giovedì 7 luglio 2016

Il crudele destino di Emmanuel

Terroristi islamisti che fanno una strage in un ristorante di Dacca, capitale del Bangladesh, uccidendo senza pietà gli "infedeli" che non sono in grado di recitare versetti del Corano.
Giovinastri che a Porto d'Ascoli picchiano due venditori di rose bengalesi, colpevoli di non conoscere il Vangelo (loro invece sì che sono dei perfetti cristiani, eh).
Non ho fatto in tempo a riprendermi da queste notizie che ieri ne è arrivata un'altra a sconvolgermi ulteriormente: ancora nelle "mie" Marche, a Fermo, il richiedente asilo nigeriano Emmanuel Chidi Namdi è stato ammazzato di botte da un imprenditore agricolo del luogo, Amedeo Mancini. Il fatto che questi sia un noto ultrà della Fermana sottoposto a Daspo e vicino ad ambienti di estrema destra magari non significa niente... ma secondo me invece qualcosa vuol dire eccome.
La dinamica dei fatti è ancora da chiarire: la versione dell'assassino non concorda con altre testimonianze. Comunque pare che il Mancini abbia insultato Chinyery, la moglie di Emmanuel, chiamandola scimmia africana, e il suo uomo comprensibilmente ha reagito difendendola. Con quanta veemenza non si sa... fatto sta che è lui che oggi non c'è più. Un destino davvero beffardo, il suo, come nota Massimo Gramellini rivolgendosi idealmente a lui.
Sei sopravvissuto ai terroristi, agli scafisti e a un mare in tempesta per farti dare la morte da un razzista di paese.
E già, Emmanuel era fuggito insieme alla sua donna – entrambi molto religiosi, una volta giunti a Fermo senza documenti avevano ottenuto che don Vinicio Albanesi benedicesse la loro unione in chiesa – dalla Nigeria insanguinata dai terroristi di Boko Haram, i quali gli avevano ucciso la figlioletta, i genitori e i suoceri. Qui il racconto della loro odissea secondo la vedova.
Ieri sera ho dato un'occhiata alla bacheca Facebook di Matteo Salvini, notando che non aveva ancora scritto nulla su questo triste episodio; quando si verificano fatti di cronaca in cui il carnefice è italiano e la vittima straniera, specie se extracomunitaria, stranamente sembra sempre che non gli funzioni la connessione a internet.
Stamattina, però, è arrivata la sua presa di posizione... che a conti fatti avrebbe fatto molto meglio a tenersi per sé.
Chi uccide, stupra o aggredisce un altro essere umano va punito.
Punto. A prescindere dal colore della pelle.
Sei bianco, sei nero, sei rosa e ammazzi qualcuno senza motivo?
In galera, la violenza non ha giustificazione.
Il ragazzo nigeriano a Fermo non doveva morire, una preghiera per lui.
Non ci posso credere... è rinsavito?! Ha visto la luce? Gli è balenato nel cuore, che dubitavo avesse, un barlume di umanità?
Ma poi prosegue... e non certo per prendere le distanze dal suo compagno di partito Roberto Calderoli che in fatto di beceri insulti razzisti il suo "bel" contributo l'ha dato.
È sempre più evidente che l'immigrazione clandestina fuori controllo, anzi l'invasione organizzata, non porterà nulla di buono.
Controlli, limiti, rispetto, regole e pene certe: chiediamo troppo?
Le prime righe mi avevano illusa di poter leggere per una volta, una volta sola, un suo post nel quale le solite battaglie xenofobe restassero in disparte per lasciare spazio al cordoglio: chiedevo troppo? Evidentemente sì, visto che pure questa volta Salvini è riuscito a infilare nel discorso le sue immancabili rivendicazioni per cercare di strumentalizzare l'accaduto, usando in verità argomenti più fragili che mai...

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