martedì 28 febbraio 2017

Nostalgia canaglia

Correva l'anno 2000 quando venne lanciato il Nokia 3310, uno dei cellulari di maggior successo della storia, con 126 milioni di esemplari venduti fino al suo ritiro dal mercato nel 2005. Io me ne innamorai non appena lo vidi su un cartellone pubblicitario, e dopo un po' lo feci mio; non rosso com'era quel "primo amore telefonico", però...


... bensì un grigio "topo" non proprio memorabile (e non mi dotai mai di cover intercambiabili).


Il 3310 avrà anche avuto delle funzioni ridicole rispetto ai moderni smartphone... comunque presentava delle peculiarità entrate nella leggenda, tali da dar vita a innumerevoli memi, come questo qui sotto. :-)


Ebbene sì, il 3310 poteva vantare un'autonomia di giorni e giorni – lo smartphone invece è già tanto se arriva da mattina a sera – e soprattutto era indistruttibile. Beh, quasi... Ne so qualcosa, dal momento che il mio venne messo KO da un temporale estivo! :-/
Nel corso dell'ultimo Mobile World Congress di Barcellona è stato presentato un remake del mitico 3310 prodotto dalla finlandese HMD Global, che detiene i diritti di utilizzo del marchio Nokia. Chi si aspettava un telefonino Android con schermo touch è rimasto deluso: le uniche innovazioni di rilievo rispetto al vecchio modello sono il display a colori, l'aggiunta di una fotocamera da 2 megapixel, il lettore MP3 e la memoria espandibile. Per il resto risulta tutto pressoché invariato, dal design – giusto un po' più sottile e leggero – alle funzioni: telefonate e SMS (niente WhatsApp, sorry), autonomia da urlo (quasi un mese in standby oppure 22 ore in conversazione con un solo ciclo di ricarica), radio, registratore vocale, browser web (che all'epoca non usavo mai, essendo i piani dati flat di là da venire). Ah, non poteva mancare una versione aggiornata del mitico gioco Snake... che però, come ho spiegato qui, presenta un valido surrogato in quest'app. Eh già, allo smartphone non intendo rinunciare... però, quando il telefono secondario dove tengo alloggiata la mia scheda TIM ormai pressoché in disuso dovrà andare in pensione, ci farò senz'altro un pensierino. In commercio ne esistono ancora parecchi, di feature phone a basso costo – sicuramente inferiore ai 49 euro che dovrebbe costare il nuovo 3310 – e con funzionalità ridotte, ideali per bambini e "tecnolesi"... ma vuoi mettere con la riedizione di un mito? ;-) «The icon is back», l'icona è tornata: è questo lo slogan del nuovo 3310!


Sui social l'annuncio dell'uscita del nuovo 3310 ha suscitato reazioni contrastanti: alcuni – tra i quali la sottoscritta – hanno apprezzato la cosa, che ad altri invece pare 'na strunzata. I due opposti atteggiamenti sono approfonditi in altrettanti articoli di Wired:
Infine, quest'altro articolo di Wired propone 10 cose che vorremmo veder tornare dopo il Nokia 3310, mentre su Focus.it c'è una rassegna dei 15 cellulari che hanno fatto la storia (fino all'avvento degli smartphone).
[La colonna sonora di questo post... no, non è cantata da Al Bano e Romina dei tempi d'oro: ho scelto questa cover di Occidentali's Karma, che rischia di scalzare quella dei 4 Santi dalla vetta delle mie preferenze! :-)]

lunedì 27 febbraio 2017

#FaboLibero #LiberiFinoAllaFine

Oggi non posso far altro che tornare ad occuparmi di eutanasia: lo spunto me lo offre la conclusione delle sofferenze di Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo prima che un terribile incidente stradale lo rendesse tetraplegico e cieco; inoltre non poteva deglutire, e faticava enormemente a parlare. Mi associo allo struggente saluto di Selvaggia Lucarelli, che il giovane l'aveva anche intervistato assieme alla madre Carmen e alla fidanzata Valeria: «Ciao Fabo. È andata come volevi tu, non dove volevi tu. Sei tornato libero». Già, perché nei mesi scorsi era partita una campagna caratterizzata dall'hashtag #FaboLibero – tra gli altri ha aderito lo chef nutrizionista Marco Bianchi – per chiedere che venisse rispettata la volontà di Fabiano di porre fine in maniera dignitosa a un'esistenza per lui insopportabile. Così è stato, più o meno... solo che per riuscirci Fabo – accompagnato da Marco Cappato, politico radicale nonché tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni – si è dovuto recare in Svizzera, in un'asettica clinica specializzata nella "dolce morte"; c'è chi sostiene che in realtà queste strutture sono molto accoglienti... ma sono certa che chiunque, nel momento estremo, potendo scegliere preferirebbe trovarsi in un luogo familiare, circondato dalle persone e dalle cose a lui più care.
Prima che il destino di Fabiano giungesse a compimento, in tanti si sono sentiti in dovere di invitarlo a rimanere aggrappato a una vita che per lui era solo un indicibile strazio. Secondo me, invece, rifiutarsi di accettare un'esistenza così limitata, da parte di un giovane che, prima di quel giorno fatale, era tanto esuberante e pieno di interessi, è la più grande espressione d'amore verso la vera Vita; «l’eutanasia non è dare la morte, ma salvaguardare la vita, una vita che sta per spegnersi ma ancora chiede il raggio di luce dell’amore, e la mano calda della solidarietà umana», come ebbe a dire l'oncologo Umberto Veronesi. Altri hanno ipotizzato che, se Fabiano non fosse stato lasciato solo, avrebbe voluto continuare a vivere; che intromissione inopportuna e indelicata... Fabiano non era mica solo! Come minimo aveva una madre e una fidanzata che gli volevano molto bene, talmente tanto da accantonare il desiderio egoistico di tenerselo vicino ad ogni costo: esiste forse una forma d'amore più grande per un'altra persona? Gli unici che avrebbero dovuto lasciare Fabiano da solo sono coloro che di fatto gli hanno imposto le loro convinzioni morali o pseudo-tali. Per ostinarsi ad andare avanti in condizioni di estrema difficoltà probabilmente ci vuole più forza e coraggio di quanto ne occorra per porre fine a tutto ciò... ma chi siamo noi per pretendere che altri dimostrino una forza che non hanno, magari affidandosi a valori in cui non credono affatto?
Per certi versi so di cosa parlo. Anch'io anni fa rimasi vittima di un brutto incidente stradale. Dopo aver ripreso conoscenza, nelle prime settimane dovetti rassegnarmi a dipendere dagli altri per ogni cosa, dall'alimentazione all'espletamento dei bisogni fisiologici... e per quanto le persone che ti stanno accanto ti assistano con amore e senza fartelo pesare in alcun modo, tu inevitabilmente ti ci senti, un peso, e non vedi l'ora di tornare ad essere autosufficiente.
Sostenuta dall'enorme attaccamento alla vita che sono riuscita a sviluppare – o forse ce l'avevo già dentro di me senza esserne consapevole – mi sono ripresa quasi del tutto. In realtà la mia esistenza non è più tornata quella di prima, e ho dovuto accettare l'idea che alcune cose non avrei potuto farle mai più; ad addolorarmi maggiormente è stato il veto alla donazione di sangue, per tutelare la mia stessa salute. Non oso immaginare come dovesse sentirsi Fabiano, che è rimasto completamente immobile e senza la minima speranza di un miglioramento. Se fosse successo a me, mi avrebbe ancora sorretta l'attaccamento alla vita, oppure avrei fatto la stessa scelta di Dj Fabo? Questo non posso saperlo con certezza... Di sicuro, se avessi optato per la seconda ipotesi, sarei andata fuori di testa ogniqualvolta mi fossi sentita dire che non avevo il diritto di disporre della mia vita. In tanti affermano che la vita è un dono... Appunto, mica si dice "in comodato"! Se una cosa mi è stata donata, diventa di mia proprietà e quindi ho il diritto di disporne come meglio credo, senza doverne rispondere a nessuno, se non alle persone che a me e al mio bene ci tengono davvero.
A detta di molti è soltanto colpa del Vaticano se in Italia non abbiamo ancora uno straccio di legge sul fine vita... ma secondo Alessandro Capriccioli questo non è del tutto vero: su alcune questioni la politica se ne infischia altamente delle ingerenze della Chiesa, perciò questo non deve diventare l'alibi per evitare di prendersi la responsabilità di decidere. Segnalo una petizione lanciata dal senatore Luigi Manconi quando Fabo era ancora tra noi per sollecitare i politici ad approvare una legge sul testamento biologico.
Sorvolando sulla "cristianissima" Francesca Immacolata Chaouqui, che a Fabiano ha dato del vigliacco – e lei che maramaldeggia su un morto, allora, cos'è?! – e alla zia disabile chiamata in causa voleva talmente bene da aver continuato a usarne il permesso ZTL anche dopo la sua morte... Mario Adinolfi del Popolo della Famiglia ha perso l'ennesima occasione per tacere tirando in ballo addirittura il Führer in un post che adesso mi risulta cancellato: «Hitler almeno i disabili li eliminava gratis». Peccato per "Marione" che non sia stato nessun altro a decidere di "eliminare" Fabiano: lui la sua volontà di farla finita l'ha espressa chiaramente fino all'ultimo. E se fosse stato in condizione di farlo forse avrebbe provveduto da sé, come ha fatto il regista Mario Monicelli... o forse no, perché anche per ammazzarsi ci vuole un fegato che non tutti hanno: ed ecco che entra il gioco il suicidio assistito.
Concludo linkando due articoli che chiariscono cosa non è l'eutanasia:

