lunedì 31 maggio 2021

Stai a guarda' er centesimo?

Qualche mese fa .mau. ha dedicato un post a un fatto che avevo notato anch'io, dal momento che sono solita fare la spesa all'Esselunga: gli scontrini non venivano più arrotondati per difetto come aveva deciso il fondatore della catena di supermercati Bernardo Caprotti dopo l'entrata in vigore dell'euro. Il post menzionava esplicitamente che questo valeva solo per i pagamenti elettronici, mentre quelli in contanti continuavano a venire "scontati" per minimizzare il ricorso ai "ramini" da uno e due centesimi. Siccome pago sempre col bancomat non ho potuto far altro che adeguarmi alla novità, prendendo atto del fatto che, come stimato spannometricamente da .mau., questo cambiamento comportava per il gruppo Esselunga un "guadagno" dell'ordine di un milione di euro all'anno.

L'altro giorno è capitato che dovessi pagare solo pochi euro e così ho usato i contanti, constatando come in effetti l'importo venisse arrotondato. Quando qualche giorno dopo sono andata a fare la spesa settimanale, ho notato che l'importo detto a voce dalla cassiera era arrotondato (91,50 euro) rispetto a quello riportato sul display del registratore di cassa, presumo perché lei non poteva ancora sapere quale metodo di pagamento avrei usato. Ma al momento di inserire la carta nel lettore mi sono stati addebitati 91,54 euro.

Ora, non saranno certo quei 2-3 centesimi in media alla settimana che mi manderanno sul lastrico. Mi limito solo ad osservare che questa mossa sembra andare in controtendenza, sia pur in misura infinitesimale, rispetto a tutti i provvedimenti presi per incentivare i pagamenti elettronici...

P.S.: Il titolo del post parafrasa il modo di dire romano «Stai a guarda' er capello?». Questo post pubblicato sulla pagina Facebook Fatece caso spiega perché se dice così e da do’ deriva ‘sta frase. Spoiler: i capelli ‘n c’entrano niente.

domenica 30 maggio 2021

Il razzismo non ha senso

Stasera condivido due memi accomunati dall'idea che sta alla base: il razzismo non ha alcuna ragione sensata di esistere

Nessuno nasce razzista. È la società che ce lo insegna.
Siamo lo stesso animale. Il razzismo è stupido.

sabato 29 maggio 2021

Samantha, sei tutte noi!

Tre giorni fa un certo senatore leghista che d'ora in poi eviterò di nominare o linkare – dirò solo che è solito indossare un pa-pillon – ha scritto su Facebook

L'università di Bari spinge per far iscrivere ragazze a corsi di laurea tipicamente frequentati in prevalenza dai ragazzi.
È naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, tipo ingegneria mineraria [il primo indirizzo che gli è venuto in mente, non so neppure se e dove si insegni in Italia, NdC] per esempio, mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all'accudimento, come per esempio ostetricia [medicina sarebbe stato troppo, NdC].

E avanti con altre "fregnacce".

La migliore replica a costui è la notizia che la nostra Samantha Cristoforetti tornerà sulla Stazione Spaziale Internazionale in qualità nientepopodimenoché di comandante dell'Expedition 68.

Magari è pure vero che i maschi sono mediamente più portati per le materie tecnico/scientifiche e le femmine per l'ambito umanistico, e potremmo discutere a lungo su quanto questo sia legato a fattori innati e quanto invece dovuto a condizionamenti culturali. In un caso o nell'altro, io da femmina ho scelto Ingegneria perché era la facoltà per cui mi sentivo più portata, e mai e poi mai mi sarei iscritta, che so, a Psicologia neanche se avessi potuto frequentare gratis.

Colgo l'occasione per condividere alcuni spunti sul fatto che dovremmo educare bambini e bambine allo stesso modo, poi starà a ciascuno di loro trovare la propria strada.

Comincio con un'immagine...

... poi un'altra...

(c'à anche una variante sotto forma di poster)

... e via elencando:

C'è poi un post di Irene Vella che merita di essere riportato per intero.

Mia mamma in questa foto aveva compiuto da poco 18 anni. Stava per finire il liceo classico, erano arrivati in otto alla fine, due ragazze e sei ragazzi. Gli altri erano tutti figli di medici, professori e avvocati, lei era l’unica ad essere figlia di un elettricista e di una casalinga. I miei nonni avevano la quinta elementare e lei per andare a scuola tutte le mattine si svegliava alle cinque perché doveva prendere il pullman degli uomini che andavano al lavoro. Arrivata all’ultimo anno scolastico il suo nonno paterno le disse che era arrivato il momento di trovare lavoro, cercavano una segretaria, un posto fisso ben remunerato e di prestigio per una brava ragazza. Mia mamma era davvero brava a scuola e le dispiaceva smettere di studiare, ma non se lo poteva permettere, non c’erano abbastanza soldi. Allora una sera il suo papà, il mio amato nonno Lidio, la prese in disparte e le disse: “questi soldi sono stati messi da parte per il tuo corredo, prendili e iscriviti all’università. A comprarti le lenzuola farai sempre in tempo”. Era il 1960, mio nonno non aveva nemmeno la terza media, era orfano di mamma, eppure è sempre stato avanti anni luce. Dopotutto lui aveva avuto due figlie femmine e a chi gli diceva “poverino che sfortuna non hai avuto il maschio” lui rispondeva sempre che le sue figlie erano state quanto di più bello la vita potesse offrigli. Mia mamma si è laureata in cinque anni, studiando la mattina e dando ripetizioni il pomeriggio per mantenersi. È diventata professoressa e da quando è in pensione scrive libri e corregge tesi. E tutto per merito di un padre operaio rivoluzionario che nel 1960 preferì investire in cultura piuttosto che in biancheria per la casa. Mio nonno era un supereroe.

Infine – c'entra solo fino a un certo punto, ma c'entra – riguardo alla violenza sulle donne, piuttosto che insegnare alle ragazze a "non andarsela a cercare", bisognerebbe educare i ragazzi a rispettare l'altro sesso.

venerdì 28 maggio 2021

Una stella che continuerà a brillare

Si è spenta ieri all'età di 84 anni Carla Fracci, la più grande ballerina di tutti i tempi in Italia se non nel mondo intero, nonché una donna di una classe ed eleganza inarrivabili, e pure simpatica e alla mano – Virginia Raffaele ne sa qualcosa – per quanto Renato "Betulla" Farina abbia voluto farci sapere dai fogli a due veli di Libero che a loro (a chi, a tutta la redazione?) era antipatica; un'argomentazione davvero articolata, oltre che opportuna, non c'è che dire. ;-)

Nonostante il riserbo con cui la leggendaria étoile della Scala di Milano viveva la sua vita, era noto che lottava da tempo contro un tumore, eppure gli irriducibili no-vax hanno avuto il coraggio di dare la colpa al vaccino anti-COVID di cui aveva ricevuto la prima dose a febbraio. Se non hai paura di giocarti il fegato, prova a dare un'occhiata a questa discussione su Twitter.

