giovedì 28 febbraio 2019

La scienza da guardare

Questa sera sarei un po' stanchina – e quando mai non lo sono?! ;-) – per cui mi limiterò a condividere una piccola selezione di video interessanti, affascinanti e persino divertenti che riguardano vari aspetti della scienza. Eccoli, in rigoroso ordine alfabetico!

mercoledì 27 febbraio 2019

Questione di prospettiva

Una delle attrattive turistiche più notevoli d'Abruzzo è il lago di Scanno, noto per essere a forma di cuore; ecco alcune foto trovate sul Web che lo dimostrano.


Solo che, visto dall'alto, il lago abruzzese a un cuore ci somiglia ben poco: chiedere a Google Maps per avere una conferma.


In effetti il lago di Scanno appare a forma di cuore soltanto se osservato da un punto ben preciso: questo articolo spiega dove si trova.
Comunque poco importa: del resto neanche il nostro cuore, inteso come muscolo cardiaco, ha la "forma di cuore" come la intendiamo comunemente... non trovi? ;-)

martedì 26 febbraio 2019

Analfabetismo matematico

Negli ultimi giorni sulla pagina Facebook dell'emittente radiofonica Radio Bruno sono state pubblicate due immagini che mostrano espressioni aritmetiche oserei dire elementari.

https://www.facebook.com/radiobruno/photos/a.65518769735/10157219144454736
https://www.facebook.com/radiobruno/photos/a.65518769735/10157226598809736

Facile, la prima fa 79 e la seconda 102... siamo tutti d'accordo, no?
Ebbene, NO. Cliccando su ciascuna immagine si aprirà il relativo post... e se sei come me preparati a metterti le mani nei capelli leggendo certi commenti! :-O

lunedì 25 febbraio 2019

#teamladygaga

A monopolizzare l'odierno gossip all'indomani della notte degli Oscar sono stati Lady Gaga e Bradley Cooper, vincitori del premio come miglior canzone per Shallow, tratta dalla colonna sonora del film A Star Is Born del quale sono protagonisti. I due hanno riproposto il duetto durante lo show, e la loro intesa sul palco sembrava perfetta. Su Facebook LA GAZZA ha pubblicato la foto qui sotto...


... con il commento «Dio se ce lo meritiamo, amiche, uno che ci guarda così». Peccato che, da quel che ho capito, la situazione – analoga a quella assai spiacevole nella quale la stragrande maggioranza delle donne si sarà trovata di sicuro almeno una volta nella vita – non sia poi così romantica, anzi. A quanto pare Lady Gaga ha completamente perso la testa per il suo partner cinematografico, a tal punto da mandare a monte il suo matrimonio già in programma, ma la cosa non è per niente reciproca: Bradley Cooper non ci pensa affatto a mollare la supermodella russa Irina Shayk, ex di Cristiano Ronaldo, alla quale è legato dal 2015 e dalla quale ha avuto una figlia di quasi due anni.
Oggi sul web pullulavano commenti, per la verità quasi tutti maschili, del tipo «Lui sta con una strafiga spaziale, non sarà mica scemo a lasciarla per una...», e a seguire un'ampia gamma di apprezzamenti poco carini nei confronti di Lady Gaga. Mah, a me viene spontaneo fare il tifo per la cantante e attrice di origine italiana, che oltre a non essere per niente brutta ha talento e carisma da vendere (ho imparato ad apprezzarla un paio d'anni fa)... e di certo non mi farei nessuno scrupolo al riguardo, se solo non ci andasse di mezzo una bambina.
Vabbè... da domani basta pettegolezzi, promesso! ;-)

domenica 24 febbraio 2019

Chi è il prossimo tuo?

Oggi, leggendo un post pubblicato sulla pagina Facebook Socialisti Gaudenti, sono venuta a conoscenza di un'affermazione a dir poco discutibile esternata dal ministro leghista Lorenzo Fontana.
Ci accusano anche da ambienti cattolici ma la nostra azione politica sull’immigrazione si ispira al catechismo. “Ama il prossimo tuo” ovvero in tua prossimità e per questo dobbiamo occuparci prima dei nostri poveri.
A questa dichiarazione, che potrebbe sembrare il frutto dell'estro satirico degli autori di Lercio ma purtroppo è assolutamente autentica, contrappongo due degne repliche:
  • una di ispirazione laica redatta da Alessandro Capriccioli;
  • un'altra dal solido fondamento teologico firmata da monsignor Gianfranco Ravasi (il quale in effetti non l'ha scritta oggi per contestare Fontana; quel testo risale a otto anni fa, ma comunque chiarisce perfettamente il senso del principio evangelico «Ama il prossimo tuo»).

sabato 23 febbraio 2019

Le ultime "parole" di Opportunity

Nei giorni scorsi si è saputo che la missione del rover Opportunity, inviato a esplorare il pianeta Marte, è terminata: in pratica il robot si è spento per sempre... sigh! Al riguardo mi hanno particolarmente colpita due articoli: quello pubblicato su Astronomy Picture of the Day con il titolo Shadow of a Martian Robot (Ombra di un robot marziano)...

