A gennaio scorso mostravo sulla mia bacheca Facebook lo screenshot di un'inserzione sponsorizzata che mi era comparsa sotto gli occhi, commentandolo con un categorico «Mapperlamordelcielo! 🙎🏻».
Cena con 5 sconosciuti, tutti abbinati dal nostro algoritmo. Ogni mercoledì sera nella tua città
Tra commenti di gente che si associava alla mia repulsione nei confronti dell'idea di uscire a cena con dei perfetti sconosciuti, è arrivata l'opinione di una mia "facciamica" che come me si è trasferita in Lombardia per amore... perlomeno, il mio mi illudevo che lo fosse, salvo poi scoprire che ho vissuto per anni nella menzogna, mentre a posteriori la sua relazione per quanto nata dopo mi sembra decisamente più solida. «Non so, potrebbero essere utili per persone che si trasferiscono in nuove città per lavoro e quindi non conoscono nessuno. Non è facilissimo conoscere nuova gente dopo una certa età.» (Per me non lo è mai stato, manco quando ero giovanissima) Le ho risposto «non metto in dubbio che per persone con un carattere MOLTO diverso dal mio possa essere un'idea stimolante... solo che io sono assolutamente fuori target! 😉», e lei ha ribattuto «Guarda, ti direi che non lo sono anche io. Poi mi sono trasferita a 41 anni e ho capito che boh, forse alla fine ci provi. Perché stare sempre sempre da soli non è proprio bello (per fortuna non è il mio caso). Credo che alla fine si cambi adattandosi alle circostanze della vita, il che mi sembra sempre una cosa buona.»
A gennaio non potevo prevedere che di lì a pochi mesi mi sarei ritrovata single, in un contesto geografico a me completamente estraneo nel quale in pratica frequento solo i colleghi (ma mai al di fuori dell'orario di lavoro), e mi sarei resa conto di quanto la considerazione della mia "facciamica" fosse fondata.
L'altroieri un altro mio "facciamico", che aveva seguito le mie vicissitudini relazionali tramite i post che pubblicavo, mi ha consigliato tramite messaggi diretti di provare qualche app di socializzazione per organizzare incontri reali di gruppo. Da ignorante qual ero, gli ho chiesto che differenza ci fosse rispetto alle app di dating tipo Tinder, e lui mi ha suggerito di dare un'occhiata a comehome! e all'app di "social eating" Tablo.
La prima sembrava più interessante perché propone un'ampia scelta di eventi e attività a cui partecipare, e non appena avessi avuto un po' di tempo mi ripromettevo di mettermi a spulciare in cerca di qualcosa a me congeniale... ma è stata la seconda, quella su cui puntavo di meno, a procurarmi la prima occasione di socialità. Dopo essermi registrata inserendo i miei dati e aver ricevuto qualche notifica di "tavoli social" creati in località per me scomode – non ho manco idea di quanto disti da qua, Gorgonzola – stasera ho ricevuto da un utente l'invito a partecipare a una cena in pizzeria sabato sera a Monza, che è la città a circa 10 chilometri da qui dove andrò ad abitare. I quattro partecipanti già registrati sembravano non troppo diversi da me per età e per interessi, così dopo qualche esitazione ho cliccato su Partecipa... salvo poi scoprire che, per unirsi a un tavolo che ha già raggiunto le 4 adesioni, è necessario abbonarsi. Esistono tre opzioni di abbonamento: quella mensile, quella trimestrale e quella annuale. Quest'ultima è la più conveniente se la si sfrutta appieno, sennò sono soldi buttati... e così, su consiglio di un'amica che sta a Pescara, ho optato per l'abbonamento trimestrale e poi mi sono aggiunta ai partecipanti alla cena.
Adesso provo un misto di trepidazione e – indovina un po'? – ansia, perché introversa come sono cenare con degli sconosciuti equivale a fuoriuscire dalla mia comfort zone, ma di parecchio. :-)
Vabbè, domenica ti saprò dire. Ammesso che la serata non trovi posto nelle cronache locali! (Sempre ottimista, io, neh? ;-) )