giovedì 31 maggio 2012

A proposito di sportività

Nei giorni scorsi hanno fatto scalpore le dichiarazioni del portiere juventino Gianluigi Buffon, il quale, a proposito del possibile coinvolgimento del suo attuale mister Antonio Conte in un pareggio concordato ai tempi in cui allenava il Siena, ha dichiarato che se a due squadre va bene un risultato «Sono affari loro, [...] ogni tanto, se qualcuno fa qualche conto è giustificato», arrischiando addirittura l'ardita metafora «meglio due feriti che un morto». Se solo Wil non avesse ricordato che all'epoca del pareggio per 2-2 tra Danimarca e Svezia che eliminò gli azzurri dagli Europei 2004 Buffon espresse un punto di vista assai meno accomodante, si potrebbe quasi liquidare l'affermazione dell'estremo difensore bianconero come una semplice dimostrazione di una schiettezza fuori dal comune... un po' come quella volta in cui Gigi ammise, a proposito del gol del milanista Muntari non visto e non assegnato dall'arbitro, «Non me ne sono reso conto e sono onesto nel dire che se me ne fossi reso conto non avrei dato una mano all'arbitro». Che poi uno pensa: scagli la prima pietra chi agirebbe diversamente. Beh, di sicuro almeno un giocatore così corretto esiste, o perlomeno è esistito: si chiamava Valerio Bona, militò come attaccante nella Vecchia Signora tra il 1911 e il 1921, ed è passato alla storia del calcio per un episodio di stupefacente lealtà sportiva.
il 22 febbraio del 1914, la Juventus gioca a Milano contro l’U.S. Milanese. Bona cade a terra dopo un urto con un difensore e l’arbitro Goetzloff decreta il rigore; per uno scrupolo che oggi senz’altro fa sorridere, il direttore di gara ha un dubbio e chiede proprio a Bona se il rigore è giusto. Bona è il rigorista della Juventus, la tentazione è tanta. Ma risponde candidamente che no, la colpa è sua, è lui che ha travolto il terzino. La partita finisce 0-0, Bona non esce dal campo pentito per la sua lealtà. Un segno distintivo di onestà cristallina che contribuisce a rendere mitica la Juventus.
Sempre a proposito di calcio, un altro tema molto dibattuto è stato l'esternazione del premier Mario Monti, il quale ha "osato" auspicare «se per due-tre anni non gioverebbe alla maturazione di questo Paese una totale sospensione del calcio». Nient'altro che una provocazione, e infatti Monti ha tenuto a precisare che un provvedimento del genere non fa assolutamente parte del programma di governo. Molti ci hanno scherzato su, come Isola Virtuale con uno dei suoi mitici fotomontaggi... :-D


... ma c'è chi l'ha presa parecchio sul serio. Addirittura Il Giornale, unico tra i quotidiani di ieri a non dedicare il titolone di prima pagina al terremoto in Emilia, ha "strillato" «Monti ci toglie il calcio». :-/ Ma figuriamoci... già quasi me le vedo, torme di ultrà pronti a scendere in piazza per difendere il loro inalienabile diritto alla partita di pallone, con uno slancio forse maggiore di quello che sfodererebbero se vedessero minacciati altri diritti anche più essenziali...
Per quanto mi riguarda, trovo che l'invito alla riflessione lanciato dal premier sia degno della massima attenzione. È innegabile che l'enorme quantità di denaro che circola nel mondo del calcio professionistico abbia finito per snaturare i valori più sani alla base di questo sport, e i fatti che sono emersi negli ultimi giorni non sono che l'effetto di tale andazzo. Tutto il sistema andrebbe ripulito e rifondato radicalmente...
Nel frattempo il tecnico boemo Zdenek Zeman, dopo aver portato trionfalmente in Serie A il Pescara Calcio, è sempre più prossimo a trasferirsi dalla costa adriatica a quella tirrenica per andare ad allenare la Roma. Una società senza dubbio più ricca (non solo di prestigio), a tal punto che è inevitabile sospettare che siano state (anche) le sirene del "vil" denaro a guidare le scelte di Zeman, il quale appena poco tempo fa dichiarava di trovarsi benissimo a Pescara e di non avere la minima intenzione di andarsene. Forse il fatto che proprio ieri sia stato vittima di un furto in casa (il diavoletto appollaiato sulla mia spalla se la ride... 3:-)) gli renderà meno doloroso il distacco dalla città... ;-)
Infine, un altro aggiornamento sulla squadra biancazzurra. Purtroppo il promettente centrocampista manoppellese Marco Verratti, dopo aver ricevuto la preconvocazione da parte del commissario tecnico della Nazionale maggiore Cesare Prandelli, è stato escluso dalla lista dei giocatori prescelti per partecipare ai prossimi Europei. Peccato... ma tanto è nu guagliunett, ha tutto il tempo per rifarsi! :-)

