martedì 31 gennaio 2012

È stato bello finché è durato

A quanto pare sta per giungere l'ora X, quella della dismissione di Splinder preannunciata un paio di mesi fa nella home page della popolare piattaforma di blogging. Chissà quando scoccherà il momento fatidico? Intorno alla mezzanotte, forse? E cosa succederà di preciso? Mi sa che stiamo per vedere com'è fatto l'aldilà dei blog di Splinder (compreso il mio, per il quale non funziona ancora il redirect, accidenti)... a meno di un colpo di scena dell'ultimo minuto che riporti magicamente in vita la piattaforma già da tempo moribonda. Ma tanto io indietro non ci torno comunque: qui su Blogger mi trovo benissimo, l'unica cosa di cui sento leggermente la mancanza sono gli emoticon. Per il resto non potrei già più fare a meno delle sue funzionalità, a cominciare dal salvataggio automatico delle bozze: quanti post mi sono giocata su Splinder a causa dell'editor che si chiudeva all'improvviso per errore...!? Insomma, sotto sotto rimpiango di non aver scelto il servizio di blogging targato Google all'epoca in cui decisi di aprirmi un blog.
Cosa provo in questo frangente? Direi una specie di magone misto a risentimento per tutte le grane che mi ha procurato la migrazione: nulla di così terribile, sia chiaro, in sostanza solo una perdita di tempo, che però mi sarei risparmiata volentieri. Al momento ho ancora parecchie cosette da mettere a posto qui su Blogger: layout, link interni, immagini... ma pian piano conto di sistemare tutto, procedendo a ritroso nel tempo, perché non sopporto l'idea che la mia nuova casetta virtuale non sia perfettamente in ordine! (Un osservatore esterno magari non lo noterà nemmeno, tutto questo caos... ma io sono fatta così)
Nel mio feed reader, oggi, di post dedicati a questo evento nel suo piccolo epocale ne sono capitati due: uno di Massimo Mantellini, oggi pentito di aver deriso a suo tempo Splinder, e l'altro di Akille, che del servizio è stato un utente anche se ha traslocato nel lontano 2004... quando io che, mi sono registrata ben tre anni dopo, forse neanche sapevo cosa fosse, un blog. Devo ammettere che le sue parole...
Insomma, è come se chiudesse un posto dove non vai più da anni ma in cui hai vissuto le giornate, come una vecchia sala giochi di quando eri ragazzino, o il pub dove andavi con la cumpa, o il bar dove ti trovavi prima di iniziare a fare le vasche. Farebbe un certo effetto, no?
... un pochino mi hanno emozionata, ecco! :'-( [e intanto comincio a sopperire alla mancanza di emoticon...]

venerdì 27 gennaio 2012

Ricordando il 27 gennaio 1945, e gli anni che lo precedettero

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
[A due anni di distanza, nel mio piccolo torno ad onorare su questo blog il Giorno della Memoria, che in occasione dell'anniversario dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz commemora le vittime del nazismo e del fascismo, dell'Olocausto e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. L'unico modo consono che mi è venuto in mente per farlo è stato citare l'incipit di Se questo è un uomo, lo straziante romanzo autobiografico di Primo Levi che prima o poi dovrò trovare la forza per rileggere]

