sabato 31 maggio 2025

Non è mai troppo tardi

L'algoritmo di Facebook sembra aver imparato a conoscermi, a giudicare dagli spunti che mi propone. Riporto qui di seguito la traduzione del testo contenuto in alcune immagini che mi sono capitate sotto gli occhi.

Devo a me stessa delle scuse
per essere stata in posti in cui sapevo di non essere rispettata, desiderata, apprezzata, amata o stimata, ma invece sono rimasta per il bene della nostra storia.
Mi devo delle scuse per aver anteposto persone che non mi hanno mai apprezzata a me stessa.

(Questa avrebbe dovuto essere tradotta usando il maschile non marcato, ma ho scelto il femminile perché avrei potuto scriverla io)

Qualcuno una volta ha detto:
«Se prendi il treno sbagliato, assicurati di scendere alla prima fermata. Più a lungo rimani, più costoso sarà il viaggio di ritorno».
Non si riferivano al treno.
Romanticizza la tua vita 
Scatta belle foto, sentiti ​​protagonista, accendi una candela, leggi dei libri, fai una passeggiata, balla al ritmo della tua musica preferita, fatti dei regali, fai ciò che vuoi, sii felice: questa è la tua vita, non lasciare che nessuno te la porti via.
Una persona compie 30 anni ed è "vecchia".
Una persona muore a 30 anni ed è "giovane".
Questo è il mondo in cui viviamo.
Corri la tua corsa.
Perché, qualunque cosa tu faccia, le persone ti giudicheranno attraverso la lente delle loro paure.
Le loro tempistiche non sono le tue.
La loro definizione di "troppo tardi" non si applica a te.
Non sei indietro.
Non sei avanti.
Sei esattamente dove dovresti essere.

giovedì 29 maggio 2025

Vorrei essere ancora figlia

Oggi sono dieci anni esatti da quando mio papà ha esalato il suo ultimo respiro, molto probabilmente in mia presenza, in un letto dell'ospedale di Pescara dove era ricoverato da una decina di giorni. Era già molto malato e debilitato, e dopo essersi fratturato il femore non si è più ripreso. E in un certo senso neanch'io: in tutto questo tempo non sono ancora riuscita a metabolizzare del tutto la sua perdita e la sua assenza.

Questa sera voglio condividere un video uscito qualche mese fa nel quale il conduttore televisivo Gabriele Corsi, nel corso del programma In Altre Parole condotto da Massimo Gramellini su LA7, legge una poesia dedicata a suo padre.

Non so se suo padre sia ancora vivo, e se sì quali siano le sue condizioni, ma in ogni caso le sue parole hanno toccato in me delle corde molto sensibili, e le ho sentite profondamente mie, specie in questo periodo così difficile in cui darei qualunque cosa per poter avere il conforto dei miei genitori, che purtroppo non ci sono più da anni.

Fammi essere ancora figlio.
Solo una volta. Una volta sola.
Poi ti lascio andare.
Ma per una volta, ancora, fammi sentire sicuro.
Proteggimi dal mondo.
Fammi dormire nel sedile dietro il tuo.
Guida tu, che io sono triste e stanco.
Ho voglia che sia tu a guidarmi, papà.
Metti la musica che ti piace,
che sarà quella che una volta cresciuto piacerà a me.
Fammi essere piccolo.
Pensa tu per me.
Decidi tu per me.
Mettimi la tua giacca, che a me sembra enorme, perché ho freddo.
Prendimi in braccio e portami a letto perché mi sono addormentato sul divano.
Raccontami storie.
E se sei stanco non farlo. Ma non te ne andare.
Ho voglia di rimanere figlio per sempre.
Abbracciami forte come dopo un gol.
Dormi ancora, come hai fatto per una settimana su una sedia accanto al mio letto in ospedale.
Rassicurami.
Carezzami la testa.
Lo so che per tutti arriva il momento in cui devi fare da padre a tuo padre.
Ma io non voglio.
Non ora.
Voglio vederti come un gigante. Non come un uccellino.
Non andare, papà.
Ti prego.
Fammi essere ancora figlio.
Fammi essere per sempre tuo figlio.

lunedì 26 maggio 2025

VeroFalso

Mi è sembrato un caso curioso, ma magari non è neanche un caso, che due recenti episodi di altrettanti distinti podcast del Post avessero dei titoli molto simili.