lunedì 28 maggio 2012

Un evento da non perdere

C'era una volta, nel Settecento, un signore francese chiamato Guillaume Le Gentil, che di mestiere faceva l'astronomo. Costui si mise in testa di osservare il transito di Venere del 1761 a Pondicherry, una colonia francese in India. Per questo partì da Parigi nel marzo del 1760, per arrivare alle Mauritius quattro mesi dopo, a luglio. In seguito incappò in una serie di spiacevoli imprevisti bellici... e, per farla breve, il 6 giugno 1761, il giorno del transito, Le Gentil si trovava su una nave in movimento, per questo non poté effettuare osservazioni astronomiche, a dispetto del cielo terso. Poiché sapeva che nell'arco di otto anni sarebbe avvenuto un altro transito, il tenace studioso decise di rimanere in Oriente in attesa di quel momento. Nel marzo del 1768 raggiunse finalmente Pondicherry, dove costruì un piccolo osservatorio e si mise ad aspettare pazientemente. Sfiga volle che, nonostante le mattinate precedenti fossero state tutte serene, il 3 giugno 1769, il giorno dell'evento tanto atteso, il cielo fosse coperto, cosicché Le Gentil non poté osservare nulla. Per un certo periodo di tempo rasentò la pazzia, ma alla fine riuscì a recuperare le forze per poter ritornare in Francia. Il viaggio di ritorno fu attardato prima dalla malattia, ed in seguito da una tempesta che lo costrinse a sbarcare alla Réunion, dove dovette aspettare una nave spagnola che lo riportò a casa. Ritornato finalmente a Parigi nell'ottobre del 1771, scoprì che le autorità avevano decretato la sua morte presunta, qualcuno aveva preso il suo posto nell'Accademia Reale delle Scienze, sua moglie si era risposata, e tutti i suoi averi erano stati divisi tra gli eredi. Per risolvere quest'ultimo problema ci vollero molti processi, ma l'intervento del re gli restituì immediatamente un posto in accademia; si risposò e visse apparentemente felice per altri ventun anni.
Come mai ti propongo oggi questa storia da film, largamente scopiazzata da Wikipedia? Beh, lo spunto me l'ha fornito Walter Riva, direttore dell'Osservatorio Astronomico del Righi a Genova, il quale l'ha raccontata durante l'interessantissima conferenza da lui tenuta ieri nell'ambito dell'Open Day al quale ho avuto il piacere di assistere presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso. E poi devi sapere, sempre che tu non lo sappia già, che è imminente un nuovo transito: il 6 giugno prossimo il disco solare verrà attraversato dall'ombra del pianeta Venere, che apparirà come un dischetto nero trenta volte più piccolo del Sole. In Italia il fenomeno comincerà alle ore 00:04 e terminerà alle 06:55, per questo noi potremo osservarne solamente le fasi finali, dopo il sorgere del Sole.
L'ultimo evento di questo tipo risale all'8 giugno 2004, e a documentarlo ci sono la GIF animata che apre il post e le foto scattate a suo tempo da maury. C'è da dire che questi transiti presentano una periodicità molto particolare: si verificano a coppie, a distanza di otto anni l'uno dall'altro, ma più di un secolo (105 anni e mezzo, per la precisione) intercorre tra ognuna di queste coppie. Ecco perché, passato il transito del 2012, la prossima occasione per vederne uno capiterà, ahimè, soltanto l'11 dicembre 2117. Per quanto mi riguarda, siccome non sono abbastanza ottimista da sperare di arrivarci, a costo di una levataccia (nemmeno tanto -accia, ma conoscendomi... ;-)) cercherò di non perdermi il transito di quest'anno, sempre che questa volta le condizioni meteo si rivelino più benevole di quanto furono con il povero Le Gentil! ;-)
Nel sito che l'INAFOsservatorio Astronomico di Padova ha dedicato al transito di quest'anno, e tramite il quale sarà possibile seguire l'evento in diretta a partire dalla mezzanotte del 5 giugno, potrai trovare tra l'altro validi consigli su come osservare il fenomeno senza rischi: puntare lo sguardo sul Sole direttamente e senza un'adeguata protezione può essere dannosissimo, io ti ho avvertito! E no, gli occhiali da sole non vanno bene assolutamente...
Infine, ai possessori di smartphone segnalo l'app gratuita VenusTransit per Android... e vabbe', anche per iPhone! ;-)

mercoledì 23 maggio 2012

Oggi su Google si strimpella!

Tempo fa, mentre sfogliavo il vecchio vocabolario di casa in cerca di parole inconsuete da usare per il gioco dell'impiccato che stavo programmando in BASIC per il Commodore 64, mi imbattei nel lemma moog, così definito: «Nome commerciale di uno strumento musicale elettronico molto complesso in grado di produrre ogni tipo di suono e di effetto sonoro». Ignoravo però che tale vocabolo avesse origine da un nome proprio, o meglio da un cognome: l'ho scoperto solamente oggi, quando ho visto il magnifico doodle rilasciato da Google in occasione del settantottesimo anniversario della nascita di Robert Moog, scomparso nel 2005. Costui era un ingegnere elettronico statunitense, inventore dell'omonimo sistema di sintetizzatori che ha rivoluzionato il mondo della musica. Uno dei più grandi successi discografici suonati interamente con il Moog è l'album Switched-On Bach di Wendy Carlos.


Come si può notare confrontando la foto a corredo dell'ottimo post al riguardo pubblicato da Riccardo su Back to Blog con il doodle odierno, quest'ultimo riproduce fedelmente un Minimoog nell'aspetto... ma non solo: la cosa fantastica è che non si tratta di una semplice immagine, ma di un doodle interattivo che si può suonare veramente, regolando a proprio piacimento i vari controlli (le manopole girano!) e persino registrando su quattro tracce e condividendo in Rete le proprie creazioni. Su Webnews ho trovato, oltre a un post dedicato al doodle in sé, pure il link a una guida su come suonarlo. Segnalo anche un video esplicativo.
Mi sa che passerei le prossime ore a divertirmici, se solo non stessi per uscire. Mi aspetto comunque che un simile gioiellino rimanga disponibile anche in futuro su questa pagina, com'è già accaduto a suo tempo per il doodle che celebrava il trentesimo anniversario di Pac-Man.
Molti avrebbero ritenuto più opportuno che oggi Google optasse per un doodle come questo qui sotto...


... ma tanto non c'è bisogno di questo per ricordare cosa accadde esattamente vent'anni fa, giusto?

lunedì 21 maggio 2012

Evviva Zeman!