domenica 26 febbraio 2017

Un panorama da far girare la testa

L'Astronomy Picture of the Day di ieri, intitolata All Planets Panorama (Panorama con tutti i pianeti) e realizzata dall'astrofilo turco Tunç Tezel di The World At Night, è talmente larga che, quando poco fa ho aperto la pagina relativa, nel mio schermo – che ha una risoluzione di 1600 pixel in larghezza – non c'entrava mica tutta. Eccola qui sotto parecchio rimpicciolita; come al solito, clicca per ingrandirla.


Ed ecco la traduzione della relativa spiegazione.
Per 360 gradi, in questo notevole panorama è immortalata una veduta lungo il piano dell'eclittica, con sette pianeti in un cielo stellato. Il mosaico è stato costruito utilizzando immagini scattate dal 24 al 26 gennaio da Nacpan Beach, El Nido a Palawan, nelle Filippine. Esso copre l'orizzonte orientale (a sinistra) nelle prime ore buie del mattino e l'orizzonte occidentale nel cielo della sera. Mentre l'eclittica corre lungo il centro segnata da una debole striscia di luce zodiacale, anche la Via Lattea appare spezzata nell'immagine. Le nuvole e la Luna si uniscono al fugace pianeta Mercurio a est. Il giallastro Saturno, la luminosa stella Antares e Giove si trovano nei pressi dell'estremità dell'eclittica. Ad abbracciare l'eclittica vicino al centro ci sono Regolo, la stella alfa della costellazione del Leone, e l'ammasso stellare M44. I pianeti serali raccolti lungo l'eclittica sopra l'orizzonte occidentale sono il tenue Urano, il rossastro Marte, la brillante Venere e l'ancor più tenue Nettuno.
Qui sotto puoi vedere la versione etichettata – che su APOD compare posizionando il puntatore sopra l'immagine – con evidenziati i corpi celesti e le costellazioni visibili.


[A proposito... come mai non ho ancora scritto nulla sulla sensazionale scoperta dei sette esopianeti in orbita attorno alla stella TRAPPIST-1? Beh, mi sto ancora informando al riguardo... e avanti di questo passo, per quando avrò finito, saranno già state trovate le prove inconfutabili della vita extraterrestre! ;-)]

sabato 25 febbraio 2017

L'arte di googlare

Quest'oggi prendo spunto da un video con i consigli di Vera Gheno sull'arte di googlare; io, a dire il vero, certe accortezze le padroneggiavo già più o meno tutte, a parte l'uso del "+"... ma mi rendo conto che la loro conoscenza non è poi tanto diffusa quanto dovrebbe in quest'epoca in cui il corretto uso della Rete dovrebbe far parte del bagaglio culturale di qualunque internauta.

Il video lo puoi trovare sulla pagina Facebook della Franco Cesati Editore, che dell'arguta "linguista vagante" – in inglese wandering linguist, come lei stessa ama definirsi – ha pubblicato il libro Guida pratica all'italiano scritto (senza diventare grammarnazi)... del quale per quanto mi riguarda attendo con ansia l'uscita in formato ebook! ;-)
Alcune dritte per le ricerche online
Google non è case sensitive, non fa distinzione tra maiuscole e minuscole: quindi, digitare le maiuscole è superfluo.
È superfluo digitare articoli, pronomi, preposizioni, congiunzioni. Se dobbiamo cercare Il signore degli anelli è sufficiente signore anelli.
Google non è sensibile alle lettere con segni diacritici: dieresi, tilde, cediglia [personalmente mi permetto di aggiungere gli accenti, assai più comuni nella nostra lingua, NdC]... Possiamo digitare barone munchhausen invece di Il barone di Münchhausen.
Per trovare pagine in cui delle parole compaiono in un'esatta sequenza, conviene usare le virgolette: le cercherà come se fossero un'unica parola.
Per cercare un termine esatto basta anteporvi un "+": +cavaliere troverà solo il termine cavaliere e non cavalieri o cavagliere.
Attenzione all'autocorrezione: alcuni errori comuni diventano la forma più ricercata, portando fuori strada l'algoritmo.

venerdì 24 febbraio 2017

Cosa siamo diventati...

