Le foto che ho scattato lo scorso weekend a
Riva del Garda le ho caricate l'altro giorno su Flickr sotto forma di
raccolta suddivisa in tre set... e finalmente trovo il tempo, e soprattutto la voglia, per buttar giù qualche appunto sulla
BlogFest: ad esclusivo uso personale, of course! :-)
A detta di molti si è trattato di un'edizione in tono minore rispetto alle precedenti; sebbene tutto sommato io condivida questa opinione, trovo che di momenti da ricordare ce ne siano stati diversi. Come al solito, l'evento clou è stato la cerimonia di premiazione. Rispetto agli anni scorsi, i premi sono stati ribattezzati: da MBA, Macchianera Blog Awards, a
MIA, Macchianera Italian Awards (e io che fino all'altro giorno ero convinta che la
I stesse per
Internet...). [
Gianluca Neri, che ha condotto la serata assieme ad
Andrea Delogu, ha anticipato che dalla prossima edizione pure la BlogFest potrebbe cambiar nome... ed in effetti già quest'anno non aveva molto senso che continuasse a chiamarsi così.] Citando dal
sito ufficiale, «
siccome, nel corso degli anni, sono diventati sempre più “i premi della rete” e non solo della blogosfera italiana, si è deciso di eliminare nella maggior parte dei casi la distinzione tra “blog” e “sito”». Con il risultato che nella maggior parte dei casi, con somma delusione da parte di chi come me si augurava un esito del tipo "Davide contro Golia", eccellenti blog personali hanno ceduto il passo a siti che dalla loro hanno una redazione vera e propria. Tanto per fare un esempio, nella categoria "miglior sito tecnico-divulgativo", blog di qualità come quello del
Disinformatico, quello di
Keplero e quello di
Andrea Beggi sono stati sconfitti da un colosso del calibro di
Focus. Se mi è concesso di dire la mia, è stata un'ingiustizia raggrupparli in un'unica categoria: sarebbe come se nel pugilato i pesi massimi gareggiassero contro i pesi piuma. Quoto in pieno questo
tweet di
Martin Rance: «
Ma poi perché si chiama #blogfest se vincono i siti mainstream , alcuni di multinazionali addirittura? #mistero». Parecchie categorie erano riservate a
Twitter, quasi a far concorrenza ai
TweetAwards che i due anni passati si erano svolti nell'ambito della BlogFest, e che quest'anno saranno ospitati durante la
Settimana della Comunicazione a Milano, sabato prossimo. Un applauso al miglior tweet dell'anno: rispondendo a
Roberto Formigoni, il quale sosteneva che le riforme erano state fatte a "canis cazzum",
Francesco Lanza aka bedrosian ha scritto «
@r_formigoni: "mentula canis". Il Latino ha delle Regole, non è la Regione Lombardia, che puoi fare un po' come minchia ti pare, eh». :-D Il fatto che le zanzare di Riva abbiano purtroppo mostrato di gradire assai la mia persona mi ha dato modo di
sperimentare la profonda veridicità di un altro
tweet in gara nella categoria "miglior battuta su Twitter", quello di
lddio: «
La gente ti giudica dalle apparenze, dai vestiti che indossi, dalla musica che ascolti, ma le zanzare ti amano così come sei. #TelodiceDio». :-)
Ad essere premiato in qualità di miglior sito in assoluto è stato
GialloZafferano, che ha avuto la meglio su avversari di tutto rispetto come
Spinoza (miglior sito di satira),
Il Post (una delle più preziose risorse a disposizione di chi voglia informarsi online) e
Beppe Grillo (il quale, nonostante le cinque nomination, ha riportato a casa soltanto il non proprio invidiabile titolo di "miglior sito andato a puttane"). Ora, io stessa a suo tempo
ho fatto tesoro della
ricetta del tortino di cioccolato con cuore fondente, e non mi sogno neanche di mettere in dubbio che nella sua categoria (miglior sito food)
GialloZafferano non abbia rivali... ma miglior sito in assoluto?! Devo ammettere che sono un tantino perplessa...
Altri momenti salienti della BlogFest?