[Finalmente il post sul calcio che avevo ben poco scaramanticamente preannunciato giorni fa può vedere la luce... :-)]
«Torneremo, torneremo, torneremo in Serie A!»: così cantava la tifoseria biancazzurra in occasione della partita Pescara-Torino, vinta dal Delfino per 2 a 0 il 12 maggio scorso. E ieri è stata finalmente ufficializzata la notizia sulla quale in molti non avrebbero scommesso un centesimo all'inizio di questo campionato, benché l'approdo in panchina di un tecnico qualificato come Zdeněk Zeman abbia fatto sognare fin da subito gli appassionati: il Pescara sale in Serie A per la quinta volta nella sua storia, a quasi vent'anni dall'ultima militanza nella massima serie; si parla della stagione 1992/93, e all'epoca l'artefice della promozione fu il grande Giovanni Galeone.
La vittoria di ieri del Pescara sulla Sampdoria a Marassi quando manca una sola gara alla conclusione del campionato implica la certezza matematica di un primo o secondo posto in classifica, entrambi validi per il passaggio diretto alla Serie A senza dover affrontare i play-off. Un torneo da record, quello del Pescara: a una giornata dalla fine, 80 punti e 89 reti segnate. Il Torino ha due punti in più, ma di gol ne ha fatti "solo" 57... (ne ha pure subiti quasi la metà, a dire il vero)
Io ho seguito la partita e anche buona parte dei successivi festeggiamenti, e mi ha particolarmente colpita l'atteggiamento quasi impassibile del mister: nessuna scomposta manifestazione di esultanza, solo un po' di commozione, specialmente nel momento in cui ha ricordato Franco Mancini, il suo collaboratore prematuramente scomparso neppure due mesi fa. Non c'è niente da fare: anche se da juventina forse dovrei avercela con il tecnico boemo, lo considero un mito! :-) Parole assai lusinghiere sul suo conto sono state spese da Achille Corea e da Giovanni Fontana, sia sul suo blog sia su Il Post.
Chissà se il Pescara in Serie A riuscirà a tenersi stretti l'allenatore e i suoi giovani talenti, tutti richiestissimi da società di grande prestigio. Anche se così non fosse, io non vedo l'ora di tornarci, allo Stadio Adriatico, almeno per assistere a Pescara-Juventus: ci sono già stata il 30 maggio 1993 (5-1 per la Juve in Serie A) e poi il 31 marzo 2007 (1-0 sempre per la Vecchia Signora in Serie B).
Dal mio punto di vista, per rendere la giornata di ieri calcisticamente perfetta, mancava solo la conquista della Coppa Italia da parte della Juventus... e invece la squadra, evidentemente poco motivata perché già sazia per lo scudetto, si è fatta superare per 2 a 0 dal Napoli. Mi piacerebbe ostentare indifferenza come Mario Adinolfi, il quale ha twittato «Il Napoli, sesto in campionato, vince l'inutile coppetta contro le riserve della Juve e finge di aver salvato la stagione. Illudersi serve»... ma non ci riesco: se non altro, mi secca parecchio che la Juve abbia perso il primato dell'imbattibilità proprio in occasione dell'ultima partita della stagione, nonché ultima gara (salvo clamorosi ripensamenti) di capitan Del Piero in bianconero. Ieri Alex è partito titolare, per poi essere sostituito con Vucinic a metà del secondo tempo: probabilmente non aveva mai giocato così a lungo, quest'anno... comunque sarebbe stato bello se fosse rimasto in campo fino al fischio finale dell'arbitro, anziché doversi sedere tristemente in panchina, questa volta senza nemmeno la soddisfazione del trionfale giro di campo di cui era stato protagonista nel corso dell'ultima gara di campionato. :-(

sabato 19 maggio 2012

Vent'anni dopo

Sembra ieri... eppure mercoledì prossimo, 23 maggio, ricorrerà il ventennale della strage di Capaci, l'attentato mafioso in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Mentre il Paese si stava preparando a commemorare degnamente il luttuoso evento, questa mattina è giunta la raggelante notizia dell'esplosione davanti a un istituto professionale di Brindisi (intitolato peraltro alla moglie di Falcone) di un ordigno che ha ucciso Melissa Bassi, una studentessa di appena sedici anni, ferendo almeno altri sei ragazzi. Quanto accaduto riapre scenari da incubo che speravamo di esserci ormai lasciati alle spalle... ma è davvero troppo presto, ammesso che il momento della verità arrivi mai, per aspettarsi una ricostruzione attendibile di un attentato sotto certi aspetti inusuale. Adesso è solo il momento del dolore per un attacco infame che ha colpito adolescenti inermi, ponendo fine all'esistenza di una ragazza nel fiore degli anni. Molte testate giornalistiche online, a cominciare da Corriere.it, hanno prelevato dal profilo Facebook della vittima le sue foto sorridenti per raccoglierle in una galleria fotografica a corredo della cronaca dell'accaduto, inducendo molti lettori a gridare allo sciacallaggio e scatenando una rovente polemica in Rete. Se devo essere sincera, non ho ancora deciso cosa pensare al riguardo...
  • È vero che quelle immagini erano pubbliche, ma è altrettanto vero che non è ancora sufficientemente diffusa la consapevolezza che sia il caso di impostare la privacy dei contenuti condivisi online secondo criteri più restrittivi rispetto a quelli di default. E poi una sedicenne che va a prendere il pullman per andare a scuola non pensa mai che quel giorno possa capitarle qualcosa di terribile, e che i giornalisti andranno a caccia delle sue foto per far leva sull'emotività dei lettori, con lo scopo ultimo di ricevere più visite e vendere più copie.
  • È noto che la pubblicazione di ritratti di minorenni è soggetta ad una regolamentazione piuttosto rigida: l'articolo 50 del Decreto Legislativo n° 196 del 30 giugno 2003, meglio noto come "Codice sulla privacy", stabilisce che il divieto «di pubblicazione e divulgazione con qualsiasi mezzo di notizie o immagini idonee a consentire l'identificazione di un minore si osserva anche in caso di coinvolgimento a qualunque titolo del minore in procedimenti giudiziari in materie diverse da quella penale». Forse si è ritenuto che il caso in esame rientrasse fra quelli contemplati nell'articolo 97 della legge n° 633 del 22 aprile 1941 (!), il quale prevede che «Non occorre il consenso della persona ritrattata quando la riproduzione dell'immagine è giustificata dalla notorietà o dall'ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o colturali, o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico»...? O forse sono certi giornalisti ad "aggiustare" le regole, appellandosi al diritto di cronaca, come se le foto della vittima apportassero un contributo imprescindibile al resoconto dei fatti? Imprescindibile, sicuramente no. Io però le foto di Melissa le ho guardate, lo ammetto... e devo dire che mi hanno davvero toccato il cuore... :'-(
In conclusione, spero che si chiuda al più presto il capitolo della deontologia professionale dei giornalisti, e si inizi a riflettere davvero su come sia stata possibile una tragedia del genere.

