Ha fatto scalpore il post pubblicato stamattina dal presidente del consiglio Giorgia Meloni sui social.
La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra.
Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto.
Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio.
Non ho altro da dire su questo.
Ps. tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua.
Devo riconoscere che con questo testo Giorgia Meloni – o chi per lei ;-) – ha dato prova di un aplomb ammirevole, anche se non oso immaginare la scena della "draghetta" che affronta il suo ormai ex compagno – chissà se essendo di destra lo chiamava "camerata"...? ;-) – in privato.
La decisione di ufficializzare la fine della relazione è arrivata dopo che Striscia la Notizia – programma che definire trash significa fargli un complimento – ha trasmesso alcuni fuorionda nei quali il padre della figlia di Giorgia Meloni si copriva di ridicolo, mostrandosi incredibilmente vanitoso, toccandosi in continuazione il pacco e facendo il cascamorto con una collega. Se la questione non fosse diventata di dominio pubblico, chissà quando (e se) Giorgia Meloni avrebbe ufficializzato la separazione, che comunque di fatto era già avvenuta, dal momento che lei scrive «Le nostre strade si sono divise da tempo».
Oggi sui social – e non solo – quasi non si parla d'altro, memi e battute spuntano come funghi... ma io mi limito a qualche considerazione.
Sapevo che il padre della figlia di Giorgia Meloni era un giornalista televisivo, ma non ricordavo di averlo mai visto sul piccolo schermo prima che lei diventasse capo del governo, anzi non l'ho mai visto neanche dopo, in quanto non guardo le reti Mediaset e men che meno i loro programmi di informazione. Pure delle sue gaffe degli ultimi mesi sono venuta a conoscenza in modo indiretto. Mi sembra lecito sospettare che lui abbia fatto carriera grazie all'illustre "parentela", anche se è pressoché impossibile stabilire quanto lei l'abbia favorito e quanto invece siano stati i suoi superiori a considerarlo interessante proprio in quanto compagno della Meloni. Vedremo cosa succederà adesso... A quanto pare come minimo Giambruno finirà in panchina, almeno nell'immediato. Non mi pare certo una gran perdita per il mondo dell'informazione: a prescindere dalle sue vicende personali, lo trovo un individuo impresentabile.
Un mio contatto ha osservato che il fatto che la Meloni si sia messa con un soggetto del genere, ci sia stata insieme per anni e ci abbia addirittura fatto una figlia è la dimostrazione che le mancano le capacità di analisi e di giudizio necessarie per governare l'Italia. Su questo mi permetto di dissentire: anche se per quanto mi concerne ritengo di avere delle buone capacità di discernimento riguardo alle questioni nelle quali non sono troppo coinvolta emotivamente, mi è capitato di avere una storia di quasi due anni con una persona, e soltanto dopo che lui mi ha mollata da un giorno all'altro senza un motivo apparente, facendomi soffrire lì per lì come un cane, sono riuscita a vederlo e giudicarlo per quello [...] che era. Insomma, quando entrano in gioco i sentimenti è facile, anzi pressoché inevitabile, perdere almeno in parte la lucidità, proprio quella che è indispensabile per prendere decisioni importanti. E no, per quanto della Meloni abbia una bassissima stima, non mi permetto di reputarla una donna senza cuore nella vita personale. Insomma, le ragioni per cui la considero una pessima politica non credo abbiano niente a che fare con quelle per cui aveva scelto di legarsi ad Andrea Giambruno.
Molti hanno criticato la chiusa del suo post che sembra mettere in dubbio la locuzione latina gutta cavat lapidem – quando nel mondo ci sono canyon enormi a dimostrare che la goccia la pietra può scavarla eccome – ma io non la colpevolizzerei per questo: mi è sembrato semplicemente un modo per farsi forza e proclamare che nonostante tutto non si lascerà abbattere.
Facendo un bilancio della triade "Dio, patria e famiglia" che Giorgia Meloni sbandiera a ogni piè sospinto...
- La sua famiglia tradizionale – anche se non basata sul matrimonio, e in fin dei conti alla luce dei fatti la decisione di non firmare un contratto con quel buzzurro si è rivelata lungimirante – è andata in frantumi, ma se non altro le rimane la piccola Ginevra, e non mi pare poco.
- Lei sta con Dio, ma sul fatto che Dio ricambi l'attaccamento ho i miei seri dubbi.
- Quanto alla patria, quando finalmente il Paese deciderà di voltarle le spalle sarà sempre troppo tardi...
P.S.: La "colonna sonora" del post è offerta da Checco Zalone. C'era pure una canzone di Anna Tatangelo con lo stesso titolo, ma chissà perché il tono del comico pugliese mi pare più adeguato alla circostanza...
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