giovedì 26 gennaio 2012

Installare Linux Mint senza toccare Windows, con Mint4Win

Ladies and gentlemen... ho il piacere di informarvi che questo è il primo post pubblicato dalla sottoscritta sotto Linux Mint, versione 12, nome in codice Lisa. :-) Sto parlando di una distribuzione Linux (o più propriamente GNU/Linux) derivata da Ubuntu, la distro che usavo sul netbook finché qualche mese fa tastiera e touchpad non hanno iniziato a fare i capricci, costringendomi a metterlo a riposo. Poiché la garanzia dell'Eee PC era scaduta, non mi andava di mandarlo in assistenza senza avere almeno un'idea approssimativa di quanto mi sarebbe potuta costare la riparazione... comunque nella mia to-do list la voce Contattare ASUS l'ho aggiunta. Nel frattempo ho pensato: perché non installare qualche distro sul notebook? Tanto per smanettarci un pochettino e per non perdere troppo la mano con Linux (non che io abbia mai acquisito una dimestichezza fuori dal comune, lo ammetto :-/). Poiché sul notebook ho Windows 7, ho pensato di utilizzare Wubi per installare Ubuntu come una normale applicazione, creando un drive virtuale senza bisogno di partizionare il disco rigido; un'operazione, quest'ultima, che per quanto ne so non è mai del tutto esente da rischi ed inconvenienti. Ma dopo aver assistito sabato scorso alla prima lezione del corso 2012 organizzato dal PescaraLug, la quale era dedicata all'installazione appunto di Linux Mint, con l'aiuto di maury mi sono documentata ed ho scoperto che pure Mint si può installare senza effettuare partizionamenti, facendo uso di Mint4Win, un'applicazione che sta a Mint come Wubi sta ad Ubuntu. E così, per non arrivare impreparata alla seconda lezione del corso, la quale avrà come argomento «Tutto su Linux Mint : gestione pacchetti, codec, plugin, wifi etc»... ;-) ieri pomeriggio mi sono finalmente data da fare. È stato tutto piuttosto semplice e senza intoppi, in effetti. Basandomi sulle indicazioni riportate in questo post – ma altre informazioni utili al riguardo le ho poi trovate qui – ho scaricato da qui la versione CD No codecs a 32 bit (se non sei sicuro che il tuo sistema sia a 32 o a 64 bit, non devi far altro che aprire il Pannello di controllo e selezionare la voce Sistema per scoprirlo).
[Perché non la versione DVD, ovvero quella standard, bensì la versione CD, che è decisamente essenziale e non include neppure una suite per ufficio come LibreOffice od OpenOffice.org, per dire? Beh, perché la versione CD comprende appunto il Windows installer Mint4Win... e comunque, dopo aver effettuato l'installazione, nell'elenco delle applicazioni potrai trovare Aggiorna alla versione DVD per completare l'opera]
Dopo aver aperto il file .iso con un programma di gestione degli archivi (io ho utilizzato 7-Zip, come ormai mio solito), devi semplicemente estrarne il file mint4win.exe. Aprendolo poi con un doppio clic, partirà il programma di installazione di Linux Mint, e comparirà la finestra seguente.


Personalmente ho modificato soltanto la dimensione dell'installazione (perché i 17 GB predefiniti erano fin troppi per le mie esigenze), ho inserito username e due volte la password ed ho cliccato su Installa. Pochi istanti dopo è apparsa la richiesta di riavviare il sistema, a cui ho risposto affermativamente. Dopo il riavvio è avvenuta l'installazione vera e propria: poiché ero impegnata in altre faccende non ho fatto caso a quanto ci abbia messo... escluderei comunque che ci sia voluta più di una ventina di minuti. Al termine mi sono ritrovata la mia installazione di Linux Mint bell'e pronta. Al boot del sistema posso scegliere se avviare Windows oppure Mint ma, se non effettuo nessuna selezione, dopo qualche secondo viene lanciato Windows per default. Se devo essere sincera, non ho ancora avuto modo di notare il lieve calo di prestazioni che la modalità di installazione da me seguita dovrebbe comportare rispetto all'impiego di una partizione dedicata, e neppure di smanettare granché con il nuovo sistema. Nel prossimo futuro avrò di certo innumerevoli occasioni per farlo... e per parlarne su queste pagine! :-) Di primo acchito, posso solo dire che le differenze rispetto a Ubuntu non appaiono particolarmente rilevanti. Segnalo en passant che secondo DistroWatch.com Mint ha già superato Ubuntu sul piano della popolarità. Dal punto di vista dell'usabilità... beh, ho la sensazione che, se si va avanti così, ben presto Linux darà seriamente del filo da torcere a Windows. :-)
Se per qualche ragione (ad esempio l'esigenza di liberare spazio su disco) io dovessi in futuro decidere di rimuovere Mint, potrò disinstallarlo come qualsiasi altra applicazione di Windows, dalla sezione Programmi e funzionalità del Pannello di controllo.


