mercoledì 11 giugno 2014

#iosegno

L'altra sera su LA7 ho rivisto per l'ennesima volta Quattro matrimoni e un funerale. Se anche tu conosci questa deliziosa commedia, ricorderai che il protagonista Charles (Hugh Grant) aveva un fratello sordomuto, David (David Bower, non udente anche nella vita reale), con il quale "parlava" per mezzo della lingua dei segni. E mi è venuto spontaneo pensare a quanto possa essere complicato per le persone non udenti integrarsi e comunicare con chi ci sente quando non possono contare sulla presenza di qualcuno che sia in grado di far loro da interprete...
A tal proposito, oggi Change.org mi ha aggiornata tramite e-mail in merito a una campagna alla quale avevo aderito un po' di tempo fa: Io segno la Lis. Ma lo Stato italiano non riconosce la mia lingua. #iosegno (short URL change.org/iosegno). La petizione è rivolta ai principali esponenti del nostro Parlamento, e chiede il riconoscimento ufficiale della Lingua dei Segni Italiana (LIS), che è «non è un linguaggio mimico-gestuale, è una vera lingua a tutti gli effetti» (via N.A.Di.R., da cui è tratta l'immagine che apre questo post). Una questione da non sottovalutare: secondo Altreconomia non è noto quanti siano esattamente gli italiani affetti da sordità, ma senza dubbio si tratta di un numero tutt'altro che trascurabile. Sul sito del Ministero della Salute ho trovato questo documento che parla addirittura di «oltre il 10% della popolazione» interessato da disturbi uditivi.
Nel mio piccolo mi va di far qualcosa per "spingere" la petizione verso il traguardo delle centocinquantamila firme... per questo ne parlo e condivido qui di seguito il testo.
Siamo un gruppo di ragazzi, tutti sotto i trenta anni. Due cose ci uniscono: siamo sordi e ci siamo incontrati grazie ad una radio. Radio Kaos ItaLis è nata da un’idea che potrebbe sembrare paradossale: creare un progetto radiofonico per promuovere l’integrazione tra sordi e udenti. E ci siamo riusciti, dimostrando a noi stessi che le barriere all’integrazione possono essere superate. Purtroppo però c’è un muro che non riusciamo ad abbattere: la nostra lingua, la Lingua dei Segni italiana (LIS), non è riconosciuta ufficialmente nel nostro Paese.
La LIS rende possibile la comunicazione tra sordi e l’integrazione tra sordi e udenti. Chiediamo quindi al Parlamento italiano di riconoscere ufficialmente la LIS come già avviene in 44 paesi del mondo (tra i quali Iran, U.S.A., Cina, Spagna e Francia).
La convenzione dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, riconosceva la LIS promuovendone l’acquisizione e l’uso. Riteniamo che il mancato riconoscimento ufficiale della LIS da parte dell’Italia sia un’inadempienza alla avvenuta ratifica italiana di questa Convenzione.
Il riconoscimento della LIS come una vera e propria lingua garantirebbe la libertà di un sordo di scegliere come comunicare ed integrarsi: un effettivo e illimitato accesso all’informazione, alla comunicazione, alla cultura, all’educazione, ai servizi, alla vita sociale, lavorativa e perfino ricreativa; un’equa rappresentazione politica e giuridica, l’accesso all’istruzione... la dignità.
Firma la petizione per chiedere a tutti i capigruppo della Camera dei Deputati e del Senato, al Presidente del Senato Pietro Grasso, al Presidente della Camera Laura Boldrini di impegnarsi affinchè la LIS venga finalmente riconosciuta come lingua ufficiale dal Parlamento italiano.
Chiediamo che venga riconosciuta la LIS in italia!
Ma dicevo che ci sono novità in merito a questa campagna... Di che si tratta? Beh, proprio quest'oggi Fabri Fibra e i ragazzi sordi di RadioKaosItaLIS hanno lanciato il video di In Italia doppiato nella lingua dei segni per chiedere al Presidente del Senato, Pietro Grasso, e alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, di accelerare la votazione delle varie proposte di legge presentate per ottenere il riconoscimento della LIS. Al posto del rapper marchigiano e di Gianna Nannini, protagonisti del video originale, compaiono Giacomo e Anna, due giovani interpreti Anios che traducono il testo del brano dall'italiano alla LIS.


Confesso che a me Fabri Fibra, come la stragrande maggioranza dei rapper italiani, non è mai piaciuto granché... ma con il suo sostegno a questa campagna ha guadagnato parecchi punti nella mia stima! :-)

Nessun commento:

Posta un commento