Su Il Libraio ho visto un'ironica illustrazione del disegnatore Grant Snider che riproduce i diversi "stadi del lettore", ovvero le tappe che ogni lettore incontra nel vivere la sua passione.
E io, a che stadio mi trovo? Ancora fin troppo indietro, temo...
- Scoprire i libri
- Innamorarsi dei libri
- I libri come identità
- I libri come sostituti dell'interazione umana
- I libri come insopportabile frustrazione
- Basta libri
- Riscoprire i libri
- Accumulare libri
- Trasmettere i libri alla generazione successiva
La vignetta qui sopra, opera questa volta di Tom Gauld, classifica i libri contenuti in una libreria a seconda che il proprietario li abbia già letti, abbia o meno intenzione di farlo, finga soltanto di averli letti, magari per farsi bello agli occhi altrui, eccetera. Io l'ho trovata come corredo a questo articolo, che parla dei motivi per cui certi libri vengono lasciati e metà e merita senz'altro una lettura.
Non è (più) un segreto il fatto che dietro Robert Galbraith, l'autore de Il seggio vacante e della serie di romanzi gialli con protagonista il detective Cormoran Strike, si nasconda J. K. Rowling, la quale ha scelto tale pseudonimo per tornare a scrivere senza sentirsi sotto pressione dopo il clamoroso successo della saga di Harry Potter. Qui puoi trovare un'infografica con elencati venti pseudonimi di autori famosi, alcuni dei quali abbastanza insospettabili; c'è pure il nostro Carlo Collodi, all'anagrafe Lorenzini.
Infine, Global English Editing ha selezionato il libro più rappresentativo per centocinquanta Paesi del mondo: un ottimo spunto per viaggiare lontano... ma solo con l'immaginazione, senza doversi muovere da casa. Per l'Italia è stato scelto Il nome della rosa: sì, proprio l'incubo della mia adolescenza! ;-)