Il primo tweet si conclude con «nessuna correlazione as usual», facendo il verso a notizie come questa, ma in realtà vuole dare a intendere che una correlazione esista eccome: secondo certa gente sarebbero i fantomatici "poteri forti" a volercela nascondere per costringerci a vaccinarci in nome di chissà quale secondo fine. C'è un gruppo Facebook con decine di migliaia di membri che si chiama appunto NESSUNA CORRELAZIONE..🤔 e di cosiddette prove di questo presunto complotto ne porta a iosa. Una roba sconfortante, davvero.

Per quanto mi riguarda, non vedo l'ora che arrivi l'8 giugno, quando io e il mio compagno riceveremo la prima dose di vaccino. Anche se questo ci dovesse costare un paio di giorni di febbre e malesseri vari, e anche se la data dell'eventuale richiamo dovesse cadere nel bel mezzo delle nostre ferie, sono convinta che il rapporto costi/benefici sia comunque assolutamente a nostro favore.

giovedì 27 maggio 2021

Fare profitti a ogni costo, anche a costo della vita?

Domenica scorsa quindici persone sono salite sulla funivia Stresa-Mottarone per trascorrere dei momenti spensierati, e invece hanno trovato quasi tutte la morte in seguito alla caduta della cabina che le trasportava. È sopravvissuto soltanto un bambino di cinque anni, Eitan, che però ha perso entrambi i genitori, il fratellino e i bisnonni materni venuti in visita da Israele. Venendo a conoscenza di una simile tragedia, la prima reazione è l'angoscia... che però si trasforma in rabbia quando scopri che a quanto pare l'incidente non è stato causato da un già di per sé difficilmente perdonabile errore umano, bensì da un'assai più grave consapevole manomissione dettata dal timore di perdere profitti. Una vicenda che sembra avere parecchi punti in comune con la morte di Luana D'Orazio, operaia tessile appena ventiduenne, mamma di un bimbo di 5 anni, stritolata da un macchinario i cui dispositivi di sicurezza sarebbero stati disattivati per incrementare la produzione.

Poiché ho finito le parole, mi limito a linkare chi si è saputo esprimere meglio di me: Myrta Merlino, Francesco Costa, Saverio Tommasi, Andrea Sacchini. Mi sarebbe piaciuto leggere anche l'editoriale di Ezio Mauro su Repubblica, ma è riservato agli abbonati.

mercoledì 26 maggio 2021

Quando la Luna si nasconde ben bene

Quest'oggi ti propongo l'Astronomy Picture of the Day pubblicata ieri con il titolo The Moon During a Total Lunar Eclipse (La Luna durante un'eclissi lunare totale). Anche stavolta non di un'immagine si tratta, bensì di un video piuttosto breve ma davvero notevole realizzato da Wang Letian e Zhang Jiajie.

Come cambia l'aspetto della Luna durante un'eclissi lunare totale? Il video in time-lapse mostrato è stato elaborato digitalmente per mantenere la Luna luminosa e centrata durante l'eclissi del 31 gennaio 2018 durata 5 ore. All'inizio è visibile la luna piena, perché solo una luna piena può subire un'eclissi lunare. Le stelle si muovono sullo sfondo perché la Luna orbita attorno alla Terra durante l'eclissi. L'ombra circolare della Terra viene quindi vista muoversi attraverso la Luna. La tonalità blu chiaro del bordo dell'ombra è legata al motivo per cui il cielo è blu, mentre la tonalità rosso intenso del centro dell'ombra è legata al motivo per cui il Sole appare rosso quando è vicino all'orizzonte. Domani [cioè oggi, NdC] le persone che vivono dal sud-est asiatico, attraverso il Pacifico, fino al sud-ovest delle Americhe potrebbero riuscire a vedere un'Eclissi Lunare Totale della Superluna di Sangue. Qui il termine sangue si riferisce al (probabile) colore rosso della Luna completamente eclissata, mentre il termine superluna indica le dimensioni angolari leggermente elevate della Luna, dovute alla relativa vicinanza alla Terra nella sua orbita leggermente ellittica.

martedì 25 maggio 2021

Shut up and take my money!

Ieri mi sono imbattuta in questa vignetta di Sarah Andersen condivisa da Beyond the Brick, risorsa imprescindibile per qualsiasi amante dei LEGO, e ho pensato: ma questa sono io, che risparmio su qualsiasi cosa ma quando si tratta dei mitici mattoncini non bado a spese (o quasi)!

Ebbene sì, la scorsa settimana ho ordinato sul LEGO Shop ufficiale un set che trovo ancora più irresistibile rispetto al Central Perk di cui ho parlato qui: i due appartamenti di Friends, ricchissimi di dettagli che qualsiasi appassionato della serie TV, come lo sono io, non mancherà di apprezzare. E oggi è avvenuta la consegna. Devo ammettere che, quando ho aperto il pacco, la mia reazione è stata simile a quella tipica di Janice: «Oh. Mio. Dio!». Sì, perché la scatola, essendo evidentemente stata sballottata in un imballaggio sovradimensionato e non abbastanza imbottito, era tutta ammaccata e un po' scassata. A questo punto spero tanto che non manchi nulla, con quello che ho pagato... Ma per poterlo scoprire dovrò trovare abbastanza tempo da dedicare alla costruzione.

P.S.: Quella della summenzionata Janice, l'insopportabile Janice, è l'unica minifigure inclusa nel set oltre a quelle dei sei inseparabili amici: Chandler, Joey, Monica, Phoebe, Rachel e Ross.

P.P.S.: Grazie a un collega ho scoperto l'esistenza di una marca di sfacciatissimi (a cominciare dal logo) cloni cinesi dei LEGO: si chiamano LEPIN. A detta del mio collega i prodotti non sono male; magari dal punto di vista qualitativo non sono paragonabili all'originale, ma il prezzo è di gran lunga inferiore. Comunque... LEPIN, non mi avrai mai! ;-)

lunedì 24 maggio 2021

Chi spiega meglio le cose?

Essendo abbonata con soddisfazione a Il Post, ho colto l'opportunità di accedere alla prevendita del primo numero – che sarà in tutte le librerie il 3 giugno – di Cose spiegate bene, la nuova rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con la casa editrice Iperborea. Ogni numero è dedicato a un argomento; in particolare il primo, A proposito di libri, «è destinato a tutti i lettori e appassionati di libri che ne amano i contenuti e vogliono sapere di più come sono diventati quell’oggetto di carta: le case editrici, le librerie, le scelte degli autori, persino i font che usano, e molto altro ancora». Debbo riconoscere di non potermi definire una vera appassionata di libri, ma questa descrizione mi ha a dir poco incuriosita, a maggior ragione perché apprezzo l'attitudine a spiegare bene le cose che caratterizza la testata diretta da Luca Sofri... e così l'ho ordinato; oggi mi è stata comunicata l'avvenuta spedizione, e non vedo l'ora che arrivi!