Più sopra accennavo al malfunzionamento del netbook. Ebbene, oggi ho provato a riaccenderlo e... bando alla scaramanzia, funzionava tutto a meraviglia. :-) Si vede che il prolungato relax gli ha fatto bene. Magari potessi concedermeli io, tutti quei mesi di ferie! ;-) Adesso il mio Eee PC sta recuperando il tempo perduto: è in corso l'aggiornamento a Ubuntu 11.10 Oneiric Ocelot. È la prima volta che eseguo la procedura di avanzamento, visto che in passato all'uscita di una nuova release reinstallavo tutto da zero... Staremo a vedere se filerà tutto liscio!

martedì 24 gennaio 2012

Tenere sotto controllo le spese

In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, capita a molti di dover tirare almeno un po' la cinghia e di rassegnarsi a ridimensionare in misura più o meno drastica il proprio stile di vita. Per quanto mi riguarda ho pensato bene di cominciare ad annotare le mie spese, e poiché il cellulare ce l'ho quasi sempre a portata di mano ho cercato un'app che mi aiutasse nell'incombenza (se hai intenzione di obiettare che uno smartphone di per sé non è certo un articolo di prima necessità... beh, dopo oltre un anno di utilizzo posso risponderti che vale assai più di quel che costa! :-)). Nella stanza Android(i) di FriendFeed me ne sono state suggerite alcune (Money Lover, Toshl e Mint.com, oltre alla celebre Google Docs), ma quella che nella sua semplicità mi ha convinta maggiormente è stata Hello Expense, in italiano Ciao spese: un nome ispirato al tradizionale Hello world. Questa app minuscola (181 kB appena) e gratuita (anche se chi lo desidera può sostenere lo sviluppatore con una piccola donazione) permette di registrare giorno per giorno l'importo di ciascuna spesa, associandole una categoria ed eventualmente una nota e dei tag, e di raggruppare i costi per categoria, per giorno, per settimana, per mese o per anno. Oltre ai dati numerici è possibile visualizzare anche dei grafici a linee o a torta, utilissimi per cogliere al volo le categorie o i periodi di tempo che pesano di più sul portafoglio; i dati si possono poi salvare sulla scheda SD oppure esportare in formato CSV. Volendo è sufficiente cambiare segno per registrare oltre alle uscite anche le entrate... ma personalmente, poiché i miei guadagni non sono soggetti a fluttuazioni notevoli, finora non ho ritenuto necessario farlo. Dall'inizio dell'anno ho preso invece l'abitudine di registrare tutte le mie spese, dagli 80 centesimi della bottiglietta di aranciata ai 55 euro della benzina (bei tempi, quando un cinquantone bastava e avanzava per un pieno... :-/ e meno male che da qualche mese a questa parte mi sono convertita alle più competitive pompe bianche, ormai diffusamente mappate ed elencate in Rete). Il risultato è stato una sorpresa istruttiva ma, ahimè, non troppo piacevole: pur non avendo certo le mani bucate (e sfido chiunque a sostenere il contrario! ;-)), a una settimana dalla fine del mese ho già speso ben oltre la metà del mio magro stipendio da part-time, e senza neanche aver ancora ceduto alle "sirene" dei saldi stagionali. Se non fosse per il fatto che vivendo ancora coi miei non mi toccano esborsi sostanziosi come affitto/mutuo, bollette e cibarie (tranne quando mangio fuori, in genere all'insegna del low cost), sarei proprio nei pasticci. In attesa di tempi migliori, mi sa che è il caso di imitare l'oculata formichina, mettendo da parte il più possibile...

lunedì 23 gennaio 2012

Contro i segni del tempo

Nella vita di una donzella arriva sempre il momento in cui per preservare la propria beltade non è più sufficiente la semplice ricetta acqua&sapone, ma ci vuole qualcosina di più efficace. Per la sottoscritta quel momento è giunto, magari non me ne sono resa conto immediatamente ma è giunto... per questo, quando sono venuta a conoscenza dell'opportunità di provare i prodotti della linea anti-età SERUM7 di Boots Laboratories, ho inviato con piacere la mia candidatura a trnd, e con ancor più piacere poco tempo dopo ho ricevuto, nel giro di ventiquattr'ore, l'e-mail che mi informava di essere tra le 2500 prescelte per la campagna e poi il pacco contenente lo starter kit: essendo la fine di novembre, Babbo Natale è stato decisamente battuto sul tempo! :-) Ecco qua i "doni" che ho trovato aprendo il pacco in questione: un flacone di Siero di Bellezza da 30 ml e un vasetto di Crema Giorno Protettiva da 50 ml.