UPDATE: A qualche giorno di distanza, a proposito del trattamento mediatico dell'immagine della giovanissima vittima, segnalo l'appello del Garante della Privacy, la giustificazione (abbastanza convincente) del Corriere e la condotta (assolutamente ingiustificabile) delle redazioni del sito Tgcom24 e della trasmissione Pomeriggio Cinque, le quali hanno pensato bene di diffondere i filmati della prima comunione e di una recita di Melissa.

giovedì 17 maggio 2012

Bellezza vs. Talento

Una delle cose che preferisco di FriendFeed (parlo per me, mentre altri al contrario se ne sentono assai infastiditi) sono i "campionati" che di tanto in tanto qualcuno propone agli utenti di tale social network, e che in genere riscuotono una partecipazione non indifferente.
Mesi fa si è tenuto il Campionato Sughi (hashtag #CIOMP e #GNAM), che mio malgrado ha visto la sconfitta in finale del ragù sulla carbonara (un condimento che mi rimane pesante ;-)).
Più di recente è stata la volta del #CaGo, ovvero il Campionato dei Gombloddi (FriendFeed ha un lessico tutto suo ;-)), alla fine del quale il mio favorito 11 settembre si è arreso alle scie chimiche che stanno tanto a cuore a Piero Pelù.
Infine, l'altro giorno si è concluso il #CNAI, Campionato Nazionale Attrici Italiane under 40. Visto l'esito, tanto valeva che lo chiamassero #CNAIG (Campionato Nazionale Attrici Italiane Gnocche)! ;-) Infatti la vittoria finale è andata a Violante Placido, la cui espressività attoriale non mi pare che vada molto oltre lo sgranare i begli occhioni ereditati da mamma Simonetta. I suoi ammiratori la sostenevano al grido di «Non è che se una è bella non può essere anche brava» (ma a quanto mi risulta nessuno è stato in grado di menzionare una sua interpretazione degna di nota) e «Se quelli di Hollywood l'hanno voluta in The American e in Ghost Rider, si vede che vale» (l'irresistibile valore dell'avvenenza, dico io); nello schieramento avverso, i detrattori attribuivano il suo ingresso nel mondo dello spettacolo solamente alla fortunata circostanza di essere nata da cotanto padre. Qualcuno l'ha assimilata ad un'altra figlia d'arte, Giovanna Mezzogiorno, ma a me sembra che il paragone non regga: non solo la Mezzogiorno ha iniziato a recitare dopo la scomparsa del padre Vittorio, oltretutto meno noto rispetto a Michele Placido... ma lei, oltre ad essere bella, sa anche recitare, almeno a mio modesto avviso! ;-)
Nel corso del #CNAI la sottoscritta ha fatto il tifo per svariate attrici, in primis la versatile e bravissima (anche nei ruoli drammatici!) Paola Cortellesi, il cui volto così intenso compare all'inizio del post... ma giammai per Violante. Quando nel corso della finale mi sono resa conto che aveva scavalcato Anita Caprioli, sono sbottata in un «Epperò potevate dirlo subito, che era un concorso di bellezza... :-/», al che un'altra utente ha replicato «e non lo avevi capito quando è uscita la Rorwacher al secondo turno?????». A quel punto ho evitato di ribattere per non correre il rischio di impelagarmi in un flame... infatti non è che a me Alba Rohrwacher piaccia granché come attrice: la considero alquanto sopravvalutata, ed ho scoperto di non essere sola in questo. Ho come l'impressione che l'attrice toscana tragga beneficio da un pregiudizio opposto rispetto a quello che perseguita le donne di bell'aspetto, a detta loro costrette ad impegnarsi più del dovuto per affermare il loro talento... e non dico di più, ma spero che si sia capito ciò che intendo... ;-)
A questo punto non so se augurarmi o meno che venga organizzato un #CNAI al maschile: con criteri di scelta analoghi a quelli che hanno governato il campionato "in rosa", c'è il serio rischio che lo vinca uno come Raoul Bova... ;-)

mercoledì 16 maggio 2012

Quanta acqua c'è sulla Terra?

Il post odierno è basato sull'Astronomy Picture of the Day di ieri (per qualche misteriosa ragione, gli aggiornamenti di APOD arrivano nel mio feed reader con un certo ritardo). Anche se di solito in ambito astronomico preferisco le fotografie, trovo che questa illustrazione, attribuita a Jack Cook della Woods Hole Oceanographic Institution e a Howard Perlman dell'USGS, sia piuttosto interessante. In più si ricollega in qualche modo a un mio vecchio post... che per l'occasione ti invito a (ri)leggere. ;-) Ecco l'immagine, corredata dal titolo All the Water on Planet Earth.


