[Viale di Trastevere è la strada di Roma dove ha sede il Palazzo del Ministero della pubblica istruzione]
Da ieri l'immagine del profilo della pagina Facebook del Ministero dell'Istruzione e del Merito è questa qui sotto.
(La precedente, se non altro più sobria e istituzionale, era questa)
Le critiche non si sono fatte attendere: tra l'altro il fumettista e illustratore Roberto "Rob" Grassilli ha messo in risalto la similitudine con un fascio littorio...
... e sono spuntate fuori rielaborazioni di ogni sorta, dal logo del Museo civico etrusco di Bugliano (che non esiste, così come non esiste il Comune di Bugliano)...
... alla creazione di Socialisti Gaudenti...
... e quella de Gli Occhi Del Conte.
Qualcuno ha rievocato pure i "fascisti mimimmi" di guzzantiana memoria, sollecitandomi a recuperare il film Fascisti su Marte che, mea culpa, ammetto di non aver mai visto.
Per quanto mi riguarda, il dettaglio che mi è saltato maggiormente all'occhio è il fatto che la M di Merito – concetto alquanto controverso – sia persino più grande della M di Ministero.
In una nota del Ministero si chiarisce che «non è stato effettuato alcun cambio del logo ufficiale del ministero, che rimane invariato», aggiungendo che quella tanto contestata è «una grafica creata per i canali social, il cui utilizzo sarà temporaneo, fino al prossimo 22 maggio, e limitato a due soli eventi che vedono la partecipazione del Mim», e si conclude: «Quanto alle fantasiose interpretazioni che rimanderebbero a iconografie di epoche passate si tratta di insinuazioni ingiuriose, impossibili da commentare».
Bah, io la chiuderei qui... Del resto parlandone si fa solo il loro gioco: basti ricordare che la società di comunicazione Armando Testa aveva acquistato una pagina pubblicitaria sul Corriere della Sera per ringraziare ironicamente e in tono passivo-aggressivo per l'eco suscitata dalla famigerata campagna "Open to Meraviglia".
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