Ieri sera, dopo anni che non mi succedeva, ho subito un atto di razzismo.
Giusto appunto due giorni fa, rispondendo ad una domanda, dissi che i miei genitori mi avevano insegnato sin da piccolo ad affrontare gli episodi di razzismo col sorriso, MA QUESTA VOLTA NO.
Questa volta non erano frasi dette da un bambino che avrebbe potuto semplicemente ed ingenuamente ripetere ció che poteva aver sentito da genitori, altri bambini, televisione o qualsiasi altra fonte.
Sentirsi dire, da cittadino italiano e mulatto quale sono “VATTENE NEGRO DI MERDA, TORNATENE AL TUO PAESE” (parole tutte reperibili in qualsiasi dizionario Treccani), mi ha letteralmente ferito, deluso, danneggiato moralmente e mi ha fatto riflettere tutta la notte.
Solitamente cerco di farmi scivolare addosso tutte quelle frasi stupide che vengono passate come barzellette o frasi scherzose riguardante i NEGRI o comunque gli immigrati in generale, MA QUESTA VOLTA NO.
Sono nato in Italia da una donna sannita di Pannarano, un paesino in provincia di Benevento e da un uomo congolese, venuto in questo Paese con una borsa di studio a 19 anni e diventato un Medico Chirurgo sapendo solo lui le difficoltà a cui sia andato in contro.
Sarò sempre quel “NEGRO” che alcune persone ignoranti usano con quel tono dispregiativo e sarò sempre ITALIANO, che la gente lo voglia o no.
Sono fiero di essere il risultato dell’unione di due culture diverse e mi batteró sempre affinché vengano RISPETTATI I DIRITTI DI CITTADINO ITALIANO E DEL MONDO miei e di qualsiasi altra persona che abbia una storia analoga alla mia e che si possa chiamare Mario, Giulia, Juan, Xiang, Mohamed.
Spero tanto che alla persona in questione arrivi, anche solo per sbaglio, questo messaggio e che si faccia un esame di coscienza oltre che ritagliarsi qualche momento delle sue giornate per leggere ed acculturarsi per evitare di rimanere nella deficienza, intesa come difetto di preparazione scolastica.
#noalrazzismoIn seguito al clamore provocato dal suo sfogo, oggi Maxime è voluto tornare sulla questione.
Con quello sfogo non pensavo di creare tutto questo frastuono ma, ora che è successo, spero solo sia arrivata la parte costruttiva e positiva del messaggio!
Sono nato e cresciuto in questo splendido Paese e lo porto con fierezza, esattamente come le mie origini della Repubblica democratica del Congo che mi caratterizzano somaticamente, in giro per il Mondo ad ogni partita di Rugby che ho la fortuna di giocare.
Grazie mille a tutti, la vostra vicinanza ha ripagato tutti i pensieri ed i sentimenti di queste ultime 48 ore!
Viva l’Italia!Credo che certi episodi sempre più frequenti la dicano lunga su che aria tira ormai da tempo in Italia... e non so più cosa sperare che possa accadere affinché il vento cambi!
P.S.: Tanto per chiarire, non è che io consideri più gravi gli episodi di razzismo che colpiscono chi è cittadino italiano dalla nascita rispetto a chi è arrivato nel nostro Paese di recente in cerca di una vita migliore, come fece a suo tempo il padre di Maxime. Per me sono tutti ugualmente inconcepibili.