Riporto qui di seguito il testo di un post che ho letto su Facebook; mi permetto di farlo perché è pubblico, includendovi un paio di link che confermano la veridicità delle informazioni riportate.
1 Dicembre, Nottingham, funerali della piccola Indi Gregory: accanto alla bara bianca ci sono la bandiera italiana ed una corona di fiori tricolori. In prima fila, accanto ai genitori, troneggiano le ministre Roccella [ministra per la famiglia, NdC] e Locatelli [ministra per le disabilità, NdC] a ricordare che la vita è sacra e solo l'altissimo può, se e quando vuole, toglierla. Anche nostra signora del fascio [suppongo di non dover specificare di chi si tratti, NdC] ha mandato un contrito messaggio di vicinanza alla famiglia, da brava donna, madre, cristiana quale è.
5 Dicembre, Padova, funerali di Giulia Cecchettin: niente bandiera né fiori tricolori. Il ministro Nordio [ministro della giustizia, NdC] è in rappresentanza del Governo, nessuna ministra presente, messaggio di vicinanza del PdC non pervenuto.
Sarebbe stato molto importante che fosse stata presente almeno una ministra, una donna, a rappresentare lo Stato, il messaggio veicolato sarebbe stato più forte: il governo c'è e le sue ministre si affiancano compatte alla famiglia affranta. Ed invece...
Quando si tratta di strumentalizzare una vicenda dolorosa per compiacere i pro life ed averne i voti, tutte e tutti sull'attenti.
Tutto il resto conta poco o nulla.
Mi permetto di prendere a prestito le parole con cui Andrea ha commentato questa sconcertante disparità di trattamento: «Se è vero come è vero che oggi la politica è anche forma, gesti esteriori, ritualità mediatiche, direi che i messaggi veicolati da questi atteggiamenti sono chiarissimi. E in fondo non stupiscono».
P.S..: Mi sono appena resa conto di aver pubblicato lo scorso marzo un post che si intitolava quasi allo stesso modo, Le discutibili priorità del governo Meloni... e mi sa che quel titolo sarebbe stato perfettamente adeguato anche a questa circostanza.
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