Ed ecco qui di seguito la spiegazione tradotta in italiano.
Quanta parte del pianeta Terra è composta di acqua? Molto poca, in realtà. Nonostante gli oceani coprano circa il 70 per cento della superficie terrestre, essi sono ben poco profondi rispetto al raggio della Terra. La figura sopra mostra cosa accadrebbe se tutta l'acqua sopra o vicino alla superficie terrestre venisse condensata in una sfera. Il raggio di questa sfera sarebbe di soli 700 chilometri circa, meno della metà del raggio della nostra Luna, ma leggermente più grande rispetto alla luna di Saturno Rea che, come molte lune nel Sistema solare esterno, è prevalentemente fatta di ghiaccio d'acqua. In che modo tutta quest'acqua sia venuta a trovarsi sulla Terra e se ve ne sia una quantità significativa intrappolata molto al di sotto della superficie terrestre, è tuttora oggetto di ricerca.
UPDATE del 25 maggio 2012: sempre su APOD è stata pubblicata ieri un'immagine analoga relativa ad Europa. In base ai dati raccolti dalla sonda Galileo, si è calcolato che sul quarto satellite naturale di Giove vi sia una grande quantità di acqua liquida sotto uno strato di ghiaccio superficiale: tutto questo farebbe di Europa un ambiente propizio allo sviluppo di forme di vita extraterrestri. :-) Si stima che, se tutta l'acqua sul satellite fosse raccolta in una sfera, quest'ultima avrebbe un diametro di 877 chilometri: significativamente più grande rispetto ai 700 chilometri di cui sopra...

lunedì 14 maggio 2012

Un biancazzurro in azzurro

Una bella notizia per gli appassionati di calcio, i tifosi del Pescara e per i miei concittadini in generale: il giovane pescarese (di nascita, anche se abita a Manoppello) Marco Verratti, regista della squadra-rivelazione attualmente allenata da Zdeněk Zeman, è stato incluso nell'elenco dei trentadue giocatori convocati dal commissario tecnico della Nazionale maggiore Cesare Prandelli che prenderanno parte al periodo di preparazione dei campionati europei 2012 in Polonia e Ucraina. Se saprà ben figurare, il nostro centrocampista "rischia" di finire nell'elenco ufficiale dei ventitré prescelti per partecipare al torneo: davvero niente male, per uno che ha ancora l'età per giocare nell'Under-21 (compirà vent'anni a novembre... ed ecco che mi sento così vecchia, accidenti... :-/), proveniente per giunta dalla Serie B. Le parole che il mister azzurro ha speso su di lui fanno ben sperare: «È qui per tre motivi: ha qualità, voglio far capire che qualsiasi giocatore, anche di B, può essere chiamato, ed è la dimostrazione del nostro progetto tecnico». Certo, se Prandelli avesse convocato pure i bomber biancazzurri Immobile, Insigne e Sansovini, sarebbe stato veramente il massimo... ma vediamo di accontentarci, almeno per il momento! ;-) Ovviamente, da brava juventina, mi auguro che tra i prescelti ci sia spazio anche per Buffon, Barzagli, Bonucci, Giaccherini, Marchisio, Pirlo e Chiellini, sempre che l'infortunio subìto ieri da quest'ultimo non si riveli tanto grave da obbligarlo a dare forfait.
P.S.: Tranquillo, questo non rischia mica di diventare un blog monotematico... anche se spero che i prossimi risultati mi autorizzino a pubblicare al più presto almeno un altro post sul calcio! ;-)

domenica 13 maggio 2012

Grazie, capitano!

Il mese scorso sono stata contattata telefonicamente da un solerte operatore, il quale mi ha proposto l'invio gratuito di una tessera abilitata alla visione del meglio di Mediaset Premium per venti giorni dal momento dall'attivazione. Dopo essermi assicurata che l'offerta fosse senza impegno, ho accettato. Qualche giorno fa ho ricevuto il gentile omaggio per posta e, attivando la tessera all'inizio di questo week-end calcistico, ho potuto vedere ieri Pescara-Torino e oggi Juventus-Atalanta, l'ultima gara di campionato della Vecchia Signora trionfalmente imbattuta, nonché con ogni probabilità l'ultima partita di Alessandro Del Piero a Torino. Il match odierno è stato vinto dalla Juve per 3 reti a 1 e si è concluso con la consegna della coppa scudetto nello stadio di casa, il nuovissimo Juventus Stadium.
Che dire, se l'andamento della partita fosse stato deciso da uno sceneggiatore specializzato nel filone strappalacrime, non avrei potuto avere gli occhi più lucidi... come buona parte dei presenti allo stadio, del resto! :'-( Ovviamente mi riferisco al sempre più plausibile addio di Del Piero. Pur rendendomi conto che, malgrado il mancato rinnovo del contratto, il suo futuro non sarà di certo problematico, mi è stato impossibile fare a meno di commuovermi.
Del Piero che segna il gol del 2 a 0... e nella mia mente si affaccia il desiderio tanto inconfessabile quanto irrealizzabile che il nostro capitano, al posto della buffa linguaccia divenuta simbolo della sua esultanza, esibisca un gesto ben poco signorile all'indirizzo della tribuna dove siedono il presidente Andrea Agnelli e John Elkann. ;-)
Gli affettuosi striscioni esposti dai tifosi...


... Alex che, nel corso del secondo tempo, viene sostituito con Pepe e, prima di accomodarsi mestamente in panchina, compie un memorabile giro di campo raccogliendo le sciarpe bianconere che i tifosi gli lanciano dagli spalti...


... infine il capitano che, al momento della premiazione, raggiunge per ultimo l'area adibita a tale scopo, dopo i compagni di squadra e lo staff tecnico, non senza aver prima baciato teneramente l'amatissima moglie Sonia presente sul posto insieme ai loro bambini. E finalmente può stringere tra le mani la coppa tanto sospirata! :-)


Concludo linkando le dichiarazioni malinconiche ma colme di gratitudine rilasciate oggi da Del Piero, oltre a due scritti assai toccanti pubblicati nel sito ufficiale del calciatore, l'uno domenica scorsa dopo la matematica conquista dello scudetto, e l'altro oggi.

