«La nostra vita deve essere sempre ispirata dalla mortificazione, altrimenti perché staremmo nel Partito Democratico?»LOL!
sabato 29 novembre 2008
Penitenziàgite!
Avete visto l'imitazione dell'onorevole Paola Binetti proposta da Neri Marcorè nel corso del programma Parla con me (che va in onda troppo tardi per i miei gusti... quindi, per l'ennesima volta, evviva YouTube!)?
Due film di un certo livello ;-)
Nell'ultima settimana sono andata al cinema per ben due volte. Giovedì sera ho visto La classe (titolo originale Entre les murs), elogiato in maniera pressoché unanime dalla critica nonché vincitore della Palma d'Oro come miglior film al Festival di Cannes 2008; non accadeva da 21 anni che questo premio venisse assegnato a un film francese.
La pellicola è ambientata in una terza media "difficile" (ma neanche poi tanto, in fin dei conti...) di una scuola di Parigi dove il giovane insegnante di Lettere è impersonato da François Bégaudeau, autore del libro semi-autobiografico da cui è tratta la sceneggiatura; il lasso di tempo narrato corrisponde a un anno scolastico.
Si vede che io di cinema non ne capisco un granché, perché a me, a differenza dei critici, questo film non è piaciuto poi tanto... Non ha suscitato in me particolari emozioni, e dal mio punto di vista non rispettava una regola base: affinché la sceneggiatura possa avvincere lo spettatore, deve accadere qualcosa... mentre nel corso dei 128 minuti di questo film non succede praticamente nulla di rilevante; durante la visione ci si aspetterebbe da un momento all'altro un avvenimento eclatante, che so, l'alunno disadattato picchia il prof oppure organizza una sommossa in piena regola... e invece l'evento clou della vicenda non è affatto così sconvolgente, a mio modo di vedere.
Da segnalare la composizione multietnica della classe (si vede che in Francia le classi-ponte non usano... ); c'è ad esempio l'alunno di origine cinese che supplisce alle proprie difficoltà linguistiche impegnandosi il più possibile.
I critici hanno rimarcato l'autenticità di questo film, che ricorda un po' un reality show, ma meno artefatto. Se è per questo io credo che, se qualcuno piazzasse una webcam in una classe italiana scelta opportunamente, potrebbe venirne fuori qualcosa di altrettanto autentico, ma più interessante!
Per chi vedendo il film si fosse chiesto come si dice sgallettata in francese, la risposta è pétasse... che in effetti è un termine più offensivo rispetto alla traduzione italiana, e ciò spiega perché nel film le destinatarie dell'epiteto se la siano presa tanto.
Domenica scorsa, invece, avevo visto Si può fare di Giulio Manfredonia, che mi era piaciuto decisamente di più: diverte senza essere frivolo, anzi, commuove e fa riflettere.
La trama in sintesi: negli anni Ottanta il sindacalista Nello (interpretato da Claudio Bisio), considerato troppo avanti per quei tempi, viene allontanato dal sindacato e mandato a dirigere una cooperativa di malati mentali dimessi dagli ospedali psichiatrici con l'entrata in vigore della Legge 180 (al che non ho potuto fare a meno di chiedermi: com'è possibile che si sia deciso di chiudere i manicomi senza predisporre una soluzione alternativa che funzionasse adeguatamente? Mah... ). I membri della cooperativa vivono di lavori assistenziali, tipo incollare francobolli sulle buste, ma Nello, contravvenendo al parere dello psichiatra, uno della vecchia scuola incline a non lesinare psicofarmaci, si mette in testa che imparino un mestiere "vero": posare parquet. All'inizio i "matti" combinano inevitabilmente qualche pasticcio, ma poi imparano dai propri errori e diventano richiestissimi nel settore grazie alla loro creatività nel riciclare gli scarti del legno per comporre originali mosaici. Come c'era da aspettarsi, l'ingresso dei malati mentali nel mondo delle persone "normali" non è tutto rose e fiori, purtroppo... ma alla fine si può dire che Nello abbia avuto ragione a seguire l'istinto e a portare avanti la sua convinzione: «Quello che fa stare bene me farà stare meglio anche loro».
Ah, la faccenda delle cooperative per ex degenti manicomiali gestite tenendo presente il motto «Si può fare» non è fiction, ma realtà...
La pellicola è ambientata in una terza media "difficile" (ma neanche poi tanto, in fin dei conti...) di una scuola di Parigi dove il giovane insegnante di Lettere è impersonato da François Bégaudeau, autore del libro semi-autobiografico da cui è tratta la sceneggiatura; il lasso di tempo narrato corrisponde a un anno scolastico.
Si vede che io di cinema non ne capisco un granché, perché a me, a differenza dei critici, questo film non è piaciuto poi tanto... Non ha suscitato in me particolari emozioni, e dal mio punto di vista non rispettava una regola base: affinché la sceneggiatura possa avvincere lo spettatore, deve accadere qualcosa... mentre nel corso dei 128 minuti di questo film non succede praticamente nulla di rilevante; durante la visione ci si aspetterebbe da un momento all'altro un avvenimento eclatante, che so, l'alunno disadattato picchia il prof oppure organizza una sommossa in piena regola... e invece l'evento clou della vicenda non è affatto così sconvolgente, a mio modo di vedere.
Da segnalare la composizione multietnica della classe (si vede che in Francia le classi-ponte non usano... ); c'è ad esempio l'alunno di origine cinese che supplisce alle proprie difficoltà linguistiche impegnandosi il più possibile.
I critici hanno rimarcato l'autenticità di questo film, che ricorda un po' un reality show, ma meno artefatto. Se è per questo io credo che, se qualcuno piazzasse una webcam in una classe italiana scelta opportunamente, potrebbe venirne fuori qualcosa di altrettanto autentico, ma più interessante!
Per chi vedendo il film si fosse chiesto come si dice sgallettata in francese, la risposta è pétasse... che in effetti è un termine più offensivo rispetto alla traduzione italiana, e ciò spiega perché nel film le destinatarie dell'epiteto se la siano presa tanto.
Domenica scorsa, invece, avevo visto Si può fare di Giulio Manfredonia, che mi era piaciuto decisamente di più: diverte senza essere frivolo, anzi, commuove e fa riflettere.