  • La notizia vera di una storia falsa è l'episodio zero di Wilson, il nuovo podcast settimanale – uscirà ogni giovedì dal 29 maggio – di Francesco Costa, il quale ha affidato Morning alle (buone) mani di Nicola Ghittoni per diventare direttore responsabile della testata. La notizia in questione, della quale non serbavo alcun ricordo sebbene risalga a poco più di tre anni fa, è quella dei supermercati presi d'assalto e delle code chilometriche ai benzinai per fare rifornimento in attesa di uno sciopero generale di 15 giorni degli autotrasportatori annunciato da due (falsi) messaggi audio che hanno iniziato a circolare su WhatsApp creando il panico in tutta la Sardegna.
  • Una notizia vera e una falsa dagli Stati Uniti è l'episodio di ieri di Amare parole, il podcast di Vera Gheno, la quale ha riportato due notizie realmente circolate – Harvard ha corretto la lettera della Segretaria all'Istruzione Linda McMahon, e la Segretaria alla Sicurezza Interna statunitense Kristi Noem non sa cosa sia l'habeas corpus – invitando a indovinare quale delle due fosse vera e quale falsa. Ne sono scaturiti interessanti spunti di riflessione.
Ricordo che l'ascolto di Amare parole è riservato agli abbonati al Post, e prima o poi pure Wilson – un titolo del quale sono curiosa di scoprire il significato, che non è ancora stato svelato – andrà incontro allo stesso destino. Due motivi in più per abbonarsi al Post, come se non bastasse la gratificazione di contribuire a un modo di fare informazione che per quanto mi riguarda trovo davvero congeniale. Ottanta euro all'anno – prezzo bloccato da cinque anni, da quando mi sono abbonata la prima volta – e non ci pensi più, cosa aspetti? ;-)

domenica 25 maggio 2025

Le app che ti aiutano a socializzare

A gennaio scorso mostravo sulla mia bacheca Facebook lo screenshot di un'inserzione sponsorizzata che mi era comparsa sotto gli occhi, commentandolo con un categorico «Mapperlamordelcielo! 🙎🏻».

Cena con 5 sconosciuti, tutti abbinati dal nostro algoritmo. Ogni mercoledì sera nella tua città

Tra commenti di gente che si associava alla mia repulsione nei confronti dell'idea di uscire a cena con dei perfetti sconosciuti, è arrivata l'opinione di una mia "facciamica" che come me si è trasferita in Lombardia per amore... perlomeno, il mio mi illudevo che lo fosse, salvo poi scoprire che ho vissuto per anni nella menzogna, mentre a posteriori la sua relazione per quanto nata dopo mi sembra decisamente più solida. «Non so, potrebbero essere utili per persone che si trasferiscono in nuove città per lavoro e quindi non conoscono nessuno. Non è facilissimo conoscere nuova gente dopo una certa età.» (Per me non lo è mai stato, manco quando ero giovanissima) Le ho risposto «non metto in dubbio che per persone con un carattere MOLTO diverso dal mio possa essere un'idea stimolante... solo che io sono assolutamente fuori target! 😉», e lei ha ribattuto «Guarda, ti direi che non lo sono anche io. Poi mi sono trasferita a 41 anni e ho capito che boh, forse alla fine ci provi. Perché stare sempre sempre da soli non è proprio bello (per fortuna non è il mio caso). Credo che alla fine si cambi adattandosi alle circostanze della vita, il che mi sembra sempre una cosa buona.»

A gennaio non potevo prevedere che di lì a pochi mesi mi sarei ritrovata single, in un contesto geografico a me completamente estraneo nel quale in pratica frequento solo i colleghi (ma mai al di fuori dell'orario di lavoro), e mi sarei resa conto di quanto la considerazione della mia "facciamica" fosse fondata.

