venerdì 31 dicembre 2010

Il 2010 in 12 post

Per il post di fine anno prendo spunto da tre blogger che seguo, decisamente più quotati rispetto alla sottoscritta, e ti propongo un elenco di dodici miei post pubblicati nel corso dell'anno che sta per finire, uno per ogni mese. Li ho scelti in base a un segretissimo algoritmo supersofisticat... ;-) ehm, vabbe', perché tengo in modo particolare a ciascuno di loro: per l'argomento, per la cura con cui l'ho trattato, perché in un certo senso mi sembrano ancora attuali, per il tempo che ci ho messo a completarli... (Ebbene sì, può sembrare incredibile, ma ciò che scrivo non è quasi mai improvvisato! ;-)) Fra i criteri di scelta non ho considerato quello del numero di visite, perché alle statistiche del blog non mi sono mai interessata più di tanto (prima o poi però lo pubblicherò, il classico post con le chiavi di ricerca più bizzarre e varie altre curiosità desunte da Google Analytics!).
Ma senza farla tanto lunga, ti lascio con l'elenco. E, come disse qualcuno, «GOOD BOSS OF THE YEAR! GOOD END AND GOOD BEGINNING!». :-D

giovedì 30 dicembre 2010

Risparmiare la batteria con Android

È passata ormai più di una settimana da quando ho portato a casa il mio splendido HTC Wildfire. Il grande amore che nutro nei suoi confronti ;-) non mi impedisce mica di notare il suo più grosso difetto [EDIT: assieme al tempo relativamente lungo – un paio di minuti – richiesto per completare l'avvio del sistema... roba che, se devi fare una chiamata di un'urgenza vitale ma hai il cellulare spento, sei spacciato!], ovvero la durata della batteria alquanto insoddisfacente... specie se dello smartphone si fa un utilizzo intensivo! ;-) Ho fatto ricorso al caricabatterie quasi tutti i giorni; soltanto una volta il telefono è arrivato a scaricarsi del tutto, ma in genere ho preferito ricaricarlo la sera per evitare che mi piantasse in asso sul più bello quando ero fuori casa. Meno male che How-to Geek ha preparato una guida completa, segnalata in questa raccolta di documenti relativi al gruppo FriendFeed Android(i), su come massimizzare la durata della batteria di uno smartphone con sistema operativo Android. Il principio generale su cui si basa è piuttosto semplice: liberarsi di ciò che consuma più avidamente la batteria e, laddove questo non sia possibile, apportare le dovute modifiche alla configurazione. Dopo aver letto la guida con attenzione, ne riassumo il contenuto qui di seguito, a beneficio di altri "androidiani"... ma pure di me stessa! :-) (Ho scoperto che il blog è un ottimo strumento per fissare meglio i concetti che più mi interessano)
  • La schermata che si apre selezionando MenuImpostazioniInfo sul telefonoBatteriaUtilizzo batteria mostra nel dettaglio quali sono le risorse del sistema che consumano più energia: è bene tener conto di tali informazioni.
  • Poiché la retroilluminazione del display risulta essere una delle voci più onerose (tra quelle per cui esiste la possibilità di porre rimedio, perlomeno), sarebbe consigliabile ridurla un pochino. Ciò si può fare selezionando MenuImpostazioniDisplayLuminosità, deselezionando l'opzione Luminosità automatica e poi spostando il cursore lungo la barra per regolare il livello desiderato.
  • Non dimenticare di disattivare il Wi-Fi se non ne hai bisogno, specialmente quando sei in giro e vuoi evitare che il cellulare si metta automaticamente alla ricerca delle reti senza fili disponibili. Selezionando MenuImpostazioni Wireless e retiModalità aereo, tutte le connessioni wireless verranno disattivate. Ma personalmente consiglio senz'altro di aggiungere alla schermata Home (peccato che ci entrino al più sedici icone) il widget per commutare rapidamente lo stato della connessione Wi-Fi: puoi trovarlo in Aggiungi a Home WidgetImpostazioniWi-Fi.
  • Pure il Bluetooth non c'è ragione di tenerlo sempre attivo, a meno che non si utilizzi un auricolare senza fili. Anche in questo caso Android mette a disposizione un widget dedicato...
  • Potrebbe essere opportuno disabilitare la sincronizzazione automatica prevista da alcune app (come i client per Twitter e Facebook e l'applicazione di Posta – non Gmail, che usa la tecnologia push) optando per la sincronizzazione manuale, o tutt'al più aumentare l'intervallo di tempo che intercorre fra un aggiornamento e l'altro.
  • Il GPS (usato non soltanto dalle app di navigazione, ma pure dal widget Meteo e persino da Twitter) in effetti consuma parecchio la batteria; per questo conviene tenerlo il più possibile disattivato, a meno che non si sia in condizione di poter ricaricare il telefono, ad esempio collegandolo all'impianto elettrico dell'auto. Al posto dei satelliti si possono usare le reti senza fili, anche se in questo modo non è garantita una funzionalità ottimale delle app di navigazione (per quanto mi riguarda, a GPS disattivato, non sono ancora riuscita neppure ad impostare la destinazione in Google Maps Navigation).
  • Per alcuni utenti la soluzione più comoda può essere l'aggiunta alla schermata Home del widget Controllo risparmio energetico. È un pochino ingombrante, ma sacrificando quattro icone hai a portata di mano in un colpo solo cinque controlli: da sinistra a destra, Wi-Fi, Bluetooth, GPS, sincronizzazione automatica e luminosità.
  • Può essere utile installare un task manager (personalmente ho optato per TasKiller) per tenere sotto controllo le app in esecuzione e chiudere, se non addirittura disinstallare, quelle non necessarie che girano in background e consumano inutilmente la batteria.
  • Saranno anche carini, i wallpaper animati... ma visto quanto sono dispendiosi in termini di batteria, non sarebbe il caso di rinunciarci?
  • Evita di lasciare il telefono al sole con conseguente surriscaldamento della batteria (in questa stagione non si dovrebbero correre grossi rischi... comunque averlo presente fin da ora non guasta di certo!).
[L'immagine che apre il post è tratta da qui. Cercavo qualcosa per abbellire... e grazie a Google Immagini ho trovato un altro post interessante sull'argomento! :-)]