- L'evento istituzionale più rilevante è stato l'incontro "WEB IS MOBILE il futuro" ("WEB IS MOBILE" è stato il leitmotiv della BlogFest), avvenuto sabato pomeriggio nella centrale Telecom di Riva del Garda fra il giornalista Beppe Severgnini (premiato qualche ora dopo come miglior tweeter VIP) e l'amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano. Per l'occasione ci è stata mostrata una demo della tecnologia LTE (4G), con velocità di connessione fino a 100 Mbit/s... al che ho guardato con sconforto i miei device mobili, così "giovani" e già così obsoleti! :-/
- Il dibattito-panel "Content is Mobile" a noi utenti di FriendFeed ha offerto l'opportunità di conoscere finalmente dal vivo il grande Isola Virtuale, al secolo Salvatore Mulliri, giunto per l'occasione dalla sua isola reale, ovvero la Sardegna (non che Riva del Garda, per noi che arrivavamo dal "continente", fosse molto più agevole da raggiungere, eh). Chi non avesse mai sentito parlare di questo autentico mago del fotoritocco umoristico può rimediare visitando il suo tumblelog oppure il blog che fino a un po' di tempo fa teneva per Il Post. Per quanto mi riguarda, l'ho eletto senza esitazioni Mio Mito Sempiterno dopo che ha dichiarato di utilizzare per le sue creazioni programmi open source come GIMP: quale miglior testimonial per dar prova delle potenzialità del software libero? :-) Ho avuto la netta sensazione che Isola Virtuale, indubbie doti creative a parte, sia anche una persona intelligente, garbata e perbene come poche... ma ahimè, come al solito non ho neppure avuto il coraggio di avvicinarlo per scambiarci due parole. Un analogo timore reverenziale mi ha trattenuta dal palesarmi a Lia Celi, della quale sono fan fin dai tempi della Smemo, e che era seduta vicinissima a me durante la premiazione dei MIA. Sono proprio un caso disperato, vero? :-/
- Nel corso del dibattito "Web is Mobile" Sergio Fasano, marketing director mobile broadband consumer TIM at Telecom Italia [una qualifica che presumibilmente occupa buona parte del suo biglietto da visita ;-)], ha proferito l'improbabile termine deploiato, facendo inorridire Galatea ed ispirando l'ennesima creazione di Isola Virtuale. :-)
- Durante il WriteCamp il geniale azael, premiato la sera prima come Mister Twitter e come autore della miglior battuta su Twitter («Berlusconi dava a Ruby 47.000€ a settimana. Non 45.000 e non 50.000, ma 47.000€. Questo vuol dire essere depravati»), ha recitato la sua "messa laida": divertente, benché a mio parere quella dell'anno scorso sia rimasta ineguagliata.
Dedico due parole al tutt'altro che trascurabile aspetto mangereccio (e "bevereccio" ;-)) della BlogFest. Arrivando in Piazza Battisti dov'era situato il punto di accoglienza, ti veniva offerto da bere gratis (
birra Bavaria e
aperitivi Bacardi Oakheart, per la precisione) in cambio di un semplice tweet contenente un apposito hashtag o una menzione... e la sottoscritta ne ha approfittato con vero piacere [
note to self: meglio evitare gli alcolici a stomaco vuoto, comunque! ;-)]. Venerdì sera mi sono saziata con le degustazioni offerte nel corso del FoodCamp: tra i formaggi ho particolarmente apprezzato il
puzzone di Moena (squisito, a dispetto del nome magari non troppo invitante), la
carne salada del Trentino è stata per me una deliziosa scoperta della quale sarà molto difficile fare a meno, e per dessert ho mangiato dei dolcetti davvero gustosi scoprendo solo in un secondo momento che erano
gluten free: una buona notizia per chi è affetto da celiachia, mi sembra. Il giorno dopo, approfittando del fatto che la furia degli elementi si fosse temporaneamente placata (eggià, non è affatto infrequente che la BlogFest venga funestata dal maltempo), ho voluto pranzare al
Kapuziner am See, già sperimentato con soddisfazione l'anno scorso. Meno appagante è stata la cena self service proposta dall'organizzazione della BlogFest: primo, secondo, pane, acqua e caffè a venti euro (mentre da quel che ho capito le
blogstarZ potevano mangiare gratis)... è almeno il doppio della mia idea di "menu a prezzi convenzionati"!
Ok, questo post si è allungato a dismisura, ben oltre le mie intenzioni originarie... per cui la chiudo qui, chiedendo venia se ho omesso di menzionare persone o cose degne di nota. Ci si rivede alla BlogFest 2013, che... chissà come si chiamerà, a pensarci bene! :-)
[La
foto che apre il post l'ho scattata da
Torbole poco dopo l'inizio del viaggio di ritorno, appena prima di salutare il
lago di Garda]