La trama in sintesi: negli anni Ottanta il sindacalista Nello (interpretato da Claudio Bisio), considerato troppo avanti per quei tempi, viene allontanato dal sindacato e mandato a dirigere una cooperativa di malati mentali dimessi dagli ospedali psichiatrici con l'entrata in vigore della Legge 180 (al che non ho potuto fare a meno di chiedermi: com'è possibile che si sia deciso di chiudere i manicomi senza predisporre una soluzione alternativa che funzionasse adeguatamente? Mah... ). I membri della cooperativa vivono di lavori assistenziali, tipo incollare francobolli sulle buste, ma Nello, contravvenendo al parere dello psichiatra, uno della vecchia scuola incline a non lesinare psicofarmaci, si mette in testa che imparino un mestiere "vero": posare parquet. All'inizio i "matti" combinano inevitabilmente qualche pasticcio, ma poi imparano dai propri errori e diventano richiestissimi nel settore grazie alla loro creatività nel riciclare gli scarti del legno per comporre originali mosaici. Come c'era da aspettarsi, l'ingresso dei malati mentali nel mondo delle persone "normali" non è tutto rose e fiori, purtroppo... ma alla fine si può dire che Nello abbia avuto ragione a seguire l'istinto e a portare avanti la sua convinzione: «Quello che fa stare bene me farà stare meglio anche loro».
Ah, la faccenda delle cooperative per ex degenti manicomiali gestite tenendo presente il motto «Si può fare» non è fiction, ma realtà...
giovedì 27 novembre 2008
Se famo du' spaghi?
(visto l'argomento del post, era fin troppo scontato citare gli Elii, ma vabbe'...)
Giorni fa ho voluto portare i miei a pranzo fuori nel weekend per festeggiare la macchina nuova, una Opel Corsa che si meriterebbe che le dedicassi il ritornello di questa canzoncina: ebbene sì, finalmente ce l'ho fatta!... e prevedo di tornare prossimamente a scrivere nella categoria al volante.
Insomma... dove andare a mangiare? Mi sarebbe piaciuto tornare a Villa Chiara, dove ero già stata una volta trovandomi piuttosto bene... ma purtroppo il ristorante è chiuso l'intero mese di novembre. Non mi andava di ripiegare sui soliti Attilio (per il pesce) o Fattoria Fernando (per la carne): si mangia piuttosto bene, per carità, ma finisco per ordinare sempre le stesse portate... e invece preferivo provare qualcosa di nuovo. Ho quindi deciso di affidarmi a 2Spaghi.it, che avevo sentito nominare più volte ma non avevo mai visitato. Per chi non lo sapesse, questo sito permette agli utenti di scrivere le proprie recensioni, con tanto di giudizio, dei ristoranti frequentati. Ho valutato i giudizi attribuiti a vari ristoranti della zona e alla fine, dopo averne scartato più d'uno (ad esempio la Taverna 58, che è chiuso sabato a pranzo e domenica), ho optato per un ristorante di pesce del centro di Pescara che risultava avere un buon rapporto qualità/prezzo. Ho ordinato assaggi di antipasti, gnocchi agli scampi e, per finire, la panna cotta: mi è sembrato tutto di buona qualità, e il prezzo era ragionevole. Peccato per il "piccolo inconveniente" manifestatosi in tarda serata... ahimè, forse il pesce non era poi così fresco! Per questo preferisco non fare il nome del ristorante: non vorrei che il titolare mi querelasse per pubblicità negativa... anche se io sono una tipica blogger Count Zero, non si sa mai quello che può succedere!
Giorni fa ho voluto portare i miei a pranzo fuori nel weekend per festeggiare la macchina nuova, una Opel Corsa che si meriterebbe che le dedicassi il ritornello di questa canzoncina: ebbene sì, finalmente ce l'ho fatta!... e prevedo di tornare prossimamente a scrivere nella categoria al volante.
Insomma... dove andare a mangiare? Mi sarebbe piaciuto tornare a Villa Chiara, dove ero già stata una volta trovandomi piuttosto bene... ma purtroppo il ristorante è chiuso l'intero mese di novembre. Non mi andava di ripiegare sui soliti Attilio (per il pesce) o Fattoria Fernando (per la carne): si mangia piuttosto bene, per carità, ma finisco per ordinare sempre le stesse portate... e invece preferivo provare qualcosa di nuovo. Ho quindi deciso di affidarmi a 2Spaghi.it, che avevo sentito nominare più volte ma non avevo mai visitato. Per chi non lo sapesse, questo sito permette agli utenti di scrivere le proprie recensioni, con tanto di giudizio, dei ristoranti frequentati. Ho valutato i giudizi attribuiti a vari ristoranti della zona e alla fine, dopo averne scartato più d'uno (ad esempio la Taverna 58, che è chiuso sabato a pranzo e domenica), ho optato per un ristorante di pesce del centro di Pescara che risultava avere un buon rapporto qualità/prezzo. Ho ordinato assaggi di antipasti, gnocchi agli scampi e, per finire, la panna cotta: mi è sembrato tutto di buona qualità, e il prezzo era ragionevole. Peccato per il "piccolo inconveniente" manifestatosi in tarda serata... ahimè, forse il pesce non era poi così fresco! Per questo preferisco non fare il nome del ristorante: non vorrei che il titolare mi querelasse per pubblicità negativa... anche se io sono una tipica blogger Count Zero, non si sa mai quello che può succedere!
Antibiotici come caramelle
Se c'è una cosa che il mio medico curante prescrive senza farsi pregare, sono gli antibiotici... e ciò non depone esattamente a suo favore. Con l'arrivo della stagione fredda, pure i giornali si sono occupati del fatto che tali farmaci si assumono con troppa disinvoltura, neanche fossero caramelle. L'altro giorno, nel corso di un servizio del Tg2, una ragazza intervistata ha affermato, con la massima nonchalance: «Alle prime avvisaglie del raffreddore prendo subito un antibiotico, così sto tranquilla». Peccato che il comune raffreddore sia di origine virale, e gli antibiotici hanno effetto solamente su microorganismi come batteri e funghi, ma non sui virus...
Effettivamente parecchia gente non sembra essere consapevole del fenomeno dell'antibioticoresistenza. Parlando terra terra, se l'organismo diventa assuefatto agli antibiotici, c'è il rischio che poi non abbiano l'effetto sperato quando ce n'è davvero bisogno. Sapevàtelo!
Effettivamente parecchia gente non sembra essere consapevole del fenomeno dell'antibioticoresistenza. Parlando terra terra, se l'organismo diventa assuefatto agli antibiotici, c'è il rischio che poi non abbiano l'effetto sperato quando ce n'è davvero bisogno. Sapevàtelo!
mercoledì 26 novembre 2008
Ne son successe di cose, nel mondo politico...