martedì 28 dicembre 2010

Effetto Jewels

La prima cosa da fare, quando si entra in possesso di uno smartphone con sistema operativo Android, è "svaligiare" l'Android Market... ;-) ed è proprio quello che io vado facendo da qualche giorno a questa parte! :-) Le app che ho scaricato ed installato finora sono tutte gratuite, a parte il client per FriendFeed FFHound! che mi è costato 1,59 €. A dire il vero in prima battuta avevo optato per YouFeed, ma un istante dopo un altro iscritto al gruppo Android(i) che aveva testato entrambe le app ha risposto a una mia domanda in proposito dichiarando di reputare FFHound! migliore, e così mi sono fidata ed ho installato quest'ultima app rimuovendo YouFeed senza che il relativo costo (2,99 $, pari a 2,28 € circa) venisse addebitato sulla mia carta Postepay: se si restituisce un'app entro quindici minuti dal download, infatti, si può ottenere il rimborso dell'intero costo sostenuto.
Prima o poi, quando le avrò provate tutte in modo abbastanza approfondito, credo che dedicherò un post alle app cosiddette "utili"... ma oggi voglio parlare un pochino del "dilettevole": siamo o non siamo nel periodo natalizio? ;-)
  • L'unico gioco vero e proprio che ho trovato preinstallato sul Wildfire è Teeter, una versione del classico labirinto lungo il quale si deve guidare la pallina senza farla cadere nei fori (tipo questo qua, insomma). Al primo impatto, se non si è abituati all'idea, c'è da rimanere stupefatti per come quest'app sfrutta le potenzialità dell'accelerometro. Il problema è che, salendo di livello, diventa sempre più arduo portare a termine il percorso, sembra quasi che ci sia una calamita ad attrarre la pallina verso i fori, e alla lunga la cosa si fa piuttosto esasperante... insomma, meglio passare ad altro, per tenere a bada l'impulso di scagliar via il prezioso congegno il più lontano possibile! ;-)
  • Mi hanno consigliato Angry Birds, che a quanto pare è uno dei giochi per smartphone di maggior successo, ma onestamente non si può dire che mi abbia conquistata. Stesso discorso per Abduction! e Toss It. In fin dei conti io, che con i numeri ho un ottimo rapporto, mi diverto di più a "giocare" a Math Workout... :-)
  • Poi ho voluto provare anche Bubble Popper. Un gioco analogo, Bubble Breaker, l'avevo trovato preinstallato sul palmare, ma non mi ci sono mai dedicata più di tanto, perché scoraggiata dal fatto di non poter contare su una valida strategia vincente; a suo tempo interpellai il forum di Telefonino.net per chiedere qualche dritta, ma nessuno si degnò di rispondermi (in compenso ho trovato un paio di pagine in lingua inglese sull'argomento). Il vantaggio della versione per Android è che, richiedendo di usare le dita anziché il pennino, regala una sensazione vagamente simile a quella che si prova quando si fanno scoppiare le bolle del materiale per imballaggio... una delle mie piccole manie! ;-)
  • Ho provato giusto un attimo Mahjong, versione per Android del noto gioco da tavolo, ma l'ho disinstallato quasi subito: lo schermo del Wildfire non è abbastanza ampio da offrire una visione d'insieme dell'intera area di gioco, e così bisogna scorrere il dito in continuazione per passare da un punto all'altro... troppo scomodo. Semmai ci giocherò sul netbook (Mahjongg fa parte dei giochi di GNOME) o sul notebook (Windows 7 mette a disposizione Mahjong Titans).
  • Poiché l'Android Market continuava a propormi Talking Tom Cat, per curiosità ho voluto installare la versione gratuita (ne esiste pure una a pagamento, che per 0,79 € offre alcune caratteristiche aggiuntive)... ma niente di che, così l'ho rimosso al volo, tanto più che lo smartphone ha cominciato ad avvertirmi che lo spazio di archiviazione del telefono era in via di esaurimento. Sarà il caso che io ponga in uso al più presto la scheda di memoria da 8 GB che ho comprato...
  • Il gioco che finora mi ha "presa" di più è Jewels, che in pratica è la versione Android di Biotronic da cui mi "disintossicai" a fatica l'anno scorso... ma chi me l'ha fatto fare a ricascarci!
Ok, cercherò di darmi una regolata, onde evitare di ripiombare nel famigerato effetto Tetris. Chiamasi così «un comune fenomeno psicologico per cui una attività che richiede un alto livello di attenzione può influire in modo incongruo sui processi di pensiero, le immagini mentali e i sogni di coloro che vi si dedicano per lungo tempo». Paura! :-O ... ma non tanto grande da impedirmi di giocare ogni tanto a Quadrapassel sul netbook o di installare Free Tetris, aka Falling Blocks, sul Wildfire. Deludente, quest'ultima app: non propone niente di più rispetto ai classici pulsanti per ruotare i tetramini, spostarli a destra o a sinistra e trascinarli in basso... mentre mi sarei aspettata qualcosa che impiegasse meglio le risorse del touchscreen.
Infine, sempre a proposito di giochi, colgo l'occasione per riportare una segnalazione che farà piacere ai nostalgici di 3D Pinball, il caro vecchio flipper di Windows XP: qualche mese fa Generazione Internet ha spiegato come fare ad installarlo (in realtà non si tratta di un'installazione vera e propria, ma basta decomprimere un file .zip) sotto Windows 7 o Vista... :-)

sabato 25 dicembre 2010

Alla ricerca della serenità

La spasmodica ricerca "last minute" di immagini augurali che ho visto fare l'altro giorno ha condotto a questo simpatico e provvidenziale alberello.

A chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore, a chi saluta ancora con un bacio, a chi lavora molto e si diverte di più, a chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori, a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne la televisione per fare due chiacchiere, a chi è felice il doppio quando fa a metà, a chi si alza presto per aiutare un amico, a chi ha l'entusiasmo di un bambino e pensieri da uomo, a chi vede nero solo quando è buio. A chi non aspetta Natale per essere migliore. Buon NataleEcco la trascrizione del testo:

A chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore,
a chi saluta ancora con un bacio,
a chi lavora molto e si diverte di più,
a chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori,
a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse,
a chi spegne la televisione per fare due chiacchiere,
a chi è felice il doppio quando fa a metà,
a chi si alza presto per aiutare un amico,
a chi ha l'entusiasmo di un bambino e pensieri da uomo,
a chi vede nero solo quando è buio.
A chi non aspetta Natale per essere migliore.

(Già, personalmente non mi ha mai convinta il modo di dire secondo cui «a Natale siamo tutti più buoni». E perché non anche il resto dell'anno? ;-))
Siccome tradurre in parole le mie sensazioni non è esattamente il mio forte, in occasione delle Feste (ma il concetto vale ogni giorno dell'anno!) prendo volentieri a prestito le righe qua sopra per fare gli auguri a chi passa di qui: a chi in quelle parole si riconosce in pieno, a chi come me ci si identifica solo in parte (ma quanto sarebbe bello ritrovarcisi di più?!)... auguro di conquistare giorno dopo giorno e di portare sempre con sé quella serenità che deriva dal sentirsi a posto con sé stessi e con il mondo.

Buon Natale! :-D

mercoledì 22 dicembre 2010

Just a little patience

A quanto pare, per potermi spensieratamente godere al 100% il mio nuovo smartphone, dovrò aspettare ancora un pochettino... e per me, che in situazioni del genere non conosco il significato della parola "pazienza", sarà dura!
Ieri sera ho smanettato per un po' con il Wildfire (che dire... un'esperienza indescrivibile! :-D) e, pur essendomi connessa alla rete wireless di casa, alla fine mi sono vista scalare un euro di credito telefonico (non certo una cifra spropositata, ma pur sempre uno spreco evitabile...): il mio piano tariffario, Super Senza Scatto, riguardo alla navigazione in Internet prevede infatti un costo di 50 centesimi addebitati anticipatamente per ciascuna sessione della durata di 15 minuti. Sospetto che il principale, se non unico, responsabile sia stato il sia pur utilissimo widget Meteo, il quale secondo me si è "appoggiato" alla connessione dati del gestore telefonico nei brevi intervalli di tempo in cui il wi-fi non è stato attivo; comunque devo ancora studiarmi per benino le 187 pagine (temevo di più) del manuale utente, il quale è disponibile soltanto sul sito del produttore, mentre la confezione dello smartphone si limita ad ospitare la striminzita guida rapida all'avvio. Ma soprattutto, quando sono in giro, e il wi-fi a disposizione non ce l'ho, come la mettiamo...? Insomma, a questo punto mi sono detta: suvvia, inutile tergiversare, lo sapevi che per sfruttare appieno il tuo nuovo acquisto avresti avuto bisogno di una tariffa flat, quindi tanto vale attivarla al più presto, no? :-) Per prima cosa, quindi, ho inviato un SMS con il testo «Mega 10 Ore NO» al 4033 per prenotare la disattivazione dell'opzione tariffaria Mega 10 Ore (non più sottoscrivibile dal 14 giugno scorso, l'ho appena scoperto), ricevendo immediatamente un SMS di risposta che mi informava che l'opzione sarebbe stata disattivata al termine dell'ultimo periodo di rinnovo, ossia il 29 dicembre. Dopodiché sono entrata nell'area clienti del sito Wind ed ho richiesto di attivare l'opzione Internet No Stop Weekly (senza limiti di tempo per una settimana al prezzo di 3 € senza costi di attivazione). Avrei forse fatto meglio ad attivare subito la Internet No Stop (senza limiti di tempo per un mese al prezzo di 9 €), ma i 5 € di costo di attivazione (che non va pagato dai nuovi clienti che attivano una nuova SIM entro il 6 febbraio 2011... e noi "fedelissimi", invece? ;-)) mi hanno convinta a fare almeno una settimana di prova... dopodiché sarò quasi sicuramente sprofondata nel "tunnel" dell'Internet mobile a tal punto che il cambio di opzione tariffaria risulterà una scelta pressoché obbligata, ma vabbe'! :-)
Stavo dicendo... Nella pagina dedicata all'opzione Internet No Stop Weekly c'è scritto che bisogna attendere «l'SMS di conferma dell'attivazione dell'opzione prima di iniziare a navigare con i vantaggi di Internet No Stop Weekly», ma al momento quel messaggino non mi è ancora arrivato, mentre consultando l'area clienti l'opzione risulta «In Richiesta di Attivazione»... e ben presto ho trovato una plausibile spiegazione a tutto ciò: a quanto pare «L’opzione non è sottoscrivibile dai clienti che hanno attiva una delle opzioni Mega», tra le quali appunto la mia Mega 10 Ore. Uffaaaaa, ho pensato, mica mi toccherà aspettare fino al 29 per avere la tariffa flat attiva?! Allora ho chiamato il 155 per chiedere se fosse possibile effettuare immediatamente il cambio di opzione tariffaria ed ho spiegato la situazione all'operatore, il quale ha confermato il mio sospetto sul perché la nuova opzione non fosse ancora attiva... ma, quando ha tentato di disattivare la mia Mega 10 Ore, si è visto impossibilitato a farlo; mi ha quindi gentilmente invitata a ricontattare il servizio domani, assicurandomi che per allora la situazione si sarà sbloccata. Orsù, ancora un po' di pazienza! But... what's "pazienza"? ;-)
P.S.: Sì, lo so che mi ero ripromessa, non appena avessi avuto un telefonino compatibile, di «passare a 3 e quindi sottoscrivere la tariffa 3Power10 (magari assieme all'opzione Super Internet), con ogni probabilità la più conveniente sul mercato»... peccato che all'epoca non avessi tenuto conto di un aspetto niente affatto trascurabile: per il momento non mi conviene cambiare gestore, perché sulla mia SIM Wind ho ancora un bel po' di credito residuo (non sono una gran "telefonatrice"), che sarebbe quasi un delitto perdere usufruendo del servizio di portabilità del numero mobile. Come se non bastasse, il "signor Wind" mi ha scritto ricordandomi che la mia SIM era prossima alla scadenza e proponendomi un'offerta che non potevo rifiutare: Promo Ricarica, ovvero 10 euro di bonus in traffico telefonico eseguendo una ricarica di qualsiasi importo. Dopo aver attivato l'offerta e atteso l'SMS di conferma, oggi ho ricaricato di 5 euro... e insomma, il mio gruzzoletto Wind cresce, anziché diminuire! (Comunque inizierà a calare piuttosto rapidamente, non appena avrò attivato l'opzione Internet No Stop...)

