mercoledì 24 novembre 2010

Passi di legalità

L'altro giorno ho finalmente colmato una delle tante lacune che mi porto appresso in fatto di cinema: infatti, ad "appena" dieci anni dall'uscita nelle sale, per la prima volta ho visto I cento passi, il film che ha segnato l'esordio cinematografico di un eccezionale Luigi Lo Cascio e ha fatto conoscere al grande pubblico la vicenda di Peppino Impastato, l'attivista politico e conduttore radiofonico siciliano il cui impegno contro la mafia gli costò la vita. All'epoca l'assassinio passò pressoché inosservato, perché offuscato dalla notizia del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro avvenuto a Roma quello stesso giorno, il 9 maggio 1978. In seguito ne è dovuto passare di tempo, prima che l'accaduto potesse essere ricostruito almeno in parte. E ci è voluto il film diretto da Marco Tullio Giordana per rendere giustizia, ad oltre vent'anni di distanza, a un uomo straordinariamente coraggioso (forse alcuni, i più pavidi, lo definirebbero incosciente...).
I cento passi, pari alla distanza che a Cinisi separava la casa degli Impastato da quella del boss mafioso Tano Badalamenti, è pure il titolo di una canzone dei Modena City Ramblers ispirata alla pellicola. Quale migliore occasione per riascoltarla?


La visione del film, bellissimo, mi è servita per non arrivare troppo impreparata all'evento Passi di legalità, organizzato da Libera Abruzzo e CNCA, al quale ho assistito ieri pomeriggio presso l'Help Center della Stazione Centrale di Pescara. Era previsto un incontro-dibattito con Giovanni Impastato, fratello di Peppino (che nel film aveva un ruolo niente affatto secondario ed era impersonato dall'attore Paolo Briguglia). L'evento si è aperto con la rappresentazione dello spettacolo teatrale Mafie, Sud, Resistenza, prodotto dalla Compagnia dei Merli Bianchi di Giulianova in collaborazione con il Teatro Proskenion e il Museo della 'Ndrangheta di Reggio Calabria. Al successivo dibattito hanno preso parte, oltre a Giovanni Impastato, il direttore del giornale online SITe.it Angelo Venti, autore di scomode inchieste dedicate tra l'altro al problema delle infiltrazioni mafiose nel post-terremoto abruzzese che gli hanno procurato intimidazioni a dir poco antipatiche, e l'assessore alla Solidarietà del Comune di Pescara Carla Panzino, il cui intervento non mi è dispiaciuto... finché lei non ha parlato del sindaco de L'Aquila Massimo Cialente in termini tanto critici quanto, a mio modo di vedere, ingiusti.
Il dibattito, al quale ho assistito fin quasi alla fine, è stato ovviamente incentrato sul tema della mafia, tornato nei giorni scorsi di scottante attualità; personalmente l'ho trovato molto interessante. Purtroppo non mi sento in grado di renderne un sunto efficace... comunque mi piacerebbe condividere con chi mi legge uno spunto di riflessione, forse banale o forse no, che ne ho ricavato: di fatto la mentalità mafiosa è ben più diffusa di quanto si possa pensare, sebbene magari si tenda a considerarla come un qualcosa di estraneo alla propria cultura... ed acquisirne consapevolezza è un presupposto essenziale per riuscire a sradicarla.

2 commenti:

  1. Sono Siciliana abbastanza "grande"  da ricordare quell'assassinio quando si verificò e nonostante le ombre che la stampa gettò sulla figura di Peppino nessuno dubitò che si trattava di un delitto di mafia nei confronti di un ragazzo inerme e ., sentivamo valoroso. Dopo molti anni ancora, un mio caro amico diceva: " Chi alza la testa dalla folla diventa bersaglio della mafia" e molto peggio che forse non è il caso di scrivere su un blog.
    Naturalmente andai a vedere il film quando uscì: Non sono un tipo particolarmente impressionabile anche se posso piangere come una fontana al cinema, ma quella volta, gli amici che erano con me  mi dovettero letteralmente sostenere all'uscita dal cinema. Ero letteralmente piegata in due dai crampi allo stomaco.
    Troppi echi dolorosi, troppe risonanze nel mio cuore.
    Bisogna esserci passati, e chi ha vissuto a Palermo lo sa bene.
    Ma ci sono dei distinguo tra mafia , ndrangheta e camorra ma la ferocia e l'ignoranza li accomunano senz'altro.
    Mi ha fatto piacere leggere il tuo post, spero di aver dato un piccolo contributo alla tua riflessione.
    vienimi a trovare sul mio blog.
    Auguri
    Mausipisa

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  2. ... ed io ho apprezzato davvero tanto il tuo commento. Ti verrò senz'altro a trovare sul tuo blog! :-) Un caro saluto

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