(Ebbene sì, anche se magari di politica non ne capisco un granché, ogni tanto mi va ancora di parlarne: in fondo questo è un blog personale, mica il sito di MicroMega! )
Ci si poteva aspettare che il Partito Democratico reagisse alla sconfitta elettorale in due modi opposti: compattandosi, oppure entrando in crisi. Certi indizi emersi negli ultimi tempi suggeriscono che si stia incamminando lungo quest'ultima strada... A Vàltere, fa' qualcosa!
Passando in ambito locale, le elezioni regionali in Abruzzo, che avrebbero dovuto tenersi domenica e lunedì prossimi, sono state posticipate di due settimane in seguito alla riammissione della lista civica nazionale Per il Bene Comune (pare invece che Alleanza Federalista non godrà della stessa sorte... ma quanti sentiranno davvero la mancanza di un partito che si propone come «emanazione della Lega Nord nel Centro-Sud?»). Alle urne si dovrebbe andare dunque il 14 e 15 dicembre.
Se mai avessi avuto una mezza idea di votare per il candidato del Pdl Gianni Chiodi, una notizia come questa qua me l'avrebbe fatta passare. Voglio dire, se questi sono capaci di attuare iniziative del genere apertamente (sia pur ricorrendo a un frettoloso dietrofront dopo essersi resi conto di averla fatta grossa), non può non venire il dubbio su cosa possa accadere sottobanco! Lo spot incriminato lo presenta qui Carlo Costantini, candidato del centrosinistra. In presenza di una testimonianza così inequivocabile Chiodi non può neanche far ricorso a uno degli argomenti preferiti dal suo leader, affermando di essere stato frainteso! (A proposito di occupazione, leggetevi l'approfondimento sulle pari opportunità nel mondo del lavoro pubblicato su Sorelle d'Italia)
Ieri pomeriggio, presso la sala consiliare del Comune di Pescara, ho assistito a un incontro a cui hanno partecipato il sindaco nonché segretario regionale del Pd Luciano D'Alfonso, l'attuale presidente vicario della Regione Enrico Paolini, capolista del Pd in questa provincia, e Piero Fassino, esponente di spicco del partito. Quest'ultimo, non appena ho visto, l'avrei definito secco... ma dopo averlo sentito parlare, come per magia, si è tramutato ai miei occhi in longilineo! Questo per dire che ho apprezzato parecchio il suo discorso, per i contenuti e pure per la pacatezza e l'aplomb che Fassino ha mantenuto esponendo argomentazioni che avrebbero scatenato il fervore di chiunque. Paolini ha accennato più volte al rischio di un insuccesso per il centrosinistra alle prossime regionali, dovuto al fatto che, quando è scoppiato il cosiddetto scandalo di Sanitopoli, alla guida della Regione c'era Ottaviano Del Turco... ma ha tenuto a sottolineare che, secondo gli inquirenti, il malcostume emerso negli ultimi mesi aveva avuto origine sotto la precedente giunta di centrodestra, e che il Pd da parte sua si sta impegnando il più possibile a fare "pulizia". Un po' più ottimista mi è parso Fassino, secondo il quale il premier avrebbe deciso di venire qua in Abruzzo a sostegno di Chiodi perché la vittoria di quest'ultimo non appare più così scontata come sembrava inizialmente.
Ci si poteva aspettare che il Partito Democratico reagisse alla sconfitta elettorale in due modi opposti: compattandosi, oppure entrando in crisi. Certi indizi emersi negli ultimi tempi suggeriscono che si stia incamminando lungo quest'ultima strada... A Vàltere, fa' qualcosa!
- Il caso Villari. Provo a ricapitolare: rispettando la regola non scritta secondo cui la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai spetta all'opposizione, la maggioranza ha eletto il senatore del Pd Riccardo Villari. A quelli dell'opposizione la cosa non è andata giù, perché il nome del neopresidente non era stato proposto da loro... e quindi Villari è stato letteralmente bersagliato dagli inviti a dimettersi, non soltanto da parte dell'opposizione, ma pure della stessa maggioranza che l'aveva scelto: nel frattempo, infatti, è stato raggiunto un accordo sul nome di Sergio Zavoli, un uomo che dalla sua ha l'esperienza ma non certo la giovinezza. In questa faccenda mi perplime l'atteggiamento dell'opposizione, che tratta Villari quasi come se fosse un nemico (e avanti di questo passo va a finire che lo diventerà sul serio...), e che nella vicenda in questione, la cui reale rilevanza sfugge alla maggior parte dei cittadini, pretende le dimissioni mentre si era ben guardata dal fare lo stesso in seguito a una presa di posizione discutibile come questa... ma ancora di più mi perplime l'ostinazione dell'epatologo napoletano nel non volersi dimettere: non a caso è stato ribattezzato VinaVillari... Quando si dice l'attaccamento alla poltrona!
- Il caso Latorre. Nel corso di una recente puntata di Omnibus su La7, Nicola Latorre (Pd) ha passato a Italo Bocchino (Pdl), un "pizzino" per suggerirgli come controbattere a Massimo Donadi dell'Italia dei Valori. In altre parole, Latorre ha aiutato un avversario politico andando contro l'esponente di un partito alleato. A molti è sembrato che si materializzasse uno spettro da più parti prefigurato alla vigilia del voto, e battezzato Veltrusconi...
- Il caso Tinagli. Si è parlato parecchio della lettera scritta da Irene Tinagli a Walter Veltroni per motivare la sua decisione di dimettersi dalla Direzione nazionale del Pd.
Passando in ambito locale, le elezioni regionali in Abruzzo, che avrebbero dovuto tenersi domenica e lunedì prossimi, sono state posticipate di due settimane in seguito alla riammissione della lista civica nazionale Per il Bene Comune (pare invece che Alleanza Federalista non godrà della stessa sorte... ma quanti sentiranno davvero la mancanza di un partito che si propone come «emanazione della Lega Nord nel Centro-Sud?»). Alle urne si dovrebbe andare dunque il 14 e 15 dicembre.
