Sarà capitato anche a voi
di avere una musica in testa...
Suvvia, credo che sia successo un po' a tutti di avere in mente una certa canzone... della quale però non c'è verso di ricordare nient'altro che qualche nota: buio totale o quasi riguardo al testo, al titolo e all'interprete. In casi come questo può tornare utile
Shazam, un'applicazione per cellulari... ma, se il tuo telefonino non è compatibile, come la mettiamo? Beh, in tal caso ti viene in soccorso
Midomi. L'utilizzo del servizio è molto semplice: non devi far altro che cliccare sull'immagine riprodotta qui sotto (a dispetto di questa scritta, il sito sembra ormai ben localizzato in italiano)...
... acconsentire a che il sito acceda alla fotocamera e al
microfono (a occhio e croce della webcam non se ne fa nulla, ma tanto io non ce l'ho neppure montata)...
... poi
canticchiare o "
hum" (rifare a bocca chiusa) il pezzo misterioso per almeno
dieci secondi, infine cliccare di nuovo per
interrompere la registrazione. A questo punto il sistema confronterà i suoni ricevuti con i brani contenuti nel suo
immenso database, arricchito a quanto pare dalle registrazioni degli utenti (ecco perché è richiesto il consenso)... e in brevissimo tempo ti proporrà una serie di
congetture sorprendentemente azzeccate su quale sia la canzone che avevi in mente. Insomma, se ti trovi nella situazione descritta all'inizio del post, Midomi è la soluzione che fa per te. Personalmente, comunque, ho escogitato un utilizzo abbastanza alternativo per questo servizio... e vado a illustrartelo (sempre che te ne importi qualcosa). :-)
Te l'ho mai raccontato che, ai tempi del liceo, mi dilettavo a
comporre canzoni? Mi sa di no, eh? Beh, lo faccio adesso. :-) Nella loro elementare semplicità, le mie erano canzoni a tutti gli effetti: con melodia, testo... e persino
un'idea di arrangiamento (giusto un'idea, ecco :-)). Con ogni probabilità le
melodie, diligentemente trascritte su un quadernino pentagrammato, avevano subìto l'influsso delle canzoni che furono alla base della mia cultura musicale per tutta l'infanzia e parte dell'adolescenza: ebbene sì... le
sigle dei cartoni animati cantate da Cristina D'Avena (più una spruzzatina di Sanremo e un pizzico di Zecchino d'Oro)! ;-) I
testi, di un'ingenuità tale che a rileggerli adesso provo una gran tenerezza,
me li scrivevo sul diario per sentirli veri, un po' come la
Cinzia cantata da Antonello Venditti. A un certo punto realizzai anche il sogno di poter strimpellare le mie creazioni su uno strumento di tutto rispetto: la
pianol... ehm, il
sintetizzatore Roland E-16, che imparai a suonare da
autodidatta (beh, nessuno avrebbe avuto dubbi al riguardo, ascoltandomi! ;-)). Mi sono davvero divertita per un bel po' di tempo con i suoi 64 stili e i 223 timbri, finché le circostanze non mi hanno pian piano convinta a lasciar perdere. Senza aver avuto praticamente mai il piacere di venire interfacciato con il computer, l'E-16 è così finito tristemente
in soffitta, dove riposa tuttora... assieme al mio
lato creativo! :-( Vabbe', forse esagero: ogni tanto scribacchio ancora qualcosina, solo parole senza musica... anche se poi preferisco tenerle per me, e non dev'essere una gran perdita per il mondo dell'arte. :-)
Ma stavo parlando dell'utilizzo alternativo che ho escogitato per Midomi. Siccome ricordavo che a suo tempo mia madre mi aveva fatto notare una notevole somiglianza fra una mia "composizione" intitolata
Voglia di vacanze e un jingle che si sentiva non so se in radio o in televisione, ho pensato di far elaborare da Midomi tutte le mie vecchie melodie per scoprire
se avessi inconsapevolmente plagiato qualche brano famoso (del resto, se lo fanno i
musicisti di professione... :-)). Mi fa piacere poter affermare che il servizio non ha trovato nulla di particolare, se non qualche vaga similitudine con
brani giapponesi (lo si capiva dal titolo scritto in ideogrammi) che escludo di aver mai sentito in vita mia; forse l'esito è stato questo perché nel database non erano registrate le sigle dei cartoni?! ;-)
Concludo riportando una strofa tratta da una mia canzone,
Quando, anche nota (solo a me, ovvio) come
Il momento della verità. Vorrei che tenessi conto che sono passati anni... ;-)
Quando su tutto scenderà la notte
e non avrò più luce per vedere
imparerò a guardarmi dentro
e riuscirò a colpire il centro
di questa vita che si muove,
imprendibile bersaglio.
E quando tutto si farà silenzio
e non avrò più scuse da inventare
ascolterò la mia coscienza,
mi affiderò alla sua esperienza
e chissà che un buon consiglio
lei non me lo possa dare.
[A volte scrivevo infischiandomene delle rime e pure delle semplici assonanze... e in effetti anche in questo caso c'è una rima "difettosa", come ho scoperto a scuola di dizione:
déntro si pronuncia con la
e chiusa, mentre
cèntro con la
e aperta]