Ad esempio, se il pargolo combina una marachella bella grossa, tipo tirare sassi alle auto, è giusto che venga messo in castigo: gli si può vietare di uscire di casa per qualche giorno se non per andare a scuola, oppure gli si può requisire il telefonino o la console per videogiochi. Ma abbandonarlo per punizione da solo in un bosco frequentato da pericolosi animali selvatici mi pare assolutamente folle... eppure è proprio questa l'insensata lezione che due genitori giapponesi hanno voluto impartire a Yamato, il loro bambino di sette anni. Il piccolo si è smarrito e ha vagato nel bosco per una settimana senza mangiare né bere; il mondo intero ha trepidato per la sua sorte, finché Yamato non è stato ritrovato, impaurito e infreddolito ma salvo. Le ferite interiori lasciate da un'esperienza così sconvolgente, soprattutto per un bambino così piccolo, quelle nessuno può diagnosticarle con chiarezza, né è possibile prevedere quando e se guariranno del tutto. Per il momento i genitori se la sono cavata senza conseguenze penali, nemmeno una denuncia per abbandono di minore... ma io sinceramente mi auguro che il rimorso per quello che hanno fatto e l'angoscia per ciò che sarebbe potuto accadere tormentino i loro sonni per un bel po' di tempo.
Se Yamato è stato vittima di una severità a dir poco sproporzionata, un caso diametralmente opposto è quello di Brock Turner, lo studente dell'università di Stanford condannato per stupro a sei mesi di prigione, che potrebbero essere ridotti a tre. A me questa sembra una pena ridicolmente bassa... eppure suo padre Dan ha avuto il coraggio di mettere per iscritto le seguenti parole rivolte ai giudici.
Questo è un prezzo troppo alto da pagare per un'azione durata venti minuti nei suoi oltre vent'anni di vita.Come se la pena dovesse risultare proporzionale al rapporto fra la durata della condotta criminosa e l'età del colpevole... e magari fosse questa, l'unica scemenza che ha scritto Dan Turner; neanche una parola compassionevole, invece, nei confronti della vittima dello stupro, la quale dovrà portarsi appresso finché campa il trauma della violenza subita: altro che "venti minuti". Con un padre del genere, non c'è da stupirsi che Brock Turner abbia fatto quello che ha fatto... e vista la mentalità con cui è cresciuto mi aspetterei che il giovanotto possa ricascarci alla prima occasione, una volta scontata la pena.
A proposito di maschi educati male, all'indomani dell'omicidio di Sara Di Pietrantonio – una vicenda terribile sulla quale cui mi riservo di acquisire un quadro un po' più chiaro per non esprimermi troppo "di pancia" – l'altro giorno Galatea osservava
Trovo tanto carucci quelli che, indignandosi per l'ennesima morte di una donna, si chiedono strappandosi i capelli: «Ma le madri di questi uomini violenti, cosa hanno insegnato loro?»[La battuta che apre il post, tratta da Satiraptus, mette in relazione proprio i due casi estremi di cui ho parlato]
Le madri.
Evidentemente danno per scontato che i padri non debbano insegnare nulla ai figli maschi.
Magari il problema è anche questa mentalità qua.
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