Sempre per la serie "meglio tardi che mai" (prima o poi dovrò decidermi a creare una categoria apposta!
), mi accingo a postare il mio resoconto della
PlurkBeer di sabato scorso. Finora l'hanno fatto
Maury e l'organizzatore della serata
Maxime, il quale per l'occasione ha lanciato una nuova moda che sta facendo
lollare mezza blogosfera italiana: i facts ispirati alla grande assente della serata,
Catepol, sulla falsariga dei celeberrimi
Chuck Norris facts. Adesso ci vuole un blog apposta, come
quello dedicato ad
Andrea Beggi!
Anche se ero fermamente intenzionata ad arrivare con un minimo di
ritardo perché, dopo il
PubCamp dell'anno scorso, non mi andava di crearmi la fama di "quella che arriva sempre per prima", ho scoperto di aver decisamente sovrastimato il tempo necessario a percorrere la distanza che separa casa mia dallo
Stammtisch (oltretutto evitando rigorosamente l'asse attrezzato, ché io con le strade a scorrimento veloce ci ho litigato...
). Così sono arrivata sul posto con cinque minuti di
anticipo. Siccome piovigginava, non era il caso di aspettare fuori dalla porta, così sono entrata e ho detto «Sono qui per la PlurkBeer» (con "Plurk" pronunciato "all'americana", o almeno era quella l'intenzione). Dopo una pausa interminabile in cui il giovanotto è apparso alquanto perplesso, alle mie orecchie è giunta la parola d'ordine «Maxime?»... al che io, sollevata, ho risposto di sì e mi sono seduta nei pressi del tavolo prenotato, in attesa degli altri convitati.
Dopo una decina di minuti sono arrivati
Giovy,
Mia e
Maury, che avevo già avuto il piacere di incontrare in occasione del PubCamp... poi via via tutti gli altri. Inizialmente ciascuno si presentava con il proprio nome di battesimo, e ciò ha creato un po' di confusione, in quanto nella blogosfera, nei social network e nello stesso Plurk ci si conosce quasi esclusivamente in base al nickname.
Una volta preso posto attorno al tavolo, sono saltate fuori le fotocamere megagalattiche (oltre a ben due iPhone, se non ho avuto le traveggole)... tanto che qualcuno ha chiesto «Ma questo è un raduno di utenti di
Plurk o della
Canon?». La fotocamera di gran lunga più obsoleta e scrausa era la mia, e infatti ho scattato pochissime foto (e quelle poche lasciano parecchio a desiderare)... tanto prevedevo che qualcuno degli altri convenuti avrebbe condiviso il proprio album online, e così è stato.
La cena, come pure la compagnia, è stata ottima: antipasto di affettati e formaggi, patatine fritte, salsicce "ubriache" e pizza a volontà... il tutto accompagnato da una birretta che all'inizio sembrava enorme, ma che poi è bastata a malapena (di ordinarne un'altra non era il caso, ché poi come ci tornavo a casa?
). Purtroppo ho mangiato poco rispetto ai miei standard, perché il caffè pomeridiano mi aveva messo ko lo stomaco... L'ho sempre detto io che non mi fa bene, ma certe volte è indispensabile!
Al momento dei saluti, le frasi ricorrenti erano:
- «È stato un piacere» (e se lo si pensa davvero, chissenefrega se gli esperti di galateo storcono il naso nei confronti di tale espressione)
- «Alla prossima» (personalmente ho smesso di ripeterlo un istante prima che qualcuno minacciasse bonariamente rappresaglie nei confronti della successiva persona che l'avesse pronunciata)
Già,
alla prossima! Sarebbe bello che venisse organizzato al più presto un altro evento simile, preferibilmente qua in zona, dato che per me "barcampeggiare" in trasferta può essere un problema. Qualcuno forse vorrà dirmi «Buona idea, ciccia, che ne diresti di organizzarla tu?» (e magari Maxime, alla maniera del
profeta di Quelo, aggiungerà qualcosa del tipo «Ma mica posso fa' tutto io qua, eh? Te lo sai oggi a che ora me so' svejato? Alle sette meno un quarto!»
). Il problema è che le mie capacità organizzative sono allo stesso livello delle mie risorse "social", ossia abbastanza scarse...
Un'ultima considerazione, che mi sento di fare anche se non rispetta pienamente le "linee guida" di questo blog, nel quale mi sono ripromessa di non spingermi più di tanto sul piano personale. Magari qualcuno dei partecipanti alla PlurkBeer si chiederà «Come mai questa qui pensa già alla prossima cena? L'altra sera non sembrava che si divertisse granché» (mi rendo conto che potrei aver dato questa impressione
sbagliatissima), «e poi parlava pochissimo...». Ebbene, io sono fatta così, purtroppo. Qualcuno mi ha detto che sul blog appaio molto diversa (non so se migliore, ma di sicuro più loquace) da quella che sono nella vita reale... e invece sono sempre la stessa persona, nonostante le assurdità che si dicono sulla doppia faccia dei Gemelli!
Il fatto è che, quando scrivo sul blog, ho tutto il tempo di rileggere e meditare prima di cliccare su
Pubblica il post (non che questo scongiuri totalmente il rischio di pubblicare immani cavolate, me ne rendo conto!
), mentre nelle comuni relazioni interpersonali l'insicurezza e la paura di sbagliare mi frenano fin troppo. Don't worry, credo di aver già fatto notevoli passi avanti al riguardo... e di sicuro occasioni come quella di sabato possono aiutarmi a migliorare in tal senso, e a scongiurare il rischio di relazionarmi troppo con il mondo virtuale e troppo poco con le persone vere.
Cavolo, dopo quello che ho scritto, chi ce l'ha il coraggio di presentarsi alla prossima cena?
Un'ultima cosa, a proposito di
Plurk: vuoi vedere che quel sito finirà per seguire il cattivo esempio del fratello maggiore
Twitter? Lunedì pomeriggio avevo bisogno di plurkare una richiesta di aiuto su
Google Analytics, ma il servizio non era disponibile: il titolo della home page era «
Plurk is getting new shoes today», compariva il messaggio «
Plurk is currently under routine maintenance. We apologize for the inconvenience. The upgrade should be finished in under 30 minutes» con sotto questa foto (della quale mi sfugge il senso, dato che non ho mai seguito
A-Team).
Alla fine ho postato la stessa richiesta
nel blog Soluzioni di Splinder, senza peraltro ricevere alcuna risposta... ma nel frattempo (bastava solo un po' di pazienza) Google Analytics ha iniziato a fare il suo lavoro, e al più presto pubblicherò le mie impressioni al riguardo!
P.S.: Questo post l'ho preparato con il palmare sul pullman per Roma. Roba che fa tanto geek... ma non vi dico lo strazio di comporre un testo così lungo picchiettando sui minuscoli tasti virtuali del touch screen! (Del riconoscimento della scrittura non ne parliamo nemmeno, è ancora meno efficiente, nonostante io abbia - modestia a parte! - una grafia stupenda...
) Vabbe', una geek degna di tale nome non avrebbe avuto bisogno di tornare a casa e scaricare sul notebook il file di Word Mobile per poterlo pubblicare...