L'altroieri un altro mio "facciamico", che aveva seguito le mie vicissitudini relazionali tramite i post che pubblicavo, mi ha consigliato tramite messaggi diretti di provare qualche app di socializzazione per organizzare incontri reali di gruppo. Da ignorante qual ero, gli ho chiesto che differenza ci fosse rispetto alle app di dating tipo Tinder, e lui mi ha suggerito di dare un'occhiata a comehome! e all'app di "social eating" Tablo.

La prima sembrava più interessante perché propone un'ampia scelta di eventi e attività a cui partecipare, e non appena avessi avuto un po' di tempo mi ripromettevo di mettermi a spulciare in cerca di qualcosa a me congeniale... ma è stata la seconda, quella su cui puntavo di meno, a procurarmi la prima occasione di socialità. Dopo essermi registrata inserendo i miei dati e aver ricevuto qualche notifica di "tavoli social" creati in località per me scomode – non ho manco idea di quanto disti da qua, Gorgonzola – stasera ho ricevuto da un utente l'invito a partecipare a una cena in pizzeria sabato sera a Monza, che è la città a circa 10 chilometri da qui dove andrò ad abitare. I quattro partecipanti già registrati sembravano non troppo diversi da me per età e per interessi, così dopo qualche esitazione ho cliccato su Partecipa... salvo poi scoprire che, per unirsi a un tavolo che ha già raggiunto le 4 adesioni, è necessario abbonarsi. Esistono tre opzioni di abbonamento: quella mensile, quella trimestrale e quella annuale. Quest'ultima è la più conveniente se la si sfrutta appieno, sennò sono soldi buttati... e così, su consiglio di un'amica che sta a Pescara, ho optato per l'abbonamento trimestrale e poi mi sono aggiunta ai partecipanti alla cena.

Adesso provo un misto di trepidazione e – indovina un po'? – ansia, perché introversa come sono cenare con degli sconosciuti equivale a fuoriuscire dalla mia comfort zone, ma di parecchio. :-)

Vabbè, domenica ti saprò dire. Ammesso che la serata non trovi posto nelle cronache locali! (Sempre ottimista, io, neh? ;-) )

venerdì 23 maggio 2025

Scusa se ti dico "grazie"

Ad aprile ho accennato al fatto che, quando ricorro all'aiuto di ChatGPT, alla mia richiesta aggiungo quasi sempre "per favore" oppure "please", e alla fine ringrazio. :-)

Più di recente ho scoperto che Sam Altman, cofondatore – assieme al famigerato Elon Musk – di OpenAI, ha ammesso che dire "Per favore" e "Grazie" alla sua creatura significa sprecare milioni di dollari in potenza di calcolo: «decine di milioni di dollari ben spesi, non si sa mai», le testuali parole. A tal proposito ho trovato questa vignetta...

NELL'ANNO 2050
Aspettate, questa persona dice "grazie" ogni volta che usa ChatGPT. Risparmiatela.
No, dicendo "grazie" spreca risorse affinché il server possa rispondere.

... che rappresenta un punto di vista ben diverso rispetto a quella che avevo incluso nel post del mese scorso!

ASPETTA! Non quel tizio! Lui diceva SEMPRE grazie.
[10 anni fa] Ottima risposta, grazie.

Riguardo all'esorbitante consumo di risorse – nella fattispecie metaforica, acqua per combattere la disidratazione da surriscaldamento – necessarie a una ChatGPT personificata per soddisfare le richieste più assurde degli utenti, i Contenuti Zero hanno realizzato un simpatico reel.