UPDATE del giorno dopo: a pensarci bene, forse, avrei potuto configurare il telefono in modo tale da sfruttare la Mega 10 Ore fino alla disattivazione... ma non ce n'è stato bisogno: stamattina mi è arrivata via SMS la notifica del cambio di opzione tariffaria, senza che dovessi ritelefonare al 155. Grazie, signor Wind! :-D

martedì 21 dicembre 2010

Babbo Natale in anticipo

Nuntio vobis gaudium magnum: habemus smartphone! :-D Appena ieri accennavo all'intenzione di prenderne uno con Android... e oggi, dopo un'approfondita ponderazione (?), ho finalmente concluso l'acquisto, portandomi a casa un fiammante HTC Wildfire. Ecco qua sotto un'istantanea dell'unboxing... come fanno quelli bravi! ;-)

L'unboxing del mio HTC WildfireChiedo scusa, ma adesso devo proprio andare: non vedo l'ora di liberare il mio nuovo gioiellino dall'odiata pellicola adesiva e di accenderlo per la prima volta. Prevedo che il mio sarà un Natale particolarmente geek... :-)

lunedì 20 dicembre 2010

Xmarks è salvo!

Poco tempo fa ha circolato una "ferale" notizia: Xmarks, l'estensione per la sincronizzazione dei segnalibri (ma non solo) che ho cominciato ad utilizzare in occasione dell'acquisto del nuovo notebook, installandola in seguito anche sul netbook, e della quale ormai non riuscirei più a fare a meno, avrebbe chiuso i battenti il prossimo 10 gennaio (qui le ormai obsolete FAQ relative alla chiusura). Subito dopo, in qualità di utente del servizio, ho ricevuto via e-mail il toccante avviso che riporto qui di seguito (da notare l'insolita forma di saluto, «Asynchronously»).


Mi ero quasi rassegnata a passare a Firefox Sync, l'alternativa specifica per Mozilla Firefox, il browser che utilizzo su entrambi i miei computer; dover rinunciare a Xmarks sarebbe stato sicuramente più problematico per chi usa più di un browser, dal momento che il componente aggiuntivo in questione ha l'indubbio vantaggio di essere multibrowser (oltre a Mozilla Firefox, supporta pure Internet Explorer, Google Chrome e Apple Safari).
Ho usato il condizionale passato, anziché l'indicativo futuro, perché a questo punto il pericolo è scongiurato. :-) Infatti, poco tempo dopo l'annuncio della chiusura, lo staff di Xmarks ha trionfalmente comunicato sul suo blog che, anche grazie alla "sollevazione" in massa degli utenti, era imminente la stipula di un accordo tale da garantire la sopravvivenza del servizio; in seguito è stata ufficializzata l'acquisizione da parte di LastPass, che cura un valido servizio di gestione delle password. Per gli utenti di Xmarks non cambierà nulla: la versione base rimarrà gratuita, mentre con 12 dollari all'anno sarà possibile usufruire delle funzionalità aggiuntive di Xmarks Premium, tra le quali l'app per Android che farà sicuramente comodo alla sottoscritta, attualmente intenta a valutare l'acquisto di uno smartphone basato sul diffuso sistema operativo open source. Infine, lo staff di Xmarks ha comunicato di essere al lavoro su una soluzione per migrare i segnalibri di Delicious direttamente a Xmarks, dopo che si è diffusa la notizia che Yahoo! era pronta a chiudere il suo noto servizio di social bookmarking, notizia alla quale è poi seguita una parziale rassicurazione da parte dell'azienda.

domenica 19 dicembre 2010

Chi fa la barba al barbiere?

Il problema di oggi, tratto dal primo numero di Focus Brain Trainer, è una variante, basata sul concetto di pensiero laterale, del celebre paradosso di Russell già enunciato qui e ricordato qui.
Nel paese di Glabro è in vigore una legge che impone agli uomini di essere sempre rasati e vieta di radersi da soli: occorre rivolgersi a un barbiere autorizzato. La legge sembra essere rispettata: nel paese nessuno porta la barba, nonostante la presenza di un solo barbiere autorizzato. Resta però una curiosità: chi rade il barbiere?
Se hai bisogno di qualche indizio, ecco la risposta ad alcune delle domande che ci si pone più di consueto di fronte a questo quesito.
  1. La legge prevede un'eccezione per il barbiere, autorizzandolo a radersi da solo? No.
  2. Il barbiere viola la legge? No.
  3. Il barbiere si fa radere da un collega di un paese vicino? No.

venerdì 17 dicembre 2010

Alla scoperta del gallio

Come forse saprai, l'anno scorso è cessata la produzione dei vecchi termometri a mercurio, per contenere il rischio che tale metallo, fortemente tossico, finisca tra i rifiuti e contamini l'ambiente. Io ero convinta che la gloriosa categoria dei termometri a liquido, basati sul fenomeno della dilatazione termica, fosse ormai stata definitivamente soppiantata dai più moderni modelli elettronici, come quelli a infrarossi... finché oggi pomeriggio, mentre attendevo il mio turno in farmacia, non ho notato la scritta "Disponibili nuovi termometri al gallio". Come resistere alla tentazione di saperne di più? ;-)
In effetti l'argenteo mercurio (simbolo Hg, dal latino hydrargirium che a sua volta deriva dal greco hydrargyros, composto da hydros (acqua) e argyrion (argento)) non è certo l'unico metallo che si trovi allo stato liquido a temperatura ambiente: una temperatura di fusione compatibile con le condizioni meteorologiche ce l'hanno pure il bromo [EDIT: che non è un metallo, come mi ha appena fatto notare Roberto, bensì un alogeno], il cesio, il francio, il rubidio e appunto il gallio. Ecco un breve riepilogo di proprietà e curiosità relative a tale elemento chimico (ah, magari fosse già esistita, Wikipedia, unitamente agli editor di testo, quando mi toccava svolgere questo genere di compiti per la scuola! Mi sarei sbrigata molto più velocemente, e senza lesinare sui link... ;-)).
Il gallio (Ga), di numero atomico 31, è anch'esso di colore argenteo ed ha un punto di fusione di 29,76 °C (302,91 K); può quindi fondere nel calore delle mani di una persona. La densità del gallio liquido è maggiore rispetto a quella del gallio solido, come nel caso dell'acqua; di solito per i metalli si ha l'opposto. È inoltre il metallo con il più ampio intervallo di temperatura in fase liquida.
Il gallio si usa in alcuni termometri ad alta temperatura, e una miscela eutettica di gallio, indio e stagno è oggi usata al posto del mercurio nella maggior parte dei termometri clinici. Questo materiale, dal nome commerciale di Galinstan, ha un punto di congelamento di -20 °C.
Prima ancora che il chimico francese Paul-Émile Lecoq de Boisbaudran lo scoprisse, la maggior parte delle proprietà del gallio erano già state previste e descritte da Dmitrij Mendeleev (che aveva chiamato eka-alluminio l'ipotetico nuovo elemento) sulla base della sua tavola periodica. Boisbaudran battezzò il nuovo elemento con l'antico nome della Francia (Gallia) e, secondo uno di quei giochi di parole multilingue così amati dagli scienziati dell'epoca, anche con il suo: "le coq" in francese vuol dire "il gallo".
Il gallio è un metallo raro: non esiste puro in natura, e nemmeno esistono composti di gallio sufficientemente abbondanti da costituire una fonte estrattiva. Esso si ottiene quindi dalle tracce presenti in bauxite, carbone, diaspro, germanite e sfalerite.
Anche se non è considerato tossico, i dati sull'effetto fisiologico del gallio non sono definitivi. Alcune fonti riportano che una prolungata esposizione al gallio può provocare dermatite, ma altri test non hanno dato tale risultato.
L'arseniuro di gallio (GaAs) è un importante semiconduttore composto usato nei dispositivi elettronici ad altissima velocità e nei dispositivi emettitori di luce (componenti per microonde, diodi LED e laser, componenti per lettori DVD e per radar automobilistici), nonché nelle celle fotovoltaiche.