In più, tantissimi campioncini degli stessi prodotti che ho provveduto a distribuire tra le mie colleghe. Loro non solo si sono mostrate abbastanza entusiaste di provarli, soprattutto quelle che ne avevano già sentito parlare, ma ben presto mi hanno comunicato feedback decisamente positivi del tipo «Mi piace molto la profumazione» (la crema contiene del profumo ipoallergenico che la rende adatta anche alle pelli più sensibili), «Davvero gradevole da applicare», e... last but not least, «Che per caso ti avanzerebbe ancora qualche campioncino?» (fortuna ha voluto che sì!).
La mia opinione personale? Beh, si tratta senz'altro di prodotti di qualità elevata, dalle proprietà antiossidanti che regalano al viso un aspetto più giovane e luminoso, attenuando i primi segni dell'invecchiamento cutaneo e stimolando la produzione di fibrillina che rende la pelle più elastica. Vanno applicati mattina e sera sulla pelle accuratamente detersa, prima il siero e poi la crema, eventualmente alternando se i due prodotti insieme risultano un po' troppo pesanti. Ti piacerebbe saperne di più? Nel blog dedicato all'iniziativa a cui ho avuto il piacere di partecipare troverai le risposte a tutte (o quasi) le domande possibili e immaginabili in merito!

giovedì 19 gennaio 2012

Anno nuovo, blog nuovo

Rieccomi, dopo una latitanza della durata a dir poco scandalosa! (per la sottoscritta, ormai in piena crisi d'astinenza da blogging... non certo per la blogosfera, la quale è andata avanti tranquillamente anche senza di me)
L'aspetto positivo dell'aver continuato a procrastinare la migrazione è stato che nel frattempo WordPress.com ha reso disponibile un comodissimo importer per Splinder... al che ho riconsiderato la mia decisione di passare a WordPress.org, ritenendo preferibile la versione "pronta all'uso". Ma dopo aver effettuato l'importazione, non senza intoppi perché il file XML generato da Splinder risultava "non well-formed", mi sono resa conto che la versione gratuita di WordPress.com presentava limitazioni per me inaccettabili dal punto di vista della personalizzazione. Anziché rassegnarmi, ho cercato se per caso esistesse uno strumento pratico e diretto per migrare da WordPress.com a Blogger, dove risultavo già registrata in quanto titolare di un account Google... e l'ho trovato: anche se «Al momento Blogger non supporta file importati da altri servizi blog», come ho constatato quando ho tentato di importare il file XML generato da Splinder, Wordpress2Blogger conversion utility è stata risolutiva. L'unico inconveniente è che gestisce file di 1 MB al massimo, il che mi ha costretta a spezzettare i contenuti del blog in una decina di file, relativi a periodi di tempo limitati, da convertire uno per uno... ma alla fine ne sono venuta a capo! Beh, più o meno: fra immagini da recuperare, layout da mettere a posto, link interni da aggiornare (accidenti alla mia "autoreferenzialità"), lettere accentate sostituite da caratteri astrusi soprattutto nei commenti, e chi più ne ha più ne metta... beh, temo che ne avrò ancora per parecchio prima che il virtuale cartello di "lavori in corso" possa essere rimosso da questo blog. Per il momento ho dato una sistemata agli ultimi sei mesi di vita del blog, da luglio a dicembre 2011, quelli di gran lunga meno attivi... poi si vedrà!
Ah, non posso fare a meno di ringraziare maury per il suo indispensabile supporto nella fase di migrazione (a proposito, quand'è che tornerai a scrivere nel tuo, di blog?) e Andrea Beggi per la gentilezza e la disponibilità con cui ha risposto alle domande che gli avevo rivolto.