venerdì 5 novembre 2021

Non avere paura del buio!

La foto di una presunta aurora boreale immortalata dall'alpinista Marco Confortola sul Gran Zebrù, tra le province di Sondrio e di Bolzano, quindi a latitudini molto più basse rispetto a quelle alle quali si osserva di norma questo fenomeno, e le dichiarazioni del venerando – più nel senso di età che di autorevolezza, ahilui – fisico Antonino Zichichi sul riscaldamento globale, sono tra gli argomenti più discussi nei dintorni della mia "bolla social" negli ultimi giorni. Su entrambe le questioni si è espressa in modo tanto chiaro quanto esauriente la pagina italiana di divulgazione scientifica Chi ha paura del buio?.

L'altroieri, sull'aurora boreale...

NESSUNA AURORA SULLE NOSTRE ALPI LO SCORSO FINE SETTIMANA.
Avremmo fatto volentieri a meno di parlare di una non-notizia ma ce lo state chiedendo così in tanti che ci vediamo costretti a chiarire alcune cose riguardo una foto che sta circolando ormai senza freni. Una foto scattata da un alpinista, Marco Confortola, e ripresa anche da quotidiani come il Corriere (sigh!) e da questi ultimi spacciata per aurora boreale.
Non è una aurora boreale per diversi motivi:
1- LA TEMPESTA SOLARE. Ve ne abbiamo parlato: la scorsa settimana il Sole ha emesso un potente flare di classe X con successiva espulsione di particelle cariche dirette verso la Terra. Il punto principale è che la tempesta geomagnetica associata all'espulsione di massa coronale dal Sole non è stata così intensa da generare effetti a latitudini basse come quelle dell'Italia, ma secondo alcune testimonianze deboli aurore son state viste nell'estremo nord di Germania o Olanda, molto lontano quindi da noi. Quando tali particelle impattano il nostro campo magnetico vengono generalmente dirette verso i poli magnetici (situati in prossimità dei poli geografici), penetrando fino a raggiungere strati della nostra atmosfera situati sopra i 100 km (la ionosfera) e interagiscono con le particelle di cui l'atmosfera è composta (principalmente ossigeno e azoto). È questa interazione tra le particelle energetiche provenienti dal Sole e le molecole della nostra atmosfera che da origine alle aurore.
2- I COLORI TIPICI. L'aurora ha colori e sfumature legati alle emissioni degli atomi dell'atmosfera, e NESSUNO di questi dà un bianco giallino. A seconda delle molecole coinvolte e dell'altitudine dove tale interazione avviene i colori dominanti sono il verde (ossigeno atomico), il rosso (ossigeno molecolare) e il blu (azoto), con eventuali sfumature associate a tali colori.
3- AURORE POSSIBILI QUI DA NOI? Si, in passato ve ne sono state diverse. È un fenomeno raro ma non impossibile, soprattutto in caso di tempeste solari piuttosto potenti ma sono visibili in piena notte e certo non alle prime luci dell'alba.
Cosa rappresenta quindi questa foto? Non ci è dato saperlo: ciò che possiamo notare è che i colori della presunta "aurora" sono i medesimi del crepuscolo, che l'ombra del profilo delle montagne è rimasta impressa in tutta la "strisciata" (nessuna aurora boreale segue il profilo delle montagne....) e che lo stesso profilo delle montagne è riprodotto perfettamente nella parte alta della foto, un po' come accade per una foto leggermente mossa. Noi possiamo solo garantire una cosa: non si tratta di aurora boreale.
Questo è purtroppo un esempio di come la diffusione di notizie non vere diventi inarrestabile nonostante sarebbe bastato effettuare una brevissima ricerca o consultare un qualsiasi esperto sul tema. Una svista di questo tipo non ha alcuna conseguenza "grave", ma pensate quanto sia facile e molto più pericoloso diffondere notizie non vere quando si parla di argomenti molto più complessi e socialmente impattanti, come i cambiamenti climatici o temi legati alla medicina.