Scherzi a parte, dovremmo tutti interrogarci seriamente sull'impatto che questi sviluppi tecnologici possono avere sul consumo di combustibili fossili e quindi sul riscaldamento globale. :-(

giovedì 22 maggio 2025

Tristezza, per favore vai via

Oggi, concedendomi una breve tregua dall'impacchettamento al rientro a casa, ho smaltito della posta elettronica arretrata... e l'aforisma ricevuto ieri tramite la newsletter di aforismi.meglio.it mi ha lasciata a dir poco perplessa! (Nulla in confronto al "giramento di ammennicoli" che ho sperimentato oggi ascoltando l'ultimo episodio del podcast di un personaggio che di solito apprezzo... ma su questo tornerò a tempo debito)

Ebbene, l'aforisma, proposto come anonima "riflessione buddista" e presentato anche sotto forma di immagine, è il seguente:

Non rispondere quando sei arrabbiato.
Non fare promesse quando sei felice.
Non prendere decisioni quando sei triste.

Ebbene, riguardo al primo punto sono molto d'accordo. È un'arte che non possedevo, quella di lasciar correre, ma la sto perfezionando negli ultimi tempi in cui vengo punzecchiata e provocata di continuo ma, salvo rare eccezioni in cui finisco per esplodere, riesco a trattenermi (e la "controparte" probabilmente la interpreta come un'ammissione di colpa da parte mia, ma non sa quanto si sbaglia).

Del secondo punto ammetto che non mi è chiarissimo il senso... ma è passato talmente tanto tempo dall'ultima volta in cui mi sono sentita felice, anzi non ricordo neppure quando è successo, che non lo reputo un consiglio tagliato su misura per me.

Riguardo al terzo punto... la tristezza mi ha accompagnata per buona parte della mia vita, e non vuole proprio mollarmi in quest'ultimo periodo in cui mi sono trovata a dover prendere decisioni importanti, per giunta praticamente da sola; non mi rimane che sperare di averle ponderate abbastanza bene da non ritrovarmi poi nei pasticci. E comunque, se non avessi mai contravvenuto a questo consiglio, io che non sono esattamente il tipo di persona che può vantarsi di aver fatto un sacco di strada nella vita, non sarei andata proprio da nessuna parte.

[La decisione che si è rivelata più sbagliata della mia vita l'ho presa in un momento in cui ero tutt'altro che triste]

Qui sotto, l'adorabile Tristezza di Inside Out.

martedì 20 maggio 2025

Le cose in comune

Alcuni stralci di dialoghi, in effetti quasi sempre monologhi, più o meno recenti col mio (ancora per poco) "padrone di casa".

Io: «Da quando sono venuta a vivere qui anni fa non mi hai quasi mai portata a visitare qualcuno dei tanti interessantissimi musei di Milano!»

Lui: «Bah, io non sono tipo da musei, mi annoio»

Vedendo la giornalista Cecilia Sala per l'ennesima volta ospite a Che tempo che fa...

Lui: «Rieccola, la miracolata!»

[Posso anche essere d'accordo sul fatto che, se non fosse stato per quella "questioncina" dell'arresto in Iran risoltasi felicemente, oggi lei non godrebbe dello stesso risalto mediatico, ma ciò non vuol dire che sia una stupida incompetente]

Lucio Corsi viene presentato come ospite del Concertone del Primo Maggio...

Lui: «Che palle, questo!»

[Quando l'ho scoperto, colpevolmente tardi grazie a Sanremo 2025, ho pensato «Allora c'è ancora speranza, per la musica italiana»]

Dopo l'elezione di papa Leone XIV...

Lui: «Ma che me ne frega di chi fanno papa, tanto a me non cambia niente»

[Come se non si trattasse di una delle personalità più influenti del pianeta]

Mi è tornato in mente questo sketch di Corrado Guzzanti...

... senza offesa per gli abboriggeni, che non dubito abbiano una maggiore profondità d'animo! ;-)

domenica 18 maggio 2025

Forte, tosta, indipendente

È stato un weekend lungo – venerdì ho preso ferie – talmente faticoso che sarà quasi rilassante tornare al lavoro... sempre che domattina io riesca ad alzarmi! ;-) Ho preparato quasi tutti gli scatoloni per il trasloco, riaprendo buona parte di quelli abbandonati da anni in mansarda per riorganizzarli in maniera ottimale, e trovando un po' di cose che ad averle a portata di mano mi sarebbero servite, altri oggetti da cui non avrei mai voluto separarmi... ma è la dura legge del decluttering: bisogna fare i conti con lo spazio a disposizione, che nel mio caso sarà assai esiguo.