Mai e poi mai vorrei avere qualcosa in comune con gli individui capaci di toccare certi abissi di squallore, quindi avrei preferito usare come verbo "siete" o "sono"... fatto sta che siamo tutti esseri umani – anche se in alcuni di umanità ce n'è ben poca – e quindi mi sento coinvolta anch'io, pur vergognandomi di appartenere biologicamente alla stessa specie di chi ad esempio frequentava una pagina Facebook (fortunatamente ora rimossa) nella quale si condividevano indicibili fantasie sessuali su Bebe Vio, una delle persone più pulite e trasparenti che mi vengano in mente. La giovanissima schermitrice paralimpica ha dato prova di grande forza d'animo lanciando, in collaborazione con Alessandro Cattelan, una spiritosa campagna a favore degli haters.
Ciò premesso, anche oggi metto insieme alcuni spunti di riflessione raccolti in Rete e accomunati da un elemento: l'odio per gli immigrati.
  • Da ieri è divenuto virale un video nel quale si vedono due dipendenti della Lidl di Follonica tutti sorridenti e in vena di scherzare dopo aver letteralmente chiuso in gabbia due donne rom colpevoli di essersi intrufolate in una zona non aperta al pubblico per rovistare tra i rifiuti; non stavano mica rubando merce dentro il punto vendita, insomma... e quanto dev'essere messa male una persona per cercare qualcosa di utile nell'immondizia?! Una delle due donne strillava disperata come una bestia ferita, una roba straziante da stringere il cuore... a meno che uno non ce l'abbia proprio, un cuore. Mi sembra questo il caso di Matteo Salvini, il quale non solo si è detto disposto a sostenere anche legalmente i lavoratori accusati di sequestro di persona, dal cui operato la Lidl ha preso le distanze in modo netto, ma condividendo il video ha commentato con aria beffarda «Ma quanto urla questa disgraziata???». Che detto da un "disgraziato" – in un altro senso – che dei toni esasperati ha fatto quasi un marchio di fabbrica, fa girare le scatole ancora di più.
  • Un paio di settimane fa si è parlato parecchio del caso della liceale quindicenne di Vigevano che ha denunciato di essere stata aggredita, molestata e picchiata da due nordafricani sul treno Milano-Mortara-Alessandria nell'indifferenza generale; se ben ricordo il suddetto Salvini ha rispolverato per l'occasione il suo cavallo di battaglia della castrazione chimica. A me invece la faccenda puzzava di bruciato fin da subito... e ho fiutato bene, dal momento che oggi si è saputo che la ragazza si è inventata tutto: chissà cosa c'era dietro quei lividi e quella costola rotta, in realtà. Fatte le debite proporzioni, tutto ciò mi ha riportato alla memoria il ben più tragico delitto di Novi Ligure, quando la non ancora diciassettenne Erika De Nardo accusò dell'omicidio della madre e del fratellino due fantomatici rapinatori albanesi, e in un primo momento venne anche creduta; solamente in seguito venne appurato che ad uccidere i due con decine di coltellate era stata lei stessa, insieme al fidanzatino Omar.
  • Due giorni fa il professor Guido Saraceni si è occupato di un fatto avvenuto nei pressi della stazione di Milano Centrale: un uomo italiano ha aggredito la fidanzata, due immigrati irregolari che erano soliti dormire in stazione sono intervenuti per aiutare la ragazza, e l'aggressore ha reagito investendo con la macchina uno dei soccorritori. Il professor Saraceni ha dato prova della sua consueta ironia concludendo il post come segue: «gli stranieri rubano le buone azioni agli italiani, investiamoli a casa loro». Non l'avesse mai fatto: oggi ha voluto pubblicare un altro post per dare conto delle polemiche suscitate da quello dell'altroieri... al che sono andata a leggermi i commenti in questione, e mi sono messa le mani nei capelli.
  • Infine la scrittrice sarda Michela Murgia, al cui primo libro intitolato Il mondo deve sapere è ispirata la sceneggiatura del bellissimo film Tutta la vita davanti, ha raccontato un'esperienza personale abbastanza emblematica, ahinoi: camminando per Roma con un foulard sulla testa per proteggere i capelli dallo smog, visti anche i suoi tratti mediterranei sembrava in tutto e per tutto un'araba... e infatti, alle sue proteste nei confronti di un automobilista che non le aveva dato la precedenza sulle strisce, si è sentita rispondere «A MUSULMANA DDE MMERDA, VUOI VENIRE QUI A DIRE A NOI COME SI VIVE? TORNATENE AL TUO PAESE, CHE MANCO CI AVETE LE STRADE, PENSA I SEMAFORI!». La triste morale della favola l'ha esposta lei stessa: «a nessuno straniero sarà mai permesso di integrarsi alle regole italiane fino al punto di poterle rispettare impunemente più degli italiani stessi».

giovedì 23 febbraio 2017

Giustizia è fatta?

Negli ultimi due giorni ho avuto modo di leggere alcune notizie che mi hanno dato parecchio da pensare sul funzionamento del sistema giudiziario italiano, e su quanto possa essere difficile in generale fare davvero giustizia. Riporto i link qui di seguito con qualche parola di commento, astenendomi nei limiti del possibile dall'esprimere opinioni, anche perché le mie nozioni di diritto sono talmente scarse...
  • Manuel Foffo è stato condannato a trent'anni di reclusione per l'omicidio di Luca Varani; la scelta del rito abbreviato gli ha evitato l'ergastolo. Il padre della vittima ha contestato che si sia potuto giudicare un delitto di una tale efferatezza seguendo tale procedimento penale. Per quanto mi riguarda non capisco come siano potute cadere le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, che in base alla ricostruzione dei fatti sembravano incontestabili.
  • Una donna di ventisette anni ha appena saputo che non avrà giustizia per le violenze subite dal convivente di sua madre quando di anni ne aveva appena sette: questo perché persino un crimine odioso come la pedofilia è soggetto ad andare in prescrizione. La giudice stessa ha ritenuto di doversi scusare per le inammissibili lungaggini che hanno reso possibile quest'ulteriore torto. Del caso si è occupato anche Massimo Gramellini ne Il caffè, la nuova rubrica che tiene per il Corriere della Sera.
  • A Casale Monferrato una coppia di "genitori-nonni" – 75 anni lui, 63 lei – rischia di non poter mai più riabbracciare la figlioletta che a poche settimane di vita è stata tolta loro, in seguito a un episodio di apparente abbandono denunciato dai vicini di casa. A distanza di anni pare che si sia trattato di un enorme equivoco: i genitori in realtà non avevano nessuna colpa... fatto sta che la bimba, che oggi ha sette anni, da quattro non ha alcun rapporto con la famiglia naturale, e secondo il curatore speciale che ne rappresenta gli interessi la cosa migliore per lei è che venga adottata dalla coppia che da tempo ce l'ha in affido.
  • Infine, un recente fatto di cronaca che mi ha colpita moltissimo è stato quello di Vasto. A mesi di distanza dall'incidente nel quale aveva perso la vita la moglie, un uomo ha freddato con tre colpi di pistola il ragazzo che aveva investito la donna passando col rosso, e che quindi non è potuto arrivare vivo al processo per omicidio stradale che lo attendeva. L'altroieri al tribunale di Vasto ha avuto luogo la chiusura del procedimento a carico dell'investitore. Affinché questo potesse avvenire, però, l'avvocato dell'imputato defunto ha dovuto presentarne il certificato di morte. Non metto in dubbio che sia proprio questa la prassi... ma che cosa triste e lugubre!

mercoledì 22 febbraio 2017

Un curioso decalogo

Stasera sono un po' stanchina, per cui mi limiterò a condividere la traduzione di un simpatico "decalogo" che ho trovato sulla pagina Facebook Sun Gazing.