[Ecco la traduzione della relativa spiegazione:
E se vedessi la tua ombra su Marte e non fosse umana? Allora potresti essere stato il rover Opportunity che esplorava Marte. Opportunity ha esplorato il pianeta rosso dal 2004 al 2018, trovando prove di acqua antica e inviando immagini mozzafiato attraverso il Sistema Solare interno. Immortalato nel 2004, Opportunity guarda in senso opposto al Sole nell'Endurance Crater e vede la propria ombra. Due ruote sono visibili in basso a sinistra e a destra, mentre il pavimento e le pareti dell'insolito cratere sono visibili sullo sfondo. Dopo che è stato investito da una tempesta di sabbia nel 2018, la scorsa settimana la NASA ha smesso di cercare di contattare Opportunity e ha dichiarato che la rivoluzionaria missione, inizialmente pianificata per soli 92 giorni, è stata completata.]
... e un post pubblicato sulla pagina Facebook Chi ha paura del buio?, che riporto qui di seguito.

«Tu quoque, Brute, fili mi?»
Giulio Cesare
«Perdono tutti e a tutti chiedo perdono»
Cesare Pavese
«My battery is low and it’s getting dark»
Opportunity
Ci sono state ultime parole che sono entrate nella storia. E diciamoci la verità, quando ci hanno detto che le ultime parole di Opportunity sono state «My battery is low and it’s getting dark» ci è sembrato uno di quei momenti.
Diciamoci la verità, è stato come se ad andarsene fosse stato il nostro animale domestico. Ok, stava su Marte ed era un rover, ma lo stesso ci siamo sentiti come quella volta che guardando “La storia infinita” abbiamo visto il cavallo Artax lasciarsi affogare nelle sabbie mobili della Palude... 😭
My battery is low and it’s getting dark. È morto da solo, su un altro pianeta, al buio e in mezzo a una tempesta. Nessun rover dovrebbe soffrire così!
In realtà Opportunity non ci ha mai mandato quella frase. Cioè, vi spiego. Ci ha mandato, tra gli altri, due numeri. 22 e 10,8. Se solo si potessero giocare al lotto i numeri decimali… 😃
22 era il numero di Wh che era in grado di recuperare dai pannelli solari: troppo pochi per poter ricaricare le batterie. 10,8 era il valore misurato dell’opacità atmosferica dovuta alla tempesta: tradotto in non-espertese è tipo tantissimo.
Alla NASA gli scienziati hanno letto questi numeri e hanno subito capito: Oppy era al buio e le sue batterie si stavano scaricando.
Senza batteria i sistemi vitali non potevano più essere tenuti a una temperatura operativa: le fredde notti marziane hanno fatto il resto, rendendo inutilizzabile l’elettronica del rover.
Il resto è storia.
Se ci siamo affezionati noi a quel piccolo rover, figuratevi quanto devono esserlo stati laggiù alla NASA. Che saranno pure scienziati supercervelloni, ma anche gli scienziati hanno un cuore (non fidatevi di Big Bang Theory).
Così probabilmente qualcuno ha tradotto quegli ultimi segnali in una frase “umana” e… cavolo, ha funzionato. Adesso vogliamo bene a Opportunity.
Ma non solo: siamo infinitamente grati all’incredibile team che ha guidato Oppy per quasi 15 anni e l’ha portato a compiere tutte le grandi imprese scientifiche per cui verrà ricordato molto, molto a lungo.
Una missione che non ha precedenti nella storia dell’esplorazione spaziale. 217.594 immagini scattate. Più di 45 km percorsi. 32° di pendenza massima affrontata. 6 crateri visitati. E anche un dust devil, che vedete in foto 🙂
Saremo anche piccoli, noi esseri umani, ma a volte siamo in grado di grandi cose.