Per sistemare meglio gli scatoloni nella minuscola cantina ho acquistato questo scaffaletto, e siccome non avevo nessuno da cui farmi aiutare per montarlo – di sicuro non intendevo chiederlo al mio attuale "padrone di casa", vista la situazione che si è venuta a creare e sulla quale potrei scrivere un libro, altro che post :'-( – mi sono fatta coraggio e ho deciso di provarci da sola. Il foglio di istruzioni incluso nel pacco era poco chiaro oltre che sbiadito... ma vuoi che su YouTube non si trovi un video che mostra come si fa? Eccolo! :-)

Solo che nel video sembrava tutto così facile... e invece quando ci ho provato io le travi, o come si chiamano, non volevano saperne di incastrarsi nel modo giusto: o si incastrava il "dente" sopra, oppure quello sotto, il che avrebbe pregiudicato la stabilità della struttura. Comunque, ci ho messo un paio d'ore, un buon quantitativo di sudore e svariate imprecazioni, ma alla fine ce l'ho fatta a montarlo nel modo corretto, almeno spero. Sono orgogliosa di me stessa! :-D

P.S.: Un po' a malincuore, visto che lei non la posso tanto vede', ho ceduto alla tentazione di citare nel titolo la canzone di Marcella Bella fanalino di coda all'ultimo festival di Sanremo... comunque a me, a differenza sua, adesso fa male tutto! ;-)

sabato 17 maggio 2025

Famiglie ben poco tradizionali

Ieri papa Leone XVI ha dichiarato che la famiglia è fondata sull'unione tra uomo e donna, facendo quindi un passo indietro rispetto alle posizioni di papa Francesco. Che dire, sarebbe stato troppo bello se avesse seguito le orme del suo predecessore in tutto. :-(

Chissà che opinione avrà papa Prevost sull'ex bassista dei Rolling Stones Bill Wyman, illustrata nello screenshot qui sotto... Roba che la canzoncina I'm My Own Grandpa, ovvero "io sono mio nonno", non sembra più un bizzarro paradosso. :-/

Più di recente ha fatto notizia la situazione dello youtuber Nick Yardy il quale ha dichiarato che la fidanzata e la suocera era incinte di lui, salvo poi ritrattare, almeno in parte: «La gravidanza era una trovata per fare hype, ma la storia tra noi tre è reale».

venerdì 16 maggio 2025

Com'è difficile amarsi

Stasera riporto la traduzione di un PDF che ho scaricato dal sito The New Happy, alla cui newsletter sono iscritta: il titolo è 60 ways to love yourself (60 modi per amare te stesso)... e in questo momento della mia vita è quanto mai importante che io (re)impari a volermi bene!

