giovedì 2 giugno 2016

Orientarsi politicamente

Si avvicinano le elezioni amministrative, ed ecco che rispuntano fuori i test politico-elettorali per aiutare l'elettore a individuare il candidato sindaco che rappresenta di più le sue posizioni politiche: anche quest'anno l'Associazione Openpolis ha preparato test su misura per le città di Roma, Milano, Napoli e Torino. Da matematico qual è, Maurizio Codogno ha espresso le sue perplessità nei confronti della validità di test del genere; in sintesi, «Un conto è definire la propria posizione rispetto a una proposta, ma un altro conto è definire quanto questa proposta ci interessa».
Da parte sua la sottoscritta, che non abita in nessuna delle città menzionate, ha rispolverato il più generico Political Coordinates Test, secondo il quale sarei di sinistra al 27,8% e liberale al 25,0%: non pensavo di essere tanto vicina al centro, ecco! ;-)


Ecco come mi colloco rispetto ad alcune importanti personalità statunitensi: Milton Friedman, Ronald Reagan, George W. Bush, Barack Obama e Bill Clinton. A quanto pare è quest'ultimo il più vicino alle mie idee, superando non di molto il presidente USA uscente.


Cosa significa trovarsi come me nel quadrante in basso a sinistra?
Liberismo di sinistra (liberalismo sociale): Gli individui in questo quadrante cercano di difendere le libertà individuali, tassando il mercato per concedere benefici sociali ai bisognosi. Essi tendono a vedere sé stessi alla ricerca di un equilibrio tra la libertà individuale e la giustizia sociale, e ad essere a favore del multiculturalismo, del governo laico e della cooperazione internazionale. Pur essendo tipicamente scettici nei confronti del coinvolgimento dello Stato nelle questioni sociali, vedono comunque un ruolo legittimo dello Stato nella lotta contro la discriminazione e nel garantire parità di trattamento.
Beh, nel mio caso credo che ciò sia abbastanza vero...

P.S.: Oggi, 2 giugno, oltre al mio compleanno ricorre il settantesimo anniversario del referendum che sancì il passaggio dell'Italia da monarchia a repubblica; anche se oggi può sembrare incredibile che fino al 1946 le donne non potessero votare, il suffragio universale era entrato in vigore solo l'anno precedente.

1 commento: