Qualche giorno fa Maccio Capatonda, intervistato da Linus su Radio Deejay, ha annunciato di essere vegetariano da febbraio, quando ha fatto un corso di meditazione Vipassana. Il suo interlocutore gli ha chiesto con tono scherzoso «Ma ti hanno tolto già la cittadinanza abruzzese o ancora no?». «Eh, me la stanno togliendo sì, perché gli arrosticini sono un problema». A maggio 2022, intervistato da Repubblica, il comico vastese aveva già esternato la sua coscienza ambientalista.
Per quanto mi riguarda, citando il titolo dell'ultimo libro di Lorenzo Biagiarelli, compagno di Selvaggia Lucarelli, mi sto rendendo conto sempre più chiaramente di aver mangiato troppa carne; il problema è che, a differenza sua, continuo a mangiarla. Considerato che a breve mi toccherà rivolgermi a un dietologo per correre ai ripari contro il mio metabolismo in letargo – mangio sicuramente meno di un tempo ma continuo a prendere peso, non so di preciso quanto perché sulla bilancia ci salgo malvolentieri, ma è fin troppo evidente – mi riprometto di farmi prescrivere un regime alimentare nutrizionalmente equilibrato che mi dia modo di minimizzare il consumo di carne e affini, ma pure che sia il più possibile soddisfacente per il palato, e alla portata di una come me che non ha né il tempo né la capacità di dedicarsi a preparazioni elaborate.
A proposito di Maccio Capatonda, di recente ho guardato su Prime Video – unico servizio di streaming video on demand a cui ho accesso, avendo un abbonamento ad Amazon Prime – il suo nuovo film Il migliore dei mondi. Lì per lì mi ha lasciata un po' perplessa, forse perché non era il genere di prodotto che mi sarei aspettata da lui, ma la recensione di Wired mi ha decisamente convinta a rivalutarlo.
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