venerdì 22 febbraio 2019

Faccio del mio meglio

Oggi per me è stato l'ultimo venerdì di lavoro full time. A partire dal 1° marzo prenderà il via il mio nuovo contratto part time... che vorrà dire un po' meno soldi, sì, ma anche meno stress, almeno spero!
Quando in azienda è stata data comunicazione della mia riconferma – un traguardo niente affatto scontato, soprattutto per me che sono sempre così pessimista e ipercritica con me stessa – un collega mi ha scritto un complimento che mi ha fatto davvero piacere: «ti ho conosciuta poco ma mi sono fatto l'idea che sei una forte». Che dire, non ho mai ritenuto che la forza fosse uno dei miei talenti più spiccati... ma è stato bello sapere di dare questa impressione! :-)
Un'altra cosa che mi esalta oltremodo sono i feedback positivi da parte dei clienti: eccone due arrivati nella settimana lavorativa conclusasi oggi.


[Ebbene sì, mi occupo del supporto tecnico. E siccome devo sempre vedere il bicchiere mezzo vuoto, non ho potuto fare a meno di pensare che entrambe le richieste in questione erano di una semplicità disarmante ;-)]

giovedì 21 febbraio 2019

Esperimenti sociali

Oggi ha fatto scalpore una notizia proveniente da Foligno: un maestro elementare ha costretto un alunno dalla pelle nera a voltarsi verso la finestra, additandolo a tutta la classe come troppo brutto per essere guardato in viso. Il "docente indecente" si è giustificato sostenendo di aver voluto compiere un esperimento sociale per mostrare ai bambini l'ingiustizia di un comportamento visibilmente razzista... ma a giudicare dalle reazioni sconvolte dei pargoli, con conseguente indignazione dei genitori, lo scopo non è stato affatto raggiunto.
Un controesempio di esperimento sociale ben riuscito è mostrato in questo video realizzato da Fanpage. Pur sapendo che il protagonista non era un immigrato pronto a farla finita per la disperazione, bensì un mediatore culturale che recitava un copione composto da un collage di storie vere, e pur immaginando che la produzione possa aver tagliato gli spezzoni meno funzionali alla tesi da dimostrare, al termine della visione avevo gli occhi pieni di lacrime.

mercoledì 20 febbraio 2019

L'ho letto su internet!

Quest'oggi ti propongo un breve – dura un minuto appena – cortometraggio d'animazione realizzato da Danny Casale che, per quanto paradossale, mi sembra illuminante sul modo in cui molta, troppa gente si informa oggigiorno.


Ecco la traduzione in italiano del dialogo.
Tizio 1: Stavo scorrendo la mia timeline di Facebook...
Tizio 2: Sì?
Tizio 1: ... e diceva che i serpenti hanno le zampe.
Tizio 2: Nooooo!!! Devo dirlo a tutti! [si allontana]
Tizio 1: Sì, devi dirlo a tutti perché è vero. Mmm-hmmm.
[Il serpente sibila e Tizio 1 fa un verso]
Tizio 1: Ehi, sei un serpente?
Serpente: Sì, sono un serpente.
Tizio 1: Ho sentito dire che hai le zampe.
Serpente: Questa è una str***ata. Hai preso quest'informazione da una fonte di notizie rispettabile?
Tizio 1: Ah sì, si chiamava il Testicolo Quotidiano.
Serpente: Il Testicolo Quotidiano? Credi a qualcosa pubblicato sul Testicolo Quotidiano?
Tizio 1: È quello che ho fatto.
Serpente: E pensi sia vero perché...
Tizio 1: L'ho letto su internet.
Serpente: L'hai letto su internet.
Tizio 1: Sì.
Serpente: Uh, dovresti smetterla per sempre.
Tizio 1: Smetterla con internet?
Serpente: No, solo smetterla di fare lo scemo su internet. Internet è uno strumento fantastico che può essere usato per cose fantastiche. Ma dovresti smetterla di essere un idiota su internet.
Tizio 1: [clicca] Rimuovi dagli amici. I serpenti hanno le zampe!