giovedì 16 dicembre 2010

Rieccolo, il phishing delle Poste...

Lunedì ho ricevuto, dal mittente apparente postepay@poste.it, un e-mail il cui oggetto era Concorso Riparty con Postepay. Ecco il corpo del messaggio, debitamente "censurato" per motivi di privacy... ;-) (La forma lascia un tantino a desiderare... ma, rispetto allo spammer che mi scrisse «Basta pagare troppissimo per cronometri di classe aristocratica», per fare un esempio fra tanti, l'autore di quanto segue è il Manzoni redivivo! :-))
Gentile sig. [Nome],
Le informiamo che sei uno dei vincitori del nostro concorso mensile "Riparty con Postepay". Il premio di questo mese per i 5 vincitori è una ricarica di 150 euro per ogni vincitore.
Per ottenere il premio è necessario accedere al nuovo sito Postepay e confermare che tu,
[Nome] sei il titolare della carta di credito Visa 4023-60XX-XXXX-XXXX.
Accedi al sito Postepay seguendo il link fornito all'interno di questa e-mail.
https://www.postepay.it
*Partecipano alle estrazioni mensili tutti i titolari che avranno effettuato almeno una transazione Visa nel mese precedente. Sono incluse tutte le transazioni effettuate sul circuito Postamat o sul circuito Visa (es. ricarica carta, pagamento bollettini, pagamenti on-line sui siti web inseriti nel circuito Visa, o altri acquisti sul sito www.poste.it o presso gli uffici postali)
Montepremi complessivo indicativo di . 11.449,00.
Tutto questo puzzava di spam, anzi di phishing, lontano un miglio, per varie ragioni:
  • tanto per cominciare, mi risultava che «Poste Italiane non chiede mai, attraverso messaggi di posta elettronica, lettere o telefonate, di fornire i codici personali, i dati delle carte di credito o della carta Postepay»;
  • inoltre mi è bastato passare il cursore del mouse sul link contenuto nel messaggio per notare che esso non puntava affatto a https://www.postepay.it, bensì a un URL camuffato mediante il diffuso servizio di URL shortening bit.ly;
  • ciliegina sulla torta, pur possedendo effettivamente una carta Postepay (e questo gli spammer non possono saperlo... ma tanto loro adottano la ben nota strategia denominata "'ndo' cojo cojo" ;-)), la sottoscritta era però priva dei requisiti di partecipazione al concorso "Riparty con Postepay" (che esiste davvero): non solo la mia carta Postepay l'ho rinnovata più di un anno fa, ma sono alcuni mesi che non la utilizzo, e quindi non avrei potuto partecipare all'estrazione mensile.
Quel messaggio presentava però alcune caratteristiche che mi hanno insospettito:
  • per prima cosa appariva decisamente mirato, poiché è arrivato al mio indirizzo @poste.it, e non a quello @tin.it oppure a quello @katamail.com come accade per altri messaggi ancor più palesemente fasulli... ma non necessariamente ciò vuol dire qualcosa, poiché tutti i miei indirizzi sono stati prima o poi bersagliati in qualche misura dallo spam;
  • il [Nome] indicato nel testo era effettivamente quello con cui sono registrata su Poste.it... però a pensarci bene esso è legato in maniera biunivoca al relativo username, nel senso che, individuato uno dei due, l'altro ne deriva in modo immediato;
  • ma soprattutto, le sei cifre "in chiaro" contenute nel numero della carta di credito sono effettivamente le prime sei cifre del numero della mia carta Postepay!
Il mio primo pensiero è stato: non è che qualche pirata informatico è riuscito in qualche modo ad intercettare il mio username e il numero della mia carta, e a questo punto cerca di estorcermi anche la password perché è l'unica cosa che gli manca per entrare nel mio account e ripulire tutto? (Stiamo parlando di cifre da capogiro, eh: sulla ricaricabile ho un credito di una quindicina di euro, al momento! ;-))
A questo punto, dopo aver cambiato per sicurezza la password di accesso (ed era pure ora!), mi sono rivolta al forum della community Postepay, nel quale era già stata aperta una discussione su questo genere di truffe, e gli utenti che mi hanno risposto mi hanno tranquillizzata su tutta la linea:
  • innanzitutto ho avuto la conferma che, se evito di digitare i miei dati in siti raggiungibili tramite link sospetti, non corro alcun rischio... fermo restando che l'unico modo sicuro per accedere al sito delle Poste è digitare www.poste.it nella barra degli indirizzi, o al limite richiamare l'URL dai Segnalibri del browser;
  • ma soprattutto, ecco spiegato il mistero delle prime sei cifre della carta indovinate: «Le prima 6 cifre delle postepay sono quasi tutte 4023 60 per cui usano quei sei numeri perche cosi azzeccano il 99%». Hai capito l'astuzia diabolica di quei bastardi! In effetti avrei dovuto pensarci, dal momento che pure la mia vecchia carta, quella che ho sostituito con l'attuale, aveva la stessa particolarità... ma il panico non è mai un buon consigliere.
Mi piacerebbe che questo post servisse a mettere in guardia qualcuno che dovesse trovarsi in situazioni analoghe. In ogni caso, vale la pena di fare un giretto nello spazio di Poste Italiane dedicato alla sicurezza online... senza comunque sottovalutare l'importanza di affidarsi a programmi sicuri quando si naviga in Rete. Nel mio caso, Mozilla Thunderbird (il mio client di posta elettronica) mi aveva prontamente segnalato che «Questo messaggio potrebbe essere una frode»...

frode ... e quando ho cliccato sul link contenuto nell'e-mail (ebbene sì, l'ho fatto... ma soltanto perché sapevo bene quello che stavo facendo! ;-)) ha visualizzato quest'altro avviso facendomi notare che il link stava «cercando di far aprire delle pagine diverse da quelle che sembrerebbe».

thunderbirdHo comunque cliccato su ... e a questo punto si è aperta una nuova scheda nel browser, Mozilla Firefox, informandomi che il sito era stato segnalato come contraffatto ed era stato bloccato sulla base delle impostazioni di sicurezza.

firefoxBeh, a questo punto ho investigato a sufficienza, mi sono detta... basta così, meglio non tirare troppo la corda! ;-)

martedì 14 dicembre 2010

E adesso?