The Amazing Randi in Italia... e al cinema

Nei giorni scorsi Paolo Attivissimo ha parlato nel suo blog dell'imminente ritorno in Italia del leggendario prestigiatore, indagatore di misteri e smascheratore di ciarlatani James Randi, conosciuto per aver messo in palio un premio da un milione di dollari destinato a chiunque sia in grado di dimostrare un qualunque fenomeno paranormale o soprannaturale in condizioni di adeguato controllo. Fatto sta che l'ambìto gruzzolo aspetta ancora un vincitore... e ad oggi nessuno è riuscito a superare neppure i semplici test preliminari. ;-)
In occasione della sua visita nel Belpaese, mercoledì 16 maggio alle ore 21:00 James Randi terrà a Milano una conferenza al Cinema Odeon, accanto al Duomo; l'evento, organizzato dal CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) in collaborazione con Focus e The Space Cinema, sarà trasmesso in diretta via satellite nei 35 multisala del circuito The Space Cinema di tutta Italia, nell'ambito del programma The Space Extra. La serata sarà condotta da Massimo Polidoro, considerato uno dei maggiori esperti internazionali nel campo della psicologia dell'insolito, del paranormale e dei misteri in generale, nonché segretario nazionale e cofondatore, assieme a personalità del calibro di Piero Angela, Margherita Hack e Silvio Garattini, del CICAP. Ecco il trailer dell'evento.


Per farsi un'idea di chi sia James Randi consiglio caldamente di vedere il video qui sotto, con sottotitoli e trascrizione anche in italiano, segnalato due anni fa dal Disinformatico.



È strabiliante vedere con quanta efficacia l'arzillo ottuagenario smascheri i sensitivi che spillano denaro alla gente con l'illusoria promessa di parlare con l'aldilà, e demolisca pure l'omeopatia, «l'esatto equivalente del prendere un'aspirina da 325 milligrammi, gettarla in mezzo al Lago Tahoe, mescolare il tutto, ovviamente con un bastone molto grande, ed aspettare per due anni circa finché la soluzione non diventa omogenea», ingerendo senza conseguenze un'intera confezione di sonnifero omeopatico: e pensare che l'etichetta raccomanda «In caso di sovradosaggio, contattate immediatamente il vostro centro antiveleni». ;-) Il suo intervento è costellato di brillanti battute che hanno suscitato l'ilarità del pubblico. Una delle migliori? «[La medium Sylvia Browne] Ha detto che, innanzitutto, non sapeva come contattarmi. Mah. Una medium professionista che parla ai morti che non riesce a contattarmi?». :-D

venerdì 11 maggio 2012

Libera il tipografo che c'è in te! :-)

Hai mai sentito nominare il kerning, in italiano crenatura? Ebbene, si tratta di un termine tipografico definito da Wikipedia come «la riduzione dello spazio in eccesso fra coppie di caratteri, attuata al fine di eliminare spazi bianchi antiestetici e dare un aspetto più omogeneo al testo». Una spiegazione un pochino più dettagliata puoi trovarla qui.
Per quanto mi riguarda sono perseguitata dalla "condanna" di avere un occhio predisposto in maniera innata a cogliere certi dettagli... ed è per questo che, pure mentre leggo una frase motivante come questa qui sotto che ho preso da FFFFOUND!, non riesco a fare a meno di notare la spaziatura difettosa! ;-)

Always remember you are braver than you believe, stronger than you seem, smarter than you think and twice as beautiful as you'd ever imagined.

Ricorda sempre che tu sei più coraggioso di quel che credi, più forte di quanto sembri, più intelligente di quel che pensi e due volte più bello di quanto tu avresti mai immaginato»]
Su xkcd è stata pubblicata al riguardo una vignetta che ho trovato piuttosto simpatica: eccola.

If you really hate someone, teach them to recognize bad kerning.

Se odi davvero qualcuno, insegnagli a riconoscere la cattiva crenatura»]
Tutto questo lungo preambolo per presentare il gioco Kern Type, il cui scopo è rendere leggibile e piacevole alla vista un testo spostando le lettere con il mouse o con i tasti freccia (oppure direttamente con le dita sfruttando il multi-touch, se si ha un tablet) in modo tale da distribuire in maniera ottimale lo spazio fra l'una e l'altra. Il punteggio verrà calcolato confrontando la soluzione ottenuta dal giocatore con quella approvata da un tipografo di professione.
Marc MacKay di Method of Action ha sviluppato anche un altro giochino analogo, Shape Type, che consiste nel dare alle lettere la forma più corretta.

mercoledì 9 maggio 2012

Goodbye, analogico!

Accendendo ieri mattina il televisore del soggiorno di casa, un modello a tubo catodico vecchio di almeno sette-otto anni, non si riusciva a ricevere alcun programma: l'annunciato switch-off, lo spegnimento del segnale televisivo analogico, si era compiuto. Il fatto è che non funzionava granché bene neppure il televisore della cucina, acquistato la settimana scorsa proprio in previsione del passaggio al digitale terrestre: le reti Mediaset si vedevano come si deve, ma il segnale della Rai risultava debole o assente. Senz'altro un peggioramento rispetto al giorno prima, quando la visione delle reti Mediaset era affetta da qualche disturbo mentre la Rai si vedeva perfettamente. Per fortuna mi è stato sufficiente effettuare la risintonizzazione del decoder, procedura quasi del tutto automatica nonché abbastanza intelligente da assegnare i primi programmi disponibili alle reti nazionali, per risolvere il problema. Adesso abbiamo a disposizione oltre un centinaio di canali con una qualità dell'immagine che ai tempi dell'analogico potevamo solo sognarci, e per fortuna a quanto pare la migrazione è stata relativamente poco traumatica, perlomeno nella mia zona: suppongo che chi di dovere abbia fatto tesoro delle esperienze negative verificatesi nelle regioni che hanno compiuto questo passo prima dell'Abruzzo; a questo punto secondo Wikipedia mancano solo alcune regioni del Sud Italia, dopodiché l'analogico non sarà che un ricordo. Comunque rimango dell'opinione che 'sto switch-off sia stato un sopruso bello e buono (anzi, né bello né buono...): ha obbligato chiunque non fosse disposto a privarsi della compagnia della televisione a sostenere un costo, piccolo (decoder da collegare al vecchio televisore) o grande (tv con decoder incorporato) che fosse, in molti casi dismettendo apparecchi che funzionavano ancora decentemente... per non parlare della necessità di acquisire dimestichezza con la nuova tecnologia: scommetto che buona parte dei "nativi analogici" ne avrebbe fatto volentieri a meno. Capirai che beneficio, poter vedere Carlo Conti e Maria De Filippi in alta definizione... ;-)
[L'immagine è tratta da Digital-Sat Magazine]