Un'altra novità legata a Il Post è l'app – sia per Android sia per iOS – dedicata ai podcast. Essendomi resa conto di recente che in effetti i podcast rappresentano una valida alternativa alla musica per tenermi compagnia nelle due ore al giorno che passo al volante – tanto, anche se mi distraggo un attimo, non è "grave" come se fosse un audiolibro – ho ascoltato la prima puntata di Morning a cura di Francesco Costa... ma c'è un problema: mentre i podcast di Spotify si integrano perfettamente con l'app di navigazione Waze, che pur avendo ormai imparato la strada continuo imperterrita ad utilizzare per farmi suggerire il percorso migliore in base alle condizioni del traffico, i podcast de Il Post no. Questo significa che, se i podcast di Spotify vanno automaticamente in pausa quando la voce guida si mette a parlare per poi riavviarsi non appena fa silenzio, tutte le altre fonti audio vengono coperte dalla voce guida per lunghissimi secondi, facendomi inesorabilmente perdere il filo.

domenica 23 maggio 2021

L'insieme è maggiore della somma delle parti

Il cantautore e comico Lorenzo Baglioni, già citato svariate volte su questo blog, da piccolo sognava di cantare allo Zecchino d'Oro – pure io, se solo fossi stata meno timida! – e oggi canta una canzone INSIEME al Piccolo Coro dell'Antoniano, intitolato alla sua compianta fondatrice Mariele Ventre e diretto da Sabrina Simoni. Insieme è anche il titolo del brano.

Il progetto è realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo nel quadro della campagna insieme-per.eu [ci si può iscrivere per ricevere aggiornamenti sul Parlamento europeo e informazioni su come partecipare alle varie iniziative, NdC]
L'idea nasce dalla canzone Arcobaleno [che dopo le prime strofe mi sono resa conto di ricordare sorprendentemente bene, il testo lo trovi qui, dovrei avere anche la musicassetta da qualche parte, NdC] che ha rappresentato la Bulgaria allo Zecchino d'Oro nel 1984, recuperata dal coro Bon Bon in Bulgaria e divenuta hit cantata sui balconi durante la pandemia COVID19 nel 2020. La riscoperta di questa storia ha ispirato una nuova canzone e collaborazione tra Lorenzo Baglioni e il Piccolo Coro dell'Antoniano in collaborazione con il Parlamento europeo. La canzone è animata dai contributi di altri cori europei: il Coro Bon Bon dalla Bulgaria, Coro Crescendi dal Portogallo e il Coro del progetto El Sistema dalla Svezia.

Ed ecco il testo.

INSIEME
Un mattone è soltanto un mattone
Una coperta solo un piumone
E una porta è solo un'entrata
Ma queste tre cose insieme fanno una casa
Un abete è soltanto un abete
Gli asteroidi solo comete
E la neve è una cosa normale
Ma queste tre cose insieme fanno Natale
Un treno è soltanto un vagone
Una stazione solo una stazione
Un'occasione è solo uno scontro
Ma queste tre cose insieme fanno un incontro
E un segreto è soltanto un segreto
Un compleanno niente di concreto
E il tempismo è solo un'attesa
Ma queste cose insieme fanno una sorpresa
E qualche volta si crea qualcosa di bellissimo
Anche dalla spazzatura e dagli scarti
Perché l'insieme è maggiore della somma delle parti
Insieme siamo più forti di Hulk
Più veloci di Flash
Più magici di un bibbidi bobbidi bu
Più belli di Belle
Insieme più grandi di Holly e di Benji
In uno stadio quando c'è la ola
E siamo il suono di mille voci
Che diventano una voce sola
Ooh
Ooh
Ooooh
Insieme
Insieme
Un viaggio è soltanto un viaggio
La meta è solo un miraggio
E chi piange son solo io
Ma queste tre cose insieme fanno un addio
Una nave che non deve navigare
Una bomba che non deve mai scoppiare
Con un pizzico di sale e di fortuna
Tutti insieme si arriva sulla luna
E qualche volta si crea qualcosa di bellissimo
Anche dalla spazzatura e dagli scarti
Perché l'insieme è maggiore della somma delle parti
Insieme siamo più forti di Hulk
Più veloci di Flash
Più magici di un bibbidi bobbidi bu
Più belli di Belle
Insieme più grandi di Holly e di Benji
In uno stadio quando c'è la ola
E siamo il suono di mille voci
Che diventano una voce sola
La pasta col pesto, il quoziente col resto
I filtri coi selfie, le fate con gli elfi
I social coi meme, il frutto col seme
Sono tutte cose che stanno bene insieme
Il surf con le onde, i sassi e le fionde
La pioggia e il sereno, un arcobaleno
Il valzer e il tre quarti, i metri con i sarti
E l'insieme è maggiore della somma delle parti
Insieme siamo più forti di Thor
E di Mohammed Alì
Andiamo nel futuro come Marty McFly
Più lontano di ET
Insieme più forti di tutto
Come alla fine del 2020
Siamo noi la più bella storia
Fino al "vissero felici e contenti"

sabato 22 maggio 2021

Sai chi è l'italiano più seguito sui social?

Devo ammettere che fino all'altroieri, quando ho letto questo articolo su Il Post, non avevo mai sentito nominare Khaby Lame, l'italiano più seguito sui social: oltre 53 milioni di follower su TikTok, che sommati ai 12,7 milioni che ha su Instagram sono più di quelli di Chiara Ferragni e Fedez messi insieme. Il ventunenne «ha raggiunto questi numeri grazie a semplicissimi “reaction videos”, cioè filmati in cui si riprende mentre per l’appunto reagisce ad altri video. Senza mai parlare, individua dei video virali in cui altre persone fanno cose strane complicandole senza motivo (una cosa piuttosto diffusa su TikTok), per poi mostrare come raggiunge lo stesso risultato in modo molto più semplice e naturale. Mantenendo sempre la stessa gestualità e la medesima espressione di annoiata incredulità, quasi di rassegnato sconforto, verso gli inutilmente arzigogolati video altrui».

Il meglio dei suoi video su TikTok mi ha immediatamente conquistata... ma non a tal punto da convincermi a installare l'app tanto amata dai ragazzini: mi limiterò a seguirlo su Instagram.

Nonostante Khabane Lame, così si chiama all'anagrafe, viva a Chivasso da quando aveva appena un anno (è nato in Senegal), non ha ancora la cittadinanza italiana.

No, non ce l’ho. Mi dispiace tanto. Non è giusto. Per esempio, per questo viaggio negli Stati Uniti [un viaggio che sta organizzando] è tutto difficile, anche ottenere il visto. Eppure mi hanno invitato come italiano, andrò a Los Angeles come italiano, perché io sono italiano. L’altro giorno il mio video era sui megaschermi di Tokyo e sotto c’era scritto: tiktoker italiano.

Come ha osservato Emilio Mola...

Perché questo è Khabane Lame per il resto del mondo: un tiktoker “italiano”.
Per il resto del mondo, appunto. 
Ma non per lo Stato italiano. 
Nonostante Khabane viva in Italia da poco dopo la sua nascita, nonostante parli italiano, abbia sempre vissuto in Italia, abbia solo frequentato scuole italiane e in Senegal ci sia stato appena una volta, per lo Stato italiano Khabane non è italiano
Per il mondo sì. Per l’Italia no.

Sarebbe già qualcosa se venisse approvato lo ius soli, pervicacemente osteggiato dai soliti noti... ma ancora non basterebbe: lo ius culturae, ci vuole. Non credo proprio che Khaby abbia meno diritto di essere cittadino italiano rispetto a chi in Italia ci è nato da genitori italiani. Per citare un commento che ho letto qui...