Ultimamente mi capita più spesso del solito di mettere da parte il mio abituale pessimismo cosmico... e, quando succede, un po' mi stupisco di me stessa. Rivalutando la situazione a posteriori, talvolta mi rendo conto che effettivamente ne è valsa la pena, mentre invece in altri casi scopro che si è trattato di aspettative mal riposte. In vista del voto di fiducia al governo, comunque, non me la sono sentita di essere ottimista, a differenza per esempio di SpinozaIl fondatore di Wikileaks resterà al fresco fino al 14 dicembre. Come il mio champagne») e di Dania, la quale comunque aveva espresso una punta di scetticismo (chissà com'è stato il suo risveglio odierno...). Lungi da me poi prestare ascolto alle predizioni del "divino" Otelma. Avrai intuito che speravo in una crisi di governo. Un atteggiamento irresponsabile, il mio? Tutt'altro, direi: dal mio punto di vista, la caduta dell'esecutivo sarebbe stata un punto di svolta decisamente auspicabile per porre un freno alla preoccupante deriva che negli ultimi tempi sembra affliggere la classe politica come non mai.
Fatto sta che il governo ha retto: per un pelo, ma ha retto. Il fatto di averlo previsto mi ha risparmiato una delusione, anche se non gli improperi che ho proferito guardando il telegiornale (quello di LA7, una boccata d'ossigeno... uh, se penso a cosa è diventato il TG1). E il mio stato d'animo è rapidamente passato dall'amarezza all'angoscia, seguendo le notizie provenienti da Roma. Magari c'era da aspettarselo, considerate le misure di sicurezza adottate per la giornata odierna nel centro della Capitale. Ma io non me lo sarei mai immaginato, uno scenario del genere... :-(
P.S.: Negli ultimi tempi ho progressivamente diradato l'impiego del tag politica... e immagino che questo post rappresenti una sporadica eccezione. Già, per varie ragioni ho "perso per strada" l'interesse che avevo un tempo a mettere per iscritto le mie opinioni su questo tema, a prescindere da quanto queste fossero degne dell'attenzione altrui. Meno male che mi è rimasto il desiderio di essere informata: qualora dovesse venire a mancare pure quello, allora sì che sarebbe la fine! :-/

lunedì 13 dicembre 2010

Appunti sulle entità HTML

Secondo Wikipedia...
Nell'HTML, le entità (in inglese entity) sono una codifica testuale usata per inserire alcuni caratteri speciali in maniera indipendente dalla tastiera e dal sistema operativo usato.
La loro forma generale è: "&" + codice identificativo + ";". Il codice identificativo può essere alfanumerico o numerico.
Ma a cosa servono? Beh, personalmente mi permettono di inserire nei post del blog caratteri non presenti sulla tastiera semplicemente passando alla visualizzazione Codice, che si ottiene cliccando sul relativo pulsante.
Qui di seguito riepilogo i codici nominali, che sono assai più facili da ricordare, dopo averli raggruppati in categorie.
Per prima cosa, ecco come si inseriscono le vocali accentate. Anziché elencare i codici uno per uno, mi sembra molto più pratico indicare le "formulette" per ricavarli tutti. :-)
Ecco un esempio per chiarire il concetto: anziché limitarsi a digitare E', per inserire in maiuscolo la terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere, È, è sufficiente utilizzare il codice È.
Alcuni segni diacritici possono essere visualizzati anche da soli: ´ (´), ˆ (ˆ), ˜ (˜), ¨ (¨).
Altre lettere:
  • Å/å: Å/å
  • Æ/æ: Æ/æ
  • Œ/œ: &Oelig;/œ
  • Ø/ø: Ø/ø
  • Ç/ç: Ç/ç
  • Š/š: Š/š
  • Ð/ð: Ð/ð
  • Þ/þ: Þ/þ
  • ß o Eszett: ß
Per quanto riguarda i caratteri non alfabetici...
  • Virgolette: per le citazioni utilizzo abitualmente i cosiddetti "caporali" o "sergenti", « («) e » (»), al posto dei comuni doppi apici (", "). Da segnalare anche “ (“), ” (”), „ („), ‹ (‹), › (›).
  • Punteggiatura: … (…, puntini di sospensione) [¡ (¡, punto esclamativo invertito) e ¿ (¿, punto interrogativo invertito) sono tipici della lingua spagnola]
  • Trattini: – (–), — (—)
  • Apici: ‘ (‘), ’ (’), ‚ (‚)
  • Indicatori ordinali: º (º, maschile) [da non confondere con ° (°, grado)], ª (ª, femminile)
  • Valute: € (€, euro), ¢ (¢, cent), £ (£, sterlina), ¥ (¥, yen), ¤ (¤, simbolo generico di valuta)
  • Segni tipografici: § (§, sezione), ¶ (¶, paragrafo)
  • Obelisco: † (†), ‡ (‡)
  • Diritti riservati: © (©, copyright), ® (®, marchio registrato)
  • Operatori di confronto: &lt; (<, minore di), &gt; (>, maggiore di)
  • Operatori aritmetici: &plusmn; (±, più o meno), &times; (×, prodotto), &divide; (÷, divisione)
  • Operatori logici: &not; (¬, not)
  • Esponenti: &sup1; (¹, 1), &sup2; (², 2), &sup3; (³, 3) [ma personalmente all'occorrenza preferisco utilizzare i tag HTML <sup> e </sup>, ai quali corrispondono <sub> e </sub> per i pedici]
  • Frazioni: &frac14; (¼, un quarto), &frac12; (½, un mezzo), &frac34; (¾, tre quarti)
  • Derivate: &prime; (′, prima), &Prime; (″, seconda)
  • Simboli vari: &amp; (&, ampersand o "e commerciale"), &middot; (·, punto mediano), &bull; (•, punto elenco), &permil; (‰, per mille), &brvbar; (¦, barra verticale interrotta), &macr; (¯, macron), &oline; (‾), &frasl; (⁄), &micro; (µ, micro) [a proposito, il linguaggio HTML include entità per rappresentare l'intero alfabeto greco; per i codici, abbastanza intuitivi, ti rimando a Wikibooks]
  • ... e infine l'utile spazio unificatore &nbsp; (non-breaking space). Messo al posto del normale spazio fra due caratteri, impedisce l'andata a capo tra l'uno e l'altro.

venerdì 10 dicembre 2010

Il dono più prezioso che possa esistere

Esiste una persona, da qualche parte, a cui siamo legati più che a ogni altra cosa. Qualcuno a cui possiamo restituire la vita con un semplice gesto, la donazione di midollo osseo.
Sfogliando l'ultimo numero di ADMOnotizie, il bollettino informativo indirizzato a soci e sostenitori dell'Associazione Donatori Midollo Osseo, ho letto un breve articolo su Rinascere – Storie d'amore, progetti di vita, cortometraggio realizzato per raccontare ADMO, il cui senso è riassunto nella frase sopra citata. La voce narrante dell'attore Luca Calvani, testimonial ADMO che ha parlato di questa iniziativa nel corso della sua partecipazione al quiz televisivo Soliti ignoti condotto da Fabrizio Frizzi (altro donatore famoso), interviene tra le varie testimonianze riportate: quelle dei trapiantati, reduci da un difficile cammino di paura e speranza al termine del quale sono tornati alla vita grazie alla generosità di un "fratello/sorella di sangue"; quelle dei donatori effettivi e potenziali (in quanto si sono sottoposti alla tipizzazione), dei medici, ricercatori e volontari ADMO e di tutti coloro che offrono il proprio contributo alle attività dell'associazione; e soprattutto quelle estremamente commoventi di Renato Picardi e Mario Bella, fondatori dell'associazione. Entrambi hanno affrontato il dolore più grande che possa toccare in sorte a un genitore, vedendo morire il proprio figlio di leucemia. Poi però i due sono riusciti a trovare la forza per trasformare il proprio strazio in un atto d'amore verso gli altri ed hanno fondato un'associazione, l'ADMO appunto, con lo scopo di evitare per quanto possibile che una tragedia analoga colpisse altre famiglie. L'obiettivo primario di ADMO non è raccogliere soldi (anche se donazioni e 5x1000 la aiutano senz'altro a perseguire le proprie finalità) ma donatori di midollo osseo, facendo sì che il maggior numero di persone possibile si iscriva al Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo.
Vale la pena di riflettere sulle due facce del problema della donazione: se da un lato la statistica rende abbastanza remota l'eventualità di essere effettivamente chiamati a donare il proprio midollo osseo (da non confondere con il midollo spinale, vale sempre la pena di sottolinearlo) perché da qualche parte d'Italia o del mondo c'è qualcuno che ne ha bisogno per sopravvivere, d'altro canto purtroppo non è mai abbastanza elevata la probabilità che un malato in lista d'attesa per il trapianto trovi un donatore compatibile, e l'unico modo per migliorare la situazione è sensibilizzare quanta più gente possibile circa l'opportunità di iscriversi all'IBMDR.
Tornando a Rinascere, qui di seguito riporto il trailer...