martedì 19 febbraio 2019

Comodità domestiche

Post di pubblica utilità. Perlomeno, la sottoscritta l'ha trovata un'informazione davvero utile! :-)
Se hai alle tue dipendenze un lavoratore domestico – colf, badante... – regolarmente assunto, dovresti sapere che ogni tre mesi ci sono da versare i contributi; la prossima scadenza è il 10 aprile. Sì, lo so che mancano quasi due mesi... ma se per qualunque motivo i bollettini MAV per il pagamento, che vengono spediti una volta all'anno a gruppi di quattro, non dovessero arrivare in tempo utile, che si fa? Niente paura: basta aprire il Portale dei Pagamenti sul sito dell'INPS, cliccare su Lavoratori Domestici e poi su Entra nel servizio per accedere alla pagina Pagamento Contributi Lavoratori Domestici, inserire il codice fiscale del datore di lavoro e il codice del rapporto di lavoro e cliccare su Accedi. Da lì, cliccando sull'icona di Adobe sotto la dicitura STAMPA MAV, potrai scaricare comodamente il tuo bollettino in formato PDF. Tutto senza dover creare un nuovo account o fare login di alcun genere, fantastico! :-)


In teoria da lì si può effettuare anche il pagamento online, ma io – se proprio mi sono scordata di passare in ufficio postale il sabato che precede la scadenza ;-) – lo faccio tramite il sito di Poste Italiane.

sabato 16 febbraio 2019

English is important for my job!

Giorni fa discutevo con una collega riguardo al concetto di performance. Io la parola la pronunciavo perfórmance, ma la collega replicava parlando di pèrformance, e mi è sembrato che intendesse sottolineare la pronuncia quasi a voler intendere «Come accidenti lo pronunci?!». Io, ahimè, ho la dannata tendenza a sentirmi in difetto quando parlo con qualcuno che esprime con sicurezza convinzioni in qualche modo differenti dalle mie... e in questo caso a maggior ragione, poiché sapevo che la collega, a differenza della sottoscritta, pratica fluentemente l'inglese parlato. E invece, a quanto pare, era più corretta la mia, di pronuncia! :-) (Del resto ricordo bene che si intitolava Performance, il mio libro di testo di inglese del liceo)
Ti lascio con i link ad alcuni articoli riguardanti il rapporto sempre più stretto – oserei dire fin troppo – tra la lingua inglese e quella italiana.
[Il titolo del post richiama la vecchia pubblicità di un corso di lingue DeAgostini]

giovedì 14 febbraio 2019

Maschi di oggi

In occasione di San Valentino – festa che qualcuno vorrebbe abolire dopo essere stato mollato... ma adesso che posso trascorrerla in coppia nessuno si azzardi a toccarmela ;-) – condivido due video molto divertenti sui rapporti di coppia, andati in onda a fine 2018 nel corso del programma La TV delle ragazze - Gli Stati Generali 1988-2018 e intitolati La dura vita del Maschio Alfa, capitolo 1 e capitolo 2.
[No, il mio lui non è assolutamente così! ;-) <3]

mercoledì 13 febbraio 2019

Filosofia spicciola

C'era una volta una pagina Facebook chiamata Filosofia spicciola, che pubblicava immagini contenenti aforismi – chiamiamoli così – selezionati da Twitter con uno stile che la differenziava da altre pagine simili, e che a me piaceva molto. Poi – la pagina esiste ancora, eh – ho smesso di seguirla perché ha cominciato a pubblicare anche cose di tutt'altro genere, che c'entravano poco o niente con l'approccio che mi aveva conquistata e a volte mi irritavano addirittura. Mi piace ricordare questa pagina pubblicando una piccola raccolta di aforismi, tra quelli che mi avevano colpita di più... :-)


[Quest'ultimo mi ha colpita per un motivo personale che chi non mi conosce difficilmente potrà mai intuire... ;-)]

martedì 12 febbraio 2019

Quando la realtà supera Lercio

Nel 2016 su Lercio, popolare sito satirico di false notizie di taglio umoristico, comico e grottesco – ben altra cosa rispetto alle fake news, insomma – è stato pubblicato l'articolo “Tutto a 99 like”: nasce il primo negozio in cui si paga in visibilità.
Forse neanche la stessa redazione di Lercio si aspettava che, a distanza di tre anni, quella spiritosa previsione si sarebbe in pratica realizzata: il 24 gennaio scorso Wired ha riferito che Crescono i ristoranti dove si può pagare in follower di Instagram. :-O
Roba che io, se dovessi guadagnarmi il pane in quel modo, con i poco più di cento follower che mi ritrovo morirei di fame... Eppure a fine dicembre ho constatato non senza sorpresa che la stragrande maggioranza del mio #2018bestnine era a tema mangereccio, con la pizza come protagonista assoluta: almeno un panino con la porchetta me lo merito, non trovi? ;-)

