In questi giorni si è discusso parecchio, fra le altre cose, dell'ordinanza antiprostituzione numero 2021/4320 pubblicata nell'albo pretorio del Comune di Terni guidato dal leghista Leonardo Latini, che vieta l'abbigliamento ambiguo e indecoroso. Di qui a dare a intendere che indossare minigonne o mostrare scollature generose debba rappresentare per forza un ammiccamento sessuale, il passo è breve. Un'ordinanza che farebbe invidia ai talebani, come suggerito dal comico e conduttore di Radio Deejay Francesco Lancia, ternano di nascita, in questo video satirico.
A tal proposito, il giornalista William Beccaro ha pubblicato su Facebook La mia gonna corta, traduzione di My Short Skirt, tratta dall'opera teatrale The Vagina Monologues (I monologhi della vagina) della drammaturga statunitense Eve Ensler. La riporto ui di seguito.
La mia gonna corta
non è un invito
una provocazione
un’indicazione
che lo voglio
o che la do
o che batto.
La mia gonna corta
non è una supplica
non vi chiede
di essere strappata
o tirata su o giù.
La mia gonna corta
non è un motivo legittimo
per violentarmi
anche se prima lo era
è una tesi che non regge più
in tribunale.
La mia gonna corta, che voi ci crediate o no,
non ha niente a che fare con voi.
La mia gonna corta
è riscoprire
il potere dei miei polpacci
è l’aria fredda autunnale che accarezza
l’interno delle mie cosce
è lasciare che viva dentro di me
tutto ciò che vedo o incrocio o sento.
La mia gonna corta non è la prova
che sono una stupida
o un’indecisa
o una ragazzina manipolabile.
La mia gonna corta è la mia sfida.
Non vi permetterò di farmi paura.
La mia gonna corta non è un’esibizione,
è ciò che sono
prima che mi obbligaste a nasconderlo
o a soffocarlo.
Fateci l’abitudine.
La mia gonna corta è felicità.
Mi sento in contatto con la terra.
Sono qui. Sono bella.
La mia gonna corta è una bandiera
di liberazione nell’esercito delle donne.
Dichiaro queste strade, tutte le strade,
patria della mia vagina.
La mia gonna corta
è acqua turchese con pesci colorati che nuotano
un festival d’estate nella notte stellata
un uccello che cinguetta
un treno che arriva in una città straniera.
La mia gonna corta è una scorribanda
un respiro profondo
il casqué di un tango.
La mia gonna corta è
iniziazione, apprezzamento, eccitazione.
Ma soprattutto la mia gonna corta
con tutto quel che c’è sotto
è mia, mia, mia.
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