Non si è semplicemente capito che abbiamo tutti avuto solo un gran c**o qui ad essere nati nella parte fortunata del mondo. Senza alcun merito particolare. Tutto qui. E basterebbe questo per starsene almeno zitti.

venerdì 21 maggio 2021

Se le api scomparissero

All'indomani della giornata mondiale delle api, ritorno su un argomento che ho già trattato in un paio di occasioni: la fondamentale importanza delle api per l'equilibrio dell'ecosistema. Notizie come questa sono ben più gravi di quanto il cittadino disinformato possa pensare.

Come scrisse il poeta e scrittore belga Maurice Maeterlinck, premio Nobel per la Letteratura nel 1911, nel suo La vita delle api del 1901: «Si stima che più di centomila varietà di piante scomparirebbero se le api non le visitassero» (una variante di questa citazione viene erroneamente attribuita nientepopodimenoché ad Albert Einstein). E nel suo saggio Il tempo delle api. Lezioni di vita dall'alveare lo scienziato Mark L. Winston mostra come l'equilibrio dell'agricoltura e dell'ambiente dipendano ancora dal benessere di questo insetto fragile e incredibilmente complesso, minacciato dall'essere umano dopo aver vissuto in perfetta simbiosi con lui per millenni.

Mesi fa ho acquistato sul sito beemission.com una graziosissima parure composta da collanina e orecchini: una parte dei proventi derivanti dalla vendita dei prodotti viene destinata alla missione di salvare le api. E sto pensando di adottare un alveare...

giovedì 20 maggio 2021

Due orecchie, una sola bocca

Sono sempre stata una persona piuttosto taciturna, decisamente più a mio agio nella comunicazione scritta che in quella parlata, nella vita personale ma pure sul lavoro. Se in quest'ultimo contesto la mia indole può risultare penalizzante nella misura in cui limita le mie possibilità di confrontarmi con gli altri e crescere professionalmente, quando sono concentrata a lavorare per conto mio – cioè quasi sempre, negli ultimi tempi – non vedo cosa dovrei parlare a fare! (a meno di non emulare un collega neoassunto, il quale borbotta di continuo tra sé e sé, ma per fortuna mi trattengo)

Un altro collega mi sfotte ogni tre per due perché parlo poco... e io mi limito a sorridere imbarazzata e un tantino scocciata dietro la mascherina, perché l'unica risposta a tono che mi viene in mente – «Tanto parli abbastanza tu per tutti e due» – farebbe subito colare a picco la mia già non grandissima popolarità in azienda, ne sono pressoché certa. Peggio che andar di notte se citassi il filosofo greco Zenone di Cizio: «La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più, parlare di meno».

Per farla breve... non puoi immaginare quanto ho segretamente gongolato oggi quando una collega l'ha rimproverato, sia pur in tono bonario, perché parla troppo! :-D

Sempre oggi ho scoperto che costui, che sembrava atteggiarsi a intenditore di musica, non ha mai sentito nominare i Muse... e allora io e te, che c***o se dovemo di'?! (cit.) ;-)

mercoledì 19 maggio 2021

Dalla social animosity alla social enlightenment

Quest'oggi condivido un post dell'attore britannico Henry Cavill, reso celebre nell'ultimo decennio dal ruolo di Superman, perché mi sembra piuttosto istruttivo su certe dinamiche della società dentro e fuori dal web, che riguardano un po' tutti... pure chi non è bello, ricco e famoso come lui!

Cari fan e follower, volevo fare un piccolo annuncio alla comunità. Non ho potuto fare a meno di notare che negli ultimi tempi c'è stata una certa animosità sociale. Questo sta diventando sempre più diffuso nel mio feed. Ci sono state molte, chiamiamole per ora congetture, sulla mia vita privata e sulle mie collaborazioni professionali [Cavill si è fidanzato con la trentunenne Natalie Viscuso, vicepresidente della sezione tv e digital dello studio cinematografico Legendary Entertainment, e molti hanno manifestato il sospetto che non si tratti di una relazione particolarmente disinteressata, NdC]. Ora, mentre apprezzo eccome la passione ed il sostegno di quelle stesse persone che stanno "congetturando", la situazione è arrivata ad un punto tale che avevo bisogno di dire qualcosa, che di per sé è una cosa negativa. Viviamo in un'epoca di illuminazione sociale [social enlightenment, NdC]. Sempre di più, le persone si stanno rendendo conto che le loro opinioni potrebbero essere troppo ristrette e che devono ampliarle per comprendere gli altri. Quindi, per voi là fuori che esprimete il vostro disprezzo e mostrate la vostra disapprovazione in una varietà di modi sorprendente, è ora di smetterla. So che può essere divertente congetturare, spettegolare ed immergerci nelle nostre camere dell'eco personali su Internet, ma la vostra "passione" è fuori luogo e fa del male alle persone a cui tengo di più. Anche le vostre ipotesi negative più caute sulla mia vita personale e professionale non sono vere. Abbracciamo insieme quest'era di illuminazione sociale, e andiamo avanti con positività. Sono molto felice in amore, e nella vita. Vi sarei enormemente grato se foste felici con me. Se non riuscite ad essere felici con me, cercate almeno di essere fieri di voi stessi e di essere la versione migliore di voi stessi.

martedì 18 maggio 2021

Cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male

Sarebbe fin troppo facile commemorare il grande Franco Battiato, scomparso questa notte dopo una lunga malattia che l'aveva tenuto da tempo lontano dalle scene, ricordando qualche suo brano. In effetti io non ho ancora deciso quale sia la canzone che preferisco nel suo sterminato e quanto mai eclettico repertorio. Se proprio devo sbilanciarmi, forse E ti vengo a cercare... di certo non la citatissima La cura, che è innegabilmente un notevole inno di amore universale, ma ha quel passaggio – «Ti proteggerò [...] dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai» – che per i miei gusti stride troppo con il resto.

Quest'oggi voglio proporti alcune sue citazioni estranee alla sfera discografica.

Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini, voglio sentirmi cretino guardando persone intelligenti.

come dichiarò a Che tempo che fa a proposito del reality show L'isola dei famosi.

I momenti brutti che ho avuto nella mia vita sono stati solo di natura cosmologica. Una volta durante la notte mi sono alzato, sono venuto in questa stanza e ho guardato in faccia la mia paura, con attenzione, e la crisi si è risolta. Non è facile, perché in quel momento ti senti un essere sbattuto nel nulla, non hai legami con niente. È la notte oscura di San Giovanni della Croce, sofferenze che sembrano insormontabili, insopportabili, e che invece puoi superare in un batter d'occhio. Basta ricordare che siamo impermanenti. Noi pensiamo di essere eterni, questa è la nostra disgrazia. A scuola non c´insegnano a morire; sulla morte invece gli antichi egizi hanno costruito una civiltà.
L'evento straordinario e nefasto, ancorché piacevolmente strabuzzino, è la morte. Un giorno morirò senza rumore, accederò a spazi esoterici e sinottici, muovendomi in condizioni siderurgiche e negoziali. Addio mondo, dirò allora. Sono morto forever.
La crisi nell'essere umano è determinante, altrimenti è un'esistenza inutile. Mi sono rifugiato in quella che sia chiama metafisica perché sono uno che crede che gli esseri umani siano immortali.

lunedì 17 maggio 2021

Accettiamo di essere diversi

Oggi ricorre la Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia, e nell'epoca in cui il Ddl Zan stenta ad essere approvato mi sembra più importante che mai celebrarla. Come chiarisce questo sito, che ho prontamente aggiunto ai segnalibri per restare sempre aggiornata sulle numerosissime giornate mondiali...