domenica 10 febbraio 2019

De gustibus, Sanremo 2019 edition

Anche quest'anno come da tradizione ho seguito il Festival di Sanremo... e come ormai quasi sempre accade il verdetto finale non mi ha soddisfatta: eh no, quello di Mahmood, vincitore con il brano Soldi, non è proprio il mio genere. Tanto per vedere il bicchiere mezzo pieno, meno male che dei tre finalisti il trio de Il Volo si è piazzato sul gradino più basso del podio: temevo davvero che potessero bissare il successo di Sanremo 2015. Molto ma molto ma mooolto più "antichi" rispetto a due veterane come Loredana Bertè e Patty Pravo, quest'ultima esibitasi in coppia con Briga.
Comunque non capisco come mai Mahmood, al secolo Alessandro Mahmoud, di padre egiziano ma italianissimo, abbia dovuto superare la trafila di Sanremo Giovani 2018 per poter tornare sul palco dell'Ariston, dove era già salito nel 2016 classificandosi quarto tra le Nuove Proposte, mentre altri concorrenti a me ancor meno noti, come Achille Lauro, The Zen Circus, Ex-Otago e Ghemon, sono stati ammessi direttamente tra i Big. Motta l'avevo già sentito nominare giusto perché una mia "facciamica" ne va pazza e ne parla spesso. I miei preferiti nella categoria "sconosciuti-o-quasi" erano i Boomdabash.
Avrebbe meritato un piazzamento migliore l'"amico di Maria De Filippi" Irama, che presentava un brano su un tema delicato – l'amore per una ragazza vittima di abusi da parte del padre – magari un po' retorico ma non certo banale.
I miei preferiti in assoluto, più o meno in ordine di preferenza, erano Daniele Silvestri, Simone Cristicchi, Arisa (che ieri sera ha preso delle stecche allucinanti a causa della febbre, peccato), Nek e Paola Turci, tutti mediamente più in linea coi gusti della mia generazione. ;-) E tutti quanti, chi più chi meno, sono stati stroncati da qualcuno della mia "bolla social": ad esempio Silvestri è stato definito "reazionario", e il brano di Cristicchi nientepopodimenoché «una trombonata perbenista che mi dà il voltastomaco». Per contro, sempre per la serie "de gustibus non disputandum est", ho notato un sacco di contatti impegnatissimi a elogiare e addirittura a televotare concorrenti, da Achille Lauro allo stesso vincitore Mahmood, che se fosse dipeso da me probabilmente non sarebbero neppure stati ammessi alla gara...
[Molto altro ci sarebbe da dire su Sanremo, dalle polemiche ai conduttori per arrivare ai cosiddetti "superospiti", ma il tempo libero scarseggia anche nel fine settimana, e siccome nessuno mi costringe a farlo scrivo giusto quello che riesco ;-)]

sabato 9 febbraio 2019

Un modello da seguire

Ieri ho ricevuto riscontri incoraggianti per il mio futuro professionale... e il caso ha voluto che nello stesso giorno la pagina NASA Image of the Day al cui feed sono iscritta pubblicasse la foto di una mia illustre "collega", un'autentica apripista in un settore rimasto per lungo tempo pressoché riservato ai maschi: la statunitense Mary Jackson (1921–2005).

Mary Jackson iniziò la sua carriera ingegneristica in un'epoca in cui gli ingegneri di sesso femminile di qualsiasi estrazione erano una rarità. Nel 1951, quando venne assunta dall'agenzia che precedette la NASA, la NACA, poteva benissimo essere l'unico ingegnere aeronautico nero di sesso femminile [non ho scritto "l'unica ingegnera nera" perché il femminile "ingegnera" mi suona male; comunque ho trovato una scheda al riguardo sul sito dell'Accademia della Crusca, NdC] nel settore. Per quasi due decenni godette di una carriera ingegneristica, nella quale fu autrice o coautrice di una dozzina di rapporti di ricerca, la maggior parte focalizzata sul comportamento dello strato limite dell'aria attorno agli aeroplani.
Nativa di Hampton, in Virginia, si laureò presso l'Hampton Institute nel 1942 con una doppia laurea in Scienze matematiche e fisiche, e accettò un lavoro come insegnante di matematica. Nel 1951 la Jackson venne assunta per lavorare nella sezione segregata West Area Computing del Langley Memorial Aeronautical Laboratory. Dopo due anni nel gruppo di elaborazione dati, Mary Jackson ricevette un'offerta per lavorare per l'ingegner Kazimierz Czarnecki nel Supersonic Pressure Tunnel di 4 piedi per 4 piedi, una galleria del vento da 60.000 cavalli in grado di sottoporre modelli a dei venti che si avvicinavano al doppio della velocità del suono. Nel 1958 divenne il primo ingegnere nero di sesso femminile della NASA. Nello stesso anno fu coautrice del suo primo rapporto, Effects of Nose Angle and Mach Number su Transition on Cones at Supersonic Speeds.
Il servizio alla comunità era importante tanto quanto il lavoro. Negli anni '70 aiutò i giovani del club scientifico del King Street Community Center di Hampton a costruire la propria galleria del vento e ad utilizzarla per condurre esperimenti. «Dobbiamo fare qualcosa del genere per farli interessare alla scienza», disse in un articolo per il giornale locale. «A volte non sono consapevoli del numero di scienziati neri, e non conoscono neppure le opportunità di carriera finché non è troppo tardi».