... ma, se hai una mezz'oretta di tempo a disposizione, ti invito senza indugio a guardare il documentario per intero (primo e secondo tempo).
Il testo della toccante lettera/testamento scritta sette giorni prima di morire a soli ventun anni da Rossano, il figlio di Mario Bella, e letta verso la fine del cortometraggio, puoi trovarlo qui.
Concludo riportando qui di seguito il manifesto etico diffuso l'anno scorso dall'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Pescara.
Il midollo osseo è un alleato potente nella cura dei tumori del sangue. Per alcune malattie ematologiche maligne aggressive come le leucemie, i linfomi, i mielomi, le talassemie e, più recentemente, anche alcuni casi di tumore solido, il trapianto di midollo osseo è una soluzione priva di alternative. Molte speranze di vita sono legate all'esistenza di un elevato numero di persone disposte a offrirsi come donatori di midollo osseo.
CHIUNQUE PUÒ DIVENTARE UN DONATORE MOLTO SPECIALE
Il donatore di cellule staminali emopoietiche è uno dei pochi donatori che ha la consapevolezza di poter contribuire a salvare la vita di una persona precisa. È solo necessario avere un'età compresa tra i 18 e i 40 anni, un peso corporeo non inferiore a 50 kg ed essere in buona salute.
È BENE SAPERE CHE IL MIDOLLO OSSEO SI RICOSTITUISCE SPONTANEAMENTE ENTRO I 30 GIORNI CHE SEGUONO LA DONAZIONE
Per diventare donatore è sufficiente sottoporsi a un normale prelievo di sangue per la tipizzazione del midollo osseo ed essere così inseriti nel Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR) collegato con 58 Registri Internazionali. Il potenziale donatore viene chiamato a rispondere della propria disponibilità solo in caso di reale necessità in quanto la compatibilità tissutale, se tra paziente e donatore si verifica una volta su quattro nell'ambito familiare, tra non consanguinei è rara: 1 a 100.000.
DONARE MIDOLLO OSSEO NON È UN ATTO DI CORAGGIO MA UNA GRANDE PROVA D'ALTRUISMO
Se hai altre domande in proposito, probabilmente le risposte potrai trovarle qui!

giovedì 9 dicembre 2010

Basta poco per far centro!

Questa sera ti propongo un quesito veloce veloce...
Come puoi determinare il centro esatto di una circonferenza avendo a disposizione soltanto una squadra non graduata e una matita?
Questo problemino, a differenza della quadratura del cerchio, è risolubile e pure abbastanza facilmente. Ti dovrebbe bastare un'infarinatura di geometria per arrivare a una delle possibili soluzioni... altrimenti àrmati di carta, matita, compasso e squadra e divertiti pure! :-)

martedì 7 dicembre 2010

Rapunzel

Della tradizionale fiaba Raperonzolo, giunta fino a noi grazie alla rielaborazione pubblicata dai fratelli Grimm, ricordavo soltanto due cose: i capelli prodigiosamente lunghi e forti della protagonista (chissà che shampoo usava...? ;-)), e il richiamo con il quale la maga Gothel, che l'aveva strappata alla famiglia spacciandosi per la sua vera madre, la invitava a sciogliere le trecce fuori dalla finestra per potervisi arrampicare e raggiungerla in cima alla torre dove la teneva reclusa. La versione riportata sul libro in mio possesso era più o meno questa:
Raperonzolo, Raperonzolo, porgimi il tuo codinzolo!
La traduzione che ho trovato qui è parecchio diversa e più letterale, oltre che meno ridicola... ;-)
Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli
che per salir mi servirò di quelli.
Per curiosità, ecco qui di seguito la versione originale in lingua tedesca della chiamata (che per essere pignoli non fa neanche rima! ;-)).
Rapunzel, Rapunzel,
Laß mir dein Haar herunter.
La fiaba ho voluto rileggerla dopo aver visto ieri sera al cinema Rapunzel – L'intreccio della torre in 3-D (qui il trailer), la cui trama è una consistente rivisitazione in chiave moderna del racconto tedesco; le numerose differenze del film rispetto all'originale sono elencate su Wikipedia. La pellicola, il cui filo conduttore è quello assai intrigante dei sogni che danno un senso alla nostra vita, l'ho trovata di sicuro più piacevole, allegra e positiva rispetto alla fiaba: un vero spasso destinato al fanciullino che alberga in ognuno di noi! :-D Già, si ride parecchio, anche grazie alle mute performance dell'adorabile camaleonte Pascal (che mi ricordava vagamente Carletto, la mascotte dei Sofficini ;-)), e i personaggi conquistano l'immancabile lieto fine in maniera non troppo convenzionale... se si considera ciò che racconta all'inizio della storia il fascinoso protagonista maschile Eugene Fitzherbert, "in arte" (si fa per dire, visto che fa il bandito) Flynn Rider. Per quanto riguarda Rapunzel, ci troviamo al cospetto dell'ennesima principessa dall'aspetto leggiadro, ma dall'indole "tosta" e intraprendente, tipo Fiona nella saga di Shrek: decisamente una svolta, rispetto alle noiose e svenevoli damigelle protagoniste delle favole che hanno segnato la mia infanzia! :-) Volendo proprio trovare un difettuccio al film... beh, a differenza della fiaba, non viene spiegata l'origine dell'insolito nome attribuito alla fanciulla. La colonna sonora invece è azzeccata, come da migliore tradizione Disney; peccato solo che manchino "pezzi forti" all'altezza di successi da Oscar come Beauty and the Beast. Per non parlare poi della strabiliante qualità delle animazioni in CGI, curate in ogni minimo dettaglio (ad esempio, è stato ingaggiato uno specialista apposta per rappresentare nel modo migliore la bionda chioma di Rapunzel): non per niente si tratta del film d'animazione più costoso della storia, con un budget di 260 milioni di dollari.

lunedì 6 dicembre 2010

Atmosfere tardo-autunnali

Tempo fa ho scoperto un sito dedicato a un artista le cui opere trovavo spesso sui libri di scuola... e devo dire che il suo stile e le atmosfere che era in grado di evocare mi hanno sempre affascinata. Sto parlando del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich (1774-1840). Poiché la critica d'arte non è esattamente il mio forte, cederò la parola ad altri... ;-)
L'artista, uno dei più importanti rappresentanti del "paesaggio simbolico", basava la sua pittura su un'attenta osservazione dei paesaggi della Germania e soprattutto dei loro effetti di luce; permeandoli di umori romantici. Egli considerava il paesaggio naturale come opera divina e le sue raffigurazioni ritraevano sempre momenti particolari come l'alba, il tramonto o frangenti di una tempesta.
(devo ammettere che finora alla voce di Wikipedia ho dato soltanto una rapida occhiata, ma mi riprometto di leggerla tutta quanta per benino)
Tra le opere più note di Friedrich vi sono l'Abbazia nel querceto...

... il Viandante sul mare di nebbia...

... e Un uomo e una donna davanti alla luna...

... ma a me piace molto pure La grande riserva.

Una piccola selezione di immagini tratte dal sito l'ho caricata in un set su Flickr, lasciando i relativi titoli in inglese. L'URL in bella vista su ogni file non è proprio il massimo, ma tutto sommato ho preferito evitare di "tagliarlo via" (soprattutto per una questione di massimo rispetto delle fonti... ma anche un pochino, lo ammetto, per pigrizia ;-)).