Dal 2007, il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia quale momento di riflessioni e azioni per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale.
Il 17 maggio è stato scelto perché è la ricorrenza dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità avvenuta nel 1990.

Per l'occasione l'ex calciatore Claudio Marchisio ha sostituito la sua immagine del profilo con quella qui sotto.

Dando una rapida scorsa ai commenti, mi ha colpita quello di un certo Anthony Galdinho, al quale il fatto di essere di colore non ha evidentemente insegnato nulla su quanto siano odiose le discriminazioni, tutte.

Ho appena smesso di seguirti a causa di questo. Rispetto te e me. Possiamo percorrere strade differenti.

La risposta perfetta gliel'ha data Jacopo Matteo Melquior Trivero il quale, dopo aver inserito un link al gruppo This is not an airport, no need to announce your departure (Questo non è un aeroporto, non c'è bisogno di annunciare la tua partenza), come fanno in tanti per sottolineare quanto siano ridicoli gli annunci di unfollow, ha aggiunto

Smettere di seguire qualcuno a causa del suo messaggio di tolleranza è sufficiente per definirti.

La replica di Galdinho mi ha lasciata senza parole...

Sì, non voglio far parte della tolleranza, sono fatto così. Accettiamo di essere diversi!

... ma per fortuna non ha fatto lo stesso effetto al summenzionato Jacopo Matteo Melquior Trivero, che ci ha messo il carico da 11:

«Accettiamo di essere diversi». Adesso dillo di nuovo, ma lentamente.

Comunque i commenti di questo Galdinho mi hanno amareggiata per l'incredibile pacatezza con cui esprime una presa di posizione assolutamente senza senso. L'odio violento è più facile da riconoscere e da combattere, ma se l'intolleranza si insinua in modo così subdolo nelle pieghe della società, allora ci sarà da lavorare davvero tanto per estirparla.

domenica 16 maggio 2021

Come estrarre l'audio da un video

L'altroieri tra i video consigliati da YouTube ho notato e scaricato 3 ore di musica di sottofondo per lo studio - Focus Music for Deep Concentration, «con bellissime immagini della natura da tutto il mondo», perché spero che possa essermi d'aiuto quando ho bisogno di concentrarmi... ma siccome durante lo studio il mio sguardo non sarebbe di certo rivolto al video, ho deciso di estrarne solo la traccia audio in formato MP3.

OK, ma come fare? La versione gratuita dei servizi online che ho trovato pone un limite massimo sulle dimensioni dei file da elaborare che è ben inferiore alle dimensioni del video in questione (circa 1 GB). Avrei dovuto installare un'applicazione... se non fosse che quella che faceva per me ce l'avevo già: ebbene sì, sto parlando del lettore multimediale VLC, gratuito, multipiattaforma e open-source, a cui ho dedicato due post il mese scorso.

È sicuramente più veloce da fare che da spiegare: apri VLC, selezioni Converti / Salva... dal menu Media...

... nella finestra Apri media clicchi su Aggiungi... per selezionare il video e poi clicchi su Converti / Salva...

... nella finestra Converti selezioni Audio - MP3 dal menu a tendina Profilo, immetti il percorso del file MP3 nella casella File di destinazione eventualmente facendo ricorso al pulsante Sfoglia, e poi clicchi su Avvia.

A questo punto non devi far altro che aspettare che VLC completi la conversione: nel mio caso per il video in questione, della durata di 3 ore, 41 minuti e 20 secondi, ci ha messo meno di sei minuti, pari alla differenza tra Ultima modifica/Ultimo accesso e Data creazione nella finestra Proprietà del file MP3, che come puoi vedere ha una dimensione di "appena" 202 MB per un bitrate di 128 kb/s.

Il bitrate puoi personalizzarlo cliccando sul pulsante Modifica il profilo selezionato, quello con il disegnino della chiave inglese, nella finestra Converti e impostando nella scheda Codifica audio della finestra Edizione [terrificante traduzione di editing] profilo il valore che preferisci (riducendolo, dal momento che non credo abbia senso aumentarlo).

sabato 15 maggio 2021

Una vita in differita

Ieri ho condiviso su Facebook questa vignetta di Silvia Ziche...

... specificando che mi ci riconoscevo in pieno, e un'amica ha commentato che capita a tutti – a me di più, oserei dire ;-) – tirando in ballo l'espressione esprit d'escalier. Questa l'avevo già sentita, ma mi sono resa conto di non saperne spiegare l'esatto significato, e mi è venuta in aiuto Wikipedia ricordandomi che tale espressione «Identifica quella particolare situazione in cui si subisce una provocazione verbale o un pensiero ritenuto ingiusto senza essere in grado di esprimere o elaborare una replica immediata e adeguata, mentre una risposta vincente ed efficace sovviene solo in un secondo momento, quando si è ormai "sulla scala", cioè quando è troppo tardi per usarla». Praticamente, la storia della mia vita! ;-)

P.S.: Il fatto è che a volte la risposta adeguata mi viene in mente – ad esempio, al collega che mi prende sempre in giro perché sono troppo taciturna vorrei replicare che chissà, magari parla lui abbastanza per entrambi – ma la tengo per me, non volendo risultare più antipatica di quanto già non sia...

venerdì 14 maggio 2021

Umorismo di "emme"

Mentre navigo in Rete sono solita salvare le immagini che per un motivo o per l'altro mi colpiscono, per poi riesaminarle in un secondo momento: alla fine alcune le cestino, altre le archivio, altre ancora le raggruppo in base a qualche elemento che le accomuna. Ebbene, ti sfido a individuare il filo conduttore delle vignette di oggi... tanto se indovini non vinci nulla, anche perché è troppo facile! ;-)

«Non è così facile [espletare i propri bisogni fisiologici quando si viene osservati], vero?» [nel senso: adesso lo capisci come mi sento io?]
[Pure io che mi metto a spiegare le battute, però... ;-)]
«Beh, trattienila finché non troviamo un'auto parcheggiata»
In questo periodo primaverile i volatili stanno dando il peggio di sé, e io ne so qualcosa... "Meno male" che per il momento la pioggia ha ripulito tutto!
«Un giorno sarai in grado di tenerne uno nel palmo della mano mentre fai la cacca»

giovedì 13 maggio 2021

Gloria, manchi tu nell'aria

Quest'oggi ti propongo l'Astronomy Picture of the Day pubblicata ieri con il titolo A Meteor and the Gegenschein (Una meteora e il Gegenschein). [A questo fenomeno ottico accennai tempo fa]

