martedì 14 giugno 2016

A pesca di utenti WhatsApp

L'app di messaggistica WhatsApp – alla quale Peppe, presente al Satyricom per parlare della sua pagina Facebook Dislessici di tutto il mondo: Univeti, dedicò quasi quattro anni fa un video molto simpatico – era già assai diffusa all'epoca in cui bisognava pagarla (meno del prezzo di un caffè per il rinnovo annuale, a dire il vero)... da quando poi è diventata gratuita deve avere avuto un vero e proprio boom: suppongo che oramai tutti i possessori di smartphone l'abbiano installata, tranne quelli che si preoccupano – non a torto, in effetti – di preservare i propri dati personali e la privacy. Era inevitabile che un bacino di utenza così ampio facesse gola ai truffatori... e infatti oggi ho ricevuto per posta elettronica il seguente messaggio di phishing, proveniente in apparenza dall'indirizzo noreply@WhatsApp.it.
Gentile Cliente ,
Il tuo profilo verrà bloccato in risposta a un reclamo ricevuto dall`amministrazione 13/06/2016
Secondo la disposizione 13.3 delle condizioni, WhatsApp Web può in qualsiasi momento terminare il suo accesso all account WhatsApp
Si può confutare la denuncia segundo questo link:
Clicca Qui
Se questa denuncia non viene chiarificata entro 2 giorni, verrà bloccato il suo account WhatsApp Denuncia ID: 9048136.
Grazie,
WhatsApp Web Service clienti
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Aiuto, mi bloccano WhatsApp!, è il primo pensiero dell'utente WhatsApp-dipendente. Ma il panico di ritrovarsi senza l'app prediletta non deve impedire di sentire i campanelli d'allarme che un e-mail del genere fa, o meglio dovrebbe far squillare. Sorvolando sulla forma non proprio impeccabile... tanto per cominciare, da dove mai l'avranno preso il mio indirizzo di posta elettronica, visto che se ben ricordo per registrarsi su WhatsApp non occorre inserirne uno? Avranno mica usato quello con cui accedo a Facebook (ricordo che da più di due anni i due colossi sono pappa e ciccia)? Nel mio caso non è così: il messaggio mi è arrivato a un indirizzo ormai quasi in disuso, non a quello che utilizzo per accedere a Facebook. Inoltre, posizionando il cursore su Clicca Qui, si vede che il link punta a uno short URL, cosa assai ambigua, ospitato su ow.ly... e chissà da lì dove si va a finire. Io non lo so né lo voglio sapere: anche questa volta sono riuscita a tenere a bada la curiosità di scoprirlo! ;-) Un ulteriore dettaglio sospetto è che il dominio whatsapp.it da cui proveniva in apparenza l'e-mail risulta già registrato ma non utilizzato (vabbè che il mittente si può falsificare abbastanza facilmente, per cui non è da questi aspetti che si può valutare l'affidabilità di un messaggio). Ma soprattutto, quando ricevi un e-mail in cui ti si chiede di cliccare su un link per risolvere un problema, faresti sempre bene a diffidare...

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