Come di consueto i servizi Web più popolari hanno tirato le somme dell'anno appena trascorso: come non citare Google (qui le classifiche delle ricerche più frequenti), Twitter (hashtag
#YearOnTwitter
) e Facebook? Oltre a condividere il suo consuntivo, il re dei social network ha offerto pure agli utenti la possibilità di generare un video basato sulle loro foto con più interazioni; in realtà è possibile modificare la selezione di default e pure il messaggio – il famigerato «È stato un anno meraviglioso! Grazie di aver contribuito a renderlo tale», alzi la mano chi non ci si è imbattuto neanche una volta – ma non molti l'hanno fatto. Sul video di Facebook si è ironizzato un bel po': segnalo la vignetta di Io Ti Maledico, a mio parere una delle pagine più divertenti dell'anno...... quest'altra vignetta in cui Batman sfoga tutta la sua esasperazione...
... e due o tre frasi pescate qua e là.
Non voglio fare come Facebook e il suo filmino di un anno meraviglioso, perché immagino le smoccolate di chi ha passato 365 giorni di vera merda e vorrebbe butta' in un cassonetto chi ha contribuito a renderli tali.
È stato un anno normale. Grazie di aver contribuito a renderlo tale.
È stato un anno. Grazie ai dodici mesi per aver contribuito a renderlo tale.Segnalo anche due contributi degni di nota: quello di LaFra e quello di Catepol 3.0.
Il mio anno in breve non l'ho condiviso, per un semplice motivo: su Facebook non ho caricato molte foto, e quelle poche non sono affatto rappresentative della parte meravigliosa del mio 2014. Per simpatica che possa essere, quest'anno non mi riconosco mica nella vignetta pubblicata due giorni fa da Silvia Ziche con protagonista la sua eroina Lucrezia.
Sì, perché credo di aver tenuto fede almeno a un proposito espresso nel post che pubblicai esattamente un anno fa e che oggi mi è stato riproposto da Timehop: «d'ora in poi cercherò di dedicare tutto il mio tempo e le mie energie a chi mi vuol bene davvero, ha bisogno di me, mi fa sentire importante e libera di essere me stessa». :-* E potrei andare avanti a parlarne per ore, ma non mi sembra questa la sede più adatta. Perciò concludo con l'aforisma del giorno di Wikiquote, firmato da Thomas Stearns Eliot, che mi sembra un'alternativa assai elegante al fin troppo inflazionato «Buona fine e buon principio». ;-)
Ciò che diciamo principio
spesso è la fine, e finire
è cominciare. La fine
è là onde partiamo.