Cose di cui mi rendo conto man mano che invecchio:
  1. Parlo con me stesso, perché a volte ho bisogno del consiglio di un esperto.
  2. A volte alzo gli occhi al cielo ad alta voce. [Questa non è proprio immediata da tradurre... ma credo che così renda abbastanza bene l'idea! NdC]
  3. Non ho bisogno della gestione della rabbia, ho bisogno che la gente la smetta di farmi inc***are.
  4. Le mie abilità relazionali sono più che buone. È sulla mia tolleranza degli idioti che dovrei lavorare.
  5. La più grande bugia che dico a me stesso è «Non ho bisogno di scriverlo, me lo ricordo».
  6. Quando ero bambino pensavo che l'ora del sonnellino fosse una punizione. Adesso è come una piccola vacanza.
  7. Il giorno in cui nel mondo finirà il vino è un'idea davvero troppo terribile a cui pensare.
  8. Neppure il nastro adesivo può aggiustare gli stupidi, ma può attutire il suono.
  9. Non sarebbe bello se potessimo infilarci nell'asciugatrice per dieci minuti, uscirne senza rughe e più piccoli di tre taglie?
  10. Avere fortuna [toh, ho appena scoperto che in inglese get lucky vuol dire, ehm, anche un'altra cosa, NdC] significa entrare in una stanza e ricordare il motivo per cui mi trovo lì.
La 7 mi pare francamente eccessiva – per quanto mi riguarda, sono altri i "generi di conforto" che temo possano esaurirsi ;-) – e la 8 mi sa che non l'ho capita granché... ma le altre le trovo azzeccatissime, soprattutto la 3, la 5 e la 10!

martedì 21 febbraio 2017

Non fare come il luccio!

Il post di oggi prende spunto da una Pillola del Buon Umore pubblicata da Terenzio Traisci un paio di mesi fa, e che trovo di particolare ispirazione in questo momento della mia vita.


Ecco qui di seguito la trascrizione del testo.
Un luccio venne messo in un acquario con dei pesci piccoli e se li divorò in pochi secondi, perché è un predatore molto veloce. Allora i ricercatori misero altri pesciolini, ma dentro a dei cilindri di vetro trasparente, e il luccio subito si precipitò per mangiarli, ma non ci riuscì e si fece male sbattendo ripetutamente contro i cilindri di vetro trasparente. Dopo poco il luccio smise anche di provarci, perché pensava che fosse troppo doloroso e che non ce l'avrebbe mai fatta. Allora i ricercatori tolsero i cilindri ma niente, il luccio non si muoveva e sarebbe morto di fame nonostante l'abbondanza di pesci intorno a lui, se poi non fossero intervenuti i ricercatori a salvarlo. [L'esperimento del luccio è raccontato anche qui, NdC]
Cosa impariamo da questo esempio? Ti è mai capitato di sbattere contro un muro o di scottarti o farti male ripetutamente? E quando vivi un'esperienza traumatica, ovviamente, non vuoi più che si ripeta, e fai di tutto per evitarla, anche se quella era un'esperienza desiderata. Magari era nella tua indole e sentivi fosse la volta buona, eppure... ormai in te si è creata una convinzione limitante, che in verità è collegata alla paura del passato che proietti nel futuro. Pensa ad un amore per cui soffri talmente che abbini dolore ogni volta che ti si presenta l'occasione di provare ancora amore. Oppure pensa ad un progetto, ad un lavoro, ad un obiettivo da raggiungere che magari non è facile, e decidi di abbandonare per paura di farti ancora male, anche se magari ci sono delle occasioni ma non le vedi, perché il tuo cervello vede solo dolore ancora prima di viverlo. Sappi che è normale, perché è un meccanismo di difesa che però spesso ti preclude magari l'amore della tua vita, magari il lavoro della tua vita e la vita che ti meriti. La bella notizia è che ora lo sai. Sai cosa succede nella tua mente quando si crea una leva dolore [concetto spiegato qui dallo stesso Terenzio e anche qui, NdC], e quindi puoi scegliere tra essere in balia della paura ancora prima di viverla oppure rischiare di essere felice!
In amore per fortuna sono riuscita a vincere le mie paure, mentre finora in altri ambiti della mia vita ho avuto la tendenza a non impegnarmi più di tanto per timore di sbatterci di nuovo il muso... ma questo video mi ha aiutata ad aprire gli occhi: non permetterò più a certi meccanismi di difesa fin troppo zelanti di tenermi lontana dai miei obiettivi!

lunedì 20 febbraio 2017

Salviamo le api!

Anche se sono cresciuta coi cartoni animati di Magà e dell'ape Maia, le api non mi stanno granché simpatiche, perché quando ne incontro una ho sempre il timore che possa pungermi... fatto sta che questo genere di insetti è fondamentale per l'impollinazione e la conseguente riproduzione di vari tipi di piante: se le api non ci fossero, bisognerebbe inventarle!
L'altro giorno ho ricevuto da Greenpeace una newsletter della quale riporto qui di seguito il testo.
Ciao,
Riesci a immaginare un mondo dove sciami di droni telecomandati volano di fiore in fiore e con la loro pancia pelosa catturano il polline, provando a sostituirsi alle api ormai estinte?
Non è fantascienza, è già realtà!
L’Istituto nazionale di scienze e tecnologie industriali avanzate (Aist) di Tsukuba, in Giappone, sta sviluppando robot impollinatori progettati per rimpiazzare api e farfalle, che sono ormai in declino a causa dei pesticidi.
Pensi davvero che sia una grande invenzione? La soluzione alla scomparsa delle api e degli altri insetti impollinatori non può essere creare un nuovo mondo fatto solo di robot!
Se sei d’accordo con noi, FIRMA IL NOSTRO APPELLO PER SALVARE LE API!
Le api non producono solo miele, ma svolgono un ruolo fondamentale nella produzione alimentare.
Un terzo del cibo che mangiamo (ad esempio zucchine, albicocche, mandorle, coriandolo, olio di colza e molti altri alimenti) dipende dalla loro opera di impollinazione.
Pesticidi, perdita di habitat, monocolture e cambiamenti climatici minacciano la loro sopravvivenza, e quindi la nostra produzione alimentare, tanto da spingere gli scienziati a progettare un surrogato di questi importantissimi insetti.
ORA IMMAGINA UN FUTURO dove in agricoltura non siano più utilizzati pesticidi chimici dannosi, dove non ci siano monocolture nè specie in declino e dove un processo naturale come l’impollinazione non sia operato da robot e altri surrogati.
QUESTO FUTURO DOBBIAMO COSTRUIRLO INSIEME FIN DA SUBITO!
Chiedi al Governo Italiano e alla Commissione Europea la messa al bando dei pesticidi dannosi per le api e l’ambiente.
Nei nostri campi vogliamo degli insetti veri, e nei nostri cibi non vogliamo più pesticidi! FIRMA ORA.
Robot impollinatori?! È vero che la robotica è destinata ad entrare sempre più a fondo nelle nostre vite, ed entro certi limiti si tratta senz'altro di un cambiamento in meglio... ma mi sa che in questo caso siamo ben oltre questi limiti. Se anche tu la pensi in questo modo, eccoti qua il link alla petizione.
Del problema si è occupata anche la senatrice Monica Cirinnà, il cui nome è legato alla legge sulle unioni civili, pubblicando su Facebook un post che riporto qui di seguito.
Tutti conosciamo l'importanza delle api e il rischio che stanno correndo. Fate un piccolo sforzo e sostenete questa campagna.
Maggiori informazioni:
Segue il link a un'altra petizione indirizzata al premier canadese Justin Trudeau, ai leader mondiali e ai ministri dell'agricoltura.