martedì 8 maggio 2012

Nascondere la testa sotto la sabbia

L'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, all'indomani della sconfitta con l'Inter che ha consegnato lo scudetto ai rivali juventini lasciando i rossoneri a secco di trofei, ha definito «assolutamente positiva» la stagione 2011/2012 della sua squadra. Nonostante l'esito delle elezioni amministrative sia stato alquanto deludente per il Pdl, Silvio Berlusconi ha sconfessato la ragionevole dichiarazione del suo "delfino" Angelino AlfanoAbbiamo perso») parlando di risultati «al di là delle aspettative». Sarà, ma io non riesco proprio a non scorgere un nesso tra le due esternazioni. Mi viene in mente la famosa strategia dello struzzo... ;-)

lunedì 7 maggio 2012

We are the Champions! :-)

Ieri sera, mentre cenavo allo Stammtisch Tavern, il televisore era sintonizzato sul derby di San Siro Inter-Milan... e così, seguendo la sconfitta dei rossoneri in contemporanea con la vittoria della Juventus sul Cagliari allo stadio di Trieste, ho vissuto in diretta la gioia di vedere la mia squadra del cuore tornare a vincere con una giornata d'anticipo il campionato di serie A, a dieci anni e un giorno da uno "storico" cinque maggio, interrompendo uno dei "digiuni" più prolungati della sua gloriosa storia: l'ultimo scudetto risaliva infatti alla stagione 2002/2003. In seguito allo scandalo di Calciopoli il titolo 2004/2005 le venne revocato e quello 2005/2006 fu assegnato d'ufficio all'Inter (che non sono mai riuscita a perdonare per questo sfregio... almeno fino a ieri sera! ;-)), dopodiché la Vecchia Signora dovette subire l'onta di trascorrere un anno in Serie B. Dal mio punto di vista l'unico aspetto positivo di quella retrocessione è stato il fatto di poter assistere a una partita di campionato della Juve nello stadio della mia città: non mi capitava dal lontano 1993, anno dell'ultima presenza del Pescara Calcio (oggi Delfino Pescara 1936) nella massima serie.
Nel video qui sotto puoi vedere i sessantacinque gol che sono valsi alla Juve, allenata da Antonio Conte che ne è stato giocatore dal 1991 al 2004 con il ruolo di centrocampista, il meritato trionfo.


Insomma, siamo a quota 28. Checché ne dicano i tifosi più accaniti, i quali si ostinano ad includere nel computo i titoli negati di cui ho parlato, ci mancano ancora due scudetti per poterci fregiare della prestigiosa terza stella. In fondo trovo che sia meglio così: sui titoli del nostro albo d'oro non dovrebbero gravare ombre di alcun genere... e pazienza se ci saranno sempre anti-juventini pronti a strillare che «tanto la Juve ruba»! :-P
Ho scoperto con profondo rammarico che il presidente Andrea Agnelli è rimasto sordo al mio appello, e non ha alcuna intenzione di ritornare sulla sua decisione di liberarsi di capitan Del Piero... il quale da parte sua si è limitato a festeggiare lo scudetto con il solito stile da gran signore. Andrea Chatrian ha lanciato un appello su Twitter: «E adesso un altro contratto per il capitano. Scrivetelo su un fazzolettino ma fateglielo firmare subito. #terzastella #ForzaJuve». Ma i tweet dedicati al trionfo bianconero si sprecano: ne segnalo due del sempre ispirato azael in bilico fra calcio e politica estera, «certo che tutti sti clacson per Hollande» ;-) e «in Italia non ci sarebbe l'entusiasmo che c'è per uno scudetto nemmeno se le elezioni le vincesse Che Guevara», e uno vagamente sarcastico di Kaspo, «La Juve festeggia per la seconda volta il 28° scudetto. La vecchia signora che compie sempre gli stessi anni».
In conclusione... godiamoci questo momento! :-)

venerdì 4 maggio 2012

Pronte alla prova costume?

A poche settimane dall'inizio della stagione balneare e dalla fatidica prova costume, le televisioni si rivolgono al pubblico femminile proponendo spot che sostengono che «la cellulite è una malattia», ovviamente finalizzati a consigliare l'acquisto della tal crema che promette di far miracolosamente sparire la famigerata pelle a buccia d'arancia (detto per inciso, per quanto ne so, gli unici rimedi realmente efficaci al riguardo sono i trattamenti specifici che richiedono determinate apparecchiature disponibili solo nei centri estetici).
Non trovo affatto carino che, pur di vendere un prodotto, si faccia leva in maniera così sfacciata sui complessi relativi all'aspetto fisico che albergano nell'animo della maggior parte di noi donne. Tanto più che, secondo Wikipedia, dicesi malattia «un'alterazione dello stato fisiologico e psicologico dell'organismo, capace di ridurre, modificare negativamente o persino eliminare le funzionalità normali del corpo»... e non mi sembra proprio che un semplice inestetismo possa rientrare in questa definizione, a meno che non ci si riferisca alle ripercussioni negative che tale difetto può avere sulla psiche, e che vengono indubbiamente alimentate da messaggi pubblicitari così "terroristici". Anche sul blog Vita da casalinga si è parlato dell'incauto utilizzo del termine malattia.
Quale migliore occasione per ricordare un vecchio post di Sw4n? Si intitolava Cosa voi donne ignorate sulla cellulite, e lo salvai sul mio hard disk prima che il blogger lo "perdesse per strada" nei numerosi traslochi da una piattaforma all'altra. Dapprima l'autore esponeva il concetto che agli uomini della cellulite «Non ci importa niente, per noi non esiste nemmeno». In seguito si complimentava con lo sconosciuto «inventore della cellulite», il sadico genio che è stato capace di «imporre alla stragrande maggioranza della popolazione femminile un guaio estetico incurabile e non visibile, trasformandolo in una ossessione e in una priorità per cui bisogna spendere soldi e tempo», «un finto prodotto che, testa a testa con Padre Pio, è una delle operazioni di marketing più di presa di tutti i tempi».
Personalmente cerco di non lasciarmi condizionare più di tanto dagli inestetismi, smagliature comprese. Ahi ahi, le smagliature, per quelle no che non c'è rimedio... Meno male che, come ha riferito l'altro giorno Selvaggia Lucarelli, ci ha pensato nientepopodimenoché la showgirl Elena Santarelli a sdoganarle, postando su Twitter due foto delle sue cosce smagliate e dando addirittura un nome a ciascuna delle antiestetiche striature. Beh, se persino una donna che ha basato la sua carriera sulla bellezza non ha remore a mostrare le proprie imperfezioni, allora perché mai noialtre "comuni mortali" dovremmo farcene una malattia?! ;-)

