giovedì 26 ottobre 2023

Nessuno vuole più fare il "medico in prima linea"

L'altro giorno ho ascoltato l'episodio del podcast Ci vuole una scienza nel quale Emanuele Menietti e Beatrice Mautino parlavano tra l'altro del fatto che quest'anno nelle scuole di specializzazione, i corsi che permettono ai laureati in medicina e chirurgia di specializzarsi venendo al contempo giustamente retribuiti, siano stati assegnati molti meno posti rispetto a quelli disponibili, per mancanza di candidati. Se non hai tempo o voglia di metterti all'ascolto puoi cavartela leggendo questo articolo de Il Post, nel quale si sottolinea tra l'altro che «Ci sono stati pochi iscritti a microbiologia, patologia e biochimica clinica, anestesia, rianimazione, terapia del dolore e cure palliative, e genetica medica. Secondo il sindacato, però, il dato più preoccupante riguarda la specializzazione di emergenza-urgenza, che forma medici e mediche dei pronto soccorso, per cui sono state assegnate soltanto 266 borse di studio sulle 855 a disposizione».

Sull'argomento vale la pena di leggere anche il post del mio "facciamico" Emiliano, il quale conosce bene l'argomento, in quanto dopo una laurea in fisica si è dedicato alla professione di informatico, successivamente si è iscritto a medicina arrivando a laurearsi e se non sbaglio adesso lavora (anche) come medico, oltre ad avere una famiglia, svariati hobby e interessi: non capisco come riesca a star dietro a tutto, ma lo ammiro tantissimo con un pizzico di invidia.

Si continuano a sentire baggianate in televisione, l'ultima dieci minuti fa al TG5, sulla carenza dei medici causata dal numero chiuso a medicina.
No, il problema non è questo, di laureati in medicina ce ne sono in abbondanza, alla faccia del numero chiuso. Fateve una ragione.
Il problema è successivo. E' che nessuno vuole più specializzarsi in alcune branche (medicina d'urgenza, anestesia e rianimazione, chirurgia) dove i rischi di denuncia sono enormi, si rischia di essere malmenati e lo stipendio è identico ad altre specializzazioni ben più tranquille e con rischio di denunce praticamente nullo.
Quindi o rendete queste specializzazioni remunerativamente più allettanti per compensare i rischi connessi, o mettete una sorta di riduzione del rischio di denunce, o proteggete un po' più questi poveri medici sul territorio o saremo in grossi guai di qui a breve.
Per ulteriori analisi personali sul perchè non serve a nulla modificare il numero chiuso a medicina vi rimando a un mio articolo che, sebbene di 10 anni fa, è invece attualissimo
Eliminiamo il test di ammissione a medicina?

P.S.: La foto che apre il post mostra parte del cast delle prime stagioni di E.R. - Medici in prima linea, una delle mie serie TV preferite, che oltre ad aver lanciato George Clooney ha avuto il "merito" di farmi rimpiangere di non essermi iscritta a medicina...

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