domenica 19 febbraio 2017

A caccia del lavoro dei sogni

Noi utenti della Rete siamo abbastanza inclini a ritenere che lavorare per Apple o per Google sia il massimo della vita... anche se di certo non si tratta di una carriera alla portata di tutti: un tizio che conobbi all'università e che ricordo come un autentico genio dell'informatica adesso lavora sì per Google, ma ha dovuto acquisire un bel po' di esperienze professionali prima che il suo curriculum fosse reputato appetibile dai selezionatori. Una bimba inglese di 7 anni sogna talmente tanto di lavorare per Google da aver inviato una candidatura scritta a penna, con tanto di risposta da parte del CEO Sundar Pichai... eppure dalle testimonianze di attuali ed ex dipendenti raccolte in questo articolo si desume che un impiego a Mountain View non sia esattamente quell'esperienza idilliaca che magari ci si immagina. Un discorso analogo vale per Apple, a cui è dedicato quest'altro articolo.
Per quanto riguarda Google, qui c'è un video che illustra alcune domande piuttosto bizzarre che non vengono più poste ai colloqui di lavoro... ma se aspiri a lavorare per Big G è bene che tu le conosca, non sia mai decidessero di reintrodurle! Se invece hai intenzione di farti assumere a Facebook, c'è una domanda ben precisa alla quale dovrai essere in grado di rispondere in modo convincente: scopri qui qual è. A proposito di Facebook, dopo le Storie di cui parlavo proprio ieri è in arrivo l'ennesima copiatura da altri social: il sito fondato da Mark Zuckerberg è in procinto di fare concorrenza a LinkedIn lanciando – dapprima negli Stati Uniti e in Canada, poi chissà quando toccherà al nostro Paese – la funzione Facebook Jobs per incrociare domanda e offerta di lavoro.
Ovunque tu abbia intenzione di indirizzare la ricerca di un impiego, è importante che tu sia consapevole di cosa scrivere nel curriculum, ma soprattutto degli sbagli da NON fare: a tal proposito ti consiglio di leggere quest'articolo nel blog di Organizzazione eventi e quest'altro (semiserio ma ugualmente prezioso) de Il Milanese Imbruttito. Voglio comunque sperare che in nessun caso commetteresti errori clamorosi come quelli elencati in quest'articolo... :-)

sabato 18 febbraio 2017

I don't care about your Stories

Da ieri all'app di Facebook si è aggiunta l'ennesima funzione scopiazzata da altri social: dopo i video come YouTube, la messaggistica come WhatsApp, la geolocalizzazione come Swarm/Foursquare, le recensioni come TripAdvisor e chissà cos'altro, adesso ci sono anche le Storie, che Instagram a sua volta ha ripreso da Snapchat. Trattasi di una feature della quale per quanto mi riguarda non sentivo assolutamente il bisogno: Facebook mi pare già abbastanza effimero e dispersivo di per sé, per questo continuo a preferire il blog... figuriamoci se posso essere interessata a contenuti destinati ad "autodistruggersi" dopo ventiquattr'ore; le Stories di Instagram non le ho mai usate né guardate, e Snapchat non l'ho neppure mai installata. Personalmente, se non voglio che qualcosa rimanga in Rete... non lo pubblico, mi pare talmente semplice! :-)
La prima cosa che ho notato ieri mattina è il nuovo layout che vede il menu relegato in basso, mentre il suo posto in alto è stato preso dalle Storie; ho subito cercato nelle impostazioni dell'app il modo per disattivarle, ma questo purtroppo non è possibile. In compenso noi androidiani possiamo scaricare ed installare Facebook Lite, che come dice il nome stesso è più leggera (lite = light) rispetto all'app standard: oltre ad essere priva di Storie non ha neppure gli sfondi colorati per i post (un'altra novità recente) né le dirette Live, e soprattutto è più veloce, consuma meno dati e funziona bene anche con reti 2G e connessioni lente o instabili. L'interfaccia è piuttosto spartana, perfino troppo: ecco il layout di Lite...


... a confronto con quello dell'app standard.


[Le tonalità calde nelle ore notturne sono un effetto di Twilight, l'app a cui accennavo in questo post. Ho applicato opportune pecette a tutela della privacy delle persone coinvolte, in primis la sottoscritta ;-)]

venerdì 17 febbraio 2017

Crisi d'astinenza da Sanremo?

Dopo la conclusione del Festival di Sanremo è emerso quello che sembra un caso abbastanza eclatante di plagio: come dimostrato da questo video, Che sia benedetta, la canzone interpretata da Fiorella Mannoia, somiglia in modo sorprendente al brano Un mondo più vero, incluso nell'album A passi piccoli pubblicato tre anni fa da Michele Bravi, a sua volta in gara a Sanremo 2017 con Il diario degli errori. Magari non c'entra niente, ma sembrerebbe quasi una sorta di rivalsa nei confronti del fatto che il giovanissimo cantante avesse osato incidere una cover di Cuore di cane, cavallo di battaglia della Mannoia scritto per lei da Francesco De Gregori. Lei quel pezzo lo canta molto meglio, diciamolo... ;-) Trovo invece pretestuosa la polemica aperta da Fiordaliso per sostenere che il brano sanremese della Mannoia fosse un plagio della sua Accidenti a te; ascolta anche tu e poi mi saprai dire.
Ma torniamo al pezzo vincitore, Occidentali's Karma. Dopo la cover de I 4 Santi è arrivata quella dei Gem Boy, non proprio raffinata, e quella di Dado, che ha il merito di trattare un tema serio, sia pur con leggerezza. Ma, chiamami pure campanilista, la mia parodia preferita è e rimane La sospensione balla... :-D
Infine, alla fine della quarta serata del Festival tenutasi venerdì scorso ci sono state alcune eliminazioni eccellenti. Oltre a Giusy Ferreri – che mi pare non sia stata rimpianta da nessuno o quasi, di certo non da me – sono finiti fuori dai giochi artisti che almeno in teoria avrebbero dovuto contare su un ampio bacino di televotanti: Ron (che a me non dispiaceva affatto), Gigi D'Alessio e Al Bano. Di quest'ultimo ho visto proprio in questi giorni il mashup di uno dei suoi più grandi successi, Felicità, cantato in coppia con l'allora consorte Romina Power; la melodia più nazionalpopolare che ci sia è stata mixata con il sound dei Moderat, che ho scoperto per l'occasione. Più interessante è il mashup di Pupo coi The Prodigy... ma il migliore in assoluto è questo, che mescola i Daft Punk con le voci dei Gipsy Kings, il cartomante Gennaro D'Auria, Nek e soprattutto Toto Cutugno; quest'ultimo ha mostrato di apprezzare l'insolito omaggio. :-)

giovedì 16 febbraio 2017

Uno sguardo dentro l'orologio

Quest'oggi prendo spunto da un post pubblicato un mesetto fa su Ingegneria del suicidio, che illustra il principio di funzionamento dei cari vecchi orologi meccanici tramite una GIF animata.