La relazione che abbiamo con noi stessi è probabilmente la più importante della nostra vita, eppure, nonostante ciò, non ci viene mai insegnato come renderla sana, positiva e amorevole.
In realtà, la cultura della Vecchia Felicità ci insegna il contrario: come odiare e umiliare noi stessi. Ci hanno insegnato a trattenere l'amor proprio finché non abbiamo raggiunto un obiettivo o non siamo diventati una versione migliore di noi stessi. Una volta ottenuto quel lavoro, cercato quel tipo di lavoro, trovato un partner, conseguito quella laurea, allora ne sarai degno. Ma anche se alla fine riesci a raggiungere questi obiettivi esterni, sembra che tu riesca sempre a trovare qualcosa di nuovo da aggiungere alla lista. Ti ritrovi a rincorrere costantemente il valore dall'esterno, anziché coltivarne la conoscenza interiore.
Sento ripetere sempre la stessa cosa dai membri della nostra community: «Vorrei cambiare il modo in cui mi tratto, ma non ho idea da dove iniziare». In questa guida ho raccolto 60 modi scientificamente provati per coccolarti con amore. Stampalo da qualche parte come promemoria e consultalo tutte le volte che ne hai bisogno. In qualsiasi momento della giornata puoi scegliere una risposta amorevole, e ogni volta che lo fai, sappi che stai trasformando il tuo rapporto con te stesso.
60 modi per amare te stesso
Ama il tuo corpo
  • Fai stretching per cinque minuti
  • Mangia cibo che ti dà energia
  • Assapora il cibo mentre mangi
  • Fai una breve passeggiata meditativa
  • Disconnettiti dalla tecnologia
  • Concentrati sul tuo respiro oppure medita
  • Fai caso quando vai di corsa stai correndo e rallenta
  • Fatti i complimenti allo specchio
  • Fai un bagno o una doccia
  • Preparati un pasto preferito o una sorpresa
  • Metti su una canzone e balla
  • Canta la tua canzone preferita
  • Cammina sull'erba
  • Guarda l'alba o il tramonto
  • Datti un abbraccio
Ama il tuo cuore
  • Quando hai paura, sii curioso del perché
  • Quando sei triste, parla con te stesso gentilmente
  • Quando sei arrabbiato, riconosci ciò che ti fa male
  • Quando sei in lutto, onora ciò che hai perso
  • Quando ti vergogni, apriti con qualcuno
  • Quando sei solo, aiuta qualcun altro
  • Quando sei felice, goditelo
  • Quando sei grato, esprimilo
Ama la tua mente
  • Rimuovi un elemento dalla tua lista di cose da fare
  • Sfida la voce crudele nella tua testa
  • Guarda uno spettacolo o un film interessante
  • Impara qualcosa di nuovo
  • Chiediti «Di cosa ho bisogno oggi?»
  • Afferma te stesso («Io sono abbastanza»)
  • Imposta il telefono in modalità "Non disturbare"
  • Fatti un complimento
  • Pratica la meditazione della gentilezza amorevole
Ama le tue scelte
  • Identifica i tuoi valori fondamentali
  • Utilizza quei valori per prendere decisioni
  • Mantieni le promesse che fai a te stesso
  • Se commetti un errore, perdonati
  • Stabilisci un limite per proteggere il tuo benessere
  • Trova un hobby e rendilo una priorità
  • Chiediti «Cosa mi renderebbe felice oggi?»
  • Stabilisci un obiettivo che conta per te
  • Apprezza le cose belle della tua vita
  • Non dire subito di sì
  • Di' di no quando ne hai bisogno e lo vuoi
  • Stabilisci aspettative realistiche per ciascuna giornata
  • Fai qualcosa di carino per il tuo te stesso futuro
  • Pulisci il tuo feed dei social media
  • Lascia andare qualcosa che hai portato con te
  • Fai una lista dei sogni per la tua vita
  • Rifletti sulle sfide che hai superato
  • Chiedi aiuto ogni volta che ne hai bisogno
  • Ricorda i momenti positivi del passato
  • Fatti ridere
  • Scegli una nuova abitudine sana da adottare
  • Affronta un problema che hai evitato
  • Nota i tuoi punti di forza unici
  • Presta attenzione alle tue piccole vittorie quotidiane
  • Quando qualcosa va bene, festeggialo
  • Rifletti su come sei cresciuto
  • Chiedi ai tuoi cari cosa apprezzano e ammirano di più di te
  • Quando ricevi un complimento da qualcuno, di' «Grazie»
  • Invece di confrontarti, concentrati sui tuoi obiettivi e sui tuoi progressi
  • Trascorri del tempo di qualità con le persone che ami di più

P.S.: Il titolo del post è la citazione di un singolo di Rosario Di Bella uscito trent'anni fa che ricordo ancora perfettamente perché mi piaceva un sacco.<3 Solo che in quel caso "amarsi" non era usato in senso riflessivo (amare sé stessi), bensì in senso reciproco (amarsi l'un l'altrə).