... e ieri, su Zichichi Vs Global Warming.

Da giorni le bacheche di mezza facebook sono invase da questa immagine, accompagnata da un virgolettato di Antonino Zichichi: «Il riscaldamento globale dipende dal motore meteorologico dominato dalla potenza del Sole. Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al Sole. Attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico». Tutto questo avviene proprio a cavallo tra il G20 di Roma e la COP26 di Glasgow, due importanti summit in cui è centrale il tema della gestione della crisi climatica da parte dei governi di tutto il mondo.
Il passo di Zichichi è un estratto di una lettera a Greta Thunberg pubblicata da “Il Giornale” nel 2019. Un testo ricolmo di castronerie, errori marchiani, Parole con l’Iniziale Maiuscola e un paio di numeri a caso, che sono appunto quelli del virgolettato. Ci occupammo già di questa lettera in un nostro post dell'epoca; qui ribadiamo che l’estratto diventato virale in questi giorni dice cose ASSOLUTAMENTE FALSE. False perché tutti i dati a nostra disposizione indicano oltre ogni ragionevole dubbio che l’andamento del riscaldamento globale attualmente in corso è scorrelato dall'attività solare; false perché nella comunità scientifica c'è un consenso plebiscitario (fino al 99,9%) sul fatto che la causa prima del riscaldamento, se non unica, sono le emissioni umane di gas serra.
Se non fosse così, chi ha messo in piedi questa operazione avrebbe certamente trovato uno straccio di affermazione di un qualche climatologo attivo nella ricerca sul global warming. Tutto quello che ha trovato, invece, è un’opinione personale – nemmeno recentissima – di una figura non esperta di clima, con alle spalle una storia di castronerie talmente fitta che è nato addirittura un termine per descriverle: «Zichicche». Ma tanto basta a grosse fette di pubblico (e di elettorato): da una parte dell’immagine c’è lo scienziato ponderato e risoluto che sorride, dall’altra un'adolescente con uno sguardo aggressivo e vagamente inquietante. Il sottinteso è ovvio: «Volete credere allo scienziato serio e autorevole o alla ragazzina fuori controllo?». Peccato che lo scienziato dica cose che non stanno né in cielo né in terra, mentre la ragazzina riporta ciò che dice la comunità internazionale dei climatologi.
Lo diciamo nel modo più chiaro possibile: il rifiuto del riscaldamento globale antropogenico non è scientifico, ma puramente IDEOLOGICO. Questa corrente ideologica si appoggia alle solite sparute figure (in Italia sono principalmente Zichichi, Prodi e Battaglia) perché non può contare su nessuno scienziato davvero esperto per dare una patina di autorevolezza alle menzogne che propaganda. È ora di finirla di usare come arieti singoli individui dal forte impatto mediatico che hanno opinioni in aperto contrasto con lo stato dell’arte della conoscenza scientifica consolidata. Si finisce per dare l’impressione che sia in corso un dibattito tra due campane, ciascuna con le sue valide ragioni, anche se non è così. La comunità scientifica internazionale è unanimamente concorde sul fatto che l’uomo sia la causa dell’attuale riscaldamento globale, e le previsioni fatte su questa teoria si sono dimostrate più che robuste negli ultimi 50 anni, come dimostra anche il recentissimo premio Nobel per la Fisica. Non ci sono due campane, ma solo la necessità di agire.
Con la crisi climatica stiamo giocando una delle partite più serie e importanti che abbiamo mai dovuto affrontare come specie. La posta in gioco è il benessere delle generazioni future. Non possiamo rischiare di perdere questa partita perché non vogliamo rinunciare al nostro, di benessere. Non possiamo rischiare di perdere questa partita perché abbiamo preferito non credere a quello che gli scienziati ci stanno dicendo da decenni. Tutti noi abbiamo una responsabilità in questo senso: sta a noi decidere come usarla.

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