Il mese scorso ha fatto parecchio discutere la notizia di una quarantunenne padovana che ha affermato di essere stata respinta da ben ventitré ospedali del nordest prima di riuscire ad abortire; considerando l'incidenza dell'obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie pubbliche, non era poi così difficile da credere. Eppure, come spiegato dall'assessore veneto alla sanità, si è rivelato tutto falso.
C'è poi la dolorosa vicenda di un padre che per diciassette anni si è dovuto difendere dall'accusa più infamante per un genitore: quella di aver abusato sessualmente dei due figli, all'epoca ancora bambini. Adesso che i ragazzi hanno 27 e 24 anni, la Corte d'Appello di Perugia ha sancito la non colpevolezza dell'uomo: a quanto pare fu la madre a convincere i bambini a testimoniare il falso contro l'ex marito. È davvero sconvolgente la meschinità a cui si riducono certe persone pur di fare del male all'ex partner: arrivano addirittura a coinvolgere e manipolare creature del tutto innocenti. La cosa peggiore è che storie del genere rischiano di creare un precedente tale da influire in modo negativo anche sui casi in cui gli abusi sono tristemente reali: capita già fin troppo spesso che le vittime di violenza non siano credute e vengano accusate di essersi inventate tutto, figuriamoci poi se notizie come questa contribuiscono ad instillare il dubbio...
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