Da tempo sentivo dire che a chi volesse osservare alla lettera i precetti scritti nella Bibbia sarebbero precluse azioni oggi reputate del tutto normali e soprattutto prive di alcunché di "peccaminoso", almeno secondo il sentire moderno... ma non avevo mai approfondito la questione. Ho voluto farlo dopo aver letto l'altro giorno nello screenshot qui accanto la risposta data da
Suor Benedetta Primavera – chissà chi c'è dietro, ma escluderei senz'altro una donna che ha realmente preso i voti – al
post pubblicato nella pagina
No ai Matrimoni Gay in Italia che sottolineava come il
versetto 18,22 del
Levitico definisse le
relazioni omosessuali nientepopodimenoché un
abominio.
Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio.
Ebbene, nel medesimo
libro dell'Antico Testamento si afferma anche che...
il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi. (Lv 11,7–8)
Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi. Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio. Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri. Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio. (Lv 11,9–12)
Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie. (Lv 19,19)
Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare. (Lv 19,23)
Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba. Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore. (Lv 19,27–28)
ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna. (Lv 25,4)
A siffatte obiezioni i gestori della summenzionata pagina omofoba – orsù, chiamiamo le cose con il loro nome! ;-) – replicano che le proibizioni sopra elencate fanno parte della
legge rituale e non di quella
morale, che è quella alla quale devono sottostare i cristiani. Sarà, ma io col tempo ho maturato una mia idea personale di quello che è
peccato... e se non fai del male al prossimo di proposito sicuramente
non lo è. Al riguardo sono molto affezionata alla seguente
citazione della grande scienziata
Margherita Hack.
Non è necessario avere una religione per avere una morale, perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione.
In questi tempi bui che stiamo vivendo i terroristi dell'ISIS sostengono di uccidere gli "infedeli"
in nome del Corano, e ai musulmani moderati viene chiesto di dissociarsi. A tal proposito mi sembra doveroso condividere le
parole di Mohamed Rmaily.
Io mi sono letteralmente rotto i coglioni(scusate il francesismo), di leggere gente che chiede a me solo in quanto musulmano di dissociarmi da queste bestie assassine. Io non mi dissocio da qualcosa alla quale non mi sono mai associato, che non mi è mai appartenuto e che non fa parte della mia cultura e del mio Modus operandi. Mi dissocio in quanto essere umano colpito e frustrato dal leggere che ormai la nostra libertà è in reale pericolo, perché lì in quel preciso momento potevo essere anch'io a Nizza. L'accusa di connivenza morale con il terrorismo è l'accusa più infamante che possa esistere. E un paese che viene identificato nel mondo per i periodi bui della sua storia e per "Il Padrino" dovrebbe ricordarselo ogni tanto.
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