È una notte di luna piena. In un cimitero di campagna, una piccola processione guidata da un anziano sacerdote impaurito entra in una cripta.Promette bene, non è vero? Beh, ti assicuro che poi la promessa viene ampiamente mantenuta! Le prime trenta pagine puoi scaricarle da qui... e scommetto che dopo averle lette non vedrai l'ora che passino questi dodici giorni per poter leggere anche il resto. :-)
Ma non si tratta di un morboso rito esoterico: da una buca nascosta sotto l’altare riemergono mitragliatori, munizioni ed esplosivi.
Un vero arsenale di guerra sepolto da chissà quanti anni. «Questi cambieranno ogni cosa» dice il leader del gruppo, estraendo il coltello che metterà fine alla vita del prete.
È una tranquilla mattina estiva, a Milano. Bruno Jordan esce di casa per la solita corsa nel parco: è un periodo piuttosto piatto, nella vita dell’inquieto cronista di nera, dopo le vicende che l’anno prima lo hanno portato al clamoroso ritrovamento di una donna scomparsa.
Forse anche per questo, di fronte all’irrituale e insistente richiesta di un ex senatore in pensione di aiutarlo a rintracciare la nipote che non ha mai conosciuto, Jordan cede e accetta l’incarico.
Per questo, e perché Publio Virgilio Strazzi non è un ex senatore qualunque: è uno dei nomi più quotati per l’imminente elezione del prossimo presidente della Repubblica italiana.
Cominciando le indagini, però, Jordan si rende conto ben presto che l’uomo gli ha raccontato solo una parte della verità.
Dietro il nonno tormentato dai rimpianti si allunga l’ombra inquietante di un complotto che affonda le radici negli anni più tragici e irrisolti del dopoguerra.
E dietro il vicino della porta accanto potrebbe annidarsi un nemico che aspetta solo il momento giusto per seminare morte e terrore.
In una crudele corsa contro il tempo, Bruno Jordan si trova di nuovo faccia a faccia con l’abisso più nero dell’animo umano: questa volta, oltre alla sua, sono in gioco molte altre vite.
Se devo essere sincera, questa volta sono stata in dubbio fino all'ultimo se farmi avanti o meno per entrare a far parte della nuova squadra di lancio, perché non ero sicura di riuscire a svolgere al meglio il mio compito... ma alla fine – era l'ultimissimo giorno utile – mi sono decisa a inviare la mia candidatura, e il 31 maggio ho ricevuto la gradita comunicazione di essere stata scelta. Il giorno dopo mi è arrivato il link per scaricare una copia del libro in formato PDF; speravo in un ePub o magari in un .mobi, perfetto per il mio Chìndolo™, ma purtroppo non è stato possibile. Meno male che a convertirlo in un .mobi quasi impeccabile ci ha pensato qualche altro membro dell'esclusivo gruppo di lettori che si raduna su Facebook; non so nemmeno chi devo ringraziare, perché a me il file è arrivato per vie traverse. Siccome lo scorso lungo week-end sono stata impegnata nei solenni festeggiamenti per il mio genetliaco, non ho potuto dedicarmi alla lettura fino a lunedì... e nel giro di due giorni, cioè ieri, sono arrivata alla fine del libro nonostante avesse ben 420 pagine. Non guardare nell'abisso è il genere di libro che ti prende fin da subito o quasi, e più vai avanti e più fai fatica a metterlo giù: devi continuare a leggere per scoprire come va a finire. È la stessa cosa che mi era capitata con Il passato è una bestia feroce, al cui riguardo scrissi «la prima volta ero talmente presa dalla storia e dalla fretta di scoprire come sarebbe andata a finire che non ho avuto modo di cogliere tutte le sfumature, né di prendere appunti o evidenziare i passaggi salienti». Tra i due romanzi non saprei dire quale mi sia piaciuto di più... Quel che è certo è che le due vicende sono molto diverse l'una dall'altra: complimenti a Massimo Polidoro (anche) per essere riuscito nella non facile impresa di evitare di ripetersi, proponendo qualcosa di completamente nuovo, ma senza stravolgere le caratteristiche dei personaggi ai quali ci eravamo affezionati, Bruno Jordan in primis, il quale ha anche una sua pagina Facebook.
Non guardare nell'abisso ha tutte le carte in regola per scalare le classifiche di vendita nei prossimi mesi, regalando ai lettori la giusta dose di brividi che ci vuole per alleviare l'afa. Come mai i libri, i film e in generale i passatempi "de paura" abbiano tanto successo, ce lo spiega lo stesso Massimo Polidoro in un post.
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