domenica 5 dicembre 2010

Velocizzare l'avvio di Ubuntu

Negli ultimi tempi mi capita non di rado, in seguito a qualcuno dei periodici aggiornamenti di Ubuntu, che nella fase di avvio del sistema faccia la sua ricomparsa la schermata di GRUB per invitarmi a selezionare il kernel desiderato. Se non si interviene in alcun modo, dopo dieci secondi si avvia in automatico per default la prima voce elencata, che nel mio caso è attualmente «Ubuntu, with Linux 2.6.35-23-generic». Per chi è abituato a certi sistemi Windows (che non partono esattamente con il turbo ;-)) non è poi un gran problema, questo piccolo rallentamento... ma se si può eliminare, perché non farlo? :-)
Ecco la semplice procedura che ho seguito. Anche se dubito che si possano combinare grossi danni applicandola, ti consiglierei di effettuarla solamente se sei consapevole di ciò che stai facendo (maury mi ha raccomandato di «Non abusare troppo di root. La sicurezza di Linux è dovuta proprio ai permessi limitati»)... e in ogni caso io non mi assumo alcuna responsabilità per eventuali inconvenienti ai quali potresti andare incontro, ok? ;-)
  • A sistema avviato, apri un terminale premendo contemporaneamente i tasti Ctrl+Alt+T.
  • Digita il comando cd /boot/grub e premi Invio per impostare come directory corrente quella relativa al programma GRUB.
  • Digita il comando sudo chmod 755 grub.cfg e premi Invio per modificare i permessi relativi al file grub.cfg (un permesso 755 imposta lettura, scrittura ed esecuzione per il proprietario, e lettura ed esecuzione per gruppo ed altri, come spiegato qui).
  • Digita sudo gedit grub.cfg, Invio e poi immetti la password di root (è necessario qualificarsi come superuser per poter modificare il file) in modo tale da aprire il file grub.cfg nell'editor di testo.
  • Individua le seguenti righe di codice
    if [ "${recordfail}" = 1 ]; then
        set timeout=-1
    else
        set timeout=10
    fi
    e sostituisci al valore 10, corrispondente al tempo in secondi dopo il quale si avvia il sistema selezionato, un altro valore inferiore (anche 0 o, se proprio vuoi andare sul sicuro, 1), dopodiché salva il file.
Al successivo riavvio la schermata di GRUB non dovrebbe più ricomparire. In questo modo l'avvio di Ubuntu risulta un pochino più veloce. Nel mio caso lo sarebbe ancora di più, se io riuscissi a venire a capo di uno strano bug: la comparsa, sempre in fase di avvio, di una sfilza di messaggi del tipo
udevd[XX]: worker [YYY] did not accept message -1 (Connection refused), kill it
(dove i vari YYY costituiscono una sequenza di interi consecutivi)... ma, stando a ciò che ho letto qui, non ne è ancora stata individuata con certezza la causa né la relativa soluzione.

sabato 4 dicembre 2010

Un uomo di spirito

Ero una bambina, quando feci la conoscenza (artisticamente parlando, s'intende, trattandosi di un autore che all'epoca era defunto ormai da quasi un secolo) di Oscar Wilde: per la mia prima comunione mi regalarono un libro intitolato Favole eterne, probabilmente lo stesso menzionato qui con un altro titolo, del quale ricordo soprattutto il senso d'inquietudine che mi lasciò al termine della lettura. Questa dovrebbe essere la versione integrale de Il principe felice. Lo scrittore irlandese, comunque, pur non avendo mai pubblicato una vera e propria raccolta di aforismi, è passato alla storia della letteratura anche e soprattutto per le sue massime, delle quali ti propongo qui di seguito una (mica tanto ;-)) breve selezione... pur essendo convinta che la sua opera andrebbe apprezzata in lingua originale! :-)
  • Le donne non si comprendono, si amano.
  • È la confessione e non il sacerdote che ci dà l'assoluzione.
  • Lo scopo della vita è l'autosviluppo. Sviluppare pienamente la nostra individualità, ecco la missione che ciascuno di noi deve compiere.
  • Fornite alle donne occasioni adeguate e le donne potranno fare di tutto.
  • Il cinismo è semplicemente l'arte di vedere le cose come sono, non quali dovrebbero essere.
  • L'uomo ha abbastanza memoria per ricordare centinaia di aneddoti, ma non ha abbastanza memoria per ricordare a chi li ha già raccontati.
  • Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti.
  • Bisogna sempre perdonare i propri nemici. Niente li infastidisce di più.
  • L'Odio acceca. L'Amore sa leggere ciò che è scritto sulla stella più lontana.
  • Il vizio supremo è la superficialità. Tutto ciò che si vive fino in fondo è giusto.
  • La maggior parte della gente è altra gente. Le loro idee sono opinioni altrui, la loro vita un'imitazione, le loro passioni una citazione.
  • Non vi è alcuna ragione per cui un uomo debba mostrare la sua vita al mondo. Il mondo non capisce.
  • I vecchi credono tutto; le persone di mezza età sospettano di tutto; i giovani sanno tutto.
  • Se si dice la verità si è sicuri, prima o poi, di essere scoperti.
  • Chiunque può far parte della Storia. Solo un grand'uomo la può scrivere.
  • L'egoismo non consiste nel vivere come ci pare ma nell'esigere che gli altri vivano come pare a noi.
  • L'istruzione è cosa ammirevole ma ogni tanto ci farebbe bene ricordare che non si può mai insegnare quel che veramente vale la pena di conoscere.
  • L'uomo è poco se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera e vi dirà la verità.
  • A me piace parlare al muro... è il solo al mondo che non mi contraddica.
  • Che cosa è un cinico? Uno che sa il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna.
  • È un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più.
  • Esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori.
  • Gli ideali sono pericolosi. La realtà è preferibile: è spietata ma preferibile.
  • La sola persona al mondo che vorrei conoscere realmente, sono io. Ma per il momento non ne vedo la possibilità.
  • Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto.
  • Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni.
  • La vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita.
  • Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico.
  • Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto.
  • La verità è raramente pura e non è mai semplice.
  • Trentacinque anni è un'età molto allettante. La buona società di Londra è piena di donne che sono, di loro spontanea volontà, rimaste all'età di trentacinque anni.
  • Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l'ultimo amore di un uomo.
  • Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte, talvolta, lo sono.
  • Niente è così pericoloso quanto l'essere troppo moderni. Si corre il rischio di diventare improvvisamente fuori moda.
  • Bisogna sempre giocare lealmente quando si hanno in mano carte vincenti.
  • La moderazione è una cosa fatale. Nulla ha più successo dell'eccesso.

venerdì 3 dicembre 2010

Greetings from Ortona

Quella che si avvia inesorabilmente alla conclusione è stata per la sottoscritta l'ultima settimana di ferie dell'anno 2010, ma non l'ho trovata rigenerante come avrei sperato... a tal punto che mi dà quasi sollievo, l'idea di tornare alle ordinarie incombenze! Una giornata un po' diversa dal solito e libera da impegni in qualche modo onerosi, però, me la sono voluta concedere: così ieri ho preso il pullman e mi sono recata qualche decina di chilometri a sud di Pescara, per la precisione a Ortona. Ci sono andata principalmente per una ragione che ha a che vedere con il benessere, o wellness se preferisci (più in là magari ti  racconto), comunque ho colto l'occasione, approfittando anche del tempo piuttosto clemente, per fare un giretto a piedi in una ridente cittadina dove non ero mai stata... e pensare che non è mica così lontana da dove vivo da sempre!
Chi conosce la rinomata località turistica abruzzese, alla quale è stata conferita pure quest'anno l'ambita Bandiera Blu, dando un'occhiata alle istantanee che ho scelto penserà forse «Ma come, sei stata a Ortona e non hai visto [qualcuna delle attrattive segnalate in questa pagina]?!». Beh, a parte la cattedrale (dove ho fatto una capatina, ma senza scattare foto), in effetti il mio è stato un tour abbastanza corto, con un'unica regola: girovagare senza meta! Ogni tanto ho colto qualche suggestivo scorcio dei vicoli, soffermandomi poi un po' più a lungo presso il Castello Aragonese, maestoso edificio a strapiombo sul mare che ha resistito ad oltre cinquecento anni di storia rimanendo purtroppo gravemente danneggiato dai bombardamenti e da una frana nel corso dell'ultimo secolo, e che è stato riaperto al pubblico proprio l'anno scorso in seguito a un accurato restauro. Da lì si può godere un notevole panorama sul mare Adriatico e sul porto di Ortona, che dal punto di vista paesaggistico non definirei esattamente un bijou... ma il primato di porto commerciale più importante d'Abruzzo deve pur avere un prezzo, in fin dei conti.
In conclusione...? Credo proprio che ci tornerò, a Ortona, per visitarla con più attenzione e calma, magari nella bella stagione! :-)

