Ieri il ministro leghista dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha annunciato in commissione bicamerale d'inchiesta sul femminicidio di aver affidato il coordinamento del progetto "Educare alle relazioni" ad Anna Paola Concia, ex deputata dem nella XVI legislatura, femminista, attivista per i diritti LGBTQI e, soprattutto, da sette anni responsabile di Didacta Italia, lo spin off di Didacta Germania, l'evento più importante al mondo sulla scuola del futuro.
Scelta più che sensata, come osservato da Il Sole 24 Ore, «Per l’esperienza di Concia, per la sua profonda conoscenza del mondo della scuola, per la sua sensibilità contro ogni discriminazione, per la sua competenza sul tema della violenza contro le donne». Il progetto, sotto la regia di Concia, avrebbe dovuto avere come garanti altre due donne di provenienza molto diversa: suor Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline, da anni in prima linea per il diritto all'istruzione, e Paola Zerman, Avvocata dello Stato, già vicecommissario del Governo nel 2021 alle politiche Antidroga che alle scorse elezioni era stata candidata capolista a Roma alla Camera per il Partito della famiglia di Mario Adinolfi, la formazione nata dal Family Day.
Ho usato il condizionale passato perché oggi Valditara, per stroncare sul nascere le polemiche che erano sorte, ha comunicato di aver deciso che il progetto "Educare alle relazioni" andrà avanti senza alcun garante. Quale sarà mai stata la pietra dello scandalo? L'ex candidata del partito omofobo di Adinolfi? La religiosa delle Marcelline di estrema destra? (cit. Gayburg, sito di informazione, attualità e cultura gay) Macché, è stata la nomina di Concia, definita "divisiva", ad aver creato scompiglio nella maggioranza, in particolare tra esponenti della Lega. Io non ho parole... :'-(
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