venerdì 8 febbraio 2019

L'Abruzzo sempre nel cuore

Questa sera condivido alcuni spunti su quanto sia bello e buono l'Abruzzo, che dopodomani è chiamato alle urne per le elezioni regionali. Mi raccomando, cari (ex) conterranei, votate come si deve! Oh, ci siamo capiti... o no? ;-)
Sorvola virtualmente e ad alta definizione gli scorci più notevoli del territorio grazie a Icaro Droni.


Questo video non è proprio freschissimo; è stato infatti realizzato per presentare le eccellenze gastronomiche abruzzesi ai visitatori di Expo 2015... ma è sempre un piacere ricordare quanto se magne bbone! ;-)


La Ferrari ha scelto la splendida cornice di Campo Imperatore per lo spot dei suoi nuovi modelli Monza SP1 e SP2.


Per finire, un bonus: l'Abruzzo è perfetto anche come ambientazione cinematografica. Da quelle parti sono stati girati film di grande successo internazionale come Il nome della rosa e Ladyhawke, e altri amatissimi in particolare dal pubblico italiano: qui un elenco abbastanza esaustivo.

giovedì 7 febbraio 2019

Meglio non dire

Io sono decisamente una persona di poche parole: tendo a parlare giusto il minimo indispensabile, e quando lo faccio mi accompagna spesso un certo timore. La citazione qua sotto, trovata online, mi rispecchia un bel po'.

Alcune cose è meglio non dirle.
Cosa di cui generalmente mi rendo conto subito dopo averle dette.
Per quanto riguarda le discussioni sui social e online, idem: raramente intervengo, specie quando reputo di non conoscere abbastanza bene l'argomento, e se proprio lo faccio di sicuro non mi atteggio a dispensatrice di una verità rivelata, come sono soliti fare taluni utenti della Rete. Facendo riferimento al grafico qua sotto, pubblicato nel 2016 da Federico Cerioni e diventato virale, solitamente mi aggiro nel lato destro...

mercoledì 6 febbraio 2019

Cioccolato, che passione!

Qualche settimana fa, mentre facevo la spesa all'Esselunga, ho notato che erano in offerta delle tavolette di cioccolato dal colore a dir poco inconsueto: rosa.


Manco a dirlo, ne ho riportate a casa due, una per ciascun gusto: frutto della passione e melograno.


Sei curioso di sapere com'è andata la prova-assaggio? Beh... mi limiterò a dirti che ho dovuto fare appello a tutta la mia forza di volontà per non tornare a farne incetta! ;-) Nel sapore c'è un che di fruttato, davvero particolare e irresistibile.
Leggendo questo articolo ho scoperto il segreto di un colore tanto singolare:
i produttori assicurano che il cioccolato rosa è puro cioccolato, senza aggiunta di bacche, aromi o coloranti.
Il “quarto cioccolato” è il risultato di tredici anni di ricerca e selezione che la Barry Callebaut ha portato avanti insieme alla Jacob University, un istituto privato tedesco, su una qualità particolare di fava di cacao: il ruby cocoa bean, di colore rosso rubino.
A proposito di cioccolato, andando a fare la spesa domenica scorsa – con buona pace di Giggino Di Maio, le chiusure domenicali dei negozi creerebbero problemi a me, ma decisamente di più a tutti i lavoratori della GDO che finirebbero inevitabilmente a spasso – sono finalmente riuscita a portarmi a casa la crema Pan di Stelle. Pur non andando matta per gli omonimi biscotti, non potevo non provare questa nuova crema spalmabile. Che dire? Spalmata sulle fette biscottate – sì, lo so, sarebbe stato meglio il pane, ad averne – mi è sembrata pressoché indistinguibile dalla storica Nutella, ma se affondo il cucchiaino nel barattolo per gustarmi appieno la granella di biscotto... MMMMMHHH!!! :-P