martedì 30 novembre 2010

Harry diventa grande

Di recente ho scritto che stavo "ripassando" il romanzo Harry Potter e i doni della morte in vista dell'uscita del film al cinema. Mentre rileggevo, tendevo a pensare fra me e me: ma era proprio necessario dividere il gran finale cinematografico in due parti, per una durata totale di circa cinque ore? Non si sarebbe potuto condensare il tutto in un'unica pellicola, sfrondando meticolosamente particolari che nel libro mi sembravano poco rilevanti? (In effetti vedevo che, anziché risolvere via via tutti gli interrogativi emersi nei libri precedenti, se ne aprivano in continuazione di nuovi) Ebbene, dopo aver visto il film oggi pomeriggio, posso dire che sul grande schermo ogni dettaglio ha assunto più senso ai miei occhi (tranne forse la battutaccia di George sull'incidente occorso al suo orecchio ;-)) e inoltre ha trovato conferma la mia impressione che alcune sequenze, ovvero quelle più movimentate da un milione di sterline/dollari al minuto, ;-) fossero "nate" per funzionare soprattutto al cinema. Molto particolare, poi, la resa visiva della Storia dei Tre Fratelli... e inoltre continuo a chiedermi come sia stato realizzato l'effetto speciale di ridurre il naso di Ralph Fiennes alias Voldemort. Pure qualcuno dei momenti più "tranquilli" della storia mi ha colpita più sul grande schermo che sul libro: senza "spoilerare" troppo, mi limiterò a segnalare la scena in cui Hermione cancella da casa sua ogni traccia della propria esistenza e sottopone i genitori all'incantesimo Oblivion (vista la situazione nel mondo magico, infatti, molto meglio che dimentichino almeno temporaneamente di aver mai avuto una figlia, per il loro stesso bene) oppure quella, tenerissima, in cui Harry consola l'amica.
Da un libro all'altro, da un film al successivo, abbiamo visto crescere i nostri "magici" protagonisti (i giovani interpreti anche più rapidamente del dovuto, visto che non si è riusciti a produrre un film all'anno come sarebbe stato necessario per mantenere la coerenza temporale) e li abbiamo visti diventare grandi affrontando ostacoli più grandi di loro. Di pari passo, le atmosfere in cui si trovano immersi sono diventate sempre più tese, cupe e ricche di pathos, tanto che... beh, io non ce lo porterei, un bambino piccolo, a vedere questo film! (e in effetti questa sera in sala eravamo tutti abbastanza grandicelli)
La storia si interrompe proprio in un momento clou, che si trova circa a due terzi del libro, e... mi dispiace per quelli che non l'hanno letto, perché per sapere come andrà a finire dovranno aspettare luglio, quando uscirà l'ultimissimo film. ;-) Per quanto mi riguarda, sono molto curiosa di vedere come verranno trasposti sullo schermo alcuni momenti cardine della storia...

domenica 28 novembre 2010

Meglio non rompere il ghiaccio...

Il freddo comincia a farsi sentire pure qua, anche se magari non così tanto da ghiacciare la superficie dei laghi (che peraltro bisogna addentrarsi un po' nell'entroterra abruzzese per trovare) come nell'enigma seguente... :-)
Sei sulle rive di un lago ghiacciato e devi raggiungere un isolotto che è proprio al centro del lago. Ma un cartello avverte: «Attenzione: ghiaccio sottile! Non può sopportare una pressione maggiore di 2 chili per centimetro quadrato». Per fare la traversata hai a disposizione i seguenti mezzi di trasporto: i tuoi piedi, una bicicletta e un gatto delle nevi cingolato. Quale scegli per essere sicuro di farcela?

sabato 27 novembre 2010

Leggende tecnologiche

Fra i siti che ho scoperto di recente, questa sera mi va di segnalare Technology Legends (sottotitolo Falsi miti da sfatare). Premettendo che il sito, a cura di HTML.it, è sponsorizzato da Intel, ed è facile accorgersene notando i ripetuti accenni ai processori prodotti dalla nota multinazionale leader nel settore dei semiconduttori... ;-) l'ho trovato interessante perché, adottando un approccio semplice (pure troppo elementare, obietterà qualcuno), contribuisce a smontare o a ridimensionare alcune diffuse credenze in ambito tecnologico.
  • Ad esempio, sembra che molti confondano la presa del telefono con quella della LAN: ecco spiegato perché esse sono così simili.
  • E poi, è vero che usando il VoIP si può telefonare gratis? Beh, non esattamente...
  • Se si desidera che la propria rete domestica sia sicura, non è indispensabile usare i cavi: va bene anche il wi-fi, che è decisamente più comodo, purché si rispettino opportuni standard di sicurezza.
  • Qualche anno fa sapevamo che, ad esempio, in una musicassetta da 60 entrava esattamente un'ora di musica, oppure che una videocassetta da 120 era sufficiente per registrare un film della durata di due ore. Con l'avvento dei formati digitali nel campo dei contenuti multimediali, le cose sono cambiate non poco...
  • Questa mi sta parecchio a cuore: non è affatto vero che le donne siano negate per la tecnologia, anzi! ;-) Basti citare Ada Lovelace, la prima programmatrice di una macchina da calcolo: il linguaggio Ada si chiama così in suo onore.
  • Ebbene sì, a casa mia i televisori sono ancora tutti del vecchio tipo a tubo catodico... comunque, quando arriverà il momento di comprarne uno nuovo, potrebbe essere utile conoscere la differenza tra HD Ready (1280x720 pixel) e Full HD (1920x1080 pixel): finalmente l'ho imparata sfogliando la leggenda dedicata all'alta definizione.
  • Personalmente, se mi occorre avere un computer a disposizione quando sono in giro, in genere opto per il netbook, che mi garantisce una maggiore autonomia, oltre a un ingombro e peso inferiore... ma, se volessi portarmi dietro il notebook, immagino che seguirei i consigli illustrati qui per massimizzare la durata della batteria. In ogni caso, meglio non dimenticare mai a casa l'alimentatore! ;-)
  • La regola secondo cui la potenza di un calcolatore aumenta con le dimensioni poteva valere qualche decennio fa, ma oggi...
  • È vero che un aumento della RAM migliora le prestazioni del sistema? Lo è nella misura in cui limita l'utilizzo dei file di swap fra RAM e memoria virtuale, ma, oltre certi limiti, la variabile decisiva diviene la frequenza del processore.
  • Ho sempre creduto che spegnere e riaccendere il pc rappresentasse la soluzione di gran parte dei problemi: c'è pure una barzelletta che fa dell'ironia su tale prassi ingegneristica. Ebbene, ciò non è vero in assoluto: in alcuni casi non è necessario (sotto Windows può essere sufficiente premere la "mitica" combinazione di tasti Ctrl-Alt-Canc), in altri purtroppo non basta e bisogna resettare.
È un peccato che, dopo l'ultima leggenda in ordine di tempo (quella sulla somiglianza fra connettori LAN e telefonici), non ne siano state pubblicate altre. Io comunque un po' ci spero, ecco! :-)

venerdì 26 novembre 2010

Le fantastiche avventure di Pippi Calzelunghe

Quest'oggi Google dedica il suo tipico doodle al sessantacinquesimo compleanno di Pippi Calzelunghe. Ovviamente mi riferisco al libro per ragazzi (titolo originale Pippi Långstrump) pubblicato nel 1945 dalla scrittrice svedese Astrid Lindgren, non alla straordinaria ragazzina dotata di forza e ingegno prodigiosi che ne è protagonista e che rimarrà cristallizzata per sempre (beata lei ;-)) alla tenera età di dieci anni.
La serie televisiva non l'ho mai seguita, perché quando andò in onda in prima visione non ero ancora nata, e poi mi sono persa tutte le successive repliche. Però quando ero piccola il romanzo lo lessi, e rammento che mi piacque pure parecchio... solo che è trascorso tanto di quel tempo da aver cancellato gran parte dei ricordi dalla mia memoria. Temo che ritrovare il libro per rileggerlo, disperso com'è nei meandri della soffitta ultra-ingombra, sarebbe un'impresa... perciò per il momento mi limiterò magari a dare un'occhiata ai brani trascritti qui, che coprono una parte abbastanza limitata della storia.
Una curiosità: l'autrice inventò le avventure di Pippi per divertire la sua bambina costretta a letto.
Per il puro gusto di fare le cose all'incontrario, concludo questo post riportando l'incipit del libro! :-)
C'era alla periferia della minuscola città, un vecchio giardino in rovina; nel giardino sorgeva una vecchia casa, e nella casa abitava Pippi Calzelunghe, Aveva nove anni e se ne stava lì completamente sola; non aveva né mamma né papà, e in fin dei conti questa non era una cosa atroce se si pensa che così nessuno poteva dirle di andare a dormire proprio quando si divertiva di più o propinarle l'olio di fegato di merluzzo quando invece lei desiderava delle caramelle.