Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda. E lui si dice: "Il mio fiore è là in qualche luogo".La frase corrispondente, a pagina 34 dell'edizione in lingua originale che non ho resistito alla tentazione di portarmi a casa quando l'ho adocchiata in libreria, è questa:
Si quelqu'un aime une fleur qui n'existe qu'à un exemplaire dans les millions et les millions d'étoiles, ça suffit pour qu'il soit heureux quand il les regarde. Il se dit: "Ma fleur est là quelque part...".Se mastichi un po' di francese, noterai che tra le due versioni c'è una differenza minima dal punto di vista formale, ma tale da alterare profondamente il significato. Insomma, se nella versione originale quel qualcuno che ama un fiore unico tra milioni di stelle è felice quando le guarda – sottinteso "le stelle" – nella traduzione italiana il soggetto deve guardare proprio l'amato fiore per essere felice... il che è assai meno poetico di quanto abbia inteso esprimere Antoine de Saint-Exupéry quando l'ha scritto. [Detto in altri termini, e facendo un esempio diverso: io non ho bisogno di vedere il mio amore per essere felice, mi basta la consapevolezza che lui c'è, da qualche parte nell'universo. <3 Comunque, siccome sono una tipa concreta, devo ammettere che è meglio, quando siamo vicini! ;-)]
Quando ho letto Il piccolo principe in italiano ovviamente non ho avuto modo di cogliere questa svista, e adesso che ne sono al corrente devo riconoscere che non è stata certo tale da impedirmi di apprezzare il romanzo nel suo complesso... ma dopo che pagina99 me l'ha fatto notare ho trovato una ragione in più per portare finalmente a termine la lettura della versione originale, dove avevo lasciato il segnalibro a circa un terzo da più di un mese.
A proposito, se dall'anno scorso sono uscite tante nuove edizioni de Il piccolo principe, è perché proprio nel 2015 sono decaduti i diritti esclusivi per la pubblicazione in Italia fino ad allora detenuti dalla casa editrice Bompiani, che in settant'anni non ha mai provveduto a correggere l'errore. Ecco un altro buon motivo per ripensare la normativa sul copyright... ;-)
Nessun commento:
Posta un commento