Il cielo notturno è più buio nella direzione opposta al Sole? No. In effetti, un debole bagliore raramente distinguibile noto come Gegenschein (tedesco per "bagliore opposto") può essere visto a 180 gradi dal Sole in un cielo estremamente buio. Il Gegenschein è la luce solare retrodiffusa da piccole particelle di polvere interplanetarie. Queste particelle di polvere sono schegge di dimensioni millimetriche provenienti da asteroidi, e orbitano nel piano eclittico dei pianeti. Mostrata qui, risalente allo scorso marzo, c'è una delle foto più spettacolari del Gegenschein mai scattate. La lunga esposizione di un cielo estremamente scuro sopra l'Osservatorio del Teide nelle Isole Canarie mostra il Gegenschein come parte della luce zodiacale estesa. Notevoli oggetti sullo sfondo includono una luminosa meteora (a sinistra), l'Orsa Maggiore (in alto a destra) e la Stella Polare (all'estrema destra). La meteora punta quasi verso il monte Teide, la vetta più alta della Spagna, mentre il laboratorio solare della Piramide è visibile sulla destra.
Durante il giorno, un fenomeno simile al Gegenschein chiamato gloria può essere visto da un aeroplano nell'aria [questo passaggio mi ha fatto tornare in mente il verso della celeberrima Gloria di Umberto Tozzi che ho usato come titolo del post, NdC] o nelle nuvole che riflettono nella direzione opposta al Sole.

Già che siamo in tema di astrofotografia, condivido un gran bel video pubblicato ieri da Valerio Minato nel suo canale YouTube.

mercoledì 12 maggio 2021

Tempi moderni

Quest'oggi propongo delle immagini riguardanti talune dinamiche del mondo del lavoro che possono risultare difficili da mandare giù. Cominciamo con un classico paradosso.

Quando i datori di lavoro vogliono 10 anni di esperienza ma tu non hai ancora compiuto 20 anni. 
(Quel libro esiste davvero, fantastico!!!)
Il floppy disk (ce l'hai presente, oppure sei troppo giovane?) dice alla chiavetta USB: «Mi spiace, lei è troppo qualificato».
– Allora perché lei vuole lavorare per la nostra azienda?
– Soldi.
– Davvero? Questa è la sua unica motivazione?
– Perché la sua azienda assume persone?
– Per fare so...
In effetti uno si può affannare tutta la vita per mettere i soldi da parte, ma poi, alla fine...

martedì 11 maggio 2021

C'è sempre una seconda volta

Per il professor Guido Saraceni, titolare del blog Due Minuti di Lucidità che seguo da tempo con interesse, questi primi mesi del 2021 sono stati particolarmente densi: come se non bastassero i suoi impegni consueti – tra l'altro è presidente del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Teramo e professore associato di filosofia del diritto – di recente ha conseguito una seconda laurea con lode (dopo quella in Giurisprudenza) in Scienze e Tecniche Psicologiche, e il 25 maggio uscirà, ma è già disponibile in pre-order, il suo secondo romanzo dopo Fuoco è tutto ciò che siamo, intitolato L'oceano in una goccia. Ecco un accenno di trama.

Roma, quartiere Tor di Mezzavia. Clizia ha poco più di vent'anni, frequenta l'università online e lavora come web master. Fan sfegatata di Vasco, ama suonare Ottavia, la sua chitarra elettrica, e cucinare dolci seguendo maniacalmente le video ricette dello chef D'Onghia. Potrebbe sembrare una ragazza come tante, se non fosse per un dettaglio: non esce di casa da un anno.
Tra le quattro mura dell'appartamento in cui vive da sola ha costruito la sua confortante routine: ogni mattina osserva Pel di Carota che aspetta lo scuolabus nel vialetto; nel pomeriggio prende il tè con la sua migliore amica Lucrezia; ogni settimana riceve la visita di Marco, il ragazzo che le porta a casa la spesa, al quale è legata da una relazione sopra le righe.
Nulla potrebbe scalfire le sue rassicuranti abitudini, finché un giorno viene a sapere che l'amata nonna sta morendo e realizza che non potrà dirle addio, se non troverà il modo di superare le sue paure. È per questo che sua madre contatta Giorgio, il terapeuta che con pazienza e tenacia cercherà di aiutarla a non sentirsi più una goccia insignificante nell'oceano.

Anche se non viene usata esplicitamente la parola "pandemia", mi è venuto spontaneo ricollegare le vicende di Clizia a quello che è stato il vissuto di molti di noi negli ultimi 14-15 mesi, ma soprattutto nel periodo del lockdown: vivere confinati dentro casa, non poter stare vicini alle persone care neppure nel momento del trapasso, aver bisogno di supporto psicologico. Vale la pena di leggere quest'articolo de L'Espresso dedicato all'impatto che le restrizioni causate dal COVID hanno avuto sull'equilibrio psichico di tanti giovanissimi.

lunedì 10 maggio 2021

Cosa fare da grande?

Oggi in pausa pranzo si parlava di come scegliemmo la scuola superiore. Un collega ha espresso il rimpianto di aver ceduto alle pressioni dei suoi iscrivendosi al liceo – «Il latino non serve a niente», ripeteva, e non c'è stato verso di farlo ricredere – anziché all'istituto tecnico come avrebbe desiderato; è convinto che se avesse fatto di testa sua si sarebbe trovato avvantaggiato nei suoi studi di ingegneria.

Io tra me e me ricordavo che dopo la licenza media avrei voluto iscrivermi a ragioneria – «Mi piacciono i numeri, e alla fine mi metto subito a lavorare», questo pensavo – ma i miei hanno insistito perché facessi il liceo. E io non rimpiango affatto di aver dato loro retta: lo scientifico mi ha dato delle ottime basi interdisciplinari che in fin dei conti si sono rivelate fondamentali per scegliere e portare a termine il corso di studi universitari più adatto a me, anche se poi ci ho messo parecchi anni per trovare finalmente la mia strada nel mondo del lavoro.

A proposito di orientamento scolastico, nell'ambito del progetto promosso da Regione Toscana e Giovanisì per aiutare studentesse e studenti delle medie e del biennio delle superiori a scegliere il percorso formativo più adatto, il simpatico cantante e attore Lorenzo Baglioni ha lanciato il video del suo nuovo brano Piuttosto che per contribuire a estirpare la "piaga" dell'utilizzo errato di tale locuzione. In estrema sintesi, per citare il ritornello, «"Piuttosto che" non vuol dire "oppure"»!

Già che siamo in argomento, colgo l'occasione per condividere l'immagine di un "decalogo" molto particolare.

I DIECI GRAMMATICAMENTI
  1. Non avrai mai "qual è" con l'apostrofo.
  2. Non nominare il nome di Luca Serianni invano.
  3. Ricordati che i puntini di sospensione sono sempre e solo TRE.
  4. Onora Dante e Leopardi.
  5. Non uccidere il congiuntivo.
  6. Non commettere inutili anglicismi.
  7. Non rubare l'apostrofo a "un po'".
  8. Non usare "piuttosto che" al posto di "oppure".
  9. Non desiderare l'apostrofo dove va l'accento.
  10. Non desiderare la grammatica d'altri.

