martedì 25 aprile 2017

Non era vero niente

Il mese scorso ha fatto parecchio discutere la notizia di una quarantunenne padovana che ha affermato di essere stata respinta da ben ventitré ospedali del nordest prima di riuscire ad abortire; considerando l'incidenza dell'obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie pubbliche, non era poi così difficile da credere. Eppure, come spiegato dall'assessore veneto alla sanità, si è rivelato tutto falso.
C'è poi la dolorosa vicenda di un padre che per diciassette anni si è dovuto difendere dall'accusa più infamante per un genitore: quella di aver abusato sessualmente dei due figli, all'epoca ancora bambini. Adesso che i ragazzi hanno 27 e 24 anni, la Corte d'Appello di Perugia ha sancito la non colpevolezza dell'uomo: a quanto pare fu la madre a convincere i bambini a testimoniare il falso contro l'ex marito. È davvero sconvolgente la meschinità a cui si riducono certe persone pur di fare del male all'ex partner: arrivano addirittura a coinvolgere e manipolare creature del tutto innocenti. La cosa peggiore è che storie del genere rischiano di creare un precedente tale da influire in modo negativo anche sui casi in cui gli abusi sono tristemente reali: capita già fin troppo spesso che le vittime di violenza non siano credute e vengano accusate di essersi inventate tutto, figuriamoci poi se notizie come questa contribuiscono ad instillare il dubbio...

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