L'immagine linka a questa pagina che riporta una breve spiegazione, da me tradotta qui di seguito.
Il motore in questo orologio analogico ruota l'ingranaggio verde a una velocità che è legata esattamente alla frequenza di alternanza.
Il sistema d'ingranaggi converte questa velocità di rotazione per portare la lancetta al successivo istante temporale.
Alexander Bain è stato il primo a brevettare l'orologio elettrico nel 1840.
Oggi, tuttavia, gli orologi più precisi sono gli orologi atomici, che sono regolati dalle vibrazioni di un elemento chimico come il cesio. [Nel testo originale si parla anche di ammoniaca, che non è un elemento ma un composto (triidruro di azoto, NH3), e di ittrio, che non mi risulta vengano impiegati negli orologi atomici, NdC]
Il meccanismo mostrato sopra è la croce di Malta, che trasforma un moto rotatorio continuo in un moto rotatorio intermittente. In realtà tale meccanismo, che trova la sua principale applicazione nel proiettore cinematografico, negli orologi veniva usato non per il funzionamento, bensì per limitare la tensione della molla, per utilizzarla solamente nella zona dove la forza elastica è quasi lineare.

mercoledì 15 febbraio 2017

Tutti ballano Sanremo


E così... ecco qua l'irrinunciabile post nel quale faccio il punto sul Festival di Sanremo! :-)
Tanto per cominciare, anche se avrei sperato in un piazzamento migliore per la tostissima Paola Turci, sono proprio contenta che abbia vinto Francesco Gabbani con Occidentali's Karma, scalzando dal gradino più alto del podio la vincitrice annunciata della vigilia, Fiorella Mannoia, la quale presentava un brano interpretato sì in modo magistrale, ma con un testo di una retorica insopportabile – altro che generatore automatico – come ho osservato anche su Twitter (ho deciso di boicottare l'hashtag ufficiale #Sanremo2017 per non veder comparire l'invadente logo dello sponsor unico TIM... fatto sta che mi sono boicottata da sola, perché così facendo i miei tweet ci avranno senz'altro rimesso in visibilità, ma vabbè). Passino frasi fatte come «La vita è bella», «La vita vale la pena di essere vissuta sempre»... ma come accidenti si fa a cantare «La vita è perfetta», a parte per fare rima con "aspetta"?! (con "benedetta" e "stretta" non sono sicura che si possa parlare di vera e propria rima, dal momento che queste ultime due parole hanno la e chiusa e non aperta) Mi associo alla reazione di Marco Masini immaginata nel tweet seguente...
Mentirei se negassi che la canzone vincitrice mi ha conquistata soprattutto per la sua "diabolica" orecchiabilità e ballabilità così anni '80 (in effetti ricorda non poco Run to Me, hit di Tracy Spencer datata 1986)... ma il mio imbarazzo svanisce se penso che, sia pur nei limiti del genere canzonettistico, Occidentali's Karma propone anche contenuti di tutto rispetto, esposti tra l'altro sul sito di Query, rivista ufficiale del CICAP, e sull'Huffington Post. Ecco due tweet che ironizzano su chi non l'ha capita e ne parla con aria di sufficienza.
Segnalo anche l'immaginaria chat pubblicata su Se i Social network fossero sempre esistiti...


... un'immagine de Il Superuovo...


... e un'altra pubblicata su Quei Dannati Filosofi domenica, quando guarda caso ricorreva il Darwin Day.


Proprio ieri è stata pubblicata un'esilarante cover made in Abruzzo di Occidentali's Karma: autori sono gli stessi 4 Santi che avevano raccontato la dura vita di un vegano in Abruzzo, e che questa volta hanno rielaborato il testo di Gabbani per denunciare l'annoso problema delle buche che devastano le strade abruzzesi, specialmente dopo la recente ondata di maltempo.


Ma i veri vincitori del Festival sono stati i The Jackal per essere riusciti a far dire "termostato" davanti alle telecamere a cantanti in gara, superospiti e persino ai conduttori Carlo Conti e Maria De Filippi (la quale si è rivelata meno sgradevole del previsto... ma spero ugualmente che terrà fede al "ciaone" detto in risposta a Geppi Cucciari).


Da dove nasce questo tormentone? Beh, da un video messo online dagli spassosi videomaker partenopei a fine dicembre: uno dei modi per evitare la fatidica domanda «Cosa fai a Capodanno?» consisteva appunto nello sfoderare la magica parolina "termostato", in quanto «Studi antropologici dimostrano che la parola "termostato", se usata in modo corretto, cioè completamente a caso, permette di uscire da situazioni imbarazzanti». :-D
Ecco infine alcune impressionanti somiglianze fra artisti saliti sul palco dell'Ariston e personaggi cinematografici.
Ermal Meta – Edward Mani di Forbice (mi spiace per il talentoso cantautore, che sarà giustamente arcistufo di sentirselo ripetere, ma è troppo evidente)...


... Michele Zarrillo – Carl Fredricksen di Up...


... e Zucchero – Willy Wonka.


[La fantastica illustrazione che apre il post, e che mostra tutti i big in gara disegnati come abitanti di Paperopoli, è tratta da Topolino Magazine]

martedì 14 febbraio 2017

L'amore non è bella se non è litigarella

Sarebbe ora che pubblicassi il post che ho in cantiere su Sanremo... ma c'è un altro "santo" che oggi ha la priorità (tanto l'argomento-Festival è già OALD): San Valentino, ovvio! :-)
Da ieri sui social si parla parecchio della campagna lanciata dalla rete televisiva Real Time.


Possibile che il copywriter si sia lasciato scappare uno strafalcione così clamoroso – se non capisci dove sia l'errore, fila a reiscriverti alle scuole elementari, subbbito!!! ;-) – e nessuno se ne sia accorto in tempo? Macché, oggi si è scoperto che era tutto calcolato...


... con tanto di video e addirittura di petizione indirizzata all'Accademia della Crusca (l'ipotesi che quelli di Real Time abbiano voluto metterci una pezza dopo essersi resi conto dell'errore secondo me non sta in piedi)... ma a me, per quanto apprezzi l'intento, l'idea che la parola "amore", che peraltro rappresenta un concetto astratto, debba essere resa neutra sembra, mi si perdoni il francesismo, 'na strunzata. Avrebbe magari più senso il neutro riguardo ai nomi di persona, per evitare frasi come "i ragazzi e le ragazze sono andati al mare", dove prevale sempre il maschile... ma il fatto è che in italiano il genere neutro non esiste. Visto che è stata chiamata in causa la Crusca, vediamo cosa ha scritto Vera Gheno, che della prestigiosa istituzione linguistica è una collaboratrice molto attiva sui social.
Una cosa è il genere semantico (il genere del significato) di una parola, una cosa è quello grammaticale (il genere del significante, se vogliamo scomodare Saussure). "Gatta" è femminile sia semanticamente che grammaticalmente, come "donna". Invece non c'è vero motivo perché "la luna" sia femminile e "il sole" maschile, tanto è vero che in tedesco è il contrario e abbiamo, per così dire, "il luno" e "la sole". In italiano, le parole hanno per forza un genere grammaticale, che talvolta coincide con quello semantico, ma in molti casi non ha nessuna attinenza con esso: perché "la cenere" e "il fuoco"? Perché "il pane" ma "la schiacciata"? Ragioni varie e assortite, alle quali a volte si può risalire, altre no. Ma il neutro, come genere *grammaticale*, in italiano non esiste. Le parole, almeno grammaticalmente, in italiano hanno sempre un "sesso". Al massimo, abbiamo parole che hanno doppio genere grammaticale, e sono sia maschili che femminili. Ma non è, in linea di massima, una cosa che si può decidere a tavolino. #fopperdirvelo #ipsedixi #pipponilinguistici
Ninja Marketing ha raccolto in un album un bel po' di pubblicità diffuse sui social per l'occasione; particolarmente degna di nota è quella della "mitica" Taffo G & C Onoranze Funebri.