Se mai avessi avuto una mezza idea di votare per il candidato del Pdl Gianni Chiodi, una notizia come questa qua me l'avrebbe fatta passare. Voglio dire, se questi sono capaci di attuare iniziative del genere apertamente (sia pur ricorrendo a un frettoloso dietrofront dopo essersi resi conto di averla fatta grossa), non può non venire il dubbio su cosa possa accadere sottobanco! Lo spot incriminato lo presenta qui Carlo Costantini, candidato del centrosinistra. In presenza di una testimonianza così inequivocabile Chiodi non può neanche far ricorso a uno degli argomenti preferiti dal suo leader, affermando di essere stato frainteso! (A proposito di occupazione, leggetevi l'approfondimento sulle pari opportunità nel mondo del lavoro pubblicato su Sorelle d'Italia)
Ieri pomeriggio, presso la sala consiliare del Comune di Pescara, ho assistito a un incontro a cui hanno partecipato il sindaco nonché segretario regionale del Pd Luciano D'Alfonso, l'attuale presidente vicario della Regione Enrico Paolini, capolista del Pd in questa provincia, e Piero Fassino, esponente di spicco del partito. Quest'ultimo, non appena ho visto, l'avrei definito secco... ma dopo averlo sentito parlare, come per magia, si è tramutato ai miei occhi in longilineo! Questo per dire che ho apprezzato parecchio il suo discorso, per i contenuti e pure per la pacatezza e l'aplomb che Fassino ha mantenuto esponendo argomentazioni che avrebbero scatenato il fervore di chiunque. Paolini ha accennato più volte al rischio di un insuccesso per il centrosinistra alle prossime regionali, dovuto al fatto che, quando è scoppiato il cosiddetto scandalo di Sanitopoli, alla guida della Regione c'era Ottaviano Del Turco... ma ha tenuto a sottolineare che, secondo gli inquirenti, il malcostume emerso negli ultimi mesi aveva avuto origine sotto la precedente giunta di centrodestra, e che il Pd da parte sua si sta impegnando il più possibile a fare "pulizia". Un po' più ottimista mi è parso Fassino, secondo il quale il premier avrebbe deciso di venire qua in Abruzzo a sostegno di Chiodi perché la vittoria di quest'ultimo non appare più così scontata come sembrava inizialmente.
venerdì 21 novembre 2008
Dalla pagina scritta al piccolo schermo
Lunedì sera Raiuno ha trasmesso La luna di carta, l'ultima delle quattro puntate inedite della serie televisiva dedicata al commissario Montalbano (stranamente, nella sequenza dei romanzi, La luna di carta precedeva La vampa d'agosto, Le ali della sfinge e La pista di sabbia, mentre le relative fiction erano già andate in onda nelle scorse settimane). Io la puntata me la sono guardata la sera successiva, dato che l'avevo registrata.
Beh, che dire? Un ottimo prodotto, come al solito; l'unica cosa che mi ha un po' "strammata" era la disinvoltura nell'accentazione di certi cognomi. Questa volta i personaggi dicevano indifferentemente Sclàfani oppure Sclafàni; in altre occasioni, invece, Cùffaro si era alternato con Cuffàro. Ok, mi rendo conto che il fatto che io badi a certi dettagli pressoché irrilevanti può sembrare bizzarro... ma non posso farci niente: mi è inevitabilmente venuto il dubbio su quale fosse la pronuncia corretta!
Per non farmi trovare "impreparata", questa volta avevo riletto anche il romanzo, e ne approfitto per riportarne alcuni brani.
A pagina 64 il mitico centralinista Catarella, il quale affianca ad un modo di parlare tutto suo una sorprendente dimestichezza con l'informatica, è alle prese con il computer della vittima.
Il perché del titolo del romanzo e della fiction è spiegato a pagina 259:
Beh, che dire? Un ottimo prodotto, come al solito; l'unica cosa che mi ha un po' "strammata" era la disinvoltura nell'accentazione di certi cognomi. Questa volta i personaggi dicevano indifferentemente Sclàfani oppure Sclafàni; in altre occasioni, invece, Cùffaro si era alternato con Cuffàro. Ok, mi rendo conto che il fatto che io badi a certi dettagli pressoché irrilevanti può sembrare bizzarro... ma non posso farci niente: mi è inevitabilmente venuto il dubbio su quale fosse la pronuncia corretta!
Per non farmi trovare "impreparata", questa volta avevo riletto anche il romanzo, e ne approfitto per riportarne alcuni brani.
A pagina 64 il mitico centralinista Catarella, il quale affianca ad un modo di parlare tutto suo una sorprendente dimestichezza con l'informatica, è alle prese con il computer della vittima.
Catarella aviva addrumato il portatile e macari lui armiggiava.Questo non è che uno dei brani dai quali desumo che Andrea Camilleri, invece, di informatica ne capisce poco o niente. Come si fa a dare così per scontato che una persona adotti criteri tanto banali e prevedibili per scegliere una password? (Tanto per la cronaca, io mi regolo in ben altra maniera)
«Dottori, difficillimissimo è».
«Pirchì?».
«Pirchì c'è la guardia ai passi».
Montalbano strammò. Quale guardia? Quali passi?
«Catarè, che minchia dici?».
«Dottori, ora ci lo spiego. Quanno uno non voli che uno gli talia le cose intime che ci ha dintra, ci mette una guardia ai passi».
Montalbano accapì.
«Una password?».
«E io che dissi? La stissa cosa dissi. E si uno non ci dice la palora d'ordine, la guardia non ti fa passari».
«Allora siamo fottuti?».
«Non è ditto, dottori. Gli bisognerebbe un foglio indovi che c'è scritto nomi e cognomi del propietario, data di nascita, nomi della mogliere o della zita e del frati e della soro e della matri e del patre, del figlio mascolo se ne ha, della figlia fìmmina se ne ha...».
Il perché del titolo del romanzo e della fiction è spiegato a pagina 259:
Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aviva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciliddro a dù fìmmine, una morta e l'altra viva, che gli avivano contato che la luna era fatta di carta.Infine, ecco la nota conclusiva dell'autore:
È la solita avvertenza che oramà mi sono stuffato di fari: questa storia me la sono inventata. Epperciò macari i personaggi (coi loro nomi e cognomi) e le situazioni nelle quali si vengono a trovare appartengono alla fantasia. Qualichi omonimia quindi è del tutto casuale.Non so perché, ma leggendo a pagina 41 mi è venuto il sospetto che la storia non fosse poi così slegata dalla realtà, invece...
