Oggi mi sento chiamata a tornare a ricoprire il mio ruolo di difenditrice artica! :-) L'altro giorno, tramite la newsletter di Greenpeace, sono venuta a conoscenza di una performance unica nel suo genere: Ludovico Einaudi – figlio dell'editore Giulio, nipote del presidente della Repubblica Luigi, ma soprattutto pianista e compositore assai più talentoso rispetto al più popolare Giovanni Allevi, IMHO – ha eseguito al pianoforte sopra una piattaforma galleggiante il brano inedito Elegy for the Arctic al largo del ghiacciaio Wahlenbergbreen, sulle Isole Svalbard in Norvegia, per sostenere l'appello firmato da quasi 8 milioni di persone e rivolto alla comunità internazionale affinché sottoscriva al più presto un accordo che protegga l'Artico dallo sfruttamento e dai cambiamenti climatici. Devi sapere che quel che accade nell'Artico non resta nell'Artico: il surriscaldamento di questo ecosistema unico e prezioso può avere gravi ripercussioni sull'intero clima terrestre. Ecco il video, davvero magnifico.
Einaudi ha commentato: «L'Artico non è un deserto ma un luogo pieno di vita. Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest'area meravigliosa. E interpretare una mia composizione ispirata alla bellezza dell'Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l'importanza dell’Artico per proteggerlo prima che sia troppo tardi».
E io unisco la mia (flebile) voce a quella di Ludovico per dire: salviamo l'Artico!
A proposito di scioglimento dei ghiacci polari, l'immagine qui sotto, scelta come NASA Image of the Day di ieri, mostra il marcato ritiro dei ghiacci nell'Antartide occidentale, un processo che, secondo i ricercatori che hanno esaminato decenni di dati satellitari, sta andando avanti da quasi mezzo secolo.
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