domenica 23 aprile 2017

Ancora sui vaccini

A pochi giorni di distanza, ritorno brevemente sullo scottante argomento dei vaccini per condividere due post abbastanza interessanti letti su Facebook al riguardo; il primo...
Mi si vuole far credere che Big Pharma si arricchisca con i vaccini.
I vaccini sono farmaci da assumere poche volte nel corso dell'intera esistenza.
Farmaci antipertensivi come il Triatec sono invece da assumere, anche più volte al giorno, per tutta la vita. In Italia il 33% degli uomini e il 31% delle donne sono ipertesi(1).
È pensabile che una quota sostanziosa degli ipertesi assuma *QUOTIDIANAMENTE* il Triatec, spesso in combinata con altri farmaci.
L'ipertensione è quasi uno stato "normale" superati i 50 anni.
A fare due conti a spanne, con una aspettativa di vita di 86anni, un iperteso consuma qualche decina di kg di Triatec, ogni anno per 35 anni.
Se tu fossi l'amministratore delegato della Sanofi, con l'incarico di massimizzare i profitti e al diavolo tutto quanto, cosa cercheresti di promuovere, all'interno del Grande Complotto BigPharmico? Il vaccino contro il morbillo o il consumo di nduja?
E cosa cercheresti di nascondere? Che i vaccini fanno diventare autistici, gay, hipster o direttamente scemi i vostri bambini oppure che il cibo spazzatura dei fast food e le brioscine con la marmellata fanno alzare la pressione e in pochi anni rendono i vostri bambini dipendenti dai farmaci antipertensivi come neanche Diprè con la bamba?
(Segue link a questa pagina del sito della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa)
... e il secondo che prende spunto dalla radiazione del medico antivaccinista Roberto Gava dall'ordine dei medici.
Radiano Roberto #Gava dall'albo dei medici, perché, riguardo ai #vaccini, ha una posizione per nulla supportata dalle evidenze scientifiche e mi tocca ancora leggere sui social che siamo in #democrazia e che ognuno ha il diritto di sostenere e divulgare le proprie idee sulla scienza.
Invece non è esattamente così. Essere in democrazia vuol dire poter governare un paese attraverso l'espressione di un voto e, soprattutto, vuol dire che il voto di ognuno vale uno e non ci sono persone il cui voto pesa più di altri.
Essere in democrazia, però, non vuol dire decidere che ogni opinione ha lo stesso valore. Sulla mia pollinosi, ad esempio, ha un'opinione più rilevante il mio allergologo dopo i prick test che non mia nonna dopo avermi diagnosticato il raffreddore più lungo della storia dell'umanità e avermi suggerito di curarlo con 46 anni di acido acetilsalicilico.
Agevoliamo i concetti con un'infografica, anche se qui ci vorrebbe il grande Andrea Antoni:
Decido per la gestione della res pubblica -> ogni voto vale uno = democrazia
Parlo di scienza -> alcune affermazioni sono fondate (quelle basate sulle evidenze scientifiche), altre no (quelle non supportate dal metodo scientifico) = la democrazia non c'entra una sverza.
Tranquilli, nessuno sta attentando alla sovranità del popolo. Semplicemente si sta cercando di specificare che la democrazia non può essere il pretesto che autorizza chiunque a dire la prima idiozia che gli passa per la testa.

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