giovedì 3 maggio 2012

Il gatto salterino

Oggi, spulciando il meglio del giorno su FriendFeed, mi sono imbattuta in questa ipnotica GIF animata, definita da un'utente come «La versione gattesca dei ralenti delle schiacciate di Mila Azuki»...


... la quale racchiude uno dei momenti clou del filmato seguente: quattro minuti e passa di acrobatici salti felini accompagnati dalla colonna sonora di Mission: Impossible.


[Il titolo del video Google Translate me lo traduce dal giapponese come «Saltando la capacità del gatto non è la distorsione scandaloso. (Una versione di elaborazione poco)»: chiaro, no? ;-)]
Ho deciso di pubblicare questo post un po' per esorcizzare in qualche modo gli effetti dell'invasione di mici sui social network (persino io, da gattofila "non praticante", inizio quasi a non poterne più... ;-)), e un po' per vedere se questo genere di argomento è in grado di risollevare un pochino le visite al mio blog, che il signor ShinyStat segnala in netta flessione da quando mi sono trasferita qua su Blogger dal defunto Splinder. Dovesse funzionare, potrò decisamente concludere «massimo risultato col minimo sforzo»! :-)

martedì 1 maggio 2012

Lezioni di vita

Giorni fa mi è capitato di leggere una citazione attribuita al Dalai Lama. Dopo una veloce ricerca con Google ho scoperto che, come spesso accade, l'attribuzione era errata, e sono risalita alla fonte originaria: la presentazione di un libro di Reata Strickland. Poiché trovo che quelle parole, a prescindere da come la si possa pensare sulla religione, costituiscano uno spunto di riflessione davvero significativo, riporto qui di seguito il testo originale...
Interview with God
I dreamed I had an interview with God.
«So you would like to interview me?», God asked.
«If you have the time», I said.
God smiled, «My time is eternity. What questions do you have in mind for me?».
«What surprises you most about humankind?...».
God answered...
«That they get bored with childhood, they rush to grow up and then long to be children again.
That they lose their health to make money, and then lose their money to restore their health.
That by thinking anxiously about the future, they forget the present, such that they live in neither the present nor the future.
That they live as if they will never die, and die as they had never lived».
God's hand took mine, and we were silent for a while. And then I asked...
«As a parent, what are some of life's lessons you want your children to learn?».
God replied with a smile.
«To learn that they cannot make anyone love them. What they can do is let themselves be loved.
To learn that it is not good to compare themselves to others.
To learn that a rich person is not the one who has the most, but is one who needs the least.
To learn that it only takes a few seconds to open profound wounds in persons we love, and it takes many years to heal them.
To learn to forgive by practicing forgiveness.
To learn that there are persons who love them dearly, but simply do not know how to express or show their feelings.
To learn that two people can look at the same thing and see it differently.
To learn that it is not always enough that they be forgiven by others, but that they must forgive themselves.
And to learn that I am here, always».
... e la traduzione in italiano.
Intervista a Dio
Ho sognato che facevo un'intervista a Dio.
«E così, vorresti intervistarmi?», chiese Dio.
«Se ne hai il tempo...», dissi io.
Dio sorrise, «Il mio tempo è l'eternità. Che domande hai in mente per me?».
«Che cosa ti sorprende di più degli uomini?...».
Dio rispose...
«Che si stancano dell'infanzia, hanno fretta di crescere e poi vorrebbero ritornare bambini.
Che perdono la salute per fare soldi, e poi perdono i soldi per riacquistare la salute.
Che, pensando con ansia al futuro, dimenticano il presente, in modo tale da non vivere né nel presente né nel futuro.
Che vivono come se non dovessero morire mai, e muoiono come non avessero mai vissuto».
La mano di Dio prese la mia, e rimanemmo in silenzio per un po'. E poi chiesi...
«Come genitore, quali sono le lezioni di vita che vuoi che i tuoi figli imparino?».
Dio rispose con un sorriso.
«Voglio che imparino che non possono costringere nessuno ad amarli. Quello che possono fare è lasciarsi amare.
Voglio che imparino che non è bene paragonarsi agli altri.
Voglio che imparino che una persona ricca non è quella che possiede di più, ma è quella che abbisogna di meno.
Voglio che imparino che ci vogliono solo pochi secondi per aprire profonde ferite nelle persone che amiamo, ma poi ci vogliono molti anni per guarirle.
Voglio che imparino a perdonare praticando il perdono.
Voglio che imparino che ci sono persone che li amano profondamente, ma semplicemente non sanno come esprimere o mostrare i loro sentimenti.
Voglio che imparino che due persone possono guardare la stessa cosa e vederla in modo diverso.
Voglio che imparino che non sempre è sufficiente essere perdonati dagli altri, ma che bisogna perdonare sé stessi.
E voglio che imparino che io sono qui, sempre».