Durante il tirribilio dell'uragano di Mani pulite [il senatore Nicotra] si era trasformato in sottomarino, navicando sott'acqua a quota periscopio. Era assumato solo quanno aviva visto che c'era la possibilità di gettare l'ancora in un porto sicuro: quello appena appena costruito da un ex palazzinaro milanisi, doppo addivintato proprietario delle tre maggiori televisioni private italiane e doppo ancora deputato, capo di un partito personale e primo ministro.Dopo aver finito di vedere la fiction, ho terminato di leggere L'età del dubbio, l'ultimo romanzo della serie in ordine di tempo. Questa volta Salvo non tradisce Livia con il corpo, ma con la mente sì, altroché... Come va a finire? Vi dico solo che, quando sono arrivata all'ultima riga, ero senza fiato... dallo stupore? Beh, diciamo di sì... e prendiamo per buono che quello fosse l'unico finale concepibile dal punto di vista dell'economia della storia!
La sindrome di YouTube (o di Vimeo, o...)
Accidenti, è da domenica che non pubblico nulla...! Una delle ragioni di questa "pausa" è il fatto che trascorro buona parte del mio tempo online a leggere gli articoli che mi arrivano sul feed reader, ma soprattutto a guardare i video linkati o "embeddati" nei post, e in genere presentati in modo tale da stuzzicare inesorabilmente la mia curiosità. Mentre a un post tutto testuale mi basta dare una rapida occhiata per capire se merita o meno di essere letto per intero, i filmati sono solita guardarli fino in fondo... spesso rendendomi conto, ma solamente alla fine, che non valeva la pena di perderci tempo. Se non escogito un criterio per selezionare i contributi più meritevoli, sarò costretta ad eliminare la sottoscrizione a qualche feed...
domenica 16 novembre 2008
Grazie a tutti!
Questa mattina, presso l'Auditorium "L. Petruzzi" in via delle Caserme, ho assistito, nell'ambito dell'evento denominato "Bacco, Trabocco & Venere", alla premiazione della prima edizione dell'AbruzzoBlogAward. Incredibile ma vero, non sono ritornata a casa a mani vuote: essendomi classificata seconda nella sezione "Giornale d'Abruzzo Special Award", ho riportato a casa un bel premiozzo in vetro di Murano! Trattandosi di un oggetto piuttosto frangibile, dovrò trovargli una collocazione che lo tenga al sicuro dalla mia cronica maldestraggine...
La classifica per la sezione "People Jury Award" era nota fin dalla chiusura delle votazioni online; colgo l'occasione per ringraziare di cuore coloro a cui devo i miei 78 voti... Per una che a suo tempo aveva scritto «Per me prendere anche solo un voto sarà un successo», un autentico trionfo! Invece si sapeva che l'esito finale per il "Giornale d'Abruzzo Special Award" e per l'"Università di Teramo Special Award" (riservato alla giuria composta da studenti dell'Università di Teramo) sarebbe stato annunciato solamente nel corso dell'odierna cerimonia di premiazione. Gli organizzatori, da parte loro, ne erano al corrente già da giorni, tanto è vero che avevano fatto incidere sui premi i nomi dei vincitori; non per polemizzare ma, considerato che sono tanto prolissa nello scrivere quanto timorosa nel parlare, avrei preferito saperlo prima anch'io, così almeno mi sarei preparata un discorsetto... e invece sono riuscita a spiccicare soltanto poche parole. Tra l'altro ho detto che non mi aspettavo di essere premiata, ma non è del tutto vero; quando ho notato che le screenshot dei blog che sono state proiettate all'inizio della premiazione (tra le quali c'era anche la mia) erano di meno rispetto ai blog in concorso, mi è balenato nella mente un pensiero: «Vuoi vedere che...». E infatti...
Ho ricevuto più di un complimento per il mio blog, e ci tengo che si sappia che li ho graditi moltissimo, anche se temo di non averlo dato sufficientemente a vedere... ma sapete, sono quel genere di persona che davanti ai complimenti va un po' in crisi! A quanto pare, il mio blog colpisce soprattutto per due aspetti:
Rileggendo in questi giorni alcuni post pubblicati tempo fa, mi sono resa conto che il mio modo di bloggare è cambiato: prima, se mi andava di dire la mia su qualcosa, lo facevo senza pormi tanti problemi, mentre adesso mi risulta inevitabile chiedermi che cosa penserà chi mi legge. E no, non posso permettere che il timore del giudizio altrui, che mi ha sempre condizionata fin troppo nella vita, rovini anche quello che è diventato il mio hobby prediletto: il blogging, appunto!
Qualcuno ritiene che, se un blogger non conosce in maniera approfondita un determinato argomento, dovrebbe astenersi dal parlarne. Io credo che ciò sia giusto solamente per i blog che si propongono come mezzi di informazione autorevoli: il mio invece è nato come diario personale online, come spazio per esprimere il mio pensiero su tutto ciò che in qualche modo mi colpisce oppure mi sta a cuore, senza alcuna velleità giornalistica... e vorrei tanto che rimanesse tale, e soprattutto spero di non montarmi mai la testa o prendermi troppo sul serio! Per il momento non c'è pericolo, anzi: parlando con gli altri blogger presenti, che conoscevo già quasi tutti di persona, mi sono resa conto di essere ancora piuttosto inesperta circa le dinamiche della blogosfera. Oltretutto, mi sa che fra i blog premiati il mio è l'unico che risiede su Splinder e non su Wordpress...
Qualche considerazione conclusiva sull'AbruzzoBlogAward©2008? Pur essendo migliorabile sotto vari aspetti (in particolare, gli organizzatori hanno assicurato che terranno conto delle critiche avanzate al sistema di votazione online), si è trattato di un'iniziativa meritoria dal punto di vista della promozione dei blog locali... e, dal mio personale punto di vista, anche un'ottima occasione per incontrare di persona colleghi blogger che leggo abitualmente! Alla prossima, rega'!
La classifica per la sezione "People Jury Award" era nota fin dalla chiusura delle votazioni online; colgo l'occasione per ringraziare di cuore coloro a cui devo i miei 78 voti... Per una che a suo tempo aveva scritto «Per me prendere anche solo un voto sarà un successo», un autentico trionfo! Invece si sapeva che l'esito finale per il "Giornale d'Abruzzo Special Award" e per l'"Università di Teramo Special Award" (riservato alla giuria composta da studenti dell'Università di Teramo) sarebbe stato annunciato solamente nel corso dell'odierna cerimonia di premiazione. Gli organizzatori, da parte loro, ne erano al corrente già da giorni, tanto è vero che avevano fatto incidere sui premi i nomi dei vincitori; non per polemizzare ma, considerato che sono tanto prolissa nello scrivere quanto timorosa nel parlare, avrei preferito saperlo prima anch'io, così almeno mi sarei preparata un discorsetto... e invece sono riuscita a spiccicare soltanto poche parole. Tra l'altro ho detto che non mi aspettavo di essere premiata, ma non è del tutto vero; quando ho notato che le screenshot dei blog che sono state proiettate all'inizio della premiazione (tra le quali c'era anche la mia) erano di meno rispetto ai blog in concorso, mi è balenato nella mente un pensiero: «Vuoi vedere che...». E infatti...