UPDATE: Mentre scrivevo questo post, Lorenzo Baglioni aveva già pubblicato un altro video nel quale illustrava il progetto di orientamento scolastico di cui sopra. Caspita, "ai miei tempi" non c'era una scelta così ampia e variegata!

domenica 9 maggio 2021

Tornare a fiorire

Quella della ricerca sul cancro è una questione che è sempre stata particolarmente a cuore sia a mia madre che a me, soprattutto da quando quel male ha colpito suo marito nonché mio papà. Purtroppo lo scorso giugno mamma se n'è andata, e quindi per la prima volta non posso regalarle un'Azalea della Ricerca... comunque, a dispetto del mio incorreggibile "pollice nero", ne ho ordinata una per me che mi è stata consegnata l'altroieri in ufficio. Eccola...

... abbastanza simile a quella che presi a Pescara nel 2016 in Piazza della Rinascita, meglio nota ai pescaresi come Piazza Salotto (mamma preferiva i fiori rosa, ma di quel colore erano finite).

L'anno scorso ne ordinai due, una per me...

... mentre l'altra, anch'essa con i fiori bianchi, la feci recapitare a mamma. Quando finalmente potei andare a trovarla il 3 giugno, una volta riaperti i confini tra le regioni, la sua era ancora splendida (mentre la mia già mostrava segni di sofferenza, ma resiste ancor oggi) grazie al "magico" pollice verde della sua bravissima badante. Tre settimane dopo accadde l'irreparabile e, tornata a Pescara, trovai l'azalea in condizioni senz'altro peggiori; chiaramente la povera badante aveva avuto cose ben più importanti a cui pensare che non occuparsi delle piante. Comunque volli portare via con me la piantina, anche se non speravo certo di farla rifiorire. E infatti ha continuato a perdere le foglie e a seccarsi, nonostante io non abbia mai smesso di innaffiarla. Stavo quasi per darla per spacciata... quando l'altro giorno, guardandola meglio, ho notato un evidente germoglio verde.

Io ai segnali dei defunti dall'aldilà non ci credo, ma in questo fatto ci ho visto un valore simbolico non indifferente: per cui ho deciso di continuare a prendermene cura, e con più impegno di prima.

P.S.: A proposito di ricerca sul cancro, venerdì ho fatto il 730, e per l'ennesima volta il mio 5x1000 l'ho devoluto all'AIRC. Il 2x1000 non sapevo a chi destinarlo, di partiti politici meritevoli non ne vedo all'orizzonte e di associazioni culturali non me ne veniva in mente nessuna in particolare... ma la responsabile del CAAF mi ha assicurato che, firmando nell'appositivo riquadro senza specificare nient'altro, i soldi vanno alle associazioni culturali in generale. Comunque, siccome sembra che non sia proprio così, la prossima volta non mi farò trovare impreparata.

sabato 8 maggio 2021

Giorni monotony

Bighellonando sui social mi sono imbattuta nell'immagine qui sotto, la quale raffigura il tabellone di Monotony, un gioco da tavolo fittizio che rappresenta la trasposizione in chiave pandemica del celebre Monopoly, o Monòpoli come si chiamava in Italia fino al 2009 (pur non avendo, almeno credo, nulla a che vedere con l'omonimo comune pugliese; in italiano monopolio e il suo plurale monopoli hanno l'accento sulla terza o).

(Clicca per ingrandire)

Ecco la traduzione delle scritte riportate sulle 40 caselle a partire da quella in basso a destra e proseguendo in senso orario secondo il verso indicato dalla freccia.

  • Non uscire di casa
  • Corridoio
  • Community shopper [letteralmente acquirente comunitario, si riferisce alla casella del Monopoly originale Community Chest, fondo di beneficenza, la nostra Probabilità]
  • Armadietto sotto le scale
  • Cassa integrazione
  • Gabinetto
  • Divano del salotto
  • Non correre rischi [Don't take chances, si riferisce alla casella del Monopoly originale Chances, la nostra Imprevisti]
  • Poltrona del salotto
  • Finestra del salotto
  • Resta in casa – Niente visite
  • Lavandino della cucina
  • Società della banda larga
  • Frigorifero della cucina
  • Congelatore della cucina
  • Gabinetto
  • In cima alle scale
  • Community clapping [letteralmente applausi della comunità, si riferisce alla casella del Monopoly originale Community Chest, fondo di beneficenza, la nostra Probabilità]
  • In mezzo alle scale
  • In fondo alle scale
  • Non andare da nessuna parte
  • Esercizi a casa
  • Non correre rischi
  • Jogging
  • Esercizi nel parco
  • Gabinetto
  • Camera da letto
  • Camera da letto vuota
  • Società di disinfettante per le mani
  • Ripostiglio
  • Torna a casa
  • Giardino
  • Terrazza
  • Community clapping
  • Capannone
  • Gabinetto
  • Non correre rischi
  • Amore per sé stessi [self love, inchessenzo!? ;-) (cit.) NdC]
  • Tassa di lusso
  • Sesso

P.S.: A proposito di giochi da tavolo, di recente il Mensa Italia, la sezione italiana dell'associazione internazionale che riunisce le persone con un elevato quoziente intellettivo, in collaborazione con LaFeltrinelli ha lanciato Aster, un gioco di astronomia e logica spaziale che mi sembra davvero interessante... ma anche solo guardando il videotutorial mi sono resa conto di essere meno intelligente di quanto credessi! :-/

venerdì 7 maggio 2021

Scansioni 3D con lo smartphone

Nella settimana lavorativa che si è appena conclusa ho "giocherellato" tra le altre cose con quest'aggeggino, che si sperava permettesse di ottenere un modello tridimensionale accurato di uno strumento. Dopo vari tentativi, ed esaminato il relativo datasheet, siamo giunti alla conclusione che quella depth camera, che è perfetta ad esempio per scansionare ambienti, non era adatta ai nostri scopi.

Come fare, allora? Una risposta definitiva ancora non l'abbiamo trovata, ma sembra che si possano ottenere ottimi risultati utilizzando delle app per smartphone. Io che sono androidiana ho testato l'app SCANN3D, recensita qui, che richiede di scattare un certo numero di foto (non troppe sennò il mio povero Mi A3 s'impalla!) girando intorno all'oggetto: la versione base onestamente ha troppe limitazioni, mentre quella completa offre tre giorni di prova gratuita dopodiché costa 5,99 euro al mese, e nonostante le pessime recensioni non l'ho trovata mica da buttare.

Questa sembrava già una soluzione soddisfacente e a basso costo, finché il mio responsabile, iPhonista, non ha trovato l'app 3D Scanner App che si basa sui sensori di riconoscimento facciale dell'iCoso, e stranamente è pure gratuita.

Mah, vedremo cosa (o chi) avrà la meglio...

giovedì 6 maggio 2021

Sapere a che santo votarsi

Nel periodo in cui sono stata impegnata nel dottorato di ricerca ho consultato innumerevoli articoli tecnici pubblicati su riviste della Elsevier, il maggior editore mondiale in ambito medico e scientifico; molti li abbiamo sottoposti, e qualcuno ce l'hanno pure accettato.