Il video pubblicato oggi da Casa Surace mostra in modo spiritoso come cambia la vita da quando si è single a quando ci si fidanza...


A Science Enthusiast ha voluto celebrare a modo suo l'odierna ricorrenza.

C'è una forza misteriosa e potente che tiene insieme l'universo, e quella forza è l'amore.
Stavo solo scherzando... è la materia oscura!
Infine, ecco un paio di vignette della grande Silvia Ziche.
http://www.silviaziche.com/san-valentino-3/
http://www.silviaziche.com/una-certa-data/

Quest'ultima l'avevo pubblicata l'anno scorso... e meno male che il mio amore, con cui festeggerò finalmente un San Valentino come si deve, in questo non somiglia affatto a Paperino! <3

domenica 12 febbraio 2017

Un secolo di film

Quest'oggi ti propongo il video 100 Years/100 Shots, che ripercorre un secolo di storia del cinema per mezzo delle indimenticabili inquadrature di 101 film, uno per ciascun anno dal 1915 al 2015 (a dire il vero il 2006 risulta scoperto, perché il film 300, che sarebbe dovuto uscire l'8 dicembre 2006 come blockbuster natalizio, venne in seguito posticipato al 9 marzo 2007).


Ecco il senso del video nelle parole del suo realizzatore, Jacob T. Swinney.
Un viaggio attraverso gli ultimi 100 anni di cinema: le inquadrature più memorabili di ciascun anno (a mio parere). Anche se molte di queste inquadrature sono le più riconoscibili nella storia del cinema, altre sono a buon diritto altrettanto iconiche. Ad esempio alcune inquadrature hanno aperto la strada a uno stile o definito un genere, mentre altre hanno testato i limiti della censura e le aspettative degli spettatori. Se non altro, voglio che questo video sia un promemoria del perché tutti noi amiamo così tanto il cinema.
E tu, quanti film credi di essere riuscito a individuare? Io non tantissimi, soprattutto per quanto riguarda i primi decenni... :-/ Riporto qui di seguito la lista dei titoli italiani dei film, da me ottenuto a partire da quello incluso nella descrizione del video che elencava i titoli in inglese (riportati tra parentesi qualora differissero dai corrispondenti titoli italiani); ciò non necessariamente vuol dire "titoli originali", perché non tutti i film sono in lingua inglese. Ci sono anche parecchi capolavori italiani, per dire! :-) Si nota negli ultimi anni la tendenza a distribuire i film in Italia con il titolo originale evitando di tradurlo... e questo non è certo un male, se possiamo risparmiarci obbrobri come quello del 2004, in cui il bellissimo titolo di un film splendido – non mi stancherò mai di ripeterlo – è stato trasformato in un titolo degno di una commediola demenziale.
  1. Nascita di una nazione (The Birth of a Nation), 1915
  2. Intolerance, 1916
  3. L'immigrante (The Immigrant), 1917
  4. Vita da cani (A Dog's Life), 1918
  5. Giglio infranto (Broken Blossoms), 1919
  6. Il gabinetto del dottor Caligari (The Cabinet of Dr. Caligari), 1920
  7. Il monello (The Kid), 1921
  8. Nosferatu il vampiro (Nosferatu), 1922
  9. Preferisco l'ascensore! (Safety Last), 1923
  10. La palla n° 13 (Sherlock Junior), 1924
  11. La corazzata Potëmkin (Battleship Potemkin), 1925
  12. Come vinsi la guerra (The General), 1926
  13. Metropolis, 1927
  14. La passione di Giovanna d'Arco (The Passion of Joan of Arc), 1928
  15. Un Chien Andalou, 1929
  16. All'ovest niente di nuovo (All Quiet on the Western Front), 1930
  17. Frankenstein, 1931
  18. Scarface – Lo sfregiato (Scarface), 1932
  19. King Kong, 1933
  20. Accadde una notte (It Happened One Night), 1934
  21. La moglie di Frankenstein (Bride of Frankenstein), 1935
  22. Sabotaggio (Sabotage), 1936
  23. Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven Dwarfs), 1937
  24. La leggenda di Robin Hood (The Adventures of Robin Hood), 1938
  25. Il mago di Oz (The Wizard of Oz), 1939
  26. Il grande dittatore (The Great Dictator), 1940
  27. Quarto potere (Citizen Kane), 1941
  28. Casablanca, 1942
  29. Il mio corpo ti scalderà (The Outlaw), 1943
  30. Acque del sud (To Have and Have Not), 1944
  31. Roma città aperta (Rome, Open City), 1945
  32. La vita è meravigliosa (It's a Wonderful Life), 1946
  33. La fuga (Dark Passage), 1947
  34. Ladri di biciclette (The Bicycle Thief), 1948
  35. Il terzo uomo (The Third Man), 1949
  36. Viale del tramonto (Sunset Boulevard), 1950
  37. Un tram che si chiama Desiderio (A Streetcar Named Desire), 1951
  38. Cantando sotto la pioggia (Singin' in the Rain), 1952
  39. Il cavaliere della valle solitaria (Shane), 1953
  40. La finestra sul cortile (Rear Window), 1954
  41. Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch), 1955
  42. Sentieri selvaggi (The Searchers), 1956
  43. Il settimo sigillo (The Seventh Seal), 1957
  44. La donna che visse due volte (Vertigo), 1958
  45. Intrigo internazionale (North by Northwest), 1959
  46. Psyco (Psycho), 1960
  47. Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's), 1961
  48. Lawrence d'Arabia (Lawrence of Arabia), 1962
  49. 8 ½, 1963
  50. Per un pugno di dollari (A Fistful of Dollars), 1964
  51. Tutti insieme appassionatamente (The Sound of Music), 1965
  52. Il buono, il brutto, il cattivo (The Good, The Bad and The Ugly), 1966
  53. Il laureato (The Graduate), 1967
  54. 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey), 1968
  55. Easy Rider, 1969
  56. Patton, generale d'acciaio (Patton), 1970
  57. Arancia meccanica (A Clockwork Orange), 1971
  58. Il padrino (The Godfather), 1972
  59. L'esorcista (The Exorcist), 1973
  60. Chinatown, 1974
  61. Lo squalo (Jaws), 1975
  62. Rocky, 1976
  63. Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind), 1977
  64. Superman, 1978
  65. Apocalypse Now, 1979
  66. Star Wars: Episodio V – L'Impero colpisce ancora (Star Wars: Episode V – The Empire Strikes Back), 1980
  67. I predatori dell'arca perduta (Raiders of the Lost Ark), 1981
  68. E.T. l'extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial), 1982
  69. Scarface, 1983
  70. Nightmare – Dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street), 1984
  71. Breakfast Club (The Breakfast Club), 1985
  72. Platoon, 1986
  73. Dirty Dancing – Balli proibiti (Dirty Dancing), 1987
  74. Trappola di cristallo (Die Hard), 1988
  75. Batman, 1989
  76. Quei bravi ragazzi (Goodfellas), 1990
  77. Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs), 1991
  78. Le iene (Reservoir Dogs), 1992
  79. Jurassic Park, 1993
  80. Le ali della libertà (The Shawshank Redemption), 1994
  81. Braveheart – Cuore impavido (Braveheart), 1995
  82. Mission: Impossible, 1996
  83. Titanic, 1997
  84. Rushmore, 1998
  85. Fight Club, 1999
  86. Il gladiatore (Gladiator), 2000
  87. Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell'Anello (The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring), 2001
  88. Spider-Man, 2002
  89. Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna (Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl), 2003
  90. Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind), 2004
  91. I segreti di Brokeback Mountain (Brokeback Mountain), 2005
  92. 300, 2007
  93. Il petroliere (There Will be Blood), 2007
  94. Il cavaliere oscuro (The Dark Knight), 2008
  95. Avatar, 2009
  96. Inception, 2010
  97. The Tree of Life, 2011
  98. The Avengers, 2012
  99. Gravity, 2013
  100. Boyhood, 2014
  101. Mad Max: Fury Road, 2015