Ho ricevuto più di un complimento per il mio blog, e ci tengo che si sappia che li ho graditi moltissimo, anche se temo di non averlo dato sufficientemente a vedere... ma sapete, sono quel genere di persona che davanti ai complimenti va un po' in crisi! A quanto pare, il mio blog colpisce soprattutto per due aspetti:
la frequenza di aggiornamento. Non c'è che dire, mi fa molto piacere che la cura che dedico a questo blog sia stata apprezzata.
il nome. Ebbene sì, la mia curiosità ha incuriosito la giuria composta da redattori del Giornale d'Abruzzo! E io che ero convinta che fosse il caso di ribattezzare "La curiosona"...
Rileggendo in questi giorni alcuni post pubblicati tempo fa, mi sono resa conto che il mio modo di bloggare è cambiato: prima, se mi andava di dire la mia su qualcosa, lo facevo senza pormi tanti problemi, mentre adesso mi risulta inevitabile chiedermi che cosa penserà chi mi legge. E no, non posso permettere che il timore del giudizio altrui, che mi ha sempre condizionata fin troppo nella vita, rovini anche quello che è diventato il mio hobby prediletto: il blogging, appunto!
Qualcuno ritiene che, se un blogger non conosce in maniera approfondita un determinato argomento, dovrebbe astenersi dal parlarne. Io credo che ciò sia giusto solamente per i blog che si propongono come mezzi di informazione autorevoli: il mio invece è nato come diario personale online, come spazio per esprimere il mio pensiero su tutto ciò che in qualche modo mi colpisce oppure mi sta a cuore, senza alcuna velleità giornalistica... e vorrei tanto che rimanesse tale, e soprattutto spero di non montarmi mai la testa o prendermi troppo sul serio! Per il momento non c'è pericolo, anzi: parlando con gli altri blogger presenti, che conoscevo già quasi tutti di persona, mi sono resa conto di essere ancora piuttosto inesperta circa le dinamiche della blogosfera. Oltretutto, mi sa che fra i blog premiati il mio è l'unico che risiede su Splinder e non su Wordpress...
Qualche considerazione conclusiva sull'AbruzzoBlogAward©2008? Pur essendo migliorabile sotto vari aspetti (in particolare, gli organizzatori hanno assicurato che terranno conto delle critiche avanzate al sistema di votazione online), si è trattato di un'iniziativa meritoria dal punto di vista della promozione dei blog locali... e, dal mio personale punto di vista, anche un'ottima occasione per incontrare di persona colleghi blogger che leggo abitualmente! Alla prossima, rega'!
giovedì 13 novembre 2008
Non perdiamola di vista!
Questa sera su Raitre andrà in onda la seconda puntata di Non perdiamoci di vista, one woman show con protagonista la grande Paola Cortellesi. La puntata di esordio mi è sembrata un positivo salto di qualità rispetto al precedente di Nessundorma, trasmesso nel 2004. Certo, magari una durata di due ore è un tantino eccessiva e non tutti gli sketch erano proprio all'altezza della situazione, ma a mio avviso almeno tre momenti della serata di giovedì scorso valevano, per così dire, il prezzo del biglietto... o meglio del canone Rai!
Purtroppo gli ascolti sono stati tutt'altro che esaltanti, ma spero tanto che, non andando in onda su una rete ammiraglia, NPDV possa arrivare tranquillamente all'ultima delle cinque puntate previste.
Infine mi sembra il caso di sottolineare il talento canoro di Paola, lodato a suo tempo persino da Mina. A me sono rimaste impresse le sue esibizioni a Sanremo 2004: No perditempo no, Lascivia e la spassosa Non mi chiedermi!
- La scenetta fra DesdemEna e Otello, impersonato da Valerio Mastandrea. Fra Paola e il suo ex fidanzato l'affiatamento è rimasto intatto, per la gioia degli spettatori!
- L'imitazione di Mariastella "GelMinipimer". A quanto pare, Paola non è la sola ad esprimere dubbi sul fatto che il ministro sia un essere umano...
- Il monologo dedicato ai diseredati di tutto il mondo non fa esattamente ridere, tutt'al più potrà strappare un sorriso amaro... ma di sicuro fa riflettere.
Purtroppo gli ascolti sono stati tutt'altro che esaltanti, ma spero tanto che, non andando in onda su una rete ammiraglia, NPDV possa arrivare tranquillamente all'ultima delle cinque puntate previste.
Infine mi sembra il caso di sottolineare il talento canoro di Paola, lodato a suo tempo persino da Mina. A me sono rimaste impresse le sue esibizioni a Sanremo 2004: No perditempo no, Lascivia e la spassosa Non mi chiedermi!
È venuto su bene, nevvero?
Grazie a "Brucia quella foto!", la nuova iniziativa lanciata da Selvaggia Lucarelli, ho scoperto l'aspetto che aveva parecchi anni fa quello che attualmente rappresenta più o meno il mio ideale di uomo, in quanto a fascino.
Non l'avete riconosciuto? Eppure direi che lo sguardo è rimasto lo stesso, suvvia...
Ebbene sì, è proprio lui, George: George Clooney!
(La sua foto "prima della cura" l'ho trovata su Grumpasaurus.com, quella "dopo la cura" su mediabistro.com)
Non l'avete riconosciuto? Eppure direi che lo sguardo è rimasto lo stesso, suvvia...
Ebbene sì, è proprio lui, George: George Clooney!
(La sua foto "prima della cura" l'ho trovata su Grumpasaurus.com, quella "dopo la cura" su mediabistro.com)
mercoledì 12 novembre 2008
Ma che format originale!
Ieri sera ho chiesto a mia madre: «Non lo guardi Raccontami?».
Lei: «No, registramelo che stasera voglio guardare il programma della Cuccarini: ci sono ospiti gli ABBA, che mi piacciono tanto!».
Allora le ho spiegato che lo show È nata una... stella gemella (ma non era la Rai ad ispirarsi alle canzoni di successo per i titoli?) consisteva semplicemente in una gara fra imitatori di cantanti famosi; non so perché, ma un'idea del genere non mi giunge nuova... sbaglio? Comunque ci siamo sintonizzate su Canale 5 per vedere com'era. Io, che ho già confidato di ammirare Lorella Cuccarini da sempre, ho dovuto lasciar perdere ben presto, attanagliata com'ero dalla tristezza!!! Allora ditelo che volete obbligare la Cuccarini al prepensionamento affibbiandole format sempre più scadenti (il flop di La sai l'ultima risale a pochi mesi fa). Comunque gli ascolti dello show non sono stati proprio disastrosi... chissà.
È un vero peccato che Mediaset non valorizzi una donna di spettacolo così completa, mentre i pezzi forti del palinsesto se li spartiscono la De Filippi, la D'Urso e la Perego. Non che la Rai abbia trattato meglio l'ex "più amata dagli italiani": fino a poco tempo fa la teneva sotto contratto non facendole fare un bel niente...
Lei: «No, registramelo che stasera voglio guardare il programma della Cuccarini: ci sono ospiti gli ABBA, che mi piacciono tanto!».
Allora le ho spiegato che lo show È nata una... stella gemella (ma non era la Rai ad ispirarsi alle canzoni di successo per i titoli?) consisteva semplicemente in una gara fra imitatori di cantanti famosi; non so perché, ma un'idea del genere non mi giunge nuova... sbaglio? Comunque ci siamo sintonizzate su Canale 5 per vedere com'era. Io, che ho già confidato di ammirare Lorella Cuccarini da sempre, ho dovuto lasciar perdere ben presto, attanagliata com'ero dalla tristezza!!! Allora ditelo che volete obbligare la Cuccarini al prepensionamento affibbiandole format sempre più scadenti (il flop di La sai l'ultima risale a pochi mesi fa). Comunque gli ascolti dello show non sono stati proprio disastrosi... chissà.
È un vero peccato che Mediaset non valorizzi una donna di spettacolo così completa, mentre i pezzi forti del palinsesto se li spartiscono la De Filippi, la D'Urso e la Perego. Non che la Rai abbia trattato meglio l'ex "più amata dagli italiani": fino a poco tempo fa la teneva sotto contratto non facendole fare un bel niente...
venerdì 7 novembre 2008
Haffattolabbattuta!
(Premessa, per evitare che qualcuno possa dire «Eh, ma voialtri simpatizzanti di sinistra vi copiate l'un l'altro»: questo post lo scrivo prima di aprire Google Reader come sono solita fare ogni giorno, e le pagine che linko le avevo bookmarkate ieri sera dopo aver googlato berlusconi obama beautiful young tanned per vedere se l'eco delle parole del premier era già arrivata oltreoceano)
[Nota sulla premessa: linko, bookmarkate, googlato... ma come diamine parlo?! ]
Ha fatto scalpore l'esternazione di Silvio Berlusconi in visita a Mosca: il premier italiano (no, proprio non ce la faccio a chiamarlo "il nostro premier") ha definito Barack Obama «bello, giovane e abbronzato». Le critiche da parte dell'opposizione non si sono certo fatte attendere... e, anziché limitarsi a riconoscere di aver fatto una battuta del ca...volo (non sia mai che ammetta una cosa del genere! ), il premier-showman ha assicurato che la sua voleva essere una «carineria assoluta» (come se quei tre aggettivi fossero i più bei complimenti che poteva fare al neoeletto presidente USA... ma si sa, per lui l'aspetto fisico è fondamentale! ); poi ha peggiorato la situazione come solo lui sa fare, prendendosela con gli «imbecilli» che non apprezzano il suo sense of humour. Che qualcuno dei suoi lo fermi, per carità!
Ma sapete che vi dico? Io sono fiera di non essere "saggia" come certa gente! Peccato che Obama sia troppo signore per ricambiare la "cortesia" sfoderando qualche gag sulle persone basse e pelate: ci sarebbe stato da ridere...
Vi segnalo la presa di distanza di un blogger italiano che scrive in inglese, e alcuni articoli pubblicati ieri su siti di informazione internazionali: Times, Guardian, Bloomberg e WTOPnews.com. L'immagine del premier agli occhi del mondo è riassunta mirabilmente da questa frase della Reuters: «Berlusconi, who himself sports a year-round tan, is famed in diplomatic circles for making sometimes inappropriate quips».
[Nota sulla premessa: linko, bookmarkate, googlato... ma come diamine parlo?! ]
Ha fatto scalpore l'esternazione di Silvio Berlusconi in visita a Mosca: il premier italiano (no, proprio non ce la faccio a chiamarlo "il nostro premier") ha definito Barack Obama «bello, giovane e abbronzato». Le critiche da parte dell'opposizione non si sono certo fatte attendere... e, anziché limitarsi a riconoscere di aver fatto una battuta del ca...volo (non sia mai che ammetta una cosa del genere! ), il premier-showman ha assicurato che la sua voleva essere una «carineria assoluta» (come se quei tre aggettivi fossero i più bei complimenti che poteva fare al neoeletto presidente USA... ma si sa, per lui l'aspetto fisico è fondamentale! ); poi ha peggiorato la situazione come solo lui sa fare, prendendosela con gli «imbecilli» che non apprezzano il suo sense of humour. Che qualcuno dei suoi lo fermi, per carità!
Ma sapete che vi dico? Io sono fiera di non essere "saggia" come certa gente! Peccato che Obama sia troppo signore per ricambiare la "cortesia" sfoderando qualche gag sulle persone basse e pelate: ci sarebbe stato da ridere...
Vi segnalo la presa di distanza di un blogger italiano che scrive in inglese, e alcuni articoli pubblicati ieri su siti di informazione internazionali: Times, Guardian, Bloomberg e WTOPnews.com. L'immagine del premier agli occhi del mondo è riassunta mirabilmente da questa frase della Reuters: «Berlusconi, who himself sports a year-round tan, is famed in diplomatic circles for making sometimes inappropriate quips».
giovedì 6 novembre 2008
Wind of change
(qui il video della famosa canzone omonima degli Scorpions, che con il post non c'entra poi un granché... ma, siccome il titolo capitava a fagiuolo, ne ho approfittato per riproporvela! )
Quando oggi ho riaperto Google Reader, ho trovato oltre un centinaio di nuovi post. La maggior parte erano di Luca Sofri, il quale ha seguito passo passo lo storico trionfo elettorale di Barack Obama, primo afroamericano a conquistare la presidenza del Paese più potente al mondo. Dopo aver concesso addirittura due mandati consecutivi a Giòrg Dàbliu, finalmente il popolo statunitense ha scelto il cambiamento... e l'effetto Bradley non si è manifestato. A questo punto Beppe Severgnini può anche "rilassarsi"!
Moltissimi blogger si sono espressi sull'esito delle elezioni americane: per citare solo alcuni post tra i meno banali, Spinoza ha commentato l'election day con la consueta arguzia, Daria Bignardi per l'entusiasmo si è lasciata scappare una parolaccia, Selvaggia Lucarelli ha osservato che il neoeletto è «clamorosamente gnocco» (elegante e distinto come pochi, è vero... ma all'epoca mi affascinava di più quel gran marpione di Bill Clinton!). Ciò che accomuna praticamente tutti i commenti che ho letto, comunque, è la soddisfazione per l'esito del voto americano; in Italia uno stato d'animo paragonabile a questo non l'ho mica percepito all'indomani delle ultime elezioni politiche, e neppure di tutte quelle precedenti. Sono molto contenta anch'io, a differenza di qualcuno, sia ben chiaro... ma ho la sensazione che molta gente da Obama si aspetti una sorta di miracolo che rimetta in sesto la situazione mondiale, mentre ovviamente lui non potrà fare più di quello che la sua natura umana (e non "supereroica") gli permette. Comunque spero, anzi sono convinta, che nei prossimi quattro anni molte cose cambieranno in meglio!
Tre particolarità delle elezioni d'oltreoceano mi hanno lasciata un pochino perplessa.
Quando oggi ho riaperto Google Reader, ho trovato oltre un centinaio di nuovi post. La maggior parte erano di Luca Sofri, il quale ha seguito passo passo lo storico trionfo elettorale di Barack Obama, primo afroamericano a conquistare la presidenza del Paese più potente al mondo. Dopo aver concesso addirittura due mandati consecutivi a Giòrg Dàbliu, finalmente il popolo statunitense ha scelto il cambiamento... e l'effetto Bradley non si è manifestato. A questo punto Beppe Severgnini può anche "rilassarsi"!
Moltissimi blogger si sono espressi sull'esito delle elezioni americane: per citare solo alcuni post tra i meno banali, Spinoza ha commentato l'election day con la consueta arguzia, Daria Bignardi per l'entusiasmo si è lasciata scappare una parolaccia, Selvaggia Lucarelli ha osservato che il neoeletto è «clamorosamente gnocco» (elegante e distinto come pochi, è vero... ma all'epoca mi affascinava di più quel gran marpione di Bill Clinton!). Ciò che accomuna praticamente tutti i commenti che ho letto, comunque, è la soddisfazione per l'esito del voto americano; in Italia uno stato d'animo paragonabile a questo non l'ho mica percepito all'indomani delle ultime elezioni politiche, e neppure di tutte quelle precedenti. Sono molto contenta anch'io, a differenza di qualcuno, sia ben chiaro... ma ho la sensazione che molta gente da Obama si aspetti una sorta di miracolo che rimetta in sesto la situazione mondiale, mentre ovviamente lui non potrà fare più di quello che la sua natura umana (e non "supereroica") gli permette. Comunque spero, anzi sono convinta, che nei prossimi quattro anni molte cose cambieranno in meglio!
Tre particolarità delle elezioni d'oltreoceano mi hanno lasciata un pochino perplessa.
- Non mi convince il sistema elettorale basato sui grandi elettori: «il Presidente che poi verrà eletto (cioè colui che raccoglie il consenso di almeno 270 grandi elettori) potrebbe non essere quello a favore del quale si sono espressi la maggioranza degli elettori. Questa ipotesi si è storicamente realizzata in alcune occasioni, l'ultima delle quali nel 2000 quando il candidato democratico Al Gore ottenne circa mezzo milione di voti in più rispetto al candidato repubblicano George W. Bush, ma tali consensi erano distribuiti in modo più uniforme sul territorio della Federazione così che il numero di grandi elettori democratici fu inferiore a quello dei repubblicani». Va comunque detto che un sistema basato sul suffragio universale diretto non avrebbe garantito a Obama una vittoria altrettanto netta: il suo vantaggio sul rivale McCain, schiacciante in termini di delegati (349 a 163), risulta essere assai meno marcato dal punto di vista del voto popolare (52% contro 46%).
- Mentre in Italia non si possono divulgare i risultati di sondaggi politici nei giorni che precedono il voto e per rendere noti gli exit poll bisogna aspettare la chiusura delle urne, negli USA l'intera giornata di ieri è stata scandita dai sondaggi e persino da un po' di risultati diffusi in tempo reale.
- Com'è possibile tenere adeguatamente sotto controllo l'esito del voto, dal momento che se ho ben capito non esiste una modalità unitaria definita con un certo rigore come da noi? Ma, probabilmente, porsi questa domanda avrebbe senso solamente se dalle urne fosse uscito un esito completamente inaspettato... e non è proprio questo il caso.
lunedì 3 novembre 2008
Vigàta forever
Record di ascolti per La vampa d'agosto, prima delle quattro puntate in prima visione su Raiuno tratte da altrettanti romanzi di Andrea Camilleri con protagonista Salvo Montalbano. Oltre nove milioni di telespettatori hanno assistito all'adulterio commesso dal commissario ai danni della fidanzata storica Livia con una ragazza molto più giovane, dalla quale si è lasciato "rivoltare come un pedalino". Davvero una fiction di qualità, con un Luca Zingaretti come sempre bravissimo e pure molto affascinante. E stasera è la volta di Le ali della sfinge. Per gli appassionati del Montalbano televisivo il sito Montalbano.tv è imperdibile.
In attesa di comprare e divorare L'età del dubbio, l'ultimo romanzo uscito da poco, ho placato la mia "crisi di astinenza" da Montalbano leggendo il racconto a puntate La finestra sul cortile, scritto da Camilleri per il sito AgrigentoNotizie.it. Ho notato un paio di sviste e qualche refuso di troppo... ma è pur sempre un testo piuttosto godibile!
In attesa di comprare e divorare L'età del dubbio, l'ultimo romanzo uscito da poco, ho placato la mia "crisi di astinenza" da Montalbano leggendo il racconto a puntate La finestra sul cortile, scritto da Camilleri per il sito AgrigentoNotizie.it. Ho notato un paio di sviste e qualche refuso di troppo... ma è pur sempre un testo piuttosto godibile!
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