giovedì 26 giugno 2014

#DopoDiNoi

Il 9 aprile scorso a Roma un uomo di 76 anni, Sergio Ruggero, ha ucciso il figlio trentaseienne Alessandro, costretto sulla sedia a rotelle, e la moglie sessantaquattrenne Maria Teresa, anch'essa gravemente malata, dopodiché ha chiamato la polizia per farsi arrestare. È da questo tragico fatto di cronaca che ha preso spunto la deputata del PD Ileana Argentin per lanciare una petizione rivolta ai presidenti di Camera e Senato e ai capigruppo di tutti i partiti, con lo scopo di velocizzare il più possibile l'iter di una legge sul "dopo di noi", ovvero che tuteli i disabili non autosufficienti nel momento in cui i loro cari che li assistono dovessero venire a mancare. La Argentin, a sua volta affetta da una grave patologia neuromuscolare, conosceva personalmente Sergio Ruggero, che abitava a breve distanza da casa sua; ogni volta che lo incontrava lui le ripeteva «Che succederà, ad Alessandro, dopo la mia morte e quella di mia moglie?» e la sollecitava a fare qualcosa... ma lei non poteva immaginare che la solitudine e la disperazione avrebbero condotto quell'uomo anziano e prostrato a un gesto così estremo, a una soluzione che in realtà non è affatto una soluzione.
Per la famiglia Ruggero ormai è troppo tardi, ma l'approvazione di una legge che non lasci solo chi ha bisogno di aiuto, garantendo l'assistenza al disabile nella propria abitazione o il progressivo inserimento in comunità familiari e case famiglia, potrebbe sollevare un gran numero di persone da un peso angosciante. Ecco perché ho firmato senza indugio la petizione, ho condiviso la mia azione su Facebook e adesso ne parlo anche sul blog. Allora, cosa aspetti? Al momento mancano poco più di diecimila firme al traguardo prefissato di cinquantamila, ma più gente aderisce e meglio è!

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