sabato 11 febbraio 2017

Momenti da ricordare

Da una decina di giorni a questa parte sui social (e non solo) si parla parecchio della foto pubblicata su Instagram dalla cantante Beyoncé per annunciare di essere in dolce attesa di due gemelli dal marito, il rapper Jay-Z.


Trovo splendido che si voglia condividere una simile gioia, per quanto mi sia piaciuto di più lo scatto con cui una collega di Beyoncé, P!nk, ha annunciato al mondo che stava per dare alla figlioletta Willow Sage Hart un fratellino, Jameson Moon, nato il 26 dicembre scorso...


... ma in assoluto, se capitasse a me di diventare mamma, credo che preferirei tenere le emozioni di certi momenti così personali circoscritte alle persone a me più care.
A proposito di fotografie che documentano il miracolo della vita, Daniele, un mio compagno dei corsi di fotografia tenuti da Stefano Lista, è riuscito a trasformare il suo talento in una vera e propria professione: ha infatti aperto a Montesilvano assieme a sua moglie Vita Bimbi in Corso, uno studio fotografico che, copincollando le informazioni riportate sulla relativa pagina Facebook...
nasce dall'idea di immortalare il periodo più prezioso e che più facilmente dimentichiamo: l'infanzia. La bellezza va preservata e custodita. Con passione conserviamo nei nostri scatti la purezza dei bambini, la loro spontaneità, il candore della loro età, lo stupore delle nuove scoperte, la meraviglia che si dipinge sui loro volti. Questi sono i momenti che vogliamo rendere eterni per voi genitori e per l'adulto che sarà
Il 2016 dello studio è riassunto nel video qui sotto.


Non solo foto di bambini – abbastanza palesemente ispirate allo stile di Anne Geddes, direi ;-) – ma anche ritratti di coppia e di famiglia. Magari è troppo tardi per parlarne, comunque segnalo che per la giornata di oggi lo studio offre un ritratto con la persona amata a un prezzo vantaggioso: un'idea regalo per San Valentino senza dubbio unica e originale.

venerdì 10 febbraio 2017

Se ce l'ha fatta Einstein...

Oggi ti propongo la traduzione di un articolo che ho trovato davvero interessante: How Four Physicists With Disabilities Shaped Our World (Come quattro fisici con disabilità hanno influenzato il nostro mondo), pubblicato su Curiosity.com.

I seguenti fisici sono notevoli non soltanto per i risultati che hanno conseguito, ma anche per la loro perseveranza mentale di fronte alle avversità.
  1. Albert Einstein. Forse ricorderai un tizio di nome Albert Einstein. In caso contrario, ti rinfresco la memoria: il fisico tedesco ha pubblicato la celebre formula di equivalenza tra massa ed energia (E = mc2) nel 1905, ha completato la Teoria della Relatività Generale nel 1915, ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica per i suoi "servizi alla fisica teorica" nel 1921, ed ha scoperto l'effetto fotoelettrico, un passo fondamentale nell'evoluzione della teoria quantistica. Cosa c'è di ancora più impressionante rispetto a questi dati? Sebbene l'autismo sia stato definito solamente dopo la morte di Einstein, molti credono che egli fosse affetto da disturbi dello spettro autistico (verosimilmente sindrome di Asperger). Einstein era in difficoltà nelle interazioni sociali, aveva problemi di apprendimento a scuola e non gli piaceva essere toccato. Altri, invece, considerano il suo comportamento una conseguenza diretta della sua passione per la scienza. Come gli inventori di rilievo Henry Ford e Leonardo da Vinci, Einstein ha sofferto anche di dislessia.
  2. Isaac Newton. Si è ipotizzato che anche un altro fisico appassionato, Sir Isaac Newton, fosse affetto da disturbi dello spettro autistico. Newton spesso dimenticava di mangiare perché era estremamente concentrato sul suo lavoro. Egli soffrì anche di balbuzie e di epilessia per tutta la vita. Secondo Mental Floss Newton, da membro del Parlamento, «era così consapevole del suo difetto di pronuncia da chiedere che le finestre del palazzo del Parlamento fossero chiuse, così la gente per strada non avrebbe potuto sentirlo balbettare». Malgrado questi impedimenti, il famoso fisico e matematico inglese è notissimo per la sua legge di gravitazione, come pure per diverse altre profonde scoperte nel corso della Rivoluzione Scientifica del 17° secolo. Se questo non bastasse, Newton ha anche pubblicato il libro Principia, ampiamente considerato il libro più influente sulla fisica e forse su tutta la scienza.
  3. Thomas Edison. L'uomo d'affari e fisico Thomas Edison inventò il fonografo, la cinepresa e la prima lampadina a incandescenza funzionante. Egli soffriva anche di problemi di apprendimento, di indebolimento dell'udito e di diabete. A causa dei suoi problemi di apprendimento, Edison non imparò a leggere fino all'età di dodici anni. Egli sviluppò anche la perdita dell'udito in giovane età e attribuì la sua sordità ad un attacco di scarlattina durante l'infanzia, in combinazione con diverse infezioni dell'orecchio medio non curate. Alla fine Edison morì di diabete in casa sua nel 1931.
  4. Stephen Hawking. Il fisico e cosmologo inglese Stephen Hawking, ben noto nel campo della cosmologia, della relatività generale e della gravità quantistica (in particolare buchi neri e singolarità), soffre di una malattia neurodegenerativa invalidante chiamata sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o morbo di Lou Gehrig dall'età di 21 anni. Al momento della diagnosi i medici erroneamente predissero che Hawking non sarebbe sopravvissuto per più di due o tre anni. Ma egli è ancora vivo e vegeto e continua a contribuire alla scienza. Hawking è divenuto un modello per le persone con disabilità fin dagli anni '90, tenendo conferenze e contribuendo a varie iniziative di raccolta fondi. Nel mese di luglio 2015 Hawking ha contribuito a lanciare Breakthrough Initiatives, che si descrive come un «programma di esplorazione scientifica e tecnologica per indagare sulle grandi domande della vita nell'Universo: siamo soli?».
Questo articolo si ricollega a un bellissimo video pubblicato su Facebook dal dottor Gianluca Lo Presti, specialista in disturbi specifici di apprendimento quali la dislessia, e tratto da Stelle sulla terra, film indiano del 2007; nella scena il maestro Nikumbh porta ad esempio dei suoi alunni grandi personaggi divenuti tali malgrado fossero afflitti dalle difficoltà più disparate. Alcuni di questi erano proprio gli scienziati menzionati nell'articolo di cui sopra.