Negli ultimi giorni il cammino della legge sulle unioni civili ha deviato in una direzione che non mi piace affatto, anche se non me la sento di dare tutti i torti al premier Matteo Renzi quando afferma «Tra il “tutto mai” e “un pezzo oggi” è meglio subito la legge: il rischio è la paralisi, la palude». Visto che a quanto pare mancano i numeri per approvare la legge così com'era, trovo che sarebbe poco saggio mandare a monte per l'ennesima volta il riconoscimento delle unioni civili pur di non cedere su un diritto, la stepchild adoption, che riguarda una minoranza di una minoranza di famiglie, quelle cosiddette arcobaleno. Anche se, come osserva Galatea, «Ogni tanto bisognerebbe ricordare che se i diritti non si danno a tutti non sono diritti, sono privilegi». E ovviamente la sottoscritta si augura che in un futuro non troppo lontano l'Italia potrà lasciarsi alle spalle tutto questo oscurantismo e, se non portarsi proprio alla pari ché sarebbe utopistico pretendere tanto, ridurre la distanza dal resto del mondo civilizzato in materia di diritti civili.
Ma cosa rimane, una volta stralciata la stepchild adoption, annessi e connessi? Sempre secondo Galatea, poco o niente... :-(
Sulla triste corsa al compromesso che ha caratterizzato le trattative negli ultimi giorni, segnalo il video in cui la comica Lucia Ocone imita la senatrice PD Monica Cirinnà a Quelli che il calcio; lo troverei quasi spassoso, se non fosse così amaro...
Infine, riguardo allo spauracchio della gravidanza surrogata o gestazione per altri – non chiamiamola maternità surrogata, né tantomeno utero in affitto – che tanto ha nuociuto all'iter del DDL Cirinnà pur non essendovi minimamente contemplato, consiglio di prendersi un po' di tempo per leggere ciò che ha scritto al riguardo Michela Murgia; è un po' lunghetto, ma credo che ne valga la pena, in quanto offre svariati spunti di riflessione interessanti.
Nessun commento:
Posta un commento