martedì 5 febbraio 2019

Vent'anni

Mentre sto seguendo come da tradizione la prima serata del sessantanovesimo Festival di Sanremo – anche se dubito che reggerò fino alla fine, perché domattina la sveglia suonerà alle sei e mezza come al solito, e per giunta la settimana lavorativa è ancora lunga e impegnativa – tanto per restare in tema musicale condivido un video pubblicato sulla pagina Facebook Pick Up The Vinyl, che passa in rassegna "tutte" le canzoni che nel 2019 compiono vent'anni, raccolte pure in una playlist Spotify.


Sembra ieri... eppure sono passati già vent'anni, nun ce se crede! :-O Io quelle canzoni me le ricordo tutte o quasi, molte mi piacevano parecchio, e ad alcune sono rimasta particolarmente affezionata. Sarà che da giovani tutto sembra più bello ed entusiasmante, ma la musica in voga oggigiorno mi interessa decisamente meno. Nel 1999 ero una studentessa di ingegneria dedita allo "studio matto e disperatissimo" e, per quanto fossi pessimista, di certo non prevedevo di dover aspettare addirittura fino al 2018 per vedermi offrire un impiego in linea con la mia formazione e con le mie aspirazioni. Il poco tempo libero lo trascorrevo quasi sempre nella mia cameretta in affitto, col televisore acceso sulla "defunta" rete MTV (che in realtà esiste ancora, solo che ha cambiato nome in TV8); è così che ho imparato a memoria tutte quelle hit.

lunedì 4 febbraio 2019

Gli scacchi come metafora della vita

Giusto un paio spunti simbolici sul gioco degli scacchi, che mi affascina fin da bambina quando ne imparai le regole, pur senza mai riuscire a diventare una giocatrice provetta.
Una vignetta dell'Idiota Zen di Pietro Vanessi...


... e un meme scovato chissà dove su internet.

La vita è come una partita a scacchi.
Io non so giocare a scacchi.

domenica 3 febbraio 2019

L'Abruzzo che resiste

Matteo Salvini è impegnato come non mai nella campagna elettorale per le elezioni regionali di domenica prossima in Abruzzo. Ieri ha pubblicato la foto qua sotto...


... accompagnata dal testo seguente.
Oggi a Giulianova (Teramo) mi hanno regalato questa! 😊
Dai, dai, dai! L’aria è buona ma serve il vostro aiuto! Domenica prossima in Abruzzo si fa la storia. #10febbraiovotoLega
E già, Salvini è noto per l'abitudine di indossare le divise più disparate allo scopo di ingraziarsi il pubblico di turno; qualcuno ha ironicamente ipotizzato che potesse presentarsi in Abruzzo in costume tipico, così:


In questo caso, però, non gli è andata bene: Il Real Giulianova non sembra aver apprezzato il fatto che il vicepremier abbia indossato la maglia della squadra, per giunta con la scritta "il capitano" come si fa chiamare, e ieri sera ha pubblicato su Facebook il seguente comunicato...
Il Real Giulianova a nome del Presidente Luciano Bartolini, dei dirigenti e di tutti i suoi tesserati si dissocia da quanto accaduto nella giornata di ieri in occasione del comizio politico tenuto dal Ministro Salvini nella Città di Giulianova. Occasione nella quale è stata fatta indossare, da politici locali, allo stesso Ministro, la maglia della nostra squadra del cuore.
Premettendo che nulla abbiamo contro il Ministro Salvini, ribadiamo con forza che non permettiamo a nessuno di strumentalizzare i nostri colori per fini politici. Le stesse persone che hanno ritenuto motivo di orgoglio far apparire la nostra maglia su tv e social non hanno mai sostenuto in alcun modo il calcio giuliese e ora vantano senso di appartenenza.
I nostri colori e la nostra maglia hanno una storia gloriosa e un valore inestimabile per tutti i nostri tifosi e proprio per questo rivendichiamo il rispetto che non ci è stato dato. "La maglia è SACRA!!!"
➡ A Giglie di Capitano ne abbiamo solo uno ⚽ e il suo nome è Federico Del Grosso
❤💛 Sempre e solo Forza Giulianova ❤💛
#forzagiglie
... accompagnato da una foto del solo e unico capitano giallorosso.


