Prima che il destino di Fabiano giungesse a compimento, in tanti si sono sentiti in dovere di invitarlo a rimanere aggrappato a una vita che per lui era solo un indicibile strazio. Secondo me, invece, rifiutarsi di accettare un'esistenza così limitata, da parte di un giovane che, prima di quel giorno fatale, era tanto esuberante e pieno di interessi, è la più grande espressione d'amore verso la vera Vita; «l’eutanasia non è dare la morte, ma salvaguardare la vita, una vita che sta per spegnersi ma ancora chiede il raggio di luce dell’amore, e la mano calda della solidarietà umana», come ebbe a dire l'oncologo Umberto Veronesi. Altri hanno ipotizzato che, se Fabiano non fosse stato lasciato solo, avrebbe voluto continuare a vivere; che intromissione inopportuna e indelicata... Fabiano non era mica solo! Come minimo aveva una madre e una fidanzata che gli volevano molto bene, talmente tanto da accantonare il desiderio egoistico di tenerselo vicino ad ogni costo: esiste forse una forma d'amore più grande per un'altra persona? Gli unici che avrebbero dovuto lasciare Fabiano da solo sono coloro che di fatto gli hanno imposto le loro convinzioni morali o pseudo-tali. Per ostinarsi ad andare avanti in condizioni di estrema difficoltà probabilmente ci vuole più forza e coraggio di quanto ne occorra per porre fine a tutto ciò... ma chi siamo noi per pretendere che altri dimostrino una forza che non hanno, magari affidandosi a valori in cui non credono affatto?
Per certi versi so di cosa parlo. Anch'io anni fa rimasi vittima di un brutto incidente stradale. Dopo aver ripreso conoscenza, nelle prime settimane dovetti rassegnarmi a dipendere dagli altri per ogni cosa, dall'alimentazione all'espletamento dei bisogni fisiologici... e per quanto le persone che ti stanno accanto ti assistano con amore e senza fartelo pesare in alcun modo, tu inevitabilmente ti ci senti, un peso, e non vedi l'ora di tornare ad essere autosufficiente.
Sostenuta dall'enorme attaccamento alla vita che sono riuscita a sviluppare – o forse ce l'avevo già dentro di me senza esserne consapevole – mi sono ripresa quasi del tutto. In realtà la mia esistenza non è più tornata quella di prima, e ho dovuto accettare l'idea che alcune cose non avrei potuto farle mai più; ad addolorarmi maggiormente è stato il veto alla donazione di sangue, per tutelare la mia stessa salute. Non oso immaginare come dovesse sentirsi Fabiano, che è rimasto completamente immobile e senza la minima speranza di un miglioramento. Se fosse successo a me, mi avrebbe ancora sorretta l'attaccamento alla vita, oppure avrei fatto la stessa scelta di Dj Fabo? Questo non posso saperlo con certezza... Di sicuro, se avessi optato per la seconda ipotesi, sarei andata fuori di testa ogniqualvolta mi fossi sentita dire che non avevo il diritto di disporre della mia vita. In tanti affermano che la vita è un dono... Appunto, mica si dice "in comodato"! Se una cosa mi è stata donata, diventa di mia proprietà e quindi ho il diritto di disporne come meglio credo, senza doverne rispondere a nessuno, se non alle persone che a me e al mio bene ci tengono davvero.
A detta di molti è soltanto colpa del Vaticano se in Italia non abbiamo ancora uno straccio di legge sul fine vita... ma secondo Alessandro Capriccioli questo non è del tutto vero: su alcune questioni la politica se ne infischia altamente delle ingerenze della Chiesa, perciò questo non deve diventare l'alibi per evitare di prendersi la responsabilità di decidere. Segnalo una petizione lanciata dal senatore Luigi Manconi quando Fabo era ancora tra noi per sollecitare i politici ad approvare una legge sul testamento biologico.
Sorvolando sulla "cristianissima" Francesca Immacolata Chaouqui, che a Fabiano ha dato del vigliacco – e lei che maramaldeggia su un morto, allora, cos'è?! – e alla zia disabile chiamata in causa voleva talmente bene da aver continuato a usarne il permesso ZTL anche dopo la sua morte... Mario Adinolfi del Popolo della Famiglia ha perso l'ennesima occasione per tacere tirando in ballo addirittura il Führer in un post che adesso mi risulta cancellato: «Hitler almeno i disabili li eliminava gratis». Peccato per "Marione" che non sia stato nessun altro a decidere di "eliminare" Fabiano: lui la sua volontà di farla finita l'ha espressa chiaramente fino all'ultimo. E se fosse stato in condizione di farlo forse avrebbe provveduto da sé, come ha fatto il regista Mario Monicelli... o forse no, perché anche per ammazzarsi ci vuole un fegato che non tutti hanno: ed ecco che entra il gioco il suicidio assistito.
Concludo linkando due articoli che chiariscono cosa non è l'eutanasia:
Concludo linkando due articoli che chiariscono cosa non è l'eutanasia:
- La libertà di scelta del malato non va confusa con l’eutanasia, firmato dalla bioeticista Chiara Lalli;
- Il diritto di dormire per non soffrire: la sedazione profonda non è eutanasia, con il parere del dottor Luciano Orsi, esperto di cure palliative, a proposito di un recente fatto di cronaca.
Bellissimo post. Lo condivido sul mio account Twitter.
RispondiEliminaGrazie mille! :-) Potresti darmi il link del tuo account, per favore? In un tuo vecchio post ho trovato questo, ma non c'è niente di niente...
EliminaVolentieri. :)
RispondiEliminahttps://twitter.com/FMan724
Ah, eri TU?! Chissà se ci sarei mai arrivata... :-)
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