governi locali e statali si solleveranno. Altri leader dei governi locali si solleveranno e riempiranno il vuoto che lei sta creando. Come tutti i grandi movimenti della storia umana, il nostro futuro pulito inizia con un movimento di gente comune nelle nostre comunità, nelle nostre città e nei nostri Stati.
Il 70% delle nostre emissioni inquinanti può essere controllato a livello statale e locale. Non possiamo lasciare che sia Washington a dirigere, no. Dobbiamo farlo noi. Di fatto, quando ero governatore della California e Washington non riuscì a dirigere, superammo le più severe regole ambientali del nostro Paese. E la nostra economia adesso è in piena espansione. Oggi siamo i numeri 1 nel proteggere il nostro ambiente e siamo i numeri 1 nella crescita economica. Abbiamo l'aria e l'acqua più pulite, e abbiamo anche più posti di lavoro di qualsiasi altro Stato. Abbiamo creato più posti di lavoro lo scorso anno rispetto al secondo e al terzo Stato messi insieme.
Proteggere l'ambiente non distruggerà la nostra economia. La morale della favola è che le grandi politiche ambientali fanno il contrario. Rivitalizzano l'economia.
Condividi questo video se pensi che sia il momento di cominciare una rivoluzione della gente comune per salvare il nostro pianeta.
A proposito, da' un'occhiata alle fotografie pubblicate dalla NASA per documentare gli effetti dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta. Direi che c'è poco da stare tranquilli, non trovi anche tu?
[L'immagine che apre il post, e che parafrasa Make America Great Again, lo slogan elettorale di Trump, è stata pubblicata su Facebook dal neo-presidente francese Emmanuel Macron, il quale così facendo ha guadagnato pure lui un bel po' di punti nella mia personale classifica! :-)]