Inoltre ad Atri, altro comune in provincia di Teramo, in vista dell'arrivo di Salvini previsto per oggi pomeriggio un gruppo di persone contrarie alle politiche del governo in tema di immigrazione aveva allestito un'installazione di fronte al duomo della cittadina: più di venti mani tese che spuntavano dal selciato, come a chiedere soccorso mentre affogano.


L'installazione, manco a dirlo, è stata rimossa dalla polizia prima dell'arrivo di Salvini. Però rimangono le immagini, dall'enorme valore simbolico.
Io non mi faccio illusioni sull'esito elettorale di domenica prossima: temo, anzi so con certezza che la mia regione di provenienza regalerà alla Lega un sacco di voti. Comunque episodi come questi che ho raccontato mi lasciano sperare che non tutto sia perduto.

sabato 2 febbraio 2019

I problemi sono BEN ALTRI!

Ammetto che un paio di mesi fa avevo annullato l'iscrizione al canale YouTube dei The Jackal dopo che avevano inanellato una sfilza di video su X Factor di cui nun me ne poteva frega' de meno... ma oggi mi sono reiscritta di corsa dopo essermi imbattuta nel loro ultimissimo video, intitolato Perché non parlate DEI PROBLEMI DEGLI ITALIANI?, nel quale illustrano magistralmente il concetto di benaltrismo: «atteggiamento di chi elude in problema sostenendo che ce ne sono altri, più gravi, da affrontare». Un video che fa sorridere, ma anche riflettere.



Questo è il testo dello "struggente" monologo conclusivo di Ciro.
Non è facile stare su un barcone per giorni perché hai appena perso la casa in seguito ad un terribile terremoto. Ed essere un senzatetto donna, gay, su una sedia a rotelle, che non ha mai visto Star Wars. Malato di cancro, con un figlio adottivo in Africa transessuale a causa del governo precedente, che muore di fame, per giunta, e che ora si trova in guerra contro la camorra, contro lo scioglimento dei ghiacciai, ma che lavora nonostante sia minorenne e diversamente abile anch'egli. Che non fa la differenziata, ascolta la musica trap che non è musica, ma non lo sa perché non è udente e ha l'età pensionabile di novant'anni. E il suo migliore amico è un delfino vegano con la sindrome di Down e la erre moscia che si nutre di microplastiche nell'Oceano Pacifico e che combatte ogni giorno contro i cacciatori di balena tossicodipendenti che mangiano la pizza da Cracco a 16 euro e 50 con le posate, e che vivono sotto il buco dell'ozono causato senza ombra di dubbio dalle auto della scorta di Saviano, e sperare di avere un futuro migliore.

venerdì 1 febbraio 2019

Filoxenia

Ieri, grazie a un mio "facciamico" che ha recentivo positivamente La vela di Odessa di Luciano Piazza, ho imparato una parola nuova, una parola bellissima: filoxenia, dal greco φιλεῖν (phileîn), "amare", e ξενία, stessa radice di ξένος (xenos), "straniero". Eccola spiegata dallo stesso autore del libro.
Già, nei posti dove il turismo, di massa o meno, non ha ancora devastato le coste e l’anima delle persone, capita ancora che un’imbarcazione da diporto venga accolta con gentilezza, quasi con familiarità. Non che pretenda di essere atteso sul molo con corone di fiori e ceste di frutta come nella più fasulla iconografia nautica, ma è innegabile che spesso nei porti nostrani è la scortesia il biglietto da visita che si riceve quando si porgono le cime. I greci chiamano filoxenìa l’atteggiamento benevolo nei confronti dello straniero; l’esatto contrario della xenofobia. Il Mar Nero – e ancora di più l’Egeo – dimostra come anche in posti del mondo non del tutto sperduti possa ancora essere riservata un’accoglienza benevola a chi arriva dal mare.
Sotto il post del mio amico qualcuno ha lasciato un commento interessante: perché non xenofilia, che è forse più naturale mettere in relazione con il concetto tristemente attuale di xenofobia? E qualcun altro ha risposto: perché nella parola filoxenia la base è il concetto di xenia. Mentre la xenofilia – che per inciso ha una categoria dedicata su Wikipedia – è in pratica un sinonimo di esterofilia, la filoxenia presuppone il concetto di ospitalità, cura, accoglienza, rispetto per lo straniero. Per chi è lontano da casa.
E insomma, un altro libro da aggiungere alla mia sempre più lunga lista dei desideri... :-)