Poiché davo per assodata l'autorevolezza della casa editrice olandese, ammetto di essere rimasta abbastanza interdetta quando ho visto condiviso sui social qualche estratto dell'articolo Which Saint to pray for fighting against a Covid infection? A short survey (Quale Santo pregare per combattere un'infezione da Covid? Un breve sondaggio), di A. Perciaccante, A. Coralli e P. Charlier, che sarà pubblicato nel numero di settembre della rivista Ethics, Medicine and Public Health.

In sintesi, al primo posto abbiamo Santa Rita da Cascia, "santa degli impossibili" e "avvocata dei casi disperati", che con i suoi 558 "voti" surclassa San Rocco e San Sebastiano, rispettivamente secondo e terzo "classificato". Appena due "voti" per la Vergine Maria, e addirittura uno solo per Gesù.

Ecco un estratto tradotto del testo dell'articolo.

In mancanza di una cura ancora considerata universalmente efficace, e di un vaccino validato dalle autorità sanitarie, abbiamo voluto sapere a quale santo cattolico si rivolgesse la comunità cristiana europea in caso di infezione da Covid-19 per richiedere una guarigione miracolosa.
È stato condotto un sondaggio online su un campione di 1158 adulti utilizzando strumenti di social media.
[...]
Il rapporto tra religione e medicina è ben noto nelle comunità umane fin dall'antichità. La medicina medievale si basava sulle dottrine ippocratiche e galeniche, ma era anche caratterizzata da influenze spirituali e divine. Così, nei paesi europei, nel Medioevo, l'invocazione dei Santi per la cura delle malattie era una pratica abituale.
Nonostante le dimensioni spirituale e religiosa abbiano deviato dalla medicina dopo il Rinascimento e il Tardo Illuminismo, l'intercessione ai Santi è ancora oggi una dottrina diffusa sia nella Chiesa cattolica che in quella ortodossa. In particolare, la religione cattolica romana è ricca di santi che svolgono il ruolo di intercessore fra l'onnipotenza della divinità e la richiesta di guarigione divina emanata da un mortale.
Dall'inizio del 2020, la pandemia di Covid-19 ha colpito l'intero pianeta. Tutti i territori, e quindi tutte le culture umane, vengono coinvolti direttamente da questo agente infettivo. In aggiunta e/o in sostituzione delle cure mediche e medicinali, resta la possibilità per qualsiasi persona di rivolgersi alla religione.
[...]
Abbiamo condotto un sondaggio su due dei social network più utilizzati: Twitter e Facebook. Il sondaggio è stato condotto tra il 21 e il 25 agosto 2020. Ciascun autore ha pubblicato sulla propria pagina Twitter e Facebook la seguente domanda: «Quale santo pregheresti per combattere un'infezione da Covid?». Il numero totale di follower ai quali è stata rivolta la domanda era di 15.840 persone (92% dall'Europa).
[...]
Il primo posto di Santa Rita riflette chiaramente il carattere pessimistico e fatalista della situazione attuale, e la mancanza di credito dato all'offerta terapeutica nei confronti del Covid-19.
Dobbiamo anche considerare che, quando abbiamo condotto lo studio, la campagna vaccinale era ben lungi dal cominciare.
Al secondo e terzo posto troviamo rispettivamente San Rocco e San Sebastiano, che, in base alla tradizione cattolica, sono i due principali Santi considerati protettori contro la peste, il cui andamento epidemico è stato paragonato a quello del Covid-19.

Sinceramente io non so bene come commentare questa roba senza rischiare di urtare la sensibilità religiosa di qualcuno...

mercoledì 5 maggio 2021

Ei fu

Della stragrande maggioranza degli eventi storici ricordo al massimo l'anno in cui avvennero, mentre il cinque maggio 1821 è una delle pochissime date che so a memoria, soprattutto "grazie" alla celeberrima ode di Alessandro Manzoni che studiai controvoglia a scuola, e della quale oggi, duecentesimo anniversario della morte di Napoleone Bonaparte, ti propinopropongo qui di seguito il testo completo.
Ei fu. Siccome immobile,
Dato il mortal sospiro,
Stette la spoglia immemore
Orba di tanto spiro,
Così percossa, attonita
La terra al nunzio sta,
Muta pensando all’ultima
Ora dell’uom fatale;
Nè sa quando una simile
Orma di piè mortale
La sua cruenta polvere
A calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
Vide il mio genio e tacque;
Quando, con vece assidua,
Cadde, risorse e giacque,
Di mille voci al sonito
Mista la sua non ha:
Vergin di servo encomio
E di codardo oltraggio,
Sorge or commosso al subito
Sparir di tanto raggio:
E scioglie all’urna un cantico
Che forse non morrà.
Dall’Alpi alle Piramidi,
Dal Manzanarre al Reno,
Di quel securo il fulmine
Tenea dietro al baleno;
Scoppiò da Scilla al Tanai,
Dall’uno all’altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
L’ardua sentenza: nui
Chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
Del creator suo spirito
Più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
Gioia d’un gran disegno,
L’ansia d’un cor che indocile
Serve, pensando al regno;
E il giunge, e tiene un premio
Ch’era follia sperar;
Tutto ei provò: la gloria
Maggior dopo il periglio,
La fuga e la vittoria,
La reggia e il tristo esiglio:
Due volte nella polvere,
Due volte sull’altar.
Ei si nomò: due secoli,
L’un contro l’altro armato,
Sommessi a lui si volsero,
Come aspettando il fato;
Ei fe’ silenzio, ed arbitro
S’assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell’ozio
Chiuse in sì breve sponda,
Segno d’immensa invidia
E di pietà profonda,
D’inestinguibil odio
E d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago
L’onda s’avvolve e pesa,
L’onda su cui del misero,
Alta pur dianzi e tesa,
Scorrea la vista a scernere
Prode remote invan;
Tal su quell’alma il cumulo
Delle memorie scese!
Oh quante volte ai posteri
Narrar se stesso imprese,
E sull’eterne pagine
Cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
Morir d’un giorno inerte,
Chinati i rai fulminei,
Le braccia al sen conserte,
Stette, e dei dì che furono
L’assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
Tende, e i percossi valli,
E il lampo de’ manipoli,
E l’onda dei cavalli,
E il concitato imperio,
E il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
Cadde lo spirto anelo,
E disperò: ma valida
Venne una man dal cielo,
E in più spirabil aere
Pietosa il trasportò;
E l’avviò, pei floridi
Sentier della speranza,
Ai campi eterni, al premio
Che i desidéri avanza,
Dov’è silenzio e tenebre
La gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
Chè più superba altezza
Al disonor del Golgota
Giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
Sperdi ogni ria parola:
Il Dio che atterra e suscita,
Che affanna e che consola,
Sulla deserta coltrice
Accanto a lui posò.

La figura di questo piccolo grande uomo – ma era davvero così basso come dicono? A quanto pare no: la sua statura era di circa un metro e settanta, poco al di sopra della media francese del periodo – è stata rievocata l'altro giorno su Il Post.

Concludo linkando una pagina Wikipedia che elenca alcune possibili risposte alla domanda che mi sono sempre posta riguardo all'iconografia napoleonica: come mai l'imperatore dei francesi veniva spesso ritratto in una posa a dir poco curiosa, ovvero con la mano dentro il gilet?