Ho deciso di scrivere questo post dopo aver aderito alla campagna Invita i tuoi amici alla lettura: consiglia il libro da leggere sotto l’ombrellone!. In realtà i blog non sono compresi fra i canali previsti per questa campagna, che si svolge soltanto su Zzub.it e su Facebook e prevede ricchi premi (buoni acquisto su IBS.it e magnifici Kindle Wi-Fi 3G, gli eBook reader più apprezzati sul mercato) per chi riuscirà a racimolare il maggior numero di consensi. Ma siccome mi piaceva l'idea, ho pensato che avrei potuto almeno parlarne qui sul blog, pur non avendo la benché minima speranza di vincere, dal momento che l'autopromozione sui social network richiede un impegno e diciamo pure un talento leggermente fuori dalla mia portata...
Ma insomma, 'sto consiglio?! E già, veniamo al dunque. Non è stata una scelta facile, specialmente per un'eterna indecisa come la sottoscritta che non ha neppure provato a compilare la lista dei suoi cinque libri preferiti, come invece hanno fatto molti personaggi illustri (tra cui svariati blogger) nell'ambito dell'iniziativa DonaBol... ma alla fine, dopo aver spulciato la mia umile libreria su Anobii, ho optato per un bestseller italiano pubblicato per la prima volta nel 1998: Un mese con Montalbano di Andrea Camilleri, edito da Mondadori. Come ho scritto qui per la prima volta quasi quattro anni fa, l'uscita di ogni nuovo libro dedicato alle avventure del commissario di Vigàta rappresenta per me un appuntamento imperdibile, e difatti finora li ho letti tutti, tranne Il gioco degli specchi che è stato pubblicato il mese scorso. Tornando a Un mese con Montalbano, riporto qui di seguito la recensione breve e senza pretese che ho inserito su Zzub.it. Se vuoi diventare fan non mi offendo mica, d'accordo?
Come mai, fra tutti i libri che avrei potuto consigliare di leggere sotto l'ombrellone (oppure tra i boschi, perché no), ho scelto proprio questo? Perché trovo che i libri di racconti siano la forma letteraria ideale per chi vuole riempire il tempo fra un'attività ricreativa e l'altra senza perdere il filo. E perché questi trenta racconti, uno per ciascun giorno del mese, di una decina di pagine l'uno, sono perfetti per scoprire per la prima volta oppure riscoprire il mondo dello "sbirro" più amato d'Italia. Infine pare che il genere poliziesco, non so bene perché, d'estate "vada" che è una meraviglia... :-)