No, non mi ha dato di volta il cervello: se hai anche solo una vaga idea di come la penso, avrai intuito che ovviamente non intendo dire che sia il caso di emulare il tipico approccio antiscientifico e complottista di no-vax e no-greenpass, e neanche il loro irresponsabile menefreghismo nei confronti della collettività. Ma giusto ieri pensavo che se non altro loro sono stati bravi a metter su a tempo di record una mappa (magari non tanto attendibile – se lo fosse stata avrei avuto un'indicazione di quali posti evitare – e oltretutto pareva proprio un invito a nozze per le forze dell'ordine) dei locali che non chiedevano il green pass, mentre non mi risulta che esista qualcosa di analogo per trovare a colpo sicuro i locali che al contrario rispettano tutte le norme per il contenimento del contagio, uso delle mascherine e distanziamento compresi. Sempre ieri ho pensato pure che, se per ipotesi col peggiorare della situazione epidemiologica venissero introdotte nuove restrizioni a danno di tutti, com'è accaduto in Austria (che in effetti è messa molto peggio dell'Italia) con un lockdown generalizzato di 20 giorni, allora saremmo noi vaccinati ad avere tutto il diritto di scendere in piazza per manifestare, esattamente come fanno i no-greenpass da settimane. Ma poi sono rinsavita: se proprio dovesse essere necessario sarebbe il caso di protestare in maniera virtuale, per evitare assembramenti.
Comunque si spera che non bisognerà arrivare a tanto: è fresca fresca la notizia che il governo ha deciso delle restrizioni per i non vaccinati introducendo una versione "rafforzata" del green pass – non ottenibile con il tampone – per accedere a locali ed eventi, mentre il certificato "normale" servirà anche sui mezzi pubblici. Certo, la soluzione migliore a mio parere sarebbe l'introduzione dell'obbligo vaccinale, anche perché il green pass si presta a tutta una serie di scappatoie oltre il limite dell'illecito, ma non